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03 November 2009

Salto nel buio per l'Europa


Vaclav Klaus, presidente della repubblica ceca, ha firmato. La petizione on line di quelli che speravano in un'ultima occasione, si è fermata. La repubblica ceca che era l'ultimo anello per la ratifica completa del Trattato di Lisbona ha accettato tutte le clausole. La Corte Costituzionale ceca non trova elementi incompatibili con lo statuto nazionale. C'era da aspettarselo: tutto il mondo è paese. Il paese sbagliato.  Leggere qui. Da oggi siamo all'inaugurazione di un nuovo totalitarismo. Non eravamo ancora al completo con le firme del Trattato, che già la corte di Strasburgo non si è fatta attendere in materia di ingerenze e  ha vietato i crocifissi nelle scuole italiane, ritenuti contrari alla nuova "religione" dei diritti cosiddetti umani, e  condannando l'Italia a pagare una forte ammenda. Siamo alla cessione della sovranità nazionale. E' solo l'inizio per l'azzeramento dell'identità, della storia e della cultura italiana. E non solo italiana, ma di tutti i singoli stati membri europei. Non ho più parole.

Linko l'intervento di No caste sui buoni motivi per essere antieuropei, pubblicato sul blog di Lontana.
Su suggerimento di Elly pubblico anche questo pezzo prelevato dal Jester blog sulle incompatibilità tra le decisioni di Strasburgo e la nostra Costituzione.

02 November 2009

Bersani, dal materialismo storico a Vasco Rossi


Lo avete visto l'ultimo astuto manifesto elettorale di Pier Luigi Bersani? Ha l'occhietto furbo e un po' mandrillesco e  dietro c'è lo slogan " Un senso a questa storia" . E uno, vista la faccia da apparatchick di Bersani penserebbe al materialismo storico secondo Marx. O allo storicismo secondo Gramsci. Ci accontenteremmo pure - chessò -  di un Benedetto Croce.
Invece no, macché: lui pensa a Vasco Rossi dalla vociaccia estenuata e con quel look da posteggiatore abusivo mentre canta, o meglio, si sfiata: "Voglio trovare/un senso a questa storia/anche se questa storia/ un senso non ce l'ha/.
Siamo alle comiche. Le hanno provate proprio  tutte: Rino Gaetano e il cielo che è sempre più blu, per far dimenticare il vecchio "rosso". Veltroni che vo' fa' l'americano e faceva scrivere I Care come slogan del convegno. Franceschini che ha lanciato lo slogan da black power anni '60 Black is beautiful, candidando il congolese Touadi. Fassino che ha fatto mettere "Over the rainbow" in uno degli ultimi congressi - pardon - convention (ora si dice così). Poi arriva er Piacione Rutellante e così su due piedi, dice che il Pd è nato morto (cosa peraltro assodata), poi  alza i tacchi e se ne va.

Ma perché nonostante le  varie operazioni di marketing di facciata non riescono mai a decollare, questi poveretti? Eppure ogni volta il suo popolo, nonostante la scarsità di leader decenti, si mobilita; paga 1 euro per il Mortadella Prodi, 2 euro per Culatello Bersani. A proposito, che ne faranno del "tesoretto" ottenuto di oltre 4 milioni di euro, raccolto dai due milioni di partecipanti alle primarie? Non è che il nuovo segretario che ha messo l'emergenza-lavoro al primo posto, vorrà darlo proprio a qualche poveraccio che il lavoro lo sta perdendo e non alle solite spese di apparato e di apparatchicki?

Rispondo  (o meglio, ci provo) al quesito più sopra del perché, quale che sia la sigla, il simbolo, il logo o il segretario, la sinistra non prende il volo.

Perché il senso della storia lo si trova solo quando non la si nega e non la si mistifica. Se si fa della mistificazione sulle proprie origini, se si tace su Mosca e i sussidi economici sovietici al vecchio PCI, se non si dice a partire da quando è diventato un partito "indipendente" dall'Urss (se mai lo è diventato), se non si ha il coraggio di ammettere cosa si salverebbe oggi del marxismo e del gramscismo, e cosa invece si manderebbe in soffitta, imparando ad essere discernenti; se si scopiazza la correctness liberal all'americana, spingendosi a  dare fiato alle lobby transnazionali della gayezza che vogliono il reato di omofobia quale nuovo reato d'opinione, alle varie Concie che parlano della famiglia lesbica; se si eleggono a Governatori del Lazio quelli che poi vanno sordidamente a caccia di marchettari con le labbra gonfiate modello canotto Pirelli e i seni al silicone per la galassia brasiliana di Transessualia, se si ignora di essere stati nel bene e nel male il partito della classe operaia quando questa era composta di forze  sane, robuste e soprattutto italiane di casa nostra, una classe tutta d'un pezzo con ancora dei principi morali,  per poi ridurre la propria dirigenza di partito a fare i lecconi delle fondazioni bancarie, dei poteri forti e della finanza apolide e  strozzina, i tirapiedi delle multinazionali (le liberalizzazioni delle licenze secondo Culatello), i frequentatori dei salotti buoni con sniffo... 
Insomma se poi alla fine si piazza pure lì  il buon Blasco a cantar per loro il senso della storia, il minimo che può accadere è che la loro storia non abbia proprio nessun senso. Insieme al loro partito (il famoso bambino mai nato) che continua a cambiare sigla  (da PCI a PDS; da DS a PD, e poi cos'altro?), a cambiare logo, a cambiare simboli, colori;  a cambiare  canti, canzoni e segretari, ma che non ha più  radici. Dunque, non può avere un futuro.

30 October 2009

FINImola! e lo dico anche alla CEI


Ormai non passa giorno senza che il solito GianFuffa non ci delizi  dei suoi pistolotti immigrazionisti, a zonzo in tournée per città italiane. L'ultima è quella sulla xenofobia.  Dovremmo averci fatto il callo alle sue provocazioni di antiItaliano. E invece vedo che anche gli amici blogger nel loro piccolo si imbufaliscono, quasi quotidianamente. Fini sa bene che in caso di preferenze alle elezioni non ne prenderebbe più  una da buona parte del popolo di destra. Per questo approfitta del suo ruolo "super partes" per esternare le sue faziose partigianerie pro immigrati. Della seria "Io Super", tu invece o povero italiano che credi ancora al significato del voto e della democrazia, "partes". Cioè, sloggia da casa tua. Sì, perché avanti così e gli immigrati prossimi venturi in giro per il mondo, saremo noi. Un paese che non tiene conto del proprio andamento demografico è un paese candidato alla rovina. Una repubblica che coccola di più gli stranieri degli Italiani è una repubblica matrigna e non madre. E' di questi giorni un allarme lanciato dal Corriere su una scoperta che potremmo anche chiamare, dell'acqua calda: abbiamo superato i famosi parametri europei e siamo quelli che abbiamo più immigrati tra tutti gli stati membri: si legga qui per accertarsene . E' già qualcosa che tutto ciò venga finalmente rivelato.
La Cei invece di tacere, si mette ad arringarci contro il pacchetto sicurezza, dicendo che adesso serve un "pacchetto-integrazione". Si fa presto a fare i generosi a casa d'altri, tenendo il proprio staterello vaticano al riparo dal degrado, dalla sporcizia, dalla criminalità incrementata dall'immigrazione selvaggia, vero?  Lo sanno i vescovi che i romeni del branco di Guidonia dediti allo stupro ora sono stati rilasciati? Lo sanno che l'albanese che ha ucciso delle giovani vite mentre guidava a fari spenti su un'auto rubata non si è fatto neanche un giorno di arresto domiciliare?
E questi,  sono solo due dei tanti - dei troppi esempi sui quotidiani bollettini della paura.
Rispondo preventivamente alla solita scontata obiezione becera: sì, lo so che possono delinquere e stuprare, investire in auto anche gli Italiani. Per questo non voglio aumentare il numero dei delinquenti, tenuto conto che si fa già fatica a tenere a bada ai nostri.  Che le galere tornino   ad essere   "patrie". E che si rimpatri a domicilio coatto la feccia altrui. Almeno a casa loro siamo sicuri che in galera ci marciranno.
Colgo l'occasione per aggiungere che non credo alla fòla del "vescovo di sinistra" e a quello di "destra", che è come dire di credere alla storiella del poliziotto buono e di quello cattivo. La CEI è la CEI ed è sempre stata per gli ingressi incontrollati. E del resto, come potrebbe rinunciare al gettito in denaro che gli proviene dalla Caritas, ong, onlus, no profit e affini?

UNA PICCOLA NOTA di ALLEGRIA: Fiorella Mannoia cantante "rossa" per capelli e per idee, invita Fini a riempire i vuoti lasciati dalla sinistra. Leggere qui. C'è di che rotolarsi per terra dalle risate.

23 October 2009

Lettera al Presidente della Repubblica Ceca Vaclav Klaus


La ratifica del Trattato di Lisbona dipende  e pende dalla punta del pennino della stilografica del presidente della Repubblica Ceca Vaclav Klaus. Non tutti quelli che dicono SI hanno ragione anche se sono la maggioranza. La storia ci ha dimostrato anche troppe volte che non è vero che la maggioranza ha sempre ragione. Che la maggioranza può essere comprata, zittita, cooptata e intimidita come nel caso dell'Irlanda, magari anche ricattata economicamente.  Spesso le sorti del mondo ( in questo caso, dell'Europa), possono dipendere da quei pochi, da quei rari, forse da quegli unici che sanno dire NO. Basta anche una sola persona nell'universo. Pubblico la lettera che Ida Magli ha scritto su Il Giornale in data 21 ottobre  allo scopo di dare un piccolo aiuto morale ad un uomo cui spetta una decisione cruciale per tutti noi. Chiunque  è d'accordo, diffonda questa lettera nel proprio blog.

Signor Presidente,

la libertà e l’indipendenza di oltre 500 milioni di cittadini degli Stati europei sono affidate a Lei. Noi, “Italiani Liberi”, piccola associazione di innamorati della Patria che si batte fin dall’inizio contro il progetto di unificazione europea, La preghiamo di non porre la Sua firma al trattato di Lisbona, firma che proclamerebbe, per il fatto stesso che tale Costituzione non è stata sottoposta al giudizio di coloro che saranno costretti ad obbedirle, l’inizio di un Impero antidemocratico.

Noi siamo certi, nel porgerLe la nostra supplica e nell’assicurarLe il consenso e il sostegno di una vastissima opinione pubblica in tutta l’Europa, di interpretare il desiderio e la speranza dei tanti che Le somigliano, gentile Presidente, nel diffidare dell’instaurazione dell’ennesimo Impero in Europa, nonostante le tante e drammatiche esperienze del passato.

Noi ci rendiamo anche conto del peso di una tale decisione da parte Sua, ma Lei non deve temere nulla in questo senso, caro Presidente, perché la Sua rimarrà sempre, agli occhi del Suo Popolo, con il quale tutti noi in questo momento c’identifichiamo, ma soprattutto agli occhi della Storia, la scelta giusta, la scelta della libertà.



NB: esiste la versione di questa lettera anche la versione in lingua ceca qui.

Ida Magli


Italiani Liberi

Roma, 20 Ottobre 2009

Aggiornamento: firmare la petizione on line al Presidente Klaus affinchè non ratifichi il Trattato, dato che l'Ue sta cercando con ogni mezzo di comprare il suo consenso : http://www.petitiononline.com/sptklaus/petition.html

21 October 2009

Cercasi Signorino buonasera possibilmente di colore


E' un bel ragazzo e ha anche un'aria simpatica. Fa venire in mente la canzone della Nannini: Bello, bello e impossibile, con gli occhi neri e il tuo sapor mediorientale.
Poi leggo il suo curriculum e vedo che si è laureato in Scienze della comunicazione, ha un master, ed ha studiato recitazione. Dunque ha tutte le sue brave carte in regola.  Se qualcuno vuole vedere un intento razzistico in quanto scrivo, ebbene che passi al largo e  si faccia visitare.
 Livio Bashir, di origine egiziana, compare come il nuovo "signorino buonasera" di Rai 2 appena dopo il TG2.
 E allora la polemica dov'è?
C'è che questo delle signorine buonasera era un marchio italiano con donne italiane, per una tv italiana che si rivolgeva a degli spettatori italiani.
E che creando questa rivoluzione visiva del signorino buonasera d'Egitto si vuole dare un messaggio esplicito: l'Italia sarà multietnica, o non sarà. A partire da un volto sorridente che entra confidenzialmente nelle vostre case. Datevi pace, o Italiani parrucconi e codini: chi conserva è perduto.
 E non venitemi a dire che la cosa non è stata studiata apposta per "rompere gli schemi" e creare una sorta di assuefazione visiva al fenomeno migratorio, presentato come "giusto, necessario e inevitabile".   Il ragazzo ne è perfettamente consapevole, e allora sfrutta l'onda di questa "discriminazione positiva". Si chiamano così, nel linguaggio political correct, quei privilegi  garantiti ad altre minoranze, a scapito della maggioranza autoctona.  Al posto suo, faremmo la stessa cosa.
Ma c'è un fatto: noi non siamo al posto suo.
Dove c'era una femmina, lì ti  ci metto un maschio; dove ci si aspetta di trovare un maschio  BIC (bianco, italiano e cristiano) ci metto un nordafricano. Dopo la miss Italia caraibica e di colore a nome Denny Mendes, dopo il signorino buonasera egiziano, siamo pronti per il  Velino etnico, perchè no?
E il prossimo papa, come dice la profezia, sarà un papa nero. Magari con un presidente nero al Quirinale, senza aver nessun passato schiavistico all'americana da farci perdonare. Ce n'est qu'un début.  Lo dicono le rivoluzioni. Continuons le combat...
Italia, nuovo Eldorado e terra dell' opportunity. Terra dell'abbondanza. Per gli altri, ovviamente. Ma non per noi.