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22 November 2005

Poligamia islamica nella Francia cristiana

Francia cristiana che però non sa di esserlo. O forse si rifiuta di esserlo. E' questo il punto cruciale quando ci ostiniamo a parlare di integrazione in Ue. Che sia governata dalla destra o che lo sia dalla sinistra, la Francia ha sempre praticato uno strano laicismo da ghigliottina (laicisme de combat). E allora ecco poi saltar fuori contraddizioni esasperate come quelle cui abbiamo assisitito in questi giorni di fuoco. Per l'Islam, sia la laicità che il laicismo - termine, quest'ultimo, che sta a significare la messa al bando in modo drastico dell'elemento religioso dalla vita pubblica (mentre nel primo caso significa includerlo), sono entrambi sinonimi di paganesimo e di miscredenza. Non facciamoci illusioni: è considerato parimenti infedele sia un cristiano osservante che un laico non praticante, che un ateo. E allora come si può pensare di trasformare i musulmani in ciò che per loro significa essere infedeli? In particolare, come si può essere tanto naif da credere che accettino la secolarità europea come un valore? Se ci definiscono comunque dei kuffar tanto vale tenerci la nostra religione e farcene scudo e vanto. Tenerci le nostre campane e suonarle in libertà. Tenerci le nostre chiese e cercare di non trasformarle in cattedrali nel deserto. Penso alle cattedrali gotiche di Chartres, di Rouen, di Reims, di Notre Dame e a come sono belle con queste guglie e pinnacoli che svettano verso il cielo in un verticalismo trascendente. Ma ripenso anche a quanto sarcasmo, boria e presunzione la Francia di Quai d'Orsay abbia mostrato facendosi paladina del laicisme de combat. Giscard d'Estaing è stato tra gli strenui oppositori dell'inserimento delle radici cristiane nella Costituzione europea. E il sussiegoso Chirac si è fatto beffe di Berlusconi chiamandolo "monsieur le pretre" a Pratica di Mare, quando lui glielo ha ricordato. La Francia di Bernard de Clairvaux, di Montaigne, di Descartes e di Pascal. La Francia dei Giansenisti di Port Royal, di Jacques Maritain e di molti altri pensatori cristiani ha creduto ciecamente nella scorciatoia della tabula rasa. Niente cenni religiosi, né preamboli nella Costituzione Ue, così sarà più facile integrare gli islamici. Piazza pulita dei simboli cristiani anche nelle scuole e tra gli studenti (niente croci). Così sarà più facile togliere anche il velo islamico alle studentesse. E chi l'ha detto? Non si può integrare chi non ama la Francia nella Francia che professa di non amarsi - sostiene Alain Finkielkraut. E più che non amarsi, forse, nella Francia sans mémoires et sans racines che non ricorda più nulla della sua cultura se non il giacobinismo sanguinario di quel 14 luglio della presa della Bastiglia che si festeggia ogni anno. Ma quello farebbero forse meglio a dimenticarlo. La Francia che si strappa i capelli per essere stata un tempo, potenza coloniale, e che elargisce generosi sussidi ai suoi creoli e meticci del Territori d'Oltremare nel tentativo di farsi perdonare. "J'ai quelques choses à toucher" (ho qualcosa da tastare, cioè soldi in arrivo) è uno delle espressioni gergali più comuni ripetute da nativi sorridenti e ammiccanti giù alla Martinica a proposito di assegni vitalizi da riscuotere.Come figli viziati e irresponsabili cui tutto è dovuto senza meriti.
La Francia che, contrariamente al generoso La Fayette, ha lasciato l'America tricolore in bianco, rosso e blu come lei (sebbene a stelle e strisce) da sola in trincea a gestire il problema della guerra irachena e del terrorismo internazionale di matrice islamica. Nell'illusione che quest'ultimo non la riguardi. La Francia sans frontières che rifiuta le quote di immigrazione e che ha deciso di farsi perdonare la sua guerra d'Algeria. Come? Attirandosi un'Algeria incandescente a casa propria. La Francia che si picca di dare lezioni di alta politica internazionale dicendo che è impossibile "esportare la democrazia", ma poi pratica l'importazione della poligamia islamica a casa propria facendo finta di nulla. Legalizzandola di fatto, attraverso i sussidi elargiti ai suoi imam poligami, al loro stuolo di mogli e alla loro numerosa prole - imam che non riesce più ad espellere. Perchè? Perché già diventati immeritatamente citoyens de France.Ma nazionalità e cittadinanza bisogna meritarsele, non sono dei diritti naturali!
Infine la Francia che emanò nel '93 una legge che vietava l'ingresso ai poligami e autorizzava l'espulsione di quelli che erano già entrati e che convivevano con più mogli, ma che poi cancellò tale norma per soddisfare i terzomondisti di sinistra e tutti i farisei della French political correctness, sicché oggi quei figli di nessuno degli immigrati poligami te li ritrovi in giro per le banlieues a dare fuoco alle auto, a lanciare bottiglie incendiarie contro i poliziotti, a mandare al rogo le scuole. E Chirac a fare appello al senso di responsabilità educativa delle famiglie musulmane. Ma quale famiglia se si è deciso di immettere nel tessuto sociale francese dei clan tribali in sfregio alla famiglia monogamica di tradizione cristiana? E come vogliamo chiamarlo tutto questo? Assimilazionismo alla République? Io lo chiamerei semplicemente idiozia. O se preferite un termine francese un po' più forte, connerie.

12 comments:

Nessie said...

Grazie Arm,
dovrebbe essere chiaro ai francesi per primi quello che hai ricordato: la fusione del Sacro Romano Impero. Cioè lo sposalizio tra la Chiesa Romana e il re delle popolazioni franco-barbariche-germaniche (notte di Natale anno 800). E invece non se ne ricordano. Come non si ricordano più di avere fermato i musulmani a Poitiers e a Roncisvalle. Su laico e laicista c'è Capezzone che ci fa sempre dietro un mucchio di sarcasmo. Ma in realtà è così come abbiamo scritto.

Lo PseudoSauro said...

Vedo che i sauri si emancipano... brava Nessie. Io non ho tempo per respirare e sono in apnea da una settimana. Quando leggo queste cose comincio a grattarmi; possibile che se io mi sposo due volte (dio me ne scampi) vado in galera, ed invece il talebano di turno riceva anche i sussidi per mogli e figli? Altro che "derive culturali", Arm: qui siamo proprio alla frutta. I propugnatori di questo modo di ragionare vanno cacciati a calci nel sedere e rinchiusi ove non possano fare ulteriori danni.

Nessie said...

Già. Non è uno scherzo. C'è stata gente italiana che fu accusata di bigamia col rischio di finire in galera. Un esempio illustre? Sophia Loren per aver sposato a suo tempo e all'estero un uomo(Carlo Ponti) che risultava ancora sposato per la legge italiana prima che ci fosse il divorzio. In compenso fioccano sussidi per gli imam e il loro codazzo di mogli imbaccuccate e di figli. :(

Anonymous said...

Ma avete sentito oggi le parole di Ciampi dalla Turchia?
Praticamente e' gia fatta, tutto deciso. Gli Armeni devono rassegnarsi, gli Europei pure fra qualche anno avremo 170 milioni di Turchi in Europa contando i turcofoni a cui la Turchia concede il passaporto. La turchia che pretende di intromettersi nelle questioni Francesi, che disconosce la corte Europea per i diritti, la Turchia che non vuole il papa a casa propria. Sono sconsolato, anche la destra si e' svenduta e Fini in testa. Spero Marcello Pera possa essere il ns prossimo presidente.

saluti Paoletto

Nessie said...

Pienamente d'accordo con te, Arm, ma non spetta di certo alla Turchia il farlo. Non è ancora entrata che già si permette di dettare legge! Ha ragione Paoletto, anch'io ho provato una stretta al cuore quando ho visto la bandiera con la mezza luna sventolare accanto al nostro tricolore. Vergognosi tutti quanti a sinistra come a destra, con Ciampi in testa! Ciao ragà, ci sentiamo lunedi!

Lo PseudoSauro said...

Arm: sai bene come la penso sulla UE e la sua proliferazione, ma con la questione turca si inizia male e, probabilmente, si finira' peggio. Pur considerando i tribunali europei alla stregua di un'nquisizione, chi dice di voler aderire alla confraternita non puo' arrogarsi il diritto di decidere quale parte dell'istituzione europea accettare e quale no. L'atteggiamento arrogante della Turchia si e' gia' palesato molte volte, e la ratifica, di fatto, della sua ammissione nella nuova Unione Sovietica va contro i desideri della stragrande maggioranza delle popolazioni europee. Destra e sinistra ne prendano atto, ed ove intendessero continuare a far parte di tale organismo non dimentichino che devono rispondere del loro operato ai cittadini dei rispettivi paesi. Oltre a tutte le cose che si sono dette sulla Turchia, va detto che l'esercito turco sarebbe il piu' potente ed efficiente tra tutti quelli europei; non mi pare cosa sulla quale glissare bellamente. Sia chiaro che a me la Turchia piace, ma con l'Europa non c'incastra niente; a meno che la Ue non sia stata fatta proprio per questo...

Lo PseudoSauro said...

Arm: come "business" non lo vedo tanto appetitoso. Il mercato turco, se si vuole, e' gia' disponibile; non c'e' bisogno di includere tutto il paese. La preponderante arrettratezza dell'agricoltura turca finira' per prendersi tutti gli aiuti comunitari a discapito degli altri paesi; lo sbilanciamento demografico ed i ben noti problemi culturali di un paese che non e', e da molto tempo, piu' quello di Ataturk faranno il resto. La Germania fa con la Turchia cio' che la Francia fa con il Maghreb, avendo quasi il 7% di turchi residenti sul suo territorio. Queste "minoranze" fanno gia' sentire il loro peso ora; quando cesseranno di essere tali ce ne dovremo andare noi. E nessuno ha intenzione di mettere in discussione Schengen; nemmeno dopo Madrid, Londra e le sommosse olandesi, francesi, danesi e chi piu' ne ha, piu' ne metta. Sara' necessario qualche ulteriore assaggio delle politiche UE perche' si capisca la necessita' di ridimensionarla a comunita' economica. Non credo che ci vorranno piu' di 5 anni, forse anche meno. Sono disposto a scommettere,

Anonymous said...

Ciao Nessie, ottimo post come sempre...Il problema é di non poca entità, l'aver permesso l'instaurarsi di comunità islamiche che si sono autoemarginate, ha portato a tutti i fatti recenti di terrorismo e vandalismo. Il punto é quello che tu hai sottolineato, queste comunità vogliono vivere secondo i propri usi e costumi, anche (e questo é il grave) se sono contrari alle nostre leggi. Hanno ricreato qui dei piccoli microcosmi integralisti basati sulla loro cultura e sulla loro legge. Autoemarginandosi perché ritengono oltraggioso mescolarsi a noi. I pochi moderati che vogliono integrarsi sono perseguitati come nei loro paesi natii. (giusto ieri ho letto di una donna musulmana, che ne ha sfregiato un'altra perché non voleva mettersi il velo, e così facendo disonorava l'Islam, ma qui siamo in ITALIA e dovrebbe esserci libertà di culto e pensiero). Tutto questo é ignorato dai politici e francamente a pensarci c'é da mettersi a piangere. Queste comunità sono metastasi che invaderanno con il tempo, tutto il nostro tessuto sociale, vuoi per la miopia dei nostri politici, per uno sbagliato senso di carità e accoglienza, per l'alto grado di prolificità loro, per il laicismo sempre più accentuato della nostra società, contrapposto ad una fede religiosa fanatica che induce chi la professa ad uccidersi in nome di Allah. Sono più forti e determinati di noi,e spesso ci disprezzano perché ci considerano "decadenti", "inetti", "immorali" ecc. Il bello é che questo disprezzo é attribuito solo agli integralisti, ma non é così, appartiene anche a molti musulmani considerati moderati. Perchè questo sentimento non affiori in loro, devono essere più vicini al nostro modo che vivere, é il primo passo é fargli almeno rispettare le nostre leggi...

Lo PseudoSauro said...

Arm: molto profonde le tue considerazioni. Evidentemente sei un esperto in materia. Sai che ho molta stima per la tua intelligenza, ma ogni analisi costi benefici implica anche la valutazione degli effetti collaterali; e questi sarebbero tali che non vi si potrebbe porre rimedio attraverso una "semplice" contrapposizione armata tra stati. In altre parole, per me, il gioco non vale la candela. Siamo nel campo delle ipotesi, naturalmente, ma siccome la maggior parte delle considerazioni sulla materia paiono ispirate solo alla speranza, qualunque ipotesi e' un dato cero al confronto. :-)

Anonymous said...

ho notato che in tanti sono in pausa... vabbè, un saluto :-)

Anonymous said...

Ciao Nessie, ben tornata:-)

Nessie said...

Grazie per il saluto si a Mary che a Watergate. Sono appena rientrata. Domani aggiorno. Ciao :-)