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09 February 2010

Dal pack al crack?


Hanno fatto una riunione del G7 misteriosamente avvolta...nei ghiacci, sull'Isola di Baffin, a 300 km dal circolo polare artico. Iqaluit è  un posticino fresco e tranquillo, non c'è che dire, e pure lontano dalle contestazioni no-global. Eppoi -  vuoi mettere -  che menù succulento: minestrone di bue muschiato, salmerino, sformato di karibù, con tanto di assaggio facoltativo di carpaccio crudo di foca. Una ghiottoneria, dicono. Giulio Tremonti e Mario Draghi hanno sfidato le temperature polari imbaccucati dentro i parka con cappuccio in pelliccia provando brividi artici sulla slitta tirata dagli husky. Ma c'è qualcos'altro che ha dato un tocco simbolico al summit: il crollo dell'igloo con un pezzo di ghiaccio caduto addosso al ministro delle Finanze canadese Jim Flaherty. "Giornata bellissima" ha detto raggiante rimanendo miracolosamente illeso, per il crollo del tetto. Contento lui. Molte cose non tornano in questo raduno.
Dicono che Tim Geithner il segretario  al Tesoro di Barack Obama sia nervoso, molto nervoso. Eppure ha già vissuto catastrofi come il crack della Lehman Bros.  Il segretario al Tesoro americano è preoccupato per i bond di Atene. Sa bene che se la Grecia dichiarasse "insolvenza", alcune banche di Wall Street subirebbero perdite ingenti. Solo nell'ultimo anno i "derivati" che assicurano il debito greco, sono cresciuti da 39 a 76 miliardi di dollari. Dunque se tra qualche mese il governo ellenico alzasse bandiera bianca, a Wall Street scatterebbero pagamenti a catena e nessuno sa chi subirebbe le perdite finali, dato che il mercato dei derivati è troppo poco trasparente per capire a chi toccherebbe l'ultimo cerino in mano.
Washington e Londra ipotizzano un prestito-ponte del Fondo Monetario Intenazionale, ma per ora Eurolandia non ci sta. La Grecia appartiene all'area dell'Euro e della Ue, e affidarsi al FMI (cioè agli angloamericani)  sarebbe come ammettere che la moneta unica europea non è in grado di governarsi da sola. Se ad aprile le aste del Tesoro ellenico andranno bene, la strada sarà meno in salita. In caso di flop, invece Geithner avrà buone ragioni per diventare sempre più  nervoso.
C'è dell'altro. Tra Tremonti e Draghi come è noto non è mai corso buon sangue. In quei giorni il primo ha rivendicato il primato della politica rispetto ai "tecnici" (cioè agli uomini della finanza) nel ridefinire le regole della finanza stessa.
"Non c'è polemica: le regole le elaborano tecnici e politici assieme" ha tagliato corto Draghi.
Cosa vuol dire? A mio modesto parere che tutto cambia per rimanere tutto come prima, e che i politici si limiteranno a fare i camerieri dei cosiddetti tecnici.
Intanto c'è chi si continua a ritagliare sostanziosi superbonus alla faccia dei senzatetto e dei senza lavoro : il numero uno della potente banca d'affari Goldman Sachs, Lloyd Blankfein si è accontentato di un bonus di "solo" 9 milioni di dollari in azioni  per tutto il 2009. La crisi morde, ma non per tutti, evidentemente. Il debito?
Per ora slitta tra i  ghiacci artici. 
Fonti prelevate da Corsera - 7 febbraio-  (articoli di Federico Fubini, Tamburello e Farina)  

21 comments:

Angelo D'Amore said...

l'importante e' che come al solito, da noi non ci saranno riflessi negativi...al massimo sara' piu' conveniente andare a farci i bagni in grecia o spagna che ultimamente hanno alzato di un bel po' i prezzi.

Anonymous said...

Certo che il tetto dell'igloo caduto sulla testa del ministro canadese è proprio una metafora di quello che potrebbe essere il nostro futuro. Cassandra, ci vorrebbe. Secondo me, Nessie, la situazione finanziaria ed economica mondiale è talmente ingarbugliata che nessuno si sbilancia e nessuno azzarda previsioni. Si naviga a vista, sperando di non incocciare all'ultimo momento nell'iceberg del Titanic, tanto per rimanere in tema. Comunque, per me, ha ragione Blondet, in questo caso: la crisi finanziaria è stata causata da lorsignori, ma poi gli è sfuggita di mano. Ecco perchè nessuno sa che pesci prendere. Paola.

Nessie said...

E chi lo dice Angelo? Non lo vedi che siamo tutti collegati e incastrati insieme a scatole cinesi o se preferisci a matriosce russe? Senza contare tutti quei comuni italiani che hanno acquistato "derivati" per risanare i loro precari bilanci.

Nessie said...

IO non credo che gli sia sfuggita di mano, Paola. Io invece credo nella reiterazione voluta. La debt economy è il nuovo DOGMA mondialista da cui non si può prescindere. Ha un bello sgolarsi Obama (che peraltro è stato sostenuto in campagna elettorale proprio dalle lobby bancarie) a parlare di rimoralizzazione e di voler stoppare i superbonus ai manager delle banche di investimento. Una volta che accetti le logiche mercatiste non sai più dove ti portano.
Aspetto di sentire i pentiti del liberismo come ci sono stati quelli del comunismo. Ma finora non si vedono e non si sentono. E dire che dovevamo essere nell'era postideologica.

Anonymous said...

Obama stoppare i super bonus, Nessie? Non ci credo neanche se lo vedo. Propaganda, tutta propaganda. Quest'anno ci sono le elezioni di medio termine, e se non si getta un pò di fumo negli occhi dell'elettorato, il botto per il partito democratico è certo. Paola.

Nessie said...

Paola, Obama come sappiamo è stato l'uomo su cui hanno puntanto le grandi corporations e le cordate bancarie internazionali:

http://fattideuropa.splinder.com/post/19638167/Andando+oltre+il+battage+media

e anche qui:
http://fattideuropa.splinder.com/post/18960032/Le+banche+lo+hanno+preferito+a

che lo hanno addirittura preferito a Mc Cain. In teoria e parzialmente anche in pratica potrebbe porre un freno ai superbonus, perché sono uno schiaffo atroce nei confronti di chi non ha più un lavoro con cui mantenersi e mantenere la famiglia. Ma il problema non sono solo i "bonus" che hanno valenza meramente simbolica, ma sono le banche d'investimento, quelle che dispongono di capitali all'interno delle aziende e che se li ritirano quando vogliono, li reinvestono quando e come vogliono lasciando la povera gente sul lastrico dall'oggi al domani, a seconda dei tornaconti. E quelle, come sai, sono INTOCCABILI. Lì, non c'è presidente bianco, nero o rosso che tenga. Adesso tocca alla Toyota ad esempio.

Lo Pseudosauro said...

La succitata "finanza internazionale" ha appunto sede in UK. Formalmente e sostanzialmente, questa volta. Chi vuole la moneta unica internazionale (o mondiale) deve necessariamente pareggiare quelle esistenti. Credi che la crisi finanziaria attuale sia stata un incidente?
Sono un manipolo di pagliacci deficienti questi del G7, loro e il loro minestrone di bue muschiato o carpaccio di foca. Tutte queste stramberie le fanno per far parlare alla stampa di tutto quanto tranne che delle porcherie che stanno macchinando ai danni del mondo.

Nessie said...

Ciao Sauro, qual buon vento? E' una vita che non transiti da queste parti.
Sì, deficienti pagliacci: meriterebbero di essere lasciati una notte polare ad assiderare là fuori dall'igloo in attesa dell'arrivo orso bianco. Lui saprebbe cosa farsene.
E già che parli di UK e di moneta mondiale unica vale la pena di sottolineare il loro intrinseco razzismo nella parola PIGS:
acronimo dispregiativo utilizzato per lo più nel 2008 da giornalisti economici britannici e americani per riferirsi a quattro paesi dell'Europa meridionale: Portogallo, Italia, Grecia e Spagna
La connotazione spregiativa è evidente dal fatto che pigs in inglese significa maiali, a suggerire il cattivo stato delle economie di tali paesi dell'Eurozona; l'espressione si presta inoltre a giochi di parole riferiti allo stereotipo del flying pig, ossia "maiale che vola", che indica una situazione impossibile a realizzarsi. La locuzione porcine economy ("economia porcina") è pure usata da lorsignori. Sono quegli stessi che poi si fanno pure paladini dei diritti umani universali e delle immigrazioni imposte con la loro arroganza e tracotanza. PIGS saranno loro, semmai.

Anonymous said...

Ti ricordi, Nessie, il buon vecchio Gaber? "Se fossi Dio, stramaledirei gli inglesi come mi venne chiesto". :-) Comunque, neanche gli yankees scherzano. Si sono inventati l'acronimo STUPID, per indicare le nazioni malmesse col debito sovrano, se non erro. S= Spagna; T= Turchia; U, udite udite United Kingdom, P= Portogallo: I= Italia (e te pareva), D= Dubai. Che scuorno, per gli albionici, essere accomunati a quegli altri miserabili paesi! Eh, eh, e... Paola.

johnny doe said...

Contro l'anello debole dei tre paesi di Eurodisney,è in atto una forte speculazione,indovinate da parte di chi!
In USA,non è possibile governare contro alcune lobbies e Obama è un illuso se crede che l'appoggio avuto per la sua elezione sia duraturo.Una volta incassato il malloppo,glielo stanno già togliendo.Quanto al G7,non possono decidere nulla,non ne hanno la forza politica e i mezzi.La speculazione selvaggia continuerà e nessuno sa che succederà domani.
Infine,Dio ci liberi dalla moneta unica mondiale,un ulteriore creazione di masse di disperati e allora sì che saranno cazzi acidi!
E gli inglesi han poco da cantare,andate a fare un giro da loro e vedrete!Altro che Italia!

Lo Pseudosauro said...

Tranquille amiche, di recente all'Irlanda e alla Gran Bretagna sono talvolta aggiunte come "I" e "G" (Great Britain) addizionali PIIGS e PIIGGS. Lo so che non c'è da consolarsi a essere tutti nello stesso porcile. La cosa più demenziale è proprio la discriminazione economica. Uno può essere il peggiore degli stati imbecilli, ma coi dané che può tirar fuori un epiteto insultante su un altro stato e altri popoli. Semplicemente rivoltante.

Nessie said...

Paola, non sapevo dell'acronimo STUPID. Niente di meglio da coniare con tutti i problemi veri che ci sono al mondo?

Sauro, non sapevo neanche quella del PIIGS con due I o con due G. Comunque usare i parametri economicistici per definire i popoli, hai ragione, è semplicemente rivoltante.

Nessie said...

Sì Johnny il povero Obama è ostaggio di quelli che lo hanno aiutato ad andare su. Ma tanto per essere chiari, nel caso ci sia qualcuno che si fa delle illusioni, chiunque altro al suo posto, lo sarebbe. Finché non si taglia la testa alla piovra di Wall Street.

Aldo said...

Tra le tante cose note e oggettivamente rivoltanti che avete elencato, quel che mi lascia perplesso è la scelta del sito e delle modalità per l'incontro. Non so trovarne interpretazioni non paranoiche (mi viene in mente la "metafora" dell'elicottero così spesso tirata in ballo da Grillo). Tu che ne dici, Nessie? Perché un sito tanto remoto, in una località così estranea alle possibilità fisiologiche medie umane?

Nessie said...

Aldo, sei mattiniero anche tu :-).

Il motivo più plausibile l'ho riportato, come avrai letto, all'inizio del post. E' probabile che vogliano essere al riparo dalle contestazioni no global. L'economia va a rotoli, le nostre tasche sono sempre più depauperate (anche se oggettivamente ci sono paesi che stanno anche peggio di noi), le risorse del pianeta sono agli sgoccioli a causa dei predoni multinazionali, e allora ci si riunisce tra gli esquimesi, gli unici che forse se la passano discretamente. Ora fanno tutti i tassisti o tirano le slitte.

Hesperia said...

OT:
http://esperidi.blogspot.com/2010/02/le-pantomime-fatate-di-slava-polunin.html

Nessie said...

Ne ho appena scoperta una su di un sito francese. Si tratta di un commento di un lettore incazzato:


"Pour sauver l'Euro ?"

Y 'a que par l'adhésion de la Turquie, voyons !
Et surtout surtout laisser les Rozbifs hors du coup .

Per chi non lo capisce:
Per salvare l'Euro? Non c'è che l'adesione della Turchia, via! Ma soprattutto lasciare i roast- beef (cioè gli Inglesi) fuori dai piedi.
Chi di soprannomi dispregiativi ferisce degli stessi poi perisce.

Anonymous said...

Sono amaramente d'accordo con le vostre considerazioni. E' ancora più frustrante pensare che non esiste alcun pensiero economico alternativo. Non esiste perchè la scuola anglosassone negli ultimi 15 anni ha progressivamente ma inesorabilmente emarginato ed eliminato qualsiasi visione alternativa. Anche ora a disastro in corso e sotto gli occhi di tutti se notate quello che l'hanno causato sono gli unici ad essere stati salvati, sono ancora in sella più potenti e rapaci di prima: sia in cattedra, che nei consigli di amministrazione, che negli organismi di controllo.
Quale migliore prova di chi realmente detta legge ed impera?
Scarth

Nessie said...

Ciao Scarth, e che dire dell'obbligo di dover pensare, leggere e scrivere in inglese in tutti le confezioni dei prodotti di facile consumo come se fossero i padroni del mondo? Le lingue straniere sono una risorsa in più, e la sottoscritta le ha imparate in età precoce, ma guai a quel paese che perde la sua lingua per essere obbligato a parlare quella del paese egemone.
Ma ormai a questo siamo ridotti: niente più sovranità monetaria, territoriali e a breve anche linguistica.
Staremo a vedere il caso Grecia come evolve. O involve.

Aldo said...

Nessie: "Le lingue straniere sono una risorsa in più, e la sottoscritta le ha imparate in età precoce, ma guai a quel paese che perde la sua lingua per essere obbligato a parlare quella del paese egemone."

Lo stesso vale, a mio modo di vedere, anche per le varianti regionali dell'italiano. Non so, vogliamo parlare dell'imposizione sull'intero territorio nazionale di alcune cadenze locali? E non credo sia necessario specificare quali, perché le abbiamo tutti quotidianamente nelle orecchie.

Magari ti sembrerò eccessivo, visto quel che incombe da ambiti più ampi, ma secondo me è un aspetto paragonabile al fenomeno che hai citato.

Nessie said...

Sì, è chiaro che in ambito cinematografico, televisivo ecc. c'è un'inflazione di romanesco e anche di napoletano. Non per essere puristi, ma anch'io sono per l'italiano. Poi i dialetti regionali possono trovare pure uno sfogo in commedie dialettali, per carità. Goldoni, non dimentichiamolo, scrisse in veneziano. Ma questa, a mio avviso, è storia minima rispetto ai guai che ci attendono.