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17 May 2007

Pannella, finale di partita

Per un momento nella vita fummo tutti radicali. Alzi la mano chi non ha mai firmato un referendum o che non sia andato a votarlo. La modernizzazione della società italiana uscita dal dopoguerra, un po' contadina, un po' bigotta, un po' ottusamente provinciale, è passata anche dai radicali e da Pannella, il quale si assunse il ruolo di grande "liberalizzatore" in materia di diritti civili. A differenza di Zapatero, però il fu Pannella era stato uno strenuo anticomunista. Ragion per cui, ai tempi della Prima Repubblica, in mancanza di un partito anti-DC e anti-PCI, votai radicale per parecchie volte. Ora però molte cose sono cambiate.
Molti personaggi di quel partito si sono dati alla macchia, forse per mettersi in salvo dalla pervasiva giogioneria pannellesca. Massimo Teodori, milita nelle file del centrodestra ed è il famoso docente americanista che sappiamo. Taradash e Della Vedova sono dei liberisti attenti al mercato vicini a FI, sicché a schierarsi con la compagine veterocomunista e assistenzialista, dei rifondaroli, pidiccini e diessini manco ci pensano. Angelo Panebianco è il lucido e attento politologo del Corriere che tutti conosciamo come battitore libero. Eugenia Roccella, figlia di quel Franco Roccella co-fondatore del partito Radicale, è stata l'organizzatrice del Family Day. Angelo Pezzana (FUORI, prima associazione omesessuale in Italia, federata ai radicali) oltre a essere cronista su Libero per il MO, segue le orme di Pim Fortuyn d' ispirazione "neoconservative". Che succede? Perché i radicali hanno perduto tanti pezzi?

Succede che Pannella non ha saputo rinnovarsi e che di fronte alle sfide del mondo attuale (fondamentalismo islamico, terrorismo, nichilismo e deriva relativista) sbaglia il bersaglio e se la piglia col Vaticano - forse perché aspira egli stesso a diventare Papa Laico. Esattamente come fece il PCI del dopoguerra. Esattamente come continuano a fare i rifondaroli, i verdi e il PdCI con l'America, la quale viene considerata all'origine di tutti i mali. La sinistra (estremista e non) ha sempre bisogno di un nemico. Confliggo ergo sum, è il suo motto. E il nuovo (si fa per dire) nemico è la Chiesa, dove la lotta di classe si trasforma in aspro scontro fra morale "rossa" e morale "bianca". Ecco perché è ricomparso pure il simbolo della stella a Cinque punte delle BR proprio sulle cattedrali.

Lo si è visto il 12 maggio scorso a Piazza Navona, Marco Pannella, fingere di fare il barricadero don Chisciotte anche adesso che il suo partito è al governo con i socialisti, insieme a Prodi. E in questa sua nuova Breccia di Porta Pia di un redivivo XX Settembre, di cui lui è sgangherato bersagliere che manca il bersaglio, si trascina dietro, proprio quei "compagni comunisti" da lui tanto avversati in passato. Non mi piace maramaldeggiare coi perdenti (seppur governativi) fatti di quattro gatti, ma l'insuccesso se lo meritano proprio, tenuto conto che anche dopo il 13 giugno 2005 (debacle del referendum sulla fecondazione assistita), i radicali si sono ostinati a non prendere atto che oggi la storia va in tutt'altra direzione. Che il popolo italiano, ha subito lo sfascio e lo sconquasso di quella famiglia, il cui referendum per il divorzio, abbiamo tutti entusiasticamente firmato e che vide il suo trionfo il 12 maggio del 1975. Ma che proprio per questo, non potevano essere in piazza con lui a celebrarne la morte, ma dovevano per forza cercare di rabberciarne i pezzi a Piazza S.Giovanni - quel santo che non fa inganni. Che cercare la morte per eutanasia, in un'epoca che è già fatta di morte e di nichilismo (la shahada dei kamikaze) non è la migliore delle idee. E se proprio Pannella sta digiunando contro la pena di morte (l'ennesimo digiuno ricattatorio), ebbene, allora dovrebbe cominciare a mostrarsi minimamente coerente coi principi intrinseci alla vita stessa. Ma come ha scritto l'intelligente Ferrara, "la manipolazione è l'essenza stessa del laicismo". Perciò Pannella manipola, bara, briga, ma tira dritto per la sua strada.

Pannella, finale di partita. Come quei personaggio beckettiani che mimano una partita impossibile e invisibile, con un nemico inafferabile, rincorrendo una palla che non c'è. Troppo innamorato di sé stesso per cambiare gioco, squadra e obiettivi. Ma soprattutto, per comprendere da che parte tira il vento della storia.
Pannella, ovvero, squadra che perde non si cambia. Un raro esempio di masochismo politico senza via di scampo.

16 comments:

Anonymous said...

Speriamo che Pezzana non faccia anche la fine di Pin Fortuyn.

Anonymous said...

Ciao Nessie, ben tornata:-)
Anch'io per qualche anno ho votato Radicali, d'altronde le alternative non erano allettanti e i Radicali erano visti come progressisti.
Pannella però non l'ho mai potuto soffrire e dopo la presentazione di Cicciolina nelle sue liste, ho mollato anche il partito.
Già da allora aveva un modo di far politica "spettacolare", più fumo che arrosto, e la sua fortuna l'ha basata sulle campagne a favore di divorzio e aborto, che allora sembravano chissà quali conquiste.
Ma lui, Pannella, non l'ho mai considerato un politico di "spessore", ma un istrione dotato di buon fiuto...Col passare degli anni mi sono resa conto che i radicali hanno cominciato a minare regole importanti della società, rivendicando un modello che contempla solo DIRITTI soggettivi e che spesso interessano nicchie ristrette della popolazione.
Droga libera, il riconoscimento del diritto a sessualità deviate come la pedofilia, il sistematico garantismo per i carnefici, infischiandosene del dolore delle vittime e dei rischi dei cittadini,...tante per fare qualche esempio.
Purtroppo nell'ansia di fare "i progressisti" si sono spinti oltre, cioè ad appoggiare istanze che il più delle volte danneggiano i più deboli.
Inoltre avrebbe fatto meglio ad abbracciare battaglie più attuali invece di continuare a riproporre lo stucchevole anticlericalismo fine a se' stesso con cui ci ammorba da troppo tempo. Con il cartello al collo "No vatican, no taleban" é semplicemente ridicolo, anche perchè i Talebani non hanno nulla a che spartire con i cattolici.
Ciao mary

Nessie said...

Ciao Liberale. :-)
Mary, Pannella ha la fissità che è tipica dell'ottuso. E viene pure strumentalizzato come "testa d'ariete" da quei comunisti che un tempo lui detestava.
Sì, avrebbe fatto meglio ad abbracciare battaglie ben più attuali che darsi allo slogan giacobino di "cloro al clero". Roba vecchia!

Anonymous said...

Ciao Nessie,
purtroppo devo darti ragione sull' ULTIMO Pannella, come pure sul fatto che tutti in passato almeno una volta votammo radicale- anche perché la scelta era fra DC e PCI...-
Nel tuo articolo odierno riassumi bene e in modo che molti fra noi ci possiamo rispecchiare, quale è stato l'excursus dei radicali in genere e di Pannella nello specifico.
Ahimé, accade spesso che un politico passi dalla stardom alla megalomania e allo stato del "ho sempre ragione io".E' triste ma è accaduto anche a lui.
Non aggiungo altro se non che sottoscrivo totalmente il commento di Orpheus.
Se non mi avesse anticipato, avrei voluto dire le stesse cose!
Buona giornata a tutti e ben tornata, Nessie, nel tuo Loch

Nessie said...

Ciao Occidentale,
devo anche aggiungere altre cose al conto delle malefatte radicali, di cui non ho parlato nel post, altrimenti sarebbe diventato troppo lungo. E si tratta del refugium peccatorum per i terroristi. I Radicali diedero "rifiugio" a Tony Negri, candidandolo nelle loro liste, a Piperno (Prima Linea)e hanno dato ospitalità politica a Sergio D'Elia (l'assassino dell'agente Dionisi che militava in Prima Linea) facendolo militare nell'associazione "garantista" NESSUNO TOCCHI CAINO.
Insomma troppo garantismo nuoce, perché ad Abele e alle vere vittime non ci pensa proprio nessuno. Tanto meno Pannella.

Grendel said...

Sicura che il vero problema sia il nichilismo? Io invece continuo a vedere religioni (beninteso *tutte* le religioni, anche quella marxista) che di giorno in giorno si fanno sempre più aggressive. Con le bombe o con le parole, è solo una differenza di metodo...

Lo PseudoSauro said...

Sono d'accordo. Pure io mi sono speso per parecchi referendum radicali, ma a questo punto andrebbe staccata la spina.

Grendel: penso che ai "laici" manchi il coraggio di dichiararsi finalmente "atei", ma del tipo di Nietzstche e Schopenhauer, ovvero di quelli orgogliosi di avere ammazzato dio. E se quello non e' nichilismo, spiegami un po' tu che cos'e'... se nelle battaglie di Giacinto non ci vedi il superuomo nicciano vuol dire che lo conosci poco: e politicamente e umanamente. Nota bene che sono ateo anch'io, ma non sono un "anti-di-qua-o-di-la". Eppure i fautori del liberismo mondiale dovrebbero sapere che sui biglietti verdi c'e' sempre stato scritto "In God We Trust"... fino il termine "liberta'" cambierebbe di significato se si rimuovesse l'imprinting cristiano nel quale e' maturato. Questo e' per l'appunto "nichilismo" puro che accomuna alcuni liberali ai sovietici, come l'analisi economica che sta alla base sia del liberalismo come del marxismo. La religione e' una sovrastruttura per entambe le ideologie, ma nella declinazione europea del liberalismo siamo fermi al IIXX secolo e fino Marx e' infinitamente piu' "moderno". :-)

Anonymous said...

"..è solo una differenza di metodo..."

La differenza fra una bomba e una parola non la riterrei proprio irrrilevante. E' un segno di quali valori si mettono in campo a confronto.

Domenicotis

Massimo said...

Mai votato radicale.
Mai firmato unreferendum radicale.
Ho, sì, votato a parecchi referendum, spesso per dire "no", a volte per dire "sì".
Presentate le mie credenziali :-) veniamo al punto.
Pannella e i radicali sono il nulla (ecco perchè così attratti dal relativismo nichilista ;-), perchè non hanno un progetto se non la dissoluzione di ciò che c'è.
Pannella e la sua cerchia intima sono così riusciti a sbarcare il lunario, con qualche digiuno al cappuccino e brioche, con qualche ululato alla Lun: sempre meglio che lavorare.
Sollevando dei gran polveroni, per poi accontentarsi di uno strapuntino (un ministero senza portafoglio per la Bonino) nel governo più comunista che mai sia esistito in Italia.
Fine della storia.
R.I.P.

Nessie said...

Grendel, "bombe e parole", mi pare che facciano la differenza eccome. Tuttavia, se andiamo alle radici del marxismo, evidentemente ci sono pure "cattivi maestri" e "mandanti linguistici" che hanno armato le pistole dei vari Memo, il ragazzo col passamontagna e con la P38 in mano. Ma tra i molteplici errori-orrori pannelliani fatti magari "in buona fede", c'è proprio quello di aver offerto un ovile a troppe pecore smarrite, già citate nel mio commento sopra. Che ovviamente si sono rivelati feroci lupi.
Condivido l'analisi del Sauro circa il superomismo pannelliano, troppo orgoglioso del suo "Dio è morto, perché Dio-Giacinto sono io".
Darsi un minimo di autolimitazioni non sarebbe male dio questi tempi...

Nessie said...

Massimo intendevo dire proprio quello che hai detto. E farò pure degli esempi concreti. Il referendum per l'abolizione dell'Ordine dei Giornalisti, voluto da Taradash quando era nei radicali, fu buona cosa. Peccato non passò. Ci avrebbe risparmiato tanti fasulli opinionisti di professione buoni nell'arte velinara. Come pure il referendum sulla responsabilità dei giudici, l'unica categoria che può tranquillamente sbagliare rovinando la vita altrui, senza PAGARE. Anche l'abolizione della quota sindacale dalle buste paga fu buona cosa. Purtroppo, però, non si può abusare dell'istituto referendario come ha fatto insistentemente Pannella, fino a vanificarlo.
Per il resto, sullo strapuntino dato alla Bonino e sul fatto che oggi si adattano a fare i servi sciocchi e futili dei comunisti da rottamazione, sono perfettamente d'accordo con te.

Anonymous said...

Nessie una sola parola: perfetto.

Anonymous said...

Che Pannella si riveli un novello Chronos che divora i suoi figli è cosa ormai risaputa, quello che spesso si dimentica di sottolineare (e tu lo hai fatto in modo splendido) sono, a fronte dei meriti, le mille scelte che si sono rivelate in seguito delle sconfitte politiche, ultima l'esperienza della Rosa nel Pugno fallimentare di per sè ma determinante per la vittoria nell'aprile dello scorso anno...

Nessie said...

Ephrem, très flattée. :-)
Il novello, anzi, il vetusto Chronos-Saturno è il disturbo tipico dell'arteriosclerosi senile. Pannella-pannolone passerà alla storia come colui che ha offerto una flebo a quei comunisti che combatté in gioventù. E' davvero una patetica uscita di scena.

Lo PseudoSauro said...

Quando ho lette le giustificazioni per la con-fusione dei radicali con i socialisti, secondo le quali i lib-lib avrebbero dovuto stare a sinistra, pensavo si trattasse di sciocchezze, ma poi ho cambiata idea. Nella politica anglosassone, infatti, queste forze politiche stanno _sempre_ a sinistra in quanto sono progressiste quanto i socialisti, sebbene con modalita' molto diverse. Il fatto che nell'Europa continentale la contrapposizione politica sia molto diversa da quella anglosassone spiega perfettamente, se non le ragioni della fusione, almeno quelle della confusione. Alcuni liberisti stanno a destra a causa del jet lag, tanto quanto quelli che stanno a sinistra perche' non hanno ancora capito che dal calendario gregoriano siamo passati a quello giuliano: in Italia siamo tempisti, si sa... Sono talmente progressisti da non accorgersi che per ragioni di spazio-tempo la sinistra europea e' ancora tutta occupata da quelli del secolo scorso. Comunque, sono sempre i soliti precursori e fra un po' arriveranno anche tutti gli altri ritardatari: i socialisti finiranno fuori dall'arco costituzionale per contrappasso e a destra non ci rimarra' piu' nessuno. Dopo 50 anni di governo delle sinistre europeee, finalmente... 50 di governo delle sinistre anglosassoni. Non ce ne accorgemmo prima e non ce ne accorgeremo nemmeno poi. :-)

Nessie said...

Infatti, Sauro, il fatto che Pannella si sia buttato a sinistra dopo essersi vantato per interi lustri di essere "trasversale" ai due schieramenti, la dice lunga sulla maschera che ha gettato.
Per capirlo, bastano le semplici categorie aristoteliche: siamo in atto, ciò che eravamo in potenza.
Del resto ama lui stesso definirsi "transnazionale". E cioè un partito che con la nazione ci prende poco, poiché svolazza per ogni dove in modo inconcludente.
Tu chiamalo , se vuoi, "cosmopolitismo".