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19 August 2017

Minniti, il falso sceriffo




E' ufficiale: Minniti passa per essere un duro dell'Oklahoma, anzi essendo calabro,   dell'Aspromonte. Tutti a declamare l'efficienza e l'abilità del ministro dell'Interno del governo Gentiloni. Perfino Luttwak che gli ha riservato parole al miele.  
"Minniti ha acquisito negli anni una expertise in materia di sicurezza e contro-terrorismo, è un professionista che conosce il mestiere. Fa bene l' Italia a scegliere ogni tanto qualche ministro dotato di competenze specifiche".

Ora devo dire che superare Alfano l'Africano ci vuole poco. Ma Minnì Tirabusciò (copyright:  ws) finora ha sfoggiato solo uno sguardo trucido, una lucida pelata e inflessibilità di intenti. Lo avete letto bene  il suo codice Minniti?Eccolo nei suoi tredici punti:

1. PRESENZA DELLA POLIZIA GIUDIZIARIA A BORDO DELLE NAVI: è il punto più contestato che ha portato al no di MSF. Il codice infatti prevede la presenza “a bordo, per il periodo strettamente necessario, su richiesta delle autorità nazionali competenti, di ufficiali di polizia giudiziaria” per raccogliere informazioni e prove finalizzate alle indagini sul traffico di esseri umani, “senza recare ostacolo alle attività umanitarie“. Le Ong chiedevano che gli agenti fossero senza armi, cosa che è stata respinta.


2. DIVIETO DI TRASBORDO: altro punto molto contestato è quello che vieta il trasbordo dei migranti su altre navi e l’obbligo di portare a terra le persone salvate. L’unica eccezione concessa è quella “per i casi richiesti dal competente MRCC” (il Centro di coordinamento marittimo) e “sotto il suo coordinamento“.

3. NO ACQUE LIBICHE: il codice Ong prevede che le navi non entrino nelle acque libiche “salvo in situazioni di grave e imminente pericolo che richiedano assistenza immediata” e che non ostacolino “l’attività di Search and rescue – ricerca e salvataggio ndr – da parte della Guardia costiera libica“.
4. FINANZIAMENTI TRASPARENTI: il codice Ong comporta la dichiarazione “alle autorità competenti dello Stato in cui l’Ong è registrata“, di “tutte le fonti di finanziamento per la loro attività di soccorso in mare e a comunicare, su richiesta, tali informazioni alle autorità italiane nel rispetto dei principi di trasparenza“.



5. TRANSPONDER SEMPRE ACCESI: le navi Ong non dovranno spegnere o ritardare “la regolare trasmissione dei segnali Ais (Automatic identification system) e Lrit (Long range identification and tracking)” che permette di identificare la loro posizione.

6. NIENTE SEGNALAZIONI PER LE NAVI IN PARTENZA: non si potrà “effettuare comunicazioni o inviare segnalazioni luminose per agevolare la partenza e l’imbarco di natanti che trasportano migranti, fatte salve le comunicazioni necessarie nel corso di eventi Sar“.
7. AGGIORNARE LA MARINA ITALIANA: le Ong dovranno obbligatoriamente “tenere costantemente aggiornato il competente MRCC“, cioè il centro di coordinamento della Marina italiana, e cooperare “eseguendo le sue istruzioni ed informandolo preventivamente di eventuali iniziative intraprese autonomamente perché necessarie ed urgenti“.
8. COMUNICARE CON LO STATO BANDIERAle comunicazioni sulle attività della nave dovranno essere inviate anche alle “competenti autorità dello Stato di bandiera”.
9. ATTESTATO DI IDONEITA’:Le Ong dovranno avere certificati di “idoneità tecnica, relativa alla nave, al suo equipaggiamento e all’addestramento dell’equipaggio, per le attività di soccorso“.

10. SOCCORSI IN AREE PARTICOLARIin caso di soccorsi in zone fuori da quelle di ricerca, le navi dovranno avvisare il proprio Stato di bandiera.
11. COOPERAZIONE NEGLI SBARCHI: la cooperazione con le autorità competenti dovrà essere garantita anche nel luogo di sbarco.

12. RECUPERO DELLE IMBARCAZIONI: “una volta soccorsi i migranti e nei limiti del possibile“, le Ong dovranno recuperare le imbarcazioni e i motori fuoribordo usati dai trafficanti di uomini.
13: INFRAZIONI PER CHI NON FIRMAla mancata adesione al codice o la sua inosservanza potrà “comportare l’adozione di misure da parte delle autorità italiane nei confronti delle relative navi, nel rispetto della legislazione internazionale e nazionale, nell’interesse pubblico di salvare vite umane“.
Dopo tanto rigore articolato in ben 13 punti,  sapete cosa ha detto Minniti alle Ong ribelli? "Rispettiamo le Ong che non hanno firmato", dal che sembrerebbe che aver firmato equivale a nulla, perchè diciamo la verità, il codice Minniti è il Nulla.
Quanto alle ONG nel loro lato oscuro,  sono una copertura per i vari servizi segreti  e pullulano pure di informatori  pagati dalla Cia e da altri servizi di Intelligence. Dopotutto sono "società private" costruite a scatole cinesi, incaricate di mettere  a dura prova i governi e  di smantellare gli stati nazione. Pertanto ci vuole altro che un codicillo Minnì Tirabusciò per fermarle. Eppoi quali sarebbero "gli stati Bandiera", di cui si parla nel Codice Minniti? E' noto che spesso le loro navi battano bandiere-ombra.

Ora c'è appena stato un attacco in stile nizzardo alla Rambla di  Barcellona (la mafia terrorista colpisce preferibilmente d'estate), e naturalmente il nostro sceriffo per differenziarsi da Alfano l'Africano ("la discontinuità"),  ha appena chiesto di tenere elevato il livello di vigilanza, rafforzando sul territorio le misure di sicurezza a protezione degli obiettivi ritenuti più a rischio, nonché verso i luoghi che registrano particolare affluenza e aggregazione di persone. A tal proposito, il Viminale emanerà una circolare ai Prefetti. È quanto emerso dalla riunione del Comitato di Analisi Strategica Antiterrorismo convocata al Viminale dal ministro Minniti.
In Italia «l'attenzione rimane altissima», ma «il livello della minaccia non cambia»: è ciò che emerge al termine del comitato straordinario al quale hanno partecipato i vertici nazionali delle Forze di Polizia e dei Servizi di Intelligence e i rappresentanti della sicurezza di Spagna a Roma (fonte: Sole 24h). 



In altre parole, la medicina è sempre quella: ci vuole più Europa. Più Intelligence congiunta e magari l'Eurogendfor in arrivo. Se appena però dovessero impedire per davvero e senza "panicelli caldi" gli sbarchi state certi che cominceranno a intimidire anche noi con qualche attentato in grande stile. Perciò, non c'è di che stare allegri per essere stati finora risparmiati.

Tanto per rimanere nell'argomento Spagna, è sempre stata più virtuosa  di noi nel bloccare i suoi confini. Secondo quanto riportato sulle cronache del 2016, lo scorso anno, grazie agli accordi bilaterali con il Marocco e la militarizzazione delle frontiere del mare, diversi migranti furono rimandati indietro o, addirittura, non riuscirono a partire. È di un anno fa la notizia che un centinaio di migranti provarono a scavalcare il muro di Melilla, così come quella che 11 immigrati furono salvati dal ribaltamento di un barcone nello stretto di Gibilterra. Nessuno di loro toccò mai il suolo spagnolo. Ma quella che a più riprese è stata definita «la frontiera dimenticata», oggi torna a essere il varco di accesso verso l'Europa. Nel corso degli ultimi giorni hanno attraversato lo stretto di Gibilterra, secondo quanto riportato dai media spagnoli, 169 immigrati, partiti a bordo di 5 imbarcazioni e di una moto d'acqua. 
Manovra a tenaglia? Certo! A est sbarchi in Grecia, al centro l'Italia e a ovest la Spagna

Se pensate che i 15 morti di Barcellona (tre dei quali, nostri connazionali) e  gli innumerevoli feriti servano ad attuare uno STOP invasione, siete degli ingenui, La parola d'ordine globale è quella immutata : "non si può generalizzare", "occorre separare il grano dal loglio". E in queste ore l'esimio conte Gentiloni conferma:  "lo ius soli è un atto di civiltà." "lo ius soli arricchisce la nostra identità"
Per rimanere entro i confini nazionali,  in quello che chiamano tutti "l'imbuto di Ventimiglia", ecco altre organizzazioni dette non profit, ma assai approfittatori, i NO BORDERS che facilitano i passaggi in Francia.  Ecco chi sono:
https://noborders20miglia.noblogs.org/chi-siamo/

Ci si  aspetta che lo sceriffo dell'Aspromonte stili anche un Codice No Borders. Ma per quelli che favoriscono gli ingressi in casa nostra, però. Dopotutto le elezioni sono alle porte, perciò, mai mettere ostacoli alla Provvidenza.

Ricorre un altro mantra in queste ultime tragiche ore: "coniugare l'accoglienza e l'integrazione con la sicurezza dei cittadini". Cioè il solito  sinistro "non solo, ma anche".