- C'è del sano in Danimarca. Nella patria di Amleto, tra l’essere o il non essere hanno deciso di esistere... E' un piccolo segno di una nazione in via di sovranità. Il 3 dicembre scorso si è votato per decidere la cancellazione delle clausole di opt-out per le leggi europee in materia di giustizia e interni. Che significa? Il termine inglese opt-out può essere tradotto in italiano come rinuncia, e nel contesto dell'UE, indica appunto la rinuncia d'un certo paese ad adottare una certa regola decisa dall'unione stessa. In altri termini si è chiesta la possibilità che la Danimarca accogliesse in automatico qualsiasi legiferazione europea in questi due ambiti, senza più passare per il parlamento nazionale. Hanno vinto i NO, sostenuti dal Partito Popolare Danese, con il 53% ed un’affluenza del 73% molto al di sopra del previsto. Una bocciatura in piena regola al progetto di maggiore integrazione europea. Qui sul Telegraph, la fonte.
- La seconda buona notizia è nella Polonia di "Diritto e Giustizia", il partito di Jaruslaw Kaczynski, il quale ha convocato ad oltranza il Sejm Polacco (prevedendo solo due giorni liberi in occasione del Natale) per approvare la tassazione dei profitti della GDO e delle banche commerciali, le cui sedi legali spesso si trovano fuori dalle frontiere polacche riuscendo ad eludere l’imposizione fiscale nazionale. Un altro colpo ferrato alla Germania di Angela Merkel che usava la Polonia come una sorta di proprio paradiso fiscale.Anche i mercati finanziari quotati alla Borsa di Varsavia, dopo gli sbalzi di fine luglio, hanno recepito la politica di consolidamento nazionale del nuovo governo e fanno annotare un aumento di fiducia verso le condizioni di salute economica polacca ottenendo un impatto positivo sui principali listini che chiudono le sedute nell’ultimo mese decisamente al di sopra della parità, a dispetto delle previsioni dei corvi europei. Un Natale pieno di fiducia per la gran parte dei Polacchi che stanno cercando di fare ordine in casa propria ma allo stesso tempo stanno scommettendo su un nuovo modello di Europa: l’Europa delle Nazioni, l’Europa dei Popoli (fonte: Stampa Libera "Polonia, il governo nazionalizza le banche") .
- La terza proviene dalla Slovenia dove hanno respinto con un referendum la legge che regola l'istituto della famiglia e che ammetteva anche i matrimoni gay e l'adozione per le coppie omosessuali. I "no" alla legge hanno prevalso sui "si" (63% per l'abrogazione della legge contro il 37% dei sostenitori con il 93% dei voti conteggiati dalla Commissione elettorale .
Gli sloveni erano chiamati a decidere se mantenere o annullare la legge approvata a marzo scorso dal Parlamento, che equipara i diritti delle coppie gay a quelli delle coppie eterosessuali, permettendo loro anche il matrimonio e l'adozione dei bambini. Il quesito sul quale erano chiamati a esprimersi gli 1,7 milioni di elettori sloveni era il seguente: Lei è favorevole a che entri in vigore la legge su modifiche e integrazioni alla legge relativa a matrimonio e famiglia, che il Parlamento ha approvato il 3 marzo 2015?'. L'attuale governo del primo ministro Miro Cerar, di centro-sinistra, ha sostenuto la nuova legge, mentre il principale partito di opposizione, cioè il Partito democratico sloveno di centro-destra, era contrario. Con questo voto la Slovenia è uno dei primi Paesi che approva una legge di uguaglianza dei diritti degli omosessuali per REVOCARLA.
"Repubblica" rosica. Noi, invece no.
BUON ANNO a tutti voi! e mi raccomando, state lontani dal mesto Mattarella (la Mummia sicula) e dal suo sciapo e bigio discorso di fine anno, a reti unificate.