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29 October 2018

I partigiani sfilano per l'invasore, Fico-Boldrino canta l'ammmore



L'ANPI è un'associazione fantasma, dato  che i veri partigiani o sono morti o sono in stato di semi-disabilità a causa dell'età molto avanzata.  L'ultimo che ho conosciuto tre anni fa aveva 92 anni ed era un tranquillo vecchietto.  Uso il tempo imperfetto perché non so se è ancora vivo. Perciò dietro alla sigla di detta associazione si nasconde solo uno spirito  inutilmente rancoroso, un presidio ideologico   "autoreferenziale" permanente sempre all'insegna del solito "antifascismo" che spesso e volentieri crea una saldatura coi famigerati centri sociali, noti per la loro violenza e facinorosità. Lo si è ben visto anche nel corso della manifestazione di sabato scorso 27 c.m. a Roma.
Non sono entrata volutamente nella triste e aberrante vicenda della povera Desirée nel rione di San Lorenzo a Roma e dello scempio che ne hanno fatto le bestiacce allupate e fameliche che l'hanno distrutta in tutti i sensi e fatta morire perpetrandole ogni tipo di sevizia e violenza. E perché altri blogger e giornalisti prima di me, hanno descritto assai bene cosa avviene dietro a queste zone dette "franche" fortemente degradate e fatiscenti dove il puzzo forte di orina, le siringhe, le macerie e i relitti ne sono solo il repellente corollario.

Lo ha fatto il blog di Alceste con il post "Il letamaio come utopia".  Lo ha fatto Blondet con ben due post. "Su Fico le mafie di San Lorenzo e la povera Desirée".  E ancor prima "Desirée uccisa nelle  macerie della civiltà".
Diciamo pure che siamo arcistufi e perfino esasperati dall'ennesimo episodio di assalto del branco di energumeni che stuprano, spacciano, fanno i mercanti di morte, uccidono  giovanissime ragazze bianche (quando non le fanno davvero a pezzetti  mettendoli in valigia come nel caso della povera Pamela) ma che poi viaggiano con permessi umanitari in tasca.
Rimpatrio subito senza spendere un centesimo di prigione per mantenerli, ma che scontino la pena nelle loro galere!

Salvini da solo  fa quel che può e ogni volta che si reca nei luoghi infernali del crimine, viene accolto come un liberatore, ma ce ne vorrebbero di più. Soprattutto ci vorrebbe gente meno stolida e in malafede  come  il pentagrullo Fico-Boldrino che canta l'ammmore. "Non ci vogliono ruspe, ma più amore". Sì, avete sentito e letto bene. Desirée  è morta per "mancanza d'amore". Il Fico Sparlante merita come minimo il fotomontaggio come quello che circola in queste ore sul web. Fossimo in un paese serio, dovrebbero destituirlo dalla terza carica istituzionale dello stato. 


Come nei paesaggi di guerra, non mancano corvi che svolazzano e si aggirano famelici in cerca di carcasse e di relitti: femministe decerebrate e succubi dell'ideologia terzomondista che temono  "strumentalizzazioni" (ma de che?) da parte del Ministro dell'Interno il cui ruolo è quello di ripristinare quella legge e quell'ordine che queste povere cretine non vogliono; cronisti e opinionisti inutili quanto imbecilli, centri sociali in perenne presidio contro il "fascista" di turno, e pure l'ANPI che paventa il solito Babau del ritorno della camicia nera, ma poi strizza l'occhiolino ai crimini specie se... compiuti da "neri". E non parlo di indumenti o di fez.

I partigiani un tempo combatterono contro l'invasione e ora? Vogliono l'invasione delle "risorse" e con essa la nostra distruzione.  Partigiani ma de che? Di quale libertà? Di spacciare, rubare, violentare, uccidere? Essi sono "oggettivamente" (avverbio sempre tanto caro ai sinistronzi) dei nemici del popolo italiano. E lo sono pure "soggettivamente".


E' da segnalare il collier di perle-pirla su FB di Selvaggia Lucarelli, che ha più tette che cervello:

«Quindi Cucchi che spacciava e si drogava vittima delle forze dell’ordine italiane era un tossico di merda, Desirée che era stata denunciata per spaccio e si drogava vittima di stranieri era un angelo volato in cielo. La doppia morale di tanti italiani».

La Lucarelli, è la classica parassita mediatica falsamente "contro" che "sgarbeggia" (senza però possedere la cultura del Vittorio critico d'arte) e "stronzeggia" arrogantemente per mettersi in evidenza in ogni occasione. Stia serena la Lucarelli che il "geometra Cucchi" avrà la sua canonizzazione, il suo martirologio e la sua agiografia modello Carlo Giuliani, al quale dedicarono nientemeno che un'aula del Senato, oltre ad un cippo in Piazza Alimonda a Genova, piazza che ha rischiato di venir ribattezzata "Piazza Carlo Giuliani". Ci sarà un intero film dedicato a Cucchi che quasi certamente servirà - bontà sua - al rilancio della "qualità artistica" (si fa per dire) del nostro cinema finanziato coi soldi di stato (cioè di noi contribuenti); film dal titolo "Sulla mia pelle", la cui première verrà proiettata nientemeno che in un centro sociale di Bologna quale "film d'essai". Very impressive! E non è tutto...

Abbiamo rischiato pure di avere sua sorella Ilaria che ora pretende arcignamente scuse da tutto il governo giallo-verde anche se si è insediato da 4 mesi, quale conduttrice di uno di quei talk su Rai 3 (TeleKabul) che per fortuna poi non è mai andato in onda per mancanza di audience, dal titolo "Affari di famiglia".

La "blogger" Lucarelli sì, è davvero l'irrinunciabile suffragetta dell"antisistema". Non fosse per lei, saremmo inondati da "fake truth". Frattanto, c'è da giurarci, si prenoterà per la prossima giuria della nuova edizione di  "Ballando con le stelle", sempre sgarbeggiando e stronzeggiando coi suoi fasulli luoghi comuni rissaioli (in tv, si sa,  la rissa è sempre IN) all'insegna del solito erinnico "femminismo di sistema",  da #MeToo. 
A proposito di ciò, ma dove sono finite tutte quelle gallinacce di lusso che starnazzavano contro le "molestie" del produttore di turno, ora che invece la vittima è una povera sventurata 16enne priva di mezzi economici lasciata crepare in un lurido giaciglio?


Non vado avanti nell'elencare tutti i corvi e gli sciacalli mediatici che svolazzano e si aggirano "sinistramente" (mai avverbio è più indicato) su questo paesaggio desolato di un'Italia poco solidale, ingiusta e crudele, ma non si può ignorare,  il viscido tweet di Gad Lerner:

«Dopo #PamelaMastropietro guardiamo attoniti la vita e la morte di #DesireeMariottini: dipendente da eroina, figlia di spacciatore italiano e madre 15enne, vittima di pusher immigrati. Vicende tragiche che dovrebbero suggerirci qualcosa di più e di diverso dall’odio razziale».

C'è già Fico Boldrino che ci canta "I sing Ammore...", ma vale la pena di ricordare a Lerner che se di "odio razziale" trattasi quello ormai è visibilmente antibianco. Sette uomini neri contro e addosso a  una ragazzina bianca, violentata a morte per 12 ore!
Lo scempio consumato è già nel numero ma i daltonici me(r)diatici fingono di non vederlo.

Una mattina ci siam svegliati ed è arrivato l'invasor,  oh Partigiano portati via, tu e il tuo striscione di inutili falsità e ipocrisie. 
Non dobbiamo e non possiamo rassegnarci a vivere nell'universo capovolto di questi impostori.

26 October 2018

Denunciaeuropa.it




Qualche volta sognare è bello, anche quando il sogno è impossibile. Apprendo che due giornalisti hanno denunciato Moscò WC e Oettinger (nella foto) per agiotaggio e turbativa d'asta. So bene che la magistratura quando si tratta di fare una giustizia gradita al popolo non esiste e quando si tratta  invece di angariarlo con sentenze pro-sistema è sempre all'opera; che le toghe (specie del nostro paese) sono altri mattoni del muro della repressione, ma è bello pensare che questo sito Denuciaeuropa.it potrebbe aprirsi, operare un vasto consenso di massa e creare un effetto valanga. Che questi due esseri spregevoli che hanno volutamente sentenziato contro il nostro paese a "mercati aperti" possano pagare il fio delle loro colpe.
Intanto è da segnalare la mossa di Angelo Ciocca, l'eurodeputato leghista che ha lordato in pubblico i fogli di Moscò calpestandoli in modo da mostrare disprezzo per il suo discorso.  Insomma, il Ciocca ha fatto dei timbri sui fogli di Moscovici con le impronte delle  sue scarpe. 
Ma vengo alla denunzia e alla sua eventuale entità. Esiste la manipolazione dei mercati come possibilità di reato? Sì, secondo l'art. 185 del Testo unico sulla finanza è punibile con la reclusione da uno a sei anni. Lo dice un articolo di Maurizio Tortorella comparso ieri 25 ottobre su "La Verità". Nel mirino dovrebbe entrare le dichiarazioni dei due commissari rese alla stampa e quindi da non considerarsi "comunicazioni ufficiali" come il loro ruolo imporrebbe, dato che "hanno modificato l'andamento degli stessi, incidendo in modo significativo sulla fiducia e l'affidamento che il pubblico pone nella stabilità patrimoniale di banche e gruppi bancari, alterando contestualmente il valore dello spread italiano".
A firmare tale denunzia sono i due giornalisti Francesco Palese e Lorenzo Lo Basso collaboratori esterni di "La vita in diretta" della RAI. Oltre alla turbativa d'asta è ipotizzabile in linea teorica anche quella di aggiotaggio. Perché l'hanno fatto? La loro risposta: "Perché siamo sbigottiti per la noncuranza con cui venivano fatte quelle dichiarazioni. Vedremo ora cosa farà la Procura".

Angelo Ciocca eurodeputato leghista, imbratta il discorso di Moscovic con la scarpa
Sarebbe interessante che ci fosse una volta tanto una vera onesta coraggiosa Procura in grado di istruire  un procedimento contro questi due figuri ripugnanti perfino alla vista. La denuncia è breve ma accurata e contiene pure uno specchietto sulle dichiarazioni di Moscò e Oettinger e il loro immediato effetto sullo "spread". Ecco le dichiarazioni del 28 settembre del primo dei due: "L'Italia sta facendo scelte che rischiano l'impoverimento dei suoi cittadini". E ancora. "Fare rilancio economico quando uno è indebitato si ritorce sempre contro chi lo fa e alla fine paga sempre il popolo". Uhmm, lo si direbbe un "populista" e "sovranista". Come pure faceva il sovranista (si fa per dire) quando collaborava con l'Eliseo in veste di ministro delle Finanze e sforava di brutto (oltre il 3%) dichiarando :"Vogliamo ridurre il deficit, ma a un ritmo compatibile con la crescita. Meno austerità, più investimenti".  Per la Francia soltanto, ovviamente,  e che tutti gli altri s'impicchino!

E invece macché, quel giorno del 28 settembre scorso, dopo le sue dichiarazioni il dannato spread partito da 236 punti, schizza a 282.
"Le dichiarazioni" - sottolineano i due citati cronisti, "sono state rese prima che i due commissari Ue, ricevessero l'intera documentazione da parte del governo italiano avvenuto il 16 ottobre col Documento programmatico di Bilancio. 
L'ultima dichiarazione incriminata è di Gunther Oettinger che il 17 ottobre scorso ha dichiarato allo Spiegel: "La Commissione rigetta la manovra di bilancio italiana". La denuncia dei due giornalisti sottolinea che in realtà, la lettera della Commissione viene recapitata a Roma solo nella tarda serata e a mercati chiusi. Intanto lo spread schizza in un sol colpo da 292 a 308 punti. 
"Ora ci aspettiamo che molti ci seguano", annuncia il giornalista Lo Basso. Io non ci giurerei, ma come sul dirsi la speranza è l'ultima a morire.  Un modulo con la denuncia da copiare e inoltrare a qualsiasi Procura della Repubblica sarà on line nel sito denunciaeuropa.it
Chissà,  forse potrebbe essere l'inizio di qualcosa di travolgente. 

Una raccomandazione al governo giallo-verde: abbassare la testa serve solo a farsela calpestare. La prova? La solita povera Grecia. Ha eseguito tutti i compiti voluti dalla Troika e il risultato più recente? il taglio delle pensioni. 


18 October 2018

Truppe cammellate d'occupazione a Roma



MoscoWC, Drunker-Superciuk, Dombrovskis et similia sono passati al contrattacco. A vederli c'è solo da ridere. Ma la cosa  grave ( ma non seria) è che più sono dei coglioni più sono dannosi. Tanto  per parafrasare,  un po' come nella canzone di Jacques Brel  "Les Bourgeois" (visto che siamo nel Belgio, patria del famoso cantautore) più vanno avanti nel tempo, più diventano bischeri (plus  ça devient vieux, plus ça devient cons). 
Il Superciuk lussemburghese,  (come il beone  dei fumetti di Max Bunker ruba ai poveracci per dare ai ricchi),  tra una sbornia e l'altra, ha una dignità  da difendere a quanto pare, e se l'è presa parecchie volte con Salvini, reo di averlo insolentito con qualche battuta di troppo sui "grappini". Altro che grappini! Basta andare su you tube cliccare le parole "juncker drunk" o "juncker ubriaco" e troverete esilaranti filmati di lui che al vertice Nato sta per crollare per terra, sorretto da misericordiosi colleghi ai quali rivolge una fiatata mortifera di ringraziamento.

Ma vengo a MoscoWC. E' arrivato con la letterina in tasca fresco fresco da Bruxelles. Prima passa da Tria, poi da Visco governatore di Bankitalia. Quindi da Mattarella al Quirinale. E il premier Conte? Jamais couché avec. E i due vicepremier? Carta cellophane. Cioè trasparenti. Quanta boria! Quanta fetida ignobile arroganza!
Ed ecco il testo integrale della lettera dalla quale estraggo questo passaggio:
.
una violazione grave e manifesta dalle raccomandazioni adottate dal Consiglio ai sensi del Patto di Stabilità e Crescita" per il 2019, il che rappresenta motivo di seria preoccupazione per la Commissione europea. La raccomandazione rivolta all'Italia sull'aggiustamento richiesto ai sensi del Patto di Stabilità e Crescita, è stata, come per tutti gli altri Stati Membri, approvata all'unanimità dal Consiglio europeo del 28 giugno 2018 e adottata dal Consiglio dei Ministri dell'Unione europea, compresa l'Italia, il 13 luglio 2018. 

Conte e Tria si mostrano possibilisti circa la possibilità di riallacciare un  "dialogo costruttivo", ma questa lettera è una dichiarazione di guerra, per chi non lo avesse ancora capito.

Di Maio:

«Venite qui tra la gente, non pontificate da Bruxelles con le lettere: venite qui e abbiate il coraggio di dire agli italiani che non hanno i diritti di tutti gli altri popoli europei »
Risposta di MoscoWC:  non pervenuta.

Salvini: 

«Oggi l’Europa ha mandato una letterina al governo italiano, dicendo che la manovra non va bene - ha affermato durante un comizio elettorale del Carroccio a Bolzano -. Il messaggio ai signori di Bruxelles è “non rompeteci le scatole”, altrimenti il dubbio è che vogliano un’Italia serva». A differenza delle precedenti Leggi di Bilancio, è la tesi di Salvini, «la prima manovra del cambiamento a Bruxelles non piace, forse perché hanno bisogno che l’Italia sia impaurita e in ginocchio per portarci via le imprese sane. Questa manovra non si tocca».

Questo è poco ma sicuro. Ci sono ancora tante cosette da sottrarre all'Italia: oltre alle "imprese sane" che resistono, resistono, resistono, Dio solo sa come, c'è il risparmio privato degli Italiani, il loro patrimonio immobiliare (le case), tutte quelle infrastrutture che ancora restano per miracolo "pubbliche" e a disposizione dei cittadini...

Ed ecco la stoccata finale:

Il Governo dovrà rispondere dopo una settimana
L’Italia dovrà rispondere entro una settimana e, sulla base della risposta, la Commissione entro il 31 ottobre deciderà se considerare il progetto di bilancio 2019 in linea generale in regola con il patto di stabilità e gli impegni assunti dall'Italia precedentemente oppure se chiederne delle modifiche, una mossa mai effettuata prima per nessuno Stato membro (fonte. Il Sole 24 ore).
Cosa succederà se Bruxelles boccerà la manovra di bilancio italiana? Qui l'elenco delle possibilità, tra le quali le solite sanzioni.  In che cosa consistono? Altri soldi da estorcere.

L'articolo 126 dei Trattati prevede che nel caso un governo non rispetti le raccomandazioni comunitarie e si trovi in una situazione di deficit eccessivo (ossia con un disavanzo sopra al 3% del PIL, non è attualmente il caso dell'Italia) si possa giungere a sanzioni. Imporre al paese di versare un deposito vincolante; addirittura comminare multe ai danni del governo riottoso. L'obiettivo ultimo è di evitare che una politica economica nazionale metta a rischio la stabilità dell'intera zona euro. (fonte citata).

MoscoWC
Giubilano i servi tirapiedi dell''eurocrazia, i Piddini: noi sì, noi sì che saremmo i più bravi, i più diligenti a eseguire tutti  i vostri compiti. Noi sì, che saremmo dei volonterosi caporali capibastone della plebaglia italiota! Chiamate noi, metteteci al posto di questi dilettanti allo sbaraglio. Ci vogliono dei professionisti nell'arte di saper obbedire e tacere! Ci vuole del talento, il nostro.

Ma i veri Patrioti sanno che non si può vivere eternamente nel ricatto e nella paura che è come una malattia che striscia nel cuore e nell'anima, e ci rende due volte prigionieri. Come al solito, la situazione è grave ma per niente seria.  Non ci resta che uscire da questa gabbia di usurai e cercare di riavere un nuovo inizio. I bari e i  cravattari giocano sempre a carte truccate. E quando il gioco è truccato in partenza,  non ci resta che far saltare tutto il banco.

14 October 2018

Silenzio! C'è lo SPREAD!



Siamo arrivati al limite della decenza. Per quanto tempo dobbiamo andare avanti con questa assurda ridicolaggine dello SPREAD? mi spiace che le colpe dei genitori e nonni debbano ricadere sui nipoti, ma nell'incosciente cattiveria priva di ogni autocensura dei bambini dell'asilo che canzonavano col sopranome di SPREAD il nipotino di Monti ai tempi del colpo di stato finanziario degli androidi telecomandati dalla Troika 2011-2012, vi si poteva scorgere una voglia di indiretta vendetta popolare, ancorché traslata. Pensavo che "spread"fosse un termine ormai obsoleto da Grigiocrati d'antan e invece arrieccolo!
 Draghi ci ammonisce in inglese a non abusare di parole in libertà: c'è lo spread. «Una manovra espansiva in un Paese ad alto debito diventa molto più complicata se qualcuno comincia a mettere in questione l’euro», ha ricordato Draghi. Un riferimento esplicito al “piano B” per l’uscita, dalla moneta unica. «Queste parole hanno causato un danno reale e c'è piena evidenza che lo spread si è alzato in relazione a queste affermazioni», ha detto Draghi. (fonte Il Sole)
La Casellati con quelle ariette da sciura Griffée riprende il concetto che le parole sono pietre, specie se poi fanno schizzare lo spread. Perché non pensa a fare la Presidentessa del Senato invece di andare in tournée a esternare col ditino alzato?
Ma la vogliamo finire  o no con questo simulacro e feticcio dell'economicismo finanziario da adorare e indorare? Ils ont endoré l'étron, diceva Céline, in modo irriverente ma efficace. Del resto pure Freud e prima di lui Lutero, hanno paragonato il denaro a materia organica. Questo a casa mia si chiama RICATTO.  E ricatto antidemocratico, per giunta. Ormai in chiesa si suonano chitarre sgangherate da rockettari smandrappati,  ma in compenso,  i nuovi Templi davanti ai quali ci si inginocchia e  prosterna in silenzio reverenziale con timor panico, sono quelli della Finanza. La nuova Trinità si chiama Agenzia di Rating: Moody's, Standard & Poor, Fitch: Uno e Trino, Trino e Uno. 

Curiosamente questo SPREAD (che poi si usa solo per l'Italia) non l'avevano mai tirato fuori quando la sinistra sforava per davvero, e di brutto. Allora ricordate?  lo spread era stato messo opportunamente in naftalina. Ce lo ricorda il senatore Alberto Bagnai della Lega. Ecco il suo impeccabile intervento, nel quale ricorda tutti gli sforamenti fatti prima del governo giallo-verde. Lo sforamento della Francia ("Ma la Francia fa il 3, 4% e lo può fare perché è la Francia", ha detto Juncker-Drunker, che è un po' come dire "Io sono io e voi non siete un...ecc. ecc. " alla Marchese del Grillo).  Ma anche lo sforamento della Germania. Per non dire delle rievocazioni di quando MoscoWC, sforava per conto del governo socialista. 



Ed ecco un altro video imperdibile di quelli che non si vedono né si ascoltano sui canali Rai,Mediaset  o La7, nemmeno per pochi secondi. Ascoltare il professor Paolo Savona che cerca di "umanizzare" l'economia presentando il DEF, dopo anni di copioni horror  dei Prodi, Amato, D'Alema, Bersani, Dini, Berlusconi, Monti, Letta, Renzi, Padoan, Boeri è  un po' come uscire all'aperto e  respirare una boccata d' aria fresca  mattutina in una giornata primaverile. 



Ci voleva forse un ottantaduenne per dare lezioni di umanesimo economico a  questi ciucci e somari della sinistra, a perpetua vocazione  servile? Forse dev'essere per questo che Mattarella non lo voleva al governo.
Un intervento colto, brillante collocato all'interno di un disegno complessivo di politica economica, ma nello stesso tempo anche chiaro, in grado di venire capito dai non "espertoni" di economia. Che poi sono la maggioranza dei semplici cittadini. 

10 October 2018

Non dovrebbero nemmeno fiatare!



L'altra sera accendo la tv e, facendo il solito disperato zapping, inciampo su La 7. E che ti vedo? Un vero capolavoro di pluralismo: Gruber (Bilderberg), Giannini (Repubblica-Rothschild), Sallusti (la voce di Arcore) e in collegamento c'era Mario Monti (Bilderberg, Trilaterale, Goldman Sachs, gruppo Bruegel, Commissario Ue: un curriculum, un programma). 
Sallusti poi si è perfino prostituito al punto da dar ragione a quest'ultimo, pur di dare addosso all'attuale governo. Ma la cosa incredibile è stata l'indiscrezione fatta filtrare dallo stesso Monti circa la telefonata di Soros nel 2011.  Udite udite...
"Soros mi chiamò suggerendomi di chiedere aiuto all'Europa, ma noi volevamo evitare di far entrare la Troika e non seguimmo quel consiglio. Ma Soros era molto preoccupato per situazione italiana". 

Stizzita, cambio canale, ma implacabili, l'indomani i giornali riportano per filo e per segno la dichiarazione tardiva di Monti. 

Povero Soros! Bisogna capirlo: era molto preoccupato per il nostro Paese!  Ma per fortuna che Monti c'è, o meglio c'era. E' un'indiscrezione fatta filtrare per lavarsi la camicia sporca. Talmente sporca che nemmeno la candeggina o l'Omino Bianco, servirebbe a sbiancarla (insieme alla sua animaccia). Voleva far vedere che lui quasi quasi è un "moderato" e che, se non fosse stato per lui,  avremmo perfino potuto incorrere nel peggio. Può sembrare strano, ma nel periodo più tetro della nostra repubblica, il periodo di Equitalia, dei suicidi di massa ad opera di imprenditori, commercianti, operai e  lavoratori senza speranza di trovare uno straccio di lavoro, lui ci fa capire che sì, ci poteva capitare anche di  peggio.

Tanto per non dimenticare 
Perché? Lui, Mario Monti, invece che cos'è se non un androide telecomandato dalla Troika? L'Italia del 2011-2012 aveva due "chance" (si fa per dire): la Troika al governo o un uomo-Troika passa-ordini. Che grandi  possibilità di scelta avevamo, eh? 
Davvero un grande privilegio avere al governo una faccia di bronzo che ci dice: "Bisognava distruggere la domanda interna". Ovvero il nostro mercato nazionale, la nostra manifattura e tutto ciò che è parte integrante di quella che si chiama "economia reale".Cioè quella viva e non di carta straccia virtuale.
Le facce di bronzo non hanno nessun senso del pudore e nemmeno del ridicolo. Pertanto, sentitene un'altra.Giuliano Amato detto l'Amaro Giuliano, colui che ci tolse anzitempo (prima che venisse in auge il BAIL-IN)  il 6 x mille  dai conti correnti e dai libretti di risparmio nel '92 ora si è messo a fare l'Azzeccagarbugli anti-euro. Prelevo da Scenari Economici una lettura detta "utile" (ma che io trovo assai urticante)  questa frase di Amato:

Noi abbiamo fatto una moneta senza Stato, noi abbiamo avuto la faustiana pretesa di riuscire a gestire la moneta senza metterla sotto l’ombrello di un potere caratterizzato da quei metodi e quei modi che sono propri dello Stato e che avevano sempre fatto ritenere che fossero le ragioni della forza, della credibilità che ciascuna moneta ha. Eravamo pazzi?

E ancora: 

Molti economisti, specie americani, ci hanno detto guardate che non ci riuscirete, non vi funzionerà, se vi succede qualche problema che investe anche uno solo dei vostri paesi non avrete gli strumenti centrali che per esempio noi negli Stati Uniti abbiamo che può intervenire il governo centrale, riequilibrare con la finanza nazionale le difficoltà delle finanze locali. La vostra banca centrale se non è una banca centrale di uno Stato non può assolvere alla stessa funzione che assolve una banca centrale di uno Stato che, quando lo Stato lo decide, DIVENTA IL PAGATORE SENZA LIMITI DI ULTIMA ISTANZA. In realtà noi non abbiamo voluto credere a questi argomenti abbiamo avuto fiducia nella nostra capacità di auto coordinarci e abbiamo addirittura stabilito dei vincoli nei nostri trattati che impedissero di aiutare chi era in difficoltà e abbiamo previsto che l’UE non assuma la responsabilità degli impegni degli Stati che la banca centrale non possa comprare direttamente i titoli pubblici dei singoli Stati, che non ci possano essere facilitazioni creditizie o finanziarie per i singoli Stati, insomma moneta unica dell’euro zona ma ciascuno deve essere in grado di provvedere a se stesso. ERA DAVVERO DIFFICILE CHE FUNZIONASSE e ne abbiamo visto tutti i problemi”.

Per chi avesse voglia di deliziarsi c'è pure il video con la viva voce del Topo Malefico che percepisce 27.000 euro mensili di pensione. Ma non voglio torturarvi e io stessa ne ho fatto a meno.


Amato fu anche colui che insieme ad Attali disse che la costituzione Ue (ovvero il Trattato di Lisbona) è stata resa lunga (280 pagine), farraginosa e incomprensibile allo scopo di farcela trangugiare per forza. Nel caso della Brexit si vantò di avere fatto in modo tale che non si potesse più uscirne come un labirinto senza via di uscita. Guarda caso, lui ne fu uno dei redattori. Come premio per i grandi "servigi" effettuati, lo infilarono nella Consulta a fare il giudice costituzionale. E non a caso, tenuto conto che è anche uno degli autori del  famigerato citato Trattato insieme all'altro menzionato compare. Non sia mai che a qualche esperto in punta di diritto venga il dubbio che i Trattati europei confliggano non poco con la nostra costituzione, la quale non sarà "la più bella del mondo", ma è pur sempre una carta nazionale. Con gente come Amato alla Corte Costituzionale tutto viene oculatamente blindato. Uno degli artefici di un Trattato-Truffa per i popoli, viene messo a capo di un organismo che dovrebbe invece vigilare da elementi di  anticostituzionalità insiti nei trattati europei. Immaginate un po' voi quali lumi può darci nel merito. 
Curiosamente lui e Monti sono presi entrambi da una strana voglia di...rettifica, di autocritica e di ammissioni tardive. Perciò c'è solo da stare in guardia: mai fidarsi di gente come loro.
Morale: quando la verità arriva troppo tardi, e a tragedie e gravi danni  subiti, non serve più a nulla e a nessuno. E osano ancora fiatare costoro? 


06 October 2018

Meglio invidiati che compatiti






Rieccomi. Mentre ero in Corsica per una breve vacanza,  un cittadino corso mi si è avvicinato per dirmi con tono ammirato: "Avete molte buone rivoluzioni in questo momento in Italia. Molti vi invidiano". "Ah, è così che ci vedono da qui?" , ho chiesto un po' stupita. "E in che senso le chiamate rivoluzioni? "Vi ribellate al 3%  imposto dall'Europa, allo sbarco degli immigrati ...".
Dunque a quanto pare siamo invidiati e come suol dirsi, è sempre meglio essere invidiati che compatiti. Ho appreso che la marcia dei trombati del PD è stato un flop nonostante l'indegno supporto dei media mainstream per gonfiarne l'entità. Sbandierare la bandiera azzurra e stellata della Ue quale simbolo di libertà e benessere, poi ha perlomeno del caricaturale e  del grottesco. Gente che marcia e protesta allo scopo di  mandarci in malora come è avvenuto sotto il loro governo, che è felice di venderci alle consorterie finanziarie straniere, che è contenta di sapere che ci sono dei risparmiatori in sofferenza come  già è avvenuto per le banche popolari quand'era al governo Renzi, il quale li faceva perfino vigilare dalla Digos  per paura delle loro intemerate invece di rifonderli, meriterebbe come minimo l'ergastolo. Più che manifestazione, la loro  è sedizione bella e buona. Leggo pure che non passa giorno senza che riceviamo insulti da Juncker detto Drunker per il vizio di alzare troppo il gomito (insulti giustamente rispediti al mittente da Salvini) e da quel bellimbusto di Moscovici che ci dà degli xenofobi antieuro e ci  augura  (anzi ci gufa) di  fare la fine della Grecia. In realtà  il signore di origine romena a vocazione apolide e apatride  in questione, dimentica che la fine della Grecia la faremmo se ci genuflettesimo alla Troika come ha sempre fatto Tsipras, un povero lecchino tirapiedi che preferisce  e ha preferito dire "signorsì"  e far soffrire il suo popolo, piuttosto che ribellarsi ai cravattari di Bruxelles. L'obbedienza non è sempre una virtù e il governo Tsipras ne è la testimonianza. 
Evito per amore di decenza di parlare di Macron e delle foto provocatoriamente  gaie coi negri che fanno gestacci e lazzi osceni,, le quali  hanno, in questi giorni, disgustato l'intera Francia: i conati di vomito sarebbero intrattenibili. 

Una cosa è certa: il 2019 è vicino e se andiamo avanti così dell'Ue rimarrà in piedi ben poco. Quel che è disgustoso però è il silenzio compiaciuto di Mattarella che non alza un dito per difenderci. Che trama e complotta ogni giorno per far fuori un governo mai così popolare come questo sortito dalle urne del 4 marzo. Draghi sale al Quirinale e i due sono in stretto contatto telefonico, minacciando il governo e agitando l'arma dello spread. Juncker Superciuk evoca macerie un giorno sì e l'altro pure. Bruxelles che ha accettato di buon grado gli sforamenti di Renzi indirizzati ai dipendenti pubblici per farsi rieleggere (i famosi 80 euro), ora è preoccupato per il 2, 4. E da quando in qua anche il 2, 4 è diventato un tabù? Come si vede, è tipico dei cravattari alzare sempre più l'asticella per strozzarci. A tale proposito sono costretta a chiarire perché sostengo questo governo (pur con tutti i limiti del caso) e perché è necessario difenderlo.
  •  Lo sostengo perché nessuno finora (nemmeno a parole) ha mai avuto il coraggio di mandare a quel paese questi arroganti autoeletti privi di ogni legittimità
  • perché per la prima volta, due forze politiche (forse non del tutto compatibili tra di loro, ma ciascuno con i suoi ruoli e compiti di "contratto") hanno avuto il coraggio di stendere un contratto e di scrivere: io faccio questo, tu fai quello.
  •  perché l'Ilva alla fin fine rimarrà in Italia e Di Maio non poteva che risolvere la complicata questione  esattamente come ha fatto.
  •  perché Salvini ha fatto comprendere che le nostre coste non sono il colabrodo delle Ong, obbligando la Ue  a uscire allo scoperto rivelando al momdo,  la sua inerzia, nullità e malafede. Quanto al governo francese di Macron,  ne ha messo a nudo la sua arroganza, idiozia ed egoismo doppiogiochista.
  •  perché gli  economisti saccentoni "salvatori della patria" alla Monti, Fornero, Cottarelli, li abbiamo già visti (purtroppo) alla prova 
  •  perché la vecchia concezione parlamentare destra-sinistra in falsa contrapposizione (in realtà in consociativismo) ci ha finora regalato il Trattato di Lisbona, il Fiscal Compact e la manipolazione dell'art. 81 della nostra costituzione sul pareggio di bilancio, un tempo nazionale e non "europeo". 
  • perché il DEF (criticatissimo dalla Ue in queste ore, secondo la loro ben nota "guerra preventiva" finanziaria) è in realtà per la prima volta, dopo anni, una manovra ragionevole. 
A tale scopo ricordo il colpo di mano notturno   realizzato nel 2012 con la "riforma" dell’art. 81 della costituzione, la quale avrebbe dovuto essere impedita in primis da tutti quei soloni costituzionalisti come Mattarella, che allora invece lasciarono fare. Dov'era? Dormiva? Non disse nulla del nuovo vulnus inferto alla nostra Carta. Oggi fa il Re Tentenna e minaccia di non firmare i decreti governativi se non strettamente attinenti alla "costituzione". Allora invece (sotto il governo Monti) lui e i suoi colleghi parrucconi della Consulta, lasciarono fare. Non si usa lo statuto di un paese sovrano a corrente alternata a seconda dei tornaconti delle oligarchie finanziarie. Venne  nientemeno che Barroso in persona a farci pressione per la modifica di tale legge sul pareggio di bilancio con la quale ora siamo di continuo incatenati e sotto ricatto, facendoci capire che bisognava cedere dell'aaltra sovranità e che la vecchia carta costituzionale confliggeva non poco coi trattati europei. 

Ci sono tanti (troppi) torti di un passato assai recente da raddrizzare, e se questo governo Conte ce la farà, abbiamo il dovere morale di sostenerlo. E magari sostenerlo affinché riesca nei suoi intenti. L'unica vera opposizione oggi è supportarlo.  Al di là della "destra" e della "sinistra", meglio suscitare rabbia che pena. Meglio invidiati che compatiti.




02 October 2018

Addio al piccolo grande uomo



Sono ancora fuori dall'Italia (si fa per dire), e dato che non ho tempo né voglia di bloggare, metto questo riempitivo canoro per ricordare il piccolo grande uomo francese di origini armene che ci ha appena lasciato. Ci lascia con lui, anche quella "douce France" che non esiste più. Ricordo che Aznavour si è sempre battuto per commemorare il genocidio degli armeni ad opera dei turchi, quando ancora  parlare di tale massacro veniva considerato un tabù. Si è sempre rifiutato di fare i concerti in Turchia dal satrapone Erdogan e si è  sempre ribellato alla legge Hollande contro le celebrità da spolpare con tasse al 70%, lasciando chiaramente intendere che il talento non si tassa come fosse una colpa e che il successo richiede sforzi e sacrifici. Uomo di fede,  ha cantato l'Ave Maria con quella sua voce  così singolare, riconoscibile e  un po' aspra davanti a Papa Wojtyla. Ognuno ha il suo Aznavour da ricordare con "la Bohème", con "L'Istrione" e "Come è triste Venezia" (cantava spesso e volentieri anche in italiano),  con "Il Faut savoir", con "Tu te laisses aller", "Et pourtant", con "La Mamma", con infinite altre melodie più ironiche e leggere come "For me, formidable", con la stupenda SHE inserita quale colonna sonora nel film britannico "Notting Hill". Lascio  più sopra, questa indimenticabile "Paris au moi d 'août" (Parigi nel mese di agosto), canzone tratta da un film da lui stesso interpretato (Aznavour fu anche attore) con la quale voglio ricordarlo. Qualcosa del suo transito terrestre rimarrà.