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26 January 2010

Benetazzo e la retorica dell'antirazzismo


Eugenio Benetazzo è un giornalista che ha fatto un reportage sulla tanto osannata società multietnica americana e la cosa più interessante è che nel descriverne alcuni rioni dove la polizia non osa entrare neanche per sbaglio, non ha trovato ostacoli, polemiche e critiche dai cittadini statunitensi, ma dagli Italiani. La tesi di Benetazzo (molto ben argomentata)  non è  nuova e nel suo piccolo anche la sottoscritta la ribadisce di continuo in questo spazio: il vero razzismo è  quello concentrato nel cervello di quelle élites economico-finanziarie che dalla Caduta del Muro a oggi, non hanno fatto che accelerare migrazioni bibliche dall'Africa,  dall'Europa dell'Est,  dall'Asia, dall'America Latina con un solo scopo: invaderci, lavorare in modo sistematico al nostro etnocidio mediante la bomba demografica allogena, creare la lotta tra i poveri autoctoni e quelli allogeni. Ma soprattutto garantirsi nuova  carne da sfruttamento salariale, a cui far subire quelle condizioni di lavoro disumano e poco dignitoso che nel corso del tempo, noi occidentali (in particolare noi europei)  pensavamo di esserci lasciati alle spalle e  sotto le quali,  invece ci risospingono cinicamente, causando una sleale concorrenza che avviene sotto gli occhi compiaciuti della Trimurti sindacale, per il tramite della delocalizzazione delle nostre aziende e dei relativi indotti, presentata come fenomeno "inevitabile". Nel mentre, queste masse di immigrati (legali e non)  in spostamento, degradano le nostre città, attratti dal mito propagandistico di facili Eldoradi d'Occidente,  ammassandosi in tanti rioni-bidonville e  facendo subire a quei ceti popolari italiani che vivono una povertà dignitosa e decorosa, ogni genere di conseguenze dovute a una promiscuità coattiva. Il motivo per cui sono costretta a tornare su queste idee sono stati i recenti fatti di Rosarno, la pessima reazione del Vaticano e della Cei, la reazione scomposta dell'Egitto di Mubarak (terra, dove i cristiani copti sono perseguitati e uccisi), le reprimende della solita sinistra e ovviamente quelle dell'ONU, di Fini e  dei suoi farefuturisti e delle varie ong.

Ed ecco le conclusioni della sua inchiesta sull'American Nightmare che potrete leggere per intero qui.


Chi ancora non fosse convinto di questo quadro spero si convinga almeno della voce autorevole di Market Watch, la prestigiosa testata giornalistica online statunitense, la quale ancora nel 2007 in un passato redazionale analizzava i rischi per l'economia americana legati al credito facile a fasce sociali dal basso rating creditizio. Voglio terminare infine con una considerazione rivolta proprio a tutti coloro i quali in questa ultima settimana non hanno fatto altro che etichettarmi come razzista o leghista: fate attenzione invece, cari lettori, a non essere proprio voi i razzisti. Chi non lo avesse ancora compreso i cosidetti processi di integrazione tanto propagandati in passato come fenomenali processi di crescita culturali per tutti i paesi che li vogliano abbracciare, conditi da buonismo ed accoglienza sfacciata, altro non hanno fatto se non istituzionalizzare lo schiavismo moderno asservito al capitale e sfruttare senza limiti tutte quelle popolazioni che avrebbero dovuto essere oggetto di integrazione, spingendo proprio queste persone ad accettare lavori pericolosi, insalubri o fisicamente usuranti per una paga notevolmente inferiore a quella che sarebbe invece spettata ad un lavoratore autoctono.

E questa strada è stata perpetrata ai danni di altri lavoratori (italiani, tedeschi, francesi, inglesi, americani e cosi via) che hanno visto in pochissimi anni modificarsi verso il basso i loro livelli minimi salariali. L'unico beneficio che ha portato la menzogna dell'integrazione razziale è stato il vile aumento dei profitti delle grandi corporations che hanno beneficiato cosi di manodopera a costo inferiore senza tante seccature sindacali o rispetto per la dignità umana altrui. Chi invece si scalda tanto per consentire ed osannare le fenomali opportunità dell'integrazione, perchè così pensa di poter aiutare queste popolazioni dai mezzi limitati, non fa altro che condannarle ad una nuova era di schiavismo moderno, andando nel contempo a compromettere il tenore reddituale dei lavoratori autoctoni. Fate quindi attenzione, ed iniziate a considerare le opportune conseguenze (i famigerati side effects) di queste politiche di integrazione (da Gheto Capio)


Altro articolo sul tema: Razza che ramazza : http://www.eugeniobenetazzo.com/razza_che_ramazza.htm

13 comments:

Josh said...

ben detto Nessie! hai ragione in pieno ma non so se certuni, a cui ti riferisci anche nel post, capiranno l'analisi lucida e non 'razzista',
tanto gran parte della gente ha 'idee' per partito preso ed è ideologizzata ormai per lavaggio del cervello: col codice a barre printed sulla corteccia del cerebro.
Basta pensare anche alla situazione quotidiana dalle mie parti.
Sto leggendo tutto, ma guarda in questi giorni non si sa da dove iniziare, tante sono le questioni sul campo. Ah, c'è post@ per te:)

Nessie said...

Grazie Josh, ho appena letto la posta :-)
Mi raccomando, poi leggi tutti i links di questo Benetazzo. Ha fatto un grosso lavoro ed è tutto volto a dimostrare che "American way of Life" vuole solo dire in realtà "Corporations way of life". E che della nostra società italiana si vuole fare un mercato multietnico di consumatori. Ciao.

Anonymous said...

Cara Nessie, come sai io ho letto i due articoli di Benetazzo, che già conoscevo come giovane e intelligente economista che qualche anno aveva previsto la crisi mondiale in cui gli Usa avrebbero fatto precipitare il mondo, con la loro finanza spazzatura e i loro mutui regalati a pioggia. Ovviamente non era stoto creduto allora, come non viene capito adesso dagli immigrazionisti con le fette di prosciutto su occhi e orecchie che forse comprenderanno il baratro in cui stiamo cadendo quando ci sbatteranno il muso personalmente e di brutto. Paola.

Nessie said...

Sì, i due pezzi sono già molto famosi nel web dove è tanto che circolano.
Se non che, è utile diffondere chi sono i VERI razzisti e chi ha interesse a causare scontri e conflitti fra diverse povertà, Paola.
La verità è che ci hanno imposto un modello senza ritorno e non ne avremo che guai. Non c'è nessuno che abbia il coraggio di dircelo chiaro e tondo e mi meravigliano non poco i sindacati che assistono impotenti a questo sfacelo. Mi riferisco anche ai recenti smantellamenti di Termini Imerese e di Pomigliano.

Massimo said...

Gli antirazzisti sono così convinti della loro bontà che ammazzerebbero chiunque osasse contraddirli ... :-D

Anonymous said...

Cara Nessie, non meravigliarti dei sindacati. Ormai, come la sinistra, sono i peggiori servi delle elites mondialiste e di quelle che il prof. La Grassa di Conflitti e Strategie chiama la Gf (Grande Finanza) e Id (Industra Decotta, FIAT in primis). Aggiungi che siccome gli operai italiani hanno mangiato la foglia e rifiutano questa sinistra e questi sindacati venduti (vedi i ceti popolari che al nord votano Lega), l'unica speranza che è rimasta a queste organizzazioni obsolete per alzare qualche tessera sono appunto gli extra comunitari. Gli italiani, ormai, sono stati buttati alle ortiche. E' l'eterno tradimento delle nostre classi dirigenti, argomento di cui parla spesso ida Magli.Speriamo che sempre più nostri connazionali lo capiscano. Paola.

johnny doe said...

Conoscevo da tempo Benetazzo e spesso leggo i suoi articoli di finanza internazionale e americana in particolare.Quasi sempre coglie nel segno,specialmente con "Razza che ramazza",che tutti dovrebbero leggere a proposito del falso razzismo casareccio e buonista che imperversa qui da noi.

Nessie said...

E' vero Massimo, di bontà e in nome dell'amore universale, si può anche uccidere. Di sicuro si prepara la mordacchia nelle redazioni dei giornali prezzolati per impedire che si riveli il barbatrucco. :-)

Nessie said...

E come, Paola, vuoi che non sappia cosa sono i sindacati? Sono pure stata (in tempi remoti) tesserata e so bene come procedono. Ora sono diventati le matrigne cattive delle favole: amore per i figliastri adottivi provenienti da aree lontane del mondo, e disprezzo assoluto per i lavoratori italiani. Qualcuno di loro poi, veniva pure invitato alle riunioni del club Bilderberg.
E chi va là in mezzo è evidente che non fa gli interessi dei lavoratori.

Nessie said...

Johnny, neanche a somministrarli come supposte, questi articoli convicerebbero i malvagi buonisti (ossimoro voluto) di casa nostra.

marshall said...

E quanto hai scritto!
Sono parecchio in arretrato con i tuoi post.

marshall said...

Analisi perfetta. Dai tuoi ragionamenti, Nessie, è facilmente intuibile dove si annidino i veri razzisti. Fai bene, quindi, a prendertela contro quelli che ti danno della razzista, così molto semplicemente, e gratuitamente. E' proprio tra quelli che ti danno della razzista che si celano i razzisti veri. A meno che dimostrino il contario con fatti e non con belle parole (di bei discorsi fatti con paroloni altisonanti ne sappiamo fare anche noi. Vero, Nessie?). Sono i fatti che contano!
Ciao.

Nessie said...

Il problema Marsh, che non l'hanno dato a me l'epiteto, ma a Benetazzo, il cronista di cui ho riportato i reportage e i links, come puoi ben leggere.
E anche stasera i vescovi hanno redarguito Berlusconi solo perché ha detto la verità: che la maggior parte di quelli che delinquono sono clandestini. Ma come si fa a dire che delinquono quanto gli italiani se le galere sono piene quasi esclusivamente di loro? Neanche l'evidenza delle cifre raddrizza il cervello di questi ipocriti.