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16 May 2024

Considerazioni su questa Ue, i suoi soprusi e i suoi martiri




Questo blog nacque nell'ormai lontano 2005 proprio in opposizione alla Ue e alle sue politiche. Quando lo misi in piedi, l'argomento-clou era l'immigrazione fuori controllo, il piano Kalergi e la sostituzione etnica, piano di sostituzione ribadita anche dall'ONU, col nome di Replacement Migration. Poi nacquero critiche all'eurozona e al sistema del ricatti sullo spread, ai golpe tecnici prima in Grecia, poi in Italia. Nel 2020 la "pandemia" nata nel cuore dell'Europa coi suoi ricatti vaccinali,  con l'Ema madre europea  della nostra Aifa (Agenzia del Farmaco italiana), mise nel mirino il nostro paese. 
Ma intanto giugno e la data delle elezioni è vicino. Perché dovrei recarmi alle urne per una Europa che ci ha trattato in modo tanto crudele e disumano da pretendere l'invio di armi per una guerra che nessun italiano vuole? Non solo, ma ora si arriva anche a  parlare di coscrizione obbligatoria, perché di ucraini che vogliono combattere per una causa nella quale non credono, non ce ne sono più. Non dimentico neppure che come tutte le dittature (seppure soft e camuffate da democrazia elettorale) anche quella europea ha avuto (e ha) i suoi martiri, che forse sono stati dimenticati dai più, ma non dalla sottoscritta. Jorg Haider venne fatto fuori nel 2008 durante un misterioso incidente d'auto,  perché  il suo partito che uscì vittorioso dalle elezioni, praticava una politica autonomista e di indipendenza dell'Austria senza voler sottostare ai diktat eurocratici. Pim Fortuyn l'olandese che  non voleva immigrazione  di massa nel suo piccolo paese del quale era strenuo difensore (morì  assassinato nel 2002).  Qualche anno dopo Theo Van Gogh si ribellò all'islamizzazione nel suo film "Submission": gli costò caro (morì nel 2004, pugnalato da un estremista islamico). Fecero tutti una brutta fine sulla quale scrissi su questo blog, poiché Bruxelles non perdona chi non si attiene al suo dettato, nemmeno il singolo individuo, se questo può dare fastidio. 

il Premier slovacco Robert Fico

Ora è la volta del premier slovacco Robert Fico, colpito a tradimento da un sicario 71enne che viene fatto passare per il solito "pazzo solitario",  killer dal profilo indistinto di poeta, di sinistra, e pure filo-russo (ma figuriamoci!). Per comprendere chi era Fico, ho a disposizione alcuni importanti elementi che ne tracciano un sommario profilo:
  1. era un anti-vaccinista
  2.  era un euroscettico
  3. non voleva il greenpass
  4. non voleva l'asservimento sanitario all'OMS e ai suoi regolamenti e piani pandemici
  5. non voleva inviare armi all'Ucraina
  6. era amico di Orban e critico verso la Nato e le sue politiche. 

Può forse venir tollerato un individuo del genere nell'attuale contesto socio-politico eurocratico? Chi se ne intende di sicurezza ha consigliato al premier Viktor Orban di prendere tutte le  precauzioni del caso, perché potrebbe essere il prossimo. Quell'Orban che ha rilasciato dichiarazioni verso l'amico gravemente colpito: “Sono rimasto profondamente scioccato dall’atroce attacco contro il mio amico, il primo ministro Robert Fico. Preghiamo per la sua salute e per una rapida guarigione! Dio benedica lui e il suo Paese!”. 

Qui su CDC un articolo prelevato da Zero Hedge di Tyler Durden, sul caso del premier slovacco colpito e le indagini in corso. E in ogni caso, un simile attentato ha come scopo l'avvertimento a chi  vuole esercitare politiche indipendente. 
So che ora c'è un gran dibattito intorno alle imminenti elezioni europee. Votare o non votare? questo è il problema amletico. C'è chi sostiene ad oltranza la politica del "turarsi il naso" per non avere il peggio. La mia posizione è quella di non recarmi alle urne per questa Europa che ci sta trascinando in guerra, una guerra che dura da più di 2 anni. Ma ci sono altri antefatti: non si sono mai fermati gli sbarchi nemmeno quando eravamo in confinamento,  così come non si è mai fermata la crisi finanziaria, dato che si parla addirittura di "permacrisi" da parte di una eurocommissaria che ci ha fatto digerire la sua pessima politica sanitaria e vaccinale rivelatasi dannosa (in molti casi anche letale), ma soprattutto ben poco trasparente. Ci impone un'agenda dei diritti LGBTQ, anche mediante le sue baracconesche vetrine dell'Eurovision Song Contest, dove la musica è l'ultima cosa.

Nemo (Nessuno), vincitore dell'Euro  festival

Censura e fa censurare voci scomode sui blog e sui social. Questa Europa è munifica con i suoi parlamentari: 25.000 euro per ciascuno e per parlare durante i fatidici 10 minuti. Deputati strapagati per impedire loro di "modificarla dall'interno". Perché mai dovrebbero fare qualcosa per cambiarla, se è proprio questa a renderli ricchi?  
Pertanto, non voterò per tutte le ragioni qui espresse. E perché  questa entità, scaturita dal Trattato di Maastricht e rinforzata dal famigerato Trattato di Lisbona, fatta di banche private, pretendeva portarci pace, benessere, democrazia ma ci ha portato guerra, malessere, povertà, autoritarismi, procedure di infrazione (leggi: drenaggio di risparmi degli Italiani), imposizioni di ecofollie, divieti  d'ogni genere e censure, l'ultima delle quali è il famigerato DSA, (Digital Service Act).  La mia coscienza si ribella di farsi complice di tutto ciò.

11 May 2024

Scarsa lingua di terra che orla il mare




Come ligure di nascita, mi sento in dovere di dire qualcosa su quel terremoto giudiziario che ha scosso la mia regione, detto sommariamente Liguriagate. Come è noto il presidente di questa regione Giovanni Toti, è stato trascinato agli arresti domiciliari, nel solito timore che inquinasse le prove. il magistrato spezzino, Paola Faggioni senza mezzi termini ha affermato che bisognava arrestarlo prima delle elezioni. Del resto, un'inchiesta che parte nel 2020 e salta fuori in tutto il suo clamore mediatico da prima pagina solo ora a neanche un mese dalle elezioni europee, fa sospettare. Esultano e scalpitano il solito Pd, cespugli di sinistra, 5 stelle e forcaioli vari i quali non vedono l'ora di prendere (o meglio, nel caso del Pd, riprendere) il loro antico feudo perduto. Esulta pure la stampa scandalistica e maramaldesca che mostra Toti intento a mangiare bocconi succulenti di farinata e di focaccia al formaggio di Recco. Tra la  tanta roba letta in giro, mi sono soffermata sul buon articolo di Claudio Antonelli di giovedì 9  su La Verità ("La bomba giudiziaria rimette in moto l'intera riforma delle vie d'acqua") il quale analizza cose importanti circa le "vie dell'acqua" e le relative infrastrutture portuali, con annessa la  nuova  diga foranea in costruzione a Genova laddove nella sola area portuale, si concentrano investimenti per circa 3 miliardi. Quegli stessi asset che in passato, hanno creato vere e proprie "baronie rosse" (per non dire, comuniste) e che allo stato attuale fanno gola alle multinazionali straniere.  Non dimentichiamo che la stessa Cina, ha già esteso la sua longa manus nell'area portuale di Savona e Vado. Ricordiamo inoltre che c'è la crisi di Suez con gli Houti, c'è quella petrolifera con la guerra russo-ucraina e che gli asset portuali della Liguria (Genova, Savona, La Spezia) fanno gola, molta gola. Inoltre c'è la spada di Damocle della direttiva Bolkenstein europea per gli espropri delle nostre spiagge. Ecco perché l'inchiesta giudiziaria cade proprio a fagiolo e non sappiamo ancora quali saranno le sue conseguenze geostrategiche. 

Del resto, anche il terremoto di Tangentopoli negli anni '90, fu terremoto procurato "altrove" con grande ricaduta e dolo per consistenti settori della nostra economia. Ma pare che la lezione non sia servita e c'è ancora chi si ostina a credere nell'obbiettività e terzietà della magistratura. Mi ha colpito l'articolo di Diego Fusaro comparso sul Giornale d'Italia che parla di "pena di contrappasso" avvenuta per un Toti ora impotente e ridotto agli arresti domiciliari. Della serie, così impara a segregare gli altri. Sì, ma chi sarebbero i suoi giustizieri e carcerieri? Strano che il filosofo non se lo chieda e non ne faccia cenno nel suo articolo apparso sul citato giornale on line: 
https://www.ilgiornaleditalia.it/news/politica/606871/giovanni-toti-arresti-domiciliari-lockdown.html

Il Liguriagate, purtroppo è stato messo in piedi da quelle toghe rosse amiche della sinistra piddina  con annessi cespugli e l'apporto dei 5 stelle con un Conte strepitante che bercia dimissioni e fa il moralizzatore. Perciò, se Fusaro fosse onesto fino in fondo, dovrebbe aggiungerlo e quindi, imparare a gioire a metà. Se i conti li si regola solo in base alla convenienza elettorale, non si va da nessuna parte.

Toti nel mezzo, a sinistra l'imprenditore Aldo Spinelli,  a destra Paolo Signorini dell'Iren


Nessuno vuole negare che Toti durante i confinamenti sia stato assai sgradevole. Personalmente, non dimentico di citare anche quell'infame proposta di mandare gli anziani a fare la spesa ai supermercati dalle 8, 30 alle 10, con la scusa che fuori orario,  si sarebbero infettati più facilmente. Mossa discriminatoria a falsamente paternalistica, poi subito rientrata, dato lo scalpore suscitato. Come pure, aver mobilitato mezzi aerei e marini per andare a snidare qualche improvvido piccolo pescatore, reo di starsene all'aria aperta con la sua barchetta in mezzo al mare, durante i confinamenti. Mettiamoci pure l'obbedienza agli open day di Astrazeneca aperti ai giovani, voluti ad ogni costo da Speranza e Cts (ricordiamo il caso Camilla Canepa di Sestri Levante, che ovviamente non è stato l'unico decesso causato da inoculazione in Italia). 
Detto ciò, non abbiamo avuto "amici" in nessuno dei "governatori" e sindaci quale che fosse lo  schieramento, né a destra, né nel centro, né a sinistra. Sono stati TUTTI dispotici, sgradevoli e disumani. Chi non ricorda il "vi staneremo casa per casa" di Bonaccini? o De Luca e il suo "lanciafiamme" contro i "cinghialoni"? Poi c'è stato Zaia che voleva mettere gli ausiliari per controllare e multare chi indossava la mascherina al bar, mentre lui se ne andava, allegro e smascherato, a bere calici di prosecco col suo collega pugliese Michele Emiliano nella tenuta di Manduria di Bruno Vespa. Per non dire di Fedriga e dell'atteggiamento sprezzante e vile contro i portuali triestini, fatti innaffiare alle sei di mattina con acqua gelata dagli idranti della polizia.
Hanno fatto tutti quanti del caporalato repressivo, al Nord come al Sud, a sinistra come a destra. Ci mancava solo il "caposcala" cinese che dava delle gran legnate in testa a chi osava varcare la soglia di casa senza la mascherina, e poi ne abbiamo viste e sentite di tutti i colori. E questo, quando avrebbero potuto utilizzare quel poco di autonomia regionale e locale di cui dispongono, per cercare di venire incontro alle esigenze dei loro cittadini ed elettori, che certamente li avrebbero ricambiati con la fiducia. Vale anche per Giovanni Toti, a cui ora anche i suoi danno blanda solidarietà.

Ma insisto: deve poter partire una vera commissione sugli abusi della quale per ora non vi è traccia, e inviterei chiunque a non confondere le solite lotte di potere politico contro un altro di altro colore, ma non meno corrotto. Chi si combatte oggi tra sigle e schieramenti diversi per il possesso di quella "scarsa lingua di terra che orla il mare" (così il poeta Camillo Sbarbaro definì la Liguria), ieri fu alleato all'unisono contro di noi, durante la grande crisi sanitaria. Non può pertanto ergersi a  vero giustiziere moralista di tutti i torti  fin qui subiti.  Non ne ha l'autorità morale né politica. Ma poi ammettiamolo, alla Liguria delle baronie rosse, dei camalli di porto col Rolex e il Burberry, dei veterocomunisti alla  Burlando e del non prode Orlando dall'occhio acquoso, degli spezzoni di guerra fredda, delle sue fabbriche e cantieri dismessi su modello Danzica a Stettino dopo Solidarnosc, è rimasta solo la retorica resistenziale e gli assalti senza sorpresa delle toghe ideologizzate alla ricerca di un qualche sol dell'avvenire perduto. Ora cercheranno di riunire le loro truppe cammellate, alla Reconquista del vecchio feudo con lanterna e croce di San Giorgio. 

Fallita anche l'ipotesi di un "buon governo" di centrodestra, preferisco ripensarla semplicemente terra di navigatori e scopritori, di poeti e artisti, di santi e  chiesette abbarbicate sulle scogliere come  tante navicelle pronte al varo.

Là fuoriesce il tritone
dai flutti che lambiscono 
le soglie di un cristiano
tempio... (Montale)


San Fabio

06 May 2024

Come la mettiamo con gli Storm Shadow?




A quanto pare, l'Italia è diventata una repubblica basata sul segreto militare. Segreto militare sulla compra-vendita dei vaccini, segreto militare sui missili Storm Shadow (tempesta d'ombra). E mai nome di missile è più significativo di questo, poiché le decisioni prese nel merito, restano tuttora nell'ombra.  Non mi faccio né mi sono mai fatta l'illusione che venisse rispettato l'art. 11 della Costituzione, poiché guerre per procura e non, ne abbiamo fatto altre. A cominciare da quella contro la Serbia, basata sulle "bombe umanitarie" (la teoria dell'ingerenza umanitaria) e con ulivi benedicenti (c'era allora, la coalizione  di sinistra dell'Ulivo). Ma essere presi per i fondelli con la faccenda che l'Italia offre all'Ucraina solo "armi difensive", mi pare una beffa irricevibile per i cittadini con un minimo di buon senso. Ne parla anche la stampa mainstream, la quale però, si guarda bene dal sollecitare lo scioglimento del "segreto militare" nonché un passaggio parlamentare che spieghi bene come stanno esattamente le cose. 
Guido Crosetto, ministro della Difesa e  Tajani, ministro degli Esteri hanno più volte garantito e assicurato che le armi cedute all'Ucraina sarebbero state utilizzate per operazioni con scopi difensivi, e non per favorire un' escalation militare contro la Federazione Russa. Il  citato ministro della Difesa ha ribadito questo concetto anche durante il  varo del nuovo pacchetto (l'ottavo) di aiuti militari del 10 gennaio u.s, a favore di Kiev. Nelle prossime settimane sarà varato il prossimo pacchetto. 
Di pacchetto in pacchetto, non è difficile ritrovarci in un clima di sempre più esasperato scontro bellico dopo oltre due anni. Del resto, non è  stata un'idea intelligente da parte della Ue e del cosiddetto Occidente,  staccare la Russia dall'Europa per gettarla tra le braccia della Cina di Xi.



La notizia sugli Storm Shadow è ufficiosa ma non ufficiale, perché l'esecutivo del governo sta con le bocche cucite, nonostante l'indiscrezione filtrata. Ecco come è stata carpita: 

"All’interno di un’intervista rilasciata al quotidiano inglese The Times, il ministro della Difesa del Regno Unito, Grant Shapps, ha dichiarato che l’Italia sarebbe coinvolta nella fornitura di missili a lungo raggio Storm Shadow all’Ucraina nella cornice del conflitto con la Russia. Parlando di questi missili, definite armi «straordinarie» che «stanno facendo una differenza molto significativa», il titolare del dicastero britannico ha detto che a posizionarli per l’uso, «in particolare in Crimea», sono «il Regno Unito, la Francia e l’Italia». Come è noto, i cittadini non possono conoscere i contenuti del pacchetto di aiuti inviati all’Ucraina dal nostro Paese, essendo stato esteso dal governo anche a tutto il 2024, il segreto sulle liste degli armamenti e degli equipaggiamenti militari forniti a Kiev. Il loro contenuto viene infatti esposto solo al Comitato Parlamentare per la Sicurezza della Repubblica (Copasir). Ma se davvero l’Italia avesse inviato missili a lungo raggio a Kiev, anche lo scenario “narrativo” dell’apporto esterno potrebbe cambiare: a differenza degli armamenti forniti finora, infatti, essi sarebbero in grado di colpire direttamente il suolo russo"(fonte: L' Indipendente)


La sottoscritta non è certo un'esperta in balistica, ma fa fede a questo resoconto preso dal Fatto, sulla gittata degli Shadow e circa la loro funzionalità:

Gli Shadow sono dotati di una gittata media di 250 chilometri, in grado di colpire con alta precisione grazie al sistema di guida “fire and forget” (spara e dimentica), programmabile ma non modificabile dopo il lancio. Il missile è anche dotato del Tercom (terrain contour matching), uno strumento che combina una mappatura del terreno con misurazioni effettuate in tempo reale da un altimetro radar per aumentarne la precisione. Gli Storm Shadow sono progettati per non essere rilevati dalle difese aeree nemiche, possono eseguire manovre evasive nelle fasi finali del volo e sono dotati di una doppia carica: una cava perforante e una esplosiva che entra in azione dopo la perforazione. I missili sono lanciabili da diverse piattaforme aeree, ma nel caso ucraino sono in dotazione unicamente al bombardiere tattico sovietico Sukhoi Su-24. (Il Fatto quotidiano)




Nel corso dell’intervista, il ministro della Difesa britannico ha fatto ancora un altro riferimento al nostro Paese, sostenendo che, insieme a Francia e Gran Bretagna, l’Italia avrebbe «dimostrato che il Taurus, lo Storm Shadow o lo Scalp [un’altra versione del missile da crociera] sono devastanti», (l'Indipendente).


Ora, se non altro, sappiamo perché restano pochi spiccioli per la casa-Italia: per la sua Sanità, per la scuola, per industria e agricoltura,  e perché i danneggiati da vaccino, come è stato detto, non riceveranno risarcimenti.

S. Pietro Nolasco



01 May 2024

Sfalci pigri, gelati, maranza e ticket cittadini


Torniamo alle meste cronache locali, tutte così terra a terra. Pare che il sindaco di Milano Beppe Sala e la sua banda di ecogreen abbiano trovato una nuova definizione per non tagliare l'erba delle aiuole e dei  parchi milanesi. Non che il capoluogo meneghino abbondi di aree verdi, ma qualche parco c'è. E allora il fior fiore dell'intelligentzia milanese che  fa parte della sua "junta" che fa? Si è inventata il termine di "sfalcio ridotto", un eufemismo per nascondere che per falciare l'erba occorre pagare il personale addetto all'arredo urbano, ma di soldi in cassa non ce ne sono più. Chissà come mai, in un comune così ricco  di entrature! 
Lo sfalcio ridotto diventa un ozioso "sfalcio pigro" per le signore della Milano-bene, le quali, intervistate dalle telecamere parlano con l'erre moscia e con ostentata competenza ecologica,  di educazione alla biodiversità. Oh quanto sono bucoliche le sciure della Milano-Ztl! Ora vanno in deliquio per le  farfalline multicolori, i fiorellini di campo, gli insettucci variopinti da incrementare proprio attraverso lo sfalcio pigro, il solo che permetterebbe il ripristino di tutto ciò! Via i rumori molesti dei rasa-erba e dei decespugliatori, tutti criminali decapitatori di margheritine! Via quei praticelli ordinati all'inglese nelle 54 aree pubbliche milanesi! Ci vogliono più sfalci pigri, per salvaguardare l'ambiente. Anche se poi nell'erba alta proliferano zecche, zanzare, bisce e topi. 

Com'è noto la nostalgia dei confinamenti pandemici in Sala è ancora tanta. Come pure lo  spirito di emulazione verso Conte. E allora che si inventa? il divieto di consumo di gelati, bevande e di cibi da asporto dopo la mezzanotte. 


"Non ti fidar di un bacio a mezzanotte", cantava una vecchia canzone d'antan. Ora si potrebbe sostituire con un "non ti fidar di un gelato a mezzanotte", dato che è di passaggio la ronda anti-gelato che può multare i golosi disobbedienti. Ma ecco il coup de théatre! Ennesimo divieto, ennesima ritrattazione del divieto. L'eco sulla stampa internazionale, le risate di scherno, le battutacce e le canzonature hanno fatto il resto e ora l'assessore alla Sicurezza Granelli ha appena chiarito che non ci sarà alcun divieto di vendita e asporto per il gelato perché l'ordinanza si concentrerà soprattutto sulle bevande e in particolare sull'alcol. (fonte: Corriere). E' stato detto, non senza ragione, che  Sala col suo assessore alla Sicurezza, dovrebbe occuparsi di più di delinquenza, di furti, scippi e rapine, dato che ormai siamo alla Gotham City quotidiana. L'ultimo esempio è stato quello dei "maranza", una gang di nordafricani dediti alla delinquenza comune (spaccio, rapine, aggressioni) che col pretesto del 25 aprile si sono  pure infiltrati nel corteo ferendo un agente e pestando a sangue un povero malcapitato, reo di avere un cagnolino in braccio che peraltro cercava di proteggere dalle loro aggressioni. Insomma, la solita  teppaglia sans papiers. 
Passiamo a Venezia, dove non va meglio col sindaco Luigi Brugnaro e il suo ticket con QR code. E' noto che hanno messo il "numero chiuso" e la prenotazione obbligatoria  per l'accesso alla visita della città. Che Venezia sia presa d'assalto turistico con relativo impatto sulla laguna e sui monumenti è un fatto. Ma sono altamente sospette le modalità del ticket e del QR code, che tanto ricordano il passato green pass.  E non è certo per il prezzo di 5 euro in sé  a frenare l'esodo.  Inoltre si fa largo il concetto che si intenda trasformare Venezia, da città lagunare e artistica a città occhiuta (o "intelligente", per taluni) , legata al controllo della IA. Tant'è vero che sono già nati i "no ticket",  i no passaporti veneziani, i No Navi - gruppi antagonisti  che si  sono buscati un bel po' di manganellate e spintoni dalla polizia in occasione delle visite a pagamento nei giorni di festa. 



C'è  inoltre il rischio concreto che Venezia diventi un "parco a tema"  disneyano esclusivo e limitato a chi possiede il QR code, in un'atmosfera che  tanto ricorda i tremendi tempi "pandemici".   A proposito, tempi duri anche per i portoghesi non paganti: l'IA e i suoi strumenti di videosorveglianza li può sgamare. E le multe vanno dai 50 ai 300 euro.  Tutto da rifare daccapo!

San Giuseppe falegname