E' di questi giorni la notizia sulla clamorosa sentenza del tribunale di Milano che ha dato ragione ai tassisti circa il loro ricorso contro UberPop. Il Tribunale di Milano ha infatti disposto il blocco di “Uber-pop” (i tassisti fai-da-te, principale servizio della app Uber) su tutto il territorio nazionale con inibizione dalla prestazione del servizio. I giudici hanno accolto il ricorso presentato dalle associazioni di categoria dei tassisti per «concorrenza sleale».
Ma ricapitoliamo. Che cos'è Uber? e dove nasce? Uber è un'azienda con sede a San Francisco (USA) che fornisce un servizio di trasporto automobilistico privato attraverso un'applicazione software mobile (app) che mette in collegamento diretto passeggeri e autisti. Per chi si informa, chiunque può diventare un tassista. O se vogliamo dirla all'angloamericana, un "driver". La cosa in sé potrebbe anche essere conveniente, ma a casa mia prima della "convenienza" c'è la sicurezza.
"Siamo dovuti arrivare in aula di giustizia perché qualcuno decidesse - dice Pietro Gagliardi, responsabile sindacale per la categoria dei tassisti dell’Unione Artigiani della Provincia di Milano - nessuno voleva prendersi questa responsabilità: prima di ricorrere in Tribunale ci siano rivolti a Comune, Regione, al Governo, tutto inutile. È una grande vittoria - ha aggiunto - e non l’abbiamo fatto solo per noi e il nostro lavoro, ma anche per la sicurezza degli utenti".
Eh certo! Delle multinazionali americane hanno tutti quanti paura. Questi hanno quattrini da investire in collegi di avvocati, e c'è già da giurarci che non staranno con le mani in mano a rispettare una sentenza che una volta tanto, dà ragione a dei poveracci che hanno sborsato fior di quattrini per procurarsi una licenza alla Camera di Commercio per accedere a un mestiere, con il quale mantenere la famiglia.
Ma ricapitoliamo. Che cos'è Uber? e dove nasce? Uber è un'azienda con sede a San Francisco (USA) che fornisce un servizio di trasporto automobilistico privato attraverso un'applicazione software mobile (app) che mette in collegamento diretto passeggeri e autisti. Per chi si informa, chiunque può diventare un tassista. O se vogliamo dirla all'angloamericana, un "driver". La cosa in sé potrebbe anche essere conveniente, ma a casa mia prima della "convenienza" c'è la sicurezza.
"Siamo dovuti arrivare in aula di giustizia perché qualcuno decidesse - dice Pietro Gagliardi, responsabile sindacale per la categoria dei tassisti dell’Unione Artigiani della Provincia di Milano - nessuno voleva prendersi questa responsabilità: prima di ricorrere in Tribunale ci siano rivolti a Comune, Regione, al Governo, tutto inutile. È una grande vittoria - ha aggiunto - e non l’abbiamo fatto solo per noi e il nostro lavoro, ma anche per la sicurezza degli utenti".
Eh certo! Delle multinazionali americane hanno tutti quanti paura. Questi hanno quattrini da investire in collegi di avvocati, e c'è già da giurarci che non staranno con le mani in mano a rispettare una sentenza che una volta tanto, dà ragione a dei poveracci che hanno sborsato fior di quattrini per procurarsi una licenza alla Camera di Commercio per accedere a un mestiere, con il quale mantenere la famiglia.
Di parere opposto, il Codacons, ovvero l'associazione consumatori, da sempre in mano alla sinistra: "La sentenza del Tribunale di Milano - si legge in una nota del Codacons - rappresenta un danno enorme per gli utenti, perché limita la concorrenza e riduce le possibilità di scelta per i cittadini. È impensabile che un paese moderno possa essere privato di sistemi innovativi come Uber, che rispondono ad esigenze di mercato e sfruttano le nuove possibilità introdotte dalla tecnologia - afferma il presidente Carlo Rienzi.
Ricordo però, che la crociata contro i tassisti (ex aequo con gli edicolanti) era già partita da Bersani quand'era ministro per lo Sviluppo Economico per il governo Prodi. Avete capito con chi se la prendono i compagnucci d'antan? Coi pesci piccoli per tirare la volata alle multinazionali di S. Francisco. Ha proprio ragione Oscar Wilde a dire: "Chi non muore si rivede a S. Francisco", città nella quale arrivavano un tempo, tutti gli avanzi di galera dal vecchio Continente, per sottrarsi alle forche.
Sulla sentenza di Milano, esulta Matteo Salvini, segretario della Lega Nord: "È una bellissima notizia - disse mentre era a Genova per un comizio -. Noi della Lega abbiamo sempre sostenuto uno dei lavori più difficili, più duri e pericolosi del mondo che è quello dei tassisti. A parità di diritti e di doveri la concorrenza deve essere leale e non sleale. C’è gente che ha pagato delle licenze. Facciamo fare il lavoro del tassista a chi lo sa fare". (fonte: il Giornale)
Anche i Black Cab londinesi contro Uber |
La sottoscritta a proposito di "liberalizzazioni" fasulle e farlocche ha avuto modo di rendersene conto personalmente a Londra. Mi ricordavo degli eleganti taxi londinesi i cosiddetti Black Cab, quando mi recai a Londra negli anni '80. Beh, molti anni dopo (si era nel 2013)... spariti o diminuiti drasticamente anche quelli per far posto a improvvisati "driver". Ci trovammo nelle condizioni di aver bisogno di un taxi per essere condotti all'aeroporto di Stansted, ma non se ne scorgeva uno, Chiedemmo a un negoziante e ci indicò una casa privata. Suonammo, saltò fuori un negrone grande e grosso che ci aprì la porta, ancora assonnato. Condivideva la stanza con un compare e vi lascio immaginare la stanza in che condizioni era: degradata e maleodorante. "Dev'esserci un errore!", pensai tra me, memore del distinto autista inglese con tanto di livrea alla guida della sua black cab in Piccadilly, incontrato negli 'anni 80. Nossignore: era arrivato la "democrazia" mercatista anche (e soprattutto) a Londra e le belle maniere, la classe e lo stile erano spariti coi mitici black cab.
Optammo allora per un bus al Victoria Station. A proposito di taxi inglesi, anche a Londra qualcuno resiste contro Uber. Leggete qui. E pure a Berlino, Francoforte, Parigi...
Qui sotto, il filmato di proteste di tassisti milanesi contro UberPop
https://www.youtube.com/watch?v=ybBWf89za80
https://www.youtube.com/watch?v=ybBWf89za80
20 comments:
Ciao Nessie, guarda questo link:
http://fahrenheit912.blogspot.it/2015/06/entro-giugno-il-ttip-diverra-operativo.html
Se la notizia è vera (e temo lo sia) si prevedono tragici sviluppi, tra l'altro si fa esplicito riferimento proprio al caso Uber
Grazie Huxley, mi metti sempre dei link di grande interesse per i lettori. E' fondamentale capire che Uber è un franchising internazionale per poveri cristi in cerca di un'occupazione anche fittizia, purché tale. Chiunque si può improvvisare "conducente" senza averne i titoli né l'esperienza. Riporto un passaggio che usa proprio il recente affare Uber, per mostrare come venga usato come futuro "ballon d'essai" nel quadro più generale del TTIP del quale abbiamo già avuto modo di occuparci:
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"Per concludere questo articolo facciamo un esempio pratico e assolutamente attuale:
Il Tribunale di Milano il 26 Maggio 2015 ha disposto il blocco su tutto il territorio nazionale di Uber Pop, Multinazionale USA con sede a San Francisco, che eroga da qualche anno un servizio di trasporto automobilistico privato attraverso un'applicazione software mobile (app) che mette in collegamento diretto passeggeri e autisti.
In base al diritto della proprietà intellettuale sancita dal TTIP, la Multinazionale Uber potrebbe vincere il ricorso alla sentenza del Tribunale di Milano affidandosi ad un Arbitrato Internazionale (non composto da giudici) e chiedere i dammi miliardari direttamente allo Stato Italiano, quindi a noi, esattamente come è avvenuto per la Philips Morris che ha citato il Governo Australiano ed ha vinto la causa Internazionale.
Per dovere di cronaca si specifica che la risoluzione votata il 29 Maggio 2015 ha carattere non vincolante per la Commissione europea, che ha competenza esclusiva nella trattativa. Dovrà tenerne conto, ma non è il voto che darà il via al TTIP. Il trattato non è concluso, è ancora in via di trattativa e se si concluderà questo avverrà nel 2016 se non 2017 con la firma, a cui per essere realmente operativo dovrà seguire la ratifica del Parlamento europeo, quella del Consiglio europeo e, essendo mixed agreement, quello dei parlamenti nazionali."
Hai letto i commenti al video? Sembra che i tassisti siano una corporazione di privilegiati invece che dei piccoli padroncini che difendono con accanimento il loro lavoro. Il futuro del taxi driver, non sarà nemmeno più figure alla De Niro nel film di Scorsese (che è ancora dignitoso) , ma il negrone debosciato che ho visto a Londra che tra una chiamata e l'altra si fa una pennichella. Cioè malapena un gradino al di sopra del barbone. Per la felicità del Franchising.
Anche Berlino e Francoforte contro Uber. Un perché ci sarà se c'è questa insurrezione di tassisti selvaggi:
http://www.dagospia.com/rubrica-4/business/uber-maior-taxi-cessat-primo-sciopero-europeo-taxi-tutti-contro-78839.htm
Anche questa e' la dimostrazione che lo Stato non garantisce piu' niente, nemmeno gli impegni presi con i propri cittadini. E' solo piu' un collettore di imposte per conto della Finanza internazionale. Le sentenze di Tribunali come quelli ordinari (nazionali) sono gia' carta straccia a tutti gli effetti. In piu', la Crisi porta chi e' senza lavoro ad approfittare di queste nuove "opportunita'" di lavoro che piu' flessibile di cosi' si muore. E cosi' la Lotta e' tra chi difende il vecchio assetto e chi il nuovo, magari solo per sopravvivere. Un po' come per il pensionato che si mette in casa il "migrante" o il consumatore che si rivolge alla grande distribuzione invece che al negozietto sotto casa. Quello che non possono fare le leggi lo fa la poverta' montante.
Il sauro
Uber? No, grazie. Taxi? No, grazie lo stesso.Si tratta di servizi per gente che staziona ad un livello economico ben più alto del mio. Invece di pensare continuamente a come rendere più efficiente la mobilità, occorrerebbe cominciare a pensare a come renderla meno necessaria, anzi, meno obbligatoria. Non lo si fa (anzi, si fa di tutto per ottenere esattamente il contrario) sostanzialmente perché far correre avanti e indietro la gente come polli impazziti RENDE UN BOTTO.
P.S. Ultimamente perfino per potersi permettere di salire su un treno, o di tenere quel motorino scassato che abbiamo avanzato dall'epoca in cui eravamo ragazzetti, occorre prostituirsi lungo i viali. Attendiamo l'imminente tassazione delle biciclette. Insomma, se anche per poter tenere un tetto sopra la testa bisogna ammazzarsi di lavoro (i soldi per pagare le tasse, quello sono - lavoro), ammesso che uno abbia di che lavorare, figuriamoci se si può stare a preoccuparsi dei taxi!
Beh, ogni tanto bisognerebbe poter guardare un po' più in là del proprio naso e del proprio "particulare". Non è che ogni giorno la sottoscritta (e come me, buona parte delle persone) viaggi in taxi. Ma se ragioniamo come ragioni tu, allora anche il piccolo esercente è un nababbo da cui difendersi e la farmacia dietro casa alla quale posso arrivare a piedi o in bici, può venir soppressa da un giorno all'altro perché intanto c'è l'outlet o il supermercato che tiene i prodotti farmaceutici a un prezzo un po' più basso. Poi però devo prendere l'auto per andarci, cercare il parcheggio e fare la solita vitaccia trafficata. E gira e rigira, ce l'hanno in vinta sempre loro, le grandi CORPORATIONS. Ed è proprio lì che ti vogliono portare: concentrare tutto il trasporto sotto pochi cartelli (sempre quelli), centralizzare il tutto e far sparire le piccole realtà del commercio.
Per chi non l'avesse capito, era questo il senso del mio post.
A questa stregua, via il padroncino autotraportatore, e vai alla grande col trasporto su gomme con le grandi majors STRANIERE. Poi però, in reazione a ciò, nascono i FORCONI! E giustamente.
"Ultimamente perfino per potersi permettere di salire su un treno, occorre prostituirsi lungo i viali". Forse a scuola non l'hanno spiegato, ma è passata qualcosa che si chiama "privatizzazione del Pianeta". E per viaggiare in convogli ferroviari sempre più scassati e puzzolenti OCCORRE PAGARE sempre più salato. Capito ora?
Sauro, vedo che hai afferrato il concetto: se non c'è più stato, non ci sono più diritti. Da oggi a domani il tassista davanti alla stazione Centrale si ritrova con la sua inutile auto e la sua altrettanto inutile licenza, esattamente come un pensionato si ritrova a dover arrotondare la pensione (della quale gli negano la'adeguamento) accettando il "migrante". A breve anche gli insegnanti saranno ritenuti del tutto superflui perché ci dovranno vendere i robot onniscienti.
Ci manca solo che mettano i riscio' cosi' il "progresso" potra' giungere al suo apice. Che poi questa roba la facciano gli ex comunisti dovrebbe servire a risvegliare i dormienti. Ma non ci spero troppo. Cosi' quei capitalisti dei taxisti imparano. Capito perche' votano quasi tutti dalla parte opposta ? Chi voterebbe mai qualcuno che lo prendesse a pesci in faccia ? Questo e' il momento del Grande Risveglio: o lo si fa ora o mai piu'.
Il sauro
Ma figuriamoci se riesce a svegliare i dormienti! I dormienti non si svegliano nemmeno se gli decurti i conti/correnti , le pensioni, gli stipendi; se gli metti gli africani in casa secondo la nuova teoria "fabiana" della "sharing economy", sulla quale intendo ritornare. Ora abbiamo una nuova "quota rosa": Lady Uber. Ovvero una tale Benedetta Arese Licini che sta studiando la maniera di circoscrivere la sentenza dei giudici contro la concorrenza sleale di Uber:
http://www.corriere.it/tecnologia/15_giugno_05/signora-uber-italia-apertura-authority-questa-nuova-mobilita-4c18e758-0b50-11e5-91e7-d0273dfd0555.shtml
Ti invio questo link e lo invio a tutti i lettori, per far vedere cosa ci stanno preparando. Perfino UberEats. Ovvero, questa roba qua:
"Ci stiamo concentrando sulla logistica con la consegna di pacchi in bicicletta, attiva a New York, e quella di cibo, attiva in 5 città, compresa Barcellona. Questo secondo servizio, UberEats, potrebbe sbarcare in Italia tra il 2015 e il 2016.".
W il Progresso che ti dà da mangiare perfino a domicilio! Ma poi controlla tutto di te, perfino la tua spesa e i tuoi consumi.
@ Sauro -Qui, qualcosa sulla Sharing Economy termine inventato da Marcus Felson e Joe Spaeth:
http://www.lintellettualedissidente.it/economia/sharing-or-not-sharing/
a quanto mi è sembrato d'aver capito, non crea veri posti di lavoro e si arricchisce solo chi è al vertice di questa azienda on line, basata sul franchising.
Per gli altri gonzi che abboccano, c'è solo l'ideologia della CONDIVISIONE. Un'altra forma (ancora più perversa) di socialismo virtualizzato.
Purtroppo ha ragione il sauro quando dice che la povertà fa novanta e che di fronte alla possibilità di risparmiare qualche soldino, si passa sopra perfino alla possibilità di chiamare un' auto con al volante Jack lo Squartatore. O magari Andreas Lubitz quello che si è schiantato con tutti i passeggeri contro le montagne dell'Alta Provenza.
Ci stanno facendo la festa su ogni versante con una discesa senza fine verso gli inferi di tutto ciò che è degradato, mediocre, scalcinato, approssimativo, senza qualità, senza professionalità, generico, inefficiente. Poi una costante è che i "legislatori", cioè i tirapiedi di Lorsignori, da un lato sommergono incessantemente i privati, i piccoli, di leggi, norme, regolamenti, tasse, imposte, controlli senza fine dall'altro consentono ai grandi una totale esenzione ed impunità da qualsiasi regola regalandogli di fatto l'onnipotenza sulla nostra pelle. Quell'ultima porcata (chiedo venia a porci) del trattato (=editto imperiale) TT... E tutto ciò purtroppo avviene a furor di zombie & rimbambiti plaudenti (e votanti...).
Scarth
PS: Aldo, tu sei ottimista: al grido di "è l'Europa che ce lo chiede" io mi aspetto una tassa sulla suola delle scarpe con tanto di patentino da pedone da vidimare almeno una volta all'anno davanti a qualche commissione previo pagamento di due o tre bollettini postali e la compilazione di una decina di moduli. E naturalmente il sequestro delle scarpe e la detenzione ai Piombi di Venezia in caso di infrazione. Il tutto ovviamente preceduto da una campagna di adeguata e consueta mostrificazione dei pedoni sui giornalazzi; e certamente non mancherebbe un richiamo del Papa all'Angelus domenicale. E' un sistema infallibile sullo zombie standard.
Nasicaa, sindrome dell'autista Lubitz? Buona idea, sarebbe un UberLubitz :-) . Scherzi a parte, la faccenda dell'abusivismo di Uber si sposa perfettamente con la barbonizzazione e l'impoverimento generale del Paese. A qualche povero derelitto, mettere a disposizione la propria auto per "condividerla" (come si dice nello slang degli "internati" da manicomio), potrebbe far anche piacere, perché così si paga le spese del mantenimento. Ma perfino Lady Uber (che tra l'altro se avete letto il link, proviene dalla Bocconi, tanto per cambiare, e ha lavorato per Morgan Stanley), è stata costretta ad ammettere nell'intervista che manca un registro dei nominativi e il numero di matricola che invece ogni tassista ha, assumendosi le sue responsabilità. Eppoi, che razza di "certificazione" rappresenta, il semplice tracciato informatico dell'eventuale chiamata on line?
Scarth, non so se ti sei accorto, dalla lettura del link messo da Huxley, che questa faccenda di Uber è un ballon d'essai proprio per il TTIP e la sua completa messa a regime. Provano a vedere l'effetto che fa con una multinazionale del franchising per papparsi anche la fetta di traffico legata all'EXPO, a Malpensa ecc. In casa loro, possono fare tutte le vaccate che vogliono, ma la tragedia è quando ci provano a casa nostra, buttando per aria tutto l'esistente.
"Ci stanno facendo la festa su ogni versante con una discesa senza fine verso gli inferi di tutto ciò che è degradato, mediocre, scalcinato, approssimativo, senza qualità, senza professionalità, generico, inefficiente".
Come vedi, è tramontato il mito secondo il quale, PRIVATO E' BELLO, BUONO, EFFICIENTE ecc. ecc. Qui si tratta di veraci predoni e predatori che cercano di accaparrarsi tutto quanto prima serviva a dare un minimo di dignità ad un paese.
Più che "CE LO CHIEDE L'EUROPA", ora siamo passati direttamente al "Ce lo chiede LAMERICA".
OT: Non so se hai fiutato anche tu la faccenda degli scandali della FIFA e del caso Blatter. Che sia un personaggio corrotto, arrogante, protervo insopportabile è un conto, ma Lamerica, l'FBI e la Cia che si mettono a indagare sul calcio puzza lontano un miglio di voglia di mettere le zampacce su altri dané. Non è che è vicina qualche altra bolla speculativa, e costoro si mettono con le grinfie avanti per arrangiare altri quattrini? Così, è un sospetto come un altro...
Ciao Nessie, non sono un appassionato di calcio ma quella faccenda sembra la versione soccer di Mani Pulite con annessi e connessi, non so se mi spiego, allestita per rifilare un'altra scoppola alla Russia di Putin.
Sai com'è...alla mostrificazione segue sempre poi un azione e per farlo bisogna sempre passare per buoni, buonissimi...ho una lieve crisi di vomito.
Scarth
Nemmeno io sono un'appassionata di calcio, ma la nazione più brocca e scadente in questo sport (gli USA) che ora si mette a voler raddrizzare torti calcistici mondiali, mi puzza. E parecchio. Se non sbaglio nel 2018 avrebbero dovuto tenersi i Mondiali proprio in Russia.
Dopo la sentenza contro Uber, arriva Letsgo. Morto il papa si fa il cardinale:
http://tv.ilfattoquotidiano.it/2015/06/07/milano-dopo-sentenza-uber-arriva-letzgo-fondatore-rispettiamo-regole-car-pooling/380550/
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