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06 February 2017

Gioco di Spie (troll, fake, flame war ecc)




Chi opera sul web da qualche anno, si sarà già  imbattuto nel fenomeno dei troll. Nel linguaggio di internet  dicasi troll  un  utente di una comunità virtuale, solitamente anonimo, che intralcia il normale svolgimento di una discussione inviando messaggi provocatori, irritanti o fuori tema. Scopo precipuo del troll è mandare a ramengo le conversazioni.  Flame war o flamer ne è il sinonimo, giacché il troll è un incendiario, un provocatore che punta a infiammare le conversazioni. Ma accanto al troll individualista che soffre  più o meno di turbe psichiche, ci sono schiere di eserciti reclutati per l'uopo.  Specie di questi tempi che il web viene prescelto per diffondere quelle notizie alternative delle quali la stampa mainstream ignora l'esistenza o non vuole di proposito  mettere a fuoco. Ogni volta che  su un forum di discussione sui giornali ci si avvicina alla verità -  toh! -   ecco spuntare il sabotatore-guastatore in veste di troll. Non abbiate paura di sembrare "complottisti": non spunta per caso e non l'hanno messo  lì a caso.

Meno facile è capire  che questi disturbatori dalla strategia ben definita, sono a libro paga. Sì, ma chi li paga? E chi può fare un lavoro tanto ripugnante, anche se ben pagato? Ce ne sono a frotte a libro paga detti "influencer" (in realtà preoccupati di non far prevalere l'influenza di idee scomode che non siano contemplate nel mainstream), e ne dà anche conto questo video su Leonida alle Termopili, al servizio di Renzi e del Pd:  300 troll, pagati con denaro pubblico. Suo consulente informatico e spin doctor è Filippo Sensi:

https://www.youtube.com/watch?v=HyhQCioGVPs

Non posso più  servirmi di video attivi prelevati da You Tube, perché ora ci sono strane leggi sui copyright e pochi giorni dopo te lo disattivano, ma vale la pena di aprirlo e di ascoltarlo.

Quel che mi lascia perplessa dei blog sui giornali, (anche quelli cosiddetti "di destra" come "Il Giornale") è la mancanza di risposte ferme da parte degli amministratori del blog (di solito cronisti di una certa fama) che lasciano il campo indisturbato e alla mercé di questi mostriciattoli, i quali applicano la strategia della provocazione. Eppure detti amministratori non sono così fessi da non sapere che la strategia della provocazione prevede diverse fasi, tra le quali l'ultima: applicare censura uguale per tutti e far chiudere il blog secondo questo prevedibile schema :

  1. Troll infiltrato che provoca e insulta
  2. Risposte spazientite del commentatore insultato
  3. Reiterazione della provocazione e dell'insulto da parte del troll
  4. Risposta collerica del commentatore
  5. Vittimismo da parte del provocatore che rigira le frittate a suo favore (solitamente sono anche vigliacchi affetti da masochismo).
  6. Provvedimenti di CENSURA indiscriminata uguale per tutti.
  7. Desertificazione del blog, relativo fuggi-fuggi ed eventuale chiusura
Per i troll in questione: Obiettivo Raggiunto. A questo si vuole arrivare, e gli "arruolati" lo sanno benissimo. I cronisti invece ignorano, o fingono di ignorarlo:  sono solo preoccupati della loro vanità, della Fiera delle Vanità. "Specchio specchio delle mie brame, chi è il più bravo del Reame?". E i commentatori creano l'effetto-specchio. Più sono numerosi, più vuol dire che "sono bravo".
Saltano fuori di tanto in tanto, i giornalisti,  a ringraziare se ricevono complimenti per i loro articoli o per le loro conferenze, o apparizioni in tv,  ma lasciano impazzare il (o i) troll:  dopotutto,  tutto quanto fa "accesso". E poi loro sono "liberali", al punto di non voler capire che la libertà finisce dove inizia il danno per qualcun altro. Ogni clic è una persona in più che accredita i loro siti. Succede in altre parole sul web, quel che accade in tv: l'importante è l'audience, l'importante è il clic. Che si tratti del clic del telecomando o del mouse, i risultati devono essere quelli: clic! 

Sbagliano. Spesso non si tratta di semplici disturbatori molesti e di guastatori-sabotatori in preda a turbe psichiche, ma di vere e proprie spie, arruolate dalla Ue per monitorare accuratamente il livello di "euroscetticismo", e per saggiare i loro potenziali  nemici. Non ultimi, anche quegli stessi cronisti che strizzano l'occhiolino alla causa anti-Ue e anti Euro, magari soltanto perché vi intravedono la possibilità di poter fare da apripista di cambiamenti, all'interno del mainstream stesso.



Ricordate le elezioni europee del 2014? Ne diede conto il Telegraph: tanti e ben pagati troll chiamati elegantemente "influencer", per saggiare il tasso di europeismo o piuttosto, del suo contrario. Altrettanti ne furono ingaggiati per far trionfare le ragioni del SI' al referendum, al soldo di Renzi e del Pd.
Può anche capitare che venga preso di mira il cronista che dà ospitalità a forum di discussione non gradite e considerate "non allineate". E' accaduto a Marcello Foa, in veste di avvertimento più o meno mafioso.

Ma  a dirla tutta, la maggior parte degli "avvertimenti mafiosi" tocca ai comuni mortali, ovvero i commentatori, nell'indifferenza quasi totale del gestore del blog, con ogni evidenza troppo compiaciuto dei suoi accessi.  O troppo impegnato a prezzemolare altrove.  Qualche utente è stato addirittura minacciato di morte da una tal trollazza plurinick ma che viaggia spesso sotto nome tedesco,  famosa perfino su google. Un altro utente è stato minacciato di confiscargli la casa, a causa di leggi sulla comunicazione scritta (i suoi post) di cui non sarebbe stato a conoscenza. Il tutto espresso in modo obliquo, ma comprensibile. Al gestore del  blog sarebbe bastato andare nelle impostazioni di disqus (piattaforma ormai in uso di parecchi giornali) e bloccare l'accesso del troll, (un gioco da ragazzi), proteggendo così i suoi commentatori. E invece, niente di tutto questo.

Come si riconosce un troll da un normale commentatore? Beh, è semplice. Il troll non dispiega mai una sua analisi dei fatti, non esprime  mai una visione del mondo in uno spazio proprio, ma si limita a fare il parassita (la zecca) dei commenti altrui. Si pone sempre al di sotto dei commentatori per irridere, deridere, disprezzare, sminuire, depistare, fare pulci, fingere di contro-informare, cercare di pigliare in castagna per delegittimare  le opinioni altrui. Oppure cambia argomento e fa volutamente dei fuori tema, pur di inzaccherare la conversazione. In questo modo il display dei commenti si presenterà confuso e ingarbugliato alla lettura.  Spesso dispone di vari account e di nick nuovi per portare avanti idee vecchie, sempre quelle. O assume false identità (fake) con una quantità di millanterie. Ma è sempre riconoscibilissimo dallo stile di scrittura (se così può chiamarsi) e nella strategia, dato che nella mia ultra decennale esperienza non ho ancora visto un troll che sappia esprimersi in più stili discordanti tra di loro (solo un vero scrittore-narratore lo sa fare) o impiegare più registri di comunicazione.
Se vedete un utente che ad esempio si mette con serietà nome e cognome in luogo del nome di fantasia,  ma che vi apostrofa con acrimonia e pretende di puntualizzare in modo pedante ed ostile, quello è un vecchio troll (magari una vostra vecchia conoscenza) con un nuovo account, reso più credibile dall'uso del nome e cognome al posto del nick.
Ecco un esempio della tipica way of life del troll qui descritta in questa intervista: 



Vivi sempre connesso?
Purtroppo sì. Abbiamo un software che ci consente di monitorare le discussioni a cui partecipiamo e quando c'è una notifica abbiamo poco tempo per rispondere. Se lasciamo "andare" o ritardiamo, ci viene scalato dal compenso.

Quanto guadagni per fare questa attività?
Beh, dipende. Se sono efficiente anche 4-5mila euro al mese.

Sono un sacco di soldi.
Sì, ma è una vita tremenda. Devi leggere decine di blog, forum, account facebook, tweet. Giorno e notte. Alcuni di noi non reggono, dopo un po' i loro nick "spariscono", non c'è modo di sapere che fine abbiano fatto.

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Eh sì, vita grama, vita da troll!  O meglio da Troika's troll. Il mondo va a  tr... , ma i troll gli danno una mano ad accelerarne il processo.

Perché mi sono occupata di questi immondi parassiti  fino ad aprire un topic specifico su di loro?

Soros e le sue tentacolari ong (in primis la solita Open Society Foundation) sta attivando la sua attività di CERCA-BUFALE (leggi: Censore Planetario). Si chiama International Fact-Checking Network (IFCN) ed è la rete di organizzazioni che ha sottoscritto i principi del Fact-Checking Code redatto dal Poynter Institute, uno dei più importanti istituti giornalistici e analisi media del mondo. Si tratta di una serie di norme e regole della cosiddetta  “buona informazione” (cioè quella mainstream) che serviranno a capire quando una notizia è vera e corrisponde a criteri di veridicità e affidabilità delle fonti. Il codice IFCN è stato accettato anche da Facebook che sta attivando un sistema di segnalazioni per gli utenti, delle notizie ritenute false.
Non poteva, una simile iniziativa che essere seguita a ruota e in modo acritico da Laura Boldrini che ha assodato una task force alla Camera con a capo un informatico, un tal Paolo Attivissimo,   cittadino svizzero.
Attivissimo (nomen/omen) si occupa di smascherare “bufale” (pur non avendo alcuna competenza specifica) e ci ha fatto sopra una sorta di impero mediatico di lucrosi guadagni. L'Acchiappabufale, lo chiamano anche l'Acchiappafantasmi, perché sostiene ("scientificamente", of course) di averne visto uno. Naturalmente lui dice che il lavoro di Acchiappabufale per la Boldrini,  non lo fa per soldi ma che ha solo un “rimborso spese”. Vedremo in seguito se è vero. In ogni caso lo Stato italiano deve pagargli costose trasferte dalla Svizzera all’Italia. Qui la notizia.

Aspettiamoci quindi, nel quadro delle nuove professioni del futuro anche quella del "troll accreditato", del "debunker istituzionale", dei "censori in cerca di Verità" (perdonate l'ossimoro) e degli Ologrammi in libera uscita in un calderone indistinto simile a quello delle tre streghe di Macbeth.



Il bello e' brutto,
il brutto e' bello
.
Fair is foul,
and foul is fair.

Analogamente il vero è falso, il falso è vero. Chiamateli come volete, ma questi alla fin fine sono spie e spioni del web nonché Guardoni del Sociale che fanno il gioco sporco

43 comments:

Jacopo Foscari said...

Il discorso fatto dai sedicenti liberali che per rispetto alla libertà altrui non intervengono non regge. Non regge perché blog e siti non sono spazi pubblici, ma spazi privati aperti al pubblico e in pubblico puoi dire ciò che vuoi, in casa mia no. In casa mia se viene a sparare cazzate ti sbatto fuori perché, per l'appunto, è casa mia. Un vero liberale dovrebbe conoscere questi principi visto che è proprio il liberalismo ad aver affermato e codificato il concetto di proprietà privata. Quanto all'inquisizione sorosiana, come ho già detto in passato, che ci provino pure, forse è la volta buona che usciamo dagli schermi per prenderli a pedate nel deretano definitivamente

Nessie said...

Certamente che non tiene, e alla fin fine non è nemmeno un principio "liberale", ma siamo nel solito anarchico permissivismo che è altra cosa. Significa sguinzagliare la licenza di insulto, di minaccia, di provocazione secondo lo schema e la sequenza da me già delineata. Ma a volte mi attraversa l'idea che ci sia della connivenza e della complicità. E che quelli del Giornale tengano bordone.

Sull'Inquisizione sorosiana, la cosa più deprimente è non trovare in patria la minima resistenza, con la Boldrinova subito pronta ad arruolare la task force di Paolo Attivissimo.
Un paese di squallidi pappagalli acritici.

Jacopo Foscari said...

Pensar male è peccato, ma spesso ci si azzecca diceva il Gobbo. Quelli dei troll alla fin fine son sempre click e i click son soldi e si sa, pecunia non olet

Nessie said...

Alla pecunia, non avevo pensato né riflettuto, pensando solo agli "accessi". Ma quella del denaro è sempre un'ottima pista. E su quella non si sbaglia mai.

Aldo said...

Da non sottovalutare: chi provoca può portare il provocato all'eccesso e, con le normative più o meno nuove, l'eccesso può essere penalmente perseguibile. Ora, indurre la gente ad esporsi per poi colpirla e pubblicizzare "opportunamente" l'avvenuta "punizione" può essere un ulteriore modo per zittire il dissenso, per ammaestrarlo. Inutile dire che quando si finisce tra le grinfie dei "tutori della legge" si sa quando si entra ma non si sa se, quando e come se ne esce. In genere rovinati da più d'un punto di vista.

Nessie said...

E chi lo sottovaluta? Di questo stiamo parlando... Le nuove normative si inaspriranno proprio grazie a questi disgustosi personaggi chiamati coi più pittoreschi nomignoli, ma che io chiamo AGENTI PROVOCATORI. Cioè spie.

Massimo said...

Dei troll si può dire lo stesso che dei giornalisti: sempre meglio che lavorare. Per questo gli gnomi del soviet non hanno difficoltà a trovare i loro provocatori. Io iniziai a frequentare il web nel 1996. Fino ad allora la politica la facevo nelle riunioni (di partito o pubbliche) e ben ricordo le assemblee scolastiche ed universitarie, dove la passione prevaleva e a volte (ai miei tempi, spesso) trascendeva. Mi piaceva comunque il confronto e anche lo scontro. Dopo un po', in internet, ho preferito il monologo o poco più. Discutere, quando tutti quelli che hanno una tastiera dicono la loro e non cambiano mai idea, neppure davanti all'evidenza, è una perdita di tempo. Quanto mi piacerebbe che un virus facesse saltare per sempre tutti i collegamenti informatici, come in tanti romanzi di fantascienza !

SILVIO said...


Il troll è un invertebrato che si nutre di sterco, generato da una coppia difettosa di esseri umani.

Nessie said...

Ottima definizione, Silvio. Se la Treccani fosse seria dovrebbero inserirla. Senza i liquami della stampaglia e delle oligarchie, però non potrebbe sopravvivere.

SILVIO said...


Mo’, ci provo io a fare il troll, annunciando:
« L’unione europea ha intenzione di concedere i diritti umani ai robot, di modo che nessuno si azzardi in futuro a rottamarli per far posto ai lavoratori (umani) in carne e ossa »

Nessie said...

Massimo e gli scenari di fantascienza.

Quanto mi piacerebbe che un virus facesse saltare per sempre tutti i collegamenti informatici, come in tanti romanzi di fantascienza !

Chi ti dice che non potrebbe accadere? Il problema è che questo genere di strumenti tecnologici dei quali ci serviamo generano dipendenza. Conosco un amico che disgustato dall'omertà dei gestori dei blog che li lasciano scorrazzare in santa pace, si è ritirato promettendo di non metterci mai più piede. La sua promessa, durò lo spazio di un mattino. Neanche due giorni dopo ed era lì, ancora.

SILVIO said...


Che sfiga!
Neppure volendo, mi riesce di fare il troll.

Apprendo proprio ora che la concessione UE della carta dei diritti ai robot ai robot corrisponde a verità .
L’ ha richiesta la Commissione europea , invitando il Parlamento europeo a pronunciarsi in merito:

” Robots: Legal Affairs Committee calls for EU-wide rules”
http://www.europarl.europa.eu/news/en/news-room/20170110IPR57613/robots-legal-affairs-committee-calls-for-eu-wide-rules

Roba da pazzi , psicopatici irrecuperabili!

Nessie said...

Ah!Ahhh! Bella questa! Non si fa in tempo a Ipotizzare uno scenario fantapolitico e fantascientifico che questi lo fanno e ci superano in immaginazione :-).

La creazione di un'agenzia ETICA europea per la robotica e l'intelligenza artificiale per la fornitura di autorità pubbliche con competenze tecniche, etico e normativo, è un'altra loro spaventosa trovata orwelliana. Questa ci mancava proprio!

Nausicaa said...

SUPERLATIVO!!!

"Il mondo va a troie ma i Troika's trolls danno una mano ad accelerarne il processo". E il bello che le tre parole incominciano tutte per TRO

Ma dov'è che le vai a scovare, Nessie? Vedo che col tempo sei diventata una vera specialista in trollologia. Sei un'insider per caso? ;-)

Nessie said...

Ciao Nausicaa, ormai siamo alla TROiocrazia mondialista.
Meglio riderci sopra per non dover piangere.
Insider no, ho frequentato per un po' il blog di Foa per studiarmi bene il fenomeno da vicino, ma questi titolari dei blog che non li neutralizzano non sono esenti da colpe.

Da Rossi poi è diventato una vera e propria latrina. Obiettivo dei troll, raggiunto: quello di trasformare qualunque luogo di discussione in un vespasiano coi graffiti sconci.
Eppure basterebbe comportarsi come fa la sottoscritta con questo blog: selezionare attraverso la moderazione. Non ci vuole molto.

Nausicaa said...

Selezionare attraverso la moderazione significa perderci del tempo. E per questa casta il tempo è denaro. Significa rischiare l'impopolarità cassando qualche commento non idoneo né pertinente o addirittura irritante e provocatorio che può essere facilmente impugnato dal troll in oggetto come "atteggiamento antidemocratico" e "non pluralista".
In altre parole i cronisti in oggetto devono metterci la faccia e mostrare il coraggio sfidando l'impopolarità.
Meglio fare come dice Jacopo: tenersi quei click che fruttano pure dei soldi.

Nessie said...

Vedo che alla fin fine prevale sempre il motto del vecchio Petrolini:
"Io non ce l’ho con te, ce l’ho con quello che sta vicino a te e non ti butta di sotto" :-)



Anonymous said...

ho un esperienza ormai ventennale di troll maturata , ben prima dei blog , da quando frequentavo usenet .
Internet è sempre stata infestata da "agenti" , allora principalmente posti nelle sede dei servizi e nei sanctasanctorum delle banche e delle aziende di intermediazione finaziaria . Gli stessi blog nati dopo ( ma prima delle piattaforme attuali) nacquero quasi tutti gestiti da "uomini" del sistema. Un mio amico "smanettone" ci fece un grosso studio per anni scoprendo da dove realmente scrivevano certi "padanisti" e certa "destra antisistema " e " sinistra antisistema ": il loro lavoro allora aveva appunto lo scopo di attirare l' utenza politicamente "uncorrect" schedarla e poi buttare tutto in vacca lasciando spazio libero ai troll.
la nascita delle grandi piattaforme di discussione basate in U$A ha poi reso obsoleto questo "fishing" locale e ha talmente allargato la base della discussione da rendere impossibile un controllo puntuale "locale" . Infatti se un blogger "sistemico" ( e ancora ce ne sono ) ripete troppo smaccatamente quel vecchio giochetto semplicemente viene abbandonato e chiude ( vedi l'inesorabile declino delle diverse POL e dei successivi CdC)
Quindi la situazione ora non è grave, nel senso che in quei blog dove il moderatore e gli utenti si attengono a semplici regole di prudenza e correttezza i troll non potranno fare nulla e quei blog aumenteranno e il proprio seguito perchè il desiderio di una onesta informazione è ormai inarrestabile con metodi "democrtici" e "legali".

Altra questione sara' quando questi bloggers saranno direttamente minacciati ( è gia successo e succederà ). Contro questa minaccia l' unica difesa sta nel numero , infatti l' ossessione del sistema è adesso concentrata su twitter dove gli utenti "attivi" sono milioni e non possono essere tutti minacciati. Twitter doveva servire per le "rivoluzioni colorate" ma gli ha fatto backfire...😈
ws

Nessie said...

Ottima testimonianza di esperienza informatica. Grazie, ws. Usenet che funzione ha oggi?

Chiunque abbia avuto altre esperienze di troll, fake, flamer, influencer, & altri mostriciattoli affini, è pregato di narrarcele.

Anonymous said...

Argomento d'attualità. WS ha detto gran parte di quello che avrei detto io. Se ne può dedurre che il vero troll è oggi chi gestisce la risorsa e i disturbatori sono solo comprimari. Due parole sull'etica. Quando ancora non esistevano i sistemi grafici era già un tema dibattuto, ma si trattava di risorse controllate e costose per cui si pagava fior di quattrini ad ogni telefonata ed era richiesto un abbonamento personale. Quindi era virtualmente impossibile nascondersi dietro all'anonimato o, almeno, i gestori avevano l'elenco di ogni utente e gli utenti erano comunque quattro gatti. La differenza, oggi, la fa il numero. E' comunque possibile oggi come ieri conoscere l'identità dell'eventuale disturbatore professionale, ma è lo scopo stesso di queste risorse ad essere cambiato. Oggi si tratta di un fenomeno di massa.

G.Stallman

Nessie said...

E' possibile conoscere l'identità del molestatore professionale, ma nessuno dei gestori di blog lo fa o lo fa fare. La verità è che si vuole una "centralizzazione" della CENSURA e demandarla sempre a chi crea il mezzo stesso, in luogo di farla gestire ai privati cittadini. Con ciò, si dà la stura alle varie Boldrine che proclamano poi la Giornata nazionale (e prima o poi sarà Internazionale) del Bullismo. Ieri perfino a Sanremo hanno mandato le "vittime" (alcuni bambini) sul palco a esternare contro il bullismo. Semplicemente patetico!

Ma di questo passo - stiamo attenti - avremo anche la Giornata Internazionale della Lotta contro le Bufale. Ovvero la BUFALA COSMICA

Ovviamente in mezzo a tanto zelo, i troll al loro servizio (poiché sappiamo che sono a loro libro paga), continueranno imperterriti a farla franca.

Nessie said...

PS: specifico meglio: "Giornata nazionale del cyberbullismo". Di questo passo, ci faranno sopra un musical hollywoodiano.
Magari col titolo di "CyberBulli e cyberPupe".

Che mondo di deficienti!

SILVIO said...


”ASTANA “ BERGOGLIO = IL TROLL ANTI-CRISTIANO

ASTANA è l’anagramma di SATANA.

Ma , volendo disambiguare, ASTANA è anche la capitale del Kazakhstan, Paese asiatico ricco di oro e di petrolio in cui impera incontrastato il presidente miliardario Nursultan Nazarbayev.

ASTANA è, altresì, la capitale ONU della ”ONE WORLD RELIGION” (= “Unica Religione Mondiale”) ., in quanto ivi si celebra - in un munifico palazzo fatto costruire apposta da Nazarbayev - l’annuale “Congresso dei Leader Mondiali delle Religioni Tradizionali” :
” CONGRESS OF THE LEADERS OF WORLD ANDTRADITIONAL RELIGIONS”
http://www.religions-congress.org/index.php?lang=english

Quivi - se Hillary Clinton fosse stata eletta presidente Usa – si sarebbe concluso – nel maggio 2017 – i l duello all’ultimo sangue tra Bergoglio e Nursultan Nazarbayev (musulmano) per aggiudicarsi il titolo di pontefice della satanica’ “Unica Religione Mondiale”, messo in palio dall’ONU.

Ma , come si sa – Satana fa le pentole ma non riesce a fare i coperchi per cui il tutto è finito “in ramengo” con l’elezione di Donald Turno (cristiano).

Il quale detesta l’ONU, la ”ONE WORLD RELIGION”, Bergoglio, Nazarbayev ed ogni altra persona e cosa che richiami al “Nuovo Ordine Mondiale” progressista- globalista , nemico giurato della sua Presidenza.

Aldo said...

C'è di buono che in un'annata c'è un massimo di 365 giornate (una in più negli anni bisestili).

Nessie said...

Silvio, come sei criptico! :-) A breve ci vuole un decifratore automatico per comprendere i tuoi anagrammi con doppia e tripla valenza su ASTANA. Ho sentito che Troll-Bergoglione ha in mente il livellamento di religioni, ma non sapevo che l'ONU avesse aperto una gara d'appalto tra lui e l'islamico Nursultan Nazarbayev.

Ho aperto il tuo link e cosa vedono i miei occhi? Un bel palazzo del Kazakistan costruito a Piramide massonica chiamato Palace of Peace and Accord. Mancava l'occhio di Horus. Ormai si sentono così sicuri del fatto loro che non si nascondono nemmeno più.

Nessie said...

Aldo, non ho capito... Siamo sempre sul calendario di Frate Indovino?

Aldo said...

No, no, Frate Indovino questa volta non c'entra. Il riferimento era a questa mania di istituire giornate di questo e quello come se fossero noccioline. Prima o poi 'ste giornate finiranno, no? Se non altro per ragioni di capienza.

Nessie said...

Sì è davvero pazzesco. Ti fanno capire che i santi, martiri e i beati cristiani non contano una mazza,che il calendario gregoriano è meglio buttarlo nella spazzatura e che l'unica religione è quella dell'ONU e delle loro fottutissime giornate mondiali per....

Oggi, 8 febbraio giorno di San Girolamo. D'ora in poi nei miei post vedrete riapparire santi e beati. E non per spirito di bigotteria, ma per non sentire queste boldrinate Onusiane della Giornata Mondiale del vegano, del paralitico, del cyberbullismo, contro il femnminicidio e palle varie.

SILVIO said...


Ma no, Nessie, non sono criptico.
La verità è un’altra.
Questa.

Non posso e non voglio porre in ombra i tuoi topic né sostituirmi a te.

La mia “missione” è quella di fornirti un valido supporto con commenti documentati e stringati sino all’osso, per cui mi è d’obbligo sintetizzare al massimo.

Nella fattispecie, l’anagramma in questione è chiaro come la luce del sole:

ASTANA =[ capitale KAZAKHISTAN + capitale “ ONE WORLD RELIGION” dell’ONU + ONU + Nursultan Nazarbayev + Bergoglio + Hillary Clinton + “Muovo Ordine Mondiale” progressista-globalista] = SATANA

Anonymous said...

In questo sarei ottimista. se la UE dovesse durare ancora due anni sarebbe anche troppo. All'ONU non ne darei più di cinque.

G.Stallman

Nessie said...

Silvio, guarda che mi diverte estendere il concetto di Troll a Bergoglio:-), e mi sembra perfettamente in tema... Dopotutto è stato un gran falsario usurpatore.

O come lo si chiama nel linguaggio informatico un "fake".

Nessie said...

Stallman, stavolta cinque anni per l'ONU mi pare davvero troppo ottimistico.Comunque mai porre ostacoli alla Provvidenza.

Nessie said...

Silvio, a proposito di Troll-Bergoglio, oggi ha lanciato un nuovo slogan con la rima: "Se si aiutano i migranti i peccati diventano bianchi". Sembra il lancio di un detersivo per il bucato:

http://www.ilgiornale.it/news/papa-frase-si-aiutano-i-migranti-i-peccati-diventano-bianchi-1231390.html

Non passa giorno che non scandisca il calendario dell'ONU. E oggi, tanto per rimanere in tema, ha scandito la giornata (mondiale, of course) contro la tratta degli schiavi.

Alessandra said...

La Boldrini lancia la campagna antibufale con tanto di videomessaggio, hashtag e raccolta di firme online con gli immancabili testimonial vip. Firme che LA (mi raccomando!) presidente della Camera si premurerà di consegnare ai rappresentanti del mondo della scuola e dell'università, dell'informazione, delle aziende e dei social network.

http://gds.it/2017/02/08/bastabufale-boldrini-lancia-la-campagna-contro-le-notizie-false-sul-web_626415/

Guarda caso, proprio ieri Twitter ha fatto la sua dichiarazione di guerra al bullismo, ai troll, alle notizie false ecc.

http://www.lastampa.it/2017/02/07/tecnologia/news/twitter-dichiara-guerra-a-bulli-troll-e-notizie-false-Zbi5pmeWRGgAHkrF3pbEHJ/pagina.html

C'è pure Beppe "Pizzagate non esiste" Severgnini a parlare di "rieducazione" - parola molto pericolosa.
Magari ci fa una nuova serie di libri e poi andrà a promuoverli dalla sua amica Lilli.

Nessie said...

Ciao Alessandra. Intanto come è evidente, si fa d'ogni erba un fascio e si spara nel mucchio indistinto, per poter invocare un bel provvedimento-legge repressivo e censorio. Il cyberbullismo nelle community per ragazzini è altra cosa dal fenomeno del troll guastatore, ed è anche facilmente identificabile in quanto si tratta di un fenomeno individuale o ristretto a pochi individui. Inoltre, i troll guastatori e sabotatori vengono infiltrati proprio da loro, per far saltare tutti quei siti che oggi chiamano sprezzantemente "populisti", rei di fomentare financo "il declino della democrazia".

«Essere informati è un diritto, essere disinformati un pericolo» così si pontifica.

Sì, ma quel che in realtà si vuole continuare a fare è far pagare ai cittadini con denaro pubblico, la stampaglia delle banche e degli oligarchi, quella che oggi nessuno se la fila più. Non si danno pace che sia diventata cartaccia per pattumiera. E ora sognano di mettere le loro zampacce anche su Internet.

SILVIO said...


La notizia sui “peccati che vengono sbiancati in caso di aiuto incondizionato e totale ai clandestini” mi era sfuggita , Nessie.

La logorrea di Bergoglio è oramai fuori controllo, è difficile starle dietro.

Tra l’altro, spara esimie bischerate che potrebbero far breccia sui “bantù” incolti ma non sulla cristianità colta e consapevole.

Non sembra nemmeno un gesuita (maligni e diabolici sì, ma prudenti come il serpente mitologico nonché maestri di sofisticatissimi inganni dialettici) .

La ragione di ciò evidente.

In gioventù, Bergoglio era un tecnico di modesta levatura, che conduceva una vita normale con tanto di fidanzate al seguito.

All’età di 33 anni, decise di cambiar vita ed entrò nell’ordine dei Gesuiti.

Per quanto detto, è lampante che a Bergoglio manchi - non solo l’autentica vocazione religiosa , tipica nei predestinati da Dio a servirlo – ma anche quella solida formazione culturale che matura dopo decenni, coltivata sin dall’infanzia col sostegno di docenti di assoluto valore.

In ciò, papa Benedetto XVI è di un altro pianeta rispetto allo scellerato argentino.

Paolo said...
This comment has been removed by the author.
Nessie said...

Sì Silvio, questo prelato "fake" abusivo spara solo esimie bischerate e in un poco tempo vorrebbe azzerare quella cristianità colta e consapevole che si è creata nel corso di secoli con atenei universitari, monasteri e abbazie, biblioteche minuziosamente conservate. Bischerate sparate in rima, modello Corrierino dei Piccoli. Ma piccolissimi.

Poco sopra con Aldo sembrava che io scherzassi con la faccenda del calendario gregoriano che vogliono sostituire con l'almanacco Onu sulle giornate mondiali. In realtà Bergoglio non è in grado di tenere un'omelia su un argomento spirituale e per così dire alto. Osserva tutto il calendario Unesco e noteria da te che Bergoglio quando esterna lo fa sempre seguendo l'agenda di queste precise date:

http://www.centrounesco.to.it/?action=view&id=337

SILVIO said...


Quanto “all’Apocalisse Immigrazione”, bisogna assolutamente parlare del ”Malta-Plan” , approvato nei giorni scorsi a Malta dall’UE.

Il pericolo è grave, seppur mitigato dal mutato scenario internazionale, sopraggiunto dopo l’elezione di Donald Trump.

Al riguardo, un blogger tedesco ha pubblicato nel suo sito questa immagine, che parla più di mille parole:

Immagine della Germania nel 2030 :
http://www.fondsk.ru/images/myfls/jan2017/s15011703.jpg

Nessie said...

Ciao Paolo, non so perché per te le "scie chimiche" sono la conditio sine qua non per proseguire nel tuo intervento, anche se sono fuori topic con l'argomento del post.
Okay, ti rispondo: le modificazioni climatiche (e quindi anche le guerre climatiche) esistono e sono prodotte dagli uomini; pertanto anche le scie chimiche ne fanno parte. Però non chiedermi di aprire un topic sull'argomento, del quale non ho competenza.

Nessie said...

Sì, Silvio, quell'immagine del blogger, parla più di tante parole. E nelle banlieues parigine esiste già e si chiama "razzismo antibianco".

Anonymous said...

Qui ci hanno fatto uno studio enciclopedico un po' all'americana su tutta la tipologia e gamma umanoide e subumanoide dei troll e della trollosfera. Perché è vero che la blogosfera si sta trasformando sempre più nel suo contrario: la trollosfera:


https://www.ipredator.co/troll/

Z

Nessie said...

Ho dato una rapida letta. Ma vedo che si sofferma troppo su fattori psicologici individuali "all'americana" e poco o niente su quelli politici dei mandanti.

La blogosfera diventa trollosfera (e proprio oggi me ne sono presa una visione aggiornata sui blog de "Il Giornale") nella misura in cui i loro amministratori praticano il laissez-faire.

Nei blog ospitati dalla stampa di sinistra è difficile che i troll ci mettano piede. E se scrivessero cose ultraconservative non organiche alla loro linea editoriali, i loro cronisti non si fanno problemi: censurano e non pubblicano affatto.

E si badi bene, non lo fanno coi troll, ma con comunissimi lettori-commentatori. E' capitato ad un mio amico che ha avuto l'infelice idea di andare a commentare da Severgnini. Commento non gradito? Non pubblicato.