Apprendo da un mio conoscente, un giovane artigiano di una piccola ditta per imbiancature che dal primo ottobre (cioè oggi) è stata applicato una sorta di patentino a punti per la sicurezza dagli infortuni nei cantieri. Ne danno conto parecchi giornali ufficiali, tra i quali questo:
Scatta l’obbligo della patente a punti, voluta dal Governo nel tentativo di frenare l’emergenza infortuni dopo un anno - il 2023- che in Lombardia si era chiuso con 5.493 incidenti denunciati all’Inail solo nel settore costruzioni. Anche l’ultimo passo formale, la pubblicazione del decreto attuativo in Gazzetta ufficiale, è stato fatto: la patente è a tutti gli effetti legge. Le imprese dovranno richiederla attraverso il sito internet dell’Ispettorato nazionale del lavoro (Inl). Spetterà al rappresentante legale o al lavoratore autonomo accompagnare la domanda con una serie di documenti tra cui l’iscrizione alla Camera di Commercio, il documento unico di regolarità contributiva (Durc) e fiscale (Durf), il documento di valutazione dei rischi (Dvr), e l’adempimento degli obblighi formativi. La patente a punti sarà rilasciata in forma digitale con un tesoretto di 30 crediti iniziale. Sarà obbligatoria per 832.500 imprese che ruotano attorno alla casa: edili, imbianchini, piastrellisti, elettricisti, termoidraulici, ascensoristi, falegnami, serramentisti, fabbri, lattonieri, carpentieri. Senza non potranno lavorare nei cantieri.
La regione maggiormente cointeressata ai nuovi obblighi, quella che comprende una costellazione di piccole e media imprese è - manco a dirlo - la Lombardia. Si tratta di 144.029 società. Già sono sul piede di guerra piccoli, medi imprenditori, artigiani, tutte categorie già abbondantemente stressate e angariate di tasse, balzelli e continui controlli fiscali.
“Non è uno strumento utile a ridurre la mortalità e l’incidentalità sul lavoro. Dobbiamo essere sinceri e non alterare la verità dei fatti: si tratta di un onere puramente burocratico, che non produrrà più sicurezza sul lavoro ma più adempimenti e più carta – attacca Giovanni Bozzini, presidente Cna (Confederazione nazionale dell’artigianato) Lombardia –. Siamo perplessi: le imprese, infatti, entro il 31 ottobre dovranno inviare una Pec all’Ispettorato del lavoro contenente una serie di autocertificazioni per il nuovo sistema”.
Il sistema del patentino con punteggio ricorda molto il sistema del credito sociale alla cinese: tanti punti significa cittadino "virtuoso" con diritto a lavorare. Si parte da 30 punti e si può arrivare fino a 100. Si retrocede in caso di incidenti o di irregolarità.
Il tutto però non convince. Se un governo detto di "centrodestra" copia i modelli di sinistra (più controlli, più burocrazia, forme di pretesa meritocrazia basata surrettiziamente su tesserini a raccolta dei punti) non solo non farà crescere l'economia né il PIL, ma costringerà questi poveretti del "patentino" a cambiare attività. Controllare i cantieri, vagliarne i sistemi di sicurezza (che sono principalmente gli impianti. gli strumenti e gli utensili) non significa vessare chi lavora con altre cartacce, App da scaricare e Pec da spedire. Ma mi rendo conto che si vuole andare a nozze coi soliti fichi secchi. Non ci sono abbastanza soldi per aiutare a rendere sicuri i cantieri e magari a rammodernarli? meglio allora mettere sotto il torchio chi lavora e dà lavoro. C'est plus facile.
https://www.ilgiorno.it/milano/cronaca/nuova-patente-a-punti-contro-gli-infortuni-la-rabbia-degli-artigiani-lombardi-solo-burocrazia-in-piu-i-morti-non-caleranno-ad4gi2n9
Leggete questo passaggio, relativo alla fonte sopra citata:
Leggete questo passaggio, relativo alla fonte sopra citata:
Scatta l’obbligo della patente a punti, voluta dal Governo nel tentativo di frenare l’emergenza infortuni dopo un anno - il 2023- che in Lombardia si era chiuso con 5.493 incidenti denunciati all’Inail solo nel settore costruzioni. Anche l’ultimo passo formale, la pubblicazione del decreto attuativo in Gazzetta ufficiale, è stato fatto: la patente è a tutti gli effetti legge. Le imprese dovranno richiederla attraverso il sito internet dell’Ispettorato nazionale del lavoro (Inl). Spetterà al rappresentante legale o al lavoratore autonomo accompagnare la domanda con una serie di documenti tra cui l’iscrizione alla Camera di Commercio, il documento unico di regolarità contributiva (Durc) e fiscale (Durf), il documento di valutazione dei rischi (Dvr), e l’adempimento degli obblighi formativi. La patente a punti sarà rilasciata in forma digitale con un tesoretto di 30 crediti iniziale. Sarà obbligatoria per 832.500 imprese che ruotano attorno alla casa: edili, imbianchini, piastrellisti, elettricisti, termoidraulici, ascensoristi, falegnami, serramentisti, fabbri, lattonieri, carpentieri. Senza non potranno lavorare nei cantieri.
La regione maggiormente cointeressata ai nuovi obblighi, quella che comprende una costellazione di piccole e media imprese è - manco a dirlo - la Lombardia. Si tratta di 144.029 società. Già sono sul piede di guerra piccoli, medi imprenditori, artigiani, tutte categorie già abbondantemente stressate e angariate di tasse, balzelli e continui controlli fiscali.
“Non è uno strumento utile a ridurre la mortalità e l’incidentalità sul lavoro. Dobbiamo essere sinceri e non alterare la verità dei fatti: si tratta di un onere puramente burocratico, che non produrrà più sicurezza sul lavoro ma più adempimenti e più carta – attacca Giovanni Bozzini, presidente Cna (Confederazione nazionale dell’artigianato) Lombardia –. Siamo perplessi: le imprese, infatti, entro il 31 ottobre dovranno inviare una Pec all’Ispettorato del lavoro contenente una serie di autocertificazioni per il nuovo sistema”.
Il sistema del patentino con punteggio ricorda molto il sistema del credito sociale alla cinese: tanti punti significa cittadino "virtuoso" con diritto a lavorare. Si parte da 30 punti e si può arrivare fino a 100. Si retrocede in caso di incidenti o di irregolarità.
- 20 crediti, in caso di decesso di un dipendente causato dalla mancata osservanza delle norme di sicurezza sul lavoro.
- 15 crediti, per mancato rispetto delle regole di prevenzione degli incidenti sul lavoro.
- 10 crediti, per malattia professionale di un lavoratore riconducibile alla violazione delle norme di prevenzione sugli infortuni sul lavoro.
Il tutto però non convince. Se un governo detto di "centrodestra" copia i modelli di sinistra (più controlli, più burocrazia, forme di pretesa meritocrazia basata surrettiziamente su tesserini a raccolta dei punti) non solo non farà crescere l'economia né il PIL, ma costringerà questi poveretti del "patentino" a cambiare attività. Controllare i cantieri, vagliarne i sistemi di sicurezza (che sono principalmente gli impianti. gli strumenti e gli utensili) non significa vessare chi lavora con altre cartacce, App da scaricare e Pec da spedire. Ma mi rendo conto che si vuole andare a nozze coi soliti fichi secchi. Non ci sono abbastanza soldi per aiutare a rendere sicuri i cantieri e magari a rammodernarli? meglio allora mettere sotto il torchio chi lavora e dà lavoro. C'est plus facile.
Santa Teresa di Lisieux
15 comments:
Grazie per esserti occupata di una categoria di sfigati come noi artigiani . Inseguiamo il mito dell'indipendenza lavorativa, del non voler sottostare ai padroni, ma poi facciamo i conti senza l'oste . La sensazione che abbiamo è quella che hai descritto: una forma di credito sociale alla Cinese e noi che dobbiamo eseguire come bravi soldatini . Altro che liberi mestieri!
Mauro
Credo che oggi in Italia, caro Mauro, quasi tutte le professioni e i mestieri siano diventati "sfigati". Sembra che le ordinanze e le normative governative facciano a gara a renderli tali.
Vedere il mio idraulico riempire moduli e cartacce dopo aver trafficato per delle mezz'ore intorno a lamiere, i tubi e i ferri, mi mette solo tristezza.
Sì, la Cina è sempre più vicina e altro che "libere arti e liberi mestieri". Solo intrusioni stataliste che servono a succhiare quattrini.
1/10
Questo è un governo di "destra" solo quando si tratta di restringere gli spazi del dissenso e favorire i poteri forti costituiti, anche se a guida straniera.
L'inserimento strisciante della logica del punteggio, tanto cara ai cinesi, a Schwab e a tutti gli sfessati post-leninisti che tanto abbondano anche tra i dissenzienti, è un'altra dimostrazione di come il vero dilemma sia: ci sono o ci fanno?
Dunque:
- la Meloni è un'ignorantella scaltra, ma potrebbe anche essere efficace...
- Tajani è il maggiordomo di una famiglia di "nativi ZTL" senza neppure un grammo dell'intelligenza del patriarca che, per bene e per male, ne possedeva in abbondanza.
- Salvini... come diciamo a Milano, “l’è un bravu fiö…”, ma se non altro ha il buon senso e il coraggio di scegliere di affiancarsi anche a persone più capaci di lui.
Quindi? La clessidra della Meloni sarà vuota entro quest'inverno, quando l'insediamento del nuovo presidente Usa sarà operativo e si capirà a quale padrone andrà a baciare il sedere. Lì avverrà la spremitura dopo la vendemmia e assaggeremo il vero corpo del governo di centrodestra.
Spero che, se Trump presiederà, ci possa essere la temuta, dai "rossi" liberal, inversione a "U" del governo italiano. Se invece, come temo, prevarranno i brogli o un cecchino (due autentici pilastri della politica Usa), avremo a che fare con il medesimo deep state che manovra il demente incontinente di oggi, con tutte le nefaste conseguenze del caso.
Perfettamente d'accordo sull'analisi, Marco. E i patentini a punteggio ricordano tanto cinesi, postleninisti e fissati del controllo. Stiamo, adagio adagio, scivolando verso una società basata sul "Daspo". Chi retrocede nel punteggio, viene eliminato.
Non ti preoccupare, vedrai che non appena andrà su Trump (se non lo cecchinano prima, e non fanno brogli) , Giorgia sarà pronta a risvoltare abilmente la casacca. Anche sul conflitto russo-ucraino, prenderà abilmente le distanze da Zelenski. Della serie, la difficile arte del galleggiamento da parte della furbetta del quartierino.
Rosaspina
La Signora Meloni accontenta tutti specie i poteri forti, ma non.pensa al suo bacino di elettori! Ha ragione Marco : la Meloni e' di destra solo quando vuole impedire le manifestazioni e restringere lo spazio del dissenso.
Certamente è così: artigiani, artigianelli, micro-imprese familiari dovrebbero costituire il suo "bacino di elettori". Mi pare poco intelligente da parte sua, non tenerne conto.
Il decreto sicurezza di Piantedosi detto ddl 1660 , è un'altra emerita boiata che deve però passare ancora al Senato. E' un ddl che va a ledere il diritto di sciopero e lo dico a malincuore, ma mi tocca perfino dare ragione a questo articolo de Il Manifesto:
https://ilmanifesto.it/piantedosi-contro-gli-scioperi-anche-i-picchetti-diventano-reato
Non si deve andare in galera per occupazione di suolo pubblico e presidi davanti a fabbriche e luoghi di lavoro. Ma che, scherziamo?
2/10
E come al solito i sindacati non tutelano i lavoratori, anzi: Landini avrebbe voluto un sistema di controllo praticamente totale.
«Noi avevamo chiesto una patente a punti che riguardasse tutti i settori e tutte le attività. Così non è, riguarda solo l’edilizia e le altre attività che vengono svolte nei cantieri edili. In più è una patente molto larga che in realtà non è quella che noi chiedevamo. (...)»
https://ilmanifesto.it/patente-a-crediti-e-gia-un-flop-governo-silente-e-in-difficolta
(2/10)
E quando mai i sindacati fanno qualcosa di buono per i lavoratori?!? Loro, cara Ale, sono capaci soltanto di ritagliarsi splendide carriere strapagate per sé stessi ( tanto per fare dei nomi, Lama, Carniti, Cofferati, Benvenuti ecc.). Molti di quei vertici hanno ricevuto candidature-premio come europarlamentari. Io critico il governo Meloni perché copia i sistemi "cinesi" e burocratici della sinistra e a questo povero Bamba, non gli va bene perché ne vuole di più? E vuole estendere questa porcata a tutti i settori??? Non c'è limite al peggio...
3/10
La mia impressione è che il governo Meloni abbia voluto dare uno zuccherino alla sinistra, ma che alla fine andrà a finire tutto quanto su un binario morto, perché per accontentare Landini e compagni, dovrebbe scontentare troppo chi l'ha votata. Insomma, il solito passo avanti e due indietro, l'importante è stare a galla.
Più preoccupante invece è il decreto Piantedosi, perché il diritto di scioperare e di fare presidi davanti ai luoghi di lavoro non va toccato manco per scherzo.
Fabio
E' assai probabile che poi vada a finire così come dici tu, perché lo hanno preparato in quattro e quattr'otto. Ma è giusto denunciare la tendenza in atto.
il ddl 1660 (Piantedosi) deve essere ancora approvato al Senato e spero che venga emendato nella parte riguardante scioperi, sit-in, presidi. Sarebbe un decreto di repressione e di retrocessione dei diritti sociali. Ricordo però a quella sinistra che ora si straccia le vesti, che non ha mosso un dito quando le stesse norme repressive e liberticide si indirizzavano sui non vaccinati e i presidi in piazza. Anzi, auspicava le forche caudine.
3/10
Questa legge sarebbe passata con qualsiasi tipo di governo: di destra, di sinistra, di sotto o di sopra, era solo questione di tempo. Bisogna dare uno stipendio a migliaia di nuovi laureati, clienti delle università, che non hanno certo voglia di andare a fare camerieri o i lavapiatti, che diventeranno i parassiti/sanguisughe delle imprese rilasciando certificazioni, stampate da programmi comprati a caro prezzo.
"Questa legge sarebbe passata con qualsiasi tipo di governo: di destra, di sinistra, di sotto o di sopra, era solo questione di tempo."
Scusa, ma di che cosa stiamo parlando? Esattamente di questo, per chi non lo avesse capito. E lo dici a una che non è andata a votare, proprio perché ha colto da tempo l'omologazione generale della politica ai poteri sovranazionali.
3/10
Qui si va dalla morte sul lavoro, alla morte a credito:
https://www.ilsole24ore.com/art/da-oggi-vigore-patente-crediti-ecco-come-presentare-domanda-chi-deve-farlo-e-chi-e-escluso-AGxAiQJ?refresh_ce=1
Ypsilon
Battuta stupenda! non so se l'hai creata apposta, ma come forse saprai, Morte a Credito è anche il titolo di un famoso romanzo di Céline. Grazie per il video illustrativo.
5/10
Conosco Céline anche se non ho mai letto Morte a credito, ma non ci avevo direttamente pensato. Ho pensato invece che un tesserino a credito oltre a non impedire le morti sul lavoro, non porti fortuna a chi viene obbligato a farne uso.
Ypsilon
Post a Comment