15 June 2006

Solstizio d'estate: la trama delle lucciole ricordi?

La trama delle lucciole ricordi
sul mar di Nervi, mia dolcezza prima?
(trasognato paese dove fui
ieri e che già non riconosce il cuore).
 
Forse. Ma il gesto che ti incise dentro
io non ricordo; e stillano in me dolce
parole che non sai d'aver dette.
 
Estrema delusione degli amanti !
invano mescolarono le loro vite
s'anche il bene superstite, i ricordi
son mani che non giungono a toccarsi.
 
Ognuno resta con la sua perduta
felicità, un po' stupito e solo,
pel mondo vuoto di significato.
Miele segreto di chi s'alimenta;
fin che sino il ricorso ne consuma
e tutto è come non fosse stato.
 
Oh come poca cosa quel che fu
da quello che non fu divide!
                                       Meno
che la scia della nave acqua da acqua.
 
                                                     Camillo Sbarbaro - da Versi a Dina
 
 
Nessun commento. Nessuno di quelli tipici dei nostri insegnanti quando riuscivano a  spezzarci la magia e l'incanto di una poesia, in modo che questa a poco a poco sparisse, si estinguesse. I poeti hanno il dono di far prevalere "lo stupore" su quell'eccesso di concettualizzazione e su  quella tendenza a teorizzare su tutto che con Internet (di concerto con altri media) ha raggiunto livelli mai toccati prima. E mi chiedo se è ancora possibile lasciar spazio al lampo della sopresa, per evitare - come scrive acutamente Raffaele La Capria nel suo elzeviro sul Corriere (Corpo a corpo con l'astrazione) -  che idee e concetti si stacchino da terra e volino tra le nubi come palloncini cui s'è spezzato il filo.  Ma intanto, improvvisamente, le stagioni si avvicendano, e l'estate,  "stagione estrema" che "dà oro ai più vasti  sogni", è qui... (Nessie)
 
 
 
 

16 comments:

  1. Anonymous4:00 pm

    Ci diamo alla poesia Nessie?
    Buon modo per dimenticare le brutture della politica :-)

    ReplyDelete
  2. Anonymous4:03 pm

    E Calliope da dove salta fuori? La parola ormai se n'e' andata a ramengo, insieme alla musica... le Muse batteranno su qualche marciapiede.

    ReplyDelete
  3. Non canzonate! ;-) E' che stacco per qualche giorno e allora ho messo in rete qualcosa di riconciliante, allo scopo di non avere a ridosso i soliti kamikaze imbufaliti della dialettica.
    A tale uopo ho trovato un elzeviro di La Capria, sempre attento ai rapporti tra "scrittura e società", che mi ha ispirato. Il quale, non dice proprio come il Sauro che le Muse oggigiorno fanno marchette (o markette), ma più o meno, in termini più raddolciti, arriva alle stesse pessimistiche conclusioni.

    ReplyDelete
  4. PS: Sauro, se io sono Calliope tu sei Orfeo. Infatti ho ricevuto Zefiro, grazie. Però attento alle donne Trace altrimenti dette Baccanti o Menadi. Quelle te menano!

    ReplyDelete
  5. Anonymous5:06 pm

    "Cristalli e felci
    colorano pensieri nella sera
    affini alle rane
    ripiombano nelle acque fatate

    Filari deserti
    ci osservano

    Celle colme
    e ubique agli occhi
    sono i miei esizi"

    ..io sto promuovendo questo poeta
    ..'da grande' farò il manager
    :-)

    Zagazig

    ReplyDelete
  6. Anonymous7:06 pm

    Nessie: e' tutto il mesozoico che le femmine "me menano"... c'ho fatta l'abitudine (e le meno pure io).

    Arm: fra un'era o due completo il lavoro. Non me menare anche tu, che sarebbe come sparare sul rombo rosso.

    Zag: e' la poesia che ti salva dal comunismo... ma non mi diventare un ingordo agente.

    ReplyDelete
  7. Anonymous10:42 pm

    Ciao Nessie, ormai sarai già tornata, spero ti sia divertita.
    Attendo resoconto...
    Molto bella la poesia non conoscevo questo poeta.
    Ciao un abbraccio
    mary

    ReplyDelete
  8. Zag, chi è il vate da te citato? Non riesco a indovinarlo...
    Arm, non sono io l'autrice della poesia (magari!) ma Camillo Sbarbaro (e l'ho scritto) ch eho usato come salvaschermo.
    Sauro, se "te menano" un motivo ci sarà. Io alle "vittime" dure e pure non ci ho mai creduto: siamo tutti un po' vittime, un po' complici, un po' carnefici.
    Mary, appena posso, ti do notizie. Ciao :-)

    ReplyDelete
  9. Anonymous8:11 pm

    Il vate è un mio amico che promuovo..:-)...questa poesia è stata pubblicata con altre da una piccolissima casa editrice..il ragazzo c'è.

    Zagazig

    ReplyDelete
  10. Mi fa piacere: also communists have a heart!
    A cosa appartieni? Alla setta dei poeti estinti?
    I miei poeti preferiti tra gli Italiani sono Montale e i suoi "Ossi".
    Inglesi: Dylan Thomas
    Francesi: Paul Valéry
    Tedeschi: Rainer Maria Rilke (vabbé è austriaco)
    Russi: Alexander Blok, Marina Cvetaeva.
    Americani: Emily Dickinson

    ReplyDelete
  11. Anonymous12:07 am

    poeti a parte, che peccato che non ci siamo incontrati... Io ed Emile eravamo a Sestri, porco cane, non ci siamo beccati... si vede che siamo stati troppo timidi da una parte? sarà per la prossima volta, un saluto :))

    ReplyDelete
  12. Squitty, ma sei arrivata di domenica o c'eri per i 2 gg consecutivi? Io ero lì solo sabato. Magari è per questo che non ci siamo incrociati. Se ti avessi visto ti avrei riconosciuto. Ciao!

    ReplyDelete
  13. Anonymous7:27 am

    Nessie, è un caso che i tuoi poeti italiani preferiti siano tutti liguri? :-)

    ReplyDelete
  14. Siro: no di certo. :-)

    ReplyDelete
  15. Anonymous10:37 pm

    no no, io ed emi eravamo a sestri da sabato verso le 13 e siamo rimasti fino a tutta domenica; comunque ora ho capito chi eri (the woman in red, si si, anzi credo che tu fossi seduta per un certo tempo dietro di noi, sulla sx dell'anfiteatro, circa la seconda o terza fila dall'alto...), solo che siccome sono cecata e sbirciavo i cartellini senza riuscire a decifrarli è finita così... :-//
    vabbè, dai, sarà per la prossima volta (non quella di settembre perché per quella non ci saremo).
    Intanto a rileggerci da queste parti e saluti da me e da Emile.
    A presto

    ReplyDelete
  16. Esatto! Proprio dietro a voi due. Ora ho capito chi eravate. Tu porti i capelli lunghi neri: accidenti! E non ci siamo parlate. Saluta Emile

    ReplyDelete