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19 April 2010

La nube islandese e la vulnerabilità del nostro mondo

Da quando hanno creato il cosiddetto mondo "globalizzato" emergono considerazioni molto importanti: ci siamo precipitosamente ristretti in un condominio litigioso, abbiamo perduto sovranità nazionale e le calamità altrui (anche quelle generate da sconsideratezza, disonestà, frodi economiche e finanziarie, e da mancanza di cautela) ci vengono addebitate come fossero nostre. Insomma, siamo diventati tutti meno liberi, meno felici e anche meno abbienti. La nube islandese dovuta al vulcano in eruzione, ci ha immediatamente mostrato il volto crudele della globalizzazione. Vuoi muoverti perché hai prenotato il tal viaggio di vacanze? Non puoi. Per lavoro? non puoi? Vuoi tornare a casa nella tua casa dolce casa? non puoi. Vuoi fuggire? non puoi?  I cieli sono a rischio. La gente corre impazzita verso il mare, ma per navi e traghetti bisogna aspettare. I treni? troppo intasati e le ferrovie con le linee internazionali dirette per il Nord Europa viaggiano a scartamento ridotto. Tutto questo potrebbe far pensare al saggio: "ma stattene a casa tua, che è meglio". Ma è ovvio che una società occidentale che ha spinto e sospinto in modo quasi coattivo al "movimento", alla "mobilità", all' utopia dell' "altrove", alla fine del posto fisso, alla ridicolizzazione della sedentarietà e della stanzialità, alla disgregazione dei nuclei famigliari e a farsi beffe delle radici e delle identità, ora non può venire, attraverso i suoi media (globali anche questi), a farci la morale e a magnificarci i bei tempi in cui Berta filava e raccoglieva gli ortaggi e i frutti direttamente dal suo orto. NON NE HANNO IL DIRITTO. Non loro, per lo meno. Intanto, pare che il problema più importante sia non poter più magiare frutti esotici a causa dei voli interrotti. Se è per questo tanto meglio: mangeremo più arance, mele e pere italiane. Questo è proprio l'ultimo dei miei pensieri.
In tutto questo marasma emerge però, almeno un fatto importante da considerare: perché le compagnie aeree dopo aver intascato ingenti soldoni dei biglietti che in buona parte non restituiranno, non hanno allestito loro le emergenze di pasti caldi e di brandine per i loro clienti, cercando di alleviarne il disagio? Cosa c'entra più in un mondo privatizzato fino all'usura e all'usurocrazia,  la Protezione Civile con il buon Bertolaso, che dopo lo sputtanamento globale  subìto (come ormai sono tutte le campagne di sputtanamento, le quali non risparmiano più manco i papi) adesso, poveretto,  corre a mettere pezze laddove i pesci piranas delle compagnie aeree sottraggono solo quattrini scaricando i disagi sui viaggiatori?
Voglio dire, perché non sono state le compagnie a provvedere a un minimo di comfort per i loro clienti?
Intanto in tv durante i TG, c'è una cronista che continua imperterrita a chiamare Trenitalia, con il vecchio nome di "Ferrovie dello Stato".  Quale stato?
Nossignore! Lo stato italiano è in via di smantellamento: le sue ferrovie sono state privatizzate, le sue industrie svendute, la sua banca si chiama Bankitalia e fa parte della filiera di banche internazionali, senza più  far riferimento ad alcuna riserva aurifera. E anche l'acqua non è più nostra. Ci mancava solo l'aria, ma a questa ha provveduto la nuvola islandese. Il mondo e tutti noi, siamo diventati più vulnerabili e fragili. Meglio prendere una zappa e andare a zappare. Ma anche ripensare a noi stessi come esseri umani degni di questo nome. E'  un PIL in termini di "pensiero" quello di cui abbiamo bisogno e che forse siamo ancora in grado di recuperare", scrive Ida Magli a conclusione del suo ultimo articolo. Speriamo...

34 comments:

Josh said...

E' proprio come sostieni nel post...Dopo che ci hanno fatto una capa tanta sulla bellezza del mondo globalizzato, sull'obbligo di spostarsi continuo, anche per lavorare e vivere, e preso in giro gli stanziali...ora non possono venirci a dire che era meglio prima, della serie "contrordine ragazzi".. ma va! :) si vede che il nomadismo non fa più international.

I vulcani nei cieli d'Islanda han deciso loro, ma il comportamento delle compagnie non mi trova d'accordo:
assistenza clienti quasi nulla, nè pasti, nè aiuti veri a chi è in attesa....e forse nemmeno veri rimborsi dei biglietti, beh è scandaloso.
Ho sentito di una compagnia che ha distribuito cioccolatini: per quanto davanti a ogni forma di cacao io diventi corruttibile, con un'emergenza del genere come si fa a mettere una pezza così insulsa come l'offerta di cioccolatini a gente collassata in aeroporto da 3 giorni e passa?

Sì in Tv e ai tg dicono ancora Ferrovie dello Stato invece di Trenitalia e Banca d'Italia invece di Bankitalia...Si vede che non si può dire che non sono più pubbliche o statali, ma privatizzate. Anche perchè bisognerebbe allora chiedere: chi ha permesso che fossero svendute e privatizzate? :)) E ora di chi sono, o in che sistema di potere sono? Domande ..a cui non si può rispondere.

Nessie said...

Grazie Josh, davvero un commento pertinente il tuo.

Certo che quella dei cioccolatini, le compagnie aeree se la potevano risparmiare. Meno cioccolato e più opere di bene, dovevano gridargli. Comodo poi andare a fare ricorso a papà stato (la Protezione civile, suo ultimo baluardo) dopo che hanno fatto di tutto per mandarlo a ramengo!

Quanto a quello che passa la tv su Trenitalia e Bankitalia, è chiaro che siamo in pieno regime di disinformacjia. Globale anche questa, of course.

Massimo said...

Questa volta non sono in sintonia con te :-)
Mi sembra una panoramica sin troppo pessimista, soprattutto perchè prende spunto da un evento che non dipende da noi.
Finita l'eruzione, si tornerà a circolare come prima e, come prima, il mondo andrà avanti. Spetta a noi contibuire perchè giri dalla parte giusta.

Nessie said...

Massimo, non sono pessimista. E' che l'eccesso di fiducia nel progresso, la considero la religione laica quasi obbligatoria, tipica delle società industriali e postindustriali.
Riporre fiducia nel fatto, ad esempio - e faccio solo un esempio a caso - che le risorse del pianeta saranno illimitate è quasi una follia.
Il vulcano passerà, questo è certo. Il mondo girerà ancora. Questo è certo. Ma magari ci saranno terremoti, maremoti, e tutto quello che, a causa della modernità che ci aliena dalla natura, ci rifutiamo di mettere in conto.

Non voler in ogni caso, vedere già a partire dal dopo 11 settembre, e anche in questo caso del vulcano islandese, che il mondo sofisticato, tecnologizzato e informatizzato, è ancora più vulnerabile e colpibile di quello dei nostri antenati significa comportarsi da Pangloss, il personaggio principale del romanzo "Candido". Alla lettura del quale, ti rimando volentieri :-). E' un classico molto satirico e divertente. E vale sempre la pena di leggerlo. O di rileggerlo.

robby said...

Da domani si rivola, dicono. Intanto io sono arrivato a casa da Nizza a Milano in condizioni disastrose, con treni stracarichi e stazioni nel caos. Disgraziato chi ha bisogno di una toilette.

Aldo said...

Due parole bastano per commentare: post grandioso.

Aldo said...

Mi permetto ancora una osservazione "poetica". Anche questa mattina il cielo è azzurro limpido con qualche ciuffo bianco: nessun segno di quelle odiose scie che da anni insozzano la vista privandoci anche del panorama più ovvio. E dire che ben pochi si sono accorti di questo dettaglio o, quanto meno, non ho ancora trovato due righe sul web che accennino a questo fenomeno strano, a questo effetto collaterale dell'eruzione islandese: il cielo blu in Italia.

Nessie said...

Robby, sì in questi casi, sarà prosaico dirlo, ma il pensiero corre ai servizi igienici presi d'assalto e resi meno igienici da turbe impazzite. Quasi delle latrine.
Intanto, i nostri comportamenti durante queste emergenze sono attento studio da parte di chi ha trasformato il mondo in un formicaio privo di senno e di senso. Altro che "contribuire a farlo girare dalla parte giusta".
Siamo cavie da sperimentazione.

Nessie said...

Grazie Aldo.
E' importante anche sottolineare il fenomeno "scie" di dubbia provenienza. A me colpisce in particolare il silenzio e la mancanza di quei fastidiosi ronzii sopra la testa.

dionisio said...

Il tuo ragionamento di fondo fila eccome, Nessie! Hanno voluto imporci l'ipertecnologizzazione e l'informatizzazione della nostra esistenza come beni assoluti e totalizzanti (quasi una nuova ideologia, non meno disumanizzante di quelle che l'hanno preceduta) dimenticando che la tecnica, per quanto sofisticata, e l'informatica sono solo strumenti in più che possono facilitare l'esistenza, e che il patrimonio di esperienze tecniche e di comunicazione tradizionali non andava cestinato, anzi salvaguardato con cura non solo perché oggi il mondo è più vulnerabile di prima, ma perché senza le conoscenze del passato rischiamo di ritrovarci il vuoto sotto i piedi nel caso, appunto, d'un arresto dei meccanismi che ci permettono di vivere più o meno decentemente.
Tra l'altro, anche dal duplice punto di vista pratico ed estetico, questo abbracciare integrale e sconsiderato della nuova tecnologia (ne abbiamo appena discusso con Josh in altra occasione e per altri motivi) si risolve, alla fin fine, in un impoverimento per tutti. Faccio un esempio che, se valutato attentamente, non è fuori luogo.
La Liguria (che noi due conosciamo bene) è stata fino a ieri la regione fisicamente più "costruita" d'Italia. Poichè il suolo della Liguria è in gran parte verticale, i suoi abitanti, con un lavoro secolare che giustamente va definito ciclopico, l'hanno terrazzata per ricavarne porzioni di terra atte ad ospitare l'agricoltura. Il progresso tecnologico oggi ha permesso ai liguri di abbandonare questo lavoro faticosissimo (che non concedeva riposo, perché i muretti a secco che reggevano le terrazze e i gradoni, soggetti a scivolare a valle a causa dell'azione degli elementi naturali, richiedevano un impegno costante), ma in questo modo le terrazze della liguria sono scomparse, via via crollate e poi ricoperte dal proliferare d'una vegetazione disordinata e per nulla attraente. Questo quali conseguenze ha portato? La prima, che la Liguria ha perso quella caratteristica che la distingueva in tutto il mondo, e quindi gran parte del suo fascino "estetico" (il suo aspetto tipico a terrazze si conserva solo in una zona marginale, perché considerata parco naturale: le Cinque Terre). La seconda, che i liguri, avendo trovato di che vivere in altro modo, non sono più quei contadini provetti capaci non solo di costruirsi il suolo da cui ricavare il loro pane, ma anche di saper produrre quell'agricoltura particolare che poi si ripercuoteva sulla cucina (si pensi solo al pesto, basato su un tipo di basilico il cui sapore particolare deriva dal fatto che cresca sulla costa e che "respiri" aria impregnata di salsedine). La seconda conseguenza è quindi di carattere pratico: qualità della vita più povera, perché s'impoverisce la particolarità del suo menu.
La terza conseguenza, la più grave, è che, nel momento in cui dovessero veramente incepparsi i meccanismi della nostra esistenza ipertecnologizzata e fossimo obbligati a tornare all'antico (l'ipotesi è estrema, ma, applicando un po' di sana preveggenza, si concorderà che non è impossibile), ci rendiamo conto che cosa significa terrazzare di nuovo un suolo quasi tutto a strapiombo? Un'impresa titanica che nessuno, oggi, sarebbe in grado di ripetere (già maestranze capaci di erigere muretti a secco non ve ne sono più).

Nessie said...

Sì Dionisio, la morale del mio discorso (se proprio deve esserne ricavata una morale) è questa. In caso di emergenze anche prolungate (poniamo un black out dovuto a crisi energetiche o anche a un boicottaggio di hackers su scala globale) l'uomo postmoderno ha perso tutte le abilità manuali che aveva ereditato con annesso tutto il suo bagaglio di antichi saperi tramandati di padre in figlio.
Inoltre non abbiamo nemmeno più la costanza, la pazienza e la tenacia dei nostri antichi. Basta vedere le scene di isterismo in tv in questi giorni.
Il tanto denigrato e vituperato "fatalismo" in fondo era anche questo: saper distinguere laddove l'uomo può intervenire per porvi rimedio, dal sapersi rassegnare a quelle forze della natura ben più incombenti.

Oggi ci crediamo tutti onnipotenti, ma in realtà proprio in queste ore, sperimentiamo la nostra impotenza.

Lo PseudoSauro said...

Il signor Pococurante direbbe che, dopotutto,l'Islanda sta in Islanda... fino a che sta li', di che preoccuparsi?

Io preferisco non dire cio' che vorrei, perche' mi giudichreste piu' matto di quello che gia' non appaia.

Ma e' qualcosa che ha a che vedere con il "complottismo" e con una Natura che non e' nemmeno piu' lecito considerare solo Matrigna, in un tempo in cui omo lesbiche e trans hanno diritto a maternita' e paternita' insieme.

E se si scoprisse che Madre Natura e' un trans brasiliano? Avrebbero ragione Sircana e Marrazzo... Del resto i progressisti sono sempre piu' avanti di tutti gli altri.

Che ci rimane ancora di normale? Speriamo nei vulcani... ma e' solo una debole speranza... sotto, sotto c'e' gia' chi pensa che fino le eruzioni siano taroccate. Come dargli torto? Questa ciofeca mondiale ispira sempre meno fiducia in sempre piu' gente. Ormai ci si guarda allo specchio e si dubita fino della nostra immagine riflessa.

E non e' nemmeno un cattivo segno... significa che siamo stanchi di farci prendere per i fondelli. Ma non si sa a chi inviare il messaggio.

Questo e' il vero problema: qual'e' l'indirizzo?

Nessie said...

Sauro, come ti è venuto in mente il Signor Pococurante, personaggio voltairiano di nobile veneziano eternamente annoiato tra gusti (pochi) e disgusti (molti)? Quando si dice la telepatia... Stavo cercando giusto sul web qualcosa del "Candido" e mi salta fuori la pagina del nobile Pococurante nella sua villa del Brenta, al quale non piacevano nemmeno i quadri di Raffaello, ammettendo di averli comprati per vanità:

http://books.google.com/books?id=Qs_CTk5B6V0C&pg=PA102&lpg=PA102&dq=il+signor+pococurante&source=bl&ots=hlV9xS8fP2&sig=PNuKLl8CWqhhNxu7yh_Cbg1kVkE&hl=it&ei=GvvNS5CaCdyJ_AaxopBy&sa=X&oi=book_result&ct=result&resnum=2&ved=0CAsQ6AEwAQ#v=onepage&q=il%20signor%20pococurante&f=false

E' vero, in questo mondo di pazzi scatenati, ormai non ci si fida più nemmeno della Natura. Più o meno matrigna. Ma i nostri pensieri li ha fatti anche il vignettista Gianelli sul Corriere con la vignetta dei viaggiatori incazzati che dicono "Ma chi vogliono prendere in giro?".

dionisio said...

Almeno lo PseudoSauro non ha perso il dono dell'ironia, merce sempre più rara, oggi, in giro, specie in quell'area che si autodefinisce, impropriamente, progressista. Tant'è vero che Marrazzo, giudicato non colpevole di nulla da un giudice buontempone, dichiara, con faccia e voce vendicativa, di non dover chiedere scusa a nessuno, salvo, en passant, alla moglie per averla cornificata. E si capisce che è pronto a tornare in scena ricco e spietato come il Conte di Montecristo.

Josh said...

Nessie, Dionisio: vi avverto....
Pseudosauro mica scherzava. Era oggettivo.
:))

Infatti Pseudosauro dice:

"E se si scoprisse che Madre Natura e' un trans brasiliano? Avrebbero ragione Sircana e Marrazzo... Del resto i progressisti sono sempre piu' avanti di tutti gli altri."

E infatti per la cronaca uscì pure un film, qui la scheda
http://www.mymovies.it/dizionario/recensione.asp?id=35946

Nessie said...

Dioniso, a proposito del Conte di Montecristo, l'ho visto anch'io in tv parlare con iattanza e baldanza come se nulla fosse stato. E vedrai che quando riprenderà le redini della trasmissione, l'auditel andrà pure alle stelle. O tempora o mores!

Nessie said...

Josh, ho visto il trailer che hai inviato dei cattivi scherzi di natura. O di "madre natura" che dir si voglia.
Ovvio che poi si dubiti perfino di vulcani tarocchi, di terremoti tarocchi e di tzunami tarocchi :-)

Josh said...

visto Nessie? :D
corrisponde tutto: Complotto di natura, "Mater Natura", il titolo, proprio come diceva Pseudosauro.

Peccato che poi la Mater Natura è un trans. Poi c'è anche Luxuria nel film. E l'agriturismo glbt.

Ps: "Speriamo nei vulcani... ma e' solo una debole speranza... sotto, sotto c'e' gia' chi pensa che fino le eruzioni siano taroccate."

le ultime parole famose....
E c'è pure il Vulcano tarocco che erutta: cosa vuoi di più?

Nessie said...

Sì, ho visto che nel filmato c'è pure l'immancabile Luxuria. Che palle 'sti trans!

Josh said...

nessuno potrà più dire però che Pseudosauro si inventa le cose, o è un pazzo...è tutto documentato.

Anonymous said...

Ciao Nessie, mi piace tanto questo tuo post. Condivido: hanno creato un meccanismo così perfetto che la vittima si fa la festa da sola.
Condivido anche le consideraziondi sul fatto che i grandi gruppi privati come in questo caso tendano a divorare la ciccia lasciando poi l'osso a carico del pubblico. In Italia ne sappiamo qualcosa.
Scarth

Nessie said...

Purtroppo è così Scarth. Comodo privatizzare i profitti e socializzare perdite, emergenze e disagi eh?
Vecchie storie, sì.

Per la felicità di Aldo voglio aggiungere che oggi ho rivisto numerose scie di aerei nel cielo :-(

Orpheus said...

Cara Nessie...verrebbe da dire: "E' il progresso bellezza"...
Come sempre un'arma a doppio taglio, perchè ha portato anche la globalizzazione e tutto ciò che ne consegue, e che tu hai ben illustrato.
Per conto mio, sta a noi, saper coglierne i frutti, senza lasciarsi coinvolgere dai lati negativi.
Purtroppo la gente, è diventata "frenetica" se non prendi un aereo anche solo per fare un WE, ti guardano come se fossi un marziano...
e sono loro dei robot, programmati a consumare....
La nube islandese ci ricorda, che siamo moscerini davanti alla forza della natura, e che dobbiamo avere l'umiltà di riconoscerlo.
Tutto il nostro progresso messo in crisi da una nube (se pur vulcanica)...una bella lezione di umiltà:-)
Ciao mary

CloseTheDoor said...

Ennò Nessie, mi cadi sulle ferrovie :-) Se vai alla url www.trenitalia.it vieni immediatamente reindirizzata... forse perché Trenitalia era diventata una parolaccia :))))

Nessie said...

Furbetti eh? Mi sa che sia così: dire trenitalia è una parolaccia esattamente come dire Bankitalia.

Nessie said...

Mary, specie quando il progresso progredisce solo per l'economia e contro l'uomo. Ciao.

dionisio said...

E' vero: progresso inteso come accumulare e consumare saltabeccando da tutte le parti, dimenticando che non abbiamo bisogno di tutto questo (specie se ci ricordassimo che siamo solo polvere, come certi spaventosi fenomeni naturali ci rammentano ogni tanto),a cosa ci porta? A dimenticare la nostra umanità, a trascurare di intrattenere coi nostri simili rapporti più cordiali e autentici, meno superficiali e nevrotici di quelli a cui ci costringe la vita convulsa di oggi. Abbiamo l'ossessione di non avere abbastanza, ma in fondo cosa ci manca dal punto di vista materiale? Quando si ha di che nutrirsi e vestirsi, e in più possiamo anche comprarci qualche libro, non è sufficiente?

Vanda S. said...

Quello che invece a me non finisce mai di sorprendere, sono le (per me!) anomale reazioni della "gentarella": non importa quello che accade, eccoli pronti a seguire quello che succede nella "casa" del GF (manco fosse casa loro!) o seguire l'ultima gossip (Che evento! E' nato Falco il figlio di Briatore o Andrea il figlio di D'Alessio!!!!) Queste sono le vere calamita' del mondo: l'ignoranza e l'ottusità del popolo. La Globalizzazione impera perché non esiste una Resistenza! ....e le stesse stanno a guardare...Sempre in gamba, cara Nessie!

Nessie said...

Ciao Vandissima, è un po' che non ci si sente :-)
La cosa più umiliante è che per voler aderire al modello di "cittadini del mondo" ci si adatti a fare i barboni su una branda per qualche notte, senza potersi lavare né cambiare. Ci hanno voluti a tutti più "international" e più poveracci. Specie spiritualmente come accenni tu, a proposito dei GF, l'Isola del Famosi e altre porcate format televisive.

Nessie said...

"A dimenticare la nostra umanità, a trascurare di intrattenere coi nostri simili rapporti più cordiali e autentici, meno superficiali e nevrotici di quelli a cui ci costringe la vita convulsa di oggi".

E aggiungo caro Dionisio: e a fare stupidi viaggi in giro per il mondo (diventato sempre più angusto, uniforme e litigioso) per poi poterli raccontare agli amici annoiandoli con diapositive.

Hai presente l'amico che ti invita a casa sua e ti spara lì un migliaio di diapo su un'odissea che in fondo serve solo a lui?
Purtroppo ci sentiamo tutti degli Ulisse, ma siamo senza veri miti e vere leggende umane.

dionisio said...

Quella degli amici che ti invitano per la visione delle diapositive scattate nel corso dei loro viaggi e durante la quale regolarmente ti addormenti è un classico, perché, oltretutto, si tratta quasi sempre di immagini banali e insulse, tipiche di chi usa uno strumento che dovrebbe restituire la magia dei luoghi che hai visto, il che non è da tutti. Se ci avessero invitati Ernst Haas o Jay Maisel a una visione delle loro diapositive, allora sì, lì non ci saremmo certo annoiati ("La Creazione" di Haas è uno dei miei libri fotografici più cari, in cui la foto a colori è vera poesia).

dionisio said...

Oggi non ha più neanche molto senso viaggiare tutti intruppati come fanno i più per vedere un mondo ormai omologato nella bruttezza urbanistica e architettonica e nei comportamenti ispirati per lo più all'indifferenza e/o all'ostilità (quando non addirittura alla violenza) tra esseri appartenenti alla stessa specie.
Era bello viaggiare quand'ero ragazzo io. In Africa, in Oriente, talvolta anche in Europa, qualcosa di interessante e magico si trovava ancora. Ed era bello viaggiare soli, e scoprire anche quell'altro sé che sapeva adattarsi a circostanze inedite.

Nessie said...

Purtroppo è così Dionisio, anche i viaggi fanno parte del pacchetto dei consumi indotti tutto compreso. Per questo sanno di déjà vu e tolgono il sapore della sorpresa, della meraviglia e dell'"altrove". Tutti viaggiano "da fermi" e non c'è più alcun arricchimento in un mondo livellato e omologato.
Si tratta di un "falso movimento".

Josh said...

"falso movimento"

Una Nessie...Wendersiana :) o meglio Goethiana

http://www.italway.it/spettacolo/wenders/8%29.html