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26 April 2016

Rassegna stampa(glia) contro i partiti identitari


Norbert Hofer leader del  FPÖ

Questi titolacci si commentano da soli. Guardate e osservate voi cosa si permette di scrivere la nostra stampa sulla vittoria del  FPÖ in Austria. Se poi leggete il contenuto (che vi risparmio), non crediate di trovarci un'analisi corretta sull'invasione, sulla pressione che i paesi confinanti con l'Est hanno dovuto subire in questi anni. Sul fatto che l'Austria è piccolissima (come del resto l'Italia) e, a differenza dei nostri governanti, cerca ancora di mantenere il suo giardino intatto e pulito.Quale reato!

Presidenziali in Austria, al primo turno vince il partito di estrema destra Fpo. Avvertimento xenofobo al super-vertice di Hannover (Huffington post)


Austria: al primo turno delle presidenziali trionfa il partito di estrema destra.  (Corriere della Sera)

LO TSUNAMI HOFER SULLE PRESIDENZIALI IN AUSTRIA: VINCE L'ESTREMA DESTRA, FUORI PARTITI TRADIZIONALI - (rai News)


Austria, l'estrema destra vince il primo turno delle presidenziali (sky TG 24)


Austria, presidenziali: trionfa al primo turno il candidato dell'estrema destra anti-migranti (la Repubblica)


Austria, presidenziali: estrema destra in testa al primo turno (Il Messaggero).


Elezioni Austria, l’ultradestra anti-migranti di Hofer avanti al primo turno. Al ballottaggio sfiderà il leaeder dei Verdi  (Il Fatto quotidiano).

Va un po' meglio con "Libero", che almeno li chiama "nazionalisti" e si augura la fine di questa Europa:

Austria, trionfano i nazionalisti: l'Unione Europa sempre più lontana, a fine mese la petizione contro Bruxelles  (Libero quotidiano).

Meno bene, invece,  Il Giornale che per accontentate il suo padrone di riferimento e il suo pallino per i "moderati" (leggi: il PPE, ovvero uno dei più forti schieramenti eurocratici) , si appiattisce sulla vulgata mainstream: 

Austria, svolta anti immigrati: è il trionfo dell'estrema destra  (il Giornale).

Potrei andare avanti ma mi fermo qui. Non posso fare a meno di fare una constatazione paradossale. Abbiamo fatto ben Tre Guerre di Indipendenza contro l'Austria per cacciare "l'invasore". E anche una Guerra Mondiale, quella del '15- '18,  per rivendicare "le terre irredente" ("non passa lo straniero" della Canzone del Piave).  E ora siamo conciati a dover subire invasioni barbariche dall'Africa, dall'Asia, dall'Est, dall'America Latina. 

Oh Austria felice! Era meglio, a questo punto, chiedere l'annessione a voi, che essere ridotti così. In nome di quale "Progresso" ci tocca subire tutto ciò?

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Qui la Marcia di Radetzky della Filarmonica di Vienna: 

https://www.youtube.com/watch?v=azFmhFvoYbI

E qui il valzer di Johann Strauss (padre) "Voci di Primavera": 

https://www.youtube.com/watch?v=jD3LcGEGn5M

Auguri al  FPÖ , per il secondo turno! Che sia una primavera...austriaca. 

23 April 2016

Obama non vuole la Brexit




E' ufficiale: la Ue è una creatura americana. Macché Unione Sovietica europea! macché EURSS come scriveva Bukovskij nel suo saggio. Sarà "sovietico" l'impianto burocratico, ma poi, come è evidente, quello europeo è un assetto che  piace tanto Oltre Atlantico. Chiedetevi perché. Obama non è nemmeno venuto a presiedere alla conferenza sul clima, da tanto è preoccupato per il referendum inglese del  giugno  prossimo, e  gli rode non  poco l'idea di una Gran Bretagna che si distacca dalla Ue. Non gli piace che si crei un effetto domino.  Non gli garba affatto che l'Alleato di ferro, non faccia più la sua stampella in Europa. Con la scusa di venire a fare gli auguri a Oetzi, la mummia regale  che compie 91 anni, in realtà  viene a cercare rassicurazioni da Cameron. Galeotta fu l'intervista che il presidente americano rilasciò l’11 marzo scorso all'Atlantic Magazine, allorché accusò Cameron e Sarkozy di essere  i responsabili della destabilizzazione della Libia. “Il Paese oggi è nel caos per l’incapacità di Londra e di Parigi di gestire il dopo Gheddafi”. Pare che Cameron non abbia gradito e che tra i due ci siano stati degli attriti. Curioso che con la Clinton al suo servizio, la quale alzò trionfante le dita in segno di vittoria dopo che  Gheddafi venne trucidato barbaramente e sodomizzato coi pali, parafrasando  la frase di Giulio Cesare " We came, we saw, he died" , ora Obama abbia pure l'ardire di scaricare chi lavorava per lui  (i due alleati Nato) attribuendo loro l'intera responsabilità del disastro libico.
Forse lui non c'era; o se c'era, dormiva. 

E' inoltre un caso se tre settimane dopo scoppiò lo scandalo del Panama Papers, tra gli implicati compare proprio Cameron con grave danno per la sua immagine? Forse un avvertimento per tenerlo sotto tiro? In politica tutto è possibile e niente è mai come  appare.  

Intanto qui su Zero Hedge, ecco i "consigli fraterni" di Obama ai Britannici. Consigli o minacce? Poi la sviolinata sulla "fratellanza" e alleanza di ferro che sconfisse il nazi-fascismo. Seguita dall'avvertimento di rischiare contare di meno, in caso di uscita, in particolare negli scambi commerciali con gli Usa.
Sì,  ma nessuna amicizia è mai eterna nella vita, e Barack se ne deve fare una ragione. Che Cameron preferisca fare gli interessi della GB piuttosto che degli USA, mi pare più che legittimo: ciascuno in politica  persegue i propri tornaconti. Con l'eccezione dei nostri politici,  sempre servi e lecchini alle dipendenze altrui, fino a farsi harakiri e a svendere in modo ignobile gli interessi dei loro cittadini.   


Che gli interessi della tanto magnificata "governance mondiale", confliggano non poco con quelli degli stati-nazione, è sempre più evidente. Vedremo in concreto, se quello di Cameron sarà qualche giro di valzer solitario o se andrà a compromettere quella che nei secoli si è consolidata come un'alleanza di ferro. Per il momento si definisce contrario al referendum, e dichiara di volersi spendere per il NO all'uscita della GB dalla Ue.  Tuttavia,  ciò non è sufficiente a tenere tranquillo Obama che è venuto a strigliare gli "alleati di ferro" al punto da aver irritato gli euroscettici, gli eurocontrari come  il sindaco  di Londra Boris Johnson, (nella foto), il quale gli ha dato del "mezzo keniota" ipocrita. Che poi è la verità, dati i natali paterni. Perciò non si capisce nemmeno lo zelo dei laburisti che accusano Johnson  di essere "razzista". Da quando in qua citare la nazionalità  di provenienza è "razzista"?  
Forse mi sbaglierò, ma l'ultima parte del mandato  presidenziale Obama è da patetico "Sunset Boulevard".  


18 April 2016

Greci alle armi e papi scafisti




Strano destino quello della Grecia. Molte delle sue pittoresche isolette (non solo Lesbo), contano ormai più torme di "profughi" che nativi. Eppoi dicono che questa non è invasione. L' Osservatore Romano riferisce che  il presidente della conferenza episcopale cattolica ellenica mons. Fragkiskos Papamanolis rivela che la situazione da quelle parti «ormai non è pacifica. E non sa come si svilupperà,  perché «cresce l' esasperazione della gente». gli abitanti hanno cominciato a comprare armi».

Papamanolis dà ragione ai profughi perché «non resistono nelle situazioni disumane nei centri di accoglienza», ma anche alla popolazione locale «perché temono vedendo reazioni violente dei profughi, saccheggi di negozi, specialmente di generi alimentari. Il male è che gli abitanti hanno cominciato a comprare armi. In televisione un venditore di articoli per la caccia diceva che in un mese ha venduto più fucili che in un anno». E infine  «anche il governo ha ragione, perché non ha la possibilità economica di fare quello che sarebbe necessario, perché le casse dello Stato sono vuote». (fonte Libero quotidiano tramite Dagospia) . La solita ipocrita  langue de bois vaticana: un colpo al cerchio, l'altro alla botte.

Mi pare che ci sia una sostanziale differenza fra chi invade e chi invece viene invaso e non può difendersi. Ma Oltretevere fanno i pesci in barile e tutto è permesso.
Uno scenario da guerre civili di questo tipo è altamente pericoloso, perché trasforma gli stati della Ue in scenari da libanizzazione e da balcanizzazione. Perché gli abitanti della Grecia hanno diritto di sentirsi sicuri a casa propria senza trasformare la loro vita in un Far West dove vince il pistolero più lesto e dal tiro più  preciso. Significa inoltre che il governo Tsipras è peggiore perfino dei peggiori che lo hanno preceduto, in quanto non sa garantire incolumità e sicurezza dei suoi cittadini e non tiene conto della demografia e della densità abitativa di un paese piccolissimo, in buona compagnia col nostro Coniglio Alfano.

Ma a far precipitare la situazione, ecco spuntare Francesco giullare, pardon, scafista di Dio.
Non gli bastava la "pagliacciata di Lampedusa" del 2013:  aveva bisogno di un replay mediatico. Così ha lanciato il suo spottone già  a partire dal nome della scelta dell'isola: Lesbo, l'isola di Saffo e quindi del culto "saffico". In questo modo acchiappa i due classici piccioni con una fava: da una parte fa la Consolatrix afflictorum  dei "profughi". Dall'altra strizza l'occhiolino alle politiche LGBT.


I latini dicevano che i nomi sono presagi (nomina sunt omina)? Bene, anche i luoghi sono presagi: Lesbo. Avrebbe potuto andare -  chessò - a Kos, a Samo, o in ognuna delle tante isolette di fronte alla Turchia,  e invece è andato proprio lì, sotto i network di tutto il mondo.  Marketing anche questo?

Se ne è accorto perfino Crozza nelle sue mattane serali in tv. Del resto l'Uomo venuto dalla fine del mondo è uso consolare trans, accelerare le pratiche per la comunione ai divorziati,  attivarsi per annullamenti brevi di matrimoni in modo da competere con Las Vegas... E adesso,  perfino a portarsi a casa sua una buona dozzina di mussulmani (si vede che non gli bastano tutti quelli che ci sono già).  Dopotutto sono tutti figli di Dio, in particolare ora che c'è l'Architetto Unico uguale per tutti. A breve in tv, un bel talent show tipo X Factor sui mussulmani ospiti del papa che cantano e si dimenano come Sister Act, magari con hijab, burqa e djellaba. E' per la loro "integrazione"...Li si metta a loro agio affinché condividano "i nostri valori".

                                    I will follow Him,
                                   Follow Him where ever he may go...

Si scherza, ma la realtà supera di gran lunga queste innocenti burle. Sentite un po' questa: pare che per lui si stiano mobilitando gli spin doctor e gli influencer hollywoodiani, per curarne l'immagine.e l'impatto mediatico La chiesa è in ribasso di fedeli e quella sinistrucola che lo sostiene a man bassa e va in deliquio per i suoi discorsi, poi a Messa non ci va e diserta le funzioni ecclesiali.
Lo sa perfino Bergoglio anche se poi infarcisce i suoi discorsi di un po' di"sinistrina" (lui la chiama così) per ingraziarseli. E allora...good morning Babilonia, il vero nome di Hollywood. Coi suoi impareggiabili maghi, la Mecca del cinema, può fare più miracoli di Gesù Cristo. 
Scusate, ma Papa Imbroglio è da rispedire in toto "alla fine del mondo" da dove è venuto. Lui, i suoi rozzi scarponi da Scarpantibus e la sua borsa nera da doganiere. 


Nel mentre, i Greci corrono ad allenarsi ai poligoni di tiro per salvare quel che resta della loro pelle: un vero reato! In Europa non si può fare: si deve crepare per il drappo blu con le 12 stelle.  Però, che cattivacci questi Greci! Non si rassegnano a voler morire. Non si rassegnano a vedere estinguere la loro civiltà.

13 April 2016

Due o tre cose sul referendum di domenica 17



Proprio nei giorni in cui escono gli imbarazzanti collegamenti tra il governo e gli aiuti alle lobby dei petrolieri, Renzi dichiara in modo sprezzante che è meglio non andare a votare.
Il voto del referendum abrogativo di  domenica prossima è, con ogni evidenza,  un voto meramente simbolico. I quesiti iniziali erano sei, ma di questi, cinque sono stati cancellati, grazie a sgambetti occulti da parte del governo. Come al solito, mostrano di avere una gran paura del voto. Oltre a cancellare cinque quesiti su sei, hanno pure deciso di non voler accorpare il voto con le prossime amministrative di giugno, sperando nell’astensionismo di massa. Sarebbe stato un bel risparmio di quattrini, poter accorpare il tutto. Ma non è andata così, e il perché è più che evidente.

Andrò a votare perché non ho mai visto né sentito uno zittificio mediatico come questo. E' la prima volta che voterò attorniata da una simile cappa di silenzio, senza le solite tribune politiche per il referendum, senza i soliti battibecchi tv sul pro e sul contro. Senz'altro noiosi, certo,  ma in grado di fornire un minimo di informazione ai cittadini.
Andrò a votare  per il SI perché Renzi tifa per l'astensione e perché Prodi invece  ha detto che voterà NO. Napolitano  dichiara di astenersi. Politicamente mi sembrano ragioni  valide per contrapporsi.
Inoltre amo così tanto il mare che non mi piace vederlo ingabbiato con le trivelle all'orizzonte: un orrore! E le zone interessate sono tra i paesaggi più  suggestivi e apprezzati dal punto di vista naturalistico. 
Per la prima volta nella storia della Repubblica, il prossimo 17 aprile gli elettori italiani saranno chiamati a votare a un referendum richiesto dalle regioni, invece che – come di solito avviene – tramite una raccolta di firme. Si tratta del cosiddetto referendum “No-Triv”: una consultazione per decidere se vietare il rinnovo delle concessioni estrattive di gas e petrolio per i giacimenti entro le 12 miglia dalla costa italiana.

Secondo gli stessi promotori, il referendum del 17 aprile è soprattutto un atto politico che serve a dare un segnale contrario all’utilizzo delle fonti di energia fossile, come il gas e il petrolio estratti dalle piattaforme offshore. In tutto, le assemblee di nove regioni hanno chiesto il referendum: Basilicata, Marche, Puglia, Sardegna, Veneto, Calabria, Liguria, Campania e Molise. L’esito del referendum sarà valido solo se andranno a votare il 50 per cento più uno degli aventi diritto al voto.
Nel referendum si chiede agli Italiani se vogliono abrogare la parte di una legge che permette a chi ha ottenuto concessioni per estrarre gas o petrolio da piattaforme offshore entro 12 miglia dalla costa,  di rinnovare la concessione fino all’esaurimento del giacimento. (fonte. IL POST) .


Il comma 17 del decreto legislativo 152 stabilisce che sono vietate le nuove «attività di ricerca, di prospezione nonché di coltivazione di idrocarburi liquidi e gassosi» entro le 12 miglia marine delle acque nazionali italiane, ma stabilisce anche che gli impianti che esistono già entro questa fascia possono continuare la loro attività fino alla data di scadenza della concessione. Questa concessione può essere prorogata fino all’esaurimento del giacimento. Il referendum, quindi, non riguarda nuove trivellazioni, ma la possibilità per gli impianti già esistenti di continuare a operare fino a che i giacimenti sottostanti non saranno esauriti.


I due "astenuti" Renzi e Napolitano: quando le disgrazie non vengono mai sole

Non voglio influenzare nessuno e parlo per me stessa,  ma un premier (per di più, abusivo) che molto improvvidamente consiglia l'astensione e concede una giornata soltanto per il voto, merita, per partito preso, la disubbidienza di massa. Inoltre in qualsiasi Paese civile dove vige uno Stato di diritto e una democrazia parlamentare, per una vicenda come lo scandalo di questi giorni, che ha portato alle dimissioni del Ministro dello Sviluppo Economico Federica Guidi con riferimento alle sconcertanti intercettazioni telefoniche con il fidanzato Gianluca Gemelli e di questi con terzi soggetti petrolieri, non sarebbe stata ridicolmente “scaricata” la singola ministra, ma tutto l’intero Governo, con tanto di Premier in testa!

Occhio al prossimo passaggio, però! Ieri si è consumato alla Camera l'ennesimo grande abuso: il via libera alla "riforma costituzionale"  della Boschi (meglio dire "controriforma") con la fine del bicameralismo e i senatori "nominati".  Tutte le opposizioni sono uscite dal'aula e i piddioti se le sono cantate e ballate tra di loro con un'arroganza senza pari. Nessun governo è mai arrivato a ridisegnare (leggi: resettare) la Costituzione da solo, senza sedersi intorno ad un tavolo con altre componenti. 
In ottobre ci sarà un referendum (per la prima volta confermativo), per  chiamare gli Italiani alla consultazione su detta porcheria e forse potrebbe essere la volta buona della spallata a questo riprovevole governo. Forse...


09 April 2016

Sbattuto fuori da casa propria




Gli ultimi fatti di cronaca di un povero disabile sbattuto fuori da casa sua, solo perché è andato a farsi curare, e con la casa occupata da marocchini che hanno prontamente cambiato la serratura e usato i loro figli piccoli quali "scudi umani", per tenere il poveretto fuori dalla porta, mi hanno condotto a fare alcune amare considerazioni. Oramai con Internet il mondo ci entra in casa, ma noi siamo monadi isolate nel mondo. Sappiamo la rava e la fava sulla dentiera di Soros, sulla marca di pannoloni che usa, viaggiamo per testate straniere, clicchiamo link che rimandano ad altri link, ma poi restiamo impotenti e inattivi di fronte ad abusi, a clamorose ingiustizie e a crimini perpetrati appena  dietro alla porta di casa nostra. Incoerenze del web, con ogni evidenza!

O  forse è proprio così che ci vogliono: eternamente"insciammiati"(passatemi il neologismo) sul monitor di un pc a reperire notizie sulle quali poi non abbiamo alcuna presa, facendoci così, desistere dalla "vera presa", laddove servirebbe il nostro intervento e supporto reale. Ma ricapitoliamo la vicenda. Il fatto è avvenuto in un rione popolare di La Spezia in Via Napoli.

Roberto Bolleri è invalido. È spezzino, e fino al 18 marzo aveva la certezza di una casa popolare. Quel giorno, ha scoperto che qualcun altro si era introdotto, forzando la porta d’ingresso. E ha scoperto anche che per rientrare, la legge impone di fare denuncia e aspettare: tre mesi, almeno. Perché l’autorità giudiziaria deve accertare, raccogliere documenti, e poi sentenziare. Insomma coi tempi biblici della nostra "giustizia" e con i risultati spesso sconcertanti e nient'affatto scontati dal punto di vista dello "stato di diritto", il poveretto rischia di farsi saltare le coronarie."Io sono l’inquilino, assegnatario, con contratto - spiega Bolleri - mentre queste persone hanno fatto una occupazione abusiva, e non intendono uscire. Ma io, a costo di sentirmi male, rivoglio la mia casa».  (fonte Il Secolo XIX).

E con santa ragione, pover'uomo! Ricordiamocene bene e stiamo in campana: prima tentano questi abusi sui poveracci che abitano in rioni popolari e magari hanno ottenuto una casa dagli enti assegnatari (è già avvenuto a Milano con l'Aler di cui diedi conto in questo post ). Quando poi queste odiose  porcherie  si diffonderanno  a macchia d'olio fino a diventare la norma, allora allargheranno il raggio del crimine dappertutto. Occorre inoltre sottolineare che sovente sono altre organizzazioni delinquenziali a fornire generalità come nome,cognome e indirizzo dei titolari delle case "occupabili" da espropriare, curandone le abitudini e le eventuali assenze da casa. E spesso si tratta di zingari che fanno questo lavoro sporco in cambio di  un compenso in denaro  sonante, da parte degli abusivi che occupano l'alloggio.
Cosa c'è di buono da aspettarsi da un paese incapace di difendere le proprie frontiere e il proprio territorio? Da chi raccatta legioni di immigrati dappertutto anche da chi invece mostra ancora un po' di fierezza territoriale nel respingerli? Si vedano i casi recenti di  Austria, Slovenia e Ungheria.
Con un governo di malfattori inetto su tutta la linea, ma capacissimo di perpetrare danni e abusi a scapito dei suoi cittadini, c'è da aspettarsi di tutto. Del resto la "precettazione sovietica degli alloggi" da parte di prefetti è già iniziata a Treviso, col pretesto delle seconde case sfitte.

Concludo il fatto del disabile fuori dalla sua casa. Pare che per la prima volta in una roccaforte "rossa" come a La Spezia sia stata fatta una manifestezione apartitica di 150 cittadini in solidarietà del poveretto. Che ci sono avvocati disposti a difendere gratis il Bolleri. Ed è giusto: potrebbe capitare a chiunque. Che l'assessore leghista  Pucciarelli si stia attivando per ottenere riscontro immediato, e che Forza Nuova sta effettuando un presidio davanti alla casa "occupata" del poveretto. Vedremo. Intanto qui il video dei tafferugli avvenuti in Via Napoli, a causa degli occupanti recidivi e arroganti che hanno sottratto l'alloggio al Bolleri.



 Ma resta la realtà: questo genere di episodi non è il primo e con l'aria che tira non sarà nemmeno l'ultimo, e solo la nostra unione e solidarietà di italiani può contrastarla con determinazione. Se aspettiamo le forze dell'ordine, campa cavallo. Men che meno, la magistratura. Senza contare che il sindaco spezzino Federici (Pd) è arrivato ad offrire un altro alloggio (quale premio di consolazione per l'abuso compiuto) alla famiglia marocchina da cui si è sentito rispondere picche, perché considerato un appartamento "troppo piccolo" per le loro esigenze.
Riflettiamoci: loro non hanno paura di esporre spregiudicatamente i loro figli "minori" ad azioni delinquenziali. Mentre gli italiani onesti non possono cacciarli fuori a pedate dai loro alloggi, "perché ci sono i bambini". E' davvero un insegnamento ben poco edificante. 


06 April 2016

Bufale fiscali con bandiera panamense




Sto cercando di capire come mai il copione hollywoodiano è sempre così maledettamente uguale a sé stesso: tutti brutti, sporchi, cattivi, ladri e corrotti tranne noi yankee. Noi che eravamo i "nostri" del Far West, noi che vi abbiamo fatto sognare quando da bambini al cinemino dell'oratorio assistevate esterrefatti alla scena di  una diligenza carica di frecce nei raggi delle ruote,  presa d'assalto da quei brutti musi rossi dipinti e con le penne in testa... Beh...a quel punto, stanchi e stremati in procinto di venire sopraffatti, arrivava la Cavalleria con squilli di tromba, bandiera a stelle e strisce  al vento e voi applaudivate, perché noi impedimmo che i bianchi venissero scotennati. Noi che,  che mentre tutti evadono nei paradisi off shore (quelli che abbiamo inventato sempre noi), siamo puri, specchiati, vergini e immacolati come colombelle. Portate in Usa i vostri soldi, e vedrete che li raddoppierete come Pinocchio nel Campo dei Miracoli.  In Svizzera non si può più,  Panama sarà messa nei rogue states, ma in Usa  invece sì, si può fare. 


Ma andiamo a Panama, inteso come banana republic. Ve le ricordate quelle lussuose imbarcazioni fantasma battenti bandiera panamense o liberiana? Più erano di lusso, più battevano bandierine off shore dette anche "bandiere di comodo". Beh, qualcosa di simile avviene anche per l'inchiesta "Panama Papers", opportunamente  orchestrata dalle "foundations" di Soros,  il pirata delle Antille, titolare del Quantum Fund, noto esponente della finanza criminale globale. Strano ma vero:  nelle "rivelazioni" panamensi dello studio Mossack Fonseca, specializzato da 40 anni nella costituzione di società anonime, non compare il nome di un solo cittadino americano. E allora il quadro diventa chiaro e si comprende bene che tutta questa storia serve per fini politici,economici e fiscali.  Ovvero per danneggiare i nemici della "governance mondiale" a guida americana come Putin,  i Le Pen (padre e figlia), ora anche il leader islandese (toh! quella stessa Islanda che ha mandato alle ortiche la finanza  tossica) e quanti si oppongono al potere dei "banksters".

Da Panama papers a Panama Pampers 

Il pretesto è sempre quello: l'evasione fiscale. Intanto si dà luogo ai soliti leaks internazionali, ovvero alla Santa Inquisizione globalista che sempre mescola abilmente il vero e il falso e il falso con il vero, come le streghe di Macbeth col loro calderone alchemico di rospi e bisce.
 I media internazionali? i soliti tromboni diffusori di carte mai setacciate, mai  analizzate, mai filtrate opportunamente con discernimento. Ma che importa? Frattanto il copione   di Hollywood con l'aiuto del ventilatore mediatico si è già messo in moto. La calunnia è un venticello...

Una cosa è certa: oggi le guerre si combattano non solo con droni e armamenti sofisticati, ma anche con strumenti non convenzionali e asimmetrici come la pirateria informatica, l'hackeraggio e la sottrazione di informazioni sensibili, lo spionaggio della privacy dei singoli cittadini. Tutto quanto fa buon brodo per poter poi "armonizzare"  (si dice così, quando si vuole uniformare e omologare) un sistema fiscale detto "corrotto" e fuori controllo,  e mettere in piedi una gestione oligarchica mondialista del fisco. Quello sì, specchiato, duro e puro.

Frattanto si è messa in moto Equitalia, pronta a fare man bassa dei cittadini italiani reprobi e transfughi negli off shore, contenuti nella lista panamense. E la toppa, stiamone certi,  sarà senz'altro peggiore del buco.