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25 September 2017

Il risveglio dei popoli d'Europa non è impossibile



Il film l'abbiamo già visto: le forze identitarie e nazionali avanzano ma non vincono. Spesso i partiti istituzionali  fanno le alleanze più indecenti pur di impedirne l'avanzata. Ma intanto ogni volta  i partiti dell'Eurocrazia devono inventarsi un  nuovo maledetto imbroglio, in trucco di dozzina, un qualcosa per rallentarne la vittoria  nel vano tentativo di rimanere a galla. Succederà anche questa volta in Germania dove la Merkel tiene, pur nella flessione, ma resta senza alleati. Dopotutto il risultato delle elezioni di  queste ore in Germania non rappresenta un trionfo per Angela. Al contrario. Quando la CdU perde oltre l’8% dei voti, passando dal 41,5% al 32,7% e quando l’altro partito al governo la Spd scende al 20% il peggior  esito della sua storia, è difficile parlare di vittoria.

A raccogliere i frutti è, dunque,  Alternative für Deutschland (AfD) che fa un ingresso trionfale nel Bundestag. I nazionalisti, rispettando le previsioni della vigilia, hanno raccolto il 13,2%, l'8,3% in più rispetto a quattro anni fa quando rimasero fuori dal parlamento. In questi giorni il mainstream si è dato un gran da fare per mostrare una "ultra-destra" "xenofoba" "neonazista" e pure filo hitleriana.  La tv dei notiziari ha offerto questo filmettino consolatorio ad uso mediatico: tutti vecchi bacucchi, spaventati e in preda alle traveggole perché secondo la stampaglia il pericolo di immigrazione massiva, non esiste, Il degrado delle nostre città europee non esiste. Gli stupri non sono mai esistiti e le rapine nemmeno. L'ordine pubblico  e la sicurezza a rischio, poi è una farneticazione.

Il grande vincitore di queste elezioni è AfD che fa il suo primo ingresso in Parlamento. E, con 87 deputati su un totale di 631, diventa così la terza forza politica del Paese. "Da oggi nel Bundestag c'è un nuovo partito di opposizione, cambieremo questo Paese", promette Alexander Gauland, candidato alla Cancelleria sotto i vessilli dell'Afd. E assicura: "Combatteremo contro la Merkel o contro chiunque sarà al governo".

In questo momento non si sa ancora a chi chiederà appoggio la Merkel.  Già si parla di soluzione "Giamaica" coi liberali, o di altra alchimia.  Per il momento, intanto, bye bye Grosse Koalition! Patetico quel kapò Schulz (omologo dei nostri Piddioti) che  esce da questa tornata elettorale con le ossa rotte e che ha registrato il peggior  risultato di sempre. E così il suo comitato direttivo ha deciso di dare il benservito a Frau Merkel, tanto per ritagliarsi un ruolo: "Ora il partito andrà all'opposizione". "Siamo meno di quanto avessimo pensato - ha dovuto ammettere Schulz - ora ci batteremo contro gli estremismi per il mantenimento dei valori del nostro Paese". 
Quali valori, di grazia, Mein Herr? 

E questa  sarebbe la "nuova dialettica democratica" della Germania? Mutti immigrazionista con all'opposizione un Martin Schulz pro invasione? L'una con le porte aperte, l'altro che le vuole spalancate?  Non c'è futuro per roba simile, fatevene una ragione! 

In questi ultimi anni lo scollamento tra la "narrazione"  ufficiale" e la gente è tale che se ne coglie la dimensione solo se si affrontano le necessità primarie dei cittadini senza paraocchi ideologici. E anche questa volta è andata come doveva andare. La stampa mainstream che ipotizza vittorie di Pirro  di super Anghelona asso Pigliatutto, dipingendo il solito Babau "xenofobo" penalizzato ai margini, lontano dagli indici di gradimento. E invece, guardate un po' come vanno le cose....



Ci vorrà certamente ancora del  tempo per sgretolare questa UE fondata su Austerity, Troika, EurokomiSSar non eletti, banche strozzine, invasione migratoria, politiche gender, progetti di ingegneria sociale contro di noi,  e tutto quanto ne consegue.
Ma alla fine gutta cavat lapidem.