C'è una notizia di questi giorni comparsa su alcune agenzie di stampa (Ansa, Adnkronos) e su altri giornali di economia e finanza che mi ha incuriosito, ma anche insospettito. Hanno calcolato in media quanto oro e quanti preziosi possediamo nei cassetti o nelle casseforti delle nostre case. Insomma mentre non sappiamo esattamente dove sia finita la riserva aurea dell'Italia (c'è chi dice che giaccia nei caveaux della Fed) , c'è chi invece tratta gli Italiani da nuovi custodi di tante piccole Fort Knox. A che scopo? Senz'altro nel mercato dei finanziamenti hanno scovato anche questa ghiotta opportunità per gli istituti di credito:
I gioielli degli italiani, ricevuti in regalo, alle volte in eredità o acquistati, rappresentano un piccolo tesoro spesso sottovalutato. Ogni italiano infatti, possiede in media 7 oggetti di valore tra gioielli e beni preziosi per un totale di circa 64 grammi di oro e un valore stimato di duemila euro (2.064,00 euro). Preziosi che si trovano in casa, magari custoditi nei portagioie, nascosti in qualche cassetto e che , il più delle volte vengono poco usati o indossati. Il 37% infatti usa meno di 5 preziosi almeno una volta l’anno. (ADNKronos- Un tesoretto di 2000 tra gioielli e oro nelle case degli Italiani)
Se da un lato l’82% del campione è consapevole che i propri gioielli rappresentino una ricchezza e un’importante risorsa, pur non sapendo quantificarne il valore, solo il 30% considera i propri preziosi come un valore economico, mentre il 52% li lega spesso a ricordi o occasioni speciali, considerandoli molto più che semplici oggetti. (ndr: fanno inchieste e proiezioni statistiche anche sui nostri sentimenti e ricordi!).
Poi nell'articolo ecco la conclusione volutamente "rassicurante":
"Il credito su stima è la formula ideale di prestito per gli ottimisti, perché permette di accedere a un credito in tempi rapidissimi, senza fornire ulteriori garanzie se non il bene stesso, con modalità di restituzione del capitale prestato certe e garantite”, sostiene Andreas Wedenig, Direttore Generale di Affide -è anche per questo che 124.000 persone ogni anno si affidano a questa secolare forma di finanziamento, riuscendo nel 95% dei casi a riscattare i beni impegnati”.
Mmmh, voi ci credete?
Secondo la testata INVESTIRE, il profilo tipo di chi ricorre al finanziamento su pegno sono quarantenni, appartenenti a una classe medio bassa, secondo quanto riferisce Wedenig. Non sempre la necessità spinge alcuni a questa forma di credito: alcune persone decidono di depositare i propri beni nei caveau, magari durante le vacanze estive, per poi riscattarli al ritorno versando il capitale insieme agli interessi dovuti, un prezzo decisamente inferiore rispetto a una cassetta di sicurezza. E ancora, arrivano in Affide chi vuole far valutare oggetti di valore, come gioielli, argenti, orologi e monete (la valutazione è gratuita).
Perché trovo inquietanti queste notizie? Sarò sospettosa ma ora il governo-Troika degli abusivi nonché cravattari strozzini senza ritegno alcuno, potrebbe servirsi di queste inchieste statistiche per calcolare anche i gioielli di famiglia degli italiani da inserire nello status patrimoniale ISEE. Ordini di scuderia da Bruxelles? Come non si sa, ma durante la grande crisi (indotta, come tutte le crisi) del 2011-2012 con a capo Monti e gli androidi della Ue, molti poveracci furono costretti a vendersi i piccoli tesori di famiglia (catenine, bracciali, orecchini, anelli e orologi ecc.) per pagarsi i debiti o anche per pagare le bollette e i consumi. Da lì sono risaliti a una campionatura.
C'era una volta il segreto bancario.
Quando non te li fanno rubare dagli zingari specialisti in effrazioni alle porte e alle finestre, ci pensano le banche. Una cosa è certa: ci lasciano il dubbio amletico se è meglio correre rischi con i rom, o con le banche, alle quali molti ingenui cittadini, affidano in custodia nelle cassette di sicurezza i loro ricordi di famiglia, più o meno preziosi. Come minimo servono per fare "inchieste statistiche", rendendo palese il proprio status di polli da spennare e spolpare. Del resto sono riusciti anche a sapere quante volte all'anno ci mettiamo quel collier regalato magari da un marito a una moglie in occasione di un anniversario. Quante volte ci mettiamo quegli orecchini di perle, quante volte sfoggiamo quell'anello di fidanzamento che ora invece giace nel cassetto. Inoltre che ci stanno a fare quei regali della Prima Comunione dei vostri bambini se ora sono cresciuti?
Osservate e ascoltate questo breve spot sui nostri tesoretti: loro sanno anche quello che noi non sappiamo:
http://vs.ansa.it/sito/video_mp4_export/o20191018143837589.mp4
Il Grande Fratello si è già messo in azione, ci guarda ci spia, ci scruta, fa i conti nelle nostre tasche e fruga pure nei nostri più reconditi nascondigli della casa.
Giorno di Santa Lucilla
C'era una volta il segreto bancario.
Quando non te li fanno rubare dagli zingari specialisti in effrazioni alle porte e alle finestre, ci pensano le banche. Una cosa è certa: ci lasciano il dubbio amletico se è meglio correre rischi con i rom, o con le banche, alle quali molti ingenui cittadini, affidano in custodia nelle cassette di sicurezza i loro ricordi di famiglia, più o meno preziosi. Come minimo servono per fare "inchieste statistiche", rendendo palese il proprio status di polli da spennare e spolpare. Del resto sono riusciti anche a sapere quante volte all'anno ci mettiamo quel collier regalato magari da un marito a una moglie in occasione di un anniversario. Quante volte ci mettiamo quegli orecchini di perle, quante volte sfoggiamo quell'anello di fidanzamento che ora invece giace nel cassetto. Inoltre che ci stanno a fare quei regali della Prima Comunione dei vostri bambini se ora sono cresciuti?
Osservate e ascoltate questo breve spot sui nostri tesoretti: loro sanno anche quello che noi non sappiamo:
http://vs.ansa.it/sito/video_mp4_export/o20191018143837589.mp4
Il Grande Fratello si è già messo in azione, ci guarda ci spia, ci scruta, fa i conti nelle nostre tasche e fruga pure nei nostri più reconditi nascondigli della casa.
Giorno di Santa Lucilla