Ho esitato a parlare della famiglia anglo-australiana Trevallion-Birmingham, più conosciuta come "la famiglia del bosco" di Chieti, perché ho visto che ci si è tuffato a pesce, l'intero apparato mediatico nazionale e internazionale (la notizia è rimbalzata per il mondo) togliendo pace e tranquillità a quei poveretti. Certo che scegliere di andarsene via dalla pazza folla, passare al bosco, per poi ritrovarsi uno strombazzanento a reti unificate e a testate giornalistiche uniche, non deve essere facile per chi lo subisce. In aggiunta a ciò, per Nathan, il padre, c'è l'allontanamento dei suoi familiari collati in una "casa famiglia" di quelle istituite dallo stato. La faccenda è arcinota. Una famiglia anglo- australiana composta da padre, madre, tre figlioletti con l'aggiunta di cani, gatti, un cavallo, galline, dedita a una vita immersa nella wilderness e forse facente parte di uno di quei movimenti neorurali, si è vista sottrarre i bambini con l'accusa di non fornire una casa adeguatamente sicura e messa a norma, con mancanza di servizi igienici (il bagno) cui si aggiungono altre critiche relative alla mancata scolarità e alla socializzazione dei bambini. E qui urge fermarmi su questo preciso punto.
Dov'erano questi signori togati difensori dei diritti dei minori, quando improvvisamente ai bambini fu impedito di andare a scuola, per colpa dei confinamenti imposti durante il periodo della "pandemia"? Si fece un gran parlare di scuola virtuale e di sospensione delle lezioni frontali, di lezioni da remoto, di aule con banchi distanziati (i famigerati banchi a rotelle), di mascherine, di "distanziamento sociale"(e cioè fisico), di divieto di "assembramento"; si chiusero attività ginniche, piscine e corsi di nuoto. È forse questa la tanto declamata socializzazione, parola magica che tanto piace agli ambienti pedagogici della sinistra? Come al solito, si applica il più ipocrita doppio standard a seconda delle circostanze e delle convenienze.
Non è finita. La cosa forse peggiore per il tribunale dei minori che deve aver confutato ai bambini, è non essere stati sottoposti al ciclo delle vaccinazioni previste per l'infanzia in età scolare. E ben sappiamo che la Lorenzin quando era ministro della Sanità ha riservato 12 vaccini a stecca per i minori senza che i governi successivi al governo Renzi e Gentiloni abbiano mai aperto una vera discussione e una riflessione al riguardo.
Molto è stato detto circa la modesta struttura abitativa della casa nel bosco col gabinetto esterno. Tuttavia siamo di fronte a uno stile di vita certamente molto parco e limitato a necessità minime, ma con bambini sani, istruiti attraverso la scuola parentale già contemplata dalla Costituzione, una casa in confronto alla quale i campi nomadi ai margini delle città, appare quasi una villetta di lusso. Mi piacerebbe sapere perché vengono tollerati bambini dediti all'accattonaggio e al vagabondaggio, nei campi dei rom. O ragazzine dedite al furto e al borseggio, ma poi le autorità giudiziarie e i servizi sociali si mostrano punitivi su questo tipo di vita detto "neorurale" che ovviamente non è il mio e al quale non saprei mai adattarmici, ma che - non per questo - può venir punito con la brutale pratica della sottrazione di bambini ai genitori. La risposta è chiara. La famiglia Trevallion-Birmingham non ha nessuno che conta alle sue spalle, mentre sappiamo che i nomadi di varie etnie vengono protetti dall'Onu e dalle sue convenzioni nonché appoggiati dalle stesse comunità ebraiche.
Non è finita. La cosa forse peggiore per il tribunale dei minori che deve aver confutato ai bambini, è non essere stati sottoposti al ciclo delle vaccinazioni previste per l'infanzia in età scolare. E ben sappiamo che la Lorenzin quando era ministro della Sanità ha riservato 12 vaccini a stecca per i minori senza che i governi successivi al governo Renzi e Gentiloni abbiano mai aperto una vera discussione e una riflessione al riguardo.
Molto è stato detto circa la modesta struttura abitativa della casa nel bosco col gabinetto esterno. Tuttavia siamo di fronte a uno stile di vita certamente molto parco e limitato a necessità minime, ma con bambini sani, istruiti attraverso la scuola parentale già contemplata dalla Costituzione, una casa in confronto alla quale i campi nomadi ai margini delle città, appare quasi una villetta di lusso. Mi piacerebbe sapere perché vengono tollerati bambini dediti all'accattonaggio e al vagabondaggio, nei campi dei rom. O ragazzine dedite al furto e al borseggio, ma poi le autorità giudiziarie e i servizi sociali si mostrano punitivi su questo tipo di vita detto "neorurale" che ovviamente non è il mio e al quale non saprei mai adattarmici, ma che - non per questo - può venir punito con la brutale pratica della sottrazione di bambini ai genitori. La risposta è chiara. La famiglia Trevallion-Birmingham non ha nessuno che conta alle sue spalle, mentre sappiamo che i nomadi di varie etnie vengono protetti dall'Onu e dalle sue convenzioni nonché appoggiati dalle stesse comunità ebraiche.
Forse dietro questa oscura faccenda c'è molti di più, pertanto bisogna valutare bene.
Lo Stato può togliere la patria potestà ai genitori sui propri figli se non approva un certo loro stile di vita? A quanto pare sì. Pertanto i figli non apparterrebbero più al padre e alla madre, ma diventerebbero di fatto "i figli dello Stato", come avveniva nell'ex regime sovietico e nei regimi comunisti vigenti. Oggi è il turno della famiglia nel bosco, ma una casa anche urbana "non messa a norma" secondo le regole Ue (tanto per fare un esempio banale), potrebbe far scattare misure sgradevoli per chiunque. Per questo molte famiglie (anche non "rurali") si sentono solidali con quella del bosco di Chieti. Insomma, questa faccenda crea un precedente assai inquietante per chiunque voglia non adeguarsi a norme vessatorie. Non possiamo comunque accettare che i bambini diventino "figli dello Stato". In ogni caso, non vogliamo l'ingerenza di uno Stato che punisce chi vuole vivere in modo diverso, quale che sia il motivo "etico". Ovviamente, l'ANM difende il provvedimento in oggetto parlando di "valutazioni tecniche" da tenere in considerazione e del pericolo di "strumentalizzazioni politiche". La famiglia nella casetta del bosco deve difendersi da nuovi Orchi e da nuove Streghe. E non sappiamo ancora come finirà questa strana favola.
San Giacomo Alberione




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