Stare "dalla parte del torto" (copyright Céline) è scomodo ma spesso ci si azzecca. L'insolito destino di Slobodan Milosevic è quello di venire riabilitato in un azzurro mese d'agosto quando tutto tace, tutto va in ferie e i giornali preferiscono mettere in mostra chiappe e tette balneari e magari parlare di corna spiaggiaiole di qualche VIP. Assolto dai crimini di guerra per cui era stato condannato dallo stesso Tribunale dell'Aja, una struttura elefantiaca di 1200 dipendenti, già organismo giudiziario dell'ONU. La nuova fatwa consiste nel mettere un paio di baffetti a mosca ai "dittatori" di turno et...voilà: eccovi serviti il Mostro, il Male Assoluto da debellare ad ogni costo. Li misero perfino a un comunista come Putin sul tabloid TIME, e ci vuole un bel coraggio a dare del nazista a un ex comunista del KGB, nato in un paese come la Russia che ha avuto 30 milioni di morti per mano del nazifascismo. Eppure, alla bisogna, un bel paio di baffetti non glieli toglie nessuno. Del resto fu un comunista anche Slobo, ciò che non gli impedì di avere un paio di baffetti hitlero-chapliniani. come da numerose fotografie, disegni e vignette.
Ricordate la pasionaria rossa Carla Del Ponte? La grande Inquisitrice del tribunale dell'Aja contro Milosevec? Alla fine combinò tanti di quei pasticci e garbugli che se la tolsero dai piedi perfino i tribunali mondialisti.
Ricordate la pasionaria rossa Carla Del Ponte? La grande Inquisitrice del tribunale dell'Aja contro Milosevec? Alla fine combinò tanti di quei pasticci e garbugli che se la tolsero dai piedi perfino i tribunali mondialisti.
L’Uomo Nero? Era innocente. Presentato come il Macellaio dei Balcani, paragonato a Hitler, considerato alla stregua di Bin Laden, Saddam, Gheddafi. Quindi destituito e demolito insieme alla Jugoslavia. Arrestato come un criminale e lasciato marcire per cinque anni nel carcere olandese dove poi è morto, l’11 marzo 2006. Salvo poi “scoprire”, adesso, che il leader serbo Slobodan Milosevic non era il responsabile dei crimini di guerra commessi in Bosnia dal 1992 al 1995. L’orrendo massacro della guerra civile bosniaca, dice oggi il Tribunale Penale Internazionale dell’Aja, fu organizzato dalle milizie serbo-bosniache dello “psichiatra pazzo” Radovan Karadzic, arrestato nel 2008 e condannato a 40 anni di pena per il genocidio di Sbrebrenica, nonché per crimini di guerra e crimini contro l’umanità durante l’assedio di Sarajevo e le altre campagne di pulizia etnica contro i civili non serbi. Il principale esecutore delle “operazioni”, il generale Ratko Mladic, è stato estradato in Olanda nel 2011, presso il tribunale occidentale che adesso – a cinque anni dalla strana morte di Milosevic, vittima di un malore – dichiara che il leader di Belgrado non ha mai promosso né avallato le missioni di sterminio. Al contrario: secondo il Tpi, Milosevic avrebbe fatto di tutto per frenare Karadzic e Mladic. (fonte: Libre Idee).
"Prima lo ammazzano poi lo scagionano", scrive Santoianni nell'Antidiplomatico. Niente di più vero, ma la Missione è stata compiuta il 17 febbraio del 2008, data fatidica. E la vera missione è stata quella di strappare dopo anni di sanguinoso conflitto, il cuore alla Serbia mediante la secessione unilaterale voluta dagli USA, del Kosovo. Da tale mutilazione nacque una regione indipendente, nella quale venne installata una base militare americana come Camp Bondsteel, venne messo alla guida della neonata regione, un criminale come Hashim Thaci detto "il Serpente", già leader dell'UCK, l'organizzazione terrorista albanese, un miserabile personaggio già abbracciato affettuosamente dall'allora segretario di stato Madeleine Albright durante gli accordi di Rambouillet del 1991 (ci sono i filmati televisivi). Uno che se ti stringe la mano devi correre a lavartela, come disse lo stesso generale Mini, che quella zona la conosce bene. Era presidente Bill Clinton.
Nel mentre si doveva disgregare in disjecta membra, tutta la ex Jugoslavia. Belgrado venne bombardata per 180 giorni e questo è stato un drammatico e sanguinoso pezzo di storia svoltosi alle porte di casa nostra, tutta da rivedere e da rianalizzare. Qualcuno la chiamò "la guerra dell'Ulivo mondiale" per la concertazione di forze di sinistra che vi intervenne: Clinton, Blair e pure D'Alema, succeduto a Prodi.
Sì, ulivi macchiati di sangue, dato che allora in Italia erano tutti olivetani in salsa balcanica e la propaganda mediatica, pretendeva lo scalpo di Milosevic. Con D'Alema in primis che concesse le basi di Aviano e fece bombardare e disintegrare la Serbia per far dimenticare il suo passato "comunista" agli occhi dei nuovi padroni d'Oltreatlantico. Come se non bastasse, ci mandarono pure a distruggere gli impianti di Telekom Serbia, che pochi mesi prima avevamo installato: sempre in guerra contro i nostri stessi interessi! E' un vizio italico consolidato nel tempo, a quanto pare. E non solo in Libia!
Nel mentre si doveva disgregare in disjecta membra, tutta la ex Jugoslavia. Belgrado venne bombardata per 180 giorni e questo è stato un drammatico e sanguinoso pezzo di storia svoltosi alle porte di casa nostra, tutta da rivedere e da rianalizzare. Qualcuno la chiamò "la guerra dell'Ulivo mondiale" per la concertazione di forze di sinistra che vi intervenne: Clinton, Blair e pure D'Alema, succeduto a Prodi.
Sì, ulivi macchiati di sangue, dato che allora in Italia erano tutti olivetani in salsa balcanica e la propaganda mediatica, pretendeva lo scalpo di Milosevic. Con D'Alema in primis che concesse le basi di Aviano e fece bombardare e disintegrare la Serbia per far dimenticare il suo passato "comunista" agli occhi dei nuovi padroni d'Oltreatlantico. Come se non bastasse, ci mandarono pure a distruggere gli impianti di Telekom Serbia, che pochi mesi prima avevamo installato: sempre in guerra contro i nostri stessi interessi! E' un vizio italico consolidato nel tempo, a quanto pare. E non solo in Libia!
L'UCK è una vasta rete criminale organizzata con base in Albania che contrabbandava eroina e cocaina agli acquirenti in tutta l'Europa occidentale e in parte anche negli stessi Usa. Sui rapporti tra Hashim Thaci con la Albright, vale la pena di leggere questo articolo dal significativo titolo : Le zampe del serpente: l'ascesa di Thaci in Kosovo, un libro del giornalista kosovaro Veton Surroi racconta retroscena e misteri dell’ascesa al potere di Hashim Thaci detto "il Serpente" che pare sia implicato anche nel traffico d'organi in Nigeria.
I documenti legano i membri della mafia albanese ad un cartello traffico di droga con base nella capitale della provincia del Kosovo, Pristina. Il cartello è gestito da albanesi etnici che sono membri del Fronte nazionale del Kosovo, il cui braccio armato è l'UCK. I documenti mostrano anche che questa è una delle più potenti organizzazioni di contrabbando di eroina nel mondo”.
Vecchi vizi...democratici: si esporta democrazia, ma si importa criminalità, caos e terrore. E' per il trionfo del Bene. Dopotutto Thaci era ed è il Califfo Al Bagdadi di allora, in versione balcanica.
L'UCK si è resa responsabile di aver saccheggiato e bruciato chiese cristiano-ortodosse, deturpato icone sacre asportando occhi a Madonne, mandato al macero e bruciato libri, presi a sassate i pullmini coi bambini serbi, distrutto i cartelli stradali scritti in cirillico.
L'UCK si è resa responsabile di aver saccheggiato e bruciato chiese cristiano-ortodosse, deturpato icone sacre asportando occhi a Madonne, mandato al macero e bruciato libri, presi a sassate i pullmini coi bambini serbi, distrutto i cartelli stradali scritti in cirillico.
Milosevic è stato prosciolto dalle pesanti accuse e si conferma un patriota identitario (questo blog lo ha sempre saputo), ma come al solito, la Verità arriva sempre troppo tardi.
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Il coraggio di Peter Handke, il più grande drammaturgo moderno in lingua tedesca al funerale di Milosevic. Discorso sulla sua tomba il 18 marzo 2006:
«Avrei desiderato non essere l'unico scrittore qui, a Pozarevac.
Avrei desiderato essere al fianco di un altro scrittore, per esempio
Harold Pinter. Sarebbero state parole forti. Io non ho che parole di
debolezza. Ma la debolezza si impone oggi, in questo luogo. È un
giorno non solo per le parole forti, ma anche per parole di debolezza.
»(Ciò che segue è stato pronunciato in serbocroato - testo redatto da
me medesimo! - e ritradotto in seguito da me stesso in tedesco). Il
mondo, quello che viene chiamato il mondo, sa tutto sulla Jugoslavia,
sulla Serbia. Il mondo, quello che viene chiamato il mondo, sa tutto
su Slobodan Milosevic. Quello che viene chiamato il mondo sa la
verità. Ecco perché quello che viene chiamato il mondo oggi è
assente, e non solamente oggi, e non solamente qui. Quello che viene
chiamato il mondo non è il mondo. Io so di non sapere. Io non so la
verità. Ma io guardo. Io ascolto. Io sento. Io mi ricordo. Io
interrogo. Per questo io oggi sono presente, con la Jugoslavia, con Slobodan Milosevic.»
Da segnalare l'intervista a Peter Handke"In Kosovo c'è solo odio" su Arianna Editrice
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Il coraggio di Peter Handke, il più grande drammaturgo moderno in lingua tedesca al funerale di Milosevic. Discorso sulla sua tomba il 18 marzo 2006:
«Avrei desiderato non essere l'unico scrittore qui, a Pozarevac.
Avrei desiderato essere al fianco di un altro scrittore, per esempio
Harold Pinter. Sarebbero state parole forti. Io non ho che parole di
debolezza. Ma la debolezza si impone oggi, in questo luogo. È un
giorno non solo per le parole forti, ma anche per parole di debolezza.
»(Ciò che segue è stato pronunciato in serbocroato - testo redatto da
me medesimo! - e ritradotto in seguito da me stesso in tedesco). Il
mondo, quello che viene chiamato il mondo, sa tutto sulla Jugoslavia,
sulla Serbia. Il mondo, quello che viene chiamato il mondo, sa tutto
su Slobodan Milosevic. Quello che viene chiamato il mondo sa la
verità. Ecco perché quello che viene chiamato il mondo oggi è
assente, e non solamente oggi, e non solamente qui. Quello che viene
chiamato il mondo non è il mondo. Io so di non sapere. Io non so la
verità. Ma io guardo. Io ascolto. Io sento. Io mi ricordo. Io
interrogo. Per questo io oggi sono presente, con la Jugoslavia, con Slobodan Milosevic.»
Da segnalare l'intervista a Peter Handke"In Kosovo c'è solo odio" su Arianna Editrice
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Una precisazione: la conta degli uccisi russi nel secondo massacro mondiale è ancora viziata dalla vecchia propaganda di guerra sovietica. Infatti, almeno la metà dei morti ammazzati russi, se non più ancora, va addebitata ai sovietici stessi e alle faide interne tra i bolscevichi e una popolazione, come quella dei paesi baltici, Ucraina etc, che accolse i tedeschi come dei liberatori.
ReplyDeleteDetto questo, quando crollano i regimi ideologici e rimane una persona a governare lo stato di eccezione si vede di che pasta è fatto l'uomo. Le personalità come quella di S. Milosevic non possono suscitare che rispetto per la dignità che hanno mostrato una volta in catene. Non importa se prima erano comunisti, fascisti o democratici.
Ammetto che all'epoca non mi ero fatta un'idea precisa della situazione. Abituati come eravamo a scattare come delle molle quando ci ammannivano le notizie sui genocidi serbi, Srebreniza etc, in tanti credevamo ancora ad un copione tanto abusato che oggi non convince più nessuno. Basta vedere come hanno dipinto Saddam, Geddafi, Assad... tutti dittatori che sterminano i loro stessi popoli.
Col senno di poi, bisogna dire che le scuse umanitarie sono proprio quelle che hanno permesso massacri ben peggiori. E speriamo solo che il genocidio originale da cui sono state originate tutte le fotocopie successive fosse davvero autentico, altrimenti abbiamo vissuto per settant'anni in un mondo che non esiste.
Nel nostro piccolo, abbiamo visto anche noi la realtà balcanica durante e dopo la guerra civile. Nelle missioni Arcobaleno, KFOR etc, le nostre truppe dovevano sistematicamente proteggere i serbi dagli albanesi, quasi mai viceversa. Mettiamo pure che si trattasse di ritorsioni e vendette, ma è questo il fatto.
Con la mutilazione del Kosovo - che fu il nucleo originario della Serbia almeno come l'Ucraina lo fu della Russia - fu ben chiaro che la strategia adottata è sempre la stessa della IIa GM, quando la Prussia e la Sassonia vennero separate dal resto della Germania.
Sono fatti troppo ricorrenti per essere casuali. Li si può osservare anche in MO e nell'estremo oriente: dovunque siano state intraprese guerre con pretesti umanitari, la vecchia nazione è stata smembrata o mutilata proprio del suo nucleo originario con un rigore quasi scientifico.
Questo è evidentemente il grande disegno che i fatti di sangue portati a pretesto non riescono del tutto a nascondere. Sono le doglie del nascituro NWO.
IL SAURO
I numeri dei morti russi durante la II GM potranno anche essere stati gonfiati dalla propaganda, ma mettere i baffetti a Putin e ora ad Assad di Siria, è la solita stronzata propagandistica per dipingere il Mostro.
ReplyDeleteIl copione sarà così abusato "che non convince più nessuno", ma intanto si continua a proporlo e a rovinare la vita dei popoli continuando ad applicarlo. Due obbiettivi sono stati perfettamente raggiunti: far entrare lo spezzatino balcanico nella Ue e installare una bella base militare (Camp Bondsteel) nel cuore dei Balcani.
Bella rievocazione Nessie. A suo tempo come già ricordato in precedenza anch'io ero pienamente cascato nella versione di comodo che ci era stata somministrata. Poi con la procedura mostrificazione mediatica > "inevitabile" intervento dei "buoni" contro i "cattivi" con annessa falsificazione dei fatti > saccheggio finale del Paese conquistato ripetuta sistematicamente si è capito che era ed è la modalità bellica operativa standard dei Mostri. Senza trascurare la costante presenta ed azione delle classiche "indipendenti" ONG, delle varie corti e istituzioni internazionali altrettanto "indipendenti" e del ruolo centrale della "libera stampa ma dde chè!. Col senno di poi si può dire che una cosa molto simile era stata fatta accadere alla Unione Sovietica pochi anni prima solo che allineati come eravamo nelle fasi finali della Guerra Fredda la faccenda fu ancora più inavvertita.
ReplyDeletePer tornare al tema a questo punto credo che l'intera questione della deliberata e pianificata Guerra di Jugoslavia vada completamente rimessa in discussione diffidando totalmente della versione di quegli anni compresi le immagini ed "eventi mediatici" ad effetto.
A riflettere su quello che ci è toccato dopo e su cosa siamo diretti vengono i brividi.
Chi fermerà i Mostri?
Scarth
Scarth, negli anni '90 la sottoscritta pensava a vivere e a divertirsi e mi rifiutai di capirci qualche accidenti di quella macelleria alle porte di casa, dove pareva che si contendessero solo dei sassi balcanici e delle capre. Dirò solo che gli albanesi mi stavano antipatici perché erano i nuovi e primi invasori di allora (ricordo come un primo incubo, le navi caretta da Durazzo). In seguito la situazione migratoria è degenerata al punto che quelle motonavi sono solo un pallido ricordo. L'unico conto che non mi tornava era l'accanimento dell'Ulivo e di D'Alema o' Kosovaro nel bombardare un paese che a noi non ci aveva fatto niente di male. Poi dopo il giro di boa dei catastrofici anni 2000, tutto divenne di colpo più chiaro.
ReplyDeletePS: nei tre post pregressi che ho linkato a fondo pagina di otto anni fa, ci sono anche tuoi interventi e del Sauro (Pseudo). Fa piacere rileggere che non avevamo il cervello in pappa.
ReplyDeleteI baffetti ultimamente li metton pure a Kaczynsky, giusto per dire dove siamo arrivati. Il Kosovo è uno stato governato dai peggiori mafiosi e sì, è stato la guerra dell'Ulivo Mondiale. C'erano Clinton, Prodi, D'Alema, Blair, Jospin e Schroeder tutti insieme appassionatamente contro il "mostro" di Belgrado. Potremmo quasi definirla la prima "esportazione di democrazia", il prototipo delle "guerre umanitarie" in Iraq, Libia, Siria e Ucraina
ReplyDeleteCara Nessie, fa un po' impressione quella sorta di macchina del tempo..."come eravamo". Lì, 6-8 dieci anni fa avevamo già messo insieme un bel po' di pezzi. Leggendo quelle cose e quanto andiamo dicendo ora ho la pessima sensazione di essere sempre qualche passo indietro ai suddetti Mostri che paiono avere invece le idee chiarissime su dove vogliono arrivare. E, disgraziatamente, anche i mezzi. ...speriamo che i Mostri facciano la fine di quelli dei film.
ReplyDeleteScarth
Prima lo ammazzano poi lo scagionano
ReplyDeletetipico "metodo U$A" ( per informazioni chiedere all' " ultimo dei moichani" , se riuscite a trovarlo da qualche da qualche parte :-))
ws
Jacopo, quello dei "baffetti" ovvero la reductio ad Hitlerum è un sistema demenziale e ricattatorio che deve finire. Ormai è chiaro che serve solo per l'uopo. Aggiungo che non se ne può più di documentari sul III Reich su Focus, Rai 3, Mediaset ecc. sempre lì a ripassarci la memoria in modo coatto, mentre siamo qui nel presente del loro IV Reich. E' il presente e il passato prossimo che va ristudiato perbacco!
ReplyDeleteScarth, i Mostri sono specialisti nel deviare l'attenzione su mostrificazioni passate remote, per far dimenticare le presenti. Vedi quanto ho appena detto a Jacopo.
ReplyDelete----------------------------------------------
Ws, dovresti dirci chi sarebbe "l'ultimo dei Mohicani". L'allusione non è chiara.
mi riferivo alla loro tipica mistificazione di usare propagandisticmente le loro vittime come ben evidenziato dal confronto tra il famoso "postumo" romanzo-film " l' ultimo dei mohicani " (https://it.wikipedia.org/wiki/L%27ultimo_dei_Mohicani ) con la storia del reale sterminio etnico di questo popolo ( https://it.wikipedia.org/wiki/Mohicani) .
ReplyDeleteE' infatti grossa sfortuna avere qualcosa che interessa gli U$A, come ben evidenziato dal proverbio messicano " povero messico cosi' lontano da dio e cosi' vicino agli stati uniti ", perche' come ha spiegato benissimo J.Klives nei suoi libri ( es " un paese pericoloso" ) gli U$A sono finemente ipocriti e al contrario delle loro chiacchiere hanno ( come tutti gli "imperialisti") lo sterminio di chi gli resiste come metodologia di dominio.
Ma oltre a questo ,tipicamente loro c'e' poi anche la malignita' di aruolare le loro vittime post-mortem alla loro " vulgata" non solo come giustificazione ed autoassoluzione ma pure come importante strumento propagandistico per fottere psicologicamente le altre future vittime.
ws
E' lo stesso meccanismo per cui i più grandi figli di puttana dei loro film, sono criminali e malfattori resi simpaticissimi da una sapiente regia cinematografica: Jessie James, Bonnie and Clyde, Gordon Gekko in Wall Street, Jay Gatsby di Fitzgerald. Spesso si pentono e magari muoiono nel momento stesso in cui facevano i "bravi". Così entrano nell'Olimpo degli Eroi. Ci hanno fottuto per una vita con questa loro estetica hollywoodiana.
ReplyDeleteFilm e telefilm sono strettamente integrati col sistema mediatico e servono a imporre capillarmente e in maniera ancora più inavvertita le stesse ideologie, opinioni risposte emotive. Anche questa è una di quelle cose di cui ci siamo accorti "dopo". Per esempio quando prima del loro Bergoglio era in atto la campagna contro la Chiesa Cattolica furono sfornati parecchi film ferocemente anticattolici con attori di primo piano e anche in film per esempio polizieschi o perfino in "innocui" telefilm i cattolici erano sempre rappresentati da figure negative e malvagie. Vengono fabbricati a tavolino buoni e cattivi da dare in pasto all'opinione pubblica per condurla dove vogliono loro. E' chiaro che perchè la mistificazione riesca e perduri l'intero sistema mediatico globale deve essere nella loro totale disponibilità. Orwell 1984 trasformato in realtà: quello era un genio o un profeta...
ReplyDeleteScarth
Il nostro amico Valter del blog Sa Defenza ha quotato questo articolo. Grazie.
ReplyDeleteScarth, Orwell non è né un genio né un profeta. Faceva parte di una loggia massonica e si è limitato a parlare di ciò che vedeva e sapeva. E lo ha fatto in modo da non disturbare troppo il Grande Manovratore. Tutti hanno creduto infatti che parlasse a fosche tinte del regime sovietico (compresa la sottoscritta) in vigore, ma in realtà ha parlato dello sviluppo di consorterie mondiali in confronto alle quali perfino la dittatura sovietica impallidisce. E lo ha fatto con lo stile elusivo tipicamente massonico: il dire e non dire, il lasciar credere e il depistare su un'altra vulgata. Informati e approfondisci meglio la sua figura, vedrai che ne sarai persuaso anche tu. Stesso discorso vale per i Fratelli Huxley e per H.G. Wells. Fantascienza? No, solo svelatori di piani fantascientifici ancora da venire.
Non ci sono pure oggi molte voci libere Saura .E voci apparentemente libere , che saranno pure in buonafede , lavorano per lor signori , senza per altro accorgersene .
ReplyDeleteMi è capitato di vedere in siti complottisti , per altro molto utili nei loro argomenti di punta , nei relativi forum parlare della non storicità di Cristo , della sua non esistenza .
In pratica veniva fatto un'attacco a Nostro Signore Gesù Cristo , di cui le forze che comandano a questo mondo hanno tutto da rallegrarsi .
Orwell era massone fino al midollo certamente. La sua distopia è, diciamo, un vestito per tutte le stagioni. Si poteva adattare perfettamente al comunismo sovietico, come si può adattare magnificamente al regime massonico odierno.
ReplyDeleteNon dimentichiamo inoltre che molti socialisti e comunisti furono pure massoni. Quante manine dentro la giacca abbiamo visto nelle effigi dei loro leader socialisti?
ReplyDeleteHector, sulla "buona fede" di coloro i quali lavorano per lor signori nutro qualche dubbio.
ReplyDeleteIn ogni caso, qui la testimonianza che Orwell fosse massone della Fabian Society, che ha a tutt'oggi una grande influenza nel mondo. Orwell si chiamava Eric Blair come un altro massone fabiano: Tony Blair:
ReplyDeletehttp://www.conspiracytruths.co.uk/georgeorwell1984.html
Z
Vero. I due Blair entrambi massoni fabiani. E il loro simbolo è il lupo nero col Manto bianco d'Agnello legato sopra. Non potevano sceglierlo migliore: il simbolo stesso dell'inganno. Vero anche quanto afferma Jacopo sulla sua distopia che è un vestito buono per tutte le stagioni. Ma soprattutto un piano di quanto Orwell-Blair ha avuto modo di conoscere con largo anticipo. E ce ne ha dato semplicemente conto.
ReplyDeleteA distanza di anni viene a galla, anche se molto parzialmente, quello che è stato il disastro UN nei Balcani; purtroppo c' è ancora grande silenzio sugli antefatti che indussero i serbi, indubbiamente anche con una buona dose di nazionalismo, ad attaccare i "buoni musulmani".
ReplyDeletePersonalmente, avendo ai tempi notizie dirette da quei luoghi, non ho mai dato un grammo di credito alle oscene montature dei media occidentali tutte tese, ovviamente, a far passare i serbi come orridi macellai; un vero schifo criminale.
Paulus
Leggendo questo post, quelli di qualche anno fa e gli articoli ad essi linkati mi è tornato in mente quel quaderno in cui annotavo ogni giorno la "situazione" nei Balcani, le dichiarazioni più significative dei leader politici, gli articoli estrapolati dai quotidiani e i vari reportage, le cartine ritagliate con cura e incollate a corredo delle annotazioni ... tutto per un segno "più" sul registro.
ReplyDeletePer non parlare poi delle discussioni in classe, con la professoressa perfettamente allineata con la vulgata mediatica, senza filtrare, senza porre nemmeno un dubbio.
Quante bugie ....
In questo caso non credo più alla versione ufficiale già da alcuni anni, avendo conosciuto diverse persone originarie dell'ex Jugoslavia che mi hanno raccontato una storia ben diversa dalle c...te, come loro stessi le hanno definite, dei media filoamericani. Mi hanno raccontato storie molto simili a quelle riportate da Peter Handke nell'intervista.
A proposito di film e telefilm come mezzo di manipolazione di menti e coscienze.
Girando in rete, ho scoperto che molti episodi di telefilm polizieschi americani prendevano e probabilmente ancora prendono spunto soprattutto da fatti di cronaca nera opportunamente "riveduti e corretti": nella realtà il crimine era stato commesso da una persona appartenente a una minoranza etnica, a quanto risulta per la maggior parte neri, ma anche ispanici, asiatici o mediorientali, ma nelle sceneggiature i "perpetrators" diventavano magicamente bianchi, meglio se benestanti e cattolici.
In questo articolo sono descritti alcuni esempi risalenti alla prima metà degli anni 2000, relativi al longevo e pluripremiato "Law & Order", ma non dubito che lo stesso metodo è stato impiegato per altre produzioni.
http://nicholasstixuncensored.blogspot.it/2009/12/nbcs-law-order-anti-white-propaganda-in.html?m=1
PS: anch'io, quando ho studiato "1984" a scuola, ho creduto al mero accostamento con il regime totalitario sovietico. Sul fatto che Orwell era un massone, nemmeno una parola.
Paulus, per non parlare del suo strano "suicidio" e dei farmaci sperimentati sulla sua pelledi cui si sono trovate tracce (Rifampicina).
ReplyDeleteL'Inquisitrice poi (parlo di Carla Del Ponte) è una specie di Ilda Bocassini svizzera.
Alessandra, in realtà quando Eric Blair alias Orwell simpatizzò per il bolscevismo fu dalla parte di Trotzky, il teorico della rivoluzione permanente. . Il trotzkismo ha avuto una grande fortuna successiva tra molti esponenti dei neocon americani e in fondo, la teoria dell'"esportazione della democrazia", è una versione riveduta e corretta della rivoluzione permanente.
ReplyDeleteIl Corriere pubblicò una bella intervista a Peter Handke, scrittore austriaco nativo della Carinzia, ma figlio di madre slovena, il cui titolo era "Il Kosovo è una regione fatta di odio" a cura di Evira Huelbes (del 31 dicembre 2007). Non sono mai più riuscita a recuperarla e il link che avevo conservato non risulta più attivo. Perciò ho dovuto metterne un'altra di Arianna editrice, che dice su per giù le stesse cose, ma non è la stessa intervista. Se dovessi ritrovarla, puoi pubblicarne gli estremi?
In detta intervista Handke si schierò dalla parte del leader conservatore serbo Tomislav Nikolić contro il "dem" Tadic che poi vinse. La Serbia entrò nella Ue e questa, come ben sai, è storia recente.
ReplyDeleteOrwell bazzicò gli ambienti marxisti e trotzkisti tanto che andò volontario in Spagna ai tempi della Guerra Civile. La vulgata vuole che, visto ciò che era davvero il comunismo, si sia "pentito" e abbia scritto "1984" e "La fattoria degli animali" ispirato dagli avvenimenti. E' una vulgata a cui ho creduto pure io ai tempi. Certamente son libri che richiamano lo stalinismo, ma possono per l'appunto bene adattarsi a qualunque totalitarismo, sia quelli del passato come fascismo e comiunismo, sia quello attuale democratico e progressista.
ReplyDeleteIneccepibile. E' quel che abbiamo per anni creduto un po' tutti noi. D'altro canto si sperava che il crollo del comunismo fosse la fine dell'ultimo dei totalitarismi. Ma, con ogni evidenza, the worst is yet to come.
ReplyDeleteorwell era sicuramente un "internazionalista", un mix tra "anarchico ", 'fabiano' , "troskista"e "federalista spinelliano" ( ma il tutto non gli impedi' mai di essere un " fedele suddito inglese" :-) ). Ma mentre e' sicuro che "la fattoria degli animali" fosse una parodia dell' URSS staliniano , la "distopia" del "1984" oltre che piu' tarda e'anche politicamente molto piu' ambigua , tante' che non ebbe lo stesso rilancio sulla stampa borghese "occidentale".
ReplyDeleteIo ad esempio potei trovare da ragazzo agevolmente il primo libro nei tascabili mondadori ma non sono mai stato capace di trovare una edizione del secondo .. nemmeno dopo il 1992 ( poi l' ho trovato in rete dopo il 2000)
ws
Come mai da Milosevic siamo finiti a parlare di Orwell?
ReplyDeleteTanto per rimanere nel tema di distopie stasera la Trilateral (Merkel, Hollande e il Gioppino di Rignano) si è riunita a Ventotene per rilanciare la patacca Ue. E indovinate un po' Mammassantissima la RAI cosa ci propinava in diretta sulla rete ammiraglia? La fiction su Spinelli dal titolo "Un mondo nuovo". Da Ventotene a Ventotene. Il Minculpop in confronto alla Rai erano dei dilettanti.
Quella di Milosevic e' davvero una pagina NERA della storia! Una vera nefandezza!
ReplyDeleteMilosevic dovrebbe chiedere i "reparations" per quello che gli e' stato fatto!!! Oppure, come usavano dire gli aggressori durante quel periodo, tutto parte del "collateral damage"?
Permettetemi un osservazione da un altro punto di vista, cioè' da un italiana che e' vissuta negli USA si dal 1984 (guarda caso!). Per me il libro di Orwell ha sempre rispecchiato gli Stati Uniti e non mi e' neanche mai sfiorata l'idea che volesse rappresentare la Russia!
ReplyDeleteVanda, sì una pagina nerissima.
ReplyDeleteSu Orwell mi pare tu abbia un punto di vista originalissimo: anche la "democrazia" quando è elevata a REGIME mondiale, può diventare totalitaria.
Nessie, sono riuscita a trovare l'intervista rilasciata da Handke nel dicembre 2007 al quotidiano spagnolo "El Mundo", di cui l'articolo apparso sul "Corriere" era una riduzione, tra l'altro ritenuta poco fedele all'originale (è comunque disponibile in formato pdf, il link è sulla stessa pagina, ma per vederlo occorre iscriversi al sito della nostra Camera dei deputati - sic!).
ReplyDeleteEcco l'indirizzo web.
https://it.groups.yahoo.com/neo/groups/crj-mailinglist/conversations/topics/5829
A sua volta recuperato da questa pagina, in cui sono raccolti e linkati molti altri pezzi interessanti sul rapporto dello scrittore austriaco con la Serbia e più in generale l'ex Jugoslavia.
http://www.cnj.it/CULTURA/handke.htm
Nel corso della ricerca, ho trovato anche questo bell'articolo sul Kosovo.
www.rastko.rs/rastko/delo/12363
Adesso, grazie ai vostri commenti, su Eric Blair-George Orwell mi è tutto più chiaro.
Nel 2001 ricordo benissimo che "1984" si poteva trovare agevolmente nelle librerie.
Il motivo? Era il romanzo che ha ispirato il "Grande Fratello" (come era scritto sulle fasce di cartoncino avvolte attorno a ogni copia), riferito ovviamente al famoso reality show, la cui popolarità esplose proprio in quel periodo.
Banalizzarono così un'opera per renderla innocua ed evitare che le nuove generazioni la prendessero sul serio.
Già appunto con il termine della Guerra Fredda pensavamo fosse finita, che fossero finiti i totalitarismi e invece la razzia era appena cominciata rivelando un totalitarismo ancora peggiore.
ReplyDeleteScarth
Grazie Ale, che sei riuscita a trovare l'intervista originale. Non so lo spagnolo perciò mi aiuterò con un traduttore automatico. Sul sito della Camera a cercare l'articolo del Corserva non ci vado perché devo lasciare i miei dati per il login: non è il caso. Comunque il Corriere si caratterizza per quello che è: fa sparire i link di interesse e riduce l'intervista del giornale "gemello" El Mundo. Il secondo link CULTURA lo avevo anch'io. Molto interessante il terzo in francese.
ReplyDeleteAlcune cose non strettamente correlate all'articolo ma comunque da esso "ispirate".
ReplyDeletePrimo. Leggo alcune affermazioni che mi costringono a ricordare e ad osservare che i ggiovani sono quello che sono, e nessuno di noi pare fare eccezione -- affetti dalla naturale ignoranza che si accompagna alla mancanza d'esperienza, e dunque vittime facili e predilette dei manipolatori di turno, chiunque essi siano (ce n'è stata e ce n'è vasta abbondanza).
Secondo. La storia della IIGM, evidentemente "ispirata" ad accadimenti veri, è ormai evidentemente ridotta ad un simbolo. L'Hitler delle narrazioni ha probabilmente sempre meno a che fare con la figura reale (che comunque rimane uno tra i tanti manipolatori di bassissima levatura etica ai quali facevo cenno poco sopra), mentre sempre di più è una figura mitologica, un babau da agitare davanti al volgo impietrito per paralizzarlo nel letto e fargli accettare la nottata, supino. La tecnica, più in grande e con finalità ed esiti assai meno innocui, è la stessa messa in atto da chissà quanti genitori per "ammansire" qualche pupattolo recalcitrante. (aggiunta: procedendo nella lettura vedo che altri commentatori hanno posto il dito nella stessa piaga; probabilmente l'anagrafe è anche dalla loro parte)
Terzo. A mio merito devo dire che fin dalla prima lettura non ho dato fede all'illazione secondo la quale le ambientazioni di Orwell sono riferite in modo specifico al comunismo. A me è sempre parso adamantino che si riferisse alla gestione del potere in senso lato. Almeno su questo punto, anche da giovane ci avevo preso (e mi son pure beccato delle sonore critiche per aver sostenuto la mia posizione).
Quarto. Emergono osservazioni su una specie di "classifica" della perniciosità di questo o quel totalitarismo (giustamente c'è chi ha anche inserito la falsa democrazia tra le forme di totalitarismo). La mia opinione è che il totalitarismo peggiore è quello che ha a disposizione il controllo più efficiente. Considerando che la tecnologia mette nelle mani di chi ha i mezzi strumenti sempre e sempre piè efficaci di controllo, non c'è da stupirsi che sia nelle società tecnologicamente più efficienti che si esprimono i totalitarismi peggiori. (aggiunta: è una forma di tecnologia anche quella che porta ad applicare le conoscenze circa i meccanismi della psicologia di massa, con tutti i corollari che possono venirvi in mente -- le atrocità cambiano forma, si fanno "immateriali", eppure la sostanza rimane la stessa, potenziata)
Onore al merito, allora. Ma su Milosevic e il suo "dispotismo" tale da giustificare i droni della Nato, come la pensavi ai tempi?
ReplyDeleteSì, perché qui la faccenda è storicamente assai intricata: un ex comunista titoista serbo che si riscopre nazionalista e identitario e che non vuole musulmani tra i piedi, il quale viene bombardato con l'aiuto e il supporto massiccio di comunisti italiani. Una guerra Nato scatenatagli contro senza nemmeno la copertura ONU. Infine la prigionia e lo strano suicidio, a cui molti anni dopo fa riscontro un tardivo scagionamento che è un modo penoso per dichiararsi rei confessi.
Non so se farò una bella figura oppure no, però ricordo benissimo che ai tempi il mio pensiero era del tipo "non sono fatti nostri", accompagnato da un "siamo sicuri di (poter) sapere come vanno in effetti le cose?". E ancora: "non so capire bene chi ci guadagna: tu lo sai?" Inoltre, già allora non nutrivo (più) alcuna fiducia nei confronti delle dirigenze. Tieni presente che ero già a cavallo dei miei trent'anni e avevo già preso pienamente atto degli aspetti etologici profondi della nostra specie.
ReplyDeleteEravamo tutti più giovani e più inconsapevoli. Soprattutto più menefreghisti. "Non sono fatti nostri" andrebbe benissimo se non fosse che noi abbiamo contribuito massicciamente alla distruzione di Belgrado e della Serbia, dato che dalla base di Aviano (Friuli-Venezia Giulia) partivano gli aerei bombardieri Nato, per gentile concessione di D'Alema.
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