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27 August 2019

La Missione URSS-ula non deve passare



Nel leggere il pezzo di Andrea Indini sul Giornale ho avuto la convalida di quelli che erano i miei sospetti:  nel Parlamento Ue hanno creato una specie di maxi Nazareno  del tutti contro l'ala sovranista costituita da Salvini e dalla Le Pen allo scopo di ostracizzarli, e detto esperimento l'hanno trasferito  papale papale, sul territorio nazionale. Curiosamente il nome di Ursula von der Leyen, la presidente della Commissione Europea di fede merkeliana,  si presta anche per il giochetto Ursula-Urss. Niente di più sovietico dell'Unione Europea. Salvini ne ha accennato nel suo discorso duro di queste ore, ma dovrebbe chiarire meglio a tutti noi. Durante queste consultazioni non ho mai visto tanti Zombie riesumati all'orizzonte: Prodi ex commissario Ue, che addirittura ha ideato il termine coalizione Ursula. Napolitano in collegamento diretto con Mattarella. E costui non rinuncia mai a mettere i  suoi trabocchetti , la sua venefica tela di ragno,  ogni qualvolta c'è una crisi. Spunta pure il "trombato" Maroni a dire la sua contro Salvini. E che dire? Persino  una cariatide come Ciriaco De Mita esterna dall'Irpinia.
Conte dal canto suo, è stato elogiato dal polacco Tusk come un difensore "leale" di questa Europa, e ha ottenuto un caldo abbraccio da Macron al G7 di Biarritz per aver allontanato  Salvini dal governo giallo-verde. Sono d'accordo con Indini  che la data fatidica e spartiacque è il 16 luglio scorso. Lì a Bruxelles si è consumata la congiura.
Certo, a rompere è stato Matteo Salvini facendo presentare dai suoi uomini una mozione di sfiducia contro il presidente del Consiglio, ma il ministro dell’Interno si è di fatto trovato “stritolato” tra congiuranti che stavano già preparando l’inciucio giallorosso. Non stupisce, infatti, che Romano Prodi, massimo supporter italiano di un’Europa anti sovranista, si sia speso in prima persona per un’intesa tra il Movimento 5 Stelle e il Partito democratico. Il tutto per arginare l’avanzata della Lega che, a fine luglio, era data dai sondaggisti a un passo del 40%.

Così scrive Indini.  Chi non ricorda che la Lega votò contro la fiducia della Presidente Ursula von der Leyen, mentre i grillini in quell'occasione, da "antisistema" che si vantarono di essere, si sistemarono e appiattirono intorno al suo nome?  Forse insufflati dallo stesso Conte che ebbe in quell'occasione, parole di sdegno contro la Lega, perché non si allineò all'Eurocrazia. Del resto è Conte che in queste ore tace (un silenzio sospetto) e si nega ai cronisti, in quanto parte integrante del Tavolo del Grande Inciucio.
Morale della Favola: Salvini non poteva fare che quello che ha fatto. Ora può ancora giocarsi delle carte (seppur con qualche rischio), mentre se fosse rimasto nella condizione umiliante di venire depotenziato quale Ministro dell'Interno, si sarebbe bruciato senza realizzare le prerogative e funzioni del suo Ministero, e avrebbe significato essere ostaggio dei veri "traditori" (dal latino tradere: consegnare): i grillini. Era già tutto previsto e preordinato. Non per nulla è saltato fuori dal sarcofago la Mummia Mortadella Prodi con la sua panzana di "coalizione Ursula".
Ma ecco cosa aggiunge in proposito lo stesso Indini:

Non appena Salvini fa saltare il banco, Prodi si fa portavoce del partito del non votoauspicando per il nuovo governo una coalizione “Ursula”, formata cioè da quelle forze politiche che hanno contribuito a far eleggere la von der Leyen. In un editoriale pubblicato ieri sul Messaggero ammette candidamente che le cancellerie europee “hanno espresso l’auspicio che si possa creare una nuova alleanza in grado di aprire un dialogo costruttivo con l’Unione europea“. Quello che chiedono a Bruxelles è, insomma, un esecutivo europeista che pieghi la testa ai diktat di Francia e Germania.

Andiamo avanti. In queste ore sembrano tutti quanti morsicati dalla tarantola e cercano di venirne a capo con una velocità mai vista prima d'ora. Dev'essere la sete di poltrone. Zingaretti con i suoi tirapidi ha fatto finta di fare lo schizzinoso ("Non vogliamo un Conte bis, vogliamo segni di discontinuità") ma in queste ore si è mostrato "aperto" ad ogni ipotesi, a condizione di ottenere "ministeri di peso" per il suo partito. Si parla del Ministero dell'Interno (quello di Salvini) e allora addio blocco degli sbarchi e del via libera al decreto Sicurezza. I 5 stelle dal canto loro, se vanno alle urne, sanno che verranno massacrati e azzerati. Ecco perché persino il loro "peggior nemico"  (quello che Di Maio chiamò "il partito di Bibbiano") fa buon brodo pur di non andare alle urne. E in queste ore, ecco il suono del solito monotono Valzer delle Poltrone: io mi prendo questa, tu quest'altra. Al Canuto del Colle andrà più che bene, pur di concorrere a desalvinizzare la compagine governativa. 
Salvini è ancora Ministro dell'Interno uscente e  il suo ruolo istituzionale gli impedisce di aizzare la Piazza, ma ricordiamoci: la missione URSS-ula non deve passare, dato che questo, sarebbe il governo più sbilanciato a sinistra della storia d'Italia. E in piazza ci dobbiamo andare tutti noi.  In caso contrario, saranno anni durissimi e  pesantissimi. Lo sono già. Ancora una volta, lo strappo tra le élites e il popolo è consumato. 

21 August 2019

Discorso levantino e poco istituzionale




Conte si è dimesso non prima di aver fatto il suo predicozzo al figliol prodigo Matteo, seduto alla sua destra (ancora per poco) al quale mette anche la mano sulla spalla.  Ovviamente ha cercato di gettargli tutte le colpe del pianeta addosso, di aver aperto la crisi per interessi suoi. Ha citato Habermas per farsi bello e si è fatto garante di regole istituzionali che non corrispondono al vero. Cito ad esempio il  suo famoso strusciante e lecchino discorso di Davos fatto alla Merkel il 25 gennaio scorso,  di cui al video, nel quale chiede esplicitamente consigli per contrastare l'ascesa della Lega alle imminenti elezioni europee., un gesto di piaggeria anti-istituzionale e anti-italiano davvero vomitevole.  Confesso che le dirette dei dibattiti parlamentari mi annoiano a morte, ma questa me lo sono sciroppata fino in fondo, con l'eccezione di Renzi, che mi fa venire il voltastomaco solo a sentirlo aprire bocca . Qui  la cronologia per i masochisti che si vogliono fare del male nel riascolto. Ovviamente dovete fare un bel po' di tara, visto che si tratta di un giornale assai organico ai 5 stelle come "Il Fatto".  Ma c'è tutto il resoconto della diretta ora per ora.
Pessima cosa poi, con la scusa della "trasparenza",  rivolgersi a Salvini dandogli del "tu" con una sequela di rimproveri accumulatisi in un anno, fare il lancio degli stracci e dei panni sporchi, a mo' di marito tradito.
E' stato giusto da parte di Salvini avergli ricordato, a proposito di "lealtà",  la sua pugnalata a Davos quando ha chiesto "consigli" alla Merkel su come fregare l'alleato alle imminenti elezioni europee.

Il Lecchino della Merkel 

 Ma sarebbe stato quello,  il vero pretesto per rompere e mandarlo a ramengo, forte magari del successo alle elezioni europee: sbattergli sul muso il video  di Davos e dire bye bye a lui, ai Pentagrulli e al suo governo. E Giorgetti non ha avuto torto a insistere con Salvini per anticipare la crisi, poiché la tempistica in politica  è tutto. Ma del senno di poi...

Discorso debole, demagogico, che suona falso, un po' da oratorio pugliese, quello di Conte. Penosa poi quella sortita sulla laicità e il richiamo a evitare simboli religiosi da parte di Salvini. Ricordo che lui andò da Vespa a Porta a Porta, coi "santini" di Padre Pio nel taschino, mettendoli in bella mostra sotto le telecamere. A ciascuno il suo santo o il suo rosario  e bene ha fatto Larussa  di FdI nel suo intervento, a ricordargli le sue origini democristiane e come per anni la croce fosse addirittura stampata sulla scheda elettorale. Ma a quanto pare, Conte è un democristo geneticamente modificato dalla memoria resettata, un po' come Mattarella.  Come bene ha fatto a ricordare che ora bisogna porre uno STOP ai presidenti del Consiglio nominati e non eletti!
Devo anche ricordare che l'aver aperto questa crisi da parte di Salvini è servita a portare alle luce tutte le Mummie che improvvisamente si sono risvegliate dai loro sarcofaghi: da Dini (quasi 90enne), a Prodi a D'Alema. Sembra il titolo di un film horror: "Chi giace nel mio sarcofago?". Mummie che ora pretendono ottenere un "ruolo di mediazione".  Mummie che dopo aver mandato il Paese in pezzi, ora si sentono traghettatori come Caronte, di anime perse. Così, come va ricordato che senza questa crisi non ci saremmo  forse mai resi conto del grottesco copione cinematografico in atto sui "Nuovi Mostri" Grillo e Renzi, disposti ai più avvilenti compromessi pur di  mantenere le loro poltrone e quelle dei loro accoliti !


Ora la parola a Mattarella. E figuriamoci se dalle mummie del Colle salterà fuori qualcosa di buono. A proposito di museo delle cere, pare che in queste ore si stia facendo vivo pure il presidente emerito Giorgio Napolitano. Facciamo gli scongiuri!
Intanto mentre le aule parlamentari abbondano di  chiacchiere e distintivi, siamo attaccati da una flotta nemica di invasori sulle navi dei nuovi pirati Ong che le stanno tentando tutte: anche il lancio dalle navi senza saper nuotare. I media ovviamente ci vanno a nozze su questi episodi e ci fanno addirittura le dirette, con mezzibusti e inviati che sembrano gli agit-prop di Soros. Il tutto mentre i magistrati si improvvisano ministri dell'Interno.
Aiuto! arrivano i barbari e in parlamento devono ancora decidere che abito mettersi!
A questo punto siamo sicuri che basterà sciogliere le camere e aprire le urne (semmai avverrà) dando la parola agli elettori, per venirne a capo?

14 August 2019

Da Ariccia a Palazzo Chigi



Quando Conte venne eletto primo Ministro pareva il vincitore del Festival degli Sconosciuti  ad Ariccia. Ricordate? la località  laziale che ospitava la manifestazione canora che scopriva nuovi talenti  (come l'allora adolescente Rita Pavone) da arruolare nell'industria discografica. Chi era questo Conte? Mai sentito nominare. Un verginello della politica che suscitava simpatia proprio perché lo si credeva "vergine". Si muoveva sulla scena politica come un timido scolaretto e aveva una voce simile a quella di un tonno raffreddato.
"Cònt.." mi chiedevano stupiti alcuni amici francesi  omettendo la "e". "Est-ce-qui ce Cònt ?" 
"Ma può darsi che a volte siano proprio gli sconosciuti che riservano buone sorprese"-  aggiungevano subito dopo forse con lo scopo  di confortarmi. Eh già, tutti noi fottutissimi europidi sogniamo il fanciulletto senza macchia e senza paura che estragga la spada dalla roccia e che liberi il continente dalle guerre, miserie, invasioni e carestie. 
All'inizio aveva giurato e spergiurato che mai si sarebbe attaccato alla poltrona. Ha dei progetti lui:  è un docente, un avvocato, un esponente della "società civile"quella che dovrebbe soppiantare la corrotta "classe politica",  da sempre,  considerata la sentina del vizio. 
Ora ci ha preso gusto il primo ministro del Festival di Ariccia al potere - quel potere che logora solo chi non  ce l'ha. E non si schioda nemmeno col carro attrezzi. Per cominciare non accetta la sfiducia. Sfiducia? quale sfiducia? 
Se un ministro dell'Interno si sfila  di propria volontà e si porta dietro la sua squadra di parlamentari che male c'è? Io vado avanti, sono il Salvatore della Patria, io. Andrò dalle vecchiette non abbienti pugliesi, portandomi dietro il santino di Padre Pio, a cui sono tanto devoto.



Fra le tante ipotesi cialtronesche di queste ore, ecco dunque venire avanti un monocolore Conte (alla Mariano Rumor) il qualeda avvocato di tutti gli italiani è diventato nientepopodimeno che il Principe del Foro della Casaleggio & associati. Davvero un bel passo! Monocolore Conte con i 5 stelle. "Giuseppe e i 5 stelle" o meglio "Joe and the five Stars", quasi il nome di un complesso folk. 
Joe and the 5 Stars avranno forse la fiducia (esterna e cioè "tecnica") del PD, quel partito che Di Maio ha definito fino a qualche giorno fa "il partito di Bibbiano". Ma che importa se poi il partito di Bibbiano ti dà una mano? 
Joe the Unknown succederà a se stesso, facendo pure il bis. E magari provocherà Salvini in aula come il mago Silvan: a me gli occhi, please! 



Giorno di S. Alfredo

09 August 2019

Tanto tuonò che piovve




Il governo gialloverde (o gialloblu che dir si voglia) non esiste più anche se Conte ha cercato fino all'ultimo di fare lo gnorri e Di Maio pure. Un presidente del Consiglio delle repubblichette precedenti, si sarebbe affrettato ad andare in Parlamento fin da subito. Ora invece con la scusa della "trasparenza"  Conte spiffera in modo irrituale che Salvini gli avrebbe confidato che intende "capitalizzare  il consenso". Eppoi aggiunge, beffardo: "Il mio non è stato l'esecutivo dei No. Noi non eravamo in spiaggia".
Ma questo passa il convento: da avvocato di tutti gli italiani a avvocato dei soli grillini.

In queste ore  lo stesso Conte annuncia che ci sarà la "parlamentarizzazione" (brutto neologismo) della crisi. In quattordici mesi l'esecutivo ha esaurito la sua spinta propulsiva, anche se a onor del vero, qualcosa di buono ha fatto rispetto a quelli precedenti. Un po' di risultati sono stati raggiunti.
Un risultato indiscutibile è stato quello della lotta contro l'immigrazione e la drastica diminuzione degli sbarchi. Un'altra seria picconata è stata contro la Legge Fornero con quota 100 e la legge sulla legittima difesa, la pacificazione fiscale. Sul fronte grillino, la legge sul reddito di cittadinanza presenta molte carenze (i navigator e il reinserimento di quelli che al momento prendono solo il sussidio girandosi i pollici). E la legge "spazzacorrotti" finisce con l'essere una caccia alle streghe, come pure la "riforma sulla giustizia" che vorrebbe Bonafede e che è suscettibile di dare ancora più potere alle toghe. A conti fatti, quel che resta evidente, è  che un nobile accordo di "desistenza" (chiamiamolo così) fra un partito sovranista di destra (la Lega) e uno populista di sinistra ( i 5 stelle) non poteva che avere un tempo limitato. Come ho scritto, impossibile mettere insieme le mele con le pere e l'accanimento terapeutico, magari fino a settembre-ottobre non sarebbe stato una buona medicina. Gli Italiani non avrebbero tollerato a lungo lo stallo, l'inazione nei confronti di quanto promesso nel contratto (flat tax, autonomia delle regioni scaturito dal referendum). Non avrebbero tollerato a lungo le risse quotidiane, gli insulti tra alleati, gli sgambetti, le diffidenze, gli agguati intestini, lo scaricabarile tra i due contendenti.
Non dimentichiamo che Di Maio che ora si straccia le vesti, ha fatto tutta una campagna elettorale contro il suo "alleato" Salvini durante le Europee. Non dimentichiamo che al Parlamento europeo siedono su banchi contrapposti. Non dimentichiamo nemmeno che i grillini hanno sostenuto Ursula von der Leyen, voluta dalla Merkel, quale presidente della Commissione Ue, mentre la Lega e il suo gruppo identitario hanno  votato contro.  Come contrapposizione, c'è stata nel gennaio scorso al Forum delle famiglie di Verona quando Di Maio ha chiamato "sfigati" quelli che credono nel valore della famiglia. Anche sul caso Bibbiano, c'è stata un intervento più duro della Lega e più "morbido" da parte grillina (Spadafora, sottosegretario assai vicino alla lobby Lgbt).

Esiste inoltre  da parte leghista un cronoprogramma che è impossibile da realizzare senza quello che si  è manifestato essere sempre più essere un partito-zavorra (il M5s). In alcuni approfondimenti su "La Verità" a firma Claudio Antonelli: la Trenta e Tria sarebbero in realtà i principali ostacoli al lancio (o rilancio) di un nuovo contratto di governo. Tanti retroscena è impossibile conoscerli, ma Tria è di stretta osservanza quirinalizia e non vuole realizzare una manovra nemmeno al 2, 7% o al 2,5% di deficit.La Trenta si trova invece tra le mani un dossier bollente da parte della CASA BIANCA: il programma dei caccia USA F35 in ritardo di 7 mesi laddove non sarebbero ancora state versate le rate relative ai velivoli già acquistati.

https://formiche.net/2019/08/f-35-huawei-dossier-crisi-stati-uniti/

Il casus belli per la rottura è stato fornito, come è noto,  dalla Tav che ha visto l' ennesima divaricazione tra Lega e M5s. Non sarà un nobile pretesto, ma in politica i pretesti non si scelgono: si acchiappano al volo!  E questa per Salvini è stata l'ultima occasione, l'ultima via d' uscita per disfarsi di alleati "ostili" a tutto quel che gli preme, calendarizzando nel contempo,  la tempistica della crisi.


E' evidente che  ha tutta l'aria di essere un motivo di facciata e che dietro al disaccordo sulla Tav,  ci sia molto altro.  Consideriamo, per un momento,  anche la situazione geopolitica. A Ottobre ci sarà hard Brexit, e Boris Johnson cerca una sponda nella Lega per negoziare l'uscita dalla Ue col minor danno.

Ora molti (anche alcuni commentatori di questo blog) sono lì a stracciarsi le vesti e col fazzolettino in mano verso quei 5 stelle che fino a ieri hanno sempre dileggiato e su cui hanno sempre ironizzato e visto per quello che sono: dei sabotatoti. Capisco che le crisi presentino sempre delle incognite, ma AUDACES FORTUNA IUVAT. 

E l'incognita Mattarella?
Pare che in queste ore non ci sia spazio per governi tecnici, pastrocchi quirinalizi o governicchi del Presidente e che l'Uomo del Colle si sarebbe rassegnato alle urne.  Qualcuno parla già di manine d'Oltreatlantico alle quali nemmeno Mattarella non potrebbe opporsi.
Nicola Porro azzarda questa tesi secondo cui Trump non sopporta inciuci di governo in cui riacquistino spazi i democratici, proprio nel momento in cui un’inchiesta sta indagando sulle false prove che ambienti clintoniani, Fbi e servizi obamiani avrebbero prodotto, nel 2016, per screditare Trump in campagna elettorale:

https://www.nicolaporro.it/solo-trump-ci-puo-salvare-dalla-tentazione-dini/

Vedremo se andrà così. In queste ore sono tutti CT come nel calcio parlato: nei media, sul web e nei bar sport, perfino in spiaggia. Una cosa è certa, sarà un Ferragosto del tutto sui generis. E una volta tanto, invece di un governo balneare, avremo una crisi balneare. Travolti da un insolito destino in una poco azzurra crisi d'Agosto. 

Giorno di SS Fermo e Rustico

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IL PUNGIGLIONE D'AGOSTO

C'era una volta il governo giallo-verde messo in piedi dai populisti americani (Bannon e Trump). Poi i grillini tennero i piedi in troppe scarpe (cinesi) e gli yankee si incavolarono, dando un aiutino a disattivarlo. Qui l'inoppugnabile filmato dei nostri padrini d'Oltreatlantico circa la sua formazione.
Alternative? L'asse franco-tedesca o i cinesi. Tanto vale tenerci chi già conosciamo.
Video ITALY IS FREE reloaded


Era un bel sogno (italo-americano),  ma è durato poco.

06 August 2019

Prudenza, sig. Ministro!



E' estate inoltrata e siamo in agosto. La politica chiude i battenti e gli italiani si accalcano sulle autostrade tra uno sciopero dei casellanti e i "bollini neri", per raggiungere le mète turistiche. Innanzitutto vorrei specificare che non intendo fare la morale fine a se stessa al ministro dell'Interno per il suo comportamento coatto e spiaggiaiolo a Milano Marittima, al ritrovo Papeete, tra long drink con ghiaccio e cubiste sculettanti. Credevo che la consolle fosse un mobile finché non ho visto che invece è il marchingegno che regola la musica a palla nelle discoteche. E Salvini si è improvvisato DJ accanto a  strani "tipi da spiaggia" tatuati e orecchinati.
Non si confondano però le mie note con quelle di Zingaretti il quale è compiaciuto sui gay pride composto da personaggi ignudi ornati di boa con piume di struzzo, con chiappe per aria e battacchi al vento tra lazzi e frizzi osceni, ed è pronto a tacciare di "omofobia" chi mostra disapprovazione per tale fenomeno, ma poi si mette a fare il moralista contro i suoi avversari politici. Morale che dovrebbe riservare ai suoi di Bibbiano e dintorni, che invece intende coprire minacciando querele e sfracelli.
Sono stata elettrice di Salvini per ben due volte: alle politiche e alle europee e pertanto le mie critiche sono all'interno della mia stessa scelta: vedere un Salvini in versione Verdone-Gallo cedrone, accompagnato dall'immancabile giungla intricata di smart con tanto di selfie e da scomposti cori da stadio, confesso che mi ha un po' imbarazzato.

Intanto l'esempio di Berlusconi con le sue serenate con Apicella alla chitarra, lo sfoggio di bandane colorate e di olgettine ad Arcore, le vergini di Casoria e i cagnolini Dudù, dovrebbero fare da deterrente a Salvini e rinsavirlo un po': gli eccessi di gigioneria e di esibizionismo alla lunga stancano. Oggigiorno dopotutto, non c'è niente di più volubile e instabile dell'elettorato il quale oscilla con facilità e persino in modo schizofrenico, dal "servo encomio" al "codardo oltraggio". E di questo uno scafato uomo politico dovrebbe tenere conto. 


 Un politico non è una rockstar anche se nel caso di Salvini, l'empatia e simpatia collettiva potrebbe lasciarlo credere. In ogni caso, le rockstar più famose sono sempre sorvegliate a vista dalle guardie del corpo, dato che i casi di attentati finiti male non mancano nemmeno nello showbiz (vedi il caso Lennon). 
 Reduci come siamo da accoltellatori che hanno inferto 11 colpi di pugnale a un carabiniere, mostrarsi a torso nudo in una bolgia spiaggiaiola infernale potrebbe dare addito a fenomeni di emulazione, da parte di qualche malintenzionato. Salvini non è una persona qualunque, ma un ministro della repubblica, pertanto ha il sacrosanto dovere di cautelarsi. Non viviamo nel mondo irenico del "volemose tutti bene".
 Inoltre, come si fa a presenziare al forum delle famiglie a Verona per poi mostrarsi in versione movida balneare con sculettine e coatti dalle bottiglie in mano e l'inno di Mameli  in versione tecno-music? 
Salvini è un padre 48enne (quindi non più giovanissimo): è mai possibile che non metta a frutto queste vacanze per stare serenamente coi suoi figli in qualche bella località riservata e si mostri sempre in astinenza da "bagno di folla" con sottofondo di musica a palla?

Detto questo, teniamo ben presente però che l'alternativa piddina  (o peggio, tecnica)  magari in giacca e cravatta e rassicuranti grisaglie, riesce non solo ad essere ben peggiore ma soprattutto infinitamente più pericolosa per le nostre libertà e benessere. L'abbiamo provato e lo stiamo tuttora provando anche se hanno perso le elezioni, con l'infernale e infinito caso Bibbiano, con il loro sostegno alle ong e a delinquenti anti-italiani di ogni risma . Ma il punto è un altro.


Saremo destinati ad essere un popolo in apnea con tanto di naso perennemente turato? Ce lo siamo storicamente turati il naso con la DC, poi con Berlusconi, e ora?
Nel paese dei ciechi beato a chi ha un occhio -  si dice.  Ma alla fine verrà il momento che  quell'unico occhio ciclopico  non ci basterà più.

Giorno della Trasfigurazione del Signore