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11 August 2009

Algoritmi, flash trading e finanza speculativa: la paura corre in borsa


In un recente post ho parlato di squali legati sia alla finanza che ai media (un binomio pressoché inscindibile). Mentre siamo bellamente rilassati e distesi al sole, il denaro non dorme né va in vacanza, tanto per parodiare il motto di Gordon Gekko money never sleeps (dal film Wall Street). E' un demone insonne e instancabile che cento ne pensa e mille ne fa.

Tra gli Americani si sta diffondendo un forte risentimento nei confronti della potente banca d'affari Goldman Sachs, di cui ricordo che amministratori delegati sono stati Prodi e l'attuale governatore di Bankitalia Mario Draghi.
Martedi 4 agosto perfino il Corriere in un articolo a firma Massimo Gaggi ha scritto che la citata Banca è attraversata da una crisi di fiducia da parte di risparmiatori, i quali non solo si sentono traditi, ma non riescono più a capire le manovre occulte di una tecnica di negoziazione dei titoli ad altissima velocità (trenta millesimi al secondo) detta high frequency trading. L'articolo titola "Goldman Sachs, il mito in crisi. Di fiducia".

E' quella citata in corsivo, una tecnica basata sull'uso di sofisticati algoritmi e di potentissimi computer che fa parlar di sé per il "suo potenziale destabilizzante" (vedere su archivio Corriere il pezzo Algoritmi e vendite al millesimo di secondo. Ecco l'ultima paura che corre in Borsa" di Marco Gasperetti, sempre del 4 agosto u.s). Detti due pezzi giornalistici non sono linkabili poiché a riproduzione riservata. Perciò, consultare archivio Corsera.

A gettare un'ombra sinistra su tutto ciò, c'è pure l'arresto di un dipendente della G&S fermato all'aeroporto di Newark con l'accusa di aver rubato la scatola nera degli algoritmi con la quale la banca d'affari gestirebbe questa nuovo tipo di transazioni finanziarie. Ai risparmiatori, questo tipo di "turbofinanza" appare assai torbida, specie dopo l'esplosione del mercato dei cosiddetti "derivati", la quale è costata all'America (e al mondo) una crisi devastante dalla quale fatichiamo ad uscirne. E si sa, il debito non è Nutella da poter bellamente spalmare sui popoli di altri stati.

Trichet della BCE, non a caso, ha allungato i tempi dell'uscita dalla recessione fino al 2010. Ma sarà davvero alla fine dell'anno prossimo, la fatidica uscita dal tunnel? A mio parere ci nascondono molte cose. E del resto, meccanismi come quelli sopradescritti e padroneggiati da pochi superesperti che consentono di acquistare e vendere titoli alla velocità della luce, e prima che la controparte possa reagire, sono al di fuori non solo dalla comprensione dei risparmiatori ma - pare - perfino di molti banchieri stessi. Una sorta di "guerra preventiva" da parte di certa finanza?

"Sembravano una curiosità tecnologica da studiare con la lente dell'accademico" chiosa Gasperetti, "ma in poco tempo sono divenuti un macigno capace di affondare l'intero mercato".
Si preparano dunque nuove armi di distruzione di massa finanziaria.

Temo che ci rivedremo a Filippi. Cioè ad ottobre. E non sarà un bel vendemmiare.

9 comments:

Massimo said...

E' banale dire che "il discorso sarebbe lungo".
Personalmente credo che ognuno di noi abbia un minimo di cultura necessaria per investire il proprio denaro solo in quei prodotti che "si capiscono". Se poi uno, quando i bot forniscono un rendimento dello 0,6% pretende un rendimento del 10%, allora non mi stupisce se prima o poi si prende un "bagno". Tutto sommato meritato.

Nessie said...

E' banale Massimo, rispondere che il "discorso sarebbe lungo", ma è quasi d'obbligo andare un po' più in là dell'obiezione secondo cui sarebbe tutta colpa degli investitori imprudenti (che peraltro ci sono).
Mi pare che la "debt economy" e chi l'ha messa in circolazione meriti qualche riflessione. Per cominciare è stato un fatale errore agganciare tutte le economie mondiali all'America e ai suoi "prodotti" finanziari. Sarebbe come scalare una montagna rocciosa con una guida ubriaca. Questa non ha fatto che esportare per anni (oltre alla tanto decantata democrazia) tutti i suoi titoli tossici. Vai su wiki a vederti cosa sono i "credit default swaps"

http://it.wikipedia.org/wiki/Credit_default_swap

Lo sai che molti comuni italiani hanno comprato questa spazzatura e che ora saremo tutti nella palta? Ti faccio i nomi di qualche comune genio municipale che ha acquistato "derivati" americani:
il comune di Levanto (SP)
di Agrigento, di Caltanissetta, di Milano per impiantare l'Expo. Man mano che me ne vengono in mente altri te li scrivo.
Evidentemente ci sono dei geni proveniente dalla Bocconi che assicurano massimi rendimenti per questa porcheria insolvente.
E transeat se alla frontiera di Chiasso, poi si sono trovati due manager giapponesi con baffi con la valigetta piena di queste schifezze provenienti nientemeno che dalla FED (la federal reserve americana) pronti a immetterle nel e sul mercato.
Tanto poi sono notizie che si fa in fretta a far sparire dal "mercato" dell'informazione.

Anonymous said...

Trichet deve rassicurare innanzitutto gli investitori. E' per questo che è costretto a diffondere pillole di ottimismo. Perfino il TG di oggi ha detto che ci saranno altre bolle speculative in arrivo. Naturalmente poi per quelli che le diffondono sono pronti quei paradisi fiscali sui quali nessuno riesce a mettere mano. Perfino gli Agnelli hanno un "mega- tesoro" in uno di questi mentre noi poveri bamba dovevamo finanziare la Fiat
Goffredo

Anonymous said...

Ciao Nessie, post acutissimo il tuo. L'argomento è davvero molto interessante e centrale anche per la nostra democrazia quindi non un dettaglio di noiosa finanza.
Come abbiamo già detto Gordon Gekko era un candido fiorellino al cospetto dei Signori (nel senso medievale del termine) che governano questo tipo di finanza.
Ci sono fondate evidenze che i suddetti Signori sotto le parvenze delle nostre democrazie si siano ri-creati a loro uso le servitù della Gleba di una volta con annessi imperi e annessa carne da macello...
Non si spieghebbe altrimenti come, dopo aver distrutto l'economia mondiale, siano tutti ai loro strapagati posti e il conto l'abbiano fatto pagare ai poveracci. D'altra parte tra i "governi" e i Signori i confini sono incerti e i ruoli interscambiabili. Hai nominato Goldman Sachs che a quanto pare è una sorta di Spectre che se è vero quello che ho letto si può permettere addirittura, senza che nulla accada, di non rivelare al Governo americano che aveva fatto una precisa richiesta, l'ammontare dei suoi derivati. E' poi tragicamente divertente vedere che questi squali, le loro potenti banke e i loro potenti media siano solidi alleati delle sinistre globalizzatrici dalle quali sono appoggiati e riamati in ogni modo; basta vedere a casa nostra.
Scarth

Nessie said...

Puoi giurarci Goffredo che abbiamo socializzato le perdite FIAT per decenni e decenni coi nostri soldi , ma lorsignori hanno privatizzato i loro profitti.
Dubito però che il fisco riuscirà a mettere mano sul loro tesorone. Questa gente ha dislocato i loro profitti con un sistema di scatole cinesi in cui è impossibile venirne a capo. Se un povero Cristo come noi invece dimentica di allegare una ricevuta al 730, allora sì che siamo subito rintracciabili.
Ci siamo già dimenticato che l'Avvocato quanto entrò in politica, lo fece con l'Ulivo come senatore. Chissà come mai, eh? Ma tanto tutte le colpe universali sono solo dello "psiconano".

Nessie said...

Scart, intanto buon Ferragosto. Vedo che la tua mente non va mai in vacanza, e questo è un bene.

"L'argomento è davvero molto interessante e centrale anche per la nostra democrazia quindi non un dettaglio di noiosa finanza".

Se ne hai voglia, leggi sull'archivio Corriere i due articoli da me segnalati. A pensar male si farà anche peccato, ma chissà perchè sono a "riproduzione riservata", e non possono essere linkati, eh?

"Ci sono fondate evidenze che i suddetti Signori sotto le parvenze delle nostre democrazie si siano ri-creati a loro uso le servitù della Gleba di una volta con annessi imperi e annessa carne da macello". Purtroppo una democrazia che non individua i responsabili di questa rapina mondiale, in realtà è un totalitarismo ben mascherato che vende sogni di fuffa.
Vanna Marchi in confronto è una colombella e Gordon Gekko, una mammoletta.Il lieto fine e il trionfo della giustizia con annessa cattura dei malfattori è solo roba da film. Hollyowodiano.

Anonymous said...

Divertente perchè oggi sul Sole 24 ore c'è Riotta che rimprovera Belpietro su Libero di infangare la memoria dell'Avvocato Gianni Agnelli, grande benefattore della patria.
In altre parole, bisogna farsi rapinare e pure tacere.
Goffredo

Nessie said...

Ho letto anch'io, Goffredo. Il pezzo di Belpietro titola "Giornalisti agnellini", se non erro.
E questo dimostra come la nostra stampa si sia sempre accucciata al potere di detta dinastia. Ma siamo nel mondo libero, no? E pure con tanto di stampa libera, no?

il paziente inglese said...

Hi Nessie. I'm the journalist Farrell of Libero. My email address is nik@libero.it. Send me a message, I'd like to communicate with you.