Sono sempre molto attenta alla tempistica dei cosiddetti eventi. E francamente mi domando come mai l'indomani dei risultati elettorali, sembra che il problema più importante per l'Italia, della quale si lamenta in continuazione di essere a "nascite zero", sia diventato la pillola abortiva, altrimenti detta RU486. Chi ce la impone? Quando non si sa a cosa rispondere viene automatica una rispostina prefabbricata: "ce lo chiede l'Europa". Leggi, le grandi corporation farmaceutiche. E ora salta fuori che detta pillola fa parte del pacchetto Legge 194, una legge che fu invece emanata nel 22 maggio 1978, in seguito poi estesa in altre parti mediante referendum abrogativo "radicale" del 1981 - referendum mirante a sopprimere le restrizioni volute del Movimento per la Vita. Come si sa, nella vecchia legge è prevista un lasso di tempo per rifletterci sopra, prima dell'intervento. Ora con l'introduzione del farmaco tutto sembra più semplificato e velocizzato. Immediate le risposte dei governatori Cota (Piemonte) e Zaia (Veneto) della Lega che ne hanno visto subito il rischio "liberalizzazione" come si fa per la droga nonché i delicati risvolti etici sulle adolescenti minorenni. Detti governatori sono stati subito messi a tacere per "ragioni di stato". In effetti, la pillola abortiva può portare a prendere sotto gamba quel rispetto per la tempistica nonché il ricovero ospedaliero previsto dalla 194. Eugenia Roccella, sottosegretario alla Sanità del PdL, ha messo in guardia in una sua intervista dai rischi di emorragia e perfino di mortalità di detto farmaco e di come in GB ci siano già stati ben 5 donne decedute quali "effetti collaterali". Inoltre ha lanciato l'allarme che in alcune regioni (e cita il caso della Puglia) si possa prendere sottogamba il problema dimettendo immediatamente la paziente senza opportuno ricovero ospedaliero allo scopo di creare una sorta di "aborto fai-da-te" e di disimpegno dalle strutture sanitarie. Ma vorrei soffermarmi su un altro problema più esplicitamente demografico.
Dagli anni '70 in poi si è incoraggiato a dismisura (complici le battaglie radicali del duo Pannella-Bonino) la pratica dell'aborto fino ad arrivare alla mammana chimica odierna, la RU486. Con il risultato che oggi è sotto i nostri occhi: nascite di bambini italiani pari a zero e invecchiamento progressivo della popolazione autoctona. In compenso, hanno incentivato a dismisura e senza alcun limite l'immigrazione dai 4 angoli del pianeta nel nostro piccolo Paese, hanno incrementato le nascite degli allogeni, importando perfino donne africane e asiatiche incinte sui barconi e introducendo di fatto la poligamia islamica in Europa (più mogli e più figli per uno stesso marito). Con la conseguenza diretta di far sempre più collassare il nostro welfare e i nostri servizi sociali. Questa, cari signori, si chiama pianificazione demografica mondialista concertata nonché colonizzazione forzosa del nostro territorio: migliaia di bambini italiani "mai nati" immediatamente sostituiti da milioni di bambini stranieri importati, nati e cresciuti qui ai quali si vuole, oltretutto, regalare quanto prima la veloce cittadinanza-premio. E' il neo-umanitarismo delle élites globaliste che lo vuole. Nel contempo si incrementano gli interessi finanziari e i lauti guadagni delle grandi corporation farmaceutiche produttrici della mammana chimica a cui danno per nome due lettere dell'alfabeto seguita da tre numeri pari. A donne-numero, pillola numerata. Tu chiamalo se vuoi, progresso. Quanto alle femministe (radicali e di sinistra), credevano di combattere contro l'"oscurantismo" della Chiesa e ora si ritrovano a fare gli sponsor acritici per le multinazionali e per le "illuminate" finanziarie filo-immigrazioniste.
Dagli anni '70 in poi si è incoraggiato a dismisura (complici le battaglie radicali del duo Pannella-Bonino) la pratica dell'aborto fino ad arrivare alla mammana chimica odierna, la RU486. Con il risultato che oggi è sotto i nostri occhi: nascite di bambini italiani pari a zero e invecchiamento progressivo della popolazione autoctona. In compenso, hanno incentivato a dismisura e senza alcun limite l'immigrazione dai 4 angoli del pianeta nel nostro piccolo Paese, hanno incrementato le nascite degli allogeni, importando perfino donne africane e asiatiche incinte sui barconi e introducendo di fatto la poligamia islamica in Europa (più mogli e più figli per uno stesso marito). Con la conseguenza diretta di far sempre più collassare il nostro welfare e i nostri servizi sociali. Questa, cari signori, si chiama pianificazione demografica mondialista concertata nonché colonizzazione forzosa del nostro territorio: migliaia di bambini italiani "mai nati" immediatamente sostituiti da milioni di bambini stranieri importati, nati e cresciuti qui ai quali si vuole, oltretutto, regalare quanto prima la veloce cittadinanza-premio. E' il neo-umanitarismo delle élites globaliste che lo vuole. Nel contempo si incrementano gli interessi finanziari e i lauti guadagni delle grandi corporation farmaceutiche produttrici della mammana chimica a cui danno per nome due lettere dell'alfabeto seguita da tre numeri pari. A donne-numero, pillola numerata. Tu chiamalo se vuoi, progresso. Quanto alle femministe (radicali e di sinistra), credevano di combattere contro l'"oscurantismo" della Chiesa e ora si ritrovano a fare gli sponsor acritici per le multinazionali e per le "illuminate" finanziarie filo-immigrazioniste.
74 comments:
Bentornata Nessie, sentivamo la tua mancanza. Sono d'accordo su tutto. Ora devo uscire per un impegno preso con amici, ma presto tornerò per commentare come si deve il tuo ottimo post.
Dopo aver letto questo post mi sono fatto l'idea che tra i numerosi interessi a far fuori questo papa c'è anche il fatto che è contro la pillola abortiva. I casi di coscienza decrementano le vendite del farmaco.
Luca
Ciao Dionisio e ben ritrovato anche a te.
Luca, il papa lo vogliono licenziare per almeno una mezza dozzina di altri motivi, ma non è sbagliato metterci nel computo anche questo. Dopotutto è vero che le obiezioni di coscienza fanno decrementare le vendite.
E' vero, abbiamo colto, fra tante questioni, argomenti che più di altri ci danno la misura del degrado in cui versa la società italiana. La domanda è: riuscirà la Lega ad essere il motore di una inversione di tendenza ?
Massimo, l'ho scritto e lo ripeto: siamo a nascite ZERO. Che bisogno c'era di introdurre anche la RU486 che ovviamente non verrà di certo somministrata alle enclave musulmane e africane in genere, e cioè alle popolazioni più prolifiche? La risposta va da sé.
Cota e Zaia sono stati subito zittiti da Bossi dicendo loro che la 194 è legge di stato.
Ciao Nessie, sull'insistenza pro aborto e pro denatalità combinata a quella pro immigrazione tra me e me avevo fatto le stesse tue considerazioni. la contraddizione non è da poco e cela l'inghippo pianificato a tavolino.
Come hai già osservato questo è uno dei vari motivi per cui le centrali del Pensiero Unico vogliono eliminare la presenza della Chiesa Cattolica che considerano l'ultimo baluardo.
Purtroppo ho avuto modo di constatare che anche in ambito cattolico (area PD) sulla RU vige il tabù nel senso che "non se ne deve parlare", "che chi ne parla vuole solo provocare e dividere" e che "a usarla non ci sono problemi perchè intanto c'è già la 194".
P.S. : nell'altra discussione pensavo di aver inviato gli auguri di Buona Pasqua ma devo aver fatto un pasticcio. Bentornata ;-)
Scarth
Da un punto di vista demografico, le cose sono un po' piu' complicate, anche se meno che altrove.
In realta' non c'e' "crescita zero", inteso come valore assoluto, ma come valore relativo alla crescita che questa civilization ritiene dover essere perpetua. Anche quando staremo come i pinguini, per questi deficienti non saremo abbastanza. Ma se non c'e' nemmeno piu' posto nei cimiteri...
Anche quando i dati sono corretti, e non manipolati come quasi sempre, risulta difficile, se non impossibile, determinare statisticamente se i nuovi nati siano figli di autoctoni, oppure figli di stranieri naturalizzati. E nota bene che in Italia non siamo ancora al livello delle nazioni nord-europee, nelle quali il numero dei naturalizzati e' enormemente piu' alto.
Non si puo' distinguere tra autoctoni e stranieri per evitare la "discriminazione razziale", naturalmente... e cosi' ci puo' capitare di parlare via internet con uno "svedese" dalle idee poco svedesi e scoprire che lo "svedese" veniva dal Marocco. "Svedese", e guai a negarlo.
Questi stronzi non si preoccupano di fare venire al mondo (ed eventualmente mantenere a spese dello Stato) i figli degli autoctoni. Prima ti incoraggiano ad abortire, e poi ti vengono a dire che non fai abbastanza figli. Quindi, dentro qualche milionata di stranieri.
Non e' una ragione sufficiente per impiccarli tutti?
riguardo l'utilizzo della Ru486 è subito polemica ecco un articolo interessante http://loccidentale.it/articolo/ru486.0089121
Scarth, penso di essere stata tra i pochi che hanno fatto la connessione tra pro-aborto e pro-denatalità e viceversa flussi migratori incoraggiati, auspicati sospinti e voluti. Anche dai cari radicali, sissignori, i quali hanno tuonato contro Maroni quando ha fatto quella cosuccia che chiamasi "respingimento" sollevando i soliti problemi di "costituzionalità. E non mi si venga a dire che aver svuotato la marea con quel cucchiaino da caffè che chiamasi "respingimenti" ci abbia alleviato dal fenomeno di proporzioni ingenti. La verità è che si coccolano i figli degli altri e si ammazzano i nostri. Ben ritrovato anche a te :-).
Caro Sauro, io se è per questo ho scambiato opinioni su un forum con un "norvegese" di nome Muhammed che sosteneva la bontà della poligamia e della sharia, dall'alto dei fiordi in cui si era situato. Sono gli effetti della globalizzazione che ti impedisce perfino di dire chi è che ci sgoverna con questo scolapasta capovolto in testa.
Ti correggo un lapsus:
"Questi stronzi non si preoccupano di fare venire al mondo (ed eventualmente mantenere a spese dello Stato) i figli degli autoctoni". Credo che nella voluta confusione trta autoctoni e allogeni, tu volessi dire "i figli degli allogeni". Mantenuti ovviamente a spese di quello stato che invece ammazza e incoraggia lo strage dei suoi figli.
Credo che abbiano fretta di accelerare questo processo proprio per creare una cortina fumogena tra italiani di ius sanguinis e i cosiddetti "nuovi italiani". Fini ne sa qualcosa.
Ginolino, ho letto e ci sono cose condivisibili. Specie quando si scrive :
"c'è il fondato pericolo di banalizzare il dramma dell’aborto al punto da farne una pratica a domicilio e fai-da-te".
E' proprio lì che vogliono arrivare.
si faccia piu' prevenzione allora e si inizino a distribuire profilattici fuori dalle chiese.
Scusa ma se vuoi le folle straripanti, quelle le devi cercare davanti agli stadi. Le chiese ormai sono vuote.
I commenti crescono in modo esponenziale e approfondiscono ulteriormente taluni aspetti della tua nota, Nessie, che resta comunque chiarissima nel suo assunto. Eh sì, stiamo messi sempre peggio: incoraggiamento ulteriore alla denatalità, attacchi senza ritegno contro il Papa per metterlo nell'angolo e zittirlo(ricordiamo che questo Papa è quasi l'unico, tra tutti i membri della Chiesa, che usa l'autorevolezza della sua posizione per esortarci a mantenerci stretti alla nostra tradizione, a respingere il relativismo e il laicismo materialistico imperanti) con lo scopo di... mettere le mani sul nostro magnifico paese per farne che? Niente di buono, quest'è sicuro. E tanta protervia contro di noi significa che sanno (i nostri nemici) che nella maggioranza degli italiani esiste ancora un legame con la propria tradizione, con la propria terra, con un'identità che secoli di storia hanno foggiato (la reazione sdegnata di tanta parte della popolazione alla pretesa di togliere il Crocefisso dai luoghi pubblici ne è la prova evidente). Questo legame esiste nonostante che le chiese - come giustamente osservi tu, Nessie - siano quasi vuote. Ciò perché la Chiesa ha smarrito il senso del suo ministero per inseguire un malinteso senso di solidarietà sociale mutuato dal comunismo e che permane dentro di essa nonostante il clamoroso fallimento storico di quell'ideologia, anche perché sono ormai troppi gli agenti di quella stessa ideologia infiltratisi al suo interno. Questo Papa lancia il messaggio giusto, ma è un uomo mite e non si difende con la fermezza richiesta dagli attacchi che gli vengono mossi, anche perché chi gli sta intorno lo lascia solo, forse perché non immune dalle colpe che cercano di attribuire a lui (fosse anche solo quella di voler "coprire e nascondere").
Mi sono spiegato male. Intendevo dire che se uno Stato (o piu' Stati) si preoccupasse davvero della denatalita' - oltre che di quell'evangelica "sacralita' della vita" tanto sbandierata quando trattasi di stranieri - farebbe cio' che fece la Chiesa quando istitui' gli orfanotrofi.
Direbbe: invece che abortire, partorisci e lo Stato si occupera' di tuo figlio.
Ma questa sarebbe una filosofia poco individualista... per cui ti dice: tu sei libera di partorire o di abortire (ma se abortisci e' meglio), ed io, come Stato, sono libero di decidere quanti stranieri collocare in casa tua.
Che poi si sa che lo Stato non e' lo Stato, ma quel Potere che non si sa dove sta da chi e' realmnte gestito. Ma l'effetto e' lo stesso: la tua liberta' ti fotte prima, dopo e pure durante. :-)
il senso del mio intervento non era diretto alla ricerca di folle straripanti. lo so, le chiese sono ormai deserte e frequentate da un pubblico ormai avanti negli anni.
mi riferivo al fatto che nonostante la chiesa abbia oggi molti problermi a cui pensare (su cui non voglio fare sterile polemica)si e' sempre schierata contro qualsiasi uso di contraccezione preventiva.
penso che nel 2010, pensare che l'unione tra un uomo ed una donna debba essere fatta solo per la procreazione sia un concetto quanto meno giurassico.
non mi riferivo alla folla straripante. mi riferivo al fatto che la chiesa ha sempre condannato qualsiasi forma di contraccezione preventiva.
pensare che un uomo ed una donna si debbano unire solo per procreare, la trovo una tesi abbastanza giurassica.
Dionisio, il discorso che fai ci porterebbe lontano. "La Chiesa ha smarrito il senso del suo ministero per inseguire un malinteso senso di solidarietà sociale mutuato dal comunismo e che permane dentro di essa nonostante il clamoroso fallimento storico di quell'ideologia", anche perché c'è stata gente come don Dossetti e tutto il dossettismo, qui in Italia, da cui sono uscitri i Prodi e le Rosy Bindi. Mentre in America Latina c'è stata quella teologia della liberazione che ha visto preti guerriglieri e cattocomunistissimi.
Per ciò che riguarda la denatalità io non sono contraria come principio da governare a livello nazionale, ma la verità è che il corpo della donna è laboratorio di sperimentazione di potenti lobby internazionali e che l'OMS altro non è che una dependance dell'ONU stessa. Prevenire è certamente meglio che curare e intervenire, ma non mi si dica che in un paese dove gli italiani-italiani (quelli dello ius sanguinis, per interderci) sono a nascite zero, il problema più importante sia la pillola abortiva o la pillola del giorno dopo.
Tutta questa fretta di introdurre il farmaco puzza. E parecchio.
Le badanti stranieri sono già pronti a curare i vecchi italiani mentre le culle vuote sono pronte per essere rimpiazzate da bambini stranieri. Ogni paese serio dovrebbe monitorare la propria situazione demografica, non farla gestire al signor Rockfeller, che guarda caso, sta al vertice dell'Organizzazione Mondiale della Sanità.
Sauro, è proprio questo il dramma. Per noi coglioni italioti, meglio se si abortisce e se ci si estingue, mentre per chi sbarca qui (via cielo, terra e mare) VENITE E MOLTIPLICATEVI!
Intendiamoci, l'Italia è un piccolo paese e non avrebbe bisogno di crescere in abitanti. E' lo squilibrio venutosi a creare tra moltissimi anziani capaci ormai solo di vegetare e di ciondolare in giro malamente e non si decidono a tirare le cuoia contro una pressoché assoluta mancanza di nuovi nati. E questo sarebbe già un problema anche limitando il discorso ai soli cittadini taliani (quelli dello ius sanguinis). Diventa però una fregatura esiziale se i nuovi nati provengono solo da stranieri che non hanno niente a che fare con la nostra tradizione e cultura e che potranno (e in gran parte vorranno), quando ci avranno ridotti a una minoranza insignificante, solo distruggere il patrimonio inestimabile che ci hanno lasciato in eredità i nostri progenitori (peraltro già eroso dagli agenti della distruzione nostrani). E' questo che manda in bestia: che i nostri governanti, anche quelli a cui diamo fiducia noi, continuino a ignorare il problema e assistano alla lenta erosione della nostra popolazione in favore dei barbari venuti da fuori (che non sono i barbari dei tempi dei romani, capaci, almeno per ciò che ne comprendevano, di apprezzare la civiltà dei latini).
Scusa Angelo, ma quello che citi è l'ultima delle mie preoccupazioni. I "giurassici" che non amano la pillola anticoncezionale saranno tuttalpiù i poveri preticelli di campagna e non gli alti prelati delle alte sfere. Vescovi e cardinali, sebbene a denti stretti, hanno accettato perfino la legge 194, come si evince da numerose dichiarazioni dello stesso card. Ruini. Informati bene. Il problema in cui si dibatte oggi la chiesa e che è causa di chiese vuote con malapena qualche vecchietta che va a Messa, è esattamente l'opposto a quello che citi. E' l'aver rincorso troppo la modernità secondo quel fenomeno che chiamasi "secolarizzazione"(il cui significato si riconduce al termine latino seculus, con il significato di mondo). Quel fenomeno per il quale la chiesa non adotta più un comportamento sacrale, ma si allontana da schemi, usi e costumi tradizionali e che investe tutto il sistema dei valori, modificandoli e, con essi, trasformando anche le identità, le appartenenze, comprese quelle laiche.
Parlo ovviamente non da praticante (perchè non lo sono) ma da agnostica.
Dionisio,
"diventa però una fregatura esiziale se i nuovi nati provengono solo da stranieri che non hanno niente a che fare con la nostra tradizione e cultura e che potranno (e in gran parte vorranno), quando ci avranno ridotti a una minoranza insignificante, solo distruggere distruggere il patrimonio inestimabile che ci hanno lasciato in eredità i nostri progenitori".
Quel che mi manda in bestia è che nessuno dei nostri governanti, siano essi di destra che di sinistra parli fuori dai denti di questi problemi. Noi abbiamo votato per il meno peggio, ma il nodo gordiano da sciogliere è proprio questo. E chi cercherà di farlo coraggiosamente (se mai ci sarà) avrà l'intero mondo contro.
Ciao Nessie!
Intanto grazie davvero del tuo commento sul mio blog :-) e mi scuso se commento qui senza leggere chi ha scritto prima di me.
Sulla Ru486, vedo anche io i rischi di una 'banalizzazione' non tanto al momento in cui la donna deve fare una scelta sulla sua pelle, quanto nella psicologia giovanile, per cui viene meno l'attenzione alla prevenzione contraccettiva perché tanto si può abortire 'facilmente' dopo.
Comunque non mi spiego perché alcune regioni come il Piemonte o la Lombardia finanziano il parto in casa (con rischi annessi che non sono pochi! in Olanda muoiono 3 volte più partorienti che in Italia per questa ragione, cfr. questa discussione http://forum.alfemminile.com/forum/f116/__f3670_f116-Petizione-parto-a-domicilio.html) e invece vorrebbero prevedere il ricovero COATTO in caso di aborto.
Non sarà che in fondo si vuole costringere la donna che abortisce all'esperienza più traumatica possibile, così impara?
Sul discorso natalità, sono molto scettica sull'idea che il calo delle nascite sia dovuto alla 194.
Primo, perché dall'entrata in vigore della legge, gli aborti sono diminuiti.
Secondo, perché un fattore molto più dirompente è l'eliminazione di assegni familiari e altre strutture di sostegno alle famiglie, che causano il posticipo o rinuncia alla maternità da parte delle donne fertili. Che vanno di pillola, più che di aborti.
Elisabeth Badinter, al di là del fatto che una possa essere femminista o meno, ha detto una cosa sacrosanta: la società colpevolizza la donna che non desidera figli o posticipa la maternità in quanto "donna in carriera" (anche se magari la "carriera" è una corsa di cococo in cocopro) e contemporaneamente tratta le madri come dei "paria", licenziandole se chiedono il part-time ecc. E le donne che devono ancora avere figli, si rendono conto che averne è spesso una trappola, e posticipano fino a quando è troppo tardi. Addirittura, in un servizio su Arte circa 20 giorni fa mostravano che gli immigrati in Francia e Germania si adeguano molto presto al trend generale, avendo 1 o 2 figli per famiglia, il che vuol dire che lo schema generale si applica a tutti.
Buona settimana
"Non sarà che in fondo si vuole costringere la donna che abortisce all'esperienza più traumatica possibile, così impara?"
Ciao Close, intanto ti dico subito che abortire con personale sanitario che ti assiste da vicino è di gran lunga meno "traumatico" che abortire da soli inghiottendo una pasticca come polli d'allevamento tenendoti i tuoi lancinanti dolori addominali con annesse nausee, se il problema è solo il "trauma". E soprattutto più sicuro. C'è da augurarsi che non si arrivi a quel kit fai-da-te che si vuole usare anche per l'eutanasia. Un bel beverone, e via andare...
Per ciò che riguarda il parto in casa (e i tuoi riferimenti alle regioni Piemonte e Lombardia) ti do ragione ma solo in parte. Se il parto è privo di complicanze, partorire in casa in mezzo ai familiari è stato in passato anche una fonte di gioia. Me lo raccontarono mia madre e mia zia che partorirono con quella che si chiamava allora la "levatrice". E comunque direi che parto e aborto non sono da mettere in giustapposizione giacchè nel primo si dà la vita e nel secondo la si toglie.
L'aborto è vero non incide più di tanto sul tasso di denatalità oggi, ma il numero dei "bambini mai nati" (ovvero dei feti soppressi per aborto) dagli anni '70 ad oggi, nel tempo è abbastanza considerevole per dire che francamente avrei preferito mantenere la mia gente, piuttosto che andarne ad importare della nuova, con altri usi e costumi, da altri continenti. Chiamami pure "protezionista", è la verità.
E comunque disincentivare le nascite anche attraverso l'uso della pillola antifecondativa, per poi andarci a stipare di immigrati, alla fin fine risulta semplicemente manicomiale. Vuol dire andarsi a cercare dei problemi in più, le cui soluzioni vengono come al solito, fatte pagare a noi.
PS: Ho cercato di mettere semplicemente in rilievo tutte le incongurenze dei demografi onusiani (OMS-ONU) e della globalizzazione, i quali mettono il fattore umano all'ultimo posto e il guadagno al primo. Anche gli esempi della saggista che citi rientrano in questo quadro: colpevolizzare la maternità e trasformarci in tante Emme Marcegaglie è parte integrante di quest'orrendo giuoco.
La questione "VITA E PROCREAZIONE" è troppo cmplessa e si rischia di perdersi dietro a decine di validissime argomentazioni. Tu hai messo l'accento su alcune punti importanti: la tempistica, gli interessi delle grandi holding farmaceutiche,la guerra contro chi resiste ad un modello di società in cui i punti di riferimento siano molto più malleabili. Io però ti dico una cosa diversa: se io insemino un ovulo divento "socio" al 50 % del prodotto del concepimento o no? E se questo è vero e sono disposto ad assumermi le responsibilità del caso, può la donna rifiutarsi? Può privarmi del mio diritto ad un figlio in nome di una libertà che ci mette su piani decisionali diversi? Perchè io credo che concettualmente, al di là di tutto, anche dell'etica cristiana, il punto sia questo: una donna per il fatto di portare in grembo il frutto del concepimento acquista un potere contrattuale diverso rispetto ad un maschio che l'ha fecondata. Nessuna parità decisionale, la natura della specie che non ci permette di intercambiare le parti sembra condannarci a spettatori di ventri che si svuotano totalmente al di fuori della nostra volontà. Certo in una società come questa che si va configurando per noi maschi potrebbe essere una pacchia, nessuna resposabilità basta una pillola al proprio domicilio...Una voce fuori dal coro come quella del Papa fa veramente impressione, eliminarla per molti sarebbe un vantaggio di proprorzioni bibliche.
Se nell'ordine vecchio si trattava di infanticidio, nel nuovo e' un "diritto della donna". Eccheccefrega se l'ammazzi con una trivella infilata nell'utero, oppure con un cocktail di schifezze chimiche?
Il punto e' che nel nuovo ordine non si tratta di omicidio. E questo dovrebbe essere sufficiente a qualificare il mondo in cui viviamo oggi.
Nell'ordine vecchio la madre veniva sacrificata in favore del nascituro; nel nuovo, invece, prima viene il diritto a trombare e poi quello ad esistere.
Come si vede, e' un problema filosofico. Conta poco il mezzo utilizzato. Il "feto" e', o non e' "persona"? Tutto gira intorno a quest'interrogativo. Ma e' ovvio che se la pillolaccia dovesse mantenere le promesse, gli aborti aumenterebbero in modo esponenziale, perche' le persone non sono piu' tali, ma "consumatori" che consumano quello che trovano come i piccioni.
Se le inconoscibili elites che governano il mondo, puntano al controllo demografico, proporrei il metodo dell'ordine vecchio: una bella guerra come "sola igiene del mondo". Meglio che ammazzare i bambini prima che nascano.
Dimenticavo che il nuovo ordine ce l'ha tanto con la pedofilia che vuole fino arrestare il Papa... Gli anglosassoni, in particolare, amano i bambini alla follia...
Siamo sull'orlo di un precipizio gia' da parecchio tempo.
Le Marcegaglie che al posto degli organi della riproduzione hanno una cassaforte e vivono nell'ossessione di riempirla sempre di più non ci piacciono per nulla. Lo stesso dicasi per gli uomini. Sono questi soggetti i primi a disprezzare concetti come patria, identità, tradizione, comunità, non parliamo di spiritualità e nobiltà d'animo, a meno che non possano asservirli al loro smodato desiderio di accumulare quella che Verga chiamava "la roba" (per chi non l'avesse mai letto, vedere in "Mastro Don Gesualdo" come riduce e a dove conduce questa ossessione). E, guarda caso, sono gli stessi che preferiscono assumere stranieri nelle loro imprese perché spendono meno (per cui gli italiani diventano superflui); sono anzi pronti ad esportare le imprese all'estero sempre per una questione di convenienza economica; figli sono i primi a non farne perché non hanno il tempo nemmeno di pensarci; e il ciclo è bell'e compiuto. Dove si va con questa gente, la stessa che, alla fin fine, determina le sorti di un paese?
Ed è vero, comunque, che a determinare il comportamento dell'uomo è la follia, da quando il senso comune è stato soppresso. Come dice l'amico Pseudosauro, siamo sull'orlo di un precipizio, anzi ci balliamo sopra proprio come dei folli, che aspettano solo di piombare giù.
Molto bello il tuo commento Press.
Hai toccato - ahimé - dei tasti dolenti ai quali coi tempi che corrono, non saprei proprio darti una risposta altrettanto ragionevole. Mettiamola come hai messo sulla società al 50% che a quanto pare, stenta a decollare.
Ovvio poi che il Papa e la Chiesa siano i testimoni scomodi che resistono a questo sfacelo. Ora poi lo vogliono addirittura arrestare paragonandolo a Pinochet il torturatore e ad Ahmadinejad.
Nemmeno Hitler era arrivato alle aberrazioni di questi vermi schifosi.
http://orientalia4all.net/post/e-ora-si-propone-di-arrestare-benedetto-xvi
Sauro, ma evidente che l'occasione fa l'uomo (o la donna) ladro-a. Vuoi mettere la praticità di trangugiare senza responsabilità...
E già che ci siamo perché non parliamo anche dei beveroni che si trangugiano già in Belgio e Olanda col quale ci si toglie la vita?
L'eutanasia è o non è anche questa una disincentivazione della natalità da mettere nel conto dei nostri demografi internazionalisti?
Dionisio, in confronto all'avidità di questi insaziabili pescecani, Mastro don Gesualdo era un semplice accumulatore di carabattole.
Certo che sì, che è proprio Confindustria a richiedere le quote di immigrati da avviare alla produzione per i cosiddetti "lavori che gli italiani non vogliono più fare" (così recita il falso mantra).
E anche ad aver creato i modelli alla Marisa Bellisario, alla Artoni e alla Marcegaglia che francamente sembra un trans con la parrucca e il tailleur :-).
"Nell'ordine vecchio la madre veniva sacrificata in favore del nascituro; nel nuovo, invece, prima viene il diritto a trombare e poi quello ad esistere."
Sauro, se questa voleva essere una laudatio temporis acti, permettimi di dire che fa veramente schifo. Anzi, Schifo con la "s" maiuscola.
Ciao Nessie,
sono ampiamente d'accordo e mi stanno sulle cosiddette gli uomini che ci tengono tanto a liberarci dei fardelli. Tempo fa avevo parlato di questa pillola e fatto ricerche di quello che si fa in giro...in Francia e in Canada e comunque non é affatto una passeggiata come vogliono farci credere, meglio prenderla in ospedale.
Per il resto, si sa, le occidentali devono ammazzarsi di lavoro e le immigrate figliare a spese delle prime.
Closethedoor: capisco. E' proprio questa la ragione per la quale tu sei progressista ed io no. Sono due concezioni del mondo opposte. Non so se rammenti "prima le donne e i bambini". Naturalmente a me fa schifo il sistema attuale. Siamo in democrazia, per cui le diverse opinioni sono lecite. Sulla carta.
En passant, dagli anni '70 ad ora gli aborti hanno raggiunto la cifretta di 2.000.000. Speriamo nel progresso e che la crescita continui inarrestabile.
P.S.
come dimostra il commento di Closethedoor, questo e' l'altruismo del nuovo ordine uscito dai disastri novecentschi: le magnifiche e progressive sorti rivoluzionarie dei "Diritti dell'uomo". La madre preferisce sacrificare il figlio per conservare il suo "diritto ad una libera sessualita'". E non si pensi che l'istituzione (chiamiamola cosi') dell'aborto serva a salvare la vita della madre. Serve a salvare il "diritto" della madre. E si sa che il "diritto del feto" non esiste: fino il mio gatto ha piu' diritti di lui.
Scusate l'insistenza. D'ora in poi non cedete piu' il posto a sedere alle donne incinte. Infatti sono "uguali" a voi e non hanno diritti particolari derivanti dal portare un "feto" nella pancia. Un feto, non un bambino, che non manifesta in piazza e non rivendica "diritti" riconosciuti a tutti gli esseri viventi... magari col diritto di voto. La prossima frontiera del "progresso" potrebbe essere quella di fare votare democraticamente i feti nella pancia della madre e quindi di decidere a maggioranza della loro vita o della loro morte. Sempreche' sia riconosciuto loro, almeno, il "diritto" che gli scimpanze' si sono conquistati merce' una dura lotta di piazza. Cosi' la "democrazia" non correra' piu' pericoli. Sara' anche un'opinione originale, la mia, ma per me una civilta' che mette la "democrazia" prima della vita e' anch'essa un aborto di civilta'.
Lontana, mi pare che con la tua chiosa finale tu abbia sintetizzato tutto quel che c'è da capire.
Le occidentali (possibilmente sterili) devono ammazzarsi di lavoro, e le immigrate possono e devono filiare a spese delle prime. Se questo è l'occidente progredito...
Sauro so che ti piacciono le iperbole, ma controlla comunque i toni perchè certe frasi risultano infelici anche a me che sono parzialmente d'accordo. Non estremizziamo i ocncetti e non esasperiamo i toni. Poniamo che tua moglie incinta fosse in pericolo di vita in caso di parto... sono certa che anche tu, se l'ami davvero, la vorresti viva sacrificando il nascituro. Anche perché una madre può sempre rifiliare e non è detto che per tutte le donne valga quel "diritto a trombare" invece che a esistere, come hai cinicamente sintetizzato.
Close, al Sauro piacciono le frasi ad effetto e non cadere nelle sue provocazioni con i tuoi "schifati" commenti. Una cosa purtroppo è vera: ci si riempie tanto la bocca di diritti umani universali, ma questi appartengono sempre e solo agli "altri" (meglio se lontani) e mai a noi. E' un universo distorto.
Questo e' davvero l'ultimo... lasciamo perdere l'etica e torniamo alla demografia. Infatti, non esistendo nemmeno un'etica condivisa, mi pare una perdita di tempo.
L'aborto e' indubbiamente uno degli "strumenti" per il controllo demografico. Ed e' evidente che una qualche forma di controllo sia necessaria, visto e considerato che la popolazione mondiale e' cresciuta in modo esponenziale negli ultimi cento anni. E si prevede che crescera' nel prossimo decennio fino alla pressoche' totale indisponibilita' delle risorse idriche, alimentari ed energetiche necessarie a garantire la vita umana sulla terra. E' anche evidente che si rendera' necessaria una qualche forma di coercizione per limitare la prolificazione umana nell'interesse stesso dell'umanita'.
Curiosamente, i difensori dell'aborto come "diritto" sono poi gli stessi che denunciano per "malthusiano" qualunque provvedimento volto a limitare la natalita' umana. Non capiscono nemmeno che il sunnominato "diritto" altro non e' se non la realizzazione della parte piu' crudele del progetto malthusiano.
Ma ci sono un'infinita' di altri metodi per limitare la natalita' senza uccidere nessuno. Primo tra tutti, il togliere alla "sessualita'" ogni carattere politico. Unitamente all'imposizione di ogni tipo di contraccettivo per chi non riesce ancora a rinunciare all'esercizio di una sessualita' esagerata che non ha poi nulla di naturale. Ma il punto d'arrivo dovrebbe essere costituito da un cambiamento etico e filosofico.
Particolarmente, reintrodurre il "dovere" accanto al "diritto". Il che equivale poi al "male assoluto", per cui e' ovvio che non potra' mai essere un cambiamento indolore in un mondo che si e' affermato con una mezza dozzina di rivoluzioni e due guerre mondiali.
Nessie, grazie ! Hai spiegato molto meglio di me quello che volevo dire :-*
Il commento di Lontana mi trova totalmente d'accordo. Il problema è che fare figli è diventato, a seconda, un lusso economico e quindi uno status symbol (la Moratti ne ha 4, Bonolis ne ha 6, ecc.) oppure la condanna dei poveri e/o immigrati ridotti a "prole-tari" proprio in senso etimologico. Sembra una società orwelliana.
Be' tutto sommato lo pseudosauro non ha torto. Il suo linguaggio iperbolico ci dice insomma che con l'eliminazione del concetto di dovere e l'imposizione di quello dei diritti l'Occidente si avvia malinconicamente (ma forse anche catastroficamente) alla sua dissoluzione. Che coinvolgerà, vivaddio, anche i progressisti, non solo noi che guardiamo ancora all'esempio dei nostri progenitori (saggi, saggissimi anche quando erano analfabeti perché dotati di quel senso comune che oggi fa tanto scandalo, soprattutto ai radical-chic). E, se non altro per questo, potrò godermela almeno un po' nell'assistere alla fine di questa razza autolesionista, che ama tagliare il ramo su cui poggia i piedi.
Close, ma hanno fatto di tutto per trasformarla in una società orwelliana.
Come ho già avuto modo di segnalare su questo spazio, leggi
"La donna a una dimensione" di Alessandra Nucci - edizioni Marietti. Qui c'è la recensione:
http://www.internetica.it/NucciDonna.htm
Ti sarà senz'altro utile per capire queste dinamiche che partono da lontano.
"Curiosamente, i difensori dell'aborto come "diritto" sono poi gli stessi che denunciano per "malthusiano" qualunque provvedimento volto a limitare la natalita' umana. Non capiscono nemmeno che il sunnominato "diritto" altro non e' se non la realizzazione della parte piu' crudele del progetto malthusiano."
Sauro, questa me la spieghi, sul serio. Il controllo delle nascite è la parola d'ordine dei radicali e il punto su cui i cattolici integralisti sono più refrattari. Ma forse tu hai qualche informazione differente.
Poi, in termini di 'diritti umani', mi piacerebbe sapere che cosa ne pensi della bambina nigeriana figlia di immigrato REGOLARE a cui era scaduta la tessera sanitaria, che è morta ieri a Carugate perché le hanno rifiutato le cure finché i carabinieri non hanno ricordato loro che nella stessa ASL era già morto un bambino per la stessa ragione.
Cioè, anche questo fa parte del tuo "pacchetto", fare di tutto perche' nascano - costringendo ed eventualmente "sacrificando" la madre - e ammazzarli dopo?
Dionisio, qualche volta formulo anch'io di questi pensieri, ma poi mi accorgo che è una ben magra consolazione assistere allo sfacelo di un paese diviso e lacerato. Purtroppo c'è poco da godersela...se poi non si riesce a trovare nemmeno un minimo, non dico di valori etici, ma almeno di criteri comuni.
Dionisio, io vorrei che si desse un po' meno per scontato tutto questo senso del dovere che guarda caso, è sempre materno.
Un uomo PUO' sentirsi impreparato a diventare padre, magari è uno schifoso egoista, la donna DEVE essere sempre felice di immolarsi, sennò è un mostro.
Parliamo per iperboli? Ok: il portato di quello che scrivi tu è che nel momento in cui la donna entra in sala parto viene - collettivamente ed inconsciamente - assimilata ad una vacca da trattare con battute da caserma ed eliminare al primo problema che compromette la vita del nascituro.
Le cose sono molto cambiate soprattutto da quando i mariti entrano in sala parto, ma rimane che ci scandalizziamo tanto di come vengono trattate le donne islamiche, quando in Italia, OGGI, ci sono storie di anormale routine tipo questa (http://epidurale.blogspot.com/2009/01/il-burlo-garofalo-di-trieste-commenti.html).
Faccio presente che gli anestesiti quantificano il dolore del parto come equivalente al dolore oncologico terminale.
E' OBBLIGATORIO per una donna affrontarlo col sorriso sulle labbra? Per te forse sì, per me questo clima culturale è la prima causa di infanticidi da parte delle neomamme.
Sto estremizzando ovviamente, io mi pongo eccome il problema del diritto di chi non ha voce per protestare, ma per favore finiamola con la retorica che le donne-sono-fatte-per-figliare-e-se-non-lo-fanno-sono-tutte-puttane.
Io da quando giro con la carrozzina non posso più entrare nell'80% dei negozi, non ci passa nemmeno alla cassa del supermercato. Se vado in bagno in un luogo pubblico non so dove piazzare mio figlio (solo all'IKEA qualche genio ha pensato ad un seggiolone) e il fasciatoio è fantascienza. Ho quattro amiche licenziate in tronco perche' non è possibile avere il part-time. Non si può volere un incremento demografico, considerare i figli come un handicap e costringere le donne ad averne. L'unico risultato sarà incrementare gli aborti clandestini.
Buona giornata
"Non si può volere un incremento demografico, considerare i figli come un handicap e costringere le donne ad averne. L'unico risultato sarà incrementare gli aborti clandestini".
A parte che ritengo che la desesualizzazione del maschio ridotto a semplice "mammo", non sia una buona cosa nemmeno per noi madri-mogli. Poi ci lamentiamo perché gli uomini non ci difendono più, perché non ci sono più uomini con gli attributi ecc. ecc. dopo averli costretti a lavare piatti,a cucinare e a cambiare pannolini, a prendere i congedi di baby-sitting previsti dai contratti di lavoro ecc. Beninteso, le collaborazioni familiari sono gradite, ma a mio avviso ci si sta "zapaterizzando" troppo con questa storia del mammo che entra col camice verde e gli zoccoli sanitari in sala parto come nei film all'americana.
Scusa Close, se intervengo prima che gli interessati Sauro e Dionisio ti rispondono. Ovviamente sono capacissimi e non voglio assolutamente perorare le loro cause, né tentare una difesa. Ma pretendere che gli uomini ragionino "al femminile" è un'altra delle aberrazioni della nostra epoca.
Ho letto il link che metti, ma francamente tutto quello che c'è scritto rientra né più nè meno nelle ordinarie storie di cattiva gestione sanitaria con pessime assistenti incapaci di dare effettivo sostegno e stop. Per fortuna a me è andata bene e ho trovato gente in gamba oltre che sollecita. In ogni caso , non andrei a scriverle su un blog, se mi fosse capitata una simile disavventura, ma avrei regolato immediatamente i conti col personale sanitario e la direzione. Tutto questo "outing" mi dà francamente sui nervi. Ma sarà anche forse una questione caratteriale.
Poi qui dentro nessuno ha parlato di "incremento demografico". Se c'è una cosa per cui sono stata criticata è semmai per il contrario. Non so quante volte ho scritto che abbiamo una densità abitativa da Hong Kong per un paese di malapena 338.000 Kmq di superficie da cui devi tirar via rilievi e montuosità.
Ovviamente il decremento della natalità rimpiazzato con quelle che vengono definite "le nuove risorse", non è l'ideale per il mio comun sentire. Ed è contro questo che mi batto. Quini per favore, non divaghiamo.
Personalmente non ho mai pensato di porre la questione di cui si dibatte nei termini "femministici" in cui vuole vederla chi mi si contrappone; se non altro perché questo dualismo esasperato e insensato (maschilismo-femminismo) ha ormai annoiato, oltre a me, anche i sassi. Circa il "dovere", poi, l'applicavo a un senso più generale, che investe tutti gli aspetti della vita. Non pensavo minimamente che dovesse essere inteso come "dovere" per le donne di figliare(sono un uomo libero e ritengo che ognuno decida da sé dei propri atti). Se poi vogliamo dirla tutta, sono convinto che il senso del dovere sia un attributo precipuamente maschile (almeno tradizionalmente veniva inteso come tale), cioè dovere di dare il meglio di sé in qualunque cosa si sia impegnati (lavoro, famiglia, ecc.) e - perché no? - proteggere e assistere la propria moglie e i propri figli sempre e in ogni occasione; e al diavolo il femminismo e il maschilismo (e coloro che hanno propiziato la trasformazione delle donne in tante Marcegaglie o aspiranti tali e gli uomini in "mammi" senza attributi maschili).
Ok, Nessie & Dioniso, stavo più che altro rispondendo a Sauro e alla sua immagine 'sacrificale', che ha stancato anche i sassi pure quella, direi.
Sul mammo in sala parto, l'immagine è divertente :-) anche se al contrario, trovo che sia uno dei pochi ambiti dove l'uomo ritrova la propria ancestrale dimensione 'protettiva', proprio dai casi di malasanità.
Mi scuso. A mia parziale discolpa, diro' che il metodo duro, "pour e'pater les bourgeois" e' tipicamente "progressista". Evidentemente lo possono usare solo loro.
Comunque, cos'e' mai la "liberazione sessuale" se non la deresponsabilizzazione e la liberazione dell'atto sessuale dalle sue naturali conseguenze? Comunque lo si scriva, il risultato non cambia: il sesso viene oggi inteso quasi esclusivamente come esercizio ludico; e nemmeno piu' "di coppia"... pertanto non mi pare di aver scritto altro che la verita'. A noi tutti piace (credo), ma c'e' chi lo preferisce slegato da impegni. Ebbene, se questo una volta era l'uomo, ora e' soprattutto la donna, quindi finiamola di attribuire al "maschio" castrato odierno il comportamento del maschio di un tempo.
Quanto all'esempio citato, prima che venissero i "diritti" collettivi esisteva una maggiore responsabilizzazione individuale. Nella fattispecie della partoriente in pericolo di vita, il medico chiedeva a lei, o al marito, se preferisse salvare la madre o il figlio. E la "mancanza di sensibilita'" maschile era tale che, quando interpellato l'uomo preferiva quasi sempre il salvare la madre. Invece, era frquentissimo che fosse la madre stessa a sacrificarsi per il figlio. Credo che ci sia letteratura sufficiente a dimostrarlo. Nel vecchio ruolo femminile era importante la funzione moderatrice. Era quasi sempre la donna che intercedeva per salvare la vita di qualcuno. Per cui e' sconcertante il vedere come la "femmina liberata" difenda il "diritto" a sopprimere suo figlio. Piu' che di mancanza di femminilita', a me parrebbe mancanza di umanita' tout court... grazie ai "diritti umani" siamo tutti piu' disumani. Complimenti al progresso e ad majora.
Due cose sul "mammo" in sala parto col camice verde e ridicolmente vestito con la cuffia e gli zoccoli. Anche questa è una solenne americanata vista nei film con Hugh Grant che sviene, e non capisco perché dobbiamo essere le fedeli pecore Dolly di tutto quel che fa l'America. Manco ce ne rendiamo conto, ormai. Si è spesso riso sul fatto che alcuni uomini svengono in sala parto (altro che "protezione"!), ma io non ci trovo proprio nulla da ridere e da farci sopra del facile sarcasmo. E' normale che la vista del sangue faccia svenire. La donna è abituata col mestruo al sangue, l'uomo no. Anche questa storia di voler schiaffare il povero marito in sala parto è l'ennesima trovata per livellare e omologare i sessi togliendo a ciascuno la propria specificità e i propri ambiti di competenza.
Non per nulla l'antropologia parla di culture comparate dove ad assistere le donne sono altre donne. Non per nulla la mitologia greca parla di dee protettrici delle partorienti come Era (Giunone) e Artemide (Diana, anche dea dei boschi e della luna). Dee e non dei. Qualcosa vorrà ben dire anche se trattasi di cultura greca che si perde nelle notti dei tempi.
Due cose al Sauro. Hai ragione quando dici che le provocazioni di voler "épater le bourgeois" vengono accettate solo se provengono da sinistra. Basta pensare a quella canagliesca vignetta di Staino e della (falsamente dolce) De Gregorio, l'indomani della tragedia polacca che ha decapitato un intero governo. C'è un limite anche per la satira, specie nelle tragedie di un popolo.
Torno al topic. Purtroppo i casi di infanticidio si sprecano anche al di là dell'aborto e la donna-Medea e l' uomo-Orco è un'altra tragica realtà di cui traboccano i fatti di cronaca nera. Basta pensare ai recenti fatti di Genova.
Closethedoor: te la spiego in due parole. I Radicali sono l'avanguardia che spinge sempre piu' in la il limite, ma i "diritti acquisiti" che fino alcuni cattolici difendono, sono sempre il frutto delle battaglie radicali. Pertanto, dove sta la differenza tra gli uni e gli altri? Il "cattolico progressista" e' tale in quanto ritiene che la sua teologia vada "aggiornata"; che debba venire a patti con il Moderno... ebbene, i limiti del moderno si spostano continuamente in avanti, a maggior ragione nella Rivoluzione mondiale che e' in atto dal 1789 o, per alcuni, dal 1767.
I Radicali sono perfettamente consapevoli del progetto mondialista in corso; compreso il controllo demografico. Semplicemente, i "cattolici adulti" non lo sono, e si lasciano menare per il naso da chi ne sa piu' di loro. Non possono, se non debolmente, opporre loro i "principi" cattolici semplicemente perche' vi hanno quasi rinunciato per entrare nella modernita'. Poco male: l'hanno fatto fino in Vaticano, quindi... e poi non credere che "a destra" siano tutti fondamentalisti. Lo sono appena un po' di piu' che "a sinistra", ma non mordono nemmeno loro. In realta', battaglie come questa richiederebbero ben altri combattenti, visto che la stragrande maggioranza e' tutta "protesa verso il futuro". Protesa sul precipizio cui ho accennato prima.
La questione della bambina nigeriana mi sembra esuli dal discorso. O pensi che trattandosi di una "negra" io farei i salti dalla gioia per la sua morte? Questo si chiama "processo alle intenzioni": tipico strumento della cultura nella quale tu dici di riconoscerti. Comunque, la morte di due milioni di bambini (pardon "feti") bianchi, per mano di altrettanti uomini/donne bianchi e' il fatto che ci riguarda piu' da vicino. Purtroppo, in Italia c'erano quasi solo bianchi; e' spiacevole, ma e' cosi'. Se dovessi usare il tuo metodo, dovrei forse concludere che se i duemilioni di "feti" fossero stati africani e i carnefici europei, tu saresti di diversa opinione? E in tal caso chi sarebbe il "razzista", tu o io?
Il fatto e' che questa cultura non regge alla prova dell'intelligenza. E' roba fatta per individui che ragionano per schemi e frasi fatte, del tutto privi di alcuna personale capacita' di analisi. Siccome tu mi sembri intelligente, ti posso vaticinare che non morirai "progressista". :-)
Un saluto particolare a Lontana e Dionisio.
Sauro, a me pare che tu faccia finta di non capire. NESSUNO DIFENDE IL DIRITTO DI SOPPRIMERE NESSUNO. Si tratta di trovare un sistema per limitare i danni.
Le donne hanno sempre abortito, vuoi perché non ne potevano più di figliare in serie, vuoi perché non se lo potevano permettere economicamente, vuoi perché i figli erano frutto di relazione extraconiugale ecc.
E se non abortiscono, loro o o loro mariti trova(va)no altre vie d'uscita, come l'esposizione dei figli indesiderati. I quali venivano lasciati lì (Grecia classica) oppure raccolti (le ruote degli esposti ai monasteri ecc.), o ancora nascosti (i neonati nei cassonetti dell'immondizia di oggi). Per cui finiamola con questa storia che la liberazione sessuale ha deviato la psiche femminile, non sta scritto da nessuna parte che una donna sia automaticamente pronta ad accettare un figlio.
La 194 ha funzionato, ha ridotto il numero degli aborti e ha interrotto le escalations di violenza dei delitti d'onore. Sputaci sopra. Poi il sistema 'vecchio' in cosa consisteva? Consisteva che era il medico ad avere il potere decisionale, e nessuno che lo accusasse di niente.
@ Sauro
Ok ho capito meglio il tuo pensiero, diciamo che il processo alle intenzioni lo faccio ai medici della regione Lombardia dove hanno votato Formigoni, esprimendo una determinata logica ;)
Comunque questa sòla del diniego delle cure in Pronto Soccorso ai bambini che non hanno un codice fiscale & simili capita anche a bambini italiani, anche se magari si limita ai primi 15 gg di vita.
Grazie per l'"intelligente" comunque ;D
Ragazzi, discutete pure: vedo che il tema è appassionante e non aggiungo altro al vostro diritto di esporre reciproche opinioni divergenti. Se non altro non volano gli stracci come in alcuni blog dove alcuni facinorosi si pigliano a insulti. E' già qualcosa di questi tempi ;-)...
Nessie, capisco il tuo sfogo, ma non scrivere cose non vere: non siamo per niente a nascite zero, neanche prendendo in considerazione le sole nascite autoctone. Rilevo ancora una volta (ormai t'avrò stufato, ma mi sembra il caso di farlo) che il basso tasso di natalità interno non è una sciagura, ma una preziosa opportunità. Piuttosto, considero demenziale otre che pericoloso vanificare quell'opportunità con flussi migratori spropositati come quelli che da una decina d'anni ci vengono imposti da sinistra (palesemente) e da destra (di sottobanco, cercando di non dar nell'occhio). Ciao.
Ripeto il mantra che ci ripetono e che con probabilità serve meglio a sostituirci. E comunque non mi pare proprio che le famiglie italiane siano così numerose. Tra le coppie che conosco io, molte sono senza figli o al massimo ne hanno uno. E i matrimoni decrescono preferendo le coabitazioni. Non fermarti solo alle meccanicissime cifre: guarda anche i nuovi modelli di vita degli Italiani e lo constaterai anche da te. Esci un po' dai tuoi soliti grafici e dal tuo meccanico schematismo mentale.
Per la sinistra palesemente pro-immigrati e la destra che lo fa sottobanco, invece ti do ragione.
Aldo, ti prego inoltre di prestare un minimo di attenzione anche all'etichetta dei post. Se scrivo "valori e criteri" vuol dire che è questo il topic. Ti piaccia o meno.
Closethedoor: limitare i danni? A seconda di quale sia il "danno". E' la gravidanza indesiderata? C'e' il preservativo ed un'altra dozzina di metodi, tra cui la diffusione di pratiche sessuali "alternative" ormai molto di moda; la masturbazione (va che e' una meravigli sull'internet), un partner dello stesso sesso, un animale, l'oggettistica che vendono ormai anche in farmacia... se solo di godere si tratta, perche' formalizzarsi tanto? Oppure il "danno" e' il ricorso all'aborto clandestino? Altro non-problema, in quanto i mezzi ci sono gia'. A parte il fatto che a definire "danno" il normale esito di un rapporto sessuale ci vuole tutta la schiuma dell'e'sprit progressista. Ma e' ormai chiaro che la facilitazione dell'aborto ha due scopi: uno ideologico e l'altro commerciale. Quello ideologico e' insito nel progressismo stesso che punta al "libero amore" ed alla distruzione di ogni nucleo familiare; scopo quasi raggiunto. Quello commerciale mira invece ad allargare il "mercato"; infatti, chi non abortirebbe mai per paura dell'intervento, o per non esporsi socialmente, lo puo' fare con maggiore segretezza (di sicurezza non si puo' ancora parlare) con la nuova pillola.
Visto e considerato che non mi pare che le donne italiane siano oggi costrette a partorire in serie come anni fa (mentre lo sono le straniere che cosi' ospitalmente "accogliamo"), mi sfugge la natura del problema. Quali altri sarebbero i "danni" a cui riparerebbe la nuova cura? Forse il trauma da aborto? Cioe', il ridurre a semplice meccanismo dolore-piacere una gravidanza? Altra perla del materialismo piu' o meno dialettico... come se il trauma fosse solo di natura fisiologica... dimenticavo il prozac e similari. Risolviamo ogni problema per via chirurgica o chimica... mai sentito parlar di "spirito", "anima", od altre obsolescenti definizioni di tutto cio' la cui esistenza tutti percepiscono, ma nessuno sa misurare?
Non ti sovviene che forse il problema sta nel fatto che non si puo' copulare come conigli vita natural durante? E non c'e' pillola che tenga, se non si cambia il modello culturale. E se il problema e' davvero culturale si tratta solo di cambiare la terminologia: il "danno" lo si chiama "figlio" e gia' si trasforma un valore negativo in positivo. Ma, sotto, sotto, si capisce benissimo che quando si dice "danno" si intende proprio "figlio". Si capisce dunque che un sistema culturale come l'attuale, non e' particolarmnte in buona salute.
Closethedoor: dire le donne hanno sempre abortito" e' un po' come dir "i comunisti mangiano i bambini" (pero', potrebbe essere una soluzione...). E' una di quelle frasi fatte che non dicono nulla. Tua madre ha mai abortito? La mia no. Allora possiamo dire che "le donne hanno sempre abortito tranne mia madre e la tua"? Insisterei a pubblicizzare un oggetto comune, ma misterioso il p-r-e-s-e-r-v-a-t-i-v-o. E' da qualche anno in commercio e costa poco. Dicono che lo si puo' acquistare fino anonimamente in appositi distributori. Gia', si puo' bucare... ma bisogna essere parecchio sfortunati. E bada che non parlo dei sistemi di contraccezione femminili. Allora, visto che i mezzi di prevenzione ci sono e sono alla portata del proletariato, perche' e' cosi' urgente farsi massacrare il ventre dalla chirurgia o dalla chimica? O e' un'altra sottile forma di piacere non ancora di dominio pubblico?
Tu scrivi: "altre vie d'uscita, come l'esposizione dei figli indesiderati. I quali venivano lasciati lì (Grecia classica) oppure raccolti (le ruote degli esposti ai monasteri ecc.), o ancora nascosti (i neonati nei cassonetti dell'immondizia di oggi)".
Fammi capire bene, tu vedresti l'esposizione dei figli indesiderati come una soluzione peggiore che ammazzarli nel ventre materno? Mi auguro che sia stato un lapsus...
Quanto ai cassonetti dell'immondizia, e' un metodo modernissimo. Credi che la pillola abortiva vi porrebbe rimedio?
Io no, in quanto sono convinto che questo non sia il risultato della mancanza di mezzi fisici per porre termine alla propria gravidanza, ma dalla incommensurabile poverta' spirituale indotta da questa civilization.
Come ogni progressista che si rispetti, tu cerchi nella materia la soluzione, mentre io, da buon "nazifascista" la cerco altrove. Intendiamoci, la tecnica in se' non mi fa affatto schifo; mi fa schifo una tecnica che pretende di elevarsi a filosofia. Nulla vieterebbe, in una cultura diversa, di utilizzare gli stessi mezzi tecnici attuali con un altrettanto diverso "impatto".
Quindi, non si tratta di ritornare al Medioevo in un botto, cosa che nessuno potrebbe fare mai. Il ritorno ad un sistema di valori differente non sara' l'esito di una scelta: ci sara' imposto dai fatti, ovvero dal crollo del mondo per come noi lo conosciamo oggi.
Nessie: "[...] guarda anche i nuovi modelli di vita degli Italiani [...]".
Da questo punto di vista, direi che constato su base quasi quotidiana che gli Italiani hanno superato il limite dell'isteria (nevrosi? non sono uno specialista, per cui magari sbaglio il termine) individuale e collettiva. Quali le cause? Sicuramente tantissime, alcune delle quali riesco a coglierle, altre no. Non saprei dire se esiste o no una possibilità di recupero; quel che so per certo è che se un recupero ci sarà, sarà oltre il limite fisiologico della mia vita (e probabilmente anche della tua) e che non avverrà prima di qualche "scossone" poco piacevole.
Aldo, mai sentito parlare di "teoria dei bisogni indotti"? L'isteria o nevrosi collettiva che registri esiste anche in Francia, Belgio,Olanda, Gran Bretagna (qui pù che mai), Germania, Usa e nel resto del cosiddetto occidente. Certo, in questo caso, il mal comune non fa il mezzo gaudio.
Qualcuno dimentica che c'è stata una stagione infausta, quella che risponde al nome di SESSANTOTTO, dove la follia derivante dal ripudio assoluto del senso del dovere, del concetto di responsabilità e dell'affermazione del tutto è permesso, ha sostituito quel senso comune dove si fondevano il buon senso e il senso del limite che costituiva una linea-guida per il comportamento degli uomini improntato almeno a un minimo di razionalità. L'uomo è una bestia divina che gode a far male agli altri e a se stesso, ma col senso comune riusciva a limitare i danni. La cosiddetta isteria collettiva è stata per l'appunto determinata dai bisogni fasulli indotti (certamente, INDOTTI) da una propaganda culturale forsennata di stampo sessantottina che ha investito tutti i settori della nostra vita proprio dal Sessantotto in qua, specialmente nel nostro paese, ma in tutto l'Occidente, perché il Sessantotto è un vento malsano che ha investito tutto il cosiddetto mondo civile (oggi molto meno civile di un tempo, infatti).
Dionisio, come sai sono d'accordo sul creare uno spartiacque storico a partire da quella scissione tra padri e figli, fra le generazioni (giovani contro vecchi),donne contro uomini, discepolo contro docente, gay contro etero, ecc. sancita dal 1968 in poi in Europa. E se vogliamo storicizzarne davvero il fenomeno, esso nacque in Usa nel 1964 a Berkeley in California. Insomma il vituperato '68 di impronta marxista, libertaria e rivoluzionaria, non proviene dalla Russia bensì dall'America in quel laboratorio di aberrazioni mondialiste che è la California, associata alla controcultura Hippie e al Power Flower (i figli dei fiori e della droga).
Questo va detto con onestà anche se c'era la Guerra Fredda e si penserebbe che certi movimenti (per lo più ispirati al marxismo) fossero stati infiltrati dall'Urss. E invece no. Poi si scoprì pure che il filosofo, padre della contestatazione Herbert Marcuse lavorava per la Cia. E che lo scopo precipuo di queste rivoluzioni (antesignane delle attuali rivoluzioni "colorate" di Soros) in realtà servirono a spedire a casa i governi nazionali con i padri della patria come De Gaulle, messo in crisi dal "maggio francese" con quel Cohn-Bendit che è a tuttoggi sulla scena e che si divide in scranni parlamentari in Germania e in scranni francesi con le ultime elezioni regionali.
"Continuons le combat", recitava lo slogan sessantottino. E difatti...
http://www.tesionline.it/news/cronologia.jsp?evid=4708
Nessie, mi scuso se sto divagando - anche se non più di tanto, mi sembra, nel senso che la Ru486 sintetizza molto più di altre cose il dibattito sull'aborto.
Quando dico "danno" non parlo della gravidanza in sé, Sauro, parlo delle tragedie che circondano tante gravidanze indesiderate: gli infanticidi, i suicidi, gli omicidi nelle faide familiari.
Chiaro che meglio che abortire è non rimanere incinta proprio, leggi il mio primo commento: sono critica io per prima sul fatto che la 'pillolizzazione' dell'aborto allontana l'attenzione da una cultura della genitorialità responsabile che passa solo per la contraccezione.
D'altra parte lo vedi anche tu che la Chiesa è contraria, in linea di principio, perfino alla contraccezione 'invasiva' (pillola, preservativo, legamento delle tube ecc.), che peraltro è l'unica che funziona, perché di Ogino-Knaus sono rimaste incinte tante, e se ragioni così, dovremo colonizzare la luna per trovare un tetto a più di 7 miliardi di abitanti.
Secondo me la questione dei "bisogni indotti" (quanto mai concreta!) ha una matrice più che altro economico/commerciale e/o di gestione del potere (oggi le due cose tendono a coincidere, almeno qui da noi), per cui credo sia trasversale agli schieramenti. Il '68 ha senz'altro avuto un effetto dirompente, ma non credo che lo si possa additare come causa dell'elaborazione e diffusione di quei bisogni. Piuttosto, direi che l'inizio della diffusione va spostata una quindicina d'anni più indietro e, probabilmente, la pianificazione ancora qualche anno prima. Il che ci riporta ad un momento storico del quale piace tanto parlare allo Pseudosauro ed alla conclusione di un conflitto epocale con l'affermazione di un blocco dominante d'oltreoceano (non che l'altro sarebbe stato meglio: gli estremi si toccano). E' un terreno complicatissimo sul quale non credo d'essere in grado d'inerpicarmi, per cui lascio perdere. Inoltre credo che sia fuori tema rispetto al post di Nessie.
Proprio così Aldo. Il 1968 (mi piace scriverlo per intero per indicare che fa parte del vecchio '900) è più che altro una data sparti-acque che ha segnato profondamente il passaggio tra il vecchio e il nuovo, in modo dirompente. Ma volendo il processo di modernizzazione consumista della nostra società è iniziato con la ricostruzione e il successivo boom. Ci ritorneremo.
Closethedoor: tu dici: "Quando dico "danno" non parlo della gravidanza in sé, Sauro, parlo delle tragedie che circondano tante gravidanze indesiderate: gli infanticidi, i suicidi, gli omicidi nelle faide familiari"
E' perche' voi progressisti non capite che la natura dell'uomo si puo' cambiare, con l'educazione, solo fino ad un certo punto. E preciso che per "progressisti" non intendo solo la "sinistra", ma anche quasi tutta la "destra" odierna, ovvero, chiunque pensi che gli "immortali principi" del 1798 debbano governare la vita dell'umanita' in eterno: fino a quella "fine della storia" che ormai ci si da per compiuta.
L'Antropologia - quando il progresso non l'aveva ridotta al solo studio di come i bantu' amano nutrirsi - spiegava alla perfezione le dinamiche da te citate. Quelle che ora si chiamano "dinamiche sociali", sono in realta' antropologiche; ovvero, accompagnano l'uomo da che e' apparso sul pianeta Terra. L'Antropologia che, al contrario delle "discipline sociali", e' una scienza, ne da una spiegazione che non si risolve nel mantra odierno "debito-credito" o, peggio ancora, "bene-male". Una spiegazione, per l'appunto, "scientifica". Ma agli idealisti del progresso la scienza va bene solo quando da ragione a loro: altrimenti fingono di nulla.
Il fatto e' che il progressista rimuove il senso del tragico dalla vita. Una volta giunto il Progresso, Adamo ritorna nell'Eden e i dolori sono finiti. Eppure la tragedia ci accompagna costantemente da che esistiamo. Quelli come me lo chiamano "destino"... invece, per quelli come te, e' solo un incidente di percorso. La tecnologia ci puo' facilitare la vita, infatti lo fa, ma ci cambia la vita; in meglio? A volte si', altre no. In ogni caso, puo' cambiare l'ambiente, ma non la natura umana. E qui siamo al punto che distingue gli idealisti egualitari dai perfidi razzisti dell'antichita': l'ambiente non e' tutto, ma solo una parte minima. L'uomo e' cio' che e' per l'eredita' genetica e culturale che riceve. Cambiando l'ambiente si puo' influire, ma non si puo' cambiare la natura dell'uomo.
Con tanti saluti al sig. Rousseau.
In ogni caso, qui si gira intorno al lume: la pillola abortiva non nasce per rieducare la societa' nel suo complesso, ma per rendere l'aborto piu' facile e, soprattutto, ingrassare le case farmaceutiche che la producono.
Come avrai capito, per il sottoscritto, l'aborto equivale ad un omicidio, mentre per quanto attiene alle multinazionali del farmaco, sarei ben lieto di finanziarle quando creano intrugli utili a salvare la vita umana. Chi vuole questa robaccia, perlomeno, se la paghi da se' e non costringa anche me a farlo.
Ok Sauro, ho capito che per te l'aborto equivale ad un omicidio, ma dal mio punto di vista si tratta di una (rispettabilissima) visione che applicata fa molti più danni, in termini di numero di morti. I quali di sicuro meritano molto di più di morire rispetto al bambino che non ha domandato di venire al mondo, ma il fatto di poterne parlare e non nascondere tutto sotto il tappeto, secondo me, paradossalmente responsabilizza di più la madre, perché non vuole evitare solo il biasimo dei familiari stretti, ma si confronta con un giudizio sociale collettivo, del tenore "Ma come si può rimanere incinte per sbaglio nel 2010?!".
Questo è il pensiero che ho ricorre fra i commentatori online all'intervista della signora che ha abortito con la Ru486 a Bari, e che ho fatto anche io: dopo una gravidanza, un aborto spontaneo e un intervento chirurgico all'utero che si sta per rompere, questa è così stupida da avere rapporti non protetti col marito.
Poi non sono così sicura che la logica secondo cui l'aborto è comunque un crimine sia quella che riduce effettivamente gli aborti. Conosco un ex-imam algerino che mi spiegava che per l'islam sunnita la madre viene sempre prima (probabilmente perché gli imam si sposano e quindi si sentono anche mariti, non solo figli).
Ne deduco che il tasso di natalità è il prodotto di fattori più socioeconomici che culturali. Alcune inchieste riscontrano che le donne italiane hanno meno figli 'di quanti ne desiderino'.
Closethedoor: a leggere i nostri rispettivi commenti, si vede che parliamo due lingue diverse. E non si tratta solo di opinioni diverse, ma di filosofie diverse.
Ti do atto che, nel mondo in cui viviamo attualmente, la tua filosofia sia quella piu' comune. E capisco che sia difficile immaginare un progresso dell'umanita' governato da principi piu' o meno immutabili. Nondimeno, un progresso che sposta costantemente il limite sulla base delle conquiste scientifiche, non rischia solo di diventare inumano: lo diventa proprio.
Infatti l'aborto, nonostante la familiarita' con il quale ormai lo guardiamo, e' innegabilmente disumano.
Siamo stati abituati a considerare crudeli le civilta' antiche che abbandonavano i figli nelle foreste, che li sacrificavano agli dei, o che li uccidevano appena nati. Ma nell'umanita', dalla civilta' maya fino a quella egizia, e' sempre rimasta una costante: il figlio doveva nascere comunque. E se lo si uccideva dopo, nessuno si nascondeva dietro a pretesti "umanitari": era un omicidio di cui qualcuno si assumeva la responsabilita'; vuoi il sacerdote che lo sacrificava, vuoi la madre stessa che lo vedeva deforme o incapace a potersi sviluppare normalmente. Ma tutti erano ben consci che stavano sopprimendo una vita umana. E credi che non soffrissero? Pensi che fosse un tipo di umanita' meno sensibile di quanto siamo noi ora?
Questo e' il "senso del tragico" che ha governato il mondo fino al secolo dei Lumi.
Invece ora si pretende di uccidere senza assumersene la responsabilita'. Del resto, uccidere qualcosa che non si vede e' piu' facile. L'uomo venuto alla luce grida, disturba... si manifesta in quanto tale. Il ventre materno e' sempre stato considerato il posto piu' sicuro da che l'uomo e' apparso sulla Terra. Oggi non ' piu' cosi'.
Comunque non insistero' oltre, visto che mi pare di aver esposto quasi tutti i miei argomenti. Potrei svilupparli ulteriormente, ma non mi sembra questo il luogo.
Comunque, mi togliero' un sassolino dalla scarpa: visto che il passato viene sempre dipinto come "crudele", in rapporto al presente; io definirei il presente "vigliacco" rispetto al passato.
Aggiungo il link di un ottimo articolo di Susanna Tamaro che tocca parte di queste tematiche:
http://www.corriere.it/cultura/10_aprile_17/tamaro_c023a4e0-49e9-11df-8f1a-00144f02aabe.shtml
Salve Nessie, ma una aggiunta a questo riguardo non può mancare...
Il tema è stato trattato anche da Libero. Qui ne parla un blogger che non conosco, ma vale la pena il link. Il punto: il tema è una fissa, sbagliata, e spesso criminale, della 'modernità'.
Radicali, Bonino ...negli anni 70 praticava aborti aspirando il feto con la pompa della bicicletta. E ci faceva pure risate sopra.
Leggi qui:
http://unaacies.splinder.com/post/22244014/ABORTISTA+FAI+DA+TE:+QUANDO+EM
Grazie Josh, conoscevo quell'articolo di Andrea Morigi e anche quella squallida e macabra foto. Meno male che non l'hanno votata!
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