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27 May 2016

Piccoli e grandi ponti crescono




Che cosa porta a devastare i nostri più pittoreschi luoghi geografici e artistici per favorire "ponti", passerelle più o meno mobili allo scopo di riempirlo di turisti, visitatori, ma soprattutto favorire collegamenti? Il messaggio di queste "grandi opere" perennemente in corso da quando c'è la Ue è chiaro: nessun uomo può pretendere di sentirsi un'isola e di starsene in santa pace in un luogo appartato. Niente deve essere mai più come prima, ma tutto dev'essere modificato, ribaltato, rivoluzionato in materia di trasporti, di collegamenti, di viadotti, di ponti, secondo il dogma di Schengen. Guai a chi costruisce muri, ma sì ai ponti anche se galleggianti, anche se basculanti e pericolanti. Del resto le banconote euro parlano chiaro: non si vede più un ritratto d'artista, di scienziato, di musicista, di navigatore-scopritore dei quali menare vanto e gloria, ma ponti, viadotti, arcate, carte geografiche. Gli Italiani, storicamente i più sensibili al problema in quanto l'Italia ha dato i natali al maggior numero di  genialità, avrebbero dovuto aprire gli occhi proprio a partire da queste tristi bigie banconote. 
Arrivo al dunque. Hanno deciso di collegare Montisola (o Monte Isola)  sul lago d' Iseo, alla terraferma. Idem per l'adiacente isolotto di San Paolo  di proprietà dei Beretta. Indovinate un po' il nome dell'architetto? 
Christo, colui che compirà il miracolo di farvi camminare sulle acque. Se nomi come questo, non sono presagi!...Per rimanere in tema di miracoli, Christo è anche colui che impacchetta e imbusta palazzi d'epoca pensando  forse di trasferirli, altrove, con l'aiuto degli angeli, come la Santa Casa di Loreto. Vedere qui. 

Dopo Iseo tocca a Montisola. Sono partiti questa settimana i nuovi test tecnici per «The Floating Piers», opera dell’artista bulgaro Christo che collegherà Montisola a Sulzano dal 18 giugno al 3 luglio. All’isola di San Paolo, di proprietà dei Beretta, è stata effettuata la posa di alcuni blocchi galleggianti per testare la sicurezza della struttura. L’isola di San Paolo e Montisola saranno infatti collegate alla terraferma con una passerella lunga 3 chilometri. Il prezzo, dieci milioni di euro, è interamente coperto dall’artista che finanzierà «The floating piers» (i moli galleggianti) mettendo all’asta i bozzetti dell’opera: la passerella sarà aperta 24 ore su 24. E’ già record di prenotazioni per i battelli che porteranno turisti e discepoli di Christo  (quello bulgaro, si intende), alla passerella. (fonte Corsera-Brescia).

Il cosiddetto artista  nonché artefice del cosiddetto evento consiglia di salire sulla passerella scalzi. In ogni caso sono assolutamente vietati i tacchi. Come pure ci sono le seguenti limitazioni:


  • Vietate le corse
  • Vietati gli skateboard, i pattini e le biciclette
  •  Sì a passeggini e, ovviamente, a carrozzine
  • Non vi potrete avvicinare alla passerella dal lago, con un’imbarcazione
  • Gli animali potranno accompagnarvi durante questa esperienza. Sì ai cani purché al guinzaglio e con museruola
Ma soprattutto….. Concessi i tuffi per fare il bagno!

Montisola e i pontili galleggianti 


Prima di questa "cura" a Montisola si andava con normalissimi battelli con passeggeri a numero chiuso e gli specchi d'acqua erano liberi e senza briglie. Ma sapete già com'è la tendenza dei tempi: tutti all'arrembaggio! Siamo all'ideologia e alla filosofia dell'interconnessione  e del collegamento permanente. Non devono più esserci "luoghi isolati" e non raggiungibili, o comunque con accessi limitati. 
Riuscite a immaginare l'eredità e le conseguenze di questa iniziativa plateale ?

D'ora in po' tutti gli arcipelaghi italiani potrebbero venire "collegati" con la terraferma: Arcipelago ligure con Palmaria Tino, Tinetto (dove esiste già un analogo progetto in corso) , Arcipelago Elbano, Arcipelago della Maddalena, Isole Pontine, Arcipelago Campano, Arcipelago Arcipelago Eoliano, Arcipelago delle Egadi, delle Tremiti. isolette al largo della Laguna veneziana, le isole Borromee del Lago Maggiore, l'Isola di S. Giulio sul Lago d'Orta,  ecc.

E non è tutto. Pare che l'annoso ponte di Messina del quale si parla dal dopoguerra, che dovrebbe collegare la Sicilia al resto dell'Italia, si farà. Ce lo chiede l'Europa. Racconteranno la solita fòla della "ripresa del Mezzogiorno", grazie a detto ponte. Udite, intanto, queste affermazioni.



“Da siciliano non posso che sottolineare la positivita’ di questa idea azzerata nel giro di pochi giorni dal governo Prodi – ha detto il capogruppo di Area Popolare al Senato, Renato Schifani -. Non credo si debba ripartire da zero, ma da quello che gia’ abbiamo, il Ponte in buona parte si autofinanzia da se. Penso che potremmo concludere questa legislatura con un grande risultato”. Per la sottosegretaria alle Infrastrutture e Trasporti Simona Vicari “non ci sono piu’ alibi e scuse per non poter andare avanti, l’essere collegati alla terraferma per noi che viviamo in Sicilia e’ un fatto indispensabile”. Eppoi, si sa, "i ponti uniscono". (da Il Ponte che aiuta la Sicilia).
Italia Bella? Non più uno Stivale, ma  tutto un unico lungo Ponte.

Ce lo dice Bergoglio, ce lo dice l'Europa; lo dicono pure Garofalo, Schifo-Schifani del Ncd. Eppoi volete mica scherzare? Con l'esodo biblico dall'Africa all'Europa avremmo, grazie al ponte di Messina, la possibilità di trasformare in fretta l'Europa in Eurabia, Eurafrica e Eurasia.

Risultati?  Ponti d'oro agli invasori.





24 May 2016

Austria, Hofer non deve vincere




Dopo tanti articoli disgustosamente allarmistici sull'eventuale vittoria alla  presidenza di Norbert Hofer in Austria  era scontato il risultato: ha vinto il verde Alexander Van der Bellen che naturalmente si vanta di essere stato a sua volta un profugo. La tecnica è sempre la stessa: creare l'allarme xenofobia per poi chiamare tutti quanti i benpensanti a raccolta. E se non bastano i numeri c'è sempre l'opzione "voto per corrispondenza" (il meno verificabile che ci sia). Per l'ennesima volta sono costretta a ripetermi: xenofobia proviene dal greco  ξένος ovvero xenos, "straniero" e φόβος, phobos, "paura". Ovviamente aver paura dello (o degli) straniero-i non è una colpa né un demerito ma la legittima reazione ad un pericolo. E il pericolo c'è e si vede quotidianamente: l'invasione.
Fitta, pressante, quotidiana, come mostrano le immagini. Come si vede sui treni al Tarvisio.  Come si vede al Brennero. Che dovrebbe fare uno stato piccolo  con una superficie di malapena 83.879 km² se non cercare di difendersi, preservarsi, conservarsi, venire in soccorso dei suoi cittadini? Ha ancora un senso parlare di "nativi" e "autoctoni" da proteggere?
E invece no, la solita macchina mediatica si è messa in moto preventivamente in maniera pressante. Allarme populismo! allarme ultranazionalismo! Allarme pangermanesimo del leader Hofer! Hofer va fermato! Hofer ha trascorsi nazisti!

Film già visto, già sentito  e già rivisto. "Ottimista e di sinistra", come il malinconico erotico Stomp di Lucio Dalla,  è il pesce lesso Gentiloni: «Chi governa non deve dare un messaggio di paura», sottolinea secondo cui la lezione che arriva dal voto austriaco è proprio un insegnamento anti-xenofobo, che va contro i paventati muri di frontiera.
Lo sa o no, Gentiloni che la civiltà europea ha potuto essere tale, proprio grazie a muri, frontiere, confini certi (limes) e pattugliamenti di navi?
A Poitiers nel 732 dp. Cristo i Franchi con a capo Carlo Martello fecero muro contro gli islamici che dalla Spagna cercarono di penetrare nel continente europeo. Per salvarsi dalle invasioni barbariche i monasteri benedettini issarono alte mura all'interno delle quali poterono mettere in salvo i reperti della civiltà con la loro solerte opera di amanuensi di testi pregiati che altrimenti sarebbero andati distrutti. A Lepanto grazie alla flotta della Lega Santa promossa da papa Pio V si fermarono altre invasioni saracene. E nel 1683 fu  sotto le solide mura di Vienna che  venne respinto l'assedio mussulmano in aspra battaglia condotta da Giovanni Sobieski.

Giovanni Sobieski e l'Assedio di Vienna

Ben ne scrisse Antonio Socci a proposito di Bergoglio, il papa che vuole ponti ad ogni costo, favorendo l'invasione e con essa, l'estinzione della civiltà europea, già culla della civiltà greca, romana e cristiana.

Frattanto ieri la Boldrini giunta a Schengen ha gettato nel fiume Mosella le chiavi di un lucchetto. Ma non era un lucchetto di promessa d'amore come quelli di Federico Moccia, bensì un gesto simbolico, un sigillo per riaffermare, insieme ai suoi omologhi dell'Unione europea tra cui il Presidente dell'assemblea francese Bartolone e il presidente della camera dei Deputati del Lussemburgo, l'importanza della libera circolazione degli uomini, delle merci e dei capitali in Europa. Insomma, il dogma di Schengen non si tocca e va  addirittura sigillato. 

Ci si fosse gettata lei nella Mosella, insieme ai lucchetti!

21 May 2016

Pannella e la sua rivoluzione colorata


Pannella Giacinto detto Marco è dipartito e...requiescat. La Pannelliade santificatoria è finita poche ore fa a Piazza Navona con la "cerimonia laica" e tanto di feretro itinerante issato sul palco, orchestrina jazz che suonava "Quando i santi marceranno" (When the saints go marching in). Nel mentre, scorrevano sullo schermo installato, numerosi filmati in bianco e nero di lui da giovane, come si addice a una diva sul viale del tramonto. Avevamo un star hollywoodiana nella politica e forse non ce ne siamo accorti. Pannella fu il primo a introdurre la politica-spettacolo e il sensazionalismo all'americana nel nostro paese (si pensi alla candidatura a deputata della pornostar Ilona Staller detta Cicciolina o alla sua buffa Tribuna politica imbavagliata ai tempi della tv in bianco e nero),  costume che oggi si è diffuso al punto che molti politici fanno corsi di "immagine" in Usa. Lui era un bell'uomo, prima che i suoi digiuni e i suoi stravizi mandassero in rottamazione il suo fisico, e riuscì ad affascinare perfino J.P. Sartre e a far iscrivere Jonesco al Partito Radicale. Molti dei personaggi dello spettacolo ebbero trascorsi radicali (Enzo Tortora, Modugno, Pasolini, Mariangela Melato, Vasco Rossi, la stessa Oriana Fallaci, Vittorio Sgarbi, Gigi D'Alessio, Francesco De Gregori, Aldo Busi, Oliviero Toscani solo per citarne alcuni). Pertanto usava e abusava del suo "carisma" anche e soprattutto per ottenere finanziamenti.

Tuttavia è necessaria una fredda disamina su un piccolo partito che però ha influenzato più d'ogni altro la storia del  costume nel nostro paese con divorzio, aborto, abolizione della leva obbligatoria. E con percentuali da prefisso telefonico, con l'eccezione di quel 1979 dove ottenne molti seggi e  i radicali triplicarono i loro risultati.. Ma non se ne fecero niente di quei seggi sul piano parlamentare, perché Giacinto detto Marco, è sempre stato un gran dissipatore e perché non era la "presa del potere politico" e la sua gestione che lo interessava, ma fare il "guastatore", il sabotatore di  tutto l'esistente. E' per questo che la sua figura è stata circondata da un alone di "misticismo" circa il suo conclamato "disinteresse per il Potere". Dobbiamo però saper guardare oltre il velo della mistificazione.

Ma prima una cosa: con Pannella e i radicali abbiamo avuto la prima rivoluzione colorata (o delle rose, che è il suo simbolo) e telecomandata nel nostro paese. Fu lui introdurre spillette gialle, gadget, sciarpe e simboli vari, gazebi, banchetti in perenne allestimento . Poi il costume si è diffuso nelle repubbliche baltiche (rivoluzioni arancioni in Ucraina e delle rose in Georgia) , in Medio Oriente, e in Estremo Oriente. Vedremo perché.
La rosa nel pugno (la rose au poing), simbolo di forte laicità e anticlericalismo che pare provenga dalla rivoluzione francese, era già il logo dei socialisti di Mitterand che lui riuscì ad ottenere per il suo partito dallo stesso presidente francese. In seguito dovette pagare il logo  al grafico Marc Bonnet (che per strana coincidenza si chiama come lui e porta il cognome "bonnet"  come il bonnet rouge, il berretto frigio della rivoluzione francese). Pare, per una cifra di 50 milioni.



Liberale, liberista, libertario (e libertino).
Pannella proviene dal vecchio PLI e ne uscì per fondare il suo partito. Con lui iniziò l'operazione di deideologizzazione dei  partiti, tant'è vero che lui stesso amava definirsi con una squadernata pletorica di titoli:  radicale, socialista, liberale, liberista, libertario, federalista europeo, anticlericale, antiproibizionista, antimilitarista, non violento e gandhiano. Troppa grazia! A tale scopo teorizzò la doppia militanza che doveva sfociare con un tesseramento al PR, anche se si era militanti di altri partiti (una sorta di doppia lealtà).  Con questa  sua inclusività   e onnipresenza è riuscito a smantellare il mito della "militanza organica" e a creare disaffezione ai partiti (la sua famosa lotta contro la partitocrazia).
La verità è che con lui iniziò a farsi largo un liberal-liberismo all'americana (la fine del welfare in economia, che tanto piaceva a uno dei suoi come Benedetto Della Vedova). Lo stesso sistema elettorale maggioritario all'americana (che peraltro non funziona) è stato promosso e ottenuto proprio da lui e da Segni.
Il libertinismo nei costumi sessuali teorizzato da lui stesso col suo ménage aperto con la sua compagna Mirella Parachini, il bisessualismo, la fine del matrimonio e della famiglia. I "radicali liberi" sono liberi dagli affetti familiari.

Transnazionale, transpartitico e trasversale (ma in realtà sovranazionale)

Pannella a cui i confini nazionali sono sempre andati stretti, ha sperperato un mare di denaro nel disegno megalomane e fallimentare del partito Transnazionale che aveva 20 sedi nel mondo, da Baku nell'Agerbaigian a New York..."Fu lì che vidi i solidissimi rapporti esistenti tra la Bonino fequentatrice con Mario Monti del Gruppo Bilderberg, e lo spregiudicato finanziere George Soros, il quale nel 1999 prestò 1 miliardo di lire ai radicali",  così confessò l'insider del Partito Radicale Danilo Quinto  al Giornale, poi fuoriuscito da quella gabbia di matti che era la sede di Via Torre Argentina, dove si viveva in promiscuità assoluta. E qui abbiamo una prima spiegazione di chi c'era dietro alle sue rivoluzioni colorate. 

Non violento, gandhiano ( in realtà despota)
I digiuni di Pannella erano ispirati al Satyagraha di derivazione gandhiana. Ma a differenza di Gandhi, Pannella era inutilmente logorroico e in perenne sovraesposizione, lamentandosi costantemente di come i media lo ignorassero. Palle! In realtà non c'è mai stato un politico così in sovraesposizione, coccolato e vezzeggiato dalla stampa come lui. Ma Giacinto era in realtà troppo Narciso per ammetterlo e si mostrava incontentabile. E' anche un mito che fosse un non violento. Pannella è sempre stato despota, prepotente, rissoso e autoritario coi suoi, una sorta di Rasputin ipnotico. Sapeva affascinare molti giovani che pensavano di ricevere  da lui, le chiavi di casa per  uscire la sera, disubbidire ai genitori, farsi di canne; ma è altrettanto vero che poi si comportava come un Crono che divorava i figli impedendone la crescita (caso Capezzone docet). 

Obiezioni civili, FUORI, droga libera e antiproibizionismo, amnistia, associazione Luca Coscioni

Intorno ai radicali pullulavano e pullulano ancora una pletora di associazioni fittizie che sembrano un po' come i fatidici cannoni di Mussolini: in realtà sono sempre ideazioni di Pannella e dei radicali che saltabeccano dalle obiezioni civili, alle carceri con indulti e amnistie (figuriamoci, con l'emergenza criminalità che abbiamo!). Un tempo prima dell'Arcigay c'era anche il FUORI- Fronte Unito Omosessuale Rivoluzionario Italiano (con a capo Angelo Pezzana che si fece perfino arrestare dalla Troika sovietica - quella vera - di Breznev e si fece la galera in Urss).
Dall'antiproibizionismo delle droghe leggere e non, alla Luca Coscioni che dietro alla parola:  per la libertà di ricerca scientifica, nasconde in realtà Testamento biologico ed eutanasia. Ovviamente anche i "diritti civili" devono avere carattere transnazionale e costituiscono un ottimo espediente per mettere i piedi in casa d' altri con la scusa dell'apertura alla "civiltà" dei popoli. Vecchie storie che ormai conosciamo anche troppo bene, ma il cui promotore  antesignano del  fenomeno fu lui, Giacinto detto Marco. Ecco perché Mattarella gli concede lo spazio di Montecitorio per le esequie, mentre Renzi promette che completerà la sua agenda. Pannella li ha già battuti tutti  quanti sui tempi e ora può passare il testimone e riposare in pace. Per un istrione come lui, anche il funerale non poteva essere che uno spettacolo con la cassa itinerante a tempo di dixieland. Gli è riuscita perfino l'impresa di convertire il Papa e il portavoce vaticano Federico Lombardi che afferma: 

È una persona – che ci lascia una bella eredità dal punto di vista umano e spirituale per la franchezza dei rapporti, la libertà d’espressione e soprattutto per la dedizione totalmente disinteressata alle cause nobili. Aveva un impegno politico e sociale che non cercava il proprio interesse ma era attento ai problemi delle persone più deboli.


Pannella Santo subito! Anche il calendario gregoriano subirà modifiche più consone ai tempi, in quanto a nuovi santi e beati.

17 May 2016

Lo Scudo missilistico Nato in Romania





Che succede? Non doveva essere il "terrorismo internazionale" la priorità assoluta della Nato? E L'Isis? O Is, o  Isil o Daesh? Insomma, e il Califfo? non è più la Madre di tutte le  Priorità, a quanto pare.
L'Impero Globale a guida americana (detto Impero del Bene) ne sta pensando un'altra: lo scudo antimissile in un'ex base sovietica posta in Romania in località detta Desevelu  a circa 180 km a sud-ovest della capitale Bucarest. Per la cerimonia sono giunti il premier romeno Dacian Ciolos, il Segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg e una delegazione americana.
Stoltenberg ha dichiarato che “la Nato si impegna solennemente nel problema sicurezza della Romania”, facendo anche riferimento a fantomatiche e mai provate “azioni aggressive della Russia” in Ucraina.

In verità  si tratta di una vera e propria provocazione e un’arma offensiva contro la Russia, che gli americani dislocheranno prossimamente anche in Polonia. nella base di Redzikowo, a due passi dall'enclave russa di Kaliningrad.
 L'Alleanza atlantica appare sempre più una costola del Pentagono e i partner della Nato sembrano sempre più ridotti a ruolo di comparse, in un’alleanza che ormai esprime solo il punto di vista degli anglo-americani e di alcuni partner dell’Est europeo, la cui tradizionale paura dei russi viene nutrita con la promessa di rafforzamenti militari statunitensi lungo la nuova “Cortina di ferro”. E' questo  un commento preso non da stampe alternative o siti di controinformazione, ma dallo stesso "Sole 24 ore".  
Ma limitarsi, come fa la stampa mainstream a parlare di "nuova guerra fredda" sembra alquanto riduttivo ed edulcorante  rispetto ai nuovi pericoli insiti.  
La guerre non si dichiarano più  da quel dì,  e -  bei tempi andati - quando c'erano gli ambasciatori coi dispacci. Le nuove guerre, si fanno e basta. E la Nato ha tutte le buone e cattive intenzioni di trascinarci in una guerra non dichiarata ma insidiosissima,"contro i nostri interessi" .


Frattanto Mosca non sta di certo a guardare né si beve la panzana che tutto ciò sia per la difesa dell'Europa dal "terrorismo internazionale" o da possibili attacchi da parte dell'Iran,  e le sue risposte sono state durissime. Perciò il portavoce del Ministero degli Esteri russo Maria Zakharova, dichiara con toni allarmati:
Quello che vediamo dai nostri partner occidentali non può essere chiamato tradimento, è possibile solo tra amici molto vicini. E' una mossa vile, una violazione degli accordi. E' un rifiuto della posizione russa, è un imbroglio che la difesa missilistica non venga creata contro la Russia ma solo contro l'Iran"


La rappresentante ufficiale del ministero degli Esteri ha avvertito che, vista la situazione, Mosca si riserva il diritto di reagire.
"Considerando come la situazione si sviluppa oggi, ovviamente ci riserviamo il diritto di compiere un'azione di risposta," — ha sottolineato la Zakharova. (fonte: Sputnik news) .

Nel mentre, c'è anche la possibile messa a regime del TTIP, il trattato di Partenariato Transatlantico per il commercio e gli investimenti,  e tutti i suoi acronimi correlati ai servizi. Il tutto, all'insegna della segretezza in alcune parti,  perfino per i  deputati, come dichiarato dalla stessa Boldrini 

"Gli Stati Uniti, che già occupano militarmente l’Europa con la Nato, hanno deciso di conquistarla anche economicamente col TTIP. L’accordo, in corso di perfezionamento, è la strada per accedere più facilmente ai suoi mercati e condizionarli dall’interno. Ma è anche un modo per farle terra bruciata intorno, rendendo inagibili gli spazi commerciali euroasiatici, nonché gli scambi strategici con paesi come Russia e Cina, tornati alla ribalta mondiale negli ultimi anni. Questo è il punto fondamentale della questione. Chi sostiene che gli Usa, con tale accordo di libero-scambio, vogliono invaderci con i loro prodotti spazzatura e sovvertire le basi sanitarie delle nostre società, dice una falsità. Questi argomenti deboli servono proprio a far fallire la battaglia contro il Transatlantic Trade and Investment Partnership che, per noi, genera problematiche di origine (geo)politica ben più complesse di quelle alimentari, ambientali, sanitarie o culturali portate avanti dagli ambientalisti o dai gruppuscoli pregiudizialmente anti-statunitensi". (sito: Conflitti e Strategie  ).

Forse dire che si tratta di "falsità" appare un po' forzato. In effetti, però,  la parte ecologica e sanitaria legata alla sovranità  agro-alimentare e all'autenticità dei prodotti è solo uno dei molteplici  aspetti che vanno contro i nostri interessi. Anche nella storia del passato le guerre si fecero a colpi di commercio. 
Quasi certamente  i motivi della messa a regime del TTIP e dell'accelerazione delle migrazioni di massa, hanno  molto a che vedere con le mire di aggressione ed espansive dell'"Impero del Bene" e delle sue strategie geopolitiche,  parallelamente all'indebolimento e alla subordinazione completa  dell'Europa. Ancora una volta, più che sua "alleata", sua ancella.

12 May 2016

Il disastro (annunciato) arcobaleno




C'era da aspettarselo e personalmente non mi sono mai fatta delle illusioni. Con un atto autoritario Maria Etruria Boschi ha posto la fiducia al ddl Cirinnà, sulle unioni dette "civili" impedendo di fatto emendamenti e modifiche. Soprattutto "perdite di tempo", perché secondo l'aretina "siamo già in ritardo rispetto ad altre nazioni". Una volta tanto è vero: ma questo è un segno di civiltà italica rispetto ad altri paesi, prontamente conculcato dalla falsa Madonnina infilzata.  Hanno aspettato qualche mesetto per confezionare il pacco (da febbraio al Senato,  alla Camera a  maggio), ma state certi: questa è gentaglia che studia attentamente la tempistica. A differenza di quei cialtroni dell'opposizione che non parano mai un solo colpo, un po' come fanno quei portieri sgangherati delle squadrette di periferia. Meriterebbero di venir legnati solo per questo. 
Alla Camera detta legge divisiva e autoritaria è passata con 369 SI, 193 No e 2 astenuti. 
Balli, canti, vessilli sventolanti,  lacrime di commozione di qualche gaio parlamentare dai nervi troppo scossi, nastrini e coccarde arcobaleno distribuiti a piene mani a cani e porci, e ovviamente il grande happening davanti alla Fontana di Trevi dai giochi di luce iridati,  con Maria Etruria che ci mancava poco si mettesse a fare pure Anita Ekberg  tra gli zampilli  del  famoso fontanile berninano: "Marcello, Marcello... come here...come here!", magari col gatto in testa procuratole dalla gattara Cirinnà. 

Ma  a quante tragiche farse deve ancora assistere  questo disgraziato paese?  Maria Etruria sorrideva col nastrino arcobaleno sulla giacca, mentre il suo Putto Mentore  da Facebook dedicava la vittoria ad una cara amica lesbica a nome Alessia Ballini.  Vince l'Ammore e  siamo alle glicemie.


Vabbé, c'è la consolazione di una raccolta di firme per referendum abrogativo, che forse non raggiungerà mai il quorum, che forse non vincerà perché i media li detengono e li  manipolano pur sempre  loro. Eppoi volete mica dubitare? La madre di tutte le priorità storiche e sociali  è il matrimonio gay, l'adozione dei figli del partner omo, la reversibilità che si vuole togliere alle vedove per dare agli omosessuali (vero Tito Boeri dell'INPS?).  E se proprio  di soldi non ce n'è, allora meglio che il carrozzone INPS vada a ramengo per tutti, specie se etero, che poi sono la maggioranza. 

Insomma da oggi la Grecia e la Spagna sono più vicine: pezze al culo alla totalità dei  cittadini, ma coccarde e nastri rainbow per tutti quanti, tutti buoni come te (good as you). GAY, embrassons-nous! GAY, engagez-vous! 
L'omosessualizzazione globale segna la sua vittoria annunciata e Ivan Scalfarotto tra un pianto di commozione e l'altro, preannuncia già l'estensione della Legge Mancino per chi osa, fiatare,  ribellarsi e criticare. Tempi duri per la maggioranza, quella vera, quella etero. 

10 May 2016

Ideologia gender e sdoganamento della pedofilia




Il libro UNISEX di Gianluca Marletta ed Enrica Perucchietti  non è solo un testo interessante e utile ma addirittura necessario. Al punto tale che ha suscitato clamori, minacce di  roghi e iconoclastia dai Piagnoni del "sessualmente corretto" e dalle lobby LGBT, presenti nei social forum.  Basta leggere qui.  Sul web circolano parecchie recensioni di questo testo imperdibile. Tra le quali questa sul Giardino delle Esperidi e quella del compianto Johnny Doe. Un testo sul marasma "di genere" e su come le oligarchie mondialiste sognano di manipolare la natura  intrinseca dell'uomo allo scopo di renderlo omologo e suddito a quel progetto sempre più avanzato di  Nuovo Ordine Mondiale.

Ma  è  sul capitolo specifico relativo al tema della pedofilia, contenuto nel volume in oggetto,  che desidero soffermarmi, alla luce di fatti agghiaccianti accaduti in questi giorni come quello della piccola Fortuna Loffredo  e dell'omertà intorno ad essi. Ma - si dirà - questi di Napoli sono ambienti particolarmente degradati. Esiste però, una  pedofilia praticata in ambienti alti presso élites inarrivabili, composte da individui insospettabili che è  ancora peggiore, perché in quei casi non se ne viene mai a capo e la cortina del silenzio è ancora più fitta con le indagini della Magistratura regolarmente depistate (vedasi il caso Marcinelle in Belgio). E' contemplata inoltre presso queste stesse élites, una progressiva "educazione" allo sdoganamento della pedofilia ben descritto nel libro sopra citato. L'APA (American Psychiatric Association) ha precisato nel suo ultimo manuale del 2013 che la pedofilia è da considerarsi un "orientamento" come gli altri. O meglio, un "orientamento normale della sessualità umana".

L'evoluzione linguistica portata avanti dall'APA mostra con ogni evidenza che è in corso anche una trasformazione culturale mirante a legittimare la pedofilia e a ipersessualizzare l'infanzia  proprio come immaginato da Huxley ne "Il Mondo nuovo". (op. cit. pag.146)


L'APA ha già tentato a partire dal 1998 di "sminuire" in un suo rapporto, l'idea che i rapporti sessuali tra bambini e adulti debbano comportare necessariamente dei traumi nei più piccoli.


I due autori hanno pertanto registrato come "negli ultimi decenni si stia spingendo per normalizzare e persino legalizzare, la pedofilia, alzando progressivamente l'asticella e abituando così la popolazione, nonostante le critiche dell'opinione pubblica, ad accettare lo sdoganamento della pedofilia che in fondo rappresenta l'ultimo tabù della società occidentale".  Uno sdoganamento progressivo e graduale che si sta consumando nei manuali psichiatrici, nella burocrazia, ma soprattutto nello spettacolo che espone bambini in atteggiamenti maliziosi. E' il caso recente del talent show "Ballando  con le stelle" dove è capitato di vedere bimbetti ancheggianti in procinto di muovere la zona pelvica come dei John Travolta in formato bonsai. Inutile appellarsi all'ipocrisia della carta di Treviso, che in realtà non tutela affatto i più piccoli. Molti di questi programmi tv "ammiccanti" e maliziosi vengono fatti registrare nel pomeriggio, fingendo di "non voler esporre i minori". Poi li distribuiscono alla sera. 

La stessa ideologia gender, cavallo di battaglia del dott. John Money, viene presentata alle masse come vessillo irrinunciabile in difesa delle "minoranze". Nelle alte sfere di detta ideologia la pedofilia e la pedosessualità non solo non viene considerata un crimine esecrabile, ma ritenuta un punto imprescindibile del progresso della morale umana. Ecco come la pensa Alfred Kinsey (quello del famigerato rapporto sul sesso che porta il suo nome) al riguardo:

Il problema della pedofilia sarebbe un falso problema, dal momento che non esisterebbe il pericolo di corrompere l'innocenza dell'infanzia che tanto ripugna le coscienze, perché quest'innocenza sarebbe solo uno dei tanti miti inventati. (p. 150)

Dunque -  è la conclusione dei due autori del libro - "poiché sarebbe il bambino stesso, secondo gli ideologi del gender, a ricercare il contatto erotico con gli adulti, nulla si opporrebbe a uno sdoganamento della pedofilia: una pedofilia che si vorrebbe non violenta e rispettosa delle scelte del bambino".
Capito come e cosa  si insinua nelle pieghe del genderismo? 

Nel capitolo del libro L'educazione sessuale secondo l'OMS si mette in evidenza come i timori di coloro i quali reputano prossimo venturo uno sdoganamento della pedofilia, trovino appigli concreti in ambigue iniziative recenti da parte delle associazioni mondialiste come l'OMS che nel documento ufficiale del 2010 insiste sulla progressione della scoperta, dello sviluppo e dell'esplorazione sessuale dei bambini. E' un PDF scaricabile in rete. Eccone uno stralcio:


I bambini provano sensazioni sessuali perfino nella prima infanzia. Tra il secondo e il terzo anno di vita scoprono le differenze fisiche tra maschi e femmine. In questo periodo cominciano a scoprire il proprio corpo (masturbazione della prima infanzia, autostimolazione)  e può succedere anche che cerchino di esaminare il corpo dei loro amichetti (gioco del dottore). I bambini imparano a conoscere il loro ambiente sperimentando e da questo punto di vista la sessualità non è diversa dalle altre aree. (p. 156)


Dopo essersi presi la nostra economia reale, dopo aver risucchiato i nostri risparmi, dopo aver messo in precarietà le nostre abitazioni con pesanti tasse immobiliari, dopo aver fatto saltare gli stati-nazione per il tramite di  un debito inesigibile, dopo aver pianificato il disastro dell'invasione-sostituzione, ora vogliono corrompere, rubare l'innocenza e  l'identità dei bambini, sognare di manipolare l'uomo a partire dalla più tenera infanzia, ipersessualizzare l'infanzia mediante perverse stimolazioni, allo scopo di impedire il libero sviluppo socio-affettivo dei bambini.  Corrompere mediante "sporcizia", come chiamò papa Ratzinger la pedofilia.

Altro che "abusi" come si  è limitato a dire Bergoglio! "Abuso" è anche non pagare chi lavora per te. La violenza e la predazione sessuale è ben di più di un semplice "abuso". E un predatore sessuale di infanti che uccide le sue piccole vittime, non è un semplice "abusatore".

Se la ricorda ancora la  terribile frase del Cristo sulla macina al collo da mettere a chi osa dare scandalo a un fanciullo, costui? 

La liberalizzazione (e legalizzazione) della pedofilia sono dunque i prossimi obiettivi dei "grandi architetti" della coscienza di massa?
E' quanto si chiedono i due autori alla fine di detto capitolo, insieme a tutti noi. Non ci è dato di saperlo, per ora.

"A partire dall'attuale sentire comune, sembrerebbe difficile far accettare la pedofilia al grande pubblico; ma sarebbe lo stesso dopo qualche anno di mirata e costante propaganda mediatica"?

Personalmente penso che un popolo che delega l'educazione e la formazione dei minori a questi viscidi predatori immondi senza reagire adeguatamente e  con veemenza, meriti senz'altro l'estinzione.




05 May 2016

Un'Europa da neurodeliri!




L'UE sta dando i numeri ed è sempre più in difficoltà, a causa di legittime decisioni unilaterali di quegli stati nordeuropei che hanno ben compreso che il modo più celere e spedito per far saltare quel che resta della loro sovranità è farli invadere da torme di stranieri. Pertanto corrono ai ripari con controlli, barriere, chiusure di Schengen. Arma di distruzione di massa è una e una soltanto: l'ACCOGLIENZA. Inoltre crescono i partiti identitari (si veda il recente caso Austria). Allora la Ue come risponde? Si è trasformata in una cortina di ferro da vecchio Est, un rottame corrotto e repressivo della vecchia Guerra Fredda. Non ragiona, SANZIONA.
La Ue ha presentato una proposta in base alla quale gli stati membri che non vogliono accogliere i rifugiati dovranno pagare multe da capogiro: 250.000 euro per ogni clandestino rifiutato? Questi ci vogliono morti, falliti, carichi di immigrati e sostituiti dopo morti. Del che, non dovranno attendere molto

Secondo le nuove regole ogni Paese potrà accogliere al massimo il 150% della sua capacità, stabilita in base a Pil, abitanti e altre variabili. Gli altri verranno distribuiti. Chi si rifiuta dovrà sborsare 250 mila euro a profugo. La Commissione europea, vuole rivedere il trattato di Dublino che regola la distribuzione degli stranieri nei Paesi europei, introducendo delle multe salatissime agli Stati che rifiutano l'accoglienza. Come? peggiorandolo, naturalmente.

Bruxelles vuole quindi proporre l'introduzione di una multa pari a 250.000 euro per ciascun ricollocato respinto (tale è il valore pecuniario dato al profugo).
L'esecutivo europeo vuole che gli Stati membri ospitino una certa quota di profughi, in modo da alleggerire il fardello dell'accoglienza che attualmente grava sopratutto su Italia e Grecia, al fine di smistare le 160.000 persone giunte nei due paesi del Mediterraneo verso il resto d'Europa.
La solfa è sempre quella: un tanto a te, un tanto a me, e tutti giù per terra! Benvenuti in Paneuropa! Tu chiamala se vuoi, condivisione.

Per quanto concerne il nuovo sistema che introduce il pagamento di una sanzione pecuniaria pari a 250.000 euro per ogni profugo respinto, esso di certo rappresenta un deterrente (leggi: un ricatto) per chi vuol rifiutare l'accoglienza. Il nostro Paese nel 2015 ha speso 3,3 miliardi per l'accoglienza l'Unione le ha destinato fondi per 560 milioni, quindi i ricavati delle multe potrebbero aumentare i fondi destinati ai Paesi ospitanti. (fonte: gnubik).
E non è tutto. Poi c'è l'eliminazione dei visti per la Turchia che entra così di fatto nell'area Schengen coi suoi 79 milioni di mussulmani. La Commissione europea darà il via libera condizionato alla Turchia per l'eliminazione dell'obbligo di visto per i cittadini del Paese all'interno dell'area Schengen.


La Turchia dovrebbe rispettare 72 requisiti per ottenere la liberalizzazione dei visti: un funzionario europeo ha fatto sapere che al 21 aprile Ankara ne aveva soddisfatti meno della metà. La portavoce della Commissione europea, Mina Andreeva, ha tuttavia evidenziato i progressi sul lato turco: "La Turchia ha fatto molti sforzi nel corso delle ultime settimane e dei giorni scorsi per soddisfare i criteri, tra cui ad esempio l'accesso al mercato del lavoro per i rifugiati non siriani". Tra gli ostacoli più grandi vi è rifiuto di Ankara a riconoscere Cipro come membro dell'Unione europea e le sue violazioni sui diritti civili e delle minoranze, sulla libertà di espressione e dello stato di diritto. (fonte: il Giornale).

In altre parole, ecco un altro bell'inchino, una vera genuflessione della Ue al Despota ottomano di Ankara Recep Tayyp Erdogan, che di volta in volta rialza la posta delle sue richieste. Senza contare i tre (c'è chi dice sei)  miliardi di euro che ha già intascato con la scusa dei "migranti", di cui si fa ignobile scudo. Il sito Voltaire.net ha rivelato che in realtà questo denari servono a finanziare la guerra turca contro la Siria. Qui le rivelazioni. E noi paghiamo per questo disgustoso imbroglio.

Poi ci sarà l'imminente referendum su Brexit di un giugno che è già alle porte. Insomma c'è molta carne al fuoco e tutto ciò non li tiene tranquilli. Per questo mostrano senza freni il loro volto grifagno e stanno ricattandoci in tutti i modi.
Il 9 maggio hanno il coraggio di istituire la cosiddetta Festa dell'Europa? Facciamoci tutti quanti in coro una sonora pernacchia!





01 May 2016

Primo maggio, su coraggio!




Chi  deteneva  il trust, il monopolio delle piazze, chi sapeva mobilitare "le masse", come si dice nel vecchio slang marxista, ora è al Potere. Inutile pertanto invocare ribellioni a questo stato di cose. Prima sostenevano una potenza nemica l'URSS, poi dopo il crollo del Muro hanno fatto armi e bagagli e senza un minimo di disamina (la famosa "autocritica") si sono trasferiti a sostenere la finanza apolide, l'attuale costruzione liberticida della Ue di Maastricht nonché l'unica superpotenza rimasta sulla piazza, gli USA. Da bruciatori professionisti di bandiere a stelle e strisce ne sono diventati gli adoratori. Curiosamente, da ex adoratori dell'URSS e dell'Est, sono diventati oggi,  i peggiori detrattori della Russia di Putin.
 Poi c'è stato e c'è Obama che è di colore e allora non si può nemmeno più bruciare il manichino di un presidente del genere, come fecero con altri suoi predecessori bianchi nei loro cortei: sarebbe "razzista" e richiamerebbe subito alla mente i crimini del  KKK. Certo che l'hanno pensata bella, i globalisti: evitano perfino il cosiddetto "dissenso" di piazza, brandendo lo scudo pretestuoso del "colore". 

Chi ha memoria per ricordare i vecchi cortei del PCI "Yankee go home" era uno dei loro slogan favoriti. Ora siamo al "Welcome Yankees! ", anche se ci trascinano in guerra, anche se ci riempiono di immigrati fino agli occhi (il discorso di Obama alla Merkel contro i Muri), e la nostra patria (homeland) è la loro. Dopotutto siamo in tempi di "condivisione", come si dice nel linguaggio informatico. Il lavoro è sparito, l'industria è smantellata e desertificata. Chi passa nelle aree industriali un tempo floride della Lombardia, del Piemonte e del Veneto, vede solo capanni dismessi dai vetri rotti e infestati dalle liane e sterpaglie, regno di bisce e topi.
La classe operaia non va né in Paradiso né all'Inferno: semplicemente non esiste più. Desaparicida. Come non esistono più i commerci, le botteghe storiche, l'artigianato.



Verissimo che è la pletora dei dipendenti pubblici, degli alti burocrati, degli alti papaveri di stato, rimasti i soli a fare casino e a parlare di "diritti acquisiti". Mentre il resto delle cosiddette "masse" è spaventato, annichilito, fiaccato da una crisi che sembra non aver mai fine. Senza contare i numerosi suicidi ad opera di quella testa d'ariete dell'Usura bancaria detta Equitalia. 

Ma il perché sull'esistenza degli ampi strati del settore pubblico è semplice: sono rimasti l'unico zoccolo duro che sostiene elettoralmente il PD. E se il PD perde loro, perde la sua "attuale base elettorale" di consenso. 
Quanto alla scelta delle oligarchie nei confronti dei partiti di sinistra (un tempo PCI, poi  "la Cosa" di Occhetto, poi Pds, poi Ds e oggi Pd) vale quel che ebbe a dichiarare il fu avv. Agnelli, che, non a caso,  si buttò a sinistra e fu senatore per l'Ulivo: poiché a detta sua "la sinistra ha più radici nel sistema". Con questa frase, sapeva bene di cosa parlava.

Quel che trovo stupefacente, invece, è che quando la Fornero fece la "controrifoma" delle pensioni e i sindacati risposero con uno scioperetto-burla di malapena 4 orette, nessun lavoratore prese d'assalto la CGIL che li ha svenduti così miseramente. Ricordo a chi se ne fosse dimenticato che la "tecnica" Elsa Fornero proviene dal PCI e fu consigliere comunale per una lista civica a sostegno del  Pd a Torino. Alla faccia dell'imparzialità "tecnica"!
Tutta la Trimurti è responsabile, ma in particolare la CGIL che nel settembre 2011 ebbe la faccia tosta di fare un corteo per invocare Monti e far destituire il Berlusca. In tv si notavano nel corteo alcuni cartelli con le scritte che invocavano Monti il Salvatore, lo ricordo benissimo. "Noi vogliam Monti" stava quasi per "Noi vogliam Dio che è nostro padre". Si portavano avanti  i trimurtini, molto avanti rispetto a quanto è poi accaduto. 



E accadde poi l'eliminazione dell'art.18, col  loro pieno omertoso consenso. Accadde la controriforma della pensioni Fornero e gli esodati . Accadde la stipula del Job's Act imposto da Renzi verso cui i rappresentanti sindacali fecero finta di pigolare il loro dissenso. Accaddero le truffe sui risparmiatori che depositavano i loro soldi alle "banchette rosse" e si ritrovarono con un pugno di mosche. Una buona mano alla chiusura degli impianti industriali la diede anche la Magistratura: inquinamento, corruzioni... tutto quanto fa buon brodo pur di smantellare, delocalizzare, dismettere ed eliminare fisicamente le fonti del lavoro. 


Domani (che è già oggi)  è il 1 maggio e ci sarà il consueto concertone pop in diretta tv per tenere buone le "masse", organizzato dalla Trimurti. Altro che panem et circenses! C'è la crisi, ma la Trimurti i soldi per pagare i cantanti li trova. E' per il Bene delle "masse"! 

Quella messa in alto. è una foto che nessun lavoratore e nessun italiano dovrebbe MAI dimenticare: la Camusso a Cernobbio al Forum Ambrosetti che se la ride a crepa panza con Monti mentre si abbuffa di cibo al suo stesso desco. Poi ci sono le risate di gioia di Bersani, sempre con Monti. Le sganasciate pacchiane di Renzi con Marchionne. Quindi la vignetta (mitica) di Krancic che mostra una massa all'ammasso implorante un governo di golpisti, quello del 2011-2013 affinché li sfruttino e li tartassino ancora di più. Da allora la situazione è solo peggiorata. E a gestire la società italiana ci sono ancora loro al comando.