Non se ne può più. Errare è umano, perseverare è diabolico. Non basta che un quotidiano che si definisce d'informazione (quindi, non un organo di partito) abbia sostenuto indecentemente la candidatura di Prodi alle ultime elezioni (parlo dell' endorsement di Paolo Mieli, direttore del Corriere della Sera). Non basta che, proprio perchè d' informazione, dovrebbe rendersi conto dei vari orientamenti politici dei suoi lettori, e che solo i lettori dovrebbero essere i suoi padroni . Non basta che a causa di tutto ciò, abbia perso numerose copie e sia costretto a trasformare le edicole italiane in un supermercato di gadget (cassette, libri-omaggio, fumetti erotici di Crepax ecc.), dove quasi quasi ci vuole il carrello della spesa solo per acquistare un giornale. Non basta che il direttore del settimanale OGGI (gruppo RCS - Corsera) Pino Belleri si mostri arrogante e protervo davanti alle telecamere di Porta a Porta , sostenendo la tesi - per lo meno stravagante - che acquistare le foto compromettenti di Sircana (braccio destro di Prodi) ad un prezzo fuori mercato ed esorbitante (100.000 euro), sia cosa normale. Belleri ha omesso di dire la semplice verità su chi voleva agevolare, allorché decise di tenere quelle foto occultate nel cassetto senza pubblicarle. E vien fatto di chiedersi: "cui Prodest"?
L'indomani della manifestazione milanese sulla sicurezza indetta dalla Moratti, il Corrierone ha scritto un articolo corredato di foto degno di una serva in preda alla rupofobia. Da qui, CorServa, più che mai. Catena di incidenti, blocco del traffico, motociclisti a ruzzoloni, a causa della cera delle fiaccole caduta sull'asfalto durante il corteo milanese. Poi a fine resoconto, è stato costretto ad ammettere che non ci sono stati feriti e che nessuno è andato al pronto soccorso. Ma che però, i poveri netturbini dell'ASM hanno dovuto raschiare la cera a mano. Che serva 'sto CorServa! E l'urlo dei titoloni cubitali è quel che conta. Dov'era la notizia? Con tutte le fiaccolate di ogni tipo che sfilano a Roma (città di pellegrini in transito permanente) non mi è mai capitato di leggere una notizia simile. E nemmeno di vedere il CorServa fotografare zelantemente a uno a uno tutti gli ingenti danni causati dalla teppaglia rossa durante i loro facinorosi cortei a base di bandiere bruciate, semafori scassati, lampioni frantumati, targhe delle strade rimosse, sfregi su palazzi d'epoca con le bombolette spray. Morire se si vede un loro fotografo sbattere in prima pagina quel che invece si è visto sul Corriere on line del 27 u.s. in una sequenza di fotogrammi che riprendeva i ruzzoloni dei motociclisti...
Non è finita. Il 28 marzo ( e cioè l'indomani del voto al Senato per il rifinanziamento della missione in Afghanistan) Pierluigi Battista se ne esce con un "colto " editoriale sull'insuccesso dell'opposizione, sulla sua irresponsabilità, incoerenza e lacerazione interna, dal titolo "L'errore del Cavaliere". Dov'è la notizia per un cronista il cui ruolo dovrebbe essere quello di fare da pungolo, da stimolo e da contraltare ad un governo che non ottiene i numeri al Senato all'interno della sua stessa coalizione?
Ci volevano 158 voti. Se il pallottoliere non inganna, ce n'erano solo 155. E la maggioranza ha dovuto prenderli dai soliti senatori a vita (augurandosi il loro buon stato di salute) e dal transfuga Casini. E allora?
Non doveva essere questa, la vera materia di analisi per il suo editoriale? E invece no, invece si è messo a maramaldeggiare su un'opposizione che sappiamo già, essere sgangherata e in difficoltà a rinserrare le file. Gli fa eco il giorno dopo Panebianco con un fondo dal titolo "Opposizione spiazzata". Tu quoque, gentil Professore solitamente così equidistante? Massì, facciamo così: opposizione a casa e governo in sella forever. Malgrado i quotidiani sfracelli nazionali e internazionali.
A che punto nauseante arriva la sudditanza di certi soloni della carta stampata! Eppure sanno che oggi esiste Internet e che i lettori possono accedere a più fonti di informazione. Che c'è più cultura e sovente i lettori odierni sanno le lingue straniere, accedono a agenzie giornalistiche nel mondo con notizie che il CorServa omette di proposito. Sanno che il quotidiano di Via Solferino è un pachiderma in via di progressiva estinzione. Sanno...ma tirano dritto col loro patto sindacale dei 15 azionisti. Con il CdR sindacalisticamente e ottusamente bulgaro e con i soliti finanziamenti dello stato alla carta stampata. Con un Paolo Mieli (detto Budda) che sorride ieraticamente ed enigmaticamente coma la Gioconda, ma che resiste, resiste, resiste. Come farà? chi lo tiene in piedi?
Il povero Ferruccio De Bortoli, per molto meno, è stato costretto a lasciare. Idem Stefano Folli. Mentre il mielismo continua imperterrito a coniugare il serio e il faceto; l'effimero e il duraturo (si fa per dire). Con una sola costante, tra le numerose variabili: Sputtanopoli permanente nei confronti degli avversari politici del governo Prodi. Con il premio di maggioranza per il solito Berlusca. Non c'è che dire: come dice Totò la serva serve; se non servisse, che serva è?
35 comments:
Scena in un liceo inizio anni 70
Composizione della classe per orientamento e simpatia politica:
Maggioranza maschile: destra più o meno spinta
Totalità femminile meno una: totalmente indifferenti (ma per correttezza vanno menzionate).
Un marxista (autoelettosi anno per anno, quasi per diritto naturale)
Un sinistroide moderato
Una maoista (cotta persa del marxista (contenta lei....!)
Infine, tre individu assolutamente neutrali e totalmente indifferenti, a differenza di uno.
Ora di lettura e discussione di articoli di stampa.
Ognuno si porta il giornale corrispondente alla propria tendenza (come prevedibile, no?) e, parlando di certi disordini con incidenti (anche se i fatti di Genova erano ancora lontani da ogni più fervida immaginazione) e tafferugli fra estremisti di destra e sinistra.
Cominciava il capo classe con la sua lettura sintetizzabile con "Certe cose le sanno e possono fare solo quelli di destra" con immaginabile condimento di accuse e contestazioni variopinte.
Seguivano gli altri: stesse accuse e contestazioni, altrettanto variopinte, tranne che la variante era "Certe cose le sanno e possono fare solo quelli di sinistra!"
E così passava l'ora in sterili discussioni ed accanimenti, finchè, giusto in tempo per leggere il proprio articolo prima che finisse l'ora, interveniva il neutrale non indifferente, con il suo bravo articolo del Corriere della Sera, a portare avanti un discorso più equilibrato e costruttivo e con qualche conclusione sensata.
Morale: Bei tempi! A quell'epoca (forse preistorica) il Corriere era ancora un giornale equilibrato e ci scriveva ancora quella bella penna che era Indro Montanelli.
L'interrogativo che si pone ora è: se quella situazione si verificasse oggi, dovendo per forza portare in classe un giornale nel senso stretto del termine (quindi non online) quel povero cristo dello studente neutrale ma non indifferente (quindi, neppure qualunquista, per usare un termine spesso abusato dalla sinistra), che quotidiano avrebbe potuto portare, per presentare una voce neutrale, visto che quel Corriere non lo è più?
Non so perchè, ma qualcosa mi dice che si creerebbe un'atmosfera non troppo dissimile da quella presentata in "La cantatrice calva" di Eugen Ionescu: una vera commedia dell'assurdo, come quelle che ci stanno proponendo i poco amati governanti attuali.
Col Corriere, Repubblica e La Stampa (che poi sono tre edizioni dello stesso quotidiano) si gioca molto sull'ipocrisia che li vuole "grandi giornali indipendenti" mentre basta vedere chi c'è nei loro consigli di amministrazione per capire da che parte sono schierati i loro proprietari e con chi fanno affari d'oro. La loro onnipresenza fa parte a pieno titolo dei molteplici aspetti del totalitarismo della sinistra. Sulla imparzialità di De Bortoli ho qualche dubbio dato che anche il Sole 24 Ore (con Radio 24) è prodiano D.O.C senza se e senza ma. Quanto alla manifestazione di Milano si sapeva da che parte sarebbe andata a parare la stampa governativa. Ho seguito il Gazzettino Padano per la Lombardia (Radio Regionale RAI 1) che le cose le ha messe giù semplici, schiette e imparziali come il Corriere dando spazio solo alle critiche al corteo della Moratti, ai suoi detrattori e censurando tutto il resto. Così si fa. E così fanno tutti i regimi e regimetti.
> Cittadino Perplesso : ma fu proprio il Corriere a censurare il nome (allora) sgradito e impresentabile di Montanelli quando ferito dalle BR.
Scarthorse
Scart, dove ho scritto che De Bortoli era imparziale? Mi sono limitata a scrivere che per molto meno di quel che ha combinato Mieli, l'hanno costretto a dare le dimissioni.
Cittadino, La cantatrice calvadi Jonesco è una metafora perfetta del casino assurdo che stiamo vivendo. Il Corriere è sempre stato un giornale conformista e ha sempre cercato di intrupparsi cavalcando l'ultima onda del momento. Giulia Maria Crespi assunse Ottone per far fuori MOntanelli, su questo concordo con Scart.
Ad un mio post, un anonimo commentatore riportava lo scarabocchio di Panebianco, dandomi l'opportunità di ricordare che Panebianco (e Battista) sono costretti a legare l'asino dove vuole il padrone che li paga. Noi bloggers, invece, scriviamo quello che pensiamo, senza preoccuparci se è politically correct, perchè non dipendiamo da nessuno :-)
Porta sempre i capelli allo stesso modo :-)
Ormai sta diventando “Il Corriere della Ser…ratura”, un quotidiano per voyeurs che spiano la vita altrui attraverso il buco.
Sauro, la cantatrice calva porta sempre i capelli come Mieli? :-)
Massimo, tra le magre soddisfazioni l'unica è proprio questa: nessuno ci paga, perciò siamo liberi di scrivere quanto ci pare e piace.
E poi all'estero che notizie riportano?
Ma quelle del Corriere, Repubblica e La Stampa. Ora si mette in gran rilievo l'ultimo processo SME contro Berlusconi. Silenzio e condiscendenza su tutto il resto, anche se i cittadini ci hanno insultato alla grande per l'affare Mastrogiacomo.
Il nostro É un regime. Un regime che ha avuto solo l'intervallo Berlusconi, accusato di essere il padrone di tutti i media italiani..
Per fortuna ci sono i blog! Almeno là si possono leggere verità come queste"
Ciau Ness! :-)
Nessie cara, e si vede che la cera delle candele di centrodestra è più scivolosa di quelle di centrosinistra... ;)
Cosa aveva combinato De Bortoli?
... comunque qualsiasi cosa possa aver fatto ora è ampiamente rientrato nei ranghi montezemoliani e prodiani.
P.S. e se proprio vuoi farti venire qualche attacco di bile ascolta Radio 24, in particolare le rassegne stampa .
Ciao
Scarthorse
Lonty, magra soddisfazione i blog. Visto che siamo all'emergenza democratica, non vorrei che ci togliessero anche questo. E' indecente che anche la stampa liberal canadese si appiattisca sul CorServa e Repubblica.
Elly, mi sa di sì: è tutta questione di dove è posizionata la cera :-).
Scart, il fegato me lo sto curando con l'acqua Fiuggi e non ho voglia di intossicarmelo con Radio 24 e il Sole.Del resto il Corriere fa del suo peggio per darci non so quante pagine di economia, borse, listini cercando pure di copiarlo ecc.
Pesimedia, Il Corriere della Serratura è perfetto.:-)
E' solo che i voyeur li fanno sempre e solo coi soliti noti.
Coi loro amici, chiudono un occhio e anche due...
Cara Nessie,
Scusa l'OT, ma, prima che mi passi di mente, se puoi dare un'occhiatina al blog Censura rossa nella sezione Family Day of Mom and Dad. C'è un'iniziativa interessante a proposito dell'ennesima trovata idiota in nome della correttezza politica. Direi anche di farla circolare.
Fammi sapere.
OT: purtroppo la conosco già. Un amico me l'ha girata. Ne riparliamo sul prossimo post relativo a DICO. Sono dei dementi!
a Scarthorse
Riguardo alla censura di Montanelli da parte del Corriere, vero anche quello (tipico caso di vigliaccheria) comunque, per quanto mi ricordi, all'epoca (grosso modo 70-71) nel modo di trattare certi argomenti, era tra quelli più moderati. Per lo meno, ricordo che certi eventi erano presentati in modo più "asettico".
Ciao Nessie,
essendo un esemplare in via d'estinzione(e quindi pieno di idiosincrasie discutibilissime) l'Occidentale non ha mai amato leggere i giornali cartacei dove- escluse le grandi firme che ci possono appassionare - di solito le notizie che appaiono fresche la mattina sono già stantie nel pomeriggio e illeggibili la sera.
Se proprio deve spendere, l'Occidentale compra un libro,magari scontato del 20% all'Esselunga ma di sicuro meno effimero delle non -notizie che giornalisti non -imparziali (ma esistono quelli imparziali? o esistono e "costano di piu'" come memorabilmente disse qualcuno?)ci vendono a prezzo salato spacciando la mxxxa per cioccolata...
Forse sto uscendo dal seminato ( o parlo OT, come si dice nel Loch)ma a me pare che proprio perché ci troviamo in uno stato di emergenza democratica(cito le tue parole)talvolta è piu' importante quel che i cittadini dicono nei Blog rispetto a ciò che decidono in Parlamento o a ciò che scrivono sui giornali "autorevoli" che come vediamo sono tutti schierati da una parte.
Peccato che le nostre sacrosante lamentele abbiano così scarso peso.
Buona serata a tutti e un saluto al Cittadinoperplesso cui dovevo una risposta nel Post precedente
Occidentale, in effetti Montanelli diceva più o meno le stesse cose sui giornali. E cioè che l'indomani erano buoni per fasciare le verdure. Le notizie oggi urlate per fare sensazione, l'indomani vengono dimenticate per altre nuove da strillare.
L'aspetto sottolineato da Lontana è ancora più preoccupamte. Per tutto il quinquennio della CDL la "grande stampa internazionale" (maddechè') ha continuato a rifornirsi di notizie da Corr/Rep/LaStampa come se fossero tutti dello stesso giro non prendendo nemmeno in considerazione opinioni o fatti diversi dal luogo comune Berlusconi Babau. E che questo sia casuale o preordinato la dice lunga sull'imparzialità delle informazioni. Cos'è? Il 1984 di Orwell realizzato?
Certo esistono i blog ma sono sicuro che se "Qualcuno" si accorgesse che possono influenzare l'opinione pubblica verrebbero subito sottoposti ad una bella "Authority" creata ad hoc con tanto di divieti e sanzioni.
O forse basterebbe l'ordinamento giuridico esistente per mettere il silenziatore. Del resto da gente che è riuscita ad imporre quella cosa taroccata che è la "par condicio ad intermittenza e convenienza" ci si può aspettare di tutto.
Scarthorse
Il Cav. dovrebbe far fare su Canale 5, una trasmissione nella quale illustrare con dovizia di dettagli, agli italiani la posizione della libertà dell'informazione attraverso stampa e televisione...se ne vedrebbero delle belle. Solo chi come noi é capace di usare internet comprende il livello infimo della nostra informazione, ma purtroppo é una minima parte della popolazione italiana.
Il Corriere della Serva é infondo il minimo dei mali, ma i TG fanno danni gravi, e i TG sono ancora più faziosi dei giornali, per lo meno di quelli che si definiscono "indipendenti".
I TG li guardano tutti, proprio oggi ho visto un servizio su Israele ributtante, dove si dipingevano i palestinesi come povere vittime sacrificali dell'arroganza, dell'avidità e della crudeltà israeliane.
Questo alimenta l'odio contro Israele in certe fasce di popolazione, ma alimenta anche un generale senso di riprovazione in molti elettori di centro-destra che superficialmente prendono per oro colato quello che sentono ai TG.
Insomma la situazione é molto seria, e non vedo neanche una possibilità di miglioramento a breve termine, considerato che durante i cinque anni di governo di cdx, era praticamente la stessa.
Disinformazione, campagne diffamatorie, occultamento delle notizie scomode, con in aggiunta l'accusa a Berlusconi di manipolare i media.
Quanto alla cera delle fiaccole, quella di destra é politicamente scorretta...cmq, io abito a due passi da Porta Venezia e quel giorno non go visto tutta quella "tragedia" raccontata dal Corriere. Un escamotage quello del Corriere per occultare la verità e cioè che alla catena umana erano 4 gatti, e alla fiaccolata della Moratti qualche decina di migliaia di persone...e la cosa gli é bruciata, eccome!
Ciao mary
PS Nessie anche se un po' in ritardo ti ho messo un commento al tuo bel post sulla battaglia di Lepanto:-)
Mary, leggi quel che dicono Lontana e Scart. Sottovalutare i guasti che procura certa carta stampata è sbagliato. Ricordi a che servì il CorServa durante il primo governo Berlusconi neo eletto nel '94? A recapitargli direttamente l'avviso di garanzia alla Conferenza tenutasi al Maschio Angioino a Napoli alla presenza dei principali capi di stato internazionale (allora c'era Clinton). Berlusconi venne a sapere che era inquisito proprio dal Corriere e la firma dell'articolo fu di Goffredo Buccini. Da lì, iniziò poi l'operazione di disarcionamento e delegittimazione del premier detta "ribaltone", benedetta da Scalfaro. Ma il CorServa ne fu il messaggero alato.
PS: sì ho visto il tuo commento, grazie, e t'ho risposto.
Io sul Corrierone ho già scritto tre necrologi. Ormai non ho neanche più la forza d'indignarmi. Così ho piacere che qualcuno mi dia il cambio ... :-)
Volentieri. Io invece ne ho scritti due. Uno nel 2005 e uno adesso. Mi organizzerò per il terzo, quando sarà il caso. Li ho comunque letti i tuoi necrologi. :-)
Hai ragione Nessie, i livelli di servitù del Corriere hanno ormai superato ogni senso della decenza.
Il problema più grosso è che non è l'unico a comportarsi così.
Non so se ti capita mai di leggere EPolis, uno dei tanti giornali free press che si trovano a Milano (peraltro è diffuso in tutta Italia ed è letto da migliaia e migliaia di persone). La sua cronaca del corteo di Milano sembrava uscita dritta dritta dall'Unità. Non solo per l'impostazione ideologica, ma anche per la presenza di notizie palesemente false (titolo cubitale in prima pagina: Letizia corregge Berlusconi sul palco!! Ma quando mai??? Io ero lì, ho visto e sentito tutto!). I loro articoli mi hanno indignato a tal punto che volevo fare una cosa che non faccio mai, e cioè scrivere una lettera di protesta al giornale. Poi ho lasciato perdere, ma l'indignazione resta. EPolis, se lo conosci lo eviti!
Grandi esempi di giornalismo anglosassone imparziale e obiettivo, nel nostro paese.
A ben guardare, se compri La Stampa, la Repubblica e Il Corriere, compri lo stesso giornale, le stesse ideee , gli stessi giornalisti usciti dalle scuole quadri di partiti o dai fogli ciclostilati di Lotta Continua. Non conosco questo EPolis, ma mi fido del tuo suggerimento, Siro. :-)
Sembra un po' la situazione che c'era nei paesi dell'est prima del 1989. In Romania il giornale più importante era Scînteia (scintilla) e tutti gli altri non facevano che riportare le notizie che apparivano in questo, finanche quelli destinati alle "minoranze coabitanti": Ungheresi, Armeni, ecc. Praticamente, ne leggevi uno e li leggevi tutti.
D'altronde, considerando il sistema, non c'era neppure da meravigliarsi (magari, si sarebbe potuto sprecare meno carta...), ora mi domando se, per caso, non ci stiamo orientando verso quella direzione.
Quanto ai giornali free press, io e qualcun altro siamo soliti chiamarli "voce del potere", nel senso che, visto che molta gente non ha voglia di buttar soldi per leggere certa robaccia, questa viene loro offerta gratuitamente, con il pretesto di far loro ingannare il tempo del viaggio sui mezzi pubblici; in tal modo viene sfruttata anche questa possibilità per obbligare i cittadini a leggere e quindi per poter influenzare i punti di vista della gente. Ovviamente, molti resistono al tentativo di condizionamento, ma molti, invece, ci cascano.
buongiorno nessie.ho letto diverse affermazioni riguardo la non-retribuzione dello scrivere,che creerebbe a vostro dire,imparzialità nell'informazione.non vorrei essere insolente,ma credo che un giornale scritto da voi ospiti del blog e diretto dalla signora nessie,sarebbe un giornale estremamente fazioso.potete negarlo?
Bravo Andrea, ha centrato il problema. Una informazione come quella dei blog non verrebbe pubblicata. Certo non perche' troppo faziosa; ha mai letto il Manifesto? Ma anche La Stampa, La Repubblica... ci trova tutta la faziosita' che vuole in quei fogli di carta finanziati da tutti noi. Ribadisco: "da tutti noi". Il 95% della disinformazione e' di parte (sinistra) e viene tutta finanziata dallo Stato. Almeno questi blog non costano niente ai contribuenti, ma forse da fastidio il fatto che di sinistra non siano.
Ma io non ho parlato di non-retribuzione, Andrea. Ogni giornalista deve avere il suo stipendio.Io ho parlato di finaziamenti da parte dello stato.E' diversa. I blog sono opinioni e diari. Quindi possono essere schierati. Se facessi un giornale sulla falsariga del mio blog avrei il buon gusto di scrivere "Quotidiano di schieramento". E non di informazione. Resta da vedere se sarei in grado di trovare 15 capitalisti in cordata, in grado di finanziarmelo.
non sono alla ricerca di faziosità.volevo soltanto rimarcare che il problema della faziosità è appunto la faziosità,niente altro.a volte ho l'impressione che la gente non cerchi l'equilibrio nelle notizie,ma piuttosto una faziosità piu' congeniale alle proprie corde.
da questo punto di vista sono d'accordo con te,nessie.
Il problema dell'informazione è che andrebbe fatta in modo imparziale: dare la notizia così com'è, senza aggiunte, senza omissioni, riportando più dettagli possibili.
Ovviamente, bisogna superare certi ostacoli, consistenti nel fatto che sovente viene impedito di accedere a tutti gli elementi necessari, oppure se ne forniscono troppi e, non di rado, manipolati ad uso di chi detiene il potere o che, comunque, ha interesse a divulgare oppure occultare.
A questo si aggiunge l'opera degli opinionisti, che mirano a far propendere l'interpretazione della notizia a favore di una parte o dell'altra.
In altri termini, avere notizie obbiettive, di questi tempi e assai difficile e la valutazione della veridicità o attendibilità delle notizie dipende da quanto sia affidabile la fonte da cui vengono e da quanto sia onesto e attendibile colui che le propone.
Infine, mi sembra inevitabile diffidare dell'attendibilità di una notizia, quando è risaputo lo schieramento di chi la propone, soprattutto se si tratta di un opinionista, e ancor più quando il lettore, indipendentemente dal fatto che sia schierato o meno a favore di chi la propone, ha avuto modo di constatare personalmente i fatti o di accertarsi del loro reale svolgimento. E, in simili casi, non c'è opinionista che tenga.
Cittadino, hai posto una serie di spunti interessanti, ognuno dei quali meriterebbe degli sviluppi.
Mi soffermo su uno.
L'eccesso di informazione (e di informatizzazione) crea l'effetto bulimia, per cui "troppa informazione, "nessuna informazione". In Italia abbiamo una galassia di testate giornalistiche grandi, piccole, medie, tutte da supportare economicamente.
Nella tv (dalla tv generalista, a quella a pagamento) di quanti canali disponiamo? A quanti accediamo, tra quelli stranieri?
Poi c'è la lotta tra i networks in concorrenza tra di loro... E alla fine ci si rende conto, gira e rigira, che resta pur sempre vero quel che sosteneva anni fa il vecchio Marshall Mc Luhan: è il mezzo (medium) che fa il messaggio. E che quest'ultimo sovente diventa "massaggio" e "lavaggio". Cerebrale, ovviamente.
x Andrea
Il problema del Corriere (o della Stampa) è particolare. Infatti se uno compra l'Unità, il Manifesto o Repubblica - o il Giornale - sa cosa trovarci. Quello che è insopportabile è che questi giornali si presentino come "moderati", quando sono da anni, e da molti anni, e inequivocabilmente dei giornali di sinistra - dico di sinistra, non di centrosinistra, com'è chiaro a chi non abbia la trave sugli occhi. E' la sempiterna presa in giro dell'elettorato moderato, cui viene carpita la buona fede, come successe con la "sinistra" DC, o com'è successo con i "cattolici" dell'Unione: si incassano i lettori come si incassano i voti, quel tanto che basta per portare a termine le lotte di potere.
zamax,io non sono d'accordo con te.secondo me il corriere non è un giornale di sinistra.
Totò 4 ever.
Il corriere invece è un giornale comico che non fa ridere.
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