Soffia un benefico vento dall'Est. Austria, Polonia, Repubblica Ceca. E nel piccolo ci aggiungo anche il Veneto. Non avevo dubbi che il Veneto di Luca Zaia sarebbe uscito trionfante dal quorum stabilito. Contenta per gli amici veneti che frequentano questo blog. Zaia parla già di un effetto-Big Ben. Ma anche di hackeraggio duro agli strumenti informatici della sua Regione e di un travaglio dovuto ai vari ostacoli posti ad arte dal governo centrale durante il percorso referendario (la spesa voluta da Minniti sulla sicurezza ai seggi).
Conosco sufficientemente bene il Veneto per asserire che ha sempre sofferto di essere rinchiuso tra due realtà virtuose "a statuto speciale" come il Trentino-Alto Adige e il Friuli-Venezia Giulia e che ha sempre scalpitato per essere altrettanto autonomo ed avere le stesse attribuzioni. Chi non ricorda il caso Cortina d'Ampezzo che chiese di poter essere annessa all'Alto Adige, in virtù di una minoranza ladina nelle valli dell'Ampezzano? Lo stesso dicasi per il piccolo comune di Lamon (BL), il paese dei fagioli borlotti. La Regione Veneto è certamente tra le più identitarie d'Italia. Si pensi ad esempio a come ha conservato l'uso del dialetto che in realtà è la lingua della Serenissima nonché la lingua di Goldoni nelle sue celebri commedie. Ma veniamo alle cifre. Si parla addirittura di un superamento del quorum, quasi il 60%. Il 98% ha detto SI'.
Buon successo anche in Lombardia, regione più "mescolata" e per questo meno omogenea e identitaria del Veneto, che raggiunge quasi il 40% dei votanti. Maroni si era dato un'asticella del 34% dei votanti. Beh, nonostante l'ostruzionismo di Sala, nonostante il silenzio mediatico, direi che è andata bene. Domani (che è già qui da poche ore) ne sapremo di più sulle cifre.
Ma ora voglio fare a caldo qualche considerazione. Le persone sono andate a votare travalicando e trascendendo il significato del mero quesito referendario sull'art. 116 della Costituzione per trasformarlo in un plebiscito contro questo governo e contro questa Europa che impedisce alle realtà virtuose di poter spendere soldi per servizi di pubblica utilità a beneficio dei suoi cittadini.
Chi ne esce sconfitto come al solito è il governo centrale piddiota che non ha capito né mai capirà come si muove la gente semplice dei territori. Gutta cavat lapidem.
72 comments:
Oltre le previsioni e anche oltre le "gufate" della stampa e radiotelevisione che, adesso, cerca di sminuire il risultato, parla di contrasti tra Slavini e Maroni, di sconfitta di Salvini perchè adesso Berlusconi vorrebbe lanciare Zaia come Premier ma, soprattutto, tutti aggrappati a Bonaccini al quale spianeranno la strada per lanciare un qualche ossicino sul quale costruire una montagna di balle. Intanto sappiamo che il Veneto e la Lombardia costituiscono un blocco consistente sul quale costruire il nostro futuro. Un futuro migliore, lontano dai Renzi, dalle Boldrine, dai Mattarella, dai Grasso, dai Gentiloni.
Ciao Nessie ! Per il Veneto, risultato epocale, anche se sarà minimizzato dalla lurida stampa nazionale. Togli gli ignavi, i malati, gli emigrati, che non potevano votare dall'estero, molti anziani e quasi tutti gli imbecilli piddioti (dico quasi, perché so per certo che molti piddioti sono andati a votare, addirittura....) è stato un grandioso plebiscito identitario. A prescindere dalle solite divisioni partitiche. Anche gli anziani (come mia madre 83enne), facevano girare messaggi su whatsapp per convincere gli amici. Mai vista una cosa del genere..... Attenzione !!! Non necessariamente leghisti. Ripeto: plebiscito transpartitico. Identitario. Nel breve, servirà a poco. Ma io sono convinto che sia una palla di neve che diventerà valanga. Lombardia: troppo italianizzata (meridionalizzata), a parte Brescia/Bergamo. Dopo 220 anni, la Repubblica Veneta è sempre nel sangue delle Genti. Ecco perché i "soliti noti" vogliono farci invadere dài negri.
Ciao Cangrande, ierisera nel ricopiare il tuo commento finito nel post precedente ho fatto casino :-). Era tardi ed ero stanchissima.
Stamattina i giornali sono costratti a non minimizzare e a scrivere le cose per come sono:
http://www.ilgiornale.it/news/politica/referendum-sulle-autonomie-tutti-i-dati-lombardia-e-veneto-1455277.html
Nonostante la "mescolanza" è andata bene anche in Lombardia (il 40%). In particolare nelle località di provincia. Ovvio che Milano essendo metropoli è stata quella col più basso grado di partecipazione, ma lì non c'era da farsi illusioni.
Verissimo Massimo, e non potendo ottenere ragione delle loro gufate croniche, smantite dai fatti, si aggrappano ai disguidi del "voto elettronico". Stamattina il CorServa invece di riportare con esattezza i dati della Lombardia (i suoi cronisti se ne sono andati tutti a nanna), ha dato come prima notizia gli inceppi del voto elettronico, mostrando la foto di uno scrutatore addormentato sulla panca. Quando si dice la cattiveria e la perfidia!
Non sapevo ancora di Sondrio e Varese. Bene.
Errata corrige: pare che sia stata Bergamo la prima con maggior affluenza: il 39,75%.
Anche Como non è andata male con oltre il 34%.
Io però non sottovaluterei il risultato lombardo, tenuto conto che non aveva quorum. E' evidente che il quorum della regione Veneto ha fatto scattare il pungolo e che la gente si è dovuta mobilitare di più, proprio per la paura di non farcela. Invece in Lombardia il quorum non c'era e che c'è andato è stato proprio spinto da volontà personale.
Vero. La paura di non farcela col quorum ha fatto 90. Ma credo che i Veneti avrebbero partecipato in massa comunque: CON o SENZA quorum. Stamane ho sentito che Martina (min dell'Agricoltura del Pd) ha detto che il disavanzo fiscale le due regioni interessate non potranno trattenerselo. Temo sarà una trattativa lunga e dura.
Falsona la SerRACCHIAni con la trovatina che il governo avrebbe concesso autonomie anche senza il referendum. La concessione fatta a Bonaccini gov. dell'Emilia-Romagna, è stata fatta all'ultimo minuto quando sapevano già. che c'era in ballo il referendum. Falsoni, ipocriti!
Da padovano posso dire che il quorum ha influito molto poco sulla partecipazione al referendum. Qui da noi sta montando un'insofferenza sempre più acuta verso un governo che cincischia con leggi puramente ideologiche e ignora i reali bisogni dei veneti. Dall'inizio della crisi economica lo stato è sempre più lontano da noi Veneti, e ci fa rimpiangere i tempi della Serenissima.
Ciò che non viene sottolineato è che i due referendum riportano in auge la "questione settentrionale", ovvero l'incapacità dello stato di capire le peculiarità del nord e ci ha fatto affondare nella crisi economica, derubando infinite i risparmiatori delle due banche venete. Non solo per i mancati controlli. Qui percepiamo la volontà politica di farle fallire, risanarla tramite i risparmi depositati ed infine "venderle" per 1€ alla principale banca italiana, non a caso ammanicata alla politica.
Se ora non verrà dato ascolto al bisogno di autonomia, non è difficile immaginare le conseguenze: una deriva secessionistica che minerà l'unità di un'Italia sempre più frammentata.
Abbiamo gettato il "quorum oltre l'ostacolo", come il gioco di parole con cui il quotidiano locale della mia provincia ha titolato oggi la sua prima pagina. :-)
Bel risultato anche in Lombardia.
Ero abbastanza tranquilla perché sapevo che molte persone erano intenzionate a votare.
Un buon primo passo è stato fatto.
Corretta la tua analisi sul Veneto, posso confermartela per esperienza. Per un periodo ho vissuto nel FVG e ho avuto modo di vedere le differenze tra una regione a statuto ordinario e una a statuto speciale.
Sottoscrivo anche il commento di Cangrande.
Unica stortura al seggio, ci hanno dato un fogliettino timbrato con nome del votante scritto a penna, a mo' di attestato di partecipazione.
Ci è toccato pure vedere un ministro - Martina - invitare i cittadini a non andare a votare. Ridicolo che siano proprio loro a parlare di spreco di soldi! Anche qui, criticano la pagliuzza negli occhi altrui e non si curano della trave gigantesca nei loro. E pretendono pure di essere presi sul serio ....
Adesso sfoderano l'arroganza che fa parte del loro DNA e cominciano già a dire, in sostanza, che tanto si farà - come sempre - come vogliono loro.
Zaia e Maroni dovranno lottare con il coltello tra i denti, sono i cittadini stessi a chiederglielo, anzi a imporglielo!
Antonio Baro, sfido io: la Serenissima rappresenta un glorioso passato! In ogni caso hai ragione quando parli della "questione sttentrionale" completamente ignorata da decenni e decenni dai governi centrali. Ma con questi ultimi siamo arrivati al redde rationem. E ora si ammanta di una ragione di più per spedirli all'inferno: l'immigrazione. Andare con le navi della MM a portarli al Nord per "ripopolare" e "colonizzare", è una pessima idea, a mio avviso.
Bella frase, quella di "gettare il quorum oltre l'ostacolo", Ale.
Sì, bei risultati in ogni caso, ma la durissima battaglia col coltello tra i denti inizia già da oggi. E i discorsetti di Martina, non promettono nulla di buono. Bene ha fatto Zaia a rispedirli al mittente.
Riporto una frase di Farina su "Libero" da incorniciare: Già li abbiamo sentiti atteggiare la faccia con la smorfia ironica del padrone con le braghe bianche e dire: ma i lombardi votanti sono stati meno del 50%. E allora? Aver vinto 2 a 0 invece che 3 a 0 contro la squadra compatta dei giornaloni e dei Tg è un miracolo lo stesso...
Perché non ricordano, ad esempio, che Renzi con il 40 % alle elezioni europee del 2014, ci venne imposto come Presidente del Consiglio dei Ministri
"Perché non ricordano, ad esempio, che Renzi con il 40 % alle elezioni europee del 2014, ci venne imposto come Presidente del Consiglio dei Ministri?"
Mancava il punto interrogativo :-). In ogni caso, Renzi i referendum li perde (il 4 dicembre scorso), mentre quello del Lombardo-Veneto è stato vinto.
Un dato che secondo me è sottovalutato è come questo tema in Veneto ha evidentemente superato le ideologie. L'affluenza in Veneto è stata identica alle regionali, Zaia alle regionali stravinse prendendo 1 milione e 100mila voti, al referendum i Sì sono stati esattamente il doppio, ben 2 milioni e 200mila. Evidentemente anche chi nel 2015 non votò Zaia è andato a votare per riuscire a ottenere più autonomia fiscale, segno che la Lega in Veneto ha lavorato bene, riuscendo a far diventare il tema dell'autonomia e della cultura un qualcosa che travalica i confini partitici, riuscendo a unire tutti i veneti, leghisti e non leghisti. Se in Italia fossimo tutti in grado di ragionare in questo modo quando c'è da rapportarsi con l'Europa matrigna...
Che dire? Concordo e il discorso di Zaia ieriesera a urne chiuse mi è parso molto convincente.
Maroni invece, a mio avviso, non doveva cedere alle pressioni del M5S sui tablet. In questi casi, non ci si deve lasciare incantare e affabulare dalla tecnologia che a mio modesto avviso, non è un valore aggiunto.
Il ritrovato spirito autonomistico dei pentastellucci del Nord, mi convince poco. Comunque
benvenuti nel Club! Vedremo come si concilieranno con i Di Maio e i Dibba.
Pure a me la storia del "tablet" non è piaciuta e Maroni, personalmente, mi piace sempre meno. I grullini, e pure certi piddioti, si stanno esercitando nel più classico degli sport nazionali, il salto sul carro del vincitore
Maroni non mi è mai piaciuto (meglio Salvini!) ma c'è un vecchio e pragmatico proverbio americano sul pianista nel saloon che dice di non sparargli anche se suona male ( ,dont' shoot the piano player ) . La sua musica non sarà un granché, ma se non hai di meglio con cui sostituirlo, tienitelo e fallo suonare come sa.
Ad Maiora, spero.
Oggi sono state pubblicate le percentuali di votanti provincia per provincia e Varese vanta di una percentuale del 39,47%. Qualcuno insinua che sia stato un plebiscito contro Galimberti, il sindaco Piddino che sta rendendo privatizzato tutto il suolo calpestabile della città coi suoi parcheggi a pagamento e che ora avrebbe voluto anche introdurre la tassa di soggiorno. Bloccato.
Rosamunda
Grazie Rosamunda. Quella di Galimberti se la sono andata a cercare i leghisti stessi con le loro beghe intestine. Ho prelevato da Il Giorno le percentuali delle provincie lombarde e i risultati sono stati soddisfacenti con la sola eccezione di Milano. La Milano cinese, multikulti e con Salamelek alla guida di Palazzo Marino:
Bergamo : 47, 37%
Brescia: 44, 56%
Sondrio: 42,31%
Como: 41, 64%
Cremona: 39,90
Varese: 39,47
Mantova: 35,87
Pavia: 33, 55
E fanalino di coda, la Milano di Salah-melek: 31, 31%.
Magari prendo una cantonata, ma è lecito ipotizzare che i risultati siano tanto più "autonomisti" quanto meno "meticcia" è la popolazione di una certa zona? (incluso il meticciamento interno italiano, ovvero la meridionalizzazione) Se così fosse, ecco servito un argomento per rafforzare i "sospetti" di coloro che "insinuano" che continuare a iniettare persone di culture altre potrebbe avere un esito ben preciso, addirittura deterministico: lo scalzamento dei locali dalle possibilità di decidere della loro stessa terra natale. Se così fosse, ecco che un altro "sospetto" uscirebbe rafforzato: vuoi mica vedere che c'è dietro un progetto con obiettivi ben precisi?
Questo si sa. E lo sanno perfettamente anche Lorsignori le élites (o dirigenze, come le chiami tu). Se la funzione pubblica piemontese e lombarda è in mano a funzionari e impiegati meridionali (magari ben integrati, grazie allo stipendio che guadagnano), dubito, tuttavia, che l'amore per il territorio e la capacità di presidiarlo e di difenderlo sia altrettanto forte, come avviene per il Triveneto. E per Triveneto intendo dire le tre Venezie: quella Euganea, quella Tridentina e quella Giuliana. Ora a mio avviso, Zaia fa bene a voler ricomporre il territorio chiedendo lo "statuto speciale" (che ovviamente gli negheranno) per creare una macroregione territoriale. Del resto la Storia è Storia e la Serenissima Republica Veneta, conta ancora nella cultura e nel ricordo di chi ci vive:
Guarda cosa se ne sente dire Blondet (uomo del Nord) dai suoi commentatori per aver sostenuto tesi simili:
http://www.maurizioblondet.it/pronti-soldi-anche-alla-guerra-civile/
Poi non è passato inosservato il fatto che a urne chiuse il gov. Zaia ha fatto uno splendido discorso ai suoi ringraziandoli per la massiccia partecipazione e la prima cosa che ha detto è stata: ” Vogliamo tenerci i nostri soldi ”. Mentre Maroni la prima cosa che ha detto e stata “ora vogliamo il voto elettronico anche alle politiche”. Dell' autonomia non gliene importa nulla, a quanto pare, se l'ha messa in secondo piano. Sai quanto gliene frega alla sottoscritta (e a buona parte dei cittadini delle provincie lombarde) del "voto elettronico"!!!
Ma Va’ a ciapa' i ratt, Bobo!
Il ritrovato spirito autonomistico dei pentastellucci del Nord
E' abbastanza chiaro che lavorano per la Fase B" del L€uropa: la "regionalizzazione degli stati falliti" un pocesso appunto reso inevitabile dalla distruzione delle risorse dello stato attraverso "l' idrovora" €uro.
Infatti perché adesso i "veneti" ( ma anche i lombardi) si sono scoperti piu' " regionalisti" di ventanni fa ? Perché ora rispetto a ventanni fa , nun c'è più 'na lira ! ,
la "regionalizzazione" sarà il taglio del "cadavere" dopo che lo si sarà ucciso dissanguandolo (*). E a dispetto dei "sovranisti" da operetta in giro ( specie nel corrotto "sudde" ) sarà un processo inevitabile perchè , come L€uropa l' italia era già una "unione fallita
L' unica differenza tra i due "fallimenti" è che L€uropa durerà molto meno perché la germania si è subito rifiutata di svolgervi "il ruolo" che "la padania" ha svolto in italia da un secolo e mezzo.
ws
(*) il dissanguamento di questo paese non deriva solo dal "capitale estero" ma anche dalle zecche nostrane che già prima qui "operavano", e che con il "dissanguatore" estero hanno collaborato e collaboreranno fino a che non vedranno diminuire la loro quota di "sangue". Ma allora sarà tardi anche per loro.
E se ci si pensa bene c' una morale "storica" in tutto questo Tutti gli italiani , "suddisti" e " nordisti" pagheranno carissimo le loro colpe : La SStoria è una maestra severa.
ws
No, a quanto ne so io i Veneti queste spinte autonomistiche le avevano anche - e di più - 20 anni fa. E io quei luoghi e quella gente (specie di montagna) li conosco molto bene e a fondo. Anzi, direi che adesso rispetto a prima, queste aspirazioni le stanno diluendo. Ti sei dimenticato l'exploit dei Serenissimi in Piazza San Marco. E quei poveretti, la galera se la sono fatta tutta!
Sulle sanguisughe interne, ti do ragione. Ma mi sfugge il perché mentre i terroni si permettono di fare i Borbonici identitari (quando fa loro comodo) ora sui social lanciano proclami furiosi e incattiviti a chi è "colpevole"di voler tenere per sé le risorse economiche.
Social e Media Mainstream come Il Mattino di Napoli dove hanno avuto la faccia tosta di scrivere NORD AL VOTO PER PRENDERE I SOLDI DEL SUD.
Seeee!!!
Certo, "hanno stato i veneti a arrubbare l'oro del Sud" come dicono i neoborbonici. Vesuvio pensaci tu
i Veneti queste spinte autonomistiche le avevano anche - e di più - 20 anni fa
se le avevano, non le votavano.
E lasciamo perdere il "commando mona" che ha fatto più danni della grandine. Non basta essere convinti e coraggiosi, in politica è assolutamente necessario essere anche intelligenti.
ws
Qualche congiuntivo dopo il SE?... Le votavano, eccome. E molti movimenti autonomisti come la Liga Veneta nacquero prima lì. Poi arrivò FI e poi ancora il mona Cacciari.
Il "commando mona" il danno se l'è fatto soprattutto da sé. A te non hanno portato via niente. E visto che sei tanto critico, polemico e sarcastico con le regioni altrui, passiamo ai bischeri toscani che sono sempre polemici, arroganti, strafottenti, spocchiosi e per certi aspetti anche più insopportabili dei meridionali.
Soprattutto comunisti e massoni.
Jacopo, é un augurio o una preghiera ? :-)
PS: speriamo di no, in caso contrario dovremmo cacciare altri quattrini.
la toscana è morta con l' unità d' italia , da allora è solo un cimitero massonico pure maltenuto .. Pensa te che " l' ultimo dei toscani " , seppur al limite del caricaturale, fu un lombardo-tedesco ...
ws
Morta?!? A giudicare da tutti i toscani che ci impongono le consorterie, non si direbbe... In ogni caso se c'è un cimitero di bischeri, fammelo sapere.
La Liga Veneta, 30 anni fa, stava per fare il "botto". Ancora poco tempo e, o con disobbedienza civile o con le armi (forse...), sarebbe riuscita nell'intento secessionista. Ricordo bene quel periodo.....e l'animo della gente. Poi...la risposta dello stato, tramite i servizi: assorbimento della Liga Veneta nella Lega Lombarda, poi divenute Lega Nord e cacciata dei dirigenti della Liga Veneta. Alcuni letteralmente comprati. I più puri, pesantemente minacciati. Lo stato, quando vuole, è efficiente e spietato.
E' vero, Cangrande, quando vuole sa essere efficiente e spietato, e lo fu. Sull'immigrazione nel Veneto, però, devo dire che gli imprenditori (piccoli e medi), gli artigianelli del vincentino, del padovano e del trevigiano, si lasciarono sedurre dall'idea di riempirsi di negri, pensando che fossero "più convenienti". Poi ci fu la recessione e questi qua te li ritrovi a ciondolare davanti alle stazioni ferroviarie.
Eccoli in "numeri " travolgenti " della mitica liga veneta
da wikipedia
"La Liga Veneta fu costituita de facto nel 1979, .... costituirà poi ufficialmente il 16 gennaio 1980.... Alle elezioni per il Consiglio regionale nello stesso anno ebbe circa 13.000 voti, pari allo 0,47%.
Nelle elezioni politiche italiane del 1983 il partito elesse un deputato (Achille Tramarin) e un senatore (Graziano Girardi), i quali vennero tuttavia presto estromessi dal partito. Il 1985 vide l'ingresso della Liga Veneta nel Consiglio regionale: 3,73% e due consiglieri: Ettore Beggiato (che avrebbe poi fondato l'Unione del Popolo Veneto) e Franco Rocchetta. Le elezioni politiche italiane del 1987 videro la Liga Veneta alleata col movimento "Pensionati Uniti" dell'ex missino Stefano Menicacci:[3] nonostante un exploit elettorale (quasi 300.000 voti, raccolti però anche fuori dal Veneto) la lista non ebbe alcun eletto. Nel 1989 Franco Rocchetta e sua moglie Marilena Marin (segretario nazionale dal 1984 al 1994) formarono un'alleanza con la Lega Lombarda per le elezioni europee di quell'anno.
Da cui si evince facilmente che rocchetta (*) si lego' alla lega lombarda perchè dopo 10 anni di risultati minoritarii "aroma" non ci andava e lui e sua moglie restavano solo DUE consiglieri in veneto.
Quindi basta raccontarVI favole .
ws
(*) tra l altro poi uno dei primi "berluscati" ...😈
Può darsi. Ma già che hai fatto 30 fai pure 31 e mettimi un link. Poi sul fatto dell'attuale dirigenza politica toscana che sinceramente riesce a farmi rimpiangere De Mita l'Irpino e Andreotti, vedo che al massimo ti metti a sfoggiare Curzio Malaparte. Qualche personaggio illustre di spessore esiste in tutte le regioni d'Italia, caro mio.
Io prima di tutto guarderei al cortile di casa mia e provvederei a spazzarlo a dovere. Oltretutto si commettono delitti e "suicidi" in stile Pinelli come quello del povero DavidRossi di Mps.
Perciò basta, tu, coi teatrini delle tue emoticon!
https://it.wikipedia.org/wiki/Liga_Veneta
no l' ultimo toscano degno del passato è stato (il pur ridicolo) Malaparte.
Già il più giovane montanelli era troppo "servitor di massoni"; daltronde la famigghia era quella che aveva fatto i soldi col la svendita delle terre della chiesa sotto il granduca per poi tradirlo . Quelli dopo sempre peggio.
E' finita.
ws
Cioè un tal Kurt Erich Suckert (era questo il suo nome), mezzo tedesco per parte di padre, e mezzo milanese, per parte di madre. Andiamo bene...
Nick: Petrox
Ritengo che il referendum sia stata una risposta sbagliata ad una sensazione diffusa, ed evidente, di malessere. Sbagliata perchè il malessere arriva da tutt'altra direzione, diciamo più a Nord di Lombardia e Veneto.
E qui si apre un'amara considerazione. Che non saremo mai maggioranza. Perchè, sebbene l'obiettivo possa essere comune (per semplificare uscire dall'Euro), oguno ha la sua idea, o ideona, e non si riesce a fare quadrato.
Un po' tutti e due. Comunque va detto, il Vesuvio è un vulcano terrone doc. Son 70 anni che non fa un c***o
Non conosco i numeri..... Io posso solo assicurare che l'adesione alle idee della Liga Veneta, tra la gente, era esponenziale. E' stato "ucciso il bambino in culla", in pratica...prima che potesse esplodere.
Petrox, la gente andando a votare in massa ha pensato: meglio un uovo oggi di una gallina domani. E dato che il PD si è speso solo per boicottare.... va da sé che hanno fatto bastian contrario.
Non sono stati i meridionali a occuparvi ma i settentrionali ( piemontesi in testa) ad annetterci. Al nord servivano i soldi del sud, poi servirono le braccia...peccato che appresso a quelle arrivarono anche le menti.
In questo caso dovreste essere lieti se il Nord "tiranno" e "oppressore" vuol fare le valigie. Sarete sicuramente più liberi e più ricchi e il Sud tornerà ad essere un Giardino delle Delizie che terrà per sé le sue risorse.
La mia domanda è: che ne faranno di tutti gli africani e altri extra comunitari che vivono sul loro territorio? Saranno in grado di liberarsene?
Talmente odiavano i "Piemuntesi che hanno arrubbato l'oro del sudde" che nel '46 al Sud votarono in massa per farci tenere i Savoia
E' una bella domandona la tua, cara Vanda. Me lo chiedo anch'io. E se questo fosse un mezzo più rapido e circoscritto per avere le "mani libere" ( ,che poi è quel che spero ) gli farei tanto di cappello.
Jacopo, sono caduta giù dalla sedia dalle risate :-). Se, come affermano i meridionalisti, è il Nord che sfrutta il Sud, dovrebbero essere ben felici se Veneto e Lombardia volessero lasciare l’Italia,visto che, come affermano loro il Sud, prima dell'Unità d'Italia, era un paradiso terrestre.
E' tipico dei levantini il famoso "chiagne e' fotte". In ogni caso, sarebbe interessante se Nord e Sud si mettessero d'accordo per porre un freno alle "risorse". Questo sarebbe una prova per dire che finalmente L'ITALIA C'E'.
Sul Regno delle Due Sicilie come "Terra in cui scorreva latte e miele" ricordo aveva scritto Ricolfi, smentendo in larga parte la mitologia neo-borbonica ne "Il sacco del nord". Comunque sì, l'unificazione andò male per il sud, ma andò malissimo anche nel Triveneto che in quegli anni subì una diaspora identica. Il Triveneto si rimboccò però le maniche, tramutandosi progressivamente da Cenerentola del Nord a locomotiva del paese, il Sud si è adagiato in un mare di spesa pubblica e clientelismo parassitario. I "neoborbonici" che cianciano di "Piemuntesi che c'hanno arrubbato l'oro" dovrebbero chiedersi perché il Triveneto si è rialzato e loro no e perché, se tanto odiavano questi Piumentesi, per poco per colpa loro non eravamo costretti a tenerci i Savoia
I miei suoceri sono veneti e vennero a lavorare in Lombardia perché un tempo dalle loro parti di lavoro non ce n'era. Quella veneta fu una migrazione molto forte in Lombardia. Non sputarono mai nel piatto che dava loro da mangiare e non ricordo veneto che con jattanza rinfacciasse ai Lombardi "servivano braccia" dei veneti. O magari che si fossero arricchiti attraverso il loro lavoro. Si sono rimboccati le maniche e hanno cercato non solo di imitarli ed eguagliarli, ma pure di superarli. La borghesia industriale è arrivata prima in Lombardia e il Veneto è stato a lungo, prevalentemente rurale.
Ma poi, come sai, ci sono stati gli anni d'oro della locomotiva del Nord-Est.
Petrox
Confermi quanto ho scritto; è un si salvi chi può e chi si è visto s'è visto.
Poi ci sta che in una situazione estrema i nodi vengono al pettine e ci riscopriamo Lombardo-Veneti, Piemontesi, Borbonici e Papalini. O no?
@Enzorasi
Le "menti" esportate sono finite in larga parte nella pubblica amministrazione, il cui 70-80% è composta da gente del sud: il disastro è sotto gli occhi di tutti ( lassismo, menefreghismo, arroganza, carriere raccomandatizie, inefficienza ed inefficacia unitamente a costi spropositati rispetto all' effettiva resa ) ed è la certificazione, spiace dirlo, di una mentalità che non è certamente tipica di queste latitudini.
In secundis ricordati che quì il denaro derivante da quello che chiamate il "sacco dei Savoia" non è andato certo a favore della gran massa della popolazione, bensì a pagare i loro debiti di guerra ( ai "cugini" francesi, ad esempio ).
In tertiis le ricchezze del Regno delle due Sicilie erano concentrate nelle mani di nobili e latifondisti; il resto, quando andava bene, era mezzadria altrimenti miseria diffusa o comunque vita dura.
Ti ricordo, avendo abbastanza anni sul groppone, che le braccia provenienti dal sud non erano certamente trattate molto meglio di quelle autoctone e che la fiaba dei cartelli razzisti "non si affitta ai meridionali" era imputabile sì a qualche idiota, ma soprattutto era dovuta al fatto che molte volte un locale veniva affittato ad una persona o due e poi ce ne si ritrovava quattro o cinque ed il locale era trasformato in qualcosa di inguardabile.
Se, in tutta l' Europa occidentale, non c' è un sud che da oltre 150 anni batte cassa per non risorgere mai ( spesso negli altri paesi il sud è più ricco del nord per via del turismo ) un motivo ci sarà e non è certo colpa degli alieni o degli egoisti nordisti, senza i quali questo paese sarebbe fallito già mezzo secolo addietro con la fine del VERO boom economico.
Saluti.
Paulus
@ petrox che scrisse
sebbene l'obiettivo possa essere comune (per semplificare uscire dall'Euro), oguno ha la sua idea, o ideona, e non si riesce a fare quadrato.
L' ho già scritto qui ma lo riscrivo più direttamente.
DEVE essere chiaro che il ritorno ad una "sovranità nazionale" tipo "1990" trentanni dopo una totale devastazione del paese ( compresi 6 milioni di prolifici coloni afroislamici ) serve BEN POCO.Occorrerà che i "mali nuovi" vengano "curati" ( e non ho idea ne chi ne come possa mai farlo ) ma anche che cessino i "mali vecchi" quale la continua "colonizzazione etnica" dei meridionali sia dello stato che del nord.
Qui una cosa deve essere ben chiara,non so la lombardia ( che per me ormai è andata) ma il veneto ha espresso chiaramente un concetto : colonizzati per colonizzati , meglio sotto i tedeschi sotto i "terroni"
Quindi nessuno si faccia illusioni il "1990" non torna più.
ws
Si sono rimboccati le maniche
Anche i marchigiani . Le marche erano insieme al veneto l' altra regione "depressa" del "centro-nord" fino a 60 anni fa, quando insieme ( anche se le marche con minor successo) dalla "depressione" ne ne sono venute fuori col proprio lavoro e senza "interventi " statali.
ws
Lo so ws, conosco bene i marchigiani perché sono stata in vacanza da quelle parti
Ecco, direi che la tua sintesi in grassetto, è perfetta.
Paulus, ti vedo particolarmente agguerrito anche sulle questioni territoriali. Non conoscevo questo tuo lato :-)
Mi sono stati segnalati ben sei commenti come SPAM. Spiacente, ma non sono obbligata ad abilitarli.
Petrox, ho visto il tuo commento da Blondet, dove ti chiamavi Neuro. Come mai cambi nick?
E pensare che per DNA familiare e per mio profondo senso di appartenenza sono più .... terrone dei terroni e dei munafiqun nordafricani, e di qualche migliaio di km.
Mah, stranezze della vita.
Paulus
Si vede che culturalmente ti senti appartenente a quest'area qui. Succede.
Questa sui Marchigiani è un'osservazione interessante che già m'era balenata una trentina d'anni fa: com'è che mentre sul versante tirrenico il Meridione (inteso come atteggiamento culturale, non come fattore puramente geografico) inizia a Imperia, sul versante adriatico comincia ben più a sud, nei pressi della Puglia? Almeno, questa è la mia percezione basata sulle conoscenze personali alle quali la vita m'ha concesso d'accedere (non ho la pretesa di avere conoscenze oggettivamente dimostrabili).
In quanto alla colonizzazione meridionale d'Italia, basta accendere la tv a qualsiasi ora del giorno o della notte, su qualsiasi canale: "Aò, che volemo fa'?"
P.S. Ho conosciuto e frequentato per un anno un collega di Benevento... una tra le persone meno "terrone" che mi sia capitato di incontrare in tanto tempo. Forse per questo trasudava un'avversione esplicita e alquanto piccata verso i suoi "vicini" Napoletani, avversione che mi diceva essere assai comune dalle sue parti. Ah, questi polentoni di Beneventani!
Tra noi schiavi non dividiamoci. La divisione deve essere tra schiavi e schiavisti; tra oppressi e oppressori; tra vittime e kapo'; tra sfruttati e sfruttatori ecc. ecc.
I nostri aguzzini oltre a essere potentissimi e a presentarsi in mille forme e taglie diverse sono, non per caso, compattissimi e unitissimi per difendere le loro immense fortune ottenute a mezzo schiavi (noi). Lo dico da elettore della Lega 3/4 lombardo 1/4 piemontese.
Scarth
Quindi Scarth? Non hai votato al referendum? Fammi capire...
...troppo a ovest per votare ... Ho votato SI in ispirito.
Scarth
Giusta osservazione Aldo. Oltre ai marchigiani, anche i molisani e abruzzesi sono laboriosissimi e brava gente molto calma, affidabile e tranquilla. Non saprei dirti, se non che geograficamente quella che citi si chiama "Italia centrale", mentre l'atteggiamento fancazzista sulla costa tirennica è dato anche dal fatto che molta gente vive di "rendita" sulle loro 7 Bellezze. La Liguria è bella e pittoresca, la Toscana è la più bella regione d'Italia poiché possiede mare, monti, isole, colline da cartolina e un concentrato di città d'arte che il mondo ci invidia. Il Lazio, più o meno, idem.
Faccio un esempio che conosco bene. In Liguria tutti sanno che al mare i turisti del Nord (Nord Italia e Nord Europa) ci vengono tutto l'anno - magari anche d'inverno durante le belle giornate. Pertanto sparano prezzi da capogiro, fanno il minimo indispensabile, offrono servizi da schifo e si grattano le palle (detto fuor di metafora) appena possono. Capita pure di vedere qualche impiegato di qualche comune balneare che lascia l'ufficio per andare a farsi un bagnetto.
E chi te lo dice? Una ligure, ancorché "lombardizzata". Se ora mi legge qualche conterraneo, mi spara qualche hacker al computer. Ma questa è la verità. Verità aggravata dal fatto che questo è sempre stato un feudo "rosso" con tasse elevate e che è uso scaricare i suoi debiti sulle regioni più virtuose.
Sui toscani ne sa di più ws, che peraltro non è mai stato tenero coi suoi. I laziali, beh... non c'è bisogno di segnalarne l'indolenza - indolenza che da Roma in giù, cresce esponenzialmente.
Scarth, quindi non sei andato? Ma ovest della Lombardia c'è chi dice SI'. Complimenti!
A ovest della Lombardia c'è il Piemonte. Niente referendum.
Scarth
Ah, ora ho capito. Credevo dicessi Lombardia-Ovest :-)
Scarth, in relazione a quanto hai scritto più sopra, qui non si tratta di "dividersi" ma di stabilire le competenze "specifiche", non ultimo, in base a qualche merito. Io credo che una cosa (la questione settentrionale) non escluda l'altra (la questione nazionale).
@ chi pontificò :
mentre sul versante tirrenico il Meridione (inteso come atteggiamento culturale, non come fattore puramente geografico) inizia a Imperia, sul versante adriatico comincia ben più a sud, nei pressi della Puglia?
Ma di quale "atteggiamento culturale " e di quale "meridione" stai parlando ? Fai un po' l' analisi su "base regionale" dell' approfitto , del menefrighismo civico e dell' improduttività sociale e vediamo quale fondamento abbia il tuo "schemino".
ws
Se lo hai decontestualizzato in corsivo, sai benissimo "chi pontificò". Ovvero, Aldo. Non fare lo gnorri!
Post a Comment