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17 September 2024

I 400 colpi di Draghi


 A volte ritornano; anche perché purtroppo non sono mai andati via. E' il caso di Draghi il Revenant, il quale, ai tempi della sua presidenza del Consiglio dei ministri, si era autodefinito un "nonno d'Italia", ma nessuno di noi era tanto fesso da credere che si sarebbe dedicato ai nipotini da accompagnare ai giardinetti. Dalle nubi di incenso sparse dalla nostra stampaglia asservita al potere, c'è subito da intuire che la sua ricetta di 400 pagine su come salvare questa Europa, non poteva che essere l'ennesima turlupinatura. E' curioso come i media siano sempre pronti ad andare in deliquio per lui, se solo usa termini come "pilota automatico", "bazooka", "what ever it takes", "quantitative easing". E siccome ho compilato da poco un "Somario"asinino di bestialità in globish, mi sono resa conto che quando parlo del suo caso personale,  andrebbe compilato uno speciale Dragario. Non certo per fargli onore, ma per sottolineare come il Nulla e il Male riscuotano facilmente e inevitabilmente applausi. Quattrocento pagine di rapporto con ben 170 proposte, che andrebbero battezzate "i 400 colpi di Draghi"  con un’ipotesi di 800 miliardi di euro di investimenti all’anno. Abbiamo ancora da digerire il suo "Non ti vaccini, ti ammali muori e fai morire",  abbiamo da metabolizzare lo choc per l'orrendo marchio verde senza il quale non si poteva lavorare né studiare né vivere, che già arriva un nuovo decalogo su come raddrizzare questa Ue. 

Inutile illudersi o sperare che gente della sua risma possa cadere sotto la mannaia di qualche inchiesta giudiziaria nell'anno 2021-22 per tutto quanto ci ha fatto sopportare e patire. Gli ermellini sono mustelidi rosicanti che amano troppo il Potere per pensare di opporvisi. Tuttalpiù si possono cimentare nell'arte del bowling e far cadere qualche birillo (amministratori locali accusati di "corruzione", politici ad essi non graditi) e null'altro. Ma torno alla sostanza politica dei suoi 400 colpi nella speranza che si tratti di petardi. E dico politica e non economia che nel caso della Ue, ne è una semplice rivestitura.

"Quando Draghi parla di fiscalità comune, quando nel suo Rapporto dice che sarà opportuno condividere il debito, non sta parlando solo di economia, ed è lo stesso identico modo quando qualcuno parla di "esercito comune" o di "politica estera comune", non sta parlando solo di economia" (Boni Castellane).  

Analogamente, quando Draghi nasconde nel rapporto "il seme velenoso" che trasformerebbe la Ue in impero europeo relegando gli altri stati al definitivo irrevocabile rango di colonie (si parla di far sparire il diritto di veto dei singoli stati), superando il principio di unanimità, non sta parlando di "normative" (fonte cit.).  No, non solo.  Certamente c'è in questo rapporto, l'ambizione draghista di mettere "a regime" in tempi accelerati un vero e proprio Superstato eurocratico, senza che nessuno di noi cittadini, ne sia stato interpellato. Se poi riflettiamo anche sui sistemi di controllo  digitale in perenne via di perfezionamento, allora possiamo dire  già fin d'ora che la democrazia, per questi eurocrati, è l'ultimo futile intralcio di cui sbarazzarsi alla chetichella. E' scontato che per raddrizzare questa Ue la ricetta sia la solita trita ricetta: per guarire da questa Europa ci vuole più Europa ( o + Europa, come  recita il logo di un pessimo servile partitino). Ovvero,  per curare il malato ci vuole più malattia. La visione di Draghi è chiara: solo un’Europa unita, innovativa e sostenibile potrà tornare a essere protagonista nell'economia globale. Al Dragario e alla sua Ue, manca solo una paroletta  a lui tanto cara: "resiliente". Olé!

Stimmate di S. Francesco 

25 comments:

Jacopo Foscari said...

Prepariamoci al suo prossimo ritorno a Palazzo Chigi, dopo la benedizione ottenuta dai figli del Banana, pronti a far cadere il governicchio della Garbatella per l'ennesimo "governo tecnico".
Comunque il suo piano è stato ricevuto con sonore pernacchie in Germania e in Olanda. Col cavolo che quelli mettono in comune i soldi per pagarci i redditi di cittadinanza e la Salerno-Reggio Calabria.

Anonymous said...

gli ermellini sono mustelidi

Nessie said...

Certo, ma rosicano pure con dentini acuminati. E se scrivevo mustelidi, non davo il senso della casta parassitaria. Con tutto quello che c'è da ridire sul personaggio Draghi, ecco il notaio di Lascia o Raddoppia che mi si attacca alle facezie.

17/9

Nessie said...

Jacopo, infatti l'incontro fra Draghi e la Marina Berlusconi, non promette niente di buono e poteva e doveva essere rinviato. Non è che le reti Mediaset avessero mai concorso a elevare gli spiriti nemmeno ai tempi del Vecchio, ma ora con tutti quegli avanzi di sinistra messi dentro a condurre programmi, stanno diventando inguardabili.
Senza contare che in più di una occasione, la Berluschina ha dichiarati di sentirsi di sinistra. E comunque il Dragone avvoltoio ha compiuto una scorrettezza istituzionale nei confronti della Premier, a mio avviso.
17/9

Nessie said...

Vabbé, Presidente del Consiglio. Premier, è anglicismo. La faccenda del "debito comune" e della "fiscalità comune" è roba che nemmeno i piani quinquennali di Stalin avrebbero contemplato. Siamo in piena (E)URSS.
17/9

Anonymous said...

Draghi vuole il superstato eurocratico, noi vogliamo farlo cadere definitivamente. A parte il dragario (le parole da lui usate che ormai fanno venire il mal di stomaco) bisognerebbe studiare la sua fisiognomica, le sue espressioni facciali, i suoi gesti, la prossemica: una somiglianza marcata al drago dell'Apocalisse. Sembra un crotalo venefico.
Rosaspina

Nessie said...

Giusto, più che vero. Ha la pupilla verticale del rettile. Nel suo caso, la sua fisiognomica parla già da sé, a prescindere dal Dragario che utilizza.

17/9

Nessie said...

E comunque è inquietante già l'essersi autodefinito un "socialista-liberale", cioè tutto il peggio della dottrina marxista più quella liberista:

https://lanuovabq.it/it/draghi-il-socialista-liberale-ora-ci-impone-il-reset-della-difesa

questo tradisce la sua natura di mostro chimerico, con più teste .

17/9

Anonymous said...

@@ Nessie e Rosaspina. Avete ragione tutte e due. Draghi si caratterizza per quel frasario ambiguo e globish per cui viene tanto ammirato dai giornaloni, ma anche per l'aspetto fisico di animale "a sangue freddo" (il Drago dell'Apocalisse). Credo però che non faccia in tempo a godersi le delizie della sua Europa superstato secondo il report che ha presentato, perché tutto imploderà ed esploderà molto prima. O almeno, è quel che mi auguro. Non tanto per un mio facile ottimismo, ma perché la farina del Diavolo va quasi sempre in crusca.
Fabio

Nessie said...

Intanto va sottolineato che tra i tanti sfracelli che ha fatto durante il suo breve regno da noi, ha mantenuto intatto quel Superbonus 110 di contiana memoria che doveva servire a ristrutturare palazzi e ville padronali elegantissime. Perciò, direi che anche come economista fa acqua da tutte le parti, dato che quella "riforma" ha lasciato un buco enorme nei conti. Ma già, lui doveva far siringare il popolaccio e impedirgli di lavorare se non si sottoponevano al mRNA. Sì, è vero che la farina del Diavolo va tutta in crusca, ma mi sa tanto che quella crusca ce la dovremo purgare noi.
18/9

Leonardo said...

Draghi è un mutaforma,basta vedergli il sorriso rettiliano e nessuna empatia,tipica degli onnivori.
Cattivi,ma non lo sanno.
Sono come cocodrilli che mordono il culo all'ippopotamo.
Ah do' vai!

Nessie said...

Tutti i massoni di alto grado sono dei "mutaforma". E' solo al popolaccio che impongono il derby sinistra-destra.
Draghi si è fatto andare bene perfino il comunista Speranza, riconfermandolo durante il suo mandato.

18/9

Alessandra said...

Un concetto caro a Draghi è la "distruzione creativa", in questo caso distruggere gli Stati nazionali per far nascere il Mostro a Dodici Stelle, l'EURSS.
La conferma del Superbonus faceva parte dell'accordo tra Draghi e Grillo per ottenere la fiducia dei 5 Stalle, insieme alla transizione ecologica e al mantenimento del reddito di cittadinanza.
Pare che il "vile affarista" abbia anche pietito, invano, il voto per la presidenza della Repubblica sempre presso il sedicente "Elevato". Almeno così lui racconta.
Ora si lamenta di essere stato "sedotto e abbandonato" ma in realtà la "distruzione creativa" si abbina alla "decrescita felice" propugnata dai pentastellati.

https://www.avvenire.it/attualita/pagine/grillo1

(18/9)

Nessie said...

"La conferma del Superbonus faceva parte dell'accordo tra Draghi e Grillo per ottenere la fiducia dei 5 Stalle, insieme alla transizione ecologica e al mantenimento del reddito di cittadinanza."

Certamente Ale, e con la pandetruffa in corso, allora era pure previsto "fare debito", dato che c'era il PNRR (Piano nazionale di ripresa e resilienza) in arrivo. A seconda dei loro sporchi affaracci, ci sono date due possibilità: venire strangolati subito col famoso 3% che non si deve assolutamente oltrepassare (cura Monti), o "fare debito" e venir strozzati un po' alla volta nel tempo. Ho rivisto in questi giorni il video di Striscia sul "vile affarista" nonché "liquidatore" di Cossiga con un Luca Giurato (appena deceduto) spaventatissimo delle dichiarazioni puntute del Presidente emerito.

https://www.youtube.com/watch?v=StsYZwVTRr0

Divertente, ma il povero Giurato ci ha fatto la figura del solito cacasotto ossequioso del potere, in perfetto stile Rai.
18/9
A

Cangrande said...

@ Nessie - 7.53 p.m.

Citazione:

"Tutti i massoni di alto grado sono dei "mutaforma". E' solo al popolaccio che impongono il derby sinistra-destra."

Verissimo.

P.s.: voglio i diritti d'autore per il termine "popolaccio" !!! ;-)

Nessie said...

"Popolaccio" mi è sfuggito per rabbia, perché ora mi sento proprio imbufalita dalla sua inerzia. Però è vero che la pazienza, tu l'hai persa anche prima di me, perciò, ti cedo i diritti di primogenitura :-).
Oggi si è svolta la prima riunione della commissione parlamentare sulla pandeminkia. La sinistra non si è presentata. E indovina un po' chi c'era? Il Giuseppi redivivo.
Quando dicevo che a quella commissione mancava solo Speranza, non ci sono andata poi così lontano...
18/9

Alessandra said...

Già, ricordo bene quelle esternazioni esplosive di Cossiga e la faccia da "e mo' adesso che faccio?" di Giurato.
Intanto la previsione di Jacopo si è avverata. Oggi Draghi è tornato davvero a Palazzo Chigi, seppure "solo" per una "visita" alla Meloni.
Governo commissariato? Di certo le dichiarazioni di Giorgia non promettono nulla di buono.

https://www.ansa.it/sito/notizie/politica/2024/09/18/meloni-vede-draghi-nel-report-vari-spunti-importanti-_31a03f17-f854-48af-ba84-9117784d0ba6.html

(18/9)

Nessie said...

Alessandra, detto in tutta sincerità i nostri governi dopo l'entrata nell'Euro del gennaio 2002, sono tenuti tutti quanti al guinzaglio. il derby sinistra/destra fa parte della loro Agenda, come fa parte della loro regia il fatto che al governo doveva andarci una donna (in Francia e Canada, due gay). Poi sarà la volta di qualche trans o roba del genere. Ma non vorrei sembrare troppo pessimista.
Ti do una versione un po' più speranzosa? Di solito le dittature non durano più di 20-25 anni.

19/9

Anonymous said...

Anzi, a voler allargare il panorama storico, io direi che è dal dopoguerra che siamo un paese a sovranità limitata col Trattato di Cassibile. E' che almeno la classe dirigente che c'era prima aveva la furbizia di non farsene accorgere. Inoltre c'erano altri equilibri, c'era la Guerra Fredda e anche se il pianista DC suonava una musica che non piaceva oltre Atlantico, non potevano abbatterlo. Inoltre c'erano altre condizioni favorevoli col cosiddetto miracolo economico. In altre parole, con la Caduta del Muro e l'avvento della globalizzazione, la ricreazione è finita.
Sergio

Nessie said...

Il "pianista" del Saloon democristiano, non è mai piaciuto da quelle parti. E uno come Andreotti, hanno aspettato a lungo ad abbatterlo, per il tramite dei processi giudiziari. Non a caso, era appena caduto il Muro.
Per il resto, mi trovo abbastanza concorde circa le date. La Caduta del Muro e l'avvento della globalizzazione ha accelerato tutti gli sfracelli che stiamo tuttora vivendo.
19/9

Alessandra said...

Concordo con te e con Sergio.
Dei politici della Prima Repubblica, chi ha vissuto quei decenni mi ha sempre detto che sì, mangiavano pure loro, ma almeno permettevano alla gente di vivere in modo dignitoso.
Per quanto riguarda l'Italia l'anno decisivo è stato il funesto 1992, con le operazioni Tangentopoli e Mani Pulite che risparmiarono il solo PCI, la riunione sul Britannia dove si decise la svendita della nostra industria pubblica e gli omicidi di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino che stavano indagando sui fondi neri del succitato PCI.
Il tanto vituperato Craxi disse, in una delle interviste concesse dopo il suo esilio, che l'Europa sarebbe stata nel migliore dei casi un limbo, nel peggiore un inferno e che si sarebbe dovuto uscire e rinegoziare i parametri di Maastricht. Ciò che nessun passacarte della cosiddetta Seconda Repubblica si azzarderà a fare.

https://m.youtube.com/watch?v=auveLGO4u48&pp=ygUUY3JheGkgZXVyb3BhIGluZmVybm8%3D

(19/9)

Nessie said...

Ah sì, è famoso questo video di Craxi dove parla dell'"inferno di Maastricht". E grazie al video di Striscia sul duetto Cossiga-Giurato ricomparso in questi giorni, si è stati quasi obbligati a parlare nuovamente del Britannia. Ovvero del vascello pirata che ha saccheggiato la nostra industria.
Però avevano già preparato lo scorporo del Min. del tesoro dalla Banca d'Italia sempre più Bankitalia (ovvero privata) già negli anni '80, mi pare. Insomma sapevano già benissimo dove volevano andare a parare. E anche il ruolo di Siringatore d'Italia di Draghi, ha pur sempre a che fare col governo mondiale unico. Pare impossibile che siringate e euro vadano a braccetto, ma è così. A proposito l'Orazio Ponzio Pilato ha fatto scorte di altre siringhe invernali. Con denaro pubblico, cioè nostro.

20/9

Nessie said...

PS: Certo l'Orazio Pilato non ci obbliga come faceva il suo predecessore Speranza, ma intanto coi denari pubblici (cioè nostri) continuiamo a finanziare le major vaccinali. E il circuito perverso non si interrompe.
20/9

Anonymous said...

Draghi sapeva fin dall’inizio che le sue proposte non avrebbero acceso particolari entusiasmi in Europa, e nel caso della redistribuzione a livello continentale del debito pubblico, avversione esplicita.. Ha furbescamente scelto il megafono del palcoscenico continentale per ritrovare, anche con la suddetta proposta, una rispolverata fiducia in Italia e per riproporsi in qualche ruolo interno di primissimo piano.
Stefano

Nessie said...

Può darsi, Stefano. Del resto i veri gonzi creduloni si trovano qui, nel suo paese. La redistribuzione del debito pubblico è una trovata sovietica, e non ci voleva un genio di economia quale lui pretende di essere, per tirarla fuori dal cassetto. Non credo che Germania e Francia l'accetterebbero.

20/9