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07 June 2017

La lunga onda impazzita dei lemming



Rieccomi a bloggare in ritardo rispetto ai nuovi fattacci. Ma che volete farci? La fuga altrove e la disconnessione  dai mezzi informatici sono le sole capacità di sopravvivenza rimasteci. Più degli attacchi  al London Bridge con l'ennesimo pakistano o marocchino arruolato nella jihad, il laissez faire di quel sindaco che risponde al nome singolare di Sadiq Kahn (che suona tanto di cane sadico), mi hanno sconvolto i fatti di Torino, dove ormai le masse italiote sono così fuori controllo, che non c'è nemmeno bisogno di un kamikaze per averla vinta sulla loro incolumità. Rozzi cibernetici signori degli Anelli  (al naso), orgoglio dei manicomi. Si sprecano in queste ore i pareri di psicologi, sociologi, sulle reazioni emotive del tzunami fuori controllo dei tifosi che oscillano, si spostano all'unisono, si calpestano, si rovinano, si tagliuzzano ferendosi l'un l'altro, si sfondano la cassa toracica, si ammazzano su modello Heysel (Belgio 1985). 

Ma la verità è  che le tanto decantate masse sempre più all'ammasso, sono tutti pesci rinchiusi in una boccia di cristallo. O se preferite,  cavie in una gabbia a scopo osservatorio di sperimentazione. In altre parole, dall'alto ci guardano, ci dirigono e ci osservano in questo immenso Truman Show planetario, per vedere come ci muoviamo, prevedendo le nostre mosse e contromosse. E chi di dovere sa come far passare provvedimenti liberticidi come lo ius soli, ( che è solo l'ultimo nell'ordine di tempo),  dando il solito avvelenato Feste, Farina e Forca alla plebaglia.

Come e quando dosare ad hoc questi tre ingredienti lo decidono loro. Ed è appena iniziata la lunga estate calda dei cosiddetti "eventi", parola altisonante per me insopportabile che nasconde in realtà la pochezza degli spettacoli in corso d'opera. Raduni di massa, fin troppo facili obiettivi da parte di chi ci vuole fare del male.

In parallelo a Manchester una cantantina pop che fino ai ieri nessuno quasi conosceva è  già diventata la star del momento, dopo il recente attentato islamico.  Basta un falso allarme e scatta la lunga onda anomala e impazzita dei lemming suicidi. Torino come Londra?  Vuoi scommettere che l'ISIS in questo modo risparmia pure le sue bombe artigianali di chiodi e materiali contundenti? Ci pensa el pueblo unido a fare quel che non riuscirebbero mai a fare i tagliagole. Intanto i  "rimpiazzi" di "nuove e fresche risorse" sono garantiti, dato che questi sono i nostri "valori" per i quali dovremmo mantenere integro  e immutabile "lo stile di vita".
Sì, ma quale? 
Quello del santone a petto nudo e  ubriaco  fradicio mentre  allarga le braccia in piazza S. Carlo facendo il fachiro tra cocci aguzzi e  taglienti di bottiglie per placare gli animi? Lui sì che ci ha lo stile  e ci ha pure i valori.  Ed ecco il miracolo del nuovo Millennio: camminare sui cocci di vetro senza farsi male.


Non parlo della sprovveduta sindaca Appendino, né di prefetti così solerti nell'imporre le quote etniche nei villaggi più sperduti a "bassa natalità", ma assenti nella sicurezza di questi episodi, né di polizia e servizi d'ordine che non c'erano, né del solito scaricabarile fra gli addetti ai lavori che non vogliono assumersi le loro responsabilità, né di tante altre pecche. Dico solo che non si può salvare un occidente che ha deciso deliberatamente di distruggersi e che risponde cento volte con la parola LOVE, a tutti i segnali di odio, morte e distruzione fin qui inflitti.

Mi riferisco al recente concerto "No Fear" a Manchester con le varie pop e rock star più o meno affiliate ai trust dello show biz come Marcus Mumford, Take That e Robbie Williams. Sul palco anche Justin Bieber, Coldplay, Katy Perry, Miley Cyrus, Pharrell Williams, Imogen Heap, Black Eyed Peas, Niall Horan. A sorpresa, arriva lei, la nuova star del momento, quell' Ariana Grande che insiste con la lezione del ONE LOVE, ONE BLOOD, ONE LIFE for Sisters and Brothers.
Gli fa eco un  mesto Paul Mc Cartney tutto tirato a lucido di botulino, denti finti e capelli tinti con il suo solito  refrain  del "All you need is love", da più  di 50 anni sempre uguale.
Ma certo! come no? Cantatelo ad Al Bagdadi. O  ditelo a quelle élites che tramano nuove bolle finanziarie in arrivo, nuove predazioni e nuove guerre umanitarie di pace, amore e democrazia... Dite loro che l'amore aggiusta e risolve tutto.
Nel mentre, in piazza San Carlo a Torino, scattano i riflessi condizionati alla Pavlov. Un petardo troppo rumoroso? Un falso allarme? forse un procurato allarme pseudo-terroristico per vedere l'effetto che fa...E l'effetto è sotto ai nostri occhi: oltre 1500 feriti molti dei quali, gravi.  Juve o Real? 

 Stiamo diventando come degli insetti; simili agli insetti.
Nelle mie orbite si scontrano tribù di sub-urbani, di aminoacidi.


E il ritorno alla normalità diventa impossibile. Ma che importa? Real batte Juve 4 a 1. 

28 comments:

Massimo said...

Vacanza corta, ma breve :-)
Quando ero bambino trasmisero uno sceneggiato musicale con il Quartetto Cetra e tanti attori famosi dell'epoca, intitolato "Non cantare, spara !". Ecco a me è venuto in mente (il titolo, non il contenuto un western allegrotto alla Quartetto Cetra) per commentare il concerto di Manchester. Loro lanciano bombe e noi (anzi, i nostri sinistrati) cantano. La sconfitta è sicura se non si cambia radicalmente registro: non cantare, spara !

Anonymous said...

Ciao Nessie, prima di tutto ben tornata. Spero che il tuo viaggio ti abbia dato un po' di tregua dal orrido mondo orwelliano in cui ci hanno immersi. Poi sottoscrivo tutto.
Anni fa, c'erano le Olimpiadi invernali, mi trovai a passare da Piazza San Carlo, stipata oltre il massimo per una qualche manifestazione, da cui mi allontanai velocemente con una pessima sensazione di pericolo e per una sorta di esaltazione di massa che vi regnava. Da quello che è successo con annessi e connessi ho capito perchè da quelle parti votano serialmente felici e contenti PD e PD N. 2 alias M5Str.
Scarth

Anonymous said...

E' una strategia molto complessa quella delle élites finanziarie che hanno deciso di prendersi tutto il pianeta, ma il Potere si esercita sempre allo stesso modo, che sia locale o globale. Vogliono semplicemente che sia loro richiesta la protezione, quindi, il riconoscimento della loro autorità. Fanno più in grande quello che le mafie hanno sempre fatto in piccolo. Il Terrorismo vero è proprio questo: diffondere la paura per affermare il Potere.

IL SAURO

Nessie said...

Massimo, corta ma breve sono la stessa cosa :-) Però una settimana senza pc, di questi tempi è moltissimo. Non vorrei che fosse vera quella distopia del dott. Day secondo la quale, l'unica cultura (si fa per dire) a nostra disposizione fosse l'informazione. Cioè sempre fonti emanate da Lorsignori.

Sì, cantare e predicare la filosofia dell' All You Need is LOve, è sconfitta sicura.

Nessie said...

Sì Scarth, grazie, una boccata d'ossigeno senza informazione per una settimana, è già qualcosa. Anche se noto che i viaggiatori hanno la pessima abitudine di portarsi dietro i tablet (non è il mio caso) per rimanere eternamente "connessi" . Ma poi, connessi rispetto a che?

E pensare, tanto per restare in topic, che l'Appendino quand'era all'opposizione dichiarò che mai e poi mai avrebbe concesso quella piazza per appuntamenti sportivi!

Nessie said...

Hai centrato il problema, Sauro. Le élites diffondono la Paura per confermare il loro Potere. Anzi, direi che c'è l'industria della Paura (concenrto No Fear a Manchester) insieme a quello della cosiddetta "sicurezza".

Nessie said...

Per rimanere nel tema degli Architetti del Terrore, ecco degli inediti sulla vita di Brzezinski. Buona Lettura!


http://vocidallestero.it/2017/06/07/il-grande-architetto-del-terrorismo-moderno-la-vera-storia-di-zbigniew-brzezinski-che-non-appare-sui-giornali/

Nausicaa said...

Cretini stipati come sardine in scatola al raduno sportivo che, mentre scappano e schizzano via come cavallette impazzite, si rifiutano di voler capire che il terrorismo è legato a quell'immigrazione che fanno finta di non vedere.
Ma il calcio serve proprio a questo: a non voler vedere né capire altro. Senza contare tutti i loro osannati idoli di colore. L'ultima trovata è quella di Zaia abbracciato al calciatore nero: tu quoque o Lega?

http://www.ilgazzettino.it/nordest/primopiano/zaia_insulti_foto_calciatore_donkor_razzismo-2486207.html

Nessie said...

Vanno allo stadio per questo: per non occuparsi d'altro. Sarà scontato dirlo ma è così. Il calcio è il miglior vettore del mondialismo e del multikulti. Non per nulla i campionati internazionali li chiamano "Mondiali".

Quanto alla Lega, resto di sale anch'io. Ma chi sono i loro consiglieri d'immagine? E pensano forse di razzolare più voti con queste piacionerie pseudoterzomondiste ? Ecco anche Salvini con la modella musulmana. Idioti!

http://www.ilgiornale.it/news/cronache/foto-salvini-modella-musulmana-scatena-rete-vergogna-1406286.html

Aldo said...

Molto opportuno il riferimento ai lemmings, poveracci. Qualcuno potrebbe obbiettare "ma quelli non pensano". Quelli non pensano? Quelli? Comunque sia non vedo niente di veramente nuovo sotto al sole -- cambiano le forme, non la sostanza.

Strategia personale da applicare ogni mattina: "Dove mi han detto che c'è qualcosa di interessante, oggi? Là? Ho capito, andrò quindi dall'altra parte o, meglio e se possibile, non andrò proprio e mi limiterò a stare." Stare... verbo poco di moda e proprio per questo da rivalutare. Tra l'altro, ed è stato dimostrato, è difficile riflettere se non si sta fermi, se si fanno attività.

Nessie said...

Ciao Aldo, purtroppo le tribù esistono anche - e soprattutto - nelle realtà urbane e suburbane ("rozzi cibernetici signori degli anelli, orgoglio dei manicomi"). Dicono che durante questi raduni si ammonticchiassero scarpe su scarpe; che i tifosi fossero a piedi nudi, nell'illusione di mettersi a proprio agio e di sentirsi liberi. Ti puoi immaginare poi con le bottiglie rotte, l'effetto contundente!

Prova a leggere tra le righe le frasi di Minniti ministro dell'Interno:

https://www.ilfattoquotidiano.it/2017/06/05/torino-minniti-questestate-in-italia-previsti-1-700-eventi-in-italia-stop-a-quelli-senza-massima-sicurezza/3638048/

1700 appuntamenti di spettacoli e rappresentazioni dell'estate italiana 2017, dove solo lui deciderà quali autorizzare e quale no. Ti dice niente?


Anonymous said...

Sì, a me dice molto. Dalle dichiarazioni di Minniti, significa che solo loro possono promuovere assembramenti e raduni di massa se convengono. O viceversa proibirli se non gli convengono.

Winston

Aldo said...

Anche a me dice la stessa cosa, però non me ne stupisco, perché è ovvio che chi vuole il potere lo voglia per esercitarlo. Difficile che chi ha tra le mani il potere lo impieghi per interessi che esulino dai propri. Per questo l'obiettivo non dovrebbe essere dare potere a questo o a quello, bensì togliere potere a questo e a quello. Non è cosa facile, una volta che qualcuno quel potere ce l'ha. Ne consegue che la mia è pura teoria, giacché la realtà dei fatti la rende sostanzialmente inapplicabile.

Nessie said...

Vedo che avete centrato perfettamente il problema. Il governo si arrogherà il diritto di stabilire cosa promuovere e cosa vietare, come si addice ad ogni dittatura di ordinanza. Vedrete, ad esempio, che questo tipo di manifestazioni non le proibiranno:

http://www.maurizioblondet.it/verso-lo-totalitario-omosessista/

Aldo said...

Nessie, eleggendo me stesso al facile ruolo di Cassandra di turno, profetizzo anche che nelle manifestazioni "di governo" non si verificheranno atti di violenza non pianificati. Storia anche recentissima e già vista, no? Anche questo dovrebbe suggerire qualcosa...

Nessie said...

Sì, fin troppo facile profeta :-). Del resto, vigliacco se alle manifestazioni della sinistra "antagonista" (ovvero quella di lotta e di governo) che abbiamo visto di recente all'opera, ci scappa mai un kamikaze nel mezzo di un loro corteo!!

Jacopo Foscari said...

Il concertino delle popstar sembra la versione trash dell'orchestrina del Titanic, oltre ovviamente al classico cinismo dei discografici che usano perfino questa tragedia pur di far quattrini, che ormai non ci sorprende nemmeno più

Giano said...

Sempre grande Nessie, attenta ed acuta osservatrice (ti ho sempre apprezzata, fin dai tempi di Tocqueville: peccato averlo chiuso). Ho ritrovato il tuo blog per caso. Facendo una ricerca su Google, nell’elenco dei siti che trattavano l’argomento della ricerca, mi è apparso anche il tuo blog. Perfetta la citazione dei lemming. Ricordo ancora un articolo letto molti anni fa da ragazzo, che riguardava proprio i lemming e la loro strana abitudine di andare a gettarsi giù dalle scogliere e suicidarsi. O almeno quella era l’impressione, mentre ultimamente si danno altre spiegazioni diverse dal suicidio volontario; ma non cambia di molto il significato di quella follia di massa. Quella immagine mi è rimasta impressa e, già allora notavo una tragica similitudine con l’immagine di una società che corre verso l’autodistruzione. E visti gli sviluppi degli ultimi decenni, mi sa che non sbagliavo. Condivido in pieno le tue osservazioni sui fatti di Manchester e sul concerto di questa Ariana Grande della quale, fino a pochi giorni fa, ignoravo completamente l’esistenza (senza risentire particolari effetti negativi). Il “Love” con contorno di fiori, palloncini, canzoni, striscioni, fiaccolate e pensierini poetici, mi ricorda invece, il faccione di Carlo Verdone, in classico abbigliamento da figlio dei fiori, che ripeteva il motto dei “Figli dell’amore eterno”: Love, love, love. In quanto ai raduni dei lemming in forma umana, ecco una citazione che si adatta benissimo: “Alla folla bisogna offrire feste rumorose, perché gli imbecilli amano i rumori e la folla è fatta di imbecilli.” (Napoleone Bonaparte). Più vado avanti e più trovo insopportabili i “buoni sentimenti”, la fratellanza universale, l’ipocrita ostentazione di un buonismo di facciata che, visti i tempi, sa tanto di masochismo e istinto autodistruttivo, di suicidio, come i lemming; appunto. Coraggio, buona giornata.

Nessie said...

Ciao Giano, grazie mille, ben ritrovato! Certo che mi ricordo di te e di Tocqueville. E ascoltavo anche le canzoni che mettevi sui tuoi pezzi, se non erro. Ci lamentavamo già ai tempi ma da allora la degenerazione delle società cosiddette occidentali è andata peggiorando.

I "buoni sentimenti" della fratellanza (massonica) universale li trovo insopportabili, nauseanti e perfino crudeli, visto i risultati che abbiamo sotto gli occhi. Ripassa pure quando vuoi, mi fa piacere.

Nessie said...

Jacopo, come no? Basta un nastrino a lutto uguale per tutti, un titolo al cosiddetto "evento" che in questo caso hanno battezzato concerto NO FEAR e...OPLA'!... tutto esaurito ai botteghini. Esaurito per gli esauriti.

Anonymous said...

Ai militari insegnavano, forse una volta, che avere paura non conviene perchè accade spesso che chi ha paura muoia per primo. Il che non significa comunque correre rischi inutili. Una volta trasformate città relativamente pacifiche in improvvisi campi di battaglia, questa regola è quella che può salvare la vita. Ma a dominare la paura bisogna allenarsi. Quando viene ormai insegnato dappertutto che bisogna salvare la propria vita zoologica in quanto si tratta di un "diritto" ci si mette completamente nelle mani di chi dirige il gioco e si diventa una sorta di inconsapevole vittima sacrificale il cui valore è pari a quello degli animali più inetti, quindi, molto basso. Per usare una perifrasi, è quello che si direbbe morire da coglioni. Difendere tale stile di vita equivale ad essere orgogliosi di essere coglioni. Tutto questo progresso per arrivare fin qui ?

IL SAURO

Alessandra said...

Ciao Nessie!
Magari a fine anno Ariana "cuoricino" Grande si prenderà il Nobel per la pace, ormai non mi stupisce più nulla.
Ora ai concerti - a partire proprio da quello torinese della giovane teen-star - si potranno portare solo borse trasparenti. Sono le nuove "norme di sicurezza".
Io comunque, ogni volta che sono andata a un concerto la mia maggiore preoccupazione erano certi esaltati che cercavano sempre di spingere per poter passare davanti e vedere così da vicino o toccare con mano "l'idolo". A costo di buttare per terra gli altri, visti solo come fastidiosi ostacoli.
Una volta un'amica ha dovuto farsi sollevare dal suo ragazzo per non rimanere schiacciata da un gruppo di cretini che voleva mettersi a tutti i costi davanti al palco.
Insomma, homo homini lupus.
Calciatori e gli atleti più famosi di altri sport, cantanti e gruppi musicali, attori, per alcuni persino i tronisti e le soubrettine televisive sono i moderni velli d'oro.

Sul tema "popolo bue", questo articolo di Blondet:

http://www.maurizioblondet.it/si-dice-popolo-bue/

Nessie said...

Ciao Sauro, nel caso di Torino (Piazza s.Carlo), si sono feriti da coglioni. Comunque il concetto che esponi è sempre quello. Affidare la propria incolumità e sicurezza ad altri, significa esporsi a questi rischi: l'inettitudine a saper mettere in salvo la ghirba.

Nessie said...

Ciao Alessandra. Avevo letto quell'articolo di Blondet, ma questa volta non concordo affatto con l'analisi. " Il popolo bue" (e va bene il concetto della stampeda di bufali e bisonti), non è però un retaggio bracciantile né contadino. Mi riferisco a questo passaggio:

Ormai da una vita vedo rigurgitare nell’italiano collettivo questo riflusso rurale, anzi bracciantile, e mi domando: dopo un secolo di sviluppo industriale, dopo essere stati la quinta potenza economica, come mai questi sembra che abbiano appena lasciato la vanga, abbiano ancora le scarpe nella zolla e si siano ripuliti i calli dal terriccio? E’ un mistero. E’ un sedimento di contadineria, che bisogna riconoscere ineliminabile, dopo tanto sviluppo

Il povero contadino, bracciante, villano o cafone di villaggio, le sue sagre paesane se le viveva alla plein air e in larghi spazi legati al paesaggio.
Queste forme di aggregazione claustrofobiche hanno invece molto a che fare con l'involuzione urbana e suburbana. La città non è più sinonimo di civiltà (la civitas dei latini), semmai di nuove barbarie.

Molto meglio, allora la versione di Sgalambro e Battiato, per indicare i nuovi energumeni del catastrofismo postmoderno metropolitano. Quel "Shock in my town" che non a caso ho voluto citare.

Aldo said...

Solo per poche ore, un breve racconto decisamente in tema.

Aldo said...

Per i cuori meno sensibili: Lemmings. Qui il testo.

Nessie said...

Grazie letto. Molto appropriato. Sto leggendo "Il campo dei santi" romanzo di fantapolitica di Jean Raspail:

http://www.barbadillo.it/8499-il-ritratto-jean-raspail-e-la-preveggenza-de-il-campo-dei-santi/

nonostante fosse stato scritto nel '73 dichiararlo preveggente è dire poco.

Nessie said...

Morta Erika Poletti a seguito dello schiacciamento di folla. L'Appendino su tutta questa storiaccia, non può chiamarsi fuori.