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03 January 2025

Il Viatico di papa Ratzinger



Buon Anno a tutti. Sarebbe fin troppo facile iniziare con le solite geremiadi sulle bollette della luce rincarate del 20%, sui disordini dei maranza a Milano, sui deliri green di Sala e delle sue città-prigione e tante  altre storie di ordinaria Bruttura. Ma no! Quel che mi ha colpito in questo Capodanno ultrapagano, volgare e rimbombante talora feroce, è la totale amnesia dei media generalisti sulla scomparsa di Benedetto XVI deceduto in questo stesso periodo di due anni fa. Nessuno, ma proprio nessuno, ha ricordato che il 31 dicembre del 2022 è morto il papa dal Pensiero Forte in un papato che per forza di cose fu reso indebolito da chi avversa la tradizione. 

Si festeggiano i cinquantenari e i centenari di sportivi scomparsi, di attori comici, di questo e di quel personaggio da rotocalchi, ma improvvisamente.. ecco giungere l'amnesia indotta per un papa che ha cercato di coniugare fides et ratio in un mondo senza più nessuna fede e che mette a repentaglio ogni barlume di ragione. "Un pensiero troppo forte per spalle troppo deboli; alla fine prevalsero, al contrario, i poteri forti di pensiero debole" (Marcello Veneziani). 

Nessuno ha menzionato le sue esequie avvenute il 5 gennaio 2023 alla vigilia dell'Epifania, e tutte le genti che improvvisamente in modo commosso e composto, accorsero a San Pietro come a riconoscere il fatto che con la sua scomparsa se ne andava l'ultimo baluardo (il Katechon) di una cristianità sempre più ridotta al lumicino. Resta il mistero, o se preferiamo un termine libresco e librario, il "giallo" delle sue dimissioni e abdicazione certamente non volontarie di cui già parlai qui. (Giallo Vaticano).

Nonostante i dileggi di una squallida  sinistra che gli impedì di tenere le sue dotte lezioni nelle aule della Sapienza, lezioni dalle quali avrebbe avuto solo da imparare, papa Ratzinger è già  diventato un "classico" della Spiritualità.
Lasciano il segno soprattutto le sue alte lezioni magistrali, mai pedantesche rivolte anche agli intellettuali atei con  quali volle avere un confronto dialettico: «Sarebbe bello se i non credenti cercassero di vivere "come se Dio esistesse". Anche se non abbiamo la forza di credere, dobbiamo vivere sulla base di quest’ipotesi, altrimenti il mondo non funziona. Ci sono molti problemi che devono essere risolti, ma non lo saranno mai del tutto se Dio non è posto al centro, se Dio non diventa nuovamente visibile nel mondo e determinante nella nostra vita».

Tutto ciò significa aver capito che nel detto popolare un po' bonario "non c'è più religione" è implicitamente nascosto il concetto collaterale del "non c'è più civiltà" e che i due concetti coincidono e non possono esistere l'uno senza l'altro. Entrò nel mistero alla fine di un anno pesante che pareva un secolo e venne inumato alla vigilia della Rivelazione, dell'Apparizione, poiché questo è il vero significato dell'Epifania, dei Magi, dei doni, della Cometa.  Fu un papa sempre alla ricerca del Sacro nell'era della secolarizzazione. 

SS Nome di Gesù

15 comments:

Anonymous said...

Mi ricordo ancora la prima pagina del Manifesto quando fu eletto: titolava "Pastore Tedesco" ...il solito arido astio.

Nessie said...

Lo ricordo bene, quel soprannome. Sì, il solito cinico e arido sarcasmo. E come non ricordare i divieti alla Sapienza e negli Atenei da sempre la loro nicchia ideologica?
E' gradito un nick, grazie.

4/1/25

Anonymous said...

Ratzinger era un uomo profondamente colto. E il suo errore (se così si può chiamare) fu quello di rifuggire da ogni banalità. Non faceva il piacione come Bergoglio e lo dimostrò quando non volle saperne di concerti pop in Vaticano come fece invece il suo predecessore. Venditti, Baglioni & compagnia cantante se l'ebbero a male. Ma da un maestro di cappella non si può pretendere che si metta a strizzare l'occhio ai canzonettari.
Fabio

Nessie said...

Purtroppo anche Wojtyla indulgeva a piacionerie come i citati concerti pop. E in ogni caso, cantare in Vaticano non è da considerarsi un "diritto acquisito" per questi cantantini.
4/1/25

Jacopo Foscari said...

Papa Ratzinger aveva un solo difetto: era un uomo troppo mite in questi tempi di pescecani. Come spesso accade a figure come la sua, i posteri probabilmente gli renderanno molto più merito di noi contemporaneanei.

Nessie said...

Esatto. Ma temo che se anche fosse stato più energico come il Wojtyla prima maniera (cioè quando era in salute, tanto per intenderci) resta giusta la definizione di Veneziani circa il suo "pensiero troppo forte per spalle esili...". E del resto, di quante legioni dispone un papa?
4/1/25

M.Angheran said...

Bel ricordo di Benedetto XVI. Il mainstream controlla il volume della copertura mediatica degli avvenimenti girando la manopola su o giù secondo quanto una certa ricorrenza gli sia congeniale. Nel caso di Ratzinger è scontato - ma non superfluo - constatare come la manopola resti al minimo, per meglio dire a zero. Per completezza la 'blogosfera' (termine ormai desueto) non lo ha del tutto trascurato. Per es. Andrea Gagliarducci su Vatican Reporting , Il Timone ecc. ma complessivamente risulta ancora per molti un pontificato da omettere, insieme agli atti principali che lo hanno contraddistinto. Se proprio si deve trovare un difetto , col facile senno di poi , forse la conclusione dello stesso poteva essere diversa , vista l'impressionante mole di fuffa cui ha dato origine

Nessie said...

Grazie Angheran. Proprio così: il mainstream controlla anche le nostre memorie e nel caso di papa Ratzinger la manopola è al minimo. Anzi, non è azzardato asserire che è nata l'industria della memoria prefabbricata e pure indotta. Opinioni in manette e memorie imposte, per l'esattezza. Dobbiamo ricordare quel che essi stessi impongono con la saturazione mediatica. Poi ci sono addirittura memorie coatte che non devono andare mai in prescrizione come l'antifascismo e la shoa. Tutto quanto è scomodo, invece, deve cadere nell' oblio.
4/1/25

Cangrande said...

Bell'articolo, grazie.
Benedetto XVI per "loro" è un papà da cancellare. È evidente che deve essere assolutamente evitato il paragone con l'impostore obeso e satanista.

Però Ratzinger negli anni '60 era stato uno dei partigiani di quell' obbrobrio che è stato il concilio vaticano II.
E poteva e doveva, col senno di poi, in maniera decisa, ammettere l'errore.
Non l'ha fatto, se non in maniera indiretta.
Il divin Maestro, nostro Signore, insegnò che "il vostro dire, sia sì sì, no no. Tutto il resto viene dal demonio".
Pure Ratzinger ha contribuito all'affossamento della Chiesa.
Spiace, ma è così.

Nessie said...

Da un punto di vista teologico le cose sono più complesse di come le fai tu. Ratzinger si pose il problema di oltrepassare il Conc. Vaticano II, non di negarlo. E del resto mi cadi in contraddizione quando scrivi tu stesso. "Benedetto XVI per loro è un papa da cancellare. E' evidente che deve essere assolutamente evitato il paragone....". Se coincise allo "affossamento della chiesa" come concludi alla spicciolata, non si darebbero così tanto da fare per cancellarne la memoria.
A smentire il tuo ragionamento c'è la lettera dei Padri lefebvriani della Fraternità S. Pio X che ho gelosamente conservato prima che sparisca. Ora magari te la trascrivo, nel commento successivo.
5/1/24

Nessie said...

La Fraternità San Pio X ha appreso dell’improvviso annuncio delle dimissioni di Papa Benedetto XVI, che saranno effettive dalla sera del 28 febbraio 2013.Malgrado le differenze dottrinali manifestatesi anche in occasione dei colloqui teologici tenutisi tra il 2009 e il 2011, la Fraternità San Pio X
non dimentica che il Santo Padre ha avuto il coraggio di ricordare che la Messa tradizionale non era mai stata abrogata e di cancellare gli effetti delle sanzioni canoniche emesse contro i suoi vescovi in seguito alle consacrazioni del 1988. Essa non ignora l’opposizione che tali decisioni hanno suscitato, costringendo il Papa a giustificarsi di fronte ai vescovi del mondo intero. Essa gli esprime la sua gratitudine per la forza e la costanza di cui ha dato prova nei suoi confronti in circostanze così difficili, e gli assicura le sue preghiere per il tempo che ora intende dedicare alla meditazione.
Sulla scia del suo fondatore, Mons. Marcel Lefebvre, la Fraternità San Pio X ribadisce il suo attaccamento alla Roma eterna, Madre e Maestra di Verità, e alla Sede di Pietro.
Essa rinnova il suo desiderio di apportare il suo contributo per risolvere, nei limiti dei suoi mezzi, la grave crisi che scuote la Chiesa. Prega perché, per ispirazione dello Spirito Santo, i cardinali del prossimo conclave eleggano il Papa che, secondo la volontà di Dio, opererà per la restaurazione di tutte le cose in Cristo (Ef. 1, 10).

Menzingen, 11 febbraio 2013

Festa di Nostra Signora di Lourdes

Cangrande said...

Sì. Certo.
Ovvio che Benedetto XVI fu un gigante, specie in confronto al ciccione attuale.
Ma, secondo me, per "oltrepassare" il concilio vaticano II, quest' ultimo andava denunciato e sconfessato in toto, in quanto coacervo di errori ed eresie. Compresa la terrificante riforma liturgica.
Ma non ne ha avuto il coraggio o la possibilità, nonostante i diversi suoi timidi tentativi di rimediare.

Nessie said...

Comunque ricopia e salva la lettera dei padri lefebvriani, perché temo che sia un documento che potremmo non ritrovare più.
5/1/25

Alessandra said...

In relazione all'ultimo paragrafo del tuo ottimo articolo, ho notato un ulteriore, tremendo peggioramento nella regressione della società dalla metà dello scorso decennio, e credo che uno dei motivi sia la perdita o meglio la messa in ombra di una guida spirituale come quella di Benedetto XVI.
La mancanza delle sue omelie e dei suoi insegnamenti, specie per i giovani, ci ha lasciati senza una bussola da seguire. Penso soprattutto al periodo della pandefarsa, naturalmente, ma anche a tutte le assurdità fatte passare per affermazioni inconfutabili e imposte come dogmi da accettare incondizionatamente.
Papa Ratzinger era un argine, per questo andava rimosso. Prima nel suo ruolo, adesso nel suo ricordo.
Sta a noi che abbiamo ascoltato e fatto tesoro delle sue sagge parole, mettere in pratica il suo messaggio e mantenerlo vivo.

(5/1)

Nessie said...

Certamente, Ale. E temo che questo oblio finisca con l'estendersi anche ai suoi lucidissimi scritti. Tra l'altro la sua costante critica al relativismo del quale è impregnata la nostra società va a parare proprio sul Conc. Vat. II. L'enciclica "Nostra Aetate" è infatti un concentrato di relativismo, dato che sostiene l'eguaglianza (e la bontà) nonché la fratellanza di tutte le religioni.
https://www.vatican.va/archive/hist_councils/ii_vatican_council/documents/vat-ii_decl_19651028_nostra-aetate_it.html

Non viene mai menzionata direttamente, tale enciclica, ma la sua strenua lotta contro il relativismo, conduce proprio lì. Ecco perché R. non poteva essere ben visto.
5/1/25