La minaccia iraniana incombe ma  Alain Finkielkraut, filosofo francese di origine  ebreo-polacca, non si fa, come già il suo collega Glucksmann, troppe  illusioni circa le prese di posizione europee. Lo ha dichiarato in un'intervista  al Foglio di Giuliano Ferrara. Perché? "perché esistono grandi  differenze tra le nostre pubbliche opinioni". E a dimostrarlo sarebbe la diversa  eco mediatica e di partecipazione ottenuta a Roma davanti all'Ambasciata  iraniana durante la grande manifestazione  di protesta per le  dichiarazioni antisioniste e antisemite di Ahmadinejad nel novembre  scorso,  a fronte di quell'analoga francese. "Mi trovavo  a Firenze e assistetti a un dibattito tv tra Rutelli e Fini, i quali pur con  sfumature diverse facevano la stessa diagnosi. In Francia, invece, il Conseil  des Institutions des Juives, riuscì a radunare a Parigi soltanto poche persone  tra l'indifferenza generale". Irenismo, progressismo ed egualitarismo  terzomondista formerebbero dunque la miscela tipica del Vecchio  Continente.
 "L'Ue è nata dalla comune decisione  degli stati di interrare l'ascia di guerra. NON CI COMBATTEREMO PIU' -   decretarono le nazioni europee. Siccome la guerra è  sempre  nata dagli stati d'Europa abbiamo difficoltà a capire che avere  nemici non dipende soltanto da noi".
  E ancora:  "Il progressista è uno che non ha capito l'11 settembre, non si è  accorto che quel giorno sono comparse separazioni ben più profonde. Eravamo  trascinati dalla passione dell'uguaglianza, della comunicazione, ma gli aerei  quel giorno si sono trasformati in armi da guerra per abbattersi contro i  simboli del commercio. L'umanità si è trovata di fronte all'impenetrabilità  reciproca di due comunità umane. Alcuni però continuano a vedere un'unica  guerra, tra dominanti e dominati tra "Impero e moltitudine" - come dice Toni  Negri".
 Ma per Finkielkraut l'idea più  perniciosa è un'altra ancora: "E' l'egualitarismo  terzomondista che non intende stabilire differenze tra gli stati e  sostiene che siccome Israele ha l'arma nucleare, non si vede perché si dovrebbe  impedire in Iran di averla. Ma esistono stati-canaglia, stati ideologici. O  l'atomica non ce l'ha nessuno, o se ce l'ha qualcuno allora possono averla  tutti". E ancora:" Se ammetti che Israele possa avere l'atomica  e l'Iran invece no, vieni subito tacciati di razzismo,  almeno in  Francia".
 Dunque secondo il suo pensiero ciò  non sarebbe che l'applicazione automatica di un ideale democratico secondo cui  ci si rifiuta di stabilire differenze tra stati e stati in nome dell'uguaglianza  d'ogni essere umano. (riassunto da Il Foglio)
 Problemi  aperti: 
 1) La Francia ha importato  attraverso la dottrina Mitterand la peggior teppaglia politica dall'Italia: Toni  Negri, Cesare Battisti, Piperno, Oreste Scalzone e numerosi altri. Costoro non  sono certo stati fermi e con le mani in mano durante il loro dorato esilio  francese,  facendo propaganda antiamericana, antiisraeliana e antisemita a  gogò.
 2) La Francia ha avuto una  migrazione selvaggia della prima, seconda e terza generazione dai paesi del  Maghreb e le banlieues sono brodo di coltura del razzismo, tribalismo e  antisemitismo (si veda il recente caso di Ilan Hariri e il suo feroce  assassinio).
 3) Il nazionalismo e  l'assimilazionismo francese alla République vuole far credere di poter  controllare i flussi migratori, ma ciò si è rivelato fasullo e mendace. Al  contrario si sono sviluppate le politiche sociali e paternaliste dei sussidi che  hanno incentivato fannullonaggine e violenza nelle periferie.
 4) Non dimentichiamo che Chirac è  stato eletto coi voti determinanti della gauche francese contro Le Pen  (la honte - la vergogna)
  Pertanto è debitore alle  sinistre e alla CGT. Per questo finisce con l'esserne ostaggio, fenomeno a  cui assistiamo anche in  questi  giorni durante la protesta studentesca: pur di rimanere a  galla, scaricherebbe anche i suoi. E lo farà.  (Nessie)


10 comments:
NOi non siamo messi bene, ma anche i francesi con tutte le loro sbruffonerie non sono messi certo meglio di noi. Ricordo quando in occasione della manifestazione italiana davanti all'Ambasciata iraniana che Finky (mon amour) dichiarò di essersi commosso dicendo che in Francia se la potevano sognare una dimostrazione come quella, "per motivi di ordine pubblico" che nel linguaggio cifrato vuol dire a causa dell'antisemitismo islamico.
Per il momento siamo quelli messi meglio, ma solo per il momento. I nostri problemi sono altri e la situazione e' molto fluida. Capirai presto a cosa sto alludendo.
L'Europa che si cala le braghe, foraggia Hamas e vede la minaccia iraniana come una burletta è quanto di peggio ci possa essere. Peggio del terrorismo stesso.
"Avere dei nemici non dipende soltanto da noi" mi pare l'essenza stessa della verità di tutto il discorso di Finkielkraut. Quella scomoda verità che l'Ue non vuole vedere, né sentire. Certamente un comportamento penoso e meschino. Ciao Siro!
Buonasera Nessie :-)
Quello che la triade anglo-franc-tedesca ha cercato di di impostare, fallendo, è quella che gli americani definiscono soft power.
e' questa l'unica politica che l'UE riesce a fare e quel che mi inqueeta è che Blair ci si debba adeguare.
Speriamo presto in un hard power.
Ho postato il video della conf. stampa di Berlusconi di oggi, se ti interessa. :-)
Un abbraccio forte
Perla
Sì, mi interessa, Perla. Ora vengo a vedere. Anch'io sono delusa della reggenza britannica dell'Ue dalla quale ovviamente mi aspettavo di più. D'altro canto non possiamo scordare che la G.B. è stata la prima a praticare quel multiculturalismo postcoloniale che ha da un pezzo messo in evidenza le sue molteplici crepe. C'è un altro aspetto della questione iraniana che mi inquieta: il fatto che attraverso la forte maggioranza sciita irachena gli ayatollah iraniani possano destabilizzare ulteriormente il già martoriato Iraq. Tempi duri! Ciao :-)
La Francia é sicuramente messa peggio di noi per il momento...ma se vince la sinistra avremo il "piacere" di condividerne le sorti.
Francamente sono preoccupata e tesa, il nostro futuro é in gioco...intanto Piccardo ha invitato (o meglio comandato) ai musulmani italiani di votare Diliberto. Capirai sono sulla stessa lunghezza d'onda due talebani senza un briciolo di coscienza.( e poi il buon Dili quando fu Ministro di G.eG. acconsentì a regolare la distribuzione dei pasti in base aglim orari del ramadan)
Ciao Mary
Sono d'accordo Mary: la sinistra riuscirà nell'intento di farci assaporare in Italia quell'islamizzazione galoppante che già esiste nella Francia delle banlieues e nell'Inghilterra di Londonistan. Quanto a Diliberto ci siamo già presi un saggio della sua gestione del min. Grazia e Giustizia con la Baraldini.
Dall'Iran arrivano solo notizie inquietanti che l'Europa preferisce ignorare. se non ci fosse Israele a monitorizzare quell'area non sapremmo neppure dei rapporti domestici che il regime ha ogni giorno con Al Qaida e affiliati.
A presto :-))
Perla
Gli israeliani se è per questo si sono fatti già dei bunker antiatomici al confine e hanno pure degli intercettatori di missili nucleari. Ma noi si dorme...
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