
evano esserci gli accordi tra il Berlusca e Gheddafi? Parola di Levantino libico. Ah beh, si beh...Venere torna a nascere al soffio del Maestrale. Preferisce il mare ma si adatta anche ai laghi.

evano esserci gli accordi tra il Berlusca e Gheddafi? Parola di Levantino libico. Ah beh, si beh...




Ambrogio Lorenzetti, più in basso a destra, Jacopo Carrucci detto il Pontormo. 



Nel frattempo, oltreoceano, i vertici USA preparano a tavolino la nuova Guerra, che sarà sempre più invisibile ma non meno inesorabile. Il Presidente Barack Obama ha annunciato infatti la creazione di un nuovo consiglio presso la Casa Bianca, il Consiglio della sicurezza "cibernetica", per combattere - come riportano le fonti ufficiali - contro gli "hackers, i pirati di internet, le spie nemiche". Questa commissione, a cui parteciperanno tre suoi uomini fidati già operanti nell'Amministrazione Clinton ed esperti di elettronica, dovrà ideare una "rete difensiva" dei ministeri e delle agenzie americane, contro ogni violazione esterna. In realtà sarà uno dei dipartimenti più importanti della difesa americana, in quanto coordinerà le difese di tutti i ministeri e le agenzie statali, dalla Cia al Pentagono e dall'Fbi al Tesoro. Il sistema "cibernetico" che verrà creato sarà una vera arma "offensiva" che l'America utilizzerà per imporre la nuova guerra virtuale, e continuare a perpetuare un controllo delle risorse mondiali, che questa volta saranno misurate in "dati e informazioni". Questa rappresenta non solo la prova dell'esistenza della nuova guerra, ma anche del "crimine invisibile" che è stato da sempre denunciato dalla Etleboro come la forma di crimine più pericolosa, perché gli Stati non possiedono ancora gli strumenti per contrastarlo.Non solo non vi sarà alcuna riforma del sistema economico e finanziario globale, ma la Federal Reserve rimarrà comunque ad imperare, mentre accanto ad essa verrà costruita la nuova Banca Centrale Mondiale e il Ministero della Cybernetica, mediante il quale difendere ma anche violare i sistemi informatici ed elettronici degli "Stati nemici". E quando parliamo di sistemi, ci riferiamo non solo a quelli che controllano i dati delle Agenzie di Sicurezza e dei Ministeri, ma anche quelli delle banche, degli Istituti di Statica, del Genio civile, dei CNR e delle infrastrutture energetiche. Questa è una guerra sotterranea, aspettando la nuova Guerra cybernetica americana, che partirà proprio da server pirata, proprio come al tempo delle navi. Dinanzi a tali nemici, non esistono armi o sistemi di difesa, né si potrà distinguere tra amici e non amici, saremo tutti bersagli di ritorsioni o rapine mascherate da "false collaborazioni". Sarà allora che capiremo la differenza tra una tela e una rete, e se i Governi ammetteranno che esiste veramente il crimine invisibile, contro il quale sono ancora totalmente impreparati. Noi sappiamo cosa significa "crimine invisibile", e che oggi è possibile creare un buco all'interno di questa rete con dei domini di vari livelli, e scomparire in un labirinto, che è possibile attaccare un server senza essere rintracciato, perché basterà modificare qualcosa all'interno del pc. I criminali saranno come inesistenti, irrintracciabili e persi nel labirinto elettronico. Allora non potranno certo dare la colpa ai Casalesi, alla mafia, ad Al Qaeda, non sarà neanche colpa dei serbi, o di Mladic e Karadzic che stanno attentando alla sicurezza dei server da un bunker con qualche pc pirata. Obama se la vedrà "nera" quando sarà costretto a dire, proprio come ha fatto Bush, che il nemico invisibile è ancora Bin Laden, che bisogna scatenare una nuova guerra per catturarlo e giustiziarlo.
Così, quello che si preannunciava come il Presidente del cambiamento e della rivoluzione del mondo, si è rivelato un'arma ben più pericolosa, perché è riuscito ad ingannare le masse facendo credere di essere la risposta al fallimento degli Stati Uniti. Dopo la festa, l'ubriacatura di massa, tutti acclamavano la venuta del Presidente venuto dal basso, dal web, l'uomo che avrebbe pagato i debiti e salvato il popolo americano. Alla fine non accadrà nulla di tutto questo. Cosa farà allora Obama quando la Guerra sarà planetaria e invisibile?Obbligherà la gente ad impiantare un microchip sottopelle, in nome e per conto della guerra alla cybernetica? Ne abbiamo visto di guerre umanitarie, dittatoriali, terroristiche, ma quella per un chip sarà la Guerra di un Presidente che non ha assolutamente il pensiero e gli ideali di Martin Luter King, bensì quello di un googliano, di un uomo che sta creando una nuova civiltà umana attraverso il web. Questa è la risposta degli Stati Uniti al fallimento e alla paura del crollo del sistema globale, mentre la Russia avanza nel Mediterraneo inesorabilmente, cambiando gli equilibri interni in Europa e nelle Nazioni Unite: due strategie che viaggiano senz'altro con una forte differenza temporale, che vede purtroppo l'America fallita di Obama in netto vantaggio nella guerra cybernetica, mentre la Russia ha già vinto la guerra economica risollevandosi da un fallimento". Dal blog Etleboro Italia.
Apprendo con grande dispiacere che da ieri 12 dicembre, anche la Svizzera si è convertita all'allargamento del suo territorio all'area mercantile detta "di Schengen", propugnata dalla Ue. Ce ne danno notizia oltre ai quotidiani nazionali, anche Varese news nella sua dettagliata pagina Insubria. Le ragioni sono facilmente deducibili: i vantaggi economici sono superiori agli svantaggi legati
all'insicurezza dei suoi cittadini e alla perdita del controllo del territorio, un territorio piccolo e pittoresco fatto di montagne, laghi alpini, fiumi, torrenti, città e villaggi lindi e stupendi. Eppoi chi sono ormai i cittadini nell'era della dissoluzione delle nazioni? Né più né meno che una scheggia di quel PIL globalizzato, che ci rende tutti tristemente uguali davanti al Dio Mercato. La materia sarà sottoposta a referendum, ultima spiaggia del popolo svizzero. I cittadini dell Confederazione Elvetica, gelosi custodi della loro terra, potrebbero bocciarlo. La patria di Guglielmo Tell si è già mostrata intransigente durante le ultime elezioni, facendo avanzare il partito conservatore di Bloch
er, l'SVP, rimasto celebre per il suo manifesto sulla sicurezza delle pecore bianche che cacciano la pecora nera. Il Canton Ticino annovera la Lega dei Ticinesi, senz'altro più intransigente della nostra Lega, la quale ha ormai le mani in pasta nel governo e deve tenere equilibri e compromessi col resto della coalizione. Quella Lega Ticinese autrice del manifesto sugli Indiani con la scritta: "Loro non hanno potuto mettere regole all'immigrazione. Adesso vivono nelle riserve", poi ripresa e copiata di sana pianta dalla Lega di Bossi. Se l'Helvetia del franco svizzero, si piegherà alle norme Ue, arriverà un momento (non troppo lontano), in cui darà fastidio perfino la croce bianca su fondo rosso, della sua bandiera. Se ne ricordi. E si ricordi anche che questo già succede con la Croce Rossa del suo esimio cittadino ginevrino, il benefattore Henry Dunant, trasformata a livello internazionale in un insignificante rombo. 

Ma non dovevano non esserci più "zone franche" a Milano secondo le rassicurazione del sindaco Letizia Moratti? Qui siamo sempre di più alle promesse da marinaio, esattamente come la faccenda della "tolleranza zero" di Alemanno per i campi nomadi a Roma. Milano è stata protagonista durante il week-end di S. Ambrogio, conosciuto in tutta Italia come "ponte dell'Immacolata", di fatti ricattatori e incresciosi come la Fiera degli Oh Bej , oh Bej nei quali gli abusivi (in buona parte extracomunitari) hanno cinto d'assedio la città per proclamare il loro diritto a esserci e ad esporre la loro mercanzia (abusiva) con le loro bancarelle (abusive), pena il blocco della circolazione. Vedere il post Non porgiamo l'altra guancia sul tema.
e durante la sosta in stazione, stranieri e italiani si contendono il diritto ad allungarsi sui sedili per dormire, a prendere d'assalto le cucine e a servirsi del forno a micro-onde. Naturalmente al mattino i compartimenti sono ridotti a dei porcili e il personale addetto alle pulizie deve tribolare non poco per ripristinare un minimo di decenza e di decoro. Ma la disinfezione e disinfestazione sono una cosa, le pulizie sommarie puramente di facciata, sono un'altra. Morale: l'ignaro passeggero viene turlupinato nel prezzo del biglietto su un servizio nato declassato, a rischio batteri d'ogni tipo, e a rischio imminente degrado e fatiscenza. Un tempo i derelitti si acquartieravano dietro a Notre Dame di Parigi, descritti da Victor Hugo nell'omonimo romanzo. Ora invece si sono modernizzati sull'alta velocità della Stazione Centrale. La Moratti dorme, la polizia gioca alle tre scimmiette (non vedo, non sento e non parlo) e i passeggeri paganti sono sempre più vessati da pesanti rincari e da norme restrittive. Che valgono, ovviamente, sempre e solo per loro. Ci vuole tanto a chiudere con le chiavi inglesi i compartimenti durante la sosta in stazione? O anche la Polizia ferroviaria è stata debitamente istruita a chiudere un occhio (e anche l'altro) dal solito malvagio buonista cardinal Tettamanzi? 

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La Classe (titolo originale "La classe entre les murs") di Laurent Cantet è un film claustrofobico nel quale l'ambiente di lavoro (la scuola) ha il sopravvento sulla vita. E' una scuola media di periferia della Francia multirazziale dove gli insegnanti, poveretti, non sanno più che pesci pigliare. E fin qui nulla di strano. Ma la cosa sgradevole è non riuscire a impartire una disciplina, un metodo di lavoro, dei contenuti, è vedere dei ragazzi 15 enni della Francia multikulti comportarsi come dei bambini di 7 anni. Fare i mocciosi strafottenti, i bulli, rispondere male e contestare qualsiasi progetto didattico, trovare mille scuse per non eseguire compiti né studiare lezioni, non portare un minimo di materiale didattico come libri e quaderni, trasformare i docenti in "assistenti sociali", dargli del tu, come fossero loro coetanei eppoi prenderli pure in giro se vogliono essere rispettati. Che poi è quanto avviene sempre più anche da noi. Il film ha ottenuto la Palma d'Oro Cannes, ma questo oggi significa poco: Oscar , Nobel e Palme d'oro, Leoni di Venezia, non si negano più a nessuno. François Bégaudeau il professore di Lettere, suscita simpatia umana, perchè le tenta tutte e sembra innamorato del suo lavoro, ma quei collegi dei docenti dove si gira e rigira intorno al lume, dove si parla il "pedagogese" e lo "psicanalese" o il "sociologhese", dove c'è la pedagogista, la consigliera d'orientamento (i conseillers d'orientation, sono figure parascolastiche francesi) il Preside; dove c'è il tal collega che ti mette il bastone tra le ruote se vuoi effettuare una dura sanzione disciplinare contro chi fa il violento e lo smargiasso in aula, dove alla riunioni dei docenti partecipano anche due rappresentanti scolastiche di detta classe. Cioè due studentesse magrebine sciocche e svogliate in preda alla "stupidera" adolescienziale che poi si metteranno pure a fare le pettegole presso i loro compagni riportando falsità e mettendo zizzanie sulle decisioni prese dai professori in riunione, grazie al modello delle "democrazia assemblearista" trasferita dal Parlamento alla scuola. Dove cantano tanti - troppi galli - ma non si fa mai giorno; dove, da giorno si fa notte e tu sei là dentro a fare dei buchi nell'acqua, convinto di svolgere la missione dell'integrazione au Nom de la République. Beh, tutto ciò, risulta parecchio deprimente, almeno per me. Sono i frutti amari della democrazia europea nella sua fase degenerativa e nichilista detta "multiculturalismo"; sono l'ombra dell'eterno sessantottismo che ora, quasi per nemesi storica, si rivolta contro le generazioni che l'hanno fatto (gli insegnanti, vestiti nel film in modo molto sciatto e inelegante, con capelli incolti e arruffati in perfetto stile "gauchiste").
Sul blog di Elly dopo l'ennesimo fattaccio di cronaca concernente i soliti "ubriachi" che uccidono, feriscono, rendono gravemente disabili gli investiti italiani, ho posto in un commento: stiamo assistendo ad una stampa etilica in preda ai fumi dell'alcol . La quale si limita a chiamarli genericamente UBRIACHI o anche UBRIACHI E DROGATI. Ovviamente fa parte anche questo di quella desertificazione del linguaggio voluta dagli organismi transnazionali (ONU in testa) dove c'è una direttiva esplicita data ai giornalisti dalla commissaria Laura Boldrini che invita (leggi: impone) a non creare allarme sociale nel dare le notizie di cronaca nera concernenti gli stranieri. Ecco perchè l'aggettivo "ubriaco" è diventato improvvisamente un sostantivo. Ubriaco di qui, ubriaco di là, ubriaco investe 10 persone (poi tra le righe si scopre che era uno zingaro); ubriaco investe due anziani morti sul colpo (poi si scopre più sotto la provenienza geografica: marocchino). 

vigore espressivo che fu distribuito in Italia col titolo di " Furore". Steinbeck descrive con spietato verismo, la frantumazione del sogno, la povera gente che si sposta affamata in cerca di cibo e le lotte sociali tra lavoratori stagionali e i proprietari terrieri. Venne criticato per il finale drammatico e per il linguaggio duro e crudo dei personaggi del suo romanzo. E quando John Ford un paio d' anni dopo, si mise al lavoro basandosi sul quel libro per tirarne fuori un magnifico capolavoro filmico dallo stesso titolo con protagonista Henry Fonda, i produttori gli ordinarono di dargli una sorta di happy ending , in ossequio al New Deal roosveltiano. Hollywood fu e resta ancor oggi una formidabile macchina di propaganda, la più prestigiosa del sistema americano.
"newyorkese" sono state ristampate mentre i giornali del secolo successivo al suo, di concerto con i nostri TG, bruciano quotidianamente cifre astronomiche impossibili da comprendere. Ma - conclude Pietro Calabrese nel suo pezzo - dietro a ognuno di questi zeri ci sono i "gemiti" delle migliaia di operai disoccupati.
Purtroppo esiste ogni anno la pessima abitudine di anticipare sempre di più il Natale. In pratica non si sono ancora seppelliti i morti del 2 novembre che già attaccano con le luminarie natalizie. Pessima cosa, perché se l'anno è fatto di due mesi e mezzo di Natale, rischiamo di avere un Nightmare before Christmas assai pagano, prosaico e globoconsumistico. E non è che allestendo vetrine , mettendo luminarie costose quest'anno i commercianti guadagneranno di più, data la recessione in atto. Anzi...Ma il vero Incubo pre, durante e post natalizio lo abbiamo con gli zampognari, personaggi che provenivan dagli Abruzzi, dal Molise, dall'Alta Sabina o dalla Ciociaria, e che nemmeno gli attuali tempi prosaici - ahimé! - pare abbiano cancellato. Ve li ricordate con quelle pive nel sacco e quelle cornamuse piva piva l'olio di uliva, firulì firulà? Sì, quelli a cui tiravamo le monetine dalla finestra, affinchè si spostassero più in là e la smettessero di rompere con quella solfa insistente. Viene avanti ora una sorta di nuovo Zampognaro vestito in rassicuranti grisaglie di fresco lana vergine (altro che il manto di pecorone sulla schiena) , viaggia in Mercedes, percepisce un emolumento da maragià e, tra un "che ci azzecca" e l'altro, si permette pure delle amanti. Chiamasi Tonino O' Zampognaro da Bisaccia. Già, Montenero di Bisaccia, un nome che fa pensare a un borgo sperduto tra i bricchi, situato in culo ai lupi.
istro Videla". Sono venute dai monti oscuri /le ciaramelle senza dir niente; /hanno destata ne' suoi tuguri/
tutta la buona povera gente (G. Pascoli).
Udii tra il sonno le ciaramelle,
ho udito un suono di ninne nanne,
ci sono in cielo tutte le stelle,
