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28 July 2025

Glavlit, ovvero quando la propaganda sovietica sbarca da noi




La vicenda di Valery Gergiev, il direttore d'orchestra russo a cui hanno rifiutato la direzione artistica alla Reggia di Caserta, ha aperto una sorta di vaso di Pandora. Ci è toccato perfino di dare ragione a Vincenzo De Luca (con il quale abbiamo conti in sospeso per il suo comportamento da caporale sanitario durante la cosiddetta "pandemia") quando, fino all'ultimo, ha cercato di non prestarsi alla preclusione ideologica di negargli l'incarico. Mai vista una mobilitazione e una caciara così rumorosa e meschina come quella dei 30 premi Nobel, come pure la stessa moglie di Navalny, più tutto il circo mediatico, tutti facenti pressione affinché lo spettacolo alla Reggia di Caserta venisse annullato.. E non è finita. Tutta questa orrida canea del "dàgli all'artista" (specie se putiniano), ora si è estesa anche a un pianista ucraino russofono a nome Alexander Romanovskj. Il sindaco di Bologna  Matteo Lepore è, con ogni evidenza, fedele ai 18 pacchetti di sanzioni Ue con un ipotetico nuovo 19esimo pacchetto da applicarsi: quello dei boicottaggi artistici. 
In passato, all'inizio del conflitto russo-ucraino a ben pensarci, ne abbiamo viste anche di peggio. Conferenze di critica letteraria su Dostoevskij e Tolstoj, rinviate e annullate perché considerate "non in linea". In questa sorta di demenza collettiva ci sono dentro tutti: sinistra e destra. Sì, perché anche il ministro della Cultura Giuli (sempre più Giulivo) ha detto e fatto la sua parte di corbellerie.

 "La scelta libera e insindacabile assunta dalla Direzione della Reggia di Caserta trova il mio pieno e convinto sostegno: pur nel rispetto dovuto alla eccezionale qualità artistica dell’evento, l’annullamento del concerto diretto dal maestro Gergiev, anche alla luce di una sopraggiunta strumentalizzazione ideologica di parte, obbedisce a una logica di buon senso e di tensione morale volta alla protezione dei valori del mondo libero". 
Peccato che alla Reggia di Caserta, la scelta di respingere l'evento, non sia stata libera né insindacabile ma fortemente condizionata. 

Reggia di Caserta - Palazzo Reale

E' inutile sottolineare che dopo la caduta del Muro e la fine della Guerra Fredda (9 novembre 1989), uno spirito malefico si è sparso per il mondo occidentale, uno spirito di nome Glavlit, ovvero la propaganda Urss  con tanto di censura sempre all'opera, versione sovietica del Minculpop. I nostri intellettuali della stupidità bipartisan parlano di "fascismo" e di "nuovo Minculpop", quando invece i frammenti di Guerra Fredda e di becero sovietismo stanno  ogni giorno, sotto gli occhi di chi non vuole vedere. Nessuno infatti vuol ricordare che da quando la Ue è andata a regime (mai termine fu più consono), ci siamo ritrovati dentro a restrizioni di ogni tipo, Pensiero Unico, e misure liberticide anche sul web (il DSA, il Digital Service Act), con siti che vengono censurati e chiusi su modello cinese (altro regime comunista ancora in auge). Già a partire dal linguaggio (Troika, Eurokomissar, tecnici) non si possono non rilevare le analogie con l'Urss. Ricordo infatti che i "tecnici", secondo Lenin e Trotstky, erano  denominati i nuovi politici sorti nella  Duma dopo la rivoluzione bolscevica. E non dimentichiamo i "passaporti interni" tra un comune e l'altro sotto il governo Conte 2, durante l'emergenza del virus. Ovvero la "propiska" sovietica, da lui chiamata "autocertificazione". I francesi, durante i confinamenti la chiamavano "attestation", cioè la solita zuppa. 
Nel romanzo di  Boris Pasternak "Il dottor Zivago",  il protagonista Jurij, sensibile medico-poeta, per  potersi recare con la sua famiglia, nella sua casa in campagna a Varikyno da Mosca, ebbe bisogno di una "propiska". E buon per lui che a firmagliela fosse il suo fratellastro Evgraf , un importante commissario del popolo. Senza quel salvacondotto non avrebbe potuto muoversi. Gli italiani hanno avuto la loro propiska da scaricarsi dal computer (ovvero un passaporto interno) per poter transitare da un comune all'altro, e non se ne sono nemmeno accorti. 
Chi scrive non è certo filo-putiniana e in quanto a Putin, non è sicuramente da considerarsi una mammoletta, né vorrei andare a vivere sotto il suo governo. Ma salta agli occhi che 18 pacchetti  di sanzioni contro la Russia, più tutte le vessazioni contro artisti di chiara fama, rei di essere russi o filo tali, sia una forma di odiosa "Glavlit", verso la quale anche il governo Meloni si è piegato. Specie se poi analogo trattamento non lo si è ancora visto mettere in atto per l'altro despota carnefice di Tel Aviv, Benjamin Netanyahu.

SS Nazario e Celso

21 July 2025

La croce della chiesetta di Gaza è rimasta salda


Nonostante il male (a mio avviso volontario e non "errore tecnico") inflitto a questa modesta chiesetta è accaduto un piccolo miracolo: la sua croce di pietra bianca è rimasta salda e ben ferma. Lo fa notare il Vicario della Custodia di Terra Santa padre Ibrahim Faltas. Tre persone sono morte, dieci sono i feriti, tra i quali padre Gabriel Romanelli.  Ma la tempestività e  determinazione con la quale il Patriarca Latino card. Pierbattista Pizzaballa e il patriarca ortodosso Teofilo III, si sono precipitati a Gaza sotto le bombe, con tutti i rischi del caso, è un segno molto forte che parla da sé. Quando le cancellate si sono aperte dietro ai due patriarchi in tonaca sono passate 500 tonnellate di cibo, farmaci, bende e medicamenti stipati sui Tir. E immediatamente è arrivata la telefonata del papa che ha monitorato l'evento, passo dopo passo.

Ho letto un articolo di Silvana De Mari, comparso su "La Verità"  di domenica 20 luglio che mi ha letteralmente indignato, dato che sembra uscito dall'ufficio stampa del governo Netanyahu, da tanto è ottusamente fazioso. Intanto lei sposa subito la tesi che tutto sia avvenuto "per errore", cosa tutta da dimostrare, dato che "l'errore tecnico" da parte dell'esercito israeliano era già accaduto nel 2023, errore che ha ucciso una madre e una figlia, nell'attimo in cui la prima si apprestava a dare soccorso alla seconda.  Poi fa l'elenco di tutti i cristiani uccisi nelle zone calde, lamentandosi che  questi morti non facciano notizia com'è invece avvenuto per l'episodio della Sacra Famiglia di Gaza. Seguono cifre, numeri di chiese date al fuoco, di cristiani torturati, stuprati, imprigionati nel mondo (Corea del Nord, Somalia, Yemen, Libia, Sudan, Eritrea, Nigeria, Pakistan, Iran, Afghanistan, Arabia Saudita e Myanmar). Tutto vero, ma resta il fatto che la Sacra Famiglia e la piccola missione di 500 cristiani a Gaza, rappresenta un presidio di civiltà, di grazia, di mitezza e di carità che in quel contesto fatto di morte, di dolore e di distruzione accanita,  assume oggi più che mai, un valore simbolico morale e spirituale elevatissimo. Bisogna essere miopi per non constatarlo. Dava così fastidio al furore e alla crudeltà dell'Idf un piccolo esemplare luogo di culto come la Sacra Famiglia? Avevano forse paura che sfamassero qualche bimbo palestinese in più?  

La De Mari, diventata ormai una sorta di Oriana Fallaci fallita, dimentica un altro particolare importante: i cristiani di Terra Santa, hanno diritto a presidiare il culto nei territori laddove il cristianesimo è nato e mi domando che razza di cattolica sia lei, che ignora o sottovaluta questi passaggi storici. Esiste lo status quo che risale a Solimano, un decreto detto firmano che autorizza a  presidiare a orari e giorni alterni i luoghi religiosi. Le comunità cristiane d'Oriente nel Santo Sepolcro, oltre ai Latini (rappresentati secondo lo Statu Quo dall'Ordine francescano), sono gli Ortodossi Greci, gli Armeni, i Copti, i Siriaci e gli Etiopi.

Parlavo poc'anzi della valenza simbolica di una piccola chiesa bombardata con tre morti e 10 (c'è chi dice 12) feriti. E certamente la sottoscritta non può essere accusata di svegliarsi all'ultimo momento dato che ha già scritto numerosi post contro la carneficina dei Gazawi in atto da anni che ha accumulato cataste di cadaveri di bimbi arabo-palestinesi, vecchi, donne, uomini. La cosa incredibile è  che quando si difende la preziosità e l'unicità della vita e delle vite umane, salta fuori il solito nesci ad accusarmi di "sinistrismo". In queste ore questi poveri disgraziati infelici vengono costretti nuovamente a spostarsi con ordini perentori di evacuazione, da Nord a Sud e viceversa, manco fossero topi e non  uomini. Chi invece ha aspettato questo sciagurato evento che -  con grande disappunto della De Mari -  ha fatto finalmente il giro del Pianeta, è stata Giorgia Meloni che ha fatto in extremis, un commento di riprovazione. Se si svegliava prima era molto meglio per lei. Inoltre ha avuto un'altra occasione d'oro per fermarsi a riflettere circa il Memorandum di cooperazione militare con una potenza aggressiva e bellicosa, togliendovi l'automatismo di rinnovo che scade in aprile 2026.  Il suo governo non lo ha fatto. In 142 (cioè la maggioranza) hanno votato alla Camera a favore del mantenimento di tale Memorandum. Dovranno renderne conto alla Storia. 

Ma torno agli uomini di tempra e non agli omiciattoli o alle donnette. 


Pizzaballa ha portato la Chiesa oltre le unanimi parole di condanna internazionali: esserci, a Gaza, materialmente, con le braccia spalancate, esserci con il proprio corpo, mentre gli attacchi dell’Idf continuano, e ancora ieri sono stati uccisi altri civili palestinesi.
Esserci: oltre ogni parola, come se ognuno di quei morti, di quegli sfollati, fosse un fratello, o un figlio. (fonte: Avvenire).

Il Patriarca latino è un bergamasco pugnace e non se ne andrà mai  da quei territori. Chi lo ha conosciuto asserisce che non si farà intimorire dalla ferocia di chi ha la forza, ma non la ragione. E ieri ha celebrato, impassibile e solenne, la santa Messa sotto le bombe e i missili, raccogliendo in preghiera i suoi fedeli. Che il buon Dio ce lo conservi.


Lorenzo da Brindisi 


13 July 2025

Un governo color can che scappa





Sono passati tre anni ed è tempo di tirare le somme su questo governo, ultimamente molto adulato dalla stampa mainstream. Il che desta in me qualche sospetto. Se proprio devo tirare le somme a medio termine, direi che la prima cosa che non mi è piaciuta è l'aver accettato a scatola chiusa il diktat europeo  del DSA messo definitivamente a regime dalla Ue il 17 febbraio 2024, senza un minimo di dibattito parlamentare.  Ho visto un'accettazione supina e prona al solito "ce lo chiede l'Europa". Gli euroburocrati di Bruxelles stanno costruendo un vero e proprio "muro digitale" in tutta Europa per soffocare le nostre idee e i nostri valori. Non si tratta, con questa legge, di fermare i discorsi dell'odio online, con la scusa della regolamentazione: si tratta di zittire ciò che loro odiano. Essi vogliono controllare il flusso delle libere informazioni, idee e opinioni  dei cittadini in Europa col pretesto delle fake news. Il risultato di questa legge sovietica dal nome inglese ( Digital Service Act), è che ora molti siti e blog vengono via via rimossi  (leggi: oscurati) senza fornire alcuna spiegazione. Nemmeno una email  di riferimento o una Pec per poter fare ricorso alla piattaforma censoria in oggetto. Non prendo di certo le parti di questi colossi Big Tech, ma occorre precisare che se non si piegano ai voleri di Bruxelles, perdono il 6% del loro fatturato. 
Beh, su questo tema, non ho udito un suono sillabico provenire dagli ambienti governativi, non una Atreju messa in piedi per l'uopo, né un gruppo di studio né altro...Vi va bene così? Una Ue con tanto di mordacchia sempre all'opera su modello cinese? 


Passo ad altro punto, il Gavi. In occasione del Vertice globale "Salute e prosperità attraverso l'immunizzazione", tenutosi in questi giorni a Bruxelles, i leader mondiali hanno rinnovato con forza il proprio impegno a favore dell'immunizzazione globale. L'Italia ha confermato il proprio ruolo "di primo piano" nel sostegno alla salute globale, annunciando un contributo di 250 milioni di euro a Gavi, the Vaccine Alliance, per il periodo strategico 2026-2030. Curiosamente questo governo è riuscito a superare perfino il governo Conte 2, in fatto di generose elargizioni. Si arrabbiano quelli del governo quando Francesco Borgonovo lo ricorda in un suo articolo e l'Ufficio Stampa del Ministero degli Esteri nella sua replica alla Verità,  si arrampica sugli specchi per smentire che il GAVI (acronimo di Global Alliance for Vaccines and Immunization), abbia più o meno direttamente a che fare col ricchissimo magnate Bill Gates il quale ne sarebbe uno dei finanziatori di maggioranza. Gavi, come è noto, va poi a confluire dentro il mare magnum dell'Oms. Il curioso è che mentre in Usa si tende a uscire e disimpegnarsi  dall'Oms, in Italia si fa il contrario. 


Chi si aspettava inoltre un segno di discontinuità con la gestione "pandemica" dei governi precedenti Conte 2 e Draghi,  è rimasto deluso e a bocca asciutta. Il ministro Schillaci non ha perso tempo e, morto il papa, ha messo in piedi un cardinalone sanitario le cui intenzioni sembrano identiche a quelle dei  suoi predecessori. Ricordate quel Franco Locatelli  presidente del Consiglio Superiore di Sanità, noto per  parlare come un robot? Era uno dei supertecnici, assai ciarliero davanti alle telecamere.  Ora a lui, succede Alberto Siracusano, medico psichiatra.
Siracusano è molto gradito al ministro Schillaci che è molto gradito al predecessore Speranza: che resta da capire, da discutere quanto ad un grumo di potere che supera i regimi, che è un continuum tra regimi? Siracusano è psichiatra e, sbaglieremo noi, ci pare avallare prospettive inquietanti. 

Infatti la prima cosa fatta da costui una volta insediatosi è stata  quella di magnificare le misure restrittive dei suoi predecessori con la scusa della solita "emergenza". Spiacente, caro ministro della Salute e caro governo, ma serve maggior coraggio. Non si può rifilare ai cittadini sempre la stessa sbobba, come se niente fosse successo, in questi ultimi terribili anni di sofferenze.

Un'altra cosa che non mi garba della Meloni è la sua esaltazione da sorella d'Ucraina per Zelensky e la iattanza con la quale si mette di traverso contro la Russia, a nome di tutti noi. Parlo della recente conferenza per la Ricostruzione per l'Ucraina, tenutasi a Roma il 10 luglio scorso. 
No cara Giorgia, faccia un'inchiestina in giro e vedrà che buona parte degli Italiani non ne possono più di sentire parlare di Rearm Eu e di altri quattrini sottratti al nostro bilancio nazionale come i 10 miliardi aggiuntivi per Kiev, che vanno sotto la solita etichetta di Piano Marshall. E poi a che titolo  dichiara: "Putin ha fallito"? E' forse parte integrante di un corpo militare d'alto grado per emettere una simile impegnativa sentenza? E in cosa si tradurrebbe la scelta di potenziare le sanzioni contro la perfida Russia? Rifornire di armi l'Ucraina comprandole magari dagli Stati Uniti?
Transeat sulla catastrofica vicenda di Gaza  e relativo sterminio dei Gazawi, sulla quale la premier sembra aver perso l'uso della parola. Come l'uso della parola sembra averla perduta sui comportamenti di Netanyahu, tutta presa com' è a inveire contro Putin, il "nuovo male Assoluto" del XXIesimo secolo.

L'aver votato personalmente contro la mozione di sfiducia a Ursula von der Leyen ex aequo con l'eurosorellina di sinistra Elly Schlein, non fa che aggiungere del materiale al mio crescente scetticismo. Sembra quasi un "Elly e Giorgia unite nella lotta", tanto per tenere in piedi ad ogni costo, la Frau Ursula. 
E' assai difficile riconoscersi in questa deprimente Ue ed accettarne la sua visione di superstato etico-normativo occhiuto, autoritario e intrusivo - quello stesso che ci opprime ogni dì che passa. 
 Un governo un po' così,  color can che scappa è un governo che, ad onta del suo sedicente "sovranismo", è destinato a non lasciare alcun segno. E' un po' un rimanere al potere facendo quel che fan tutti, con l'implicito ricatto che se non lo si accetta, le cose potrebbero andare peggio. 

San Enrico

05 July 2025

Si vis pacem para Pacem




Tutti i papi (da quelli preconciliari a quelli post conciliari) sono sempre stati contrari alle guerre. E' facile trovare l'obiezione: volete forse che un papa si schieri a favore della guerra? Ma poi lo diceva pure il temibile Baffone con gelido sarcasmo: quante legioni ha il papa? Come dire: ovvio che tutti i papi siano pacifici. 
Le guerre esplodono, immiseriscono le società, creano catastrofi umanitarie, carestie, epidemie, malattie, fiumane di profughi e di sfollati... E quando poi finiscono, non si ricorda nemmeno più perché deflagrano con tanto furore. Qualcuno ricorda forse i 150 giorni di bombe su Belgrado e perché sui Balcani ci fu una guerra benedetta dall'Ulivo nostrano con olivetani di varie sfumature di rosso? E con aerei che decollavano ogni giorno dalla base di Aviano targati Nato?
E' dunque più che vero che la guerra è una sconfitta per tutti a prescindere da chi vinca, una pessima avventura senza ritorno. Trovo, pertanto, meschino e velleitario fregiarsi di frasi fatte latine come "Si vis pacem para bellum", conosciuta grazie al prologo del libro III dell’Epitoma rei militaris di Vegezio. Abbiamo forse velleità espansioniste imperiali come gli antichi Romani noi poveri italiani che contiamo quanto un due di briscola? Oppure c'è qualcuno che intende aggredirci? Che so, Putin? Perciò, la mia risposta è  che si tratta di propaganda, di becera propaganda camuffata da un difensivismo in realtà aggressivo
Purtroppo non è per nulla naufragato, in Ue il progetto di creare un maxi stato federale e ridurre i singoli Paesi satelliti in fornitori di armi e soldati. Ma per farlo e per indurre gli stati a cedere ulteriore sovranità, serve una crisi. Ricordate il motto montiano "abbiamo bisogno di crisi, di forti crisi"? C'era anche un video divenuto in poco tempo virale nel quale Rigor Mortis raccontava che poi le crisi passano, ma che intanto si mettono in moto leggi, normative restrittive tali da creare un "segmento di irreversibilità". Un modo elegante per dire che tutto viene spazzato via e niente è, né sarà mai più come prima. 
E la crisi viene puntualmente alimentata descrivendo la Russia come possibile stato invasore-aggressore. Ne ha parlato anche un europarlamentare lussemburghese a nome Fernand Kartheiser, un diplomatico di professione espulso dal  ECR per aver effettuato un viaggio diplomatico in Russia, in un' intervista  a Martina Pastorelli.

Perché accusa l'Ue di condurre un attacco all'umanità?
"Perché vedo una tendenza generale, ispirata dall'ideologia di sinistra che vuole limitare la nostra libertà in svariati campi: dall'indipendenza accademica e universitaria, alla creatività in campo artistico, al settore legale: basti pensare al reato di ostruzionismo previsto dalla nuova legge francese sul "diritto a morire" che considera un ostacolo chi cerca di impedire che una persona attui il "suicidio assistito". Per non parlare della libertà di parola, laddove attraverso il DSA (Digital Service Act) si stabilisce una vera e propria censura". (la Verità 1 luglio)


A ben pensarci, è  il solito trucchetto del procurato allarme, della serie Aiuto-aiuto! C'è il virus che uccide,  che hanno già sperimentato durante la crisi sanitaria procurata nel 2020-23.. La soluzione? Il vax salvifico, i cui effetti nefasti non finiscono di evidenziarsi ogni giorno che passa. Copione regolarmente replicato anche sull' attuale emergenza "CALDO", sparata a reti unificate in modo tale da creare afa psico-fisica, con cartine geografiche caricate di rosso-fiamma, per tutta Europa. 

Ma torno a quel Rearm Europe che per confondere i cittadini, la Meloni voleva chiamare Defend Europe, come se bastasse un'etichetta di nuovo conio, a fare la differenza. 
Ma davvero c'è qualcuno che possa credere di rilanciare l'economia italiana solo grazie all'industria militare, un tempo detta "industria pesante"? E rinunciare all'industria leggera, all'automotive, alla manifattura, all'artigianato di pregio per il quale siamo diventati famosi nel mondo, limitandosi a gonfiare e a far volare le azioni di Leonardo e Fincantieri?

La pace conviene a tutti, perché è con la pace che le società progrediscono, coltivano il Bello e il Sublime, le masse vengono alfabetizzate, le giovani generazioni, educate ad affrontare al meglio la vita e la società. Perciò, non resta che aprire i canali diplomatici e prepararla ad ogni  costo, questa benedetta pace - parola ormai abusata e che oggi gode di discredito, ma essenziale alla civiltà. Il che non vuole dire aggregarsi ai latrati della canea arcobaleno che abbaia alla pace puntualmente ogni sabato per le piazze, senza sapere da che parte costruirla mattone su mattone.

Sant'Antonio Zaccaria