"Tony, i' vorrei che tu Maria Elena e io fossimo presi per incantamento". Scherzi a parte, qui c'è poco da stare allegri. Ora abbiamo Barroso-Goldman, ma prima di lui c'era e c'è Tony Morgan. Nel senso di Tony Blair l'ex premier laburista inglese noto per il suo grande amore per le colline del Chianti (che chiama stupidamente Chiantishire) e per Firenze con cui ha stretto legami importanti con banchieri, viticoltori, con esponenti della nobiltà come i Frescobaldi. Ma non solo. A quanto pare è un altro di quelli che dopo la politica si è trovato un mestiere per la terza età, e che mestiere! E' stato reclutato da J.P. Morgan come "advisor". Ovvero, lobbista. Molti leader politici con il loro numero esorbitante di contatti, relazioni e conoscenze ad alto livello si prestano a fare da lobbisti presso le banche d'affari internazionali. Che fa il lobbista? E' un tecnico che rappresenta un gruppo di interesse (in questo caso, la banca d'affari) e che ha l’obiettivo di comunicare con chi gestisce il processo decisionale per influenzarlo, cercando per esempio di modificare una normativa specifica oppure, ed è ciò che si definisce advocacy, tentando di inserire un tema all’ordine del giorno nell’agenda politica». Un tema, che ovviamente lo riguarda da vicino.
Fin dalle primarie del PD (leggi, le Pecorarie), pare che Blair abbia indicato a Renzi la strada per arrivare al potere. In primis, è tassativo modificare la Costituzione, accusata di concedere "il diritto di protesta contro i cambiamenti dello status quo politico" e di essere troppo "socialista". In realtà trattasi di semplice stato di diritto comune a molti altri paesi, e allertare contro il presunto "socialismo" è uno stratagemma retorico per togliere welfare e diritti civici. Ecco dunque su Tony "Morgan" Blair qualche data ricavata da "La Verità" del 28 settembre, il nuovo giornale di Belpietro che non ha ancora un sito on line.
- 1 giugno 2102 - L'ex leader laburista si trova a Firenze per un incontro organizzato da J.P. Morgan
- 1 aprile 2014, cena a Londra tra Renzi e Blair presso l'Ambasciata italiana. Il giorno dopo Blair concede una memorabile intervista a "Repubblica" nella quale sviscera una tesi ben conosciuta: i momenti di crisi sarebbero momenti di opportunità per fare passare "riforme" sgradite. L'abbiamo sentito parecchie volte questo ritornello: da Napolitano e da Monti il quale venne ripreso nel suo memorabile video ("Abbiamo bisogno di crisi, di gravi crisi per fare passi avanti"...) .
- Cena a Palazzo Chigi tra affreschi e stucchi il 27 novembre del 2014 tra Blair, Renzi, Marianna Madia, Maria Elena Boschi.
Tony Blair incontra Renzi in parecchie occasioni, per poi comunicare ai quattro venti che è nato un genietto in grado di portare l'Italia fuori dal guado, dotato di idee molto chiare sulle "riforme" utili al Paese. A star is born, dunque. Noi non lo sapevamo, l'ex primo ministro inglese, invece sì.
Ma ecco un'altra data topica: il 28 maggio 2011, data nella quale JP Morgan pubblica un documento dal titolo "Aggiustamenti nell'area euro", in cui si spiega per filo e per segno come vanno "riformati" i paesi del Sud Europa, tra i quali spicca l'Italia. E' qui che JP Morgan scrive che la costituzione deve essere cambiata.
Inoltre JP Morgan è stata scelta dal governo Renzi come consulente per la questione della Bad Bank la quale deve farsi carico dei cosiddetti "crediti deteriorati" delle banche italiane in sofferenza, nonché come advisor per risolvere la crisi della Montepaschi. E qui è facile rilevare un bel conflitto di interessi tra gli specialisti in titoli di Stato che determinano le sorti del nostro debito pubblico.
Di cosa parlava la stampaglia a proposito delle cene tra Tony "Morgan" Blair e Matteo da Rignano? Di quanto erano carine le ministre, molto ammirate, considerate le vere star della soirée che facevano alla a Blair come due angeli custodi, delle loro eleganti toilette e del menù. Mentre loro discutono su come distruggere il nostro paese, va in onda la pornografia dell'informazione.