Come ogni anno, il solstizio d'estate fa rallentare le nostre attività e anche questo blog va in riposo per una settimana. A risarcimento del male subito ci vorrebbe almeno un anno sabbatico da vivere altrove. Riflettevo su una caratteristica delle dittature: costringere le persone a parlare solo di politica. Ora se c'è una cosa che è stata privata del suo onore e della sua dignità è proprio la politica. Ma "in dittatura" si dimentica che oltre alla politica ci sono tante altre belle cose interessanti. C'è la musica, la letteratura, le arti, le scienze vere e non i virologi cialtroni e commedianti al soldo delle Big Pharma. C' è la vita d'ogni giorno - quella che ogni individuo ha il diritto di vivere, trasformatasi oggi in un vero inferno. Perfino il cazzeggio tra amici e il conversare del più e del meno, si è trasformato in una corrida dove ciascheduno si sente nel giusto e guarda in cagnesco l'altro, se non condivide le sue idee.
"Ma soprattutto grazie alla total immersion televisiva, smartphone che porta” a domicilio, senza sforzo”, il “simulacro di universo che esiste al di fuori delle proprie quattro mura e ti dà l’impressione di essere immersi in un cosmo brulicante di eventi…nella finzione del villaggio globale”: come guardare le partite in Svezia “come si fossi lì” e ti fa dimenticare la tua vita vera, personale e concreta: monotona e ogni giorno più misera e povera e precaria" (Stefano Mantegazza " Governo virale - Dalla polis all'ovile). Be', vediamo, allora, di riappropriarci di una vita vera e non di una vita "copiata" fatta di idee ricevute dall'alto.
Guardo questo quadro di sir Frederic Leighton dal titolo "Fleming June" (Giugno fiammeggiante) che è un po' un manifesto di preraffaellismo e mi chiedo se esista ancora un simile universo fatto di calma, di quiete, di lussuosa bellezza, se non nei dipinti. C'è una donna dormiente abbandonata su un'ottomana, avvolta in tessuti leggeri dal colore vermiglio come i fiori dei melograni o dei papaveri, c'è l'orizzonte marino avvolto in una luce solstiziale, c'è un oleandro in fiore, il quale lascia intuire che ci troviamo in un contesto mediterraneo. Forse la dormiente si chiama June, che in inglese oltre che il nome del mese della luce ("e Giugno lo ristora di luce e di calor"), è anche un nome di donna. Da qui il doppio significato del dipinto. Insomma, vorrei essere lontano mille miglia da qui per avere un po' di questo benessere interiore. Magari esistesse la macchina del tempo per viaggiare nelle situazioni a noi più congegnali. E invece anche il mondo è diventato un condominio stretto, asfittico, litigioso dove vigono ovunque le stesse regole imposte e stabilite da menti contorte e disumane che aspirano a creare un solo mondo unico, in realtà un condominio appena un po' più allargato.
Riusciremo a svuotare il cervello da questi obbrobri? Avremo la forza di gustare un gelato in compagnia di amici e di distogliere lo sguardo da questi orrori.? Mi guardo in giro: i ristoranti e i bar hanno esteso tavoli e sedie fin sulla spiaggia, fin sulla battigia o in mezzo alle macchie di verde più impensate, in modo creativo. Si sente il brusio allegro di coppie, di combriccole, di famigliole di avventori felici La voglia di vivere è tanta, anche se in autunno ci daranno la colpa di aver voluto "strafare". Già lo fanno adesso.
Sospendo il blog e pure i commenti per non cadere nella tentazione di informarmi sull'ennesima impostura che mi fa infuriare, sull'ennesima ingiustizia e sopruso, con gli amici commentatori che magari aggiungono le loro "scoperte" sulle cattiverie e sulle malvagità che ci infliggono quasi giornalmente. Alla prossima riapertura ci ritroveremo e gioiosamente ci racconteremo tutto quanto abbiamo vissuto nel nostro privato. Se ne avremo ancora uno. Ma io ci conto. Carpe diem.
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