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27 November 2018

I giubbotti gialli accendono la Francia



Parigi brucia e  i giubbotti gialli (Gilets Jaunes) la colorano di rabbia. Confesso che quando questa protesta è esplosa l'ho presa un po' così, sottogamba. Forse perché siamo ormai abituati ai colori delle varie rivoluzioni telecomandate da Soros, per il mondo. Mica che sia una roba all'interno delle solite  élites, le quali, stufe di un presidente modello Eliogabalo che non funziona, cercano un'alternativa tutta loro, preparando una successione? Era questo il mio dubbio.
Le cose sembrano, invece, andare diversamente. E ce ne dà conto Jacques Sapir, l'economista teorico della Demondializzazione:


Questo movimento è stato innescato dall’annuncio di un aumento dei prezzi del carburante. Tuttavia, riflette una rabbia molto più profonda e cause molto più complesse. La questione dei prezzi del carburante rimanda alla cosiddetta “compressione dei consumi” delle famiglie delle classi popolari. Quando non si hanno mezzi di trasporto alternativi e si devono fare ogni giorno decine di chilometri per andare al lavoro, ebbene sì, il costo del carburante rappresenta un pesante onere. Detto in termini economici, in questo caso non vi è alcuna elasticità del consumo rispetto al prezzo.

Tuttavia, un semplice aumento dei prezzi del carburante non avrebbe certamente causato una tale collera se non fosse arrivato in aggiunta ad altri aumenti e ad una pressione fiscale che le classi lavoratrici considerano eccessivamente onerosa. Le riforme fiscali realizzate lo scorso anno dal governo – tra cui la rimozione della ISF (Imposta di solidarietà sul patrimonio) – e le misure adottate dai governi precedenti – tra cui ricordiamo i 44 miliardi di sgravi fiscali del CICE (credito d’imposta per la competitività e l’occupazione) concessi alle grandi imprese in cambio della creazione di qualche posto di lavoro – sono alla base di questa rabbia. Si parla di una “esasperazione fiscale”; in certi casi ci si può arrivare. Ma qui si tratta soprattutto di un senso di ingiustizia fiscale(blog Voci dall'Estero).



A questo vanno aggiunti gli atteggiamenti arroganti, dispotici e sussiegosi di Macron, il suo conclamato disprezzo per i ceti popolari, per i pensionati, da lui considerati dei parassiti mangia-ufo. L'omiciattolo Rothschild del resto, in  quanto ad arroganza,  ha preso lezioni private dal suo vecchio mentore Jacques Attali, colui che senza mezzi termini ha pronunciato una frase ormai da incorniciare a futura memoria: "Ma cosa crede, la plebaglia europea: che l’euro l’abbiamo creato per la loro felicità?”. 
Beh, stavolta si dà il caso che la "plebaglia" l'abbia presa male, malissimo, e che si stia rivoltando. E non ha l'aria di essersene dimenticata. Macron avrebbe voluto anticipare auto elettriche per tutti rottamando i diesel (detta benzina dei poveri) anzitempo. Ma non gliel'hanno perdonata. Non si possono pompare di continuo quattrini dalle tasche di gente, già sufficientemente defraudata. 
C'è qualcosa di singolare nella protesta dei giubbotti gialli che è insieme sovranista "di destra" (Marine Le Pen e il suo Rassemblement National (ex FN),  la sta sostenendo) ma anche antiglobalista "di sinistra" (Jean-Luc Mélanchon e il suo movimento "La France Insoumise") .  E un po' di merito l'abbiamo noi in Italia col governo giallo-verde, primo governo di sperimentazione nazional-populista, il quale ha fatto in un certo senso da apriprista, sebbene in forme non violente.


Chi semina miseria raccoglie rabbia

Sembrano lontani i tempi in cui i pennivendoli francesi (les écrivaillons), a Télé France ridacchiavano, beffardi, sullo "strano" risultato delle nostre elezioni e sulla formazione del governo neoeletto, commentando per assurdo:  "Sarebbe un po' come se in Francia nascesse un governo dove la Le Pen e Mèlanchon governassero insieme".
Beh, cari gazzettieri d'Oltralpe (e io che pensavo che  i nostri fossero i peggiori), tutto può succedere nella vita, pur di far fuori il Nemico principale...Intanto gli esponenti dei Gilet Gialli, si rifiutano di farsi intervistare da loro.  Ho visto con sorpresa alcuni filmati di manifestanti che si rifiutano di parlare con la loro stampaglia di regime (la presse macronienne), mentre invece concedono volentieri interviste perfino ai ns. mezzibusti RAI, gridando ai microfoni in Italiano: "A morte il mondialismo!", "Viva la Francia!".


E corre voce che dietro ai Gilets Jaunes, ci sia pure lo zampino di  ambienti militari francesi, esasperati dalle umiliazioni inflitte da Micron e dai suoi atteggiamenti assai poco dignitosi. Non ultimo, quel Pierre de Villiers, capo degli stati maggiori cacciato giusto l’anno scorso da Macron, perché si rifiutò di accettare  un taglio del budget di 850 milioni di euro per le spese militari, imposto dall'Eliseo. Insomma, l'Eliogabalo di Francia con la  sua sposa nonna e i suoi allegri amichetti, si è fatto molti nemici, con molto disonore.

BB solidarizza coi gilet gialli

27 comments:

Massimo said...

Che ci sia qualcuno che, dopo le prime manifestazioni spontanee, organizzi le proteste è naturale, perchè non si mobilita così tanta gente se non c'è un minimo di coordinamento.
Ma non è un problema, perchè l'obiettivo immediato (la cacciata di Micron) è corretto. Dopo ... si vedrà. Un po' come in Italia. Intanto sono stati estromessi dal governo i Renzi, i Gentiloni, i Cottarelli. Poi cerchiamo di costruire un futuro migliore che con quella gente non sarebbe neppur lontanamente ipotizzabile.

Nessie said...

Appunto. Come ho scritto, noi abbiamo fatto in un certo senso da apriprista. Ora potremmo creare un vasto movimento inter e intraeuropeo per cacciare gli gnomi cattivi di Bruxelles. Da qui alle elezioni e dopo, ne vedremo delle belle e gli scenari non saranno più gli stessi.

Nessie said...

PS: Intanto Macron per placare la protesta promette la rottamazione delle centrali nucleari ma non mostra di avere nessun altro rimedio che vada nell'interesse dei cittadini


http://www.lefigaro.fr/actualite-france/2018/11/27/01016-20181127LIVWWW00032-en-direct-Emmanuel-Macron-gilets-jaunes-loi-mobilite-PPE-pourvoir-d-achat-blocages-manifestations-transition-ecologique-carburants.php

Nausicaa said...

Toh guarda, si scopre che pure i gilet gialli a Champs Elysées scandiscono il nome di Salvini (Salvinì, Salvinì).


https://voxnews.info/2018/11/25/gilet-gialli-invocano-salvini-sugli-champs-elysees-lui-esulta-video/

Nessie said...

Da qui alle elezioni europee il quadro politico cambierà senz'altro. Siamo quasi alla vigilia del ventennio. E le dittature (compresa questa) non durano più di un ventennio. La protesta "gialla" francese si diffonderà in forme e con formule diverse, per tutta Europa.

Alessandra said...

Si scopre che il damerino ha cercato di mandare a vuoto l’iniziativa dei Gilets Jaunes infiltrando dei teppisti.

https://www.maurizioblondet.it/macron-ha-infiltrato-agenti-spaccatutto-nella-manifestazione-gilet-gialli/

Le solite accuse di fascismo da parte dei macronisti, il ministro dell’Interno Castaner che cerca di ridimensionare le cifre ma viene smentito dalle foto dei freelance.
I francesi sono esasperati dal quinquennato Hollande e Micron, che guarda i proletari dall’alto in basso proprio come la Poire, ha fatto traboccare il vaso.
E non è un mistero l’ostilità dell’Armée verso le président … ricordo sempre la parata militare dello scorso 14 luglio.

Nessie said...

Sì, Ale, avevo letto l'articolo che citi. E' una strategia, quella della provocazione, che non è nuova presso i servizi segreti: infiltrare casseurs violenti per poi avere il pretesto di una repressione feroce e indiscriminata.

I Francesi sovranisti dovrebbero studiare una legge elettorale diversa da quella barriera del doppio turno, frutto anche questa del solito " frontismo antifascista". Senza ciò, siamo sempre punto e a capo, con il solito tutti contro il "pericolo nero".

Macron voleva affrontare l'ISIS andando a nozze coi fichi secchi:

https://www.rtl.fr/actu/debats-societe/emmanuel-macron-pierre-de-villiers-pourquoi-le-chef-d-etat-major-des-armees-a-demissionne-7789402690

Jacopo Foscari said...

Il bisessuale necrofilo e la mummia di sua moglie sembrano davvero agli sgoccioli. Dato che nelle piazze francesi ultimamente ricorre l'effige della ghigliottina non vorrei che il necrofilo e la sua compare facessero la stessa fine di quell'altra coppia di regnanti francesi che 200 anni fa trattò il popolo con la stessa indifferenza.

Anonymous said...

Visto che ne hai parlato tanto, ti giro questo link, che non ha nulla a che vedere con il post odierno:
Verso il minuto 8 del video In diretta dalla Camera:
https://www.facebook.com/salviniofficial
Laura

Nessie said...

Accetto per l'ultima volta uno dei tuoi OT. Ma è l'ultima volta, per chi, come te, ce l'ha per vizio, Laura.

Io mi faccio il mazzo per aggiornare il blog con nuovi argomenti e tu vai sempre regolarmente OT. Con lettori così, va a finire che chiudo la sezione dei commenti. Sai che soddisfazione!

Nessie said...

Ciao Jacopo, questa del carburante, delle tasse, delle autoelettriche da imporre e di tutto quello che ha scritto Jacques Sapir, è semplicemente la scintilla che ha generato l'incendio.
E' evidente che il bisex gerontofilo sta sulle cosiddette all'intero paese, bloccato da una legge elettorale ingiusta, per questi ed altri numerosi altri fattori tra i quali la boria, l'arroganza, l'ostentazione di una superiorità che non ha.
I francesi hanno tanti difetti, ma per loro lo sciopero (la grève) è lo sciopero da rispettare fino in fondo, e non sono come noi che si fanno mettere i fischietti in bocca e il sacchettino della merenda dalla CGIL, pronti per fare una passeggiata fuori porta.

Nessie said...

PS: quando sento criticare i francesi rei di non aver votato la Le Pen, mi chiedo come fa la gente a ragionare coi piedi. Lo sanno o no, che esiste il dogma dell'"antifascismo" anche lì e che la loro legge elettorale col doppio turno è fatta apposta per non approdare a un bel niente e a imporre figuri come la Poire prima e Micron ora?

Jacopo Foscari said...

Mi spiace, ma su questo non sono per nulla d'accordo. Siamo nel 2018, i mezzi di comunicazione tradizionali sono ormai sputtanati e internet, con tutti i suoi difetti, ha contribuito a diffondere idee un tempo esiliate. Se i francesi, nonostante tutto e nonostante internet abbia permesso di aggirare i media tradizionali, hanno votato in scienza e coscienza il ministro dell'economia de "La Poire" contro cui erano scesi in piazza manco sei mesi prima per la "loi travail", allora non possono poi frignare troppo senza prendersi un minimo di biasimo. Da un lato son contento si stiano svegliando, ma dall'altro non c'era nessuna legge che li obbligava a votare il bisessuale sposato con la nonna. Mi spiace, ma su questo per me Blondet ha torto marcio. E' ora di imparare che libertà fa rima con responsabilità anche quando si va alle urne. Non si può votare Macron, sapendo perfettamente chi è, cosa vuole e da chi è sponsorizzato, e poi non fare un minimo di mea culpa. Contento si siano svegliati ma mi auguro che tra tre anni e mezzo non si ripeta la stessa scena vista 18 mesi fa perché qualora salisse all'Eliseo un altro del genere, tipo ad esempio la Lagarde visto che Attali vuole "una donna", vuol dire che i cuginastri son proprio masochisti. Per dire, non faccio una colpa ai greci per aver votato Tsipras, Tsipras aveva davvero promesso che avrebbe finito di torturare i suoi concittadini, salvo poi tradirli come il peggior Efialte, ma Macron non ha mai nascosto nulla di nulla. Lui ha sempre detto candidamente di essere un liberista con la bava alla bocca, che avrebbe imposto cure da cavallo ai suoi cittadini e che avrebbe continuato le stesse politiche che aveva perseguito da ministro de La Poire. Poi per carità, se lo cacciano bene, ma non dimentichiamoci che lo hanno eletto in scienza e coscienza, checché ne dica Blondet.

Nessie said...

Hai anche tu le tue ragioni da tenere in considerazione, ma in ogni caso una modifica della loro legge elettorale è auspicabile e necessaria. L'ho scritto e lo ripeto, dato che conosco bene la realtà di quel paese: il DOGMA dell'antifascismo funziona egregiamente e blinda tutto anche da loro. E quando Le Pen padre (Jean Marie) prese un mucchio di voti, ci fu una mobilitazione generale per tutta la Francia contro LA HONTE (la Vergogna) che andava dall'estrema sinistra fino alla destra gaullista. E Chirac venne regolarmente eletto con voti di sinistra ed estrema sinistra. Qualche altro esempio.

Quando Sgarbi in uno dei governi Berlusconi ebbe la delega alla cultura, non poté nemmeno presentare mostre e libri, perché la socialista Catherine Tasca non solo si rifiutò di riceverlo, ma le sparò addosso un mucchio di manifestanti contro il "fascista berlusconiano". Ovviamente nel loro immaginario anche B. era "fascista".

Inoltre la mostra dei nostri grandi pittori futuristi come Giacomo Balla, De Chirico e Carrà venne boicottata dagli ignobili media francesi e bollata di "arte fascista".

Alessandra said...

Vedo che Micron evita il confronto diretto con i suoi contestatori e manda avanti i suoi ministri (proteste anche a La Réunion) e il premier Philippe.

OT ma riguarda una novità importante sul GCM: Salvini ha annunciato che il governo non andrà al vertice di Marrakech, perché prima vuole sottoporre l’accordo a un dibattito parlamentare. Sulla stessa posizione Conte e Moavero Milanesi.
Questo però non basta a rendermi del tutto tranquilla, perché così non è ancora un NO definitivo. A meno che non sia stata una soluzione “soft” per sfilarsi.

https://www.google.it/amp/s/www.lastampa.it/2018/11/28/italia/migranti-litalia-non-firmer-il-global-compact-salvini-e-conte-decider-il-parlamento-XtwzdBxpEIlPGI3AHDkJTK/amphtml/pagina.amp.html

Nessie said...

Alessandra, sabato i giubotti gialli replicano in Champs Elysées. Quelli non mollano e non hanno l'aria di accontentarsi dei discorsetti ecologici di Micron.

Sul CGM riaprirò un altro topic specifico, ma in linea di principio sono contrarissima a voler "parlamentizzare"un problema che un buon esecutivo dovrebbe esprimere chiaramente con un NO. Sappiamo poi come si va a finire col mercato delle vacche dei voti! Diciamo che anch'io la penso così come da questo articolo:

https://www.ilprimatonazionale.it/politica/salvini-tergiversa-global-compact-decide-il-parlamento-97467/

Anonymous said...

Video imperdibile. Marine Le Pen accanto ai Gilet Gialli (non sono un partito, né un sindacato) : la violenza genera violenza e il primo a innescarla è stato il dittatorello Rothschild. I francesi non fanno che difendersi:

https://www.youtube.com/watch?v=2SBpf-4s-nU

Eugenio

Nessie said...

Appena visto, grazie. Che altro aggiungere? « A voler soffocare le rivoluzioni pacifiche si rendono inevitabili quelle violente" (À vouloir étouffer les révolutions pacifiques, on rend inévitables les révolutions violentes).

Ho trovato quest'altro video del deputato Jean Lassalle che imperturbabile si è messo il giubbotto giallo in parlamento.

https://www.youtube.com/watch?v=TyPp46vPEHU

Nessie said...

L'OT dell'ex Visitor sulle manipolazioni climatiche, visto il link, è stato trasferito nello specifico post ambientalista "Iris viola di novembre".

Gabriele Casari said...

Te lo credo che gridano "Salvini" i gillet gialli , si sta impuntando sul Global compact per bloccarlo,altrimenti è la MORTE dell'Italia mentre i grillini non capiscono o fan finta di non capire .
A volte sospetto che l'unico scopo reale d'esistenza dei 5 stelle sia far in modo che nulla turbi i piani di chi sta dietro le quinte.

Nessie said...

Salvini ha già partecipato come ospite d'onore ai raduni del Front National (oggi Rassemblement national) di Marine Le Pen, e un certo elettorato francese lo conosce e lo apprezza. Inoltre con Marine ha parlato dell'ipotesi di dare vita a un "Fronte della Libertà", un contenitore politico che mira a portare in Europa nuovi valori, come quello della democrazia e del pacifismo, contro la mondializzazione e la globalizzazione. Da qui alle elezioni europee, vedremo che ruolo futuro avrà:

https://www.ilprimatonazionale.it/primo-piano/salvini-potrei-candidarmi-allue-come-leader-di-tutti-i-sovranisti-94905/

Anonymous said...

legge elettorale col doppio turno
È questo che renderà difficile una rottura "democratica"del regime oligarchico in francia.
Le opposizioni nascendo per forza ai due lati opposti del regime possono ( come è avvenuto in italia) trovare un programma comune solo DOPO che si sono contate per via elettorale e dopo un lungo processo di decantazione ideologica essendo che alle elezioni si devono affrontare ideologicamente contrapposte.
Ma il sistema a doppio turno non fornisce abbastanza tempo per questo.
Perciò l' uscita francese dal regime per via "elettorale" può avvenire solo se UNA delle opposizioni " populiste" vince le presidenziali , ma essendo essa ideologicamente sita su di un lato al sistema, non può poi stravincere al parlamento esattamente come è successo a macron con il suo 25%. . IL risultato è che poi ENTRAMBE le ali "populiste" hanno INSIEME il totale controllo del parlamento.

Quindi la stupidata politica in francia l' ha fatta "melensone" ( come da sempre lo irride bagnai). Se la francia è macroniana è colpa sua .
ws

Nessie said...

Storicamente è anche un sistema che riduce il peso delle ali estreme dei due schieramenti (di destra e sinistra) e premia le forze politiche dette "più moderate" (parola che detesto) perché al ballottaggio gli elettori si concentrano, sia su un fronte che sull’altro, sul candidato più forte del proprio apparente schieramento, ma in realtà convergono verso il cosiddetto "centro", un'altra panzana.
"Melensone" chi sarebbe? De Gaulle?

Anonymous said...

melenchon .
Ma anche De gaulle ha le sue colpe . Per creare una presidenza forte impose il doppio turno ( e si può capire ) , ma volendo stravincere pose a doppio turno anche il parlamento togliendo quindi rappresentatività ai reali orientamenti popolari.
È il solito errore di ogni "demiurgo" che si crede eterno e non pensa mai che il paese vivrà più a lungo di lui.
Invece in una democrazia solida occorrono due cose INSIEME
1) PERMETTERE ad ogni posizione politica di esprimersi lasciando una adeguata rappresentanza a TUTTE le forze più rappresentative ( diciamo >3% )
2) COSTRINGERE le forze rappresentate in parlamento ad esprimere una maggioranza di governo con un "altrimenti tutti a casa, subito "
e noi nella prima repubblica" non c' eravamo molto lontani.
ws

Nessie said...

Finora però è dimostrato: non esiste in nessun luogo una legge elettorale perfetta. La ns, Prima repubblica fu un aggregato di partitelli da prefisso telefonico che tenevano in ostaggio tutto e tutti. Da sempre la cosiddetta "democrazia" ha i suoi riti e le sue pecche.
Ho aggiornato il blog più sopra con un nuovo topic.

Anonymous said...

Ora gilet gialli anche a Bruxelles. E sarà un sabato di fuoco:

https://www.ilfattoquotidiano.it/2018/11/30/gilet-gialli-scontri-con-la-polizia-in-centro-a-bruxelles-auto-in-fiamme-60-fermi-in-50-arrivano-sotto-sede-commissione-ue/4804226/

Z

Nessie said...

Infatti non solo il sabato è stato di fuoco, ma pure la domenica. Ma ora i gilet gialli dovranno difendersi dagli infiltrati messi da Macron per giustificare la repressione.
Dice il generale Didier Tauzin:

“Abito in un villaggio del Périgord”, esordisce, “anch’esso colpito dalla desertificazione, dai servizi pubblici chiusi, dall’inesorabile lontananza dai servizi medico-sanitari, dall’impossibilità dei giovani a trovare un lavoro, dalla necessità di prendere l’auto per andare a comprare la baguette di pane. Dei Gilet Gialli li conosco perché li frequento ogni giorno, al contrario dei nostri governanti per cui la miseria è una curva su un grafico. E’ la Francia che soffre, la Francia in via di sottosviluppo, che non ne può più di essere abbandonata”.

Ma per rendere valida la propria lotta occorre che i Gilet Gialli respingano le provocazioni degli infiltrati.