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05 September 2025

20esimo anno di blog




Quest'anno ricorre il 20esimo del mio blog. Di questi tempi, è un traguardo importante. Lo misi in piedi esattamente il 14 settembre del 2005. I motivi per cui scrivo non sono di certo per  "stare sulla notizia", come si dice nello slang giornalistico. Siamo bombardati da notizie ogni mezz'ora. Semmai è quello di tirare fuori quei filoni solitamente trascurati o nascosti dalla ridondanza della cosiddetta informazione.  Ho cercato nei miei pezzi (non mi piace chiamarli post) di sottolineare quanto viene messo nelle colonne più marginali della stampa. O tra parentesi. Oppure, omesso del tutto. Non so se ci sono sempre riuscita. Ma soprattutto ho tentato di aprire una finestra sulla nostra cultura, identità, radici e stili di vita e su tutto quanto mostriamo di non avere abbastanza a cuore. E' un po' questo il mio leit-motiv : me ne sono accorta rileggendo qualche pagina del mio archivio. Rileggendo vecchi pezzi mi sono però resa conto che quello che ieri sembrava vero, si dissolve come la neve al sole, nel giro di pochi anni. Gli attentati "islamici", ad esempio sono stati il più delle volte dei false flag. L'immigrazione è la bomba umana e demografica manovrata dalle élite per sostituirci e metterci in difficoltà e  precarietà in casa nostra. Le guerre sono lo strumento della finanza per attuare rapine ai danni dei popoli e sottometterli come schiavi alle regole della "ricostruzione" (la loro). Oltre che ad attuare feroci piani malthusiani e neomalthusiani per la riduzione della popolazione. Come pure, le pulizie etniche  Per un momento (parlo degli inizi di questo blog) fummo tutti "fallaciani", ma la stessa Oriana non si rese conto che i suoi libri non piacevano nemmeno a chi tentava di difendere. La strega doveva bruciare ad ogni costo,  e le copie dei suoi testi dovevano essere ritirate tanto dal MRAP islamico  (Mouvement contro le Racisme et pour l'Amitié des Peuples) che dalla ADL (l'Anti Defamation League ebraica). Del resto lo scopo del blog è anche quello di mettere in atto una costante modifica, rettifica e auto-rettifica di quanto ieri pareva vero, e successivamente rivelatosi...fallace. 

Certamente fu più brava Ida Magli a individuare nelle inarrivabili ramificazioni massoniche di questa Ue, lo strumento di quel Nuovo Ordine Mondiale che tanto soffoca i popoli e frantuma le nazioni. L' immigrazionismo come strumento di decomposizione sociale e di frantumazione dell'unità culturale dei popoli, in prima luogo e di invasione coatta nonché di istigazione a scontri interetnici, in secondo luogo. Il fine ultimo, è la sostituzione delle masse autoctone con quelle allogene. La libera circolazione degli uomini, delle merci e dei capitali, quale dogma del fondamentalismo mercatista, prima che facessero macchina indietro con i "dazi" attuali (ovvero una guerra commerciale mascherata da "protezionismo" messa in atto per ripianare i debiti americani). Il mercato come unica regola di vita, imposto con una cieca quanto ottusa fede che è diventata sempre più terroristica nei confronti di chiunque tenti di contrapporvisi. Altri acceleratori di questo becero egualitarismo livellante sono il matrimonio omosessuale, l'eutanasia, le fecondazioni in vitro e gli espianti d'organi, i quali danno vita ad un autentico mercato internazionale illegale di criminali al suo servizio

Ma nemmeno questa brava antropologa poteva immaginare dove si sarebbero spinti gli oligarchi (in questo caso, oligarchi sanitari) durante il cosiddetto periodo "pandemico". Libertà calpestate, cure vaccinali inflitte con la forza, ricatti sul lavoro (se non ti vaccini, perderai il lavoro, perché solo chi offre il braccio alla patria è degno di poter lavorare), imposizione di false narrazioni attraverso martellanti bollettini della Paura. Non so se sono riuscita a tenere accesa la fiammella della Libertà e della ricerca del Vero, ma è  questo lo scopo precipuo del mio lavoro. Non ho mai cercato di accettare raccolte pubblicitarie (che pure mi sono state offerte) per mandare avanti questo sito e in fondo la censura di due post da parte del team di Google, sono da considerare due piccole medaglie da appuntare al mio petto. 
Andiamo avanti con questa piccola finestra sul cortile di un mondo sempre più distorto e di un'umanità sempre più allo sbando. Si accettano miracoli, anche se per ora non se ne vedono all'orizzonte.

Santa Teresa di Calcutta






28 August 2025

La strage dei negozi di prossimità




Vi sarà capitato di osservare che nelle città italiane, piccole, medie e grandi, nei villaggi, nei paesi, si assiste a una silenziosa desertificazione del commercio al dettaglio.  Dove c'era un'edicola, ora c'è una serranda che la chiude e la impacchetta come un fantasma grigio e nero. Chi vuole un quotidiano, è costretto a comprarlo nei supermercati.  Dove c'era una rivendita del pane e dei commestibili, troverete locali vuoti. Idem per l'abbigliamento, forse tra i settori più penalizzati. Anche gli esercizi che forniscono servizi (ferramenta, lavanderie, cartolerie, ecc.) bisogna andarseli a cercare almeno due comuni al di fuori del proprio. Il commercio di vicinanza ha visto un calo significativo negli ultimi dieci anni, con stime che indicano la chiusura di oltre 140.000 negozi tra il 2012 e il 2023/2024 (fonte Agi). 
Le cause principali di questa tendenza sono l'ascesa del commercio on line, la concorrenza della grande distribuzione (outlet, supermercati, centri commerciali, catene di globalizzazione), l'aumento di affitti e tasse, e le difficoltà burocratiche per chi vuole ottenere una licenza. La crescita dello shopping online ha certamente avuto una forte incidenza sulla chiusura dei negozi con l'aumento di affitti e tasse e le difficoltà burocratiche rappresentano un peso insostenibile per molte di queste attività. Specie poi, se l'esercente è italiano. Scorciatoie e agevolazioni, invece, per l'aspirante esercente straniero.
Questo fenomeno porta a un rischio di "desertificazione commerciale" nelle città, specialmente nei centri storici laddove botteghe e piccoli laboratori artigianali avevano una funzione di animazione, di punto di riferimento e di ritrovo del borgo stesso che nel Bel Paese costituisce una sorta di biglietto da visita, una carta di identità . E mentre i borghi (anche quelli di notevole impatto storico e richiamo turistico) languiscono, avrete notato qualcuno di quei lugubri veicoli di Amazon sempre più  simili a carri funebri, che lanciano la merce bella impacchettata davanti ai cancelli o ai portici delle abitazioni. Si infilano dappertutto, perfino nelle località fuori mano. Il picco delle vendite on line, lo si è realizzato, come è facile intuire, durante  i confinamenti sanitari della cosiddetta "pandemia".  Lì, c' è stata una grande manna dal cielo per i  grandi distributori del e-commerce globale. Ed è lì che è stata assestata una consistente mazzata contro il commercio al dettaglio. 



 I dati e  le fonti  di questa desertificazione commerciale,  si possono reperire dalla Confesercenti e dalla Confcommercio. Eccone alcuni, sebbene non ancora aggiornati al 2025

Dati di Confesercenti:
Dallo studio di Confesercenti del 2024 si evince che sono cessate 140.000 attività commerciali in Italia negli ultimi 10 anni.
Dati di Confcommercio:
Dalle analisi di Confcommercio, nel periodo 2012-2024 sono sparite 118.000 attività al dettaglio. 

Tuttavia, le associazioni dei commercianti e artigiani non ci dicono che in realtà è in atto da tempo un progetto concentrazionario e  centralizzatore lobbistico che mira a liquidare tout court, lo stile di vita italiano. Infatti lo spopolamento dei piccoli comuni  dovuto anche al calo delle nascite, è inversamente proporzionale alla nascita di "città parallele" - quelle che Marc Augé chiama "non luoghi". Ovvero false cittadelle commerciali alienanti sempre più simili a delle Disneyland che ricordano l'ingannevole Paese dei Balocchi di Pinocchio. Lì, i  consumatori re-infantilizzati e zombificati  per l'uopo, si aggirano per reparti con sguardo inespressivo, tra le merci.
Fanno parte di questo malsano progetto anche le sperimentazioni sulle "smart city", dette anche "città intelligenti", altri ghetti commerciali creati bell'apposta per controllare i cittadini e non fare muovere le persone al di fuori di un certo perimetro, con la scusa "green" di frenare l'inquinamento e la CO2 nelle città. La Milano di Sala ne è già un tragico esempio.

C'è inoltre la questione non secondaria dell'impatto urbanistico, territoriale e sociale. La chiusura di molti negozi  di prossimità porta a una desertificazione commerciale delle città, con un impatto negativo sulla qualità della vita nei quartieri (si pensi solo a bambini ed anziani) con conseguente perdita d'identità delle nostre città. Non dimentichiamo inoltre che ogni negozio, ogni bottega, ogni esercizio che chiude i battenti,  crea  quasi automaticamente zone di degrado con graffiti e scritte con bombolette spray sulle saracinesche e sui muri adiacenti. Non ultimo, si assiste a bivacchi sotto i portici, a zone franche di gente dedita allo spaccio e al malaffare, accompagnati da sporcizia varia (bottiglie e lattine vuote sparse in giro, cartacce, ecc). 
Il dettagliante aiuta a mantenere ordine, bellezza, pulizia. Spesso orna il suo habitat con  zone dehors ornate da fioriere e composizioni floreali che sono parte integrante dell'arredo urbano.  Insomma, tutto ciò che di bello abbiamo sempre dato per scontato nei nostri centri piccoli e grandi, rappresenta una forma di civile presidio del territorio, oggi -ahimè -  messo sempre più  in precarietà. E non basta farne solo una questione di "ordine pubblico" con qualche agente in divisa lì piantonato nei pressi.

C'era una volta un'edicola....

Forse mi sono distratta, ma non mi pare che questo governo autodefinitosi "sovranista" e "identitario" stia spingendo per il mantenimento e la conservazione di quella che è una cifra specifica del cosiddetto made in Italy proprio a partire dal ripristino delle botteghe storiche, delle arti e dei mestieri, attuando magari opportune agevolazioni per un settore tanto in sofferenza. 

Sant'Agostino

19 August 2025

Minima Immoralia: sul ponte sventola bandiera bianca

 


Il ministro Schillaci dagli occhi sempre abbassati e dallo sguardo sfuggente, si è guadagnato in questi giorni da Mario Giordano (La Verità), il titolo di Badoglio della Sanità. Sul ponte sventola bandiera bianca e la resa a Big Pharma appare più che evidente. Per non colpire direttamente i dott. Serravalle e Bellavite, rispettivamente pediatra ed ematologo,  i quali hanno un curriculum di tutto rispetto, ha buttato tutto quanto a carte 48. Ma è evidente che ha ceduto alle pressioni della mai scomparsa Cupola sanitaria dedita alla "caccia all'Untore". Al secolo, caccia  ai  "no vax", termine mediatico coniato allo scopo di disprezzare e attaccare un marchio di infamia addosso a chi desidera vederci chiaro e analizzare con prudenza e competenza gli effetti avversi (che sono tanti) dei vaccini. Forse l'Orazio Ponzio Pilato voleva far passare inosservata, la sua manovra occulta ferragostana, tra bollini rossi e neri della canicola che assopisce le menti, allerte Caronte e allerte traffico, ma alla fine non c'è riuscito.
Quanto a Meloni, non basta dire che tutto ciò (ovvero la manovra di scioglimento del cosiddetto Nitag)  "non è stato concordato" e che non si inserisce nel "pluralismo". Non si tratta di idee politiche a confronto, ma di vaccini dei quali si vogliono ad ogni costo, coprire tutti i guasti e tutte le controindicazioni del caso. Ma con ogni evidenza, questo tipo di  lotte non dà la stessa visibilità delle passerelle americane alla Casa Bianca,  con i cosiddetti "volenterosi".  Già, "lei viaggia, trottola per il mondo, non si capisce bene a che fine " (copyright Max Del Papa).  



Ho sempre nutrito una certa sfiducia verso chi parla senza mai guardare negli occhi il proprio interlocutore, e la mossa di Schillaci ne è, in qualche senso, un po' una conferma. Ha ceduto alla pressione delle cupola sanitaria di questi giorni e, per non metterci direttamente la faccia, si è unito ai corifei dei sicofanti scatenati che volevano ad ogni costo la testa di quei due poveri medici malcapitati facendo come Alice nel Paese delle Meraviglie: ha scompaginato il mazzo di carte buttandole tutte per aria. "Meglio tutti che due" è stato lo stolido commento-tweet di Claudio Borghi della Lega. Ci vuole un gran cervellone per fare simili affermazioni! E' mai possibile che non capisca che nel mucchio i codardi si nascondono meglio? Sì, la liquidazione di questo Nitag, un acronimo mai sentito nominare prima, ovvero il gruppo tecnico consultivo nazionale delle vaccinazioni, rappresenta una vittoria dei Soloni finto-competenti che ci rinchiusero in casa per un virus curabilissimo con farmaci d'ordinanza.
Dicono che questo ministro della cosiddetta Salute proveniente dal Comitato Tecnico Scientifico (CTS) dei due precedenti governi detti "emergenziali" (Conte 2 e Draghi) sia stato voluto da Mattarella. Se fosse vero, sarebbe la dimostrazione palese che l'"erba voglio" non cresce neppure nei giardini dei presidenti del Consiglio eletti a stragrande maggioranza, e che i suffragi non cambiano lo stato delle cose. Dicono altresì che anche nella decisione di sciogliere questo organismo consultivo, ci sarebbe lo zampino del Colle. Ovviamente, non ne abbiamo le prove. Ma che simili decisioni, facciano  oggettivamente (e non solo oggettivamente) il gioco della cupola sanitaria legata a Big Pharma, mi pare evidente. Basta leggere sulla stampa, le dichiarazioni indignate e malevole dei Burioni, dei Bassetti, della Russo, di Filippo Anelli dell'Ordine dei Medici e compagnia cantante.  Ce ne dà conto il dott. Daniele Giovanardi, ex vice Presidente e Segretario dell’Ordine dei Medici di Modena, in questo post per Il Giornale d'Italia, su come le istituzioni pubbliche sanitarie siano controllate e corrotte da Big Pharma. Se tutto ciò dovesse essere accertato (ma mi chiedo da chi, visto lo stato della nostra magistratura), sarebbe bene che il ministro Tentenna dallo sguardo sfuggente, si facesse da parte. Sogno di una notte di fine estate. 

San Giovanni Eudes




12 August 2025

Un altro bavaglio, un altro mattone nel muro

 


Ma non dovevano essere gli identitari che sventolavano il rosario? Ma non erano quelli che dovevano mettere al primo posto gli interessi nazionali e l'indipendenza dai poteri sovranazionali? Parlo della Lega, dei leghisti et similia.
Finalmente si dipanano le nebbie e si viene a sapere perché Salvini ha ottenuto il premio dell'amicizia Italia-Israele. Ovvio, sta lavorando per loro, per questo lo incoraggiano con un bel premio. Ho letto che il luogotenente leghista Massimiliano Romeo in Parlamento ha avviato la discussione sul disegno di legge che mira a introdurre  nientemeno che “Una legge che in realtà va ben oltre la prevenzioni delle discriminazioni, con articoli che sembrano scritti apposta per criminalizzare critiche e manifestazioni contro Israele. La proposta mira infatti a introdurre la contestata definizione di antisemitismo prodotta dall’Alleanza internazionale per la memoria dell’Olocausto (IHRA), che identifica come tali, non solo critiche e manifestazioni contro le persone ebree, ma anche contro «le istituzioni della comunità», e quindi contro lo Stato ebraico".  (Fonte: L'Indipendente)


In altre parole, se questo ddl 1004 dovesse passare così com'è, ci si ritroverebbe alle prese con un'estensione più dettagliata della già criticabile e criticata Legge Mancino, giudicata da molti un "obbrobrio giuridico". Affrettiamoci dunque a criticarla e a contestarla prima del suo varo istituzionale, perché potrebbe scattare una censura ancora più demenziale:  non solo per chi stigmatizza le azioni politiche dello stato di Israele, ma anche per chi esercita il suo legittimo diritto di critica verso i  suoi "migliori amici", come Matteo Salvini e alleati. E' certamente un ddl altamente sospetto quello che cade a ridosso di una strage e di uno sterminio di un povero popolo. Ed è  alquanto sospetto che cada durante l' ulteriore escalation dichiarata da Netanyahu, sull'occupazione di Gaza City, prevista per la data fatidica del 7 ottobre. Dopo aver ascoltato la sua conferenza-stampa vien da chiedersi: perché finora cosa avete fatto col vostro esercito, i vostri droni, le vostre bombe, i vostri carri armati? Esiste ancora qualche brandello di libertà sulla Striscia dove un povero popolo è stato fatto sloggiare per ben 8 volte da una parte all'altra in un territorio molto piccolo e in una continua mesta erranza fatta di morituri? Qualche tassello di terra non violata tra le macerie di oltre il 92 per cento di abitazioni bombardate e le cataste di morti, esisterebbe dunque ancora? Qualche sopravvissuto a cui sparare?...

Intanto ieri sono stati assassinati cinque giornalisti facenti capo ad Al Jazeera, impegnati nel reportage di guerra, anche se in questo caso, parlare di guerra non è la parola giusta, dato che vi è accanimento sui civili (donne, uomini, bambini, anziani). Genocidio, massacro, carneficina, pulizia etnica, semmai. A voi la scelta  del termine più consono. E non è una questione semantica, ma di morti tangibili e verificabili. Vogliamo scommettere che diranno che TUTTI i cronisti assassinati erano agenti di Hamas? Oppure che si è trattato di un altro "errore tecnico"? In questo secondo caso, almeno hanno dichiarato chiaro e tondo che si tratta di un raid mirato

Intanto in detto ddl  1004 già presentato al Senato verranno proibite manifestazioni a favore della Palestina, meeting e raduni. Non ho mai partecipato a nessuno di questi raduni,  ma  trovo che vietarli sia un abominio anti-costituzionale, un pericoloso precedente destinato a far crescere ancora  di più rabbia, aumento della conflittualità e delle contrapposizioni. E' questo che vuole Matteo Salvini? Si vede che glielo hanno ordinato a Tel Aviv.  Sì, perché l'articolo 3 del testo arriva addirittura a negare l'autorizzazione a qualunque manifestazione critica contro Israele. Tradotto: "Vietato per legge criticare Israele e il suo governo". Nessuna leadership politica nazionale e internazionale che sia, nessuno stato democratico,  ha mai goduto del privilegio di una simile canonizzazione!

Molto più astuta  di lui, la sua collega Giorgia Meloni. La stessa che mentre implora la fine della tragedia di Gaza, si premunisce affinché il suo governo continui a fornire armi a Israele, quando perfino il tedesco Merz ha deciso di porre fine alla forniture. 

Capisco che Salvini ministro delle Infrastrutture, sogni il Ministero dell'Interno, ma qualcuno deve ricordargli che un ministro dell'Interno esiste già e che il suo titolare si chiama Piantedosi. E invece che fa questo omaccione dallo scarso intelletto? Si candida a fare il Ministero della Repressione e del manganello nonché il neo-funzionario della Polizia del Pensiero. Un altro mattone nel muro della segregazione mentale. Un altro bavaglio ben peggiore della mascherina, durante la dittatura sanitaria. Proviamo un po' a fare un'operazione inversa e a parti invertite: che avrebbe detto la Lega d'antan, se una simile nefandezza l'avesse fatta  o solo proposta, la sinistra?

E invece no, e invece queste mordacchie ideologiche e liberticide sarebbero politiche altamente "nazionali" ed "identitarie", di un frustrato ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture, aspirante al più alto Ministero della Repressione. 

San Ercolano


05 August 2025

Alla fiera del West




Niente di nuovo sul fronte occidentale. Credevo che fosse finita la Paurocrazia da pandemia indotta, ma mi sbagliavo. Ora arrivano  le zanzakiller e  dopo la Dengue, c'è quella del Nilo. Vien voglia di parodiare quella canzoncina di Branduardi sul topolino comprato da un babbo al figlioletto: "Alla fiera del West/ per due soldi una zanzara mio padre comprò". 
Speravo, pur non credendoci, che la smettessero di terrorizzarci con qualche nuova malattia, ma cosa volete mai, perfino il Nilo ha un Ovest e un Est. E pure un titolo inglese: West Nile. Perbacco, che sciccheria! in Inglese mette anche più paura!
Nessuno indaga sui decessi per "malori improvvisi", sulla miocarditi e pericarditi perfino in seno ai bambini, sulla frequenza dell'autismo, sui turbocancri che divorano molti cittadini in questi ultimi anni, in concomitanza con quanto non si può scrivere, perché c'è la censura Ue, ci sono i fact checker, gli algoritmi, il DSA e che il demonio se li sprofondi. Ma sulla zanzara dell'Ovest del Nilo, rieccoli tutti visibili e in pompa magna. C'è perfino Rezza o meglio, Rezza 2, ex dirigente di ricerca dell'Istituto Superiore di Sanità  nonché volto noto durante la "pandemia" e  attualmente professore di Igiene e Sanità Pubblica presso l'Università Vita e Salute del San  Raffaele.  Per non dire di Pregliasco che gufa già sulla "sottovalutazione" dell'infezione. A volte ritornano, anche i luminari, ringalluzziti da nuovi e più importanti incarichi. Così come tornano i bollettini virali. Ritornano le schizofrenie comunicative: iniziare piano piano, facendo spallucce e facendo finta di sottovalutare il fenomeno, perché intanto finora muoiono dei vecchietti con "patologie pregresse". Poi piano piano si va in un crescendo rossiniano in stile "Gazza Ladra", con tanto di numeri sempre aggiornati e in aumento; con la frequenza dei bollettini, con spostamenti di zone del centro-Sud, al Centro e poi al Nord (il Veneto),  con cartine geografiche le cui zone sospette si allargano a macchia d'olio. Si muore più di diabete, ma che volete mai? West Nile, West Nile... Fa pure rima. 
E' promesso un passaggio in parlamento da parte del ministro della cosiddetta Salute per eventuali protocolli da adottarsi. Si contano già sette decessi, concentrati principalmente tra Lazio e Campania.   Crisanti rilascia un'intervista sul Corriere  nella quale ci dice che i repellenti per zanzare tipo Autan, funzionano a meraviglia. Mica lo sapevamo, neh? Così come le disinfestazione da attuarsi rigorosamente durante i mesi primaverili.  Poi ci sono le zanzariere. Altra grande scoperta dell'acqua calda. Ne muoiono di più per diabete, ma tant'è! In fondo ce lo aveva promesso Ursula che ora sta per capitolare in singolar tenzone, che avremmo vissuto in una Ue fatta di  "permacrisi" (termine  da lei stessa coniato).  Crisi, permacrisi, Crisanti, crisantemi. O come recitava  il poeta Toti Scialoja  

Una zanzara di Zanzibàr
andava a zonzo, entrò in un bar,
«Zuzzerellona!» le disse un tal
«mastica zenzero se hai mal di mar».

Sant'Osvaldo