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17 January 2011

Tunisia: pane, rivoluzione, golpe e altro

La Tunisia è a due passi da noi, perciò nel bene e nel male  ci riguarda. I fatti di quanto è accaduto sono stati riportati da tutti i giornali, le possibili cause e conseguenze, invece no. Se analizziamo i tumulti avvenuti con occhio romantico non possiamo che applaudire al concetto che, "la storia del passato ormai ci ha insegnato che un popolo affamato fa la rivoluzion" (dal giornalino di  Giamburrasca in versione canzonetta di Rita Pavone). Quando però si vede che in una stesso periodo di tempo insorge l'Algeria, ci sono tumulti e attentati contro i copti in Egitto, la Giordania scende in piazza contro il re Abdallah, insomma quando improvvisamente siamo agli orchestrali impazziti del film di Fellini "Prova d'orchestra" e che questa orchestra sembra suonare tutta all'unisono, allora gatta ci cova. Chi ha interesse a destabilizzare tutta l'area del Nord Africa? 
Nei giorni scorsi a sparare erano soprattutto i poliziotti dei corpi speciali, mentre l'esercito è rimasto ai margini; non si è mai davvero impegnato nella repressione; altrimenti i morti si conterebbero a migliaia e non a decine. Forse ha ragione chi pensa che la rivolta sia stata usata dallo Stato maggiore, il quale ora si appresterebbe a controllare il Paese, magari dietro un leader fantoccio, si chiede Marcello Foa nel suo blog sempre ricco di interventi interessanti.
Inoltre ricordiamo la cricca militare di Ben Ali, di Bouteflika in Algeria,   il vecchio "faraone" Mubarak e il colonello Gheddafi sono vecchi rottami residui della Guerra Fredda, quando l'Urss estendeva la sua longa manus nei paesi arabi. Quindi non sono più funzionali allo sviluppo mercantile e mercatista voluto dalla Ue e a  quel Nuovo Ordine Mondiale  di cui si va magnificando le virtù.
Lungi da me, a scanso d'equivoci, il voler sostenere dei rottami militari e per di più anche corrotti. Come pure il voler minimizzare le ragioni dell'aumento spropositato dei prezzi sui generi di prima necessità in Tunisia fino a rischiare fame ed esasperazione presso la folla inferocita.
Le ragioni "oggettive" per  scatenare delle rivolte  ci sono sempre.
Ma alle rivoluzioni che spuntano come funghi, che hanno nomi di piante, di fiori e  di colori e che il più delle volte vengono aiutate e supportate dall'esterno come merce da "esportazione", visti i risultati nei paesi baltici, francamente non credo più.
E del resto, ragionando secondo il nostro tornaconto  ecco alcuni possibili effetti riscontrabili per noi Italiani su almeno quattro fronti:
  •  I nostri contratti commerciali in particolare relativi alle forniture di petrolio subiranno modifiche ancora non si sa bene come.
  •  I patti stipulati da Maroni sugli sbarchi dei clandestini dalla Libia, saranno vanificati. E a che pro rispettarli, visto che l'obiettivo delle maestranze Ue come lady Ashton (la Mrs. Pesc insediatasi a Bruxelles) sono quelle di facilitare la circolazione e il flusso dei lavoratori disoccupati verso  di noi, garantendo lo stesso trattamento di welfare riservato ai lavoratori comunitari?   
  •  La già difficile e incontenibile politica migratoria subirà un'ulteriore accelerazione, con tutti gli effetti devastanti che sappiamo circa l'illegalità diffusa, dal momento che hanno aperto le galere tunisine, facendovi fuoriuscire la peggior feccia.
  •  L'istruzione e la formazione professionale dei lavoratori tunisini (disoccupati ed occupati) attraverso il programma europeo "TEMPUS"; l'accesso degli studenti al programma europeo sarà garantito dal programma "Erasmus Mundus".

In cambio, il nuovo partner africano "avanzato" e  debitamente "democratizzato" per l'uopo, dovrà impegnarsi a concretizzare nel proprio territorio nazionale i buoni propositi delle "liberalizzazioni", delle "armonizzazioni" delle politiche energetiche, della circolazione dei capitali e dello sviluppo dei servizi finanziari, ecc.
A bruciapelo, una domanda politicamente assai scorretta: a noi che ce ne viene di buono da  tutta questa "rivoluzione tunisina" che chiamano già col nome poetico di "rivoluzione dei gelsomini"?

39 comments:

Massimo said...

F.D. Roosevelt (presidente che, peraltro, non è certo tra i miei preferiti) di Somoza disse: è un figlio di p.... ma è il NOSTRO figlio di p.....
A buon intenditor ... :-)

Aldo said...

Il bello è pensare all'immagine della Tunisia che ci è stata spacciata fino alla settimana scorsa: il fiore all'occhiello del Nord Africa, un esempio da seguire, bla, bla, bla...

Comunque hai ragione, o Nessie, a preoccuparti per le concrete ricadute sulla nostra situazione "casalinga", perché secondo me sei stata fin troppo ottimista.

Questo tunisino è l'ennesimo tassello che si aggiunge ad un puzzle di eventi che si dimostra ogni giorno peggiore. L'impressione è che sia in corso una guerra "non convenzionale" che ci coinvolge in pieno senza neppure essere stata dichiarata. Anzi, la si tiene accuratamente nascosta, perché non è una guerra tra nazioni, ma all'interno delle nazioni e al di sopra di esse. Una guerra portata ai popoli e alle persone che li compongono da quelle che io chiamo, in senso molto generale, "le dirigenze". Summa ben ciapài!

Huxley said...

Guardacaso la Tunisia è (era) uno dei paesi che si stava avvicinando alla Cina (anche disertando l'assegnazione del premio nobel dissidente cinese).
Il monopoli mondialista (travestito da democratizzazione) continua.

Nessie said...

A buon intendor... capisco bene. Ma la Guerra Fredda è finita da più di 20 anni, e, dati gli scenari che ci si aprono costantemente sotto gli occhi, non sappiamo ancora se dobbiamo rimpiangerla. Anzi, io lo so.

Nessie said...

Certo Aldo, hai colto nel segno: è una guerra combattuta "con altri mezzi", come direbbe von Clausewitz. Sofisticati e temibili.
Non a base di bombe a grappolo, ma all'interno dei popoli stessi,delle nazioni stesse che devono diventare delle "vaste aree di mercato, istigando costantemente discordie, divisioni, conflitti civili e destabilizzazioni permanenti. Non mi pare di aver dato un quadro molto ottimista, anzi...
Il nostro problema non è più come contrastarlo, visto che è la Ue che lo vuole, semmai come metterci in salvo.

Nessie said...

E guarda caso, Huxley, la Tunisia è il primo grande partner commerciale francese di quel Sarkò che ora prende così abilmente le distanze da Ben Alì (gli ha negato rifugio politico mentre la Francia lo ha dato in passato perfino all'ayatollah Khomeini). Jamais couché avec.

Lo PseudoSauro said...

Questo l'ho mandato a Foa

http://blog.ilgiornale.it/foa/2011/01/15/tunisia-i-manifestanti-sono-stati-usati/comment-page-2/#comment-30067

Per esperienza personale, Le posso dire che le Forze Speciali sono, ormai quasi dappertutto preparate allo stesso modo. Da noi c'e' una supervisione diretta del Comando NATO che spesso passa addirittura sopra la testa del Governo. Esemplare fu la questione della cosiddetta "Gladio" - che poi tale non era - quando alla richiesta di informazioni del magistrato inquirente, ai comandi di Col Moschin e GOI (Incursori dell'Esercito e della Marina), venne opposto il NATO Top Secret, classificato "Cosmic": il massimo livello di segretezza. Oltretutto, la specializzazione in senso FS (Forze Speciali propriamente dette) e FOS (Forze per Operazioni Speciali) e' proseguita coinvolgendo tutte le Armi e le Forze di Polizia, Aviazione e Carabinieri compresi. Considerato che le FS aggiornano continuamente il loro know how in diverse sedi europee e USA, e visto che la partecipazione ai corsi di molti paesi non UE - e quindi arabi - e' la norma ormai da anni, che dire di cio' che accade in Tunisia? Impiegano i loro migliori specialisti in Antiterrorismo e simili, ma i rispettivi comandi si comportano come i nostri nel quadro di alleanze non codificate, ma pure di fatto esistenti. Credo sia poco probabile, che le sommosse del Maghreb siano genuinamente nazionali, cosi' come tutte le ribellioni che avvengono in giro per il mondo a migliaia. Certo, le motivazioni sono spesso autentiche (ancorche' sia doveroso dubitare sulla genesi delle dinamiche che causano le crisi: finanza, economia, "diritti", massacri veri o presunti, etc.) ma il deflagrare delle rivolte segue sempre (e sottolineo "sempre") modalita' standardizzate.

Con buona pace dei "tutto va ben madama la marchesa" :-)

Nessie said...

Telepatia : lo stavo leggendo là, proprio in questo momento. E il bello è che ci sono in giro strani soggetti che si ostinano ancora a voler negare l'evidenza.

I 50 morti della rivoluzione dei gelsomini, ovviamente non fanno contabilità per i media. Non sono mica Sakineh.

Anonymous said...

Cause rivolta Tunisia, scontri, parte prima
http://informazionescorretta.blogspot.com/2011/01/cause-rivolta-tunisia-scontri-parte.html

parte seconda
http://informazionescorretta.blogspot.com/2011/01/cause-rivolta-tunisia-parte-seconda.html

Libano: la fuga in avanti degli Stati Uniti
http://sitoaurora.xoom.it/wordpress/?p=1049

Anonymous said...

Tunisia anno zero
http://it.peacereporter.net/articolo/26337/La+rivoluzione+dei+gelsomini%3A+Tunisia+anno+zero

Anonymous said...

Tunisia, la moglie di Ben Ali è fuggita con 1,5 tonnellate d'oro
http://qn.quotidiano.net/esteri/2011/01/17/443605-tunisia_moglie.shtml

Nessie said...

Aggiungo che i nomi delle rivoluzioni "esportate" rassomigliano sempre più a nomi di prodotti commerciali.
Per cui abbiamo: rivoluzione dei garofani, rivoluzione dei cedri, rivoluzione delle rose, rivoluzione arancione, rivoluzione viola, rivoluzione amaranto (quella dei bonzi birmani), rivoluzione dei gelsomini. Beato chi se la beve l'idea che sia "il popolo affamato a fare la rivoluzione".

Anonymous said...

..e rivoluzione verde... quella costruita per l'iran

Nessie said...

Già i verdi coi palloncini verdi.

E gli Uiguri islamici (minoranza oppressa in Cina) no?

La tendenza è sempre quella: trasformare il mondo in uno spezzatino eternamente in rivolta per applicare il dogma della carte dei diritti dell'Onu.

Huxley said...

Già che ci siamo, possiamo metterci anche la setta Falun Gong cinese.

Johnny 88 said...

Anch'io temo molto le ricadute in termini migratori. E attenzione alla possibile deriva islamista. Tutti dicono che non è possibile, che la Tunisia è laica ma non dicevano lo stesso della Turchia qualche anno fa?

Nessie said...

Al rischio fondamentalista ci credo poco. Il vero "fondamentalismo" sarà quello che ci verrà imposto dalle élites globaliste con l'obbligo di dare la precedenza lavorativa a loro, anzichè a noi. La precedenza alle case a loro anziché a noi. La precedenza alle borse di studio ai loro studenti invece che ai nostri. Tanto alla fòla che gli Italiani non valgono più una beata mazza ci credono perfino gli Italiani stessi.

Poi sì, magari ogni tanto salterà fuori qualche attentato "false flag" per non perdere le buone abitudini.

sdat said...

Illustre Nessie,
sinceramente io penso che l'Italia sarà coinvolta marginalmente ed in modo irrilevante nella rivolta Tunisina.
Tunisini e Algerini che intendono emigrare puntano alla Francia, per tutta una serie di questioni note e, sostanzialmente, logistiche, mi preoccuperebbe molto di più una rivoluzione Marocchina.
Nei paesi francofoni del corno d'Africa non si muove foglia che l'Eliseo non voglia, sarebbe ingenuo pensare che la Francia abbia avuto in tutto questo un semplice ruolo di spettatore.
In ogni caso, per quanto ci riguarda, non dovevamo certo aspettare la guerra dei gelsomini per dare preferenze agli extracomunitari, dall'asilo al mondo del lavoro manuale, l'Italia è un Paese che ha cominciato a considerare il problema immigrazione quando era già "invaso" da tempo.
Sono secoli che i nostri "cugini" galletti fanno ciò che vogliono in mezza Africa, evidentemente l'ex presidente-dittatore Tunisino l'ha fatta fuori dal vaso.
Appro... da quando sono finite le guerre ufficiali la Legione Straniera si è specializzata nelle rivolte urbane che mirano a rovesciare governi NON più amici o asserviti.
Non dimentichiamoci che alla vigilia dell'attacco all'Irak l'Eliseo ha dichiarato di chiamarsi fuori perchè considerava la patria di Saddam uno Stato sovrano, ovviamente ha omesso di dire che le proprie forze speciali la notte prima avevano rovesciato il governo del Malì.
Evidentemente esistono Stati più sovrani degli altri.
Un caro saluto

TADS

Anonymous said...

Anch'io alle notizie di queste sommosse ho pensato a una delle numerose "rivoluzioni" colorate accadute "spontaneamente" negli ultimi anni che guarda caso vanno tutte sempre e solo in un'unica direzione. Sembrano tutte l'applicazione di procedure standard.
Anche qui vale la regola che tre coincidenze fanno una prova.
In quanto a manipolazioni Il 1984 di Orwell era uno scherzetto al confronto.
Ovviamente non è difficile pensare che se le condizioni di vita da quelle parti si faranno precarie, vista la vicinanza, ne pageremo le conseguenze. Pensate cosa è successo quando si sfaldato il regime albanese.
Scarth

Nessie said...

Sdat, lascia perdere l'illustre :-)

Mi dai delle informazioni importantissime sulla legione francese, addetta ai moti e alle rivolte urbane.


Ciao Scarth, altro che Agatha Christie e le 3 coincidenze. Ormai siamo a quota 10 e passa. Qua viene più che altro il mente il Grande Dittatore con Chaplin che giocava a calcio col globo. Il fatidico 2012 è vicino e certa gente ha una fretta indiavolata.

Anonymous said...

Ho pensato la stessa cosa Nessie. Sembra davvero siano ossessionati dal fare in fretta. Sembra quasi debbano per forza avere il controllo totale. Possibile?
Scarth

Nessie said...

Sì, quel libro di Caillet lo hai già letto anche tu. Hanno delle scadenze con numeri simbolici e anche date-simbolo.
Però questo fa anche pensare che l'avidità non paga mai e che il diavolo fa le pentole ma dimentica i coperchi.

Johnny 88 said...

Faccio notare una certa ipocrisia mediatica. glorificano la "rivoluzione" e si dimenticano che ora in Tunisia al potere ci sono gli stessi che fino all'altroieri erano pappa e ciccia con Ben Alì. Alla fine è stato solo un regolamento di conti interno al "regime" con la Francia a fare da spettatore interessato e se possibile da burattinaio

Nessie said...

Ho visto, Giovanni. E il nuovo premier assomiglia pure a Napolitano. Con quello, vedrai che inizieranno di sicuro le "privatizzazioni", gli spostamenti di capitali e i servizi finanziari voluti dalla Ue.

Nessie said...

Errata corrige per Scarth.

Poc'anzi ho parlato di dieci e passa conflitti con relative "rivoluzioni" per il mondo? Sono stata ottimista. Ce ne sono almeno 24. Leggi qui:

http://it.peacereporter.net/conflitti/9/1

Lo PseudoSauro said...

Primapagina (Radiotre) un'ora precisa di lettura dei quotidiani, piu' mezz'ora di commenti degli ascoltatori SOLO sulle presunte prodezze sessuali di B. Pare che questo sia l'unico problema in Italia e nel mondo. La liberta' di stampa e' compatibile con la democrazia?

Anonymous said...

La volevano in Iran, è esplosa in Tunisia

http://sitoaurora.xoom.it/wordpress/?p=1056

m

Nessie said...

Grazie Marco. Letto, ma mi pare una visione assai romantica della rivoluzione: la scintilla, il martire che si immola, la sommossa...
Staremo a vedere chi subentra e cosa fa.

Sauro, in queste ore c'è chi paragona il Cav a Ben Alì. L'attacco al Palazzo di inverno è iniziato da almeno un decennio. Forse siamo al colpo di grazia.
C'è sete di mattanza per tutta l'area mediterranea.

Anonymous said...

Fallisce in Iran la « rivoluzione colorata »
di Thierry Meyssan*
http://www.voltairenet.org/article160825.html

In Tunisia non mi sembra ci sia stato cambio di potere... hanno tolto solo il problema ben alì...
almeno per ora.
m

Huxley said...

"in queste ore c'è chi paragona il Cav a Ben Alì. L'attacco al Palazzo di inverno è iniziato da almeno un decennio. Forse siamo al colpo di grazia."

Di certo non smetteranno fino a quando in Italia non ci sarà un governo allineato.
Leggendo certi commenti sui blog e ascoltando i miei colleghi sinistrati, direi che c'è una parte di questo paese che si merita quello che verrà.
Sudditi pecoroni che necessitano di qualcuno che gli dica cosa devono 'pensare'.

Nessie said...

Huxley, questo è poco ma sicuro.

Nel merito a quanto conti realmente il popolo nelle "rivoluzioni" (compresa quest'ultima dei gelsomini), ti copioincollo un commento del "forumista" a nome Silvio, dal blog di M. Foa:

"Come prima predetto, i sogni di una rivoluzione dal basso sono ormai morti.
I gelsomini (Jasmine Revolution) sono irrimediabilmente appassiti in Tunisia.
Lo annuncia http://english.aljazeera.net/ .
Hanno consentito che il popolo si sfogasse quel tanto per cacciare l’ingombrante “ex utile idiota” Ben Alì ma ora polizia ed esercito promettono bastonate e linea dura severissima contro chi oserebbe ancora protestare.
Parimenti, è stato costituito il governo provvisorio formato dai vecchi satrapi di un tempo, con l’esclusione delle opposizioni.
Morale della favola: tutto ha fatto finta di cambiare affinchè nulla sia cambiato.
E Stati Uniti e Francia applaudono.
D’altronde che pretendeva il ppl (= popolo) tunisino?
La democrazia dal basso? Ma se non ce l’hanno nemmeno gli occidentali!".

CVD: i gelsomini sono già appassiti!

Anonymous said...

CONSULTUM DE BACCHANALIBUS
http://conflittiestrategie.splinder.com/post/23896351#more-23896351

Anonymous said...

Sta arrivando? -inflazione-
http://www.ilgrandebluff.info/2011/01/sta-incominciando.html

Anonymous said...

La demagogia liberista di Montezemolo e Italia Futura contro Tremonti ed imprenditoria
http://claudiogiudici.ilcannocchiale.it/2011/01/17/la_demagogia_liberista_di_mont.html

Anonymous said...

L’esempio di Don Raffae’
http://bamboccioni-alla-riscossa.org/?p=6194#comments

Anonymous said...

Riflessioni sulla rivoluzione tunisina
http://kelebeklerblog.com/2011/01/24/riflessioni-sulla-rivoluzione-tunisina/

Anonymous said...

LA RIVOLTA IN TUNISIA: UN’ALTRA OPERAZIONE SOROS/NED?
di K. R. Bolton

http://blogghete.altervista.org/joomla/index.php?option=com_content&view=article&id=761:nuove-rivoluzioni-color-merda&catid=32:politica-internazionale&Itemid=47

m

Anonymous said...

Washington affronta l’ira del popolo tunisino
http://sitoaurora.xoom.it/wordpress/?p=1110

Anonymous said...

Rivolte per il caro prezzi: il frutto della politica della Fed.
Maurizio d’Orlando
http://www.asianews.it/notizie-it/Rivolte-per-il-caro-prezzi:-il-frutto-della-politica-della-Fed-20602.html

Egitto e Libano, qualche notizia
http://kelebeklerblog.com/2011/01/26/egitto-e-libano-qualche-notizia/

m