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29 July 2018

Sottrarre l'informazione ai nemici degli Italiani



Il PD è preoccupato, molto preoccupato. Preoccupato di perdere pretoriani e sentinelle mediatiche all'interno della RAI. Un tal Davide Faroane suo capogruppo in vigilanza Rai, minaccia rappresaglie e  "occupazioni" da contrapporre alle nomine del nuovo governo giallo-verde.  Mentre da Palazzo Madama il suo capogruppo Andrea Marcucci intima:  "Ci appelliamo a tutte le forze di opposizione affinché impediscano che un amico di Putin, un giornalista-editore che ha fatto campagne contro i vaccini, diffuso fake news, ingiuriato il capo dello Stato, possa presiedere il servizio pubblico".
Gli stanno togliendo l'osso polposo di bocca e allora abbaiano e latrano. Ma in tutti questi anni loro cosa hanno fatto? Abbiamo, per chi non se ne fosse ancora accorto, Pd1, Pd2, e Pd3 nei tre canali della tv di stato, sia nei TG che dei vari programmi, detti di intrattenimento e a giudicare dalla possente macchina mediatica, sembrerebbe che le elezioni del 4 marzo e relativi risultati non ci fossero nemmeno stati. Il loro problema è non mollare un bottino sul quale credevano di esercitare l"'usucapione" permanente.

In questi giorni si è fatto la nomina a presidenza della Rai, trovando una convergenza tra Di Maio e Salvini,  di Marcello Foa ex responsabile agli  Esteri  per il  Giornale e direttore dello svizzero Corriere del Ticino, nonché gestore del blog indipendente "Il Cuore del Mondo" ospitato sul Giornale, al quale partecipa anche la sottoscritta. Apriti cielo!
L'Espresso ulula e latra (nei titoli, "Foa è  amico di Putin e di Bannon") dopo essersi beccato la querela per aver insinuato  che Foa dalla Svizzera con furore, avrebbe indicato la strada per occultare nelle banche elvetiche il tesoro (anzi, "tesssoro") della Lega: un'evidente volgare calunnia.   Poi il periodico debenedettino, sbatte il mostro in prima pagina di un refuso che lui ha twittato (poi modificato qualche minuto dopo) per mostrare che l'aspirante presidente Rai è un illetterato incompetente.
Ma lo strano è Forza Italia sempre più Farsa italica che si è unito ai corifei della sinistra per parlare di "metodi spartitori". Verrebbe -  detto da Sua Emittenza -  voglia di rotolarsi per terra dalle risate. Farsa italia è in via d'estinzione e non basteranno tutti i soldi e i pagamenti di Berlusconi ai suoi uomini a fare da collante e a tenerli insieme: questa è la verità. Ma la Verità fa male a tanti, compresa a loro.

Si diceva poc'anzi che l'informazione ha una funzione vitale per i detrattori del nuovo governo, dato che con questa si garantiscono il "controllo ideologico" e la manipolazione costante dei telespettatori, facendo una continua persistente "grancassa propagandistica" su temi cruciali come l'"immigrazione", l'"accoglienza", "l'allarme contro il razzismo", le politiche gender pro LGBT, le pessime politiche economiche della Ue e tutto quanto ben poco abbia a che vedere con i nostri reali interessi nazionali. Ma - ahimé - il nuovo governo si muove con il  metodo "TIR lumaca" delle nomine: lo spoil system si fa a caldo e tempestivamente, non  appena incassato il consenso elettorale. D'accordo pure che Foa pur con la sua buona volontà e ottime intenzioni,  non basterebbe, se si vuole davvero rivoluzionare il direttivo Rai, relegandone in soffitta tutto il ciabattume. Tuttavia la sua nomina  è già qualcosa, un segnale importante, se in queste ore c'è già chi dà di matto contro di lui, solo a sentirlo nominare.

Non sono d'accordo sulla "privatizzazione modello spezzatino" della Rai,  vista come garanzia di pluralità e indipendenza. La7 di Cairo è privata, ma sempre piena di conduttori e anchor men ed woman rossi (Gruber, Severgnini, Parenzo, Telese, la Merlino ecc.). Sky tv invece pure. Mediaset poi si è caratterizzata per aver sempre ripescato gli "avanzi" cattosinistri e sinistri della Rai (vedi Santoro con "Moby Dick", Mentana e altri esempi): eppure è un'azienda privata.
Ergo, se mettere un giornalista di garanzia come  Foa non basta, anche privatizzare non basta. Ci vuole cervello e buona dirigenza editoriale e cultural-politica. E questa la si può fare sia nel pubblico che nel privato. Non si lascia su due piedi il pubblico se  vi prevalgono le forze sovraniste che possono ben orientare una corretta informazione, per lasciare l'azienda ad un  "privato" che magari introduce dalla finestra tutti quelli che vengono cacciati dalla porta.



Ma torno all'affaire Foa (foto in alto).  Stiamo assistendo ad un linciaggio preventivo della sua persona la cui nomina dovrà essere approvata dalla Commissione di Vigilanza. Ed è  già guerra,  con Fiano del Pd che lo attacca per aver criticato il capo dello stato, con l'ESPRESSO che carico di bile per essere stato querelato, lo  attacca a testa bassa.

Con Leu e Boldrini e il suo "sbufalatore" (in realtà fabbricante di vere bufale)  Butac che gli dà del fabbricatore di "fake news", con Gentiloni che commenta in modo furiosamente sarcastico che con un "sovranista" alla direzione Rai non è più il caso di mandare in onda l'Eurovisione.  Fiano  del PD  lo accusa di vilipendio al capo dello stato, per aver giustamente criticato come l'Uomo del Colle abbia mal condotto la trattativa per la formazione del nuovo governo. La maggioranza degli Italiani, approva e il cronista  (come da mestiere) ha semplicemente esercitato il suo "diritto alla critica", senza guardare in faccia a nessuno.
Intanto il suo blog si riempie di troll velenosissimi, zecche anche quelle, tutte "militarizzate" per l'uopo. Verrebbe da dirgli: "Ah Marcé, restatene in Svizzera se non vuoi farti del sanguaccio amaro in Italia". Ma poi perché rassegnarsi sempre a darla sempre vinta a questi serpenti a sonagli? Fino all'ultimo bisognerà lottare e non arrendersi mai ai loro malsani intrighi.

Frattanto c'è FI in dirittura di suicidio. Ogni giorno è un'emorragia di consensi perduti. Sia che riesca col suo NIET alla commissione di vigilanza, sia che non riesca a rimuovere Foa dalla presidenza RAI, il fatto stesso che ci abbia provato e  abbia risposto all'appello del PD, ne determinerà la sua fine politica.  Non ha più spazio  a destra. E a nulla servirà muovere pedine come Tajani della Ue o Galliani del Milan. Per i tirapiedi del PD non c'è futuro e rotoleranno tutti insieme. 

24 July 2018

Benalla-Micron Novelà. Ovvero l'ombra indiscreta di un ménage à trois



Lo chiamano già il Watergate alla francese, ma non ha certo la stessa nobiltà  di quello americano. Tutti sanno che Benalla (probabile contrazione dall'arabo Ben Allah),  è la guardia del corpo di Macron.  Tutti sanno che ha pestato in incognito degli studenti durante la manifestazione del 1 maggio, andando al di là delle sue prerogative senza volerci mettere direttamente la faccia, nascosta per l'uopo sotto un casco per vedere l'effetto che fa: beccato! Tutti sanno che la coppia Macron-Brigitte è fortemente gay friendly  (ci sono le foto sotto assai imbarazzanti della loro partecipazione ad una cosiddetta "festa della musica" che aveva piuttosto l'apparenza di un  gay and black pride nientemeno che all'Eliseo) al punto da lasciar trasparire il sospetto che avendo, il primo, sposato una "maman" già "grand-mère" di nipotini, lo abbia fatto per poter - indisturbato -  continuare la sua "doppia vita" che non è la doppia vita di Veronica di un noto film, ma quella di Emmanuel.  


Una grand-mère accondiscendente e in grado di dare "buoni consigli" al Presidente, può sempre far comodo, lì all'Eliseo. Specie se dopo aver dato un tempo a scuola, cattivi esempi, ora è nell'età dei buoni suggerimenti   Dopo l'erotic-movie "Emmanuelle", avremo forse un sequel con "Emmanuel"? Dopo "Jules et Jim" (la storia di un ménage à trois filmata da Truffaut) , avremo forse un "Ben et Manu"?  Come sono caduti in basso i "latin lover" d'Oltralpe, un tempo raffinati "tombeur de femmes" come  Arsenio Lupin, il ladro gentiluomo che copriva di diamanti e fiori le belle donne delle quali faceva strage di cuori!



Già la "presse" francese sghignazza e scrive che Brigitte Trogneux (stranamente assomigliante ad Amanda Lear) si limiterà a fare la "deuxième dame" all'Eliseo.  Il primo posto è già occupato.  Povero Ben, che a causa della sua rimozione cui seguirà un processo, non potrà più convolare a "ingiuste nozze" con una lei che si sarebbe, con ogni evidenza, prestata a fare la donna-paravento! Curioso destino quello delle "donne emancipate" dei nostri tempi: da protagoniste che erano, ora si  stanno prestando a fare le donne-schermo, forse per fare largo a nuovi "emancipati": i gay. Ma non divaghiamo...
Benalla, il picchiatore abusivo

Intanto il Prefetto di Parigi Michel Delpuech parla già  senza peli nella lingua, di "malsani favoritismi" da parte del Presidente verso la sua guardia del corpo. Sì perché Benalla  si è fatto assumere dallo stato francese per ben 10.000 euro mensili alloggiando nella stessa stanza che il vecchio "tombeur de femmes" Mitterand riservava alla sua amante, dalla quale ebbe la figlia illegittima Mazarine. Un segno del destino, certo,  ma anche dei tempi che cambiano in materia di amanti e  di liaisons più o meno dangereuses. 


Ovviamente in quei 10.000 euro erano comprese anche le "promenades" per il cagnolino di Brigitte e i suoi bisognini. Ma quella non doveva essere una gran fatica e un grosso sacrificio!
Fa caldo, e la Benalla-Micron Novelà sono sicura che terrà compagnia a molti per certe ghiotte letture a base di gossip, sotto l'ombrellone.

Attenzione però allo svolgimento del  copione filmico solo in apparenza leggero: spesso per sedare gli scandali i presidenti, e gli uomini di potere in generale, scatenano guerre. Lo fece Clinton per lo Scandalo Lewinski a proposito della guerra dei Balcani. Inoltre è sempre in piedi per Micron (oggi più che mai nella tempesta e con indici di gradimento sprofondati sotto zero) l'ipotesi di una base militare in Libia protetta magari dal pattugliamento "umanitario" di qualche ONG come la Open Arms.
Wag the Dog! ovvero Sesso e potere. 

18 July 2018

Quella strada per l'inferno che non deve essere imboccata




Una volta era d'obbligo stare all'opposizione dai governi mondialisti della sinistra e dei "tecnici Troika" che tanto piacciono a sinistra. Ora all'opposizione chi c'è rimasto? Chi invece vorrebbe che quella sinarchia finanziaria che ci ha portato a questo disastro riprendesse il potere in modo indisturbato. Pertanto è indispensabile dare supporto a questo governo, che non è il migliore dei governi possibili, ma intanto ha infranto qualche tabù.
Molto resta ancora da fare, ma è fuori dubbio che gli sbarchi siano calati e che Salvini abbia ragione quando scrive la sua lettera al Corriere dei Soloni alla Polito e alla Massimo Franco (che mestizia!) per ricordarlo. E le cifre parlano chiaro. Certamente non basta e c'è il Trattato di Sofia voluto da Renzi da far saltare per aria. Si può e si deve fare di più. Intanto è utile sottolineare che i padroni delle ONG in molti casi, sono gli stessi che dirigono media e stampa (caso De Benedetti con "Save the children", e caso Open Society e varie altre affiliate di Soros facente capo ai Rothschild e alle sue corazzate mediatiche).
Dicevo fin nel titolo del post, che sarà un'estate d'assalto. Non passa giorno senza che  le ONG non inviino qualche nave-siluro carica di "umanità dolente", di "prima le donne e i bambini", di minori non accompagnati, eccetera, tutti  usati come "scudi umani" contro Salvini, sperando che ci scappi pure il morto o i morti, tanto per poter dare la colpa all'Italia quando tutti gli altri paesi Ue respingono bellamente al mittente, poiché risulta chiaro come il sole che gli invasori non li vuole nessuno. Ma a loro, nessuno li incolpa. Viceversa, rosicano se il Ministro dell'Interno dell'Italia fa chiudere i porti, cercando di fare altrettanto. 

La nave della Ong OPEN ARMS

Qui da noi, invece c'è Boeri dell'INPS che afferma che  gli immigrati devono entrare perché ci pagano le pensioni. Ecco la clamorosa smentita di Paolo Savona nella famosa lettera al diretto interessato uomo di Soros. Da gustare per chi se la fosse persa: LETTERA APERTA A TITO BOERI. Paolo Savona è un economista coi fiocchi, ma non ci vuole un esperto per capire che le "risorse" costano soldi e non ci pagheranno proprio nessun welfare. Comunque leggetela, dato che  è ben documentata.
L'altro assalto è dato dalle procure che chiedono di poter rimuovere Salvini per via giudiziaria. Prima hanno tentato con la via finanziaria (i debiti della vecchia gestione della Lega di Bossi). Ora ci riprovano col discorso del  "vilipendio". Insomma, in un modo o nell'altro Salvini se ne deve andare in barba alla sua strepitosa rimonta elettorale e vittoria. 
ll procuratore capo, Armando Spataro, ha infatti inviato oggi il terzo sollecito - i primi due vennero mandati all'ex Guardasigilli Andrea Orlando, ma non avevano ottenuto risposta - ad Alfonso Bonafede, dal momento che il fascicolo di indagine è stato aperto per vilipendio all'organo giudiziario e per questo deve essere vagliato dal ministro competente, che può autorizzare o meno i pm a procedere.
Il caso risale al 2016, quando il leader della Lega, oggi vicepremier e ministro dell'Interno, parlò di "magistratura schifezza" durante un comizio. (fonte:  il Giornale). Perciò è giusto dare una mano a Salvini magari con manifestazioni di supporto, contro quanto sta avvenendo a suo danno.

Sul fronte europeo Giuseppe Conte chiede agli altri paesi membri di poter redistribuire quote. Se Conte sta facendo tutto ciò per far esplodere prima possibile le contraddizioni all'interno della Ue, allora è un tentativo che va fatto. Ma se si illude che distribuire quote migratorie un tanto al chilo, sia la soluzione ideale, allora è un po' come cercare di smaltire i rifiuti gettandoli nell'orto del vicino di casa. Nossignore, distribuire i clandestini o meglio, gli invasori, non è una soluzione in quanto si incoraggia l'invasione-sostituzione del continente europeo e quindi la paneuropizzazione (da pan = tutto) della Ue. Ma, come ho già scritto dall'amico Massimo,  per bloccare il Progetto KALERGIANO occorre portarlo alla luce; occorre far sapere che esiste da tempo e che proviene da lontano, che è su questo che è stata fondata e  si è conformata l'attuale Ue. Non si possono battere i nemici se nemmeno si osa nominarli. E questo né Salvini né Conte possono ancora farlo, senza il timore di sentirsi dare dei "complottisti". Quelli di Visegrad invece sì, dato che loro, la dittatura la riconoscono lontano un miglio, avendola subita a lungo.  E il premier della Repubblica Ceca lo ha già fatto capire con parole chiare. Come pure Orban. Tempo al tempo, tutti i tabù cadranno. Ma io spero che ci siano tempi assai più rapidi nei quali i popoli possano dare una brusca accelerata a tutto ciò che li opprime. 


Tutti pronti allora, ad accogliere 50 dei 450 migranti a bordo di una nave della Guardia di Finanza e una di Frontex ormeggiate in rada a Pozzallo. Ma contro la linea italiana, oltre al silenzio dell'Austria, si sono scagliati i Paesi dell'Est, in primis Ungheria e Repubblica Ceca. "Ho ricevuto la lettera del premier italiano Conte in cui chiede all'Ue di occuparsi di una parte delle 450 persone ora in mare - ha scritto su Twitter il premier ceco Andrej Babis -. Un tale approccio è la strada per l'inferno". (fonte ANSA).
Sì, il premier ceco ha ragione: una strada per l'inferno. Loro, quelli dell'Est, lo hanno capito che se si apre a poche quote poi ne arriveranno altre sempre più numerose, poi innumerevoli, poi così tante che non si potranno nemmeno più contare, come le stelle nel cielo. E allora addio Continente Europeo. Addio antiche civiltà, tradizioni, antichi saperi, usi e costumi. Tutto è pronto per la sostituzione, ecco la parola che non si vuole pronunciare ma che sta nella mente di quelli che hanno capito che non può esserci salvezza nell'arrendevolezza.




10 July 2018

Toga, toga, toga!



Parlare di "malagiustizia" è fare un buffetto a un organismo ideologizzato a sinistra come la magistratura. Sbagliato: la magistratura non fa "malagiustizia". Semmai fa palese controgiustizia e perfino ingiustizia conclamata senza nessun pudore e senza nessun riguardo verso i cittadini. Anche il nostro lessico, pertanto,  va adeguato alla gravità delle situazione. Gli Italiani si sono espressi con un certo tipo di voto il 4 marzo scorso, ma le procure, sempre solerti a volersi sostituire alla classe politica, non se ne sono accorte. O meglio, sì che se ne sono accorte. Si sono accorti benissimo che il loro partito-referente (il PD) sta perdendo, non se lo fila più nessuno e provvedono, pertanto,  a sostituirlo con le loro sentenze.
E' di questi giorni la sentenza della Cassazione che pretende la confisca di tutti i beni della Lega per un totale di 49 milioni di euro. Se gli Italiani volessero rifondere la Lega per i danni subiti offrendo collette e  donazioni, è quasi certo che la piovra in toga risucchierebbe il denaro donato. Una sentenza inaudita ed esplicitamente politica e perfino "partitica": il Partito Mondialista delle Toghe. La  cassazione ha inflitto la pena,  dopo che in un caso simile come quello del tesoriere Lusi dell'ex Margherita di Rutelli, era invece stato prosciolto. Ma in quel caso, il partito fu riconosciuto come parte danneggiata (la Margherita si è oggi incorporata nel PD, tanto per chiarire), mentre  adesso considera il partito della Lega  "complice". Un caso di doppiopesismo giudiziario inequivocabile.

Quando leggo casi come questo che porta il titolo
"SENTENZA EVERSIVA, MAGISTRATO: “MAMMA BIOLOGICA NON CONTA”  che senso ha limitarsi a parlare di "malagiustizia"? Questa purtroppo è  un atto eversivo, dettato dall'Agenda mondialista  e la magistratura funge da "testa d'ariete" per far passare norme  non contemplate dall'attuale legislazione.

Quando leggo di una bestiaccia (l'ennesimo Kakobo) che ha ucciso con le sue mani un pensionato di 77 anni finendolo a cazzotti in un ospedale , dopo una catena di altri misfatti tutti impuniti, (tra i quali un bar sfasciato) senza che nessuno abbia mai chiesto di rimpatriarlo, come dobbiamo chiamarlo? Malagiustizia? No, c'è la reiterazione a tollerare nel nostro territorio energumeni che andrebbero rinchiusi, messi in condizione di non nuocere ed espulsi. Insomma esiste una sorta di omertà nel NON  voler punire. 
DOVEVA ESSERE ESPULSO NEL 2013 IL PROFUGO CHE HA UCCISO PENSIONATO IN OSPEDALE

Quando sono i magistrati che decidono  quale partito deve essere assolto e mandato avanti e quale deve essere distrutto, come ci limitiamo a  chiamarla? Ancora "malagiustizia"? Ma no, è un altro atto proditorio di eversione.
Sono almeno 40 anni che esiste il partito trasversale della Toga il quale ha avuto il suo acme  20 anni fa, in Tangentopoli, distruggendo un'intera classe politica con la solita scusa della "corruzione" per mandare avanti una "gioiosa macchina da guerra" le cui mani sporche di rubli sovietici, ci venivano raccontate come le sole uniche "mani pulite". Guarda caso, anche il movimento eversivo delle procure si chiamava Mani pulite. 
Cadde Craxi sotto i colpi di una magistratura che lo accusò di avere in serbo il "tesoro di Alì Babà". Si venne a sapere dopo che Craxi parlò dell'Europa di Maastricht come di un "vero inferno" e che sarebbe stato il caso di rinegoziare quel trattato (c'è il video su You Tube). Cadde Andreotti accusato di essere un mafioso (zu' Giulio, il bacio, il santino, il rito col sangue e altre frescacce), ma l'ipotesi più plausibile nel volerlo disattivare ad ogni costo è perché rimpatriò con estremo zelo i primi esodi di albanesi da Durazzo, facendo capire senza mezzi termini che l'Italia appartiene agli Italiani. Cadde Berlusconi tuttora posto sotto ricatto dalla magistratura, del quale abbiamo già discusso in numerosi post pregressi. In questo caso, la Magistratura si rivestì da grande Inquisitore valutandone la condotta morale personale.
Altri casi esemplari: il caso Cota in Piemonte e lo scandalo "mutande verdi".
E se poi quel galantuomo di Roberto Cota, venne prosciolto da ogni accusa sullo scandalo "mutande verdi", è il caso di dire che sono riusciti  comunque nell'intento di  tenerlo impegnato nei meandri  kafkiani della burocrazia giudiziaria esautorandolo di fatto e togliendogli la carica di Presidente della regione Piemonte per darla al piddino Chiamparino. Questo è uno dei tanti esempi da manuale. Più che processati, vengono "giustiziati" e giubilati.
Gli esempi  di eversione in toga, sono troppi per riassumerli tutti in questo spazio, ma mi limito a dire che ora siamo arrivati all'esasperazione e che il "toga Party" deve finire. Dopo il "ventennio togato" da Tangentopoli ad oggi, è bene far qualcosa per impedire che le libere consultazioni elettorali  vengano tradite nel loro spirito e stoppate, poiché è giusto e sacrosanto mandare avanti e far legittimamente lavorare i candidati prescelti. E'  in gioco da un pezzo la democrazia e  lo affermano senza tanti giri di parole altri settori della stessa Magistratura che non godono dell'appoggio dei media come Carlo Nordio. 
Chiaro che non possiamo fare di tutta l'erba un fascio e che esistono altri coraggiosi magistrati come Carmelo Zuccaro che ha smontato le scatole cinesi delle ong, o la piccola procura di Trani che ha indagato sulla vendita dei derivati,  i quali rappresentano gocce in un mare di ingiustizia.
Ma a riportarci a tempi oscuri e bui di Inquisizione Togata sono di queste ore le dichiarazioni del procuratore Spataro sull'inasprimento delle pene per "reati d'opinione" (il "razzismo" anche verbale) ed eventuali fascicoli  da ripescare in caso di espulsione di migranti. Una dichiarazione di guerra!
 (fonte La Stampa articolo "Nuove direttive contro l'odio razziale").


E' questo che  intende dire Mattarella, quando si ostina a parlare di "indipendenza della magistratura", un ente che non ha più alcuna credibilità agli occhi dei cittadini? Meno degli stessi politici, meno della Sanità alla quale affidiamo i  nostri corpi malati. Del resto quello giudiziario, è esso stesso un "corpo malato".

03 July 2018

Battaglia navale per tutta l'estate



Chi non ha mai giocato a "battaglia navale" a scuola  durante l'intervallo disegnando su un foglietto di carta le portaerei,  gli incrociatori, i cacciatorpediniere? Bei tempi! Ora invece con  l'estate in arrivo c'è poco da scherzare. Per Salvini sarà un'estate durissima e anche per noi che lo sosteniamo. Ogni giorno la sua pena e le ONG hanno deciso di dichiarare una spietatissima guerra a basi di varie "battaglie navali" di navi pirata. Aspettiamoci di tutto in materia di ricatti. Abbiamo nemici temibilissimi che si augurerebbero una tragedia  del mare al giorno, pur di gettare l'intera colpa sul nostro Ministro dell'Interno e sul neonato governo. Del resto un tal Edoardo Albinati (premio Strega, per quel che valgono oggi i premi), un intellò de sinistra che scrive anche per Corsera e Repubblica è quel che si è augurato ad alta voce:  "Ho desiderato che morisse qualcuno sulla nave Aquarius. Ho detto: adesso, se muore un bambino, io voglio vedere che cosa succede per il nostro governo». Frase indegna e disumana potenzialmente e  bassamente razzista sia contro chi si imbarca sulla nave, sia contro gli italiani che hanno votato questo governo, sia con chi lo rappresenta. Difficile essere così infimi. Dunque questi becchini tanatofili cercano la tragedia per poter dire: "Te l'avevo detto che andava a finire così, adesso è colpa tua". Certo, perché no?  è  tutta colpa dell'Italia cattiva che chiude i porti anche quando la tragedia avviene a pochi metri delle coste libiche, cioè in Africa. 

Ma sentiamo cosa dice il prof. Augusto Sinagra,  esperto di di diritto internazionale sulle navi delle ONG.

1.Le navi che solcano i mari battono una Bandiera. La Bandiera non è una cosa meramente folkloristica o di colore. La Bandiera della nave rende riconoscibile lo Stato di riferimento della nave nei cui Registri navali essa è iscritta (nei registri è indicata anche la proprietà pubblica o privata).
2. La nave è giuridicamente una “comunità viaggiante” o, in altri termini, una “proiezione mobile” dello Stato di riferimento. In base al diritto internazionale la nave, fuori dalle acque territoriali di un altro Stato, è considerata “territorio” dello Stato della Bandiera.
Dunque, sulla nave in mare alto si applicano le leggi, tutte le leggi, anche quelle penali, dello Stato della Bandiera.
3. Il famoso
Regolamento UE di Dublino prevede che dei cosiddetti “profughi” (in realtà, deportati) debba farsi carico lo Stato con il quale essi per prima vengono in contatto. A cominciare dalle eventuali richieste di asilo politico.
4. Non si vede allora quale sia la ragione per la quale una nave battente Bandiera, per esempio, tedesca, spagnola o francese, debba – d’intesa con gli scafisti – raccogliere i cosiddetti profughi appena fuori le acque territoriali libiche e poi scaricarli in Italia quando la competenza e l’obbligo è, come detto, dello Stato della Bandiera.
5. Da ultimo è emerso che due navi battenti Bandiera olandese e con il solito carico di merce umana, non si connettano giuridicamente al Regno di Olanda e né figurino su quei registri navali, come dichiarato dalle Autorità olandesi.
Allora, giuridicamente, si tratta di “
navi pirata” le quali non sono solo quelle che battono la bandiera nera con il teschio e le tibie incrociate. (fonte Imola Oggi). 





Ineccepibile dal punto di vista giuridico. Ma c'è dell'altro. Da quando le Ong operano nel Mediterraneo, gli scafisti fanno affari, la marina non riesce più ad arrestare i criminali e i morti in mare aumentano.Le ONG apolidi sono il braccio armato dell' ONU, dell'UNCHR e dell' OMS: attraverso le ONG, i paesi costieri, fra cui l' Italia, sono controllate, infiltrate, indottrinate su tutti quei disvalori anti-cristiani che oggi si considerano il non plus ultra dell' etica dei "diritti umani", benché siano proprio il loro opposto: favorendo le politiche Gender, le teorie Abortive e di spopolamento demografico per avere poi il pretesto per "ripopolare" (vero Emma Bonino? ). Le ONG sono lo strumento in mano ai poteri forti per regolare i flussi di nascita-morte su scala mondiale, per destabilizzare le economie attraverso i processi migratori sostitutivi, e iniquità analoghe. Sappiamo pure che le ONG hanno fomentato colpi di stato preceduti da "rivoluzioni colorate". Insomma le Ong sono dei "privati" impegnati su più fronti aventi lo scopo di  destabilizzare stati sovrani.



La battaglia navale delle ONG che ci scateneranno addosso per tutta l'estate (e non sarà di certo "l'estate italiana"  edonistica e bighellona promessa dalle canzonette estive, ma una stagione con veri e propri "atti ostili" contro i nostri confini) è direttamente collegata alle porcherie finanziarie che hanno in preparazione entro il gennaio prossimo. La decisione del maestro venerabile  Mario Draghi in relazione alla fine del Quantitative Easing (QE) nel mese di Gennaio è indicativa delle intenzioni dell'élite massonica europea nei nostri confronti.
Piano Kalergi e direttive ONU per la "Replacement Migration" (ovvero piani genocidi), più espropri finanziari ad opera della Troika, fanno parte di una strategia complessiva che si potrebbe sintetizzare con le voci "Depauperare, Desertificare e Sostituire".
Del resto non è un caso che i padroni delle ONG siano direttamente collegati alla Finanza apolide (Soros con "Open Society", De Benedetti con "Save the Children", Kouchner con "Médecins sans Frontières", solo per citare tre dei numerosi esempi).
Fece bene il procuratore Carmelo Zuccaro  il quale nel corso del 2017 ha "smontato" il sistema delle Ong che nell'anno precedente (2016) avevano contribuito a portare in Italia il numero record di 181.436 migranti. La galassia delle ONG è variegata, truffaldina, costruita a scatole cinesi, dei rompicapo degni di Poirot e di Sherlock Holmes e ne darò conto nel dettaglio in prossimi post. Ma ricordiamoci che il problema non è solo giuridico ma anche e soprattutto politico: Salvini all'Interno  e Toninelli alle Infrastrutture procedano con determinazione come sinora hanno fatto e se è il caso, requisiscano le navi-pirata nei nostri cantieri. Non si facciano intimidire dai ricatti finto-pietisti dei media di regime.

Si mettano in mente che è in corso una cinica Industria della Carità ad opera dei Pirati, dei nuovi Francis Drake moderni per conto di potentati finanziari e che la partita in corso è molto forte: la nostra incolumità, libertà, identità e sovranità. Vero quel che scrive Gian Micalessin per il Giornale:  

Ma per ottenere tutto questo è necessario incrinare l'autorità dei vari stati convinti di dover ancora difendere le proprie frontiere e di poter assoggettare la navigazione e il salvataggio in mare alle regole del diritto internazionale. Per questo entrano in gioco le Ong, nuova forma di pirateria marittima. I corsari operavano originariamente per conto dei nascenti stati nazionali. Le navi delle Ong altro non sono se non i nuovi corsari. Al posto della bandiera con il teschio e la tibia inalberano quella dei buoni sentimenti,...