Nessie New Logo

12 October 2017

Referendum Lombardo-Veneto per l'autonomia


REGIONE LOMBARDIA


Mi ero ripromessa di trattare il tema del referendum consultivo del 22 ottobre che interessa due Regioni-motore d'Italia: la Lombardia e il Veneto. Domenica 22  si vota  e si  sperimenterà per la prima volta in Lombardia,  il voto elettronico. Di questo, detto in tutta sincerità, ne avrei fatto a meno, ma mi è già arrivata la carta informativa della Regione Lombardia  intestata con la solita Rosa Camunia bianca su fondo verde,  con tanto di istruzioni per l'uso. Il quesito referendario riguarda l'attribuzione di condizioni particolari di autonomia, e relative risorse, in considerazione della specificità delle due citate regioni.

L’appuntamento in Lombardia e Veneto non è paragonabile al "caso catalano" che ora sta scadendo in una buffonata, dando in parte ragione a quanto ho scritto nel recente post "Spagna, Catalogna e manganelli" ("comunque vada, è sempre la solita Ue a portare acqua al suo mulino"). 
In primo luogo perché si tratta di due referendum consultivi sul cosiddetto “regionalismo differenziato”, dal chiaro valore politico ma con effetti pratici, almeno in questa primissima fase, limitati.
A rendere questa consultazione diversa rispetto all’esperienza di Barcellona e dintorni è anche la posizione tra i soggetti in causa: entrambi gli appuntamenti non sono maturati in un clima di scontro tra le istituzioni, come invece è avvenuto in Catalogna, ma hanno ottenuto il via libera del Governo e, soprattutto, quello della Corte costituzionale. (Sole 24 ore)
I quesiti referendari “italiani” non chiedono l’indipendenza delle due regioni, ma un regionalismo differenziato che non mette in crisi l’unità nazionale. 

Male ha fatto, pertanto, Giorgia Meloni  portavoce del partito diretto dal cognato e dal proconsole romano Rampelli,   che sapeva di questa iniziativa promossa da Maroni e Zaia,  da almeno un anno, a mettere in precarietà l'alleanza con Salvini facendo macchina indietro per questioni di  mera "bottega romana". Non è un mistero che in queste due citate regioni del Nord Italia si produca reddito e si sborsi parecchio, mentre in larga parte dello stivale  ci si divide il bottino lasciando le briciole ai "polentoni" mazziati e cornuti.

Più risorse resteranno in loco, meglio funzioneranno i servizi. O almeno si spera. 

Cosa si chiede? 
Chi andrà a votare in Lombardia dovrà rispondere a questo quesito referendario: “Volete voi che la Regione Lombardia, in considerazione della sua specialità, nel quadro dell’unità nazionale, intraprenda le iniziative istituzionali necessarie per richiedere allo Stato l’attribuzione di ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia, con le relative risorse, ai sensi e per gli effetti di cui all’articolo 116, terzo comma, della Costituzione e con riferimento a ogni materia legislativa per cui tale procedimento sia ammesso in base all’articolo richiamato?».

Più sintetico quello in Veneto: “Vuoi che alla regione del Veneto siano attribuite ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia?”.

La differenza tra il caso veneto e quello lombardo sta nel quorum. Per effetto del suo stesso statuto in Veneto è previsto un quorum (50 per cento più uno degli aventi diritto).

In Lombardia invece non è previsto un numero minimo di votanti affinché il referendum sia valido.  E mentre al Pirellone hanno voluto la sperimentazione del voto elettronico, nei seggi veneti si troveranno ancora la scheda cartacea e la cara vecchia matita copiativa.

Cosa cambierà se prevarranno i SI'? 
Nell’immediato niente. In caso di vittoria  dei Sì spetterà alle due amministrazioni avviare le trattative con lo Stato centrale. In ogni caso Lombardia e Veneto non diventeranno Regioni a statuto speciale, dato che  ci vorrebbe un’apposita modifica costituzionale né potranno gestire in proprio materie come sicurezza e immigrazione, come invece auspicano i governatori leghisti. Tuttavia è fuori dubbio che ci saranno più competenze regionali nella gestione dei fondi economici e in materia di fisco. Ed è altresì fuori dubbio che queste due regioni versano attualmente (e hanno versato) più tributi rispetto ai ritorni ottenuti in materia di servizi, dallo stato centrale. 
La sussidiarietà (attuata dal dopoguerra ad oggi nei confronti delle regioni "più povere") è una buona cosa se poi i "sussidiati" imparano a camminare sulle proprie gambe. Non buona,  se  invece sono sempre e solo fonte di richieste, di paletti, di infiniti problemi e di zavorre. 

Cosa mi aspetto? 
Intanto noto che nei comuni amministrati dal centrodestra si comincia ad attuare maggior ostruzionismo ai piani centrali piddioti. Faccio un esempio: a Sesto S.Giovanni (detta, fino a poco tempo fa, la piccola Stalingrado d' Italia) l'attuale sindaco ha bloccato immediatamente la costruzione di una moschea che avrebbe dovuto essere la più grande d'Italia. Inoltre basta guardare il fronte del No, per capire che è bene votare Sì. Nel Veneto si è schierato per il NO quel Luciano Benetton con le sue campagne pubblicitarie di United Colours. Anche i Gesuiti si schierano per il NO e pure i veterocomunisti come D'Alema  e numerosi Piddioti finora ascoltati in tv, come quel Gennaro Migliore. Bella Compagnia!
Inoltre al di  là di tutto, nel "piccolo" si amministra meglio e abbiamo già visto i tentativi  grotteschi di Renzi nel voler buttare per aria le piccole realtà con l'abolizione del Titolo V della Costituzione durante quel referendum del 4 dicembre scorso (che poi gli si è ritorto contro), che aspirava a  voler centralizzare tutto quanto. Per non dire la centralizzazione imperial-burocratica imposta da Bruxelles.

Ovviamente vorrei di più. Vorrei che le due Regioni potessero avere le mani libere in materia di immigrazione, di rimpatri, di sicurezza, di sanità e di ordine pubblico. Ma io ritengo e auspico che questo rappresenti un passo al giorno.  E il poco si conta, il nulla, no. Perciò voterò SI'.
Poi perché qui ci vivo e piuttosto che dover attendere la gallina domani (cioè l'Italia libera che è e sarà sempre il mio bel Paese), mi accontento, per ora,  dell' uovo oggi. Non vedo comunque contraddizione, fra un'autonomia regionale che vada in  senso virtuoso, con un'indipendenza nazionale.







50 comments:

Jacopo Foscari said...

Mi auguro anche io la vittoria dei Sì è soprattutto una alta affluenza. Penso sia giunta l'ora di chiudere con la vergogna della differenza tra regioni a statuto speciale e ordinario e mi auguro che il plebiscito di settimana prossima sia il primo passo per il superamento di questa ingiustizia

Nessie said...

Soprattutto quando le regioni a statuto speciale come la Sicilia, godono già di tutti i vantaggi possibili e immaginabili, ma chiedono di essere supportate comunque.

Anche il Trentino Alto-Adige costa moltissimo, ma almeno lì si vede la qualità dei loro servizi e l'eccellenza del territorio.

Nessie said...

In Sicilia, il cui statuto speciale grida vendetta per debiti e malgoverno, sino a pochi anni fa i dipendenti regionali andavano in pensione con il massimo di anzianità dopo 25 anni. A questo punto, beati loro: si godono il mare.

Anonymous said...

Spero vinca il Sì.
Posso chiedere asilo politico?
Maria Luisa
PS

Non è una canzonatura, ma, come ho già detto, la vedo molto brutta per la regione in cui abito.

Nausicaa said...

Forse sono ottimista, ma qualcosa mi dice che ci sarà affluenza. La stagione non è più quella del TUTTI AL MARE, e al di là di tutto, cresce l'insofferenza delle regioni virtuose per i piani centralisti imposti dalla Ue al governo piddino secondo cui se c'è un tesoretto che avanza, non si può fare buona spesa per i cittadini.

Nessie said...

Maria Luisa, ma certo! poi cresceranno i desideri di annessione, perché l'Emilia Romagna ha abitanti molto laboriosi e geniali, ma con un difetto: credono ancora al Babbo Natale in veste di PD. Sempre meno,però, per fortuna.

Nessie said...

Nausicaa, hai toccato un tasto clou: quello delle SPENDING REVIEW imposte dalla Ue, secondo le quali, anche i governatori virtuosi e i sindaci virtuosi, non possono fare buona spesa col tesoretto avanzato.
Questo referendum, si fa anche per questo. Ma la disinformazione si è già messa in moto per parlare di pericolo "balcanizzazione". Più cannibalizzati di così, si può solo morire.

Anonymous said...

Più cannibalizzati di così, si può solo morire.
e, in caso di mancanza di quorum , aggiungerei meritatamente
ws

Nessie said...

Caro, informarsi, documentarsi, essere dei cittadini vigili, a quanto pare costa fatica. Sì, "meritatamente" . Il quorum esiste solo nel referendum del Veneto, ma anche se in Lombardia non c'è, il valore simbolico di una partecipazione numerosa è pur sempre molto alto e dà maggior peso contrattuale.

Anonymous said...

Molto pessimisticamente, io credo che il vantaggio che la vittoria del sì potrebbe dare in ambito nazionale, non sarà che l'ennesima fregatura in ambito UE. Invece di buttare quattrini nelle voragini meridionali li butteranno in quelle dell'Est Europa o addirittura in Africa. Se non vogliono che vi sia la spesa in Italia è molto probabile che non la vorranno nemmeno in Lombardia o in Veneto. Inoltre, questa non mi sembra la priorità delle priorità. La percentuale di fancazzisti allogeni da mantenersi obbligatoriamente sarà sufficientemente alta da mandare a bagasce anche il più virtuoso dei bilanci. E' solo una questione di tempo; e la Lombardia è proprio la regione che ospita più risorse di tutte le altre. Io penso che prima si debba sistemare l'assetto istituzionale italiano e ridimensionare drasticamente i buchi internazionali e, magari, poi sistemare le cose all'interno. Invece, così si indebolisce la situazione nazionale e si rende ancora più difficile una eventuale mediazione con la UE in ragione dell'irrilevanza politica di staterelli che aspirerebbero all'autonomia, se non alla secessione. Se proprio si deve secedere, ed è probabile che si dovrà farlo, lo si deve fare con atto di imperio a livello locale, senza mercati delle vacche a livello nazionale ed internazionale. L'ordinaria amministrazione non si può fare quando si è sotto assedio: prima si finisce la guerra e poi si vedrà.

IL SAURO

oblivious said...

È dal 1866-67 che questa storia del federalismo si agita. Il nord da sempre ba desiderato non il federalismo ma l'autonomia vera meglio l'indipendenza. Da siciliano lauspico anch'io: in un'isola la secessione è nella logica delle cose. Le queationi poi su cgi ha avuto, chi ha dato e chi è stato derubato non servono più. Chiudiamo la commedia e ognyno per la sua strada. Chissà se finalmente la bwnzina costerà meno da noi dove viene raffinata.

Nessie said...

Infatti è di autonomia che si parla e non più di federalismo, prendendo per riferimento l'art. 116.

http://www.italiaincammino.it/referendum-costituzionale-articolo-116/

Nessie said...

Sauro, non mi convincono le tue argomentazioni e ho l'impressione che tu soffra di bastiancontrarite acuta. Se avessi fatto il tuo discorso, molto probabilmente mi avresti arringato con argomentazioni simili a quelle che ho messo nel post. Qui non si parla affatto di SECESSIONE. E a questo punto aggiungo: magari!

Nausicaa said...

Ecco un'altra buona ragione per votare SI'


"Emblematico dell’atteggiamento dei media la sortita di Luciana Litizzetto domenica sera su Rai 1, durante il suo consueto spazio nella trasmissione Che tempo che fa. Prima ha demolito il referendum per l’indipendenza della Catalogna, poi ha ironizzato sulla consultazione promossa dai governatori Roberto Maroni e Luca Zaia, ridicolizzandola e indirettamente offendendo chi andrà alle urne in quelle due regioni. Un atteggiamento che ha molto poco a che fare con il servizio pubblico"

http://www.lanuovabq.it/it/referendum-lombardo-primo-test-del-voto-elettronico

Nessie said...

La Littizzetto che si mette a spernacchiare il referendum Lombardo- Veneto, mi sembra un'ottima ragione per recarsi alle urne e votare Sì. Curioso: dopo aver precipitato la nazione nel caos e nella miseria, ora sono diventati tutti PATRIOTI. Grazie mille.

Anonymous said...

Credo ci siano state poche dittature che disponessero di "comici di regime" come la nostra preposti a randellare l'opposizione. D'altra parte è un ruolo ben remunerato come tutti i ruoli chiave di regime. Detto questo SI su tutta la linea per chi abita nelle regioni interessate. Ogni occasione anche se solo simbolica deve essere meticolosamente sfruttata per opporsi. Avendo però ben presente che se si arriva al dunque il regime ti spiana alla catalana.
Scarth

Aldo said...

Non ho ancora letto gli altri commenti, quindi magari scrivo un "doppione". Non è che, maliziosetti, coloro che dirigono i "nostri" mezzi di [in]formazione di massa hanno pompato tanto sulla disordinata questione catalana proprio per indurre nelle testoline degli elettori un parallelo negativo con i referendum dei quali ci stai parlando? A pensar male...

Nessie said...

Scarth, questa è la dittatura degli incompetenti e delle nullità con le brutte facce da tonni lessi come i Gentiloni, gli Orlando, le Lorenzin, le Fedeli, i Poletti ecc. Cioè buoni a nulla capaci di tutto, perfino di digiunare a brioches e champagne contro loro stessi, giacchè gli scioperi pro ius soli, li fanno per incoraggiare se stessi a trombarci di più con un'altra pessima legge che nessun italiano vuole.

Comunque dici bene quando scrivi che ogni occasione deve essere sfruttata per opporsi.

Nessie said...

Aldo, spero che tu abbia letto bene il post, già che non leggi i commenti :-). E nel post c'è scritto che questo referendum è stato fatto a norma di Costituzione e con il placet dei parrucconi della Consulta.

I media mainstream (ma anche molti settori dello stesso w-ebete), stanno GIA' POMPANDO per fare paragoni assurdi con la questione catalana allo scopo di indurre qualche bamba a non andare a votare nelle due regioni più produttive d'Italia, e far fallire il referendum. Perciò non sei affatto malpensante.

Nessie said...

PS. sì Scarth, la questione catalana sta a dimostrarci che la tanto decantata "piazza" non conta una beata mazza (scusa la rima) e che se dovessimo insorgere in massa per qualcosa di turpe (chessò contro lo ius soli), faremmo la stessa fine.

Anonymous said...

Esatto Nessie: due pesi e due misure a seconda della convenienza dei Padroni, basta guardare "la spontanea" e preconfezionata maidan miliardaria dove la stampa di regime scrisse esattamente all'opposto toccando il massimo possibile della ipocrisia appoggiando senza ritegno la violenza di piazza in Ucraina con tanto di morti mentre contemporaneamente silenziava e sputava sul pacifico referendum di Crimea.
Scarth

Nessie said...

Maidan da una parte, il referendum, anzi, plebiscito sulla Crimea e tante altre cosette DI CUI SI TACE, dall'altra. Senza contare che la Secessione UNILATERALE del Kosovo (appoggiata dai nostri sinistronzi) servì a dare vita a uno stato banditesco di narcotraffico dove è stata impiantata la base militare amerikana di Camp Bondsteel. Altro che due pesi e due misure! Qui siamo a dieci pesi e dieci misure differenziate a seconda dei TORNACONTI.

Anonymous said...

Su questo stesso tema, c'è un articolo orientativo di Roberto Pecchioli "Due SI e qualche paletto" :

http://www.maurizioblondet.it/regerendum-lombardo-veneto-due-si-qualche-paletto/

Z

Aldo said...

Ho letto l'articolo che Z ci propone. In merito al valore dell'unità nazionale inteso come valore "storico", direi che è tutto da discutere perché, se si va a vedere come stanno le cose, nell'ambito geografico della penisola italica ci sono state Nazioni che hanno avuto una storia ben più illustre, longeva e radicata dell'attuale Repubblica unita. Non dimentichiamo che l'Italia così come la intendiamo oggidì ha poco più di centocinquant'anni. Un soffio, in termini storici.

Aggiungo che le mescolanze "curiosamente" unidirezionali delle culture italiane hanno creata danni così palesemente evidenti da non necessitare neppure menzione.

Non contento, aggiungo anche che è assiomatico che i piccoli organismi siano più maneggevoli ed efficienti di quelli grandi. Sempre. Con tutte le conseguenze del caso.

Nessie said...

In ogni caso l'articolo di Pecchioli linkato da Z, pur coi suoi distinguo è favorevole al SI'. Per il resto, sono d'accordo con Samuel Johnson quando in uno dei suoi celebri aforismi disse: "Il patriottimo è l'estremo rifugio delle canaglie".

E mai come in queste ore le canaglie che ci hanno portato a questo disastro, fanno i "patrioti". Hai mai fatto caso, ad esempio, che il PD, una volta dismesso il drappo rosso con la falce e martello, si è ricoperto di tricolori sulla due lettere P e D?

Nessie said...

Refuso: Patriottismo. Mancava la s.

Aldo said...

Il tricolore del PD... sì, l'avevo notato, ma gli attribuisco un valore diverso (magari sbagliando, chissà): ad esempio, la componente bianca potrebbe essere una concessione all'inglobamento delle "forze" cattoliche, tipo ex-DC... dico potrebbe perché non lo so, ovviamente.

Comunque sia, la fumosità (per usare un eufemismo) degli intenti è trasversale a tutte le "forze" che si occupano di politica. E in questo caso non uso condizionali, vado diretto ed univoco sull'indicativo. Com'era? Tra il dire e il fare c'è di mezzo il mare.

Nessie said...

La DC è stata distrutta da Tangentopoli (cioè dalle toghe rosse) e i suoi principali esponenti, rinchiusi in galera, suicidati o messi ai "servizi sociali". Quei cattolici dossettiani (Don Dossetti era un fervido ammiratore di Togliatti) che sono stati inglobati all'interno della compagine, danno perfettamente ragione al motto montanelliano "peggio di un comunista c'è solo un cattocomunista". Vedasi Prodi, Renzi e Gentiloni.

No, il tricolore piddiota è stato messo in ossequio ad una patria in via di dismissione e di dissoluzione. Diciamo che è un'ostentazione che serve a dissimulare il fatto che in realtà la nuova patria da essi adorata è lo straccio blu a 12 stelle della Massoneria.
Per inciso: solo da noi si sbandierano così tante bandiere della Ue. Se vai a farti un giretto negli altri stati membri, vedrai che negli edifici pubblici e di rappresentanza si limitano alla loro bandiera nazionale.

Alessandra said...

Nessie, il tuo articolo su questi referendum rispecchia in pieno il mio pensiero.
Io mi recherò al seggio e voterò SI.
Spero che molti miei corregionali faranno altrettanto. Le tv locali stanno dando ampia copertura con frequenti spot pubblicitari e dibattiti.
La Littizzetto "la Coop sei tu"? Qual è la sua regione? Ah sì il Piemonte, dove hanno imbastito la storia di "Cota e le mutande verdi" per far fuori il governatore leghista e spianare così la strada al piddiota e amico delle banche Chiamparino.
Ma si sa, più grande è la trave che si ha nei propri occhi, più si tende criticare le pagliuzze in quelli degli altri.

Mi piacerebbe avere più autonomia anche in ambito sanitario. La questione dei vaccini è l'ultimo esempio di ingerenza e arroganza dello Stato, ma in generale l'accesso alle cure sarebbe più semplice senza dover attendere ai diktat del governo centrale.

Nessie said...

Ciao Ale, tutto bene? Ti sei alleggerita dai tuoi impegni gravosi?
Anche a me piacerebbe avere più autonomia nell'ambito sanitario. Eravamo una regione d' eccellenza nel campo sanitario, ma ci hanno buttato addosso montagne di immigrati che fanno andare in TILT i pronto-soccorsi. Il resto lo conosci da te: piccole realtà ospedaliere che chiudono e accentramento coatto verso gli ospedali di circolo grandi che risultano, a causa di ciò, sovraffollati e inefficienti. Inoltre ci tocca mantenere il deficit sanitario delle regioni indebitate come la Liguria, che è stata un feudo rosso sparato fino a pochissimo tempo fa. Sarebbe in teoria una regione ricca, perché ha un carico di turismo che perdura tutto l'anno e in tutte le 4 stagioni, ma chissà con questi ladroni delinquenti, dove buttano i loro quattrini!

Fanno pagare cifre da capogiro in parcheggi violando perfino la legge perché non si può mettere zone a pavimentazione blu a pagamento dappertutto. Per non dire le aree di rimessaggio e di ormeggio barche!

Nemmeno in Costa Azzurra si paga tanto!

Sì, ricordo bene la faccenda del povero buon Cota prosciolto (tardivamente) da ogni accusa. Prima lo tennero sulla graticola con la conta dei voti con quella dannata Bresso che non voleva darsi per vinta. Poi estrassero le mutande verdi dal cilindro. Quante bastardate hanno sulla coscienza questi piddioti!

Anonymous said...

E va bene, sono un bastian contrario. Faccio solo notare che in un posto dove non si va a votare si indicono i referendum, mentre nel frattempo sbarcano galeotti ed ogni feccia possibile dappertutto. Mentre un Gentiloni ripropone il mantra ONU "il mondo è di tutti", "salviamo vite", "le migrazioni non si fermeranno mai" (testuale), qualcuno pensa di strappare a un siffatto governo più o meno autonomia. Che si provi, allora, a reclamare la primazia dei lombardi, o dei veneti, nelle proprie regioni di appartenenza, rispetto ai coloni che vengono insediati ogni giorno, e vediamo che otterrà. Chi si fa illusioni, il sottoscritto, o chi pensa che qualcosa possa cambiare attraverso questi strumenti ? E' semplicemente nascondere la testa come gli struzzi. Il metodo di questi lazzaroni è sempre il medesimo: ti lasciano votare solo su questioni marginali; e se il caso peregrino volesse che il risultato non fosse conforme al progetto di destrutturazione in atto, è come non fosse accaduto nulla.

Si facciano davvero la secessiun, ma politica, non solo fiscale, e si rispediscano oltre i nuovi confini stabiliti i coloni che continuano ad arrivare in modo alluvionale. Almeno si salverebbe un pezzo di territorio e si costringerebbero le altre regioni a fare altrettanto, esattamente come accade in UE tra le nazioni aderenti. Che te ne fai di più o meno autonomia mentre la popolazione stessa viene sostituita ?

Mi dispiace ma, pur con tutta la simpatia che ho per lombardi e veneti, dimostrano di essere nazioni di bottegai che non riescono a vedere ad un centimetro oltre il proprio naso.

IL SAURO

Nessie said...

Per il momento i "bottegai" sono quelli che vi pagano il deficit della Sanità ligure (e di tante altre regioni che cumulano buffi). Perciò, il 22 ottobre andrò a votare per il referendum "bottegaio". Sulla tempistica sono ovviamente d'accordo, ma meglio tardi che mai. Ciao.

Alessandra said...

Per ora sono un po' più libera Nessie, anche se dovrò girare tra ospedali e farmacie ancora per un po', per via dei problemi di salute di mio padre.
Per questo sono ancora più sensibile al tema "sanità".
Qui nella mia zona stanno lentamente ma progressivamente smantellando un ospedale e ho partecipato a una petizione per impedirne la chiusura. Speriamo di farcela.
I parcheggi di ospedali e centri commerciali sono diventati zone di bivacco per "risorse" di ogni continente e di entrambi i sessi, incuranti dei cartelli che vietano espressamente l'accattonaggio.
Ma c'è sempre qualche buonista o qualche anziano magari impaurito che gli dà qualche soldino.
Le amministrazioni comunali fanno quello che possono (o almeno così dicono), ma qui, invece di sparire, ne compaiono ogni volta di nuovi.

@ Il Sauro
Condivido, nemmeno io mi faccio illusioni, ma come ha scritto Scarth in un commento sopra (7:52 am) è un'occasione per esprimere la propria insofferenza verso questo regime, e da veneta voterò SI per manifestare, nel mio piccolo, il mio dissenso proprio come faccio quando scrivo i commenti. Penso di essere coerente.
Lorsignori faranno lo stesso quello che gli pare (come nel dicembre scorso, quando nonostante il trionfo del NO ci hanno rifilato un governo anche più infido con la promozione (Gentiloni, Boschi, Alfano) e la conferma degli elementi peggiori, più dannose new entry come la Fedeli e Minniti), ma finché non si passerà alle maniere forti, è l'unico modo per farsi sentire. Per questo spero saremo in tanti, così Zaia e Maroni potranno almeno rivendicarlo quando sarà il momento di trattare.

Anonymous said...

Orgoglio di residenza ? Guarda che io sono nato a Bergamo: vinco a mani basse. Nondimeno conosco i miei polli fino dall'infanzia.

Alessandra: forse non si è capito. Lo voterei anch'io il sì, ma poi ? Invece di mobilitare la regione per un'inezia, avrebbe potuto mobilitarla per qualcosa di più serio. Tutti stanno aspettando solo questo in mezza Italia. Il primo che avrà il coraggio di farlo si trascinerà dietro tutti gli altri. Ma, come dicevo sopra, il carattere nazionale è quello che è e le nuove mangiatoie preparate dalla UE lo potenziano ulteriormente.

IL SAURO

Nessie said...

Allora ti faccio una domanda-chiave. Se continuassi a vivere nella bergamasca che faresti? Non andresti a votare perché il quesito referendario non è di tuo gusto e lo trovi un'inezia? Voteresti NO? Voteresti SI'? Ti asterresti?

Sì, perché alla fin fine le opzioni sono tre.

Nessie said...

Alessandra, intanto ti faccio i miei migliori auguri per tuo padre. Mi meraviglio che nei parcheggi degli ospedali permettano di stazionare in pianta stabile alle "risorse". Già usufruiscono del nostro sistema sanitario a zero costi e spesso ingorgano i nostri pronto-soccorsi, con le emergenze delle loro risse.
Sì, ormai è un vero flagello dappertutto.

Nessie said...

Comunque se anche questo referendum farà la fine di quello del 4 dicembre (quello che, purtroppo, ci ha regalato Gentiloni, per volontà di Mattarella) è chiaro che le prossime opzioni non si dovranno più limitare al semplice voto. Già, per ciò che mi concerne, io non credo che da qui al giorno delle elezioni le cose saranno così semplici e fluide, con un Gentiloni che richiama tutti i tronconi della sinistra all'UNITA' pro ius soli e con l'Associazione Nazionale Magistrati che entra a gamba tesa nell'agenda politica sollecitando tale legge.

http://www.ilgiornale.it/news/politica/lanm-bacchetta-i-politici-decidete-sullo-ius-soli-gasparri-1452796.html

Questa gentaglia ci ha dichiarato guerra!

Nausicaa said...

«Il problema la Meloni ce l'ha dentro il suo partito, visto che il suo partito in Lombardia e in Veneto vota Sì e lei è per il No. Quindi, comunicassero fra di loro, fra Roma e Verona, fra Roma e Milano. Ci sono linee telefoniche, c'è Internet e c'è la tecnologia. Non è un problema mio».
In ogni caso se il referendum avrà successo Salvini si propone di estenderlo anche a altre regioni.

http://www.ilmessaggero.it/primopiano/politica/salvini_il_referendum_se_va_bene_anche_nelle_altre_regioni-3303691.html

gianchi.gian said...

Articolo convincente, vuoi vedere che andrò a votare per il si, anche se non riesco a digerire gli ultimi accordi relativi all'inciucio FI-PD-Lega, col Rosattellum.

Nessie said...

Grazie Gianchi. Il referendum riguarda i cittadini. Il Rosatellum (un nome abominevole come Mattarellum, Porcellum), le elezioni prossime venture. Se nel frattempo non succederà altro...


Nessie said...

Nausicaa, vedremo come andrà questo. Poi si vedrà. La Meloni non mi ha mai convinto e a mio avviso dovrebbe pure fare un corso di dizione per togliersi quel brutto romanesco dal suo eloqui e quelle espressioni come ..." e mo' mi taccio".

Jacopo Foscari said...

La Meloncina prende 2/3 dei suoi voti al Sud come prima di lei il MSI e AN, quindi la sua è solo propaganda di bassa lega per rabbonire il suo elettorato storicamente "terrone". Francamente penso non sia nemmeno il caso di perder troppo tempo dietro a lei che ha sulla coscienza, tra le altre cose, una cinquantina di fiducie votate a Monti

Nessie said...

Di questo ultimo "dettaglio" me n'ero dimenticata e hai fatto bene a ricordarlo.

Cangrande said...

Auguri e in bocca al lupo per tuo padre e per la tua "buona battaglia", Alessandra...!
(sei Veneta, se non sbaglio, giusto ?)

Anonymous said...

Ma dove ho scritto che non sarei andato a votare, o avrei votato no ? E' una tua personale deduzione. Ho scritto solo che non servirà a niente. In momenti come questi la popolazione va mobilitata per qualcosa di serio, non per le quisquilie. Una volta mobilitata sarà anche in grado di porre argine all'assedio politico piddino. Io credo che una matita copiativa non sia più sufficiente a garantire quel minimo di difesa necessario contro la sovversione; sempre ammesso che lo fosse anche prima, del che, col senno di poi, dubiterei parecchio.

IL SAURO

Anonymous said...

Video straordinario.
https://www.youtube.com/watch?v=1KVqTXNlMTA&feature=youtu.be

XY

Nessie said...

Grazie, visto. Molto bravo!

Nessie said...

Sauro, io ho sollecitato una chiarificazione per i nostri commentatori, non ho dedotto proprio un bel niente. Comunque mi fa piacere....

Alessandra said...

Grazie Nessie.
La Meloni dovrebbe anche parlare un po' più lentamente perché spesso si mangia le parole e non tutti, specie i più anziani, riescono a comprenderla.
Ma così smetterebbe di essere "personaggio" e poi la Guzzanti non la imita più. :-)

@ Il Sauro
Capisco e ti do ragione (appellativo di "bottegai" a parte), ma da veneta (che non dimentica di essere anche italiana) mi sono sentita in dovere di scrivere qualcosa in difesa mia e dei miei corregionali.
Alla fin fine volevo solo dire che votare SI a questo referendum ed essere perfettamente consapevoli della situazione e pertanto privi di illusioni non sono concetti incompatibili tra loro.
Che poi per rovesciare questa dittatura serva una mobilitazione che al momento si vede solo per le partite di calcio e per i concerti, è innegabile.

@ Cangrande
Grazie e crepi il lupo! Sì, sono veneta del Polesine. :-)

Nessie said...

Chiudo la sezione commenti perché passo a nuovo topic più sopra sulla processione in Polonia ai confini. Ma anche perché ultimamente mi arriva un mucchio di spamming sui moduli dei commenti.