Stavolta evito di fare commenti e di esternare la mia indignazione e stupore su una sentenza che grida già vendetta da sé. Ma se da queste parti dovessero transitare i soliti malvagi buonisti che sono usi ad averci un pelo sullo stomaco lungo così, fatto di ipocrisia disgustosa e di cattiveria, per dirmi che parlare di "martiri d'Europa" è un'esagerazione, ebbene sappiano già che auguro anche a loro tutto il male che è accaduto alla povera Giovanna Reggiani e a suo marito l'ammiraglio comandante della MM Giovanni Gumiero. Quel che è accaduto al processo contro il romeno di etnia rom Romulus Nicolae Mailat lo troverete qui su questo lancio Reuter ed è una sentenza da far venire i brividi. Venere torna a nascere al soffio del Maestrale. Preferisce il mare ma si adatta anche ai laghi.
30 October 2008
Mailat: c'era una volta l'ergastolo
 Stavolta evito di fare commenti e di esternare la mia indignazione e stupore su una sentenza che grida già vendetta da sé. Ma se da queste parti dovessero transitare i soliti malvagi buonisti che sono usi ad averci un pelo sullo stomaco lungo così, fatto di ipocrisia disgustosa e di cattiveria, per dirmi che parlare di "martiri d'Europa" è un'esagerazione, ebbene sappiano già che auguro anche a loro tutto il male che è accaduto alla povera Giovanna Reggiani e a suo marito l'ammiraglio comandante della MM Giovanni Gumiero. Quel che è accaduto al processo contro il romeno di etnia rom Romulus Nicolae Mailat lo troverete qui su questo lancio Reuter ed è una sentenza da far venire i brividi. 28 October 2008
Il 68 compie 40 anni. E li dimostra tutti
 Siamo nel 2008 e il '68 ha compiuto 40 anni suonati. Sicché non è più giovane da un pezzo. Quasi all'apertura di ogni anno scolastico la stampa conformista e i media condiscendenti non fanno che blaterare sulla ripresa di un nuovo '68. Eppoi sempre lì a fare distinguo sul fatto che il '68 aveva una carica "innovativa" (il sesso libero, la ribellione dai genitori, lo spinello, la voglia di cambiare il mondo, l'immaginazione al potere e bla, bla bla. ) mentre questo neo '68 in realtà è figlio della paura, della recessione, della poca voglia del cambiamento, dell'immobilismo e bla, bla bla . Giornalisti, proviamo o no a fare patto di non banalità? Smettiamola ogni autunno di chiamarlo "caldo" e "sindacale", ogni ottobre di chiamarlo "rosso" e ogni protesta studentesca di chiamarla "68". Cominciate voi, a cambiare, perché anche le parole sono importanti. Dimenticavo però un fatto non trascurabile: molti cronisti, direttori e vicedirettori dei giornali dei cosiddetti poteri forti, sono stati sessantottini: Paolo Mieli, Pigì Battista, Deaglio, Lerner, Riotta (oggi, direttore del TG1), Barenghi ecc. Alcuni di questi sono passati a destra, ma pur sempre sessantottini erano: Paolo Liguori, Carlo Panella, Giuliano Ferrara, Lanfranco Pace. E questo, piaccia o no, conta.Detto ciò, non mi piace autocitarmi, ma la voglia matta di darci un eterno '68, l'avevo già individuata in questo post del 2005 dal titolo Vogliono darci un '68 forever? dove campeggia la foto del fiilosofo tedesco Herbert Marcuse.
Ogni stato ha avuto, com'è ovvio, il suo '68 (l'America lo ebbe nel '64 con la rivolta di Berkeley in California. Erano suoi leader il duo Jerry Rubin e Abbie Hoffman); la Francia (il suo leader era l'attuale eurodeputato Daniel Cohn-Bendit, detto Dany le Rouge, oggi Dany le Vert, ma soprattutto Dany le Con, cioè "coglione"), e la Germania (con il suo leader Rudi Dutschke), lo ebbero quattro anni dopo. Ma poi questi paesi hanno voltato pagina.
I soli a non voltare pagina siamo noi. Perchè? Innanzitutto perché il PD (DS-PDS-PCI) dispone di un potente apparato organizzativo in grado di mantenere in pianta stabile "la fabbrica della conflittualità permanente". Idem il Sindacato che ne resta "la cinghia di trasmissione". Ma un altro fattore che dimenticai di analizzare nel post di tre anni fa, è il corpo docenti che dimora per gli Atenei: quasi tutti attraversati dai roghi e dall'imprimatur di quel periodo, per formazione ideologico-culturale. Un mio giovane amico cattolico che fa l'assisten
te universitario mi racconta che non può degnarsi di mettere un avviso, un volantino o un bigliettino in bacheca senza rischiare di venir menato dai "collettivi". Gli Atenei italiani sono attraversati dal pensiero unico bulgaro e finché costoro non molleranno la cattedra, ho idea che la "iskra" (in russo: scintilla) veterosessantottara di questi vecchi Kontestatusa, ce la dovremo sorbire in eterno. Un altro mio giovane vicino di casa si ritrovò all'Università, una ben nota professoressa assatanata di Cina, Rivoluzione Culturale cinese & cineserie varie, usa a promuovere seminari "di gruppo" durante quegli anni ruggenti. In particolare, sui "popoli oppressi" del Terzo Mondo, manco a dirlo. Enrica Collotti Pischel, giusto per fare uno dei nomi, ma la lista sarebbe lunga. Oggi è trapassata e - poveretta - requiescat in pace! Ma il ragazzo in questione fece in tempo a sorbirsi la sua querula petulanza (aveva un'insopportabile voce da cocorita), perfino il giorno della discussione della tesi.Frattanto nel 2028 il '68 avrà compiuto 60 anni, un'età buona per la pensione. Ma lo si potrà rottamare e voltare pagina, sì o no?
23 October 2008
I Want You (She's so heavy)
 Questo post è il sequel di quest'altro dal titolo America primo amore, tre anni dopo: nel primo c'era un grande entusiasmo verso il Mondo Nuovo. Nel secondo, un senso di amarezza e di delusione. Come vedo la crisi finaziaria che ha investito tutto il globo e di cui nessuno è in grado di dirci quando ne saremo fuori? Innanzitutto con una responsabilità precisa da parte di quella Right Nation che ha creduto di distribuire per l'universo la cornucopia dell'abbondanza, ma che ora ha creato un tossico e letale effetto di contagio. E se dopo l'11 settembre 2001 "eravamo tutti americani", adesso sappiamo che per metterci in salvo dobbiamo cercare i rimedi, ciascuno nei nostri patri nidi (oltre che lidi). Sì, va bene la nuova Bretton Woods di cui parla Tremonti per riscrivere le nuove regole del commercio. Ma anche lui non lo dice chiaro e tondo ma lo fa capire: la pezza a una crisi globale possiamo e dobbiamo sì, cercare di metterla globalmente riscrivendo le regole. Ma fino a un certo punto. Poi ciascuno dovrà pur trovare i propri patriottici rifugi, se vuole sopravvivere alla catastrofe. Perché non è vero che l'universo è un tutt'uno inscindibile come vogliono farci credere. E perché tutte le grandi Utopie come questa, prima o poi finiscono nello sfacelo. Ma quanto durerà questa crisi? Gli economisti tacciono e il governatore di Bankitalia Draghi elude. Interrogato in proposito, tira dritto e risponde alla stampa che non ha la bolla di cristallo. In compenso la bolla speculativa quella sì, ce l'hanno rifilata. E Draghi che quelli della Goldman Sachs (da cui è uscito il Segretario al Tesoro Henry Paulson) li conosce bene essendone stato, a sua volta, amministratore delegato, non sa dirci proprio nulla nel merito? Frattanto a Bush è presa la riunionemania: bisogna riunire il G7, poi il G8, ora addirittura il G20: siamo tutti nella stessa barca. Ah sì? E chi ha spinto fino al tracollo l'economia globalista e globalizzata basata sul debito e sulla "finanza creativa"? Tutti sapevano, ma tacevano. E perché manager, finanzieri e banchieri di tutti i nomi delle imprese fallite finora fatti, non sono già in manette come dovrebbero essere? Ecco che allora anche in Usa si tenta di andare a ritroso: colpa di Clinton, colpa di Reagan e della Reaganomics, è la fine dello yuppismo (young urban professional ), dei suoi cantori come i romanzieri Jay McInerney e Brett Easton Ellis. Del narcisismo del denaro che serve a fare altro denaro come il perverso personaggio interpretato da Mickey Rourke in Nove settimane e mezzo di Adrian Lyne.
Beh, mi sono rotta: ne ho già sentite troppe! Pure sulla blogosfera ora sono diventati tutti economisti: prima lib-lib, poi lib-lab, neolib, neolab, ora keynesiani. A giro dialettico compiuto, risaranno socialisti. Eppoi cos'altro? Intanto war must gon on come il famoso show: in Afghanistan hanno cambiato le regole di ingaggio per i nostri soldati (i caveat), mettendoli in prima fila; ma poi Frattini dice che coi Talebani si dovrà pure trattare. Ma come?! Quando lo diceva solo l'anno scorso Fassino del PD gli davamo tutti del matto da legare: roba da mettergli lo scolapasta in testa. Se è per questo davamo dei suonati anche a chi parlava di interventi dello stato nelle banche e nell'economia. Ma il Leviatano atlantico ci impone un "contrordine alleati!" che sembra quasi la versione imperial-liberista del comunistissimo "contrordine compagni".
Intanto a Lampedusa gli sbarchi si intensificano. Ma i nostri sono altrove a combattere cosa? Il terrorismo internazionale, of course. Qui in Italia si fa solo beneficenza. E quelli che sbarcano qua sono tutta "
brava gente"? Eppure vengono dalla Somalia, dove ci sono le corti islamiche, dalla Nigeria (un rogue state pieno di mafia e terrorismo) , dal Sudan (altro stato canaglia) . Inoltre in Italia abbiamo quasi più moschee che alla Mecca e alla Medina, tutte in odore di fondamentalismo e di predicazione d'odio. E allora? perché gli Alleati non ci aiutano hic et nunc? Abbiamo molte basi militari americane disseminate per tutta Italia (vedi mappa), perché non vengono usate alcune portaerei come deterrenza, qui e ora? Cosa aspettiamo? Che avvenga un altro 11 marzo madrileno o un 7 luglio londinese?Non si può, prima c'è l'Afghanistan, l'Iraq e domani cos'altro sarà? un'altra guerra per rimettere in circolo l'economia? Ma se lo zio Sam ci ripete:
I want you, I want you so bad come nella canzone che dobbiamo fare? Guardatelo un po' in f
accia il Grande Vecchio oggi: come si fa a trasferire our hearts and our minds su di lui?Beh, Uncle Sam, Dio te l'ha data la tua Statua della Libertà. Ebbene, ora vai e trascinatela in spalla. Lo ha fatto il Signore con la croce, lo puoi fare anche tu con la tua lady Liberty. A ciascuno il suo Gòlgota. Per me, She's so heavy. Mi basta e mi avanza lo stellone della mia Repubblica - pesante anche quello.
PS: il povero Alexis de Tocqueville si rivolterà nella tomba nel constatare questo sconsolante panorama...."democratico" & "liberale".
20 October 2008
Caro Maroni, che fine ha fatto la tolleranza zero?
Se c'è una parola che mi fa venire l'orticaria è "tolleranza zero". Perché? Perché se ne è usato e abusato fino al logorìo, ma i risultati sono stati assai modesti: i furti e le rapine ci sono come prima, gli stupri idem e quanto ai clandestini, ne sbarcano ogni giorno il doppio e il triplo. Con l'obbligo onusiano di chiamarli "migranti" o addirittura "rifugiati". Maroni ha fatto grandi promesse e io non nego che all'inizio sia stato ben intenzionato. Però già sapevo che l'avrebbero fermato ed esternai i miei dubbi in tempi non sospetti in questo post . Il sospetto non sarà sempre l'anticamera della verità, però ci va piuttosto vicino. E difatti la commissione europea sulla sicurezza presieduta da Barrot (da non confondere con l'altro eurocrate-monarca col parrucchino nero che è Barroso) gli ha prontamente spacchettato e alleggerito il "pacchetto", altro termine da orticaria. In pratica che succede adesso?- Niente carcere per gli ingressi dei clandestini, ma una contravvenzione (capirete che deterrenza!)
 - Stop all'allontanamento dei comunitari senza requisiti che delinquono (quelli che provengono dall'area Schengen)
 - C'è poi un "decreto flussi" firmato dal Viminale (cioè da Maroni stesso) , che autorizzerà l'arrivo di 170.000 stranieri tra operai e badanti.
 - La commissione Ue ha praticamente indultizzato la pena di quei comunitari che delinquono con un "invito" ad allontanarsi dal territorio nazionale".
 
Gongola Marco Minniti, ministro-ombra dell'Interno del cosiddetto "governo ombra" del Pd nonché antagonista di Maroni: "Tutte le nostre perplessità sono state confermate dalla Ue". Come dire: ve l'avevamo detto che avevamo ragione noi. E' naufragato così anche il mito dell'alternanza in materia di sicurezza, quello che avrebbe dovuto essere il punto forte di un governo di destra.
18 October 2008
Le metamorfosi di Hack, la strega stellare

Poi mi abbruttii per il troppo studio dei pianeti e delle stelle: non ero la più Bella, ma certamente la più Intelligente.



Finché un bel giorno precipitai dalle stelle....alle stalle. Io e il mio inseparabile Stregatto che quando sorrido, chissà perché, mi dà certe graffiate...
16 October 2008
Sandro Veronesi, la falsa coscienza e le classi per stranieri
 Dopo la proposta leghista sulle classi per stranieri, hanno subito dato fiato a tutte le fanfare delle solita retorica buonista (sinistra, Famiglia Cristiana, antiGelminoidi, okkupatori abusivi di aule scolastiche, contestatusa in eskimo-naftalina ecc. ). L'amica Mary del blog Orpheus racconta un episodio di un suo amico appartenente alla sinistra radical chic nel suo commento qui. Un amico o conoscente di sinistra che predica bene e razzola male, che predica egualitarismo e amore universale per tutti, ma poi corre a mettere al riparo i figli tra le élites di quelli che possono permettersi scuole private per utenza chic, non lo si nega a nessuno. E anch'io ne ho conosciuti un paio: marito e moglie comunistissimi che non hanno neanche messo la croce sulla lapide dei genitori morti, ma poi hanno portato i fligli nelle private gestite dai religiosi "per avere migliori opportunità socio-educative" come si dice nel più fumoso "pedagogese" gauchiste. Però non mi sarei mai immaginata che si avesse la faccia tosta di andare pure a dichiararlo ai quattro venti: cioè al Corriere. Leggete in questa intervista cosa dice lo scrittore Sandro Veronesi (nella foto). Davvero illuminante! 14 October 2008
Nella vecchia fattoria
 moine : ma no, non posso, la cicoria di questa stagione è amara, i pomodori non sono maturi. Le carote sono bitorzolute e brutte. Chissenefrega delle carote tutte regolari che vendono al banco dei supermercati sotto cellophane e polistirolo (sì, anche quelle!), che non sanno di niente e manco sai da dove arrivano? Poi alla cassa paghi col tesserino di plastica (la carta di credito) e...la plastica fu dappertutto. Anche nella carta-moneta. Vada dunque, per le bitorzolute brutte ma buone. E allora ho estratto i duri tuberi dal terreno con la soddisfaziome di sentirmi pure Rossella O'Hara quando diceva "Dopotutto, domani è un altro giorno".11 October 2008
Martiri d'Europa: Haider come Pim e Theo?


Pim Fortuyn (foto in basso a destra) : assassinato il 6 maggio 2002, perché ritenuto "xenofobo"e dopo che il suo partito aveva guadagnato suffragi. E perché amava la sua Olanda più di quelli che l'invadevano; Theo Van Gogh (in alto) : artista e regista assassinato il 2 novembre 2004, perché ritenuto islamofobo e amava la sua Olanda più di quelli che l'invadevano; Joerg Haider (a sinistra) : probabilmente ucciso all'alba dell'11 ottobre 2008 in un mortale incidente stradale avvenuto senza alcun testimone, mentre era reduce da un raduno del suo partito, il BZO, che era uscito vittorioso dalle ultime elezioni, per il lancio di una nuova rivista. Ritenuto dalla stampa ufficiale e dai main streams, xenofobo e non in linea coi parametri della Ue-BCE, la quale Ue aveva già fatto l'embargo contro di lui ai tempi del suo governo, amava di più la sua Austria, di quelli che l'invadevano. Leggete qui la sua ultima intervista e fatevi delle opinioni personali, non veicolate né filtrate da ciò che vuole farvi credere la stampa ufficiale in mano alle Banche. Per tre ragioni diverse ma anche, in un certo senso, analoghe e trasversali ai tre personaggi citati, sono tutti e tre dei patrioti, degli identitari martiri d'Europa e di quella globalizzazione che vuol stravolgerne la fisionomia. Nulla avviene per caso. Oggi l'identità europea e chi la difende viene minacciata e punita con la morte. A quando il prossimo?
10 October 2008
Giuliooooooo!

Non pago di ciò, Tonino o' Zappatore da Bisaccia si è messo a berciare in Parlamento - l' ha preso evidentemente per la sua stalla di bifolco - che era tutto merito suo. Ma i ragli dell'asino non giungono al cielo.
07 October 2008
Le racisme antiblanc et la diabolisation
 I francesi, si sa, hanno una più lunga frequentazione di quanto ne abbiamo noi con le dinamiche interetniche. Non fosse altro perché la Francia è stata potenza coloniale e ha subito il fenomeno di decolonizzazione anche dai Terrritori d'Oltremare. Ecco perché sfornano preziosi manuali su come interagire nei confronti delle dinamiche controverse che la globalizzazione ha recato con sé e per non rimanere schiacciati dai conflitti multikulti e interetnici che si sono già evidenziati in modo virulento nei disordini delle banlieues. Nasce quindi un utile pamphlet che è anche un invito a riflettere sui temi più spinosi e urgenti. Ma soprattuttto un modo per non farsi schiacciare e intimidire da campagne di stampa sul tipo di quelle a cui stiamo assistendo in questi giorni. Ricordiamoci che il miglior modo per perdere è quello di sentirci già interiormente umiliati e sconfitti. Come si pianifica la morte di una nazione? Quando si coltiva al suo interno "il senso di colpa" perpetuo, fino a inferiorizzarla. Il libro "Le racisme antiblanc" (Il razzismo antibianco) del belga Bruno Gheerbrant mi pare un manuale molto interessante per approfondire e prendere coscienza di un fenomeno per noi italiani, nuovo quanto repentino, e di grande smarrimento psicologico-sociale nonché di choc emozionale (individuale e collettivo) perpetrato ai nostri danni. Eccone alcuni stralci da me riassunti:
oggetto di riprovazione, al fine di giustificare alcuni comportamenti pregiudiziali nei loro confronti. Essa inculca stereotipie razziste a danno dei popoli europei e prepara il terreno sul quale si sviluppa il razzismo Antibianco. Il metodo della diabolizzazione, di frequente utilizzato a detrimento dei bianchi è di presentare costantemente i razzisti coi tratti di una persona di strato etnico europea, ciò che favorisce poi il passaggio alla generalizzazione (sovente l'idea secondo la quale tutti i bianchi sono razzisti e che loro soltanto sono razzisti). 03 October 2008
Il razzismo dell'antirazzismo, una nuova caccia alle streghe
 Ieri sera in tv ad Anno Zero Gad Lerner ha insultato con un livore inaudito Daniela Santanché e il sindaco Tosi di Verona. Non perdeva occasione di irridere, deridere, fare del sarcasmo gratuito, sminuire, disprezzare e insultare ma soprattutto di interrompere di continuo, gli interventi dei due ospiti in studio. Se i due ospiti si fossero comportati così con lui, avrebbe con ogni probabilità invocato vittimisticamente i pogrom. Santoro dal canto suo, è furbo, perfidamente furbo. Ha invitato la Santanché perché sa che ora è un "cane sciolto" e che non ha più un suo partito. E in Italia chi non è aggregato ad una qualche "casa politica" è più vulnerabile e può essere facilmente sansebastianizzato. Incoraggiato da ciò, un ospite facente parte del pubblico l'ha insultata pesantemente, ragion per cui Santoro si è deciso, alla fine, a espellerlo per non farsi cadere, quel che resta della sua faccia. Lerner "il maccartista dell'antirazzismo militante" era di un'arroganza davvero insopportabile ed è arrivato perfino a tacciare di "razzismo" i milanesi perché hanno fatto sloggiare le preghiere islamiche sul marciapiede sotto casa loro in Viale Jenner. E' inaudito! Voglio altresì richiamare l'attenzione su come in questi giorni i media esasperino le notizie relative alle aggressioni sugli extracomunitari e su come, viceversa, le minimizzino mettendo sordina e silenziatore con numerosi distinguo, quando trattasi di crimini e delitti a matrice multietnica a danno degli autoctoni . 
- Gorgo al Monticano di Treviso 2007 - Picchiati e torturati barbaramente fino alla morte, con atti di incredibile efferatezza i due coniugi, Lucia Comin, 60 anni, e il marito Guido Pellicciardi, 67, all'interno della dependance attigua a villa Durante, da una banda di criminali, che avrebbe anche violentato la donna con una sbarra d'acciaio prima di finirla. I due omicidi sono l'albanese trentacinquenne Naim Stafa e Alim Bogdaneanu, rumeno di 21 anni.
 
01 October 2008
Se uccidere Brunetta non è reato
 Rieccoci alle "quote rosa". Il nuovo direttore dell'Unità Concita Di Gregorio (nella foto piccola) non ha perso tempo per mostrare quanto sono brave, belle, buone e dolci le donne ai posti di comando. Tanto gentile e tanto onesta appare Madama la Concita nel salutare i suoi nuovi l
ettori. La famigerata vignetta comparsa sul suo giornale che circola già per il web dal titolo Guerre giuste, per dirla con gli stessi termini espliciti di Fausto Carioti, fa proprio schifo. Il tragico è che non fa neppure ridere. Inoltre conferma ancora una volta - se mai ce ne fosse bisogno in questo paese - che alla "peggio gioventù" non c'è mai fondo. E' dedicata al povero Renato Brunetta il quale, secondo questo genio della grafica (un tal Mauro Biani) , DEVE morire. Con buona pace per i fannulloni. Va detto che Brunetta vive sotto scorta da parecchi anni (ancor prima della sua nomina a ministro della Pubblica Amministrazione) , come potete leggere nel pezzo di Carioti, e che dopo il prof. Marco Biagi è stato anche lui uno dei candidati nel mirino delle BR (quelle che i media si ostinano a chiamare "nuove" ma che puzzano sempre di vecchio piombo comunista) . 
C'era già in questi giorni, un inquietante antefatto da parte del teppista Caruso, il quale aveva minacciato che se le riforme di questo governo dovessero andare in porto, ad un imprecisato qualcuno potrebbe toccare la sorte di venir "gambizzato" E che non se ne abbia a male, visto che se l'è cercata.
In aggiunta a ciò, lo squallido Vauro, nel tentativo di correggere l'errore del "compagno-vignettista-che-sbaglia" ha peggiorato la situazione, con un'altra vignetta su quello stesso filone. Matitisti a delinquere, lui e il suo compare d' Unità in quota rosa.

