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24 June 2020

La notte di S. Giovanni


Natività di S. Giovanni Battista. Per la prima volta uso un santo come titolo. Quando scrissi che ci avrebbero rubato anche i santi, non scherzavo. Intanto hanno creato  il modo di sostituire i santi del calendario gregoriano con le "giornate mondiali dell'ONU". Ogni giorno ce n'è una.  E ora con la scusa  del virus e del divieto di assembramento, hanno abolito pure le feste patronali.
In Italia per tradizione è consuetudine festeggiare il santo che ha il ruolo di patrono in una comunità. Una sorta di genius loci a cui affidare la protezione del territorio che risale alle notti dei tempiNella città patrocinata, la giornata dedicata al santo è celebrata come un giorno festivo.  Il giorno festivo varia da comune a comune, in base al santo celebrato. Sappiamo, ad esempio,  che S. Ambrogio è il protettore di Milano, S. Vittore, di Varese, S. Gennaro di Napoli, San Marco di Venezia, Sant'Antonio a Padova, eccetera. Non sono pochi comuni, borghi e villaggi  piccoli, medi e grandi con San Giovanni quale santo patrono. Uno dei più importanti è Genova, ma non solo. E dato che numerose sono le  chiese edificate in onore a questo santo la cui giornata cade all'inizio dell'estate,  le sue processioni e le sue  cerimonie, i  suoi riti sono strettamente collegati a sagre, a fuochi, canti, balli. Insomma c'è il sacro, c'è il profano e perfino l'esoterico che si incontrano, si intrecciano e si mescolano.
Intanto, un po' di  storia (in pillole), avvincente come un romanzo. Perché nasce durante le Crociate ed è fatta di ceneri, vascelli e confraternite, la festa dedicata al Battista. Tutto comincia nel Medioevo, quando i genovesi, con baresi e veneziani, vanno alla ricerca delle reliquie di un altro santo: Nicola, in Asia Minore. Ma scavando sotto l’altare maggiore, trovarono delle ceneri: ma erano quelle di San Giovanni. Così, le trasportarono a Genova nel 1098 su tre vascelli, e da allora la devozione crebbe, nacque nel Duecento una confraternita e nel 1327 la Repubblica  Marinara proclamò San Giovanni patrono della città. I falò pagani molto in voga in quegli anni si ripeteranno ogni notte del 24 giugno, a mezzanotte.


Ho sempre guardato il mio piccolo villaggetto natio con uno  sguardo affettuoso per S. Giovanni. La gente si incontra, va in chiesa, partecipa a una processione col santo che sfila per il paese. E siccome la statua pesa, le donne preparano un tavolo con una bella tovaglia di pizzo per far riposare i portatori che si fermano per dissetarsi un po'. Poi proseguono per altra tappa, facendo il percorso di ritorno fino alla  chiesa da cui sono partiti,  tra cantici e preghiere.  In quest'occasione, il villaggio offre manifestazioni di folclore:  sagra con fiera-mercato di artigianato ed enogastronomia, spettacoli di musica leggera e danza, mostra di pittura e una gara remiera pre-palio. Ma il momento più atteso è il rogo dei vecchi relitti delle imbarcazioni sulla darsena dove c'è lo scivolo delle barche. Il fuoco propiziatorio della stagione entrante brucia il vecchio legno per propiziare una buona pesca a quelli nuovi. Fuoco e acqua si incontrano tra le scintille e gli schiamazzi dei bambini, mentre una bancarella offre anguria e cocco fresco che disseta i partecipanti. Si stava seduti attorno ad un improvvisato Poeta del villaggio che chiamerò Angelo, il quale  recitava poesiole in dialetto su com'era il paese prima che venisse antropizzato e aperto al turismo, coi suoi personaggi caratteristici, molti dei quali trapassati. Non di rado le sue poesie venivano messe in musica da un  barbiere  chitarrista che si faceva chiamare Piero il Tombeur (des femmes, si intende).  Il Paese è pavesato e rischiarato da luminarie artistiche personalizzate, balconcino per balconcino.
Questo, pur con mille varianti, fino a poche estati fa. Ma possiamo pure dire, fino allo scorso anno.  Ora invece un provvidenziale  (per loro) virus che tanto rassomiglia agli iconoclasti di cui ho parlato nel post "Iconoclastia, arma di esproprio", ci ha privati anche di questi innocenti festività, grazie a una chiesa cedevole e compiacente e ad un Papa in odore di apostasia. Niente processione, solo una cerimonia spoglia e distanziata con quella ridicola mascherina, niente fiera di villaggio né attrazioni, niente simpatici raduni, né poesie né falò né angurie.
Inoltre da pochi mesi il povero Angelo, Poeta di Villaggio non è più tra i suoi cari. La sua famiglia ornerà  ugualmente il poggiolo che guarda il mare tra gerani e surfinie, ma la tristezza è tanta. Perfino le lucciole, gli insetti magici della mezza estate, sono vittime dei cambiamenti climatici per nulla casuali,  e invece di intrecciare i loro voli luminosi in queste notti di solstizio, hanno anticipato il loro ciclo a maggio.

E' un periodo forse tra i più tormentati della nostra Storia. Ma cerchiamo di non farci rubare la nostra vita e approfittiamo della bella stagione per riprenderci ciò che ci appartiene di diritto. La serenità di queste placide notti d’estate nelle quali, complice il caldo, ciascuno può attardarsi con amici in conversazioni che si allungano a dismisura, senza preoccupazioni, finalmente lontani dalla tv, dai media, dal  pc, immemori dello smartphone, delle chat, di WhatsApp e di altri ammennicoli, fa sì che si ricompongano quasi per incanto, atmosfere evocative che credevamo sopite. Magari con l’aiuto di qualche superstite coraggiosa lucciola, per chi ha la fortuna di vederla. Dopotutto, San Giovanni non fa inganni è un proverbio che si recita in tutti i dialetti della Penisola.


Il blog sospende per qualche tempo la sua attività.  Buona estate a tutti lettori, navigatori fissi e occasionali. Speriamo tutti quanti in un nuovo inizio che ci restituisca le belle cose perdute. In ogni caso, non potranno essere mai dimenticate.

17 June 2020

La nuova Ingegneria sociale




Parole che un tempo parevano tabù e chi le pronunciava rischiava l'accusa infamante di cospirazionista ora fanno quasi parte del linguaggio comune. Si pensi ad esempio a Nuovo Ordine Mondiale (NWO).  O Governo Mondiale. Eppure veniva scandito a chiare lettere proprio dai mondialisti stessi.. Si pensi ad esempio a quante volte lo predicava Napolitano, magnificandone la giustezza e l'equità. Quando allo spuntare di questo virus la sottoscritta disse in giro ad amici e conoscenti che serviva a ridisegnare una nuova ingegneria sociale, mi sentivo guardare con gli occhi fuori dalle orbite. Erano tutti così preoccupati di morire che questa faccenda della "'ingegneria sociale", doveva sembrare una mia bizzarria. Ora l'ipotesi viene formulata da mons. Viganò che la ripete in due occasioni: nell'appello  dell'8 maggio scorso (che ho firmato)  e nella lettera aperta rivolta a Trump. Intanto vediamo che cos'è e quali sono i suoi scopi. Il termine proviene dalle scienze informatiche (social engineering) e consiste nel carpire più informazioni possibili mediante tecniche persuasive  all'utente che ne è vittima, allo scopo di esercitare controllo. Un ingegnere sociale – un hacker che mette in atto tecniche di social engineering – parte dallo studio dei comportamenti delle vittime, così da poter trovare un “argomento comune” di discussione e riuscire così a entrare nelle sue “grazie”. La social engineering è considerabile come una manipolazione psicologica che induce chi ne è vittima a comportarsi in una determinata maniera o rivelare informazioni personali senza rendersene realmente conto. Un attacco hacker di questo genere può richiedere anche diverse settimane prima che si ottengano i primi risultati, ma può essere molto più incisivo e fruttuoso rispetto a infezioni malware di qualunque genere. Qui su questo sito, che cos'è e come ci si difende dall'ingegneria sociale.
Ma è chiaro che nell'epoca dei PIN, dei PUCK delle Password, delle tessere elettromagnetiche, delle carte sconto dei supermercati,  l'ingegneria sociale ha assunto un significato più ampio che trascende il significato informatico e va a toccare tutti gli ambiti della nostra esistenza.  Dicevo poc'anzi che il virus ha creato un'accelerazione nel ridisegnare una nuova mappa manipolativa dei comportamenti umani, in primis proprio attraverso il cosiddetto "distanziamento sociale".
VIETARE ogni forma di aggregazione sociale, consente un maggior controllo sugli individui, ridotti a monadi isolate.  Qualcuno ha scritto che in caso di microchip, gli individui in capannelli e gruppi non possono più venir monitorati e ne sfugge il controllo a distanza.  Può darsi, ma anche se non siamo ancora (per fortuna) microchippati, possiamo già vedere  fin d'ora l'effetto depressivo che crea il distanziamento sociale che alla fine diventa fisico. Cadono pertanto,  i vincoli di  empatia, simpatia, solidarietà e fratellanza  tipiche dell'amicizia; si allentano i vincoli familiari, già messi a dura prova dalla routine lavorativa. Con la scusa del virus non si può andare in ospedale a far visita a parenti ad amici, dato che ci sono protocolli durissimi anche per le visite, ridotte a un solo familiare, previa firma su un apposito registro. E non parlo di pazienti affetti da Covid, ma da comuni patologie di routine.  Viganò ha parlato chiaro su questa divisione, e del resto sembra un mondo governato dal  diavolo, parola che proviene dal greco diabalòs, l'ingannatore (colui che divide, che separa).  Pertanto, si dividono nonni da nipoti, genitori da figli (in alcuni casi vengono multati quei genitori che baciano i bambini come è avvenuto a una ragazza-madre che aveva il piccolo in affido).  Al massimo c'è lo smartphone o Skype con cui  è concesso interloquire "a distanza". Si dividono gli alunni dai docenti e non ditemi che il tramite del computer e le ridicole "aule virtuali", possano sostituire una lezione frontale dal vivo e un gruppo-classe affiatato. Si divide la Chiesa dai suoi fedeli, come abbiamo visto nei giorni più terribili della nostra storia di Italiani: la Pasqua negata, l'eucarestia negata, i battesimi negati, i matrimoni negati E pure i funerali negati, in una barbarie impensabile.  Del resto il virologo Anthony Fauci, ha vivamente sconsigliato l'eucarestia negli Usa.  Non sia mai che con l'ostia divina arrivi pure il virus. Ma guardate un po'  con che fini teologi abbiamo a che fare ! Non vi viene il sospetto che questo sia un "virus ad minchiam"? (espressione rubata a un massone di nome Carpeoro).   Un virus creato appositamente per sabotare tante cose in un sol colpo? Si dividono i compratori dai venditori facendo saltare per aria il commercio al dettaglio  e con esso l'urbanistica delle nostre città e borghi, per potenziare l'acquisto on line tutto a vantaggio dei grandi distributori.  Si separano i fidanzati su modello "Promessi sposi" manzoniano, come è accaduto durante la pesante quarantena.  Si separa e sposta  il lavoro dalle sue sedi naturali (uffici, fabbriche, scuole, biblioteche, laboratori) creando un telelavoro a domicilio che confonde (e fonde) il tempo libero col tempo lavorativo, e crea di fatto alienazione e separazione. Si divide l'arte museale dai suoi fruitori, perché nasceranno sempre più musei virtuali.
Come sarà il nuovo balletto e le  nuove coreografie post Covid? Distanziato, naturalmente e il danzatore non potrà più prendere in braccio e sollevare la ballerina. Ci saranno ancora valzer, tanghi, mazurke, polke, ballo liscio da poter ballare in coppia? Inventeranno tanghi a distanza? Saranno consentiti solo ai "congiunti"?  Già ora i protocolli delle discoteche, partoriti dal comitato scientifico, fanno ridere i passeri, per la loro assurdità. Tanto vale, chiuderle. Cori e concerti distanziati. Contralti, soprani, tenori? No, grazie. Ecco spuntare cantanti che cantano in tante tesserine solitarie,  assemblate al computer.  Della serie, io canto da solo, ma poi la tecnologia ci mette tutti insieme. Oh, ma che angoscia questo tecno-totalitarismo visto quale rimedio al totalitarismo sanitario!
Il povero Bocelli cantò da solo sulle guglie del Duomo rendendo ancora più melanconica la sua cecità, nei giorni della grande clausura.

E come saranno le nuove attività sportive? Niente contatto "fisico", naturalmente.  Nel caso del calcetto, niente scivolate, niente stare seduti o sdraiati per riposarsi sul prato. Attività sempre più simili alla partita di tennis di "Blow Up" di Michelangelo Antonioni. Nell'epilogo del film, si vede una partita di tennis giocata da una compagnia di mimi senza palle né racchette, e il fotografo protagonista, ormai persuaso di aver immaginato tutto, segue con gli occhi la traiettoria dell'invisibile pallina bianca mentre si sente il tipico rumore della palla percossa dalle inesistenti racchette. Un universo di ologrammi, un mondo idiota, assurdo, astratto, irreale, manipolato da personaggi oscurantisti e diabolici (nel senso di divisivi). Sarebbe questa la "nuova normalità?".



 E tuttavia gli esseri umani sono naturalmente resilienti e per fortuna si abbracciano ancora quando si incontrano dopo tanto tempo eppoi si ritrovano.  Non ne possono più di quel ridicolo colpo di gomito.
Le cene tra amici per le case sono ricominciate  e se c'è  qualche drone malintenzionato che dovesse entrare dalle finestre, credo che ormai i tempi siano maturi per qualche badilata distruttiva.
I bambini in particolare giocano, si rincorrono, ridono, si azzuffano facendo la lotta, si fanno i dispetti con la mascherina  accartocciata in testa fatta a visiera, mostrandone uno spontaneo sprezzo. Con nonne e madri che li rincorrono preoccupate,  trafelate, ma inascoltate: " Tommaso, Tommaso  vieni qui che c'è il Coronavirus!".
Sì, è arrivato l'Uomo Nero che ti mette nel sacco. C'è l'Orco cattivo che poi ti mangia. Arriva la Strega che ti mette nel suo  calderone!
Non ci riuscivano con noi, a spaventarci, non ci riusciranno nemmeno con loro ricorrendo al nuovo Babau del nostro tempo.  I bambini sopportano e resistono.  Resistono anche alle idiozie degli adulti.

Giorno di S. Gregorio

12 June 2020

Iconoclastia, arma di esproprio della storia




Il problema dell'iconoclastia non è storicamente nuovo. L'iconoclastia o iconoclasmo (dal greco εἰκών - eikòn, "immagine" e κλάω - kláō, "rompo") è stato un movimento di carattere religioso sviluppatosi nell'impero bizantino intorno alla prima metà del secolo VIII. La base dottrinale di questo movimento fu l'affermazione che la venerazione delle icone spesso sfociasse in una forma di idolatria, detta "iconodulia". Questa convinzione provocò non solo un duro confronto dottrinario, ma anche la distruzione materiale di un gran numero di rappresentazioni religiose, compresi i capolavori artisticiL'effetto dell'iconoclastia bizantina sull'arte religiosa fu duplice: da un lato, il danneggiamento (quando non distruzione) di un grande numero di raffigurazioni sacre, ivi comprese opere d'arte e codici miniati; dall'altro, un chiarimento del significato dell'icona, che non è un racconto biblico, come, ad esempio, in molti cicli d'affresco occidentali, ma è una manifestazione pittorica di una riflessione teologica. Nel  corso del tempo l'iconoclastia  ha assunto un significato più vasto, non solo religioso ma anche politico e ideologico.  Si  pensi ai  furori iconoclasti delle Rivoluzione Francese che abbatteva statue  di monarchi mettendo al loro posto, alberi nelle piazze.  Ma molto prima nella seconda metà del Quattrocento, abbiamo avuto anche noi i nostri iconoclasti con  i Piagnoni di fra Girolamo Savonarola, fautore di una repubblica teocratica ostile alla Signoria Medicea. Lui e i suoi Piagnoni erano si scatenarono  in una  vera e propria messa all'indice nonché caccia spietata di dipinti a carattere edonista e pagano, da ardere. Il nostro Sandro Botticelli ne seppe qualcosa e fu costretto a rappresentare quasi esclusivamente soggetti a carattere religioso e spirituale rinunciando ai temi mitologici e allegorici, a lui tanto cari.
 Anche la Riforma Protestante può essere annoverata sotto il segno dell'iconoclastia, con la sua critica rigorista e radicale verso la chiesa di Roma ritenuta,  ricca, corrotta, sfarzosa e sovraccarica di statue,dipinti e oggetti artistici. Chiunque può notare entrando in una chiesa protestante lo stile spoglio e disadorno, privo di  veri arredi sacri e  di orpelli.  Perfino i crocefissi che da noi esibiscono la carne straziata del Signore, vengono stilizzati e ridotti ad una semplice croce.  L'islam praticò iconoclastia nei confronti delle chiese cristiane durante le frequenti incursioni dei saraceni nelle nostre coste.  Non di rado, razziavano vascelli con sante reliquie per chi tornava dalla Terra Santa. Ma  la loro iconoclastia si estese anche nei confronti di altre religioni. Un esempio più recente è stato nel 2001 allorché i Talebani (gli studenti coranici dediti all'islam radicale)  distrussero mediante esplosione, due gigantesche statue raffiguranti Buddha nella valle di Bamiyan in Afghanistan.
Esempi di iconoclastia avvengono con frequenza durante i passaggi da un regime politico all'altro: chi subentra distrugge quasi  sempre con violenza i simboli del nemico sconfitto, cancellandone le vestigia.  E' il caso della caduta del fascismo accompagnata quasi sempre da rimozione di statue dell'epoca raffiguranti il Duce, aquile, gagliardetti, ecc.
La Rivoluzione bolscevica del 1917 portò alla distruzione di molti monumenti raffiguranti i precedenti zar, così come anche delle aquile imperiali, emblema del regime zarista; vennero abbattute moltissime chiese e cattedrali, le quali venivano considerate simbolo dell'Impero e della Chiesa ortodossa, giudicata ricca e corrotta dal popolo in tumulto, opportunamente sobillato.


Statua del generale Lee in Virginia
Non mi dilungo ulteriormente dopo questa premessa, perché vorrei arrivare ai cosiddetti "antirazzisti" di oggi che in Usa distruggono a comando e in perfetta sincronia, non solo le statue dei generali confederati di un Sud considerato razzista e schiavista (è il caso del generale Robert Lee), ma estendono la loro furia su tutti i personaggi del passato. E' toccata perfino alle statue (decapitate) di  Cristoforo Colombo scopritore del continente americano. Perché? E' stato accusato di genocidio verso  i nativi. Da tempo, era nel mirino "Via col Vento", film-affresco della guerra di Secessione avente per sfondo la Georgia, stato del Sud definito schiavista, razzista per antonomasia. Perciò ne vogliono distruggere o ritoccare la pellicola, rea di aver rappresentato i negri in modo paternalista visti "dalla parte dei bianchi". Curioso, eravamo in piena epoca di rendita fondiaria e di proprietari terrieri a cui il Nord in fase di industrializzazione, aveva mosso guerra civile. Pertanto come avrebbero dovuto rappresentarli, senza tradire la Storia e i costumi di allora? Quando si dice l'ignoranza e l'ottusità - quella che pretende tagliare la Storia con l'accetta suddividendola in categorie manichee !


A comando,  l'iconoclastia arriva in Gran Bretagna contro le statue della Regina Vittoria. E perché? Ma perché è un simbolo dell'impero coloniale. Ergo, razzista.  E' toccato alla statua di Cecil Rhodes il colonizzatore d'Africa che ha dato il suo nome alla Rhodesia (l'attuale Zimbawe), ma pure a Winston Churchill, la cui rimozione è stata impedita da picchetti di patrioti inglesi.
Ha ragione Marion Le Pen: “BlackLives Matter e tutti i gruppi antirazzisti non ci chiedono solo di inginocchiarci ma anche di sporcare il ricordo dei nostri antenati, di sputare sulla nostra storia…”.  E' come se esigessero da noi una sorta di ripudio di ciò che siamo, ma se ci caschi, fai il loro gioco e poi ti eliminano. I media pappagalli strombazzano questo genere di notizie senza mai chiedersi niente del sospetto sincronismo del fenomeno: molti episodi di questo genere, guarda caso, rimbalzano da una parte all'altra del globo come nel caso del Belgio contro il re Leopoldo.


Statua di i Indro Montanelli 
 E  sempre "per caso", dopo le ridicole Sardine, ora spuntano in Italia i Sentinelli. E chi li ha mai sentiti prima questi sentinelli? E di che si occupano? Di voler far fuori la statua di Montanelli a Milano per certi suoi antichissimi trascorsi durante la guerra d'Abissinia, dove ebbe la ventura di sposare una dodicenne. Maschilista! pedofilo! razzista! schiavista! Buttiamo giù la sua statua. Milano non lo deve ospitare.  Dalla Somalia con furore qualche somala ordina di distruggere un bel po' di statue italiane e rimuovere la toponomastica delle strade coi nomi di chi ha effettuato imprese in Africa. C'è una cabina di regia in tutto questo impazzimento globale? Certamente. Quando si vedono sindaci musulmani londinesi come Sadiq Kahn  che vogliono stilare una commissione di revisione storica di opere che meriterebbero di venir distrutte, è evidente che è così. Quando arriva quell'isterica di Nancy Pelosi  dei dem, a plaudire al fenomeno della caduta delle statue,  è facile risalire a gente come Soros,al deep state, a quelle oligarchie transnazionali che vogliono espropriare i popoli della loro storia, delle loro certezze, delle loro identità nazionali. Della loro nazione, parola che proviene dal verbo "nascere". Ecco, l'iconoclastia altro non  è che un'arma di esproprio della storia rivolta contro i popoli.  Ma invertire la rotta si può  e si deve poiché la violenza e l'arroganza accompagnata da una buona dose di ignoranza di questi invasati può essere fermata da una  maggioranza consapevole di popoli che, lungi dall'essere "silenziosa", rivendichi con orgoglio, la sua cultura, la sua storia e la sua identità.  In questi giorni terribili la lettera di Mons. Viganò rivolta a Trump è uno squarcio di luce in questa barbarie fatta di urlo e di furore il cui significato è Nulla. Ecco il testo integrale.  Possiamo e dobbiamo sconfiggere questo Nulla. E' un nostro  preciso dovere morale, politico e spirituale. 

Giorno di San Guido

07 June 2020

E' nato il partito Forza Virus




Domenica di SS. Trinità. Primo week-end al mare. Spiagge semivuote, bar poco frequentati, ristoratori che scrutano l'orizzonte in attesa di uno yacht o di una nave da crociera che non sbarcherà. Clienti e avventori che non ci saranno.  La quarantena sembra aver lasciato i suoi segni indelebili anche sulla sabbia, anche sulla superficie del mare.  Molti  gestori di bar e caffé si lamentano e qualcuno racconta la storia di un loro collega multato di 1200 euro per aver fatto entrare due clienti senza la mascherina. Sì, perché ora la polizia è passata dalla fase 1 delle mega-multe contro chi circolava fuori comune, alla fase2 delle soperchierie e malversazioni contro il  povero gestore di turno che tenta a stento di ripartire. La gente quasi non si riconosce sotto la mascherina e sembra meno socievole del consueto. Si parla distanziati. Entro nella tabaccheria a prendere il giornale. Mi sento salutare con allegria, ma appena dico che provengo dalla Lombardia, la ragazza mi butta lì il quotidiano richiesto, prende la moneta e fila via. Sono un'appestata proveniente da terra di appestati, quelli che secondo un buon numero di italiani non avrebbero avuto diritto a circolare mai. Ma ho un mezzo formidabile per zittire i miei conterranei liguri. Non volete lombardi? allora niente più sanità assistita per i liguri. Sì, perché molti di loro non sanno che la Sanità della regione Liguria la paga la regione Lombardia. Diciamo che se l'è accollata; che tra le tante cose, si è caricata sulle spalle pure questa. Anche quando la Liguria era amministrata da giunte comuniste (cioè fino a pochi anni fa).  Mi è stato riferito da un medico chirurgo lombardo che stimo molto.
Non appena tiro fuori questa carta, ecco che tornano a più miti consigli. Anche perché sanno che senza i turisti  delle regioni del Nord, la Liguria che ne è il naturale sbocco al mare, muore.  Niente barche da mettere nei loro cantieri e aree di rimessaggio, niente ristoranti pieni, niente aperitivi in rotonde sul mare,  niente B&B, niente pensioni o affittacamere,alberghi vuoti, niente eventi all'aperto. Niente di niente: solo sassi che il mare ha consumato. O ossi di seppia spolpati dalla risacca.



Dal mio sguardo personale sul paesaggio,  torno alla situazione generale.  E' ufficiale, c'è il partito trasversale del Forza Virus. Fatto da quelli che vorrebbero che quest'epidemia  non passasse mai, e che indossassimo a vita le mascherine, intruppati come gli asiatici. Lo fanno in Cina, e allora, perché non noi? Lo fanno in Corea, perché non noi? . Poi c'è una pessima aria, c'è l'inquinamento, abituatevi a tenere a vita la mascherina, c'est plus facile. Il principale fautore del partito Forza Virus è Conte, il quale si è prolungato lo stato d'emergenza nientepopodimeno che fino al 31 gennaio 2021.
Giuseppi necessita del virus come l'ossigeno per respirare. Per questo manda avanti i monatti col loro memento mori: ricordatevi che dovete morire! rammentate che il virus può tornare! La nuova ondata è  qui alle porte!  La Rai ha mandato in onda per il tramite della Protezione Civile, uno spot indecente: il virus contrassegnato da un alone rosso con tanto di cerchiolino è sempre lì: quando parli, quando ridi, quando canti, quando ti avvicini troppo al tuo interlocutore, quando fai uno starnuto. Uh! le goccioline a distanza!
Conte manda avanti la Azzolina a programmare distanziamenti scolastici: alunni separati da pareti di plexiglass per proteggerli dal virus. 10 milioni di campane di vetroresina per metterci dentro alunni e studenti, nel tentativo di renderli più intelligenti e sapienti. Roba da manicomio.  Conte Virus e Virusconte sono un binomio inscindibile. Il suo perfido disegno è quello di arrivare fino al semestre bianco. Ovvero luglio 2021 allorché scadrà il mandato di Mattarella per far eleggere un successore gradito alla Ue. In realtà, ai soliti Francia e Germania. Impedendo all'attuale opposizione di aver voce in capitolo circa la scelta del nuovo presidente della Repubblica.


Il problema N.1 di Conte e del suo "comitato scientifico"  si chiama Alberto Zangrillo, pro-rettore dell'Università del S. Raffaele e primario di rianimazione dell'Ospedale del S. Raffaele. Da quando ha detto: "Il virus è clinicamente morto", Conte e i suoi non dormono più sogni tranquilli.
Perché la sua tattica meschina funziona solo se il paese è paralizzato, il parlamento, imbavagliato con la maschera e lui e i suoi dell'ISS, del ministro Disperanza possono agitare lo spettro di un'altra ondata epidemica. Che incosciente quel Zangrillo a rompergli così le uova nel paniere! E ora ci si mette pure Matteo Bassetti dell'Ospedale S. Martino di Genova, a dargli man forte.
"Il virus ha perso forza, basta con il bollettino delle 18". Roba da strapparsi i  capelli! E pensare che il vaccino era lì, quasi pronto per salvarci la vita.
A Galli, l'infettivologo del Sacco organico ai poteri centrali,  quasi viene un coccolone, dalla rabbia. Infatti, per calmarsi,  è corso subito a consolarsi dalla Gruber, cercando di mettere in cattiva luce il suo più illustre collega.

Ma il Forza Virus, lo vogliono in tanti, perché fa comodo a tanti : lo vuole l'ISS, lo vuole l'OMS, lo vuole l'AIFA (l'Istituto Italiano del Farmaco), lo vuole Glaxo, Big Pharma e le lobby controllate da Bill Gates. Non è un caso che molti di questi abbiano lanciato grida manzoniane  per confortare il povero premier, terrorizzato solo all'idea di cadere nell'oblio dei non eletti. E' notorio che governare da non eletti porti una jella tremenda. Ecco perché Conte si attacca tanto al Corona, anche quando ormai è un viruccio impotente.





01 June 2020

Il Totalitarismo sanitario e igienizzante



Non so come saranno i giorni e le notti di un'estate italiana ormai alle porte. So solo che non siamo ancora entrati nel solstizio d'estate che già ci gufano dietro "vedrete, vedrete che ci sarà  la nuova ondata autunnale ".  Loro lo sanno già, perché hanno la bolla di cristallo e le loro previsioni da mago Otelma, non si possono smentire. E' inutile propagare in giro articoli e link sugli asintomatici che secondo le ultime scoperte scientifiche,  non sarebbero contagiosi, smentendo la vulgata secondo cui l'asintomatico è un untore da tenere in cattività e da isolare dagli altri. E' inutile ripetere che perfino i medici più in  gamba e coraggiosi, quelli che stanno lottando per la libertà di tutti noi,  affermano che il governo ha usato comportamenti terroristici ingiustificati nei confronti dei cittadini.

https://www.tgcom24.mediaset.it/cronaca/covid-un-gruppo-di-medici-al-governo-revocare-i-provvedimenti-prudenziali-mancano-i-presupposti-di-fatto_18845601-202002a.shtml

Anche il prof. Zangrillo, direttore del reparto terapia intensiva del S. Raffaele di MI ha espresso ai media la sua preoccupazione nel constatare che si vuole tenere vivo, vegeto e virulento un virus che nei fatti, ora ha perduto potenza.  Qui la sua dichiarazione  che ovviamente ha già suscitato rimostranze e polemiche da parte degli "scienziati governativi" .  Ma loro  NO,  loro  perseverano, perché hanno messo in piedi una maxi-palla mondiale troppo grande per fallire, per rinunciarvi. Too big to fail, come si diceva per le banche insolventi. Per chi non l'avesse ancora capito, potrebbe esserci sul mercato il farmaco più efficace, che al loro salvifico vaccino, non possono più rinunciarvi. E' stato già annunziato come la Cometa. E a proposito di palla, ecco i "creativi" delle "installazioni" che stanno inventando grosse palle trasparenti nelle quali rinchiudere i cittadini catapultati nelle città mentre vi rimbalzano dentro. Volendo, la palla galleggia anche in acqua col duplice scopo di far divertire e di "isolare" dal resto del mondo. Così non c'è contagio.



Mi sono ritrovata a fare delle compere in vari negozi, ed ecco saltar fuori l'uomo con pistola alla fronte: il termoscanner. Ho beccato tre colpi di termoscanner in tre luoghi diversi in una mattinata. Ma hanno intenzione di provarci la temperatura per tutta l'estate? Personalmente non mi sono mai sentita tanto umiliata. Ora è arrivata anche la Croce Rossa con i test a campione sulla popolazione prelevati dai dati Istat. Vi consiglio subito di rifiutare, visto che la cosa è volontaria e non obbligatoria. Perché non li hanno fatti prima quando eravamo costretti alla reclusione per due mesi e mezzo?  Farli adesso significherebbe entrare in un tunnel di burocrazia sanitaria che vi impedisce nuovamente qualsiasi altro movimento., facendovi fare un'estate d'inferno.  Il test sierologico rileva che avete gli anticorpi? Ciò che per menti normali significherebbe che siete persone così sane da respingere l'attacco del virus, per queste menti malate significa "siete venuti a contatto col virus". Pertanto ora dovete fare il tampone . E se il tampone dà risultato positivo non è detto che la positività sia veritiera. Viceversa se è negativo, non è detto che lo rimaniate. Insomma un gran casino!



Intanto con questa sòla del contagio ci costringono a fare code indicibili e avvilenti nei confronti di negozi, boutiques nelle quali andarsi a togliere qualche sfizio, bar, gelatai. Perfino l'innocuo cono di gelato te lo devi sudare come una scalata di montagna. Cercano di toglierci in ogni modo tutti i piccoli piaceri della vita. Il negoziante è costretto a darti il dispenser con quello schifoso gel igienizzante che ogni volta che me lo passo per le mani, mi suscita più repellenza degli eventuali virus. Dobbiamo riappropriarci della normalità, quella che avevamo non più tardi dell'anno scorso, non  quella che chiamano "nuova normalità", ovvero la loro. Non è normale entrare in acqua con la mascherina. Semmai mettetevi le pinne, il fucile e gli occhiali ed esplorate i fondali marini tra i pesci e i crostacei. E auguratevi di non aver bisogno di un bagnino, perché gli è  stato fatto divieto di applicare la respirazione bocca a bocca; ovvero vietato salvarvi.
Questo virus cinese ha aperto il Vaso di Pandora di tutte le bassezze e meschinità umane. Regioni del Sud e isole che rifiutano  turisti provenienti da  altre regioni virtuose del Nord da cui hanno poppato il latte del lavoro, dell'occupazione e welfare, ma che ora vorrebbero emarginarli con le astruserie peggiori come i "passaporti sanitari". A parti invertite cosa sarebbe successo? Ve lo figurate? Mi immagino già i lai vittimistici sul "razzismo antiterrone", sull'emarginazione, sulla discriminazione geografica. Vedo già i titoloni cubitali della stampa mainstream con editoriali ed articolesse dei soliti Indignati Speciali a orologeria.
Paesi di un'Europa disunita e senz'anima che trattano gli Italiani come appestati da continuare a tenere "confinati" entro i "limes"  del proprio lazzaretto dal quale non dovrebbero più uscire né guarire.  Tronfi di un'immunità che nemmeno loro possono vantarsi di  avere, in primis, perché sono stati a loro volta colpiti. In seconda battuta, perché l'immunità e l'invulnerabilità  non te la garantisce nemmeno il buon Dio.
Su tutti, è penoso dover rilevare proprio l'esempio della Grecia  che chiuderà i suoi confini ai turisti del nostro Paese. La Grecia i cui debiti abbiamo pagato tutti noi mediante il Fondo Salvastati e con manifestazioni di simpatia, affetto e solidarietà più volte dimostrate anche su questo blog. Ma il peggior virus è quello che alberga nel cervello, nel cuore e nell'anima degli individui. E per quello non sono previsti farmaci, né cure né terapie né vaccini.

S. Giustino martire