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28 February 2016

La Troika ci vuole morti





Innanzitutto due filmati brevi (meno di 5 minuti) ma graffianti e  incisivi. Per favore guardateli perché sono esemplificativi di una situazione per noi letale. Sono presi da "La Gabbia", programma condotto da Paragone, il quale ha il vizio di mescolare ospiti di regime a qualcuno capace di affermare qualcosa di decente nel solito pot pourri  dell'indistinzione mediatica. Classica tecnica da "paraculi". Così vuole il suo padrone  di La7, Urbano Cairo. Niente di nuovo nel suo programma, se non la comparsa del fantomatico signor Nessuno che le canta belle chiare in questa striscia di pochi minuti, rimanendo nell'anonimato. Forse proprio per questo. 

Io sono Nessuno e conosco il lato oscuro del potere. E so che le tempeste finanziarie non sono finite, anzi sono in arrivo tempi cupi, soprattutto per i piccoli risparmiatori e le famiglie. Matteo Renzi fa il furbo con l’Ue, in Europa c’è qualcuno più furbo di lui: l’imperatore della Bce, sua maestà Mario Draghi.

In sostanza, la BCE può comprare  i nostri titoli di stato solo se il nostro rating non è inferiore al BBB meno (-) .  E indovinate un po' come siamo messi attualmente? BBB -.  E cioè a un passo dal precipizio. Ovviamente non è vero che valiamo così poco:  è la solita menzogna mistificatrice dell'aumento del "debito  pubblico", ma sono loro che hanno il potere di "declassare" e di far fallire gli stati. 

In altre parole siamo sotto ricatto dalle solite agenzie affiliate alle grandi banche d'affari. E basta una "manina" opportuna a spingerci giù per il baratro. Si parla già di "maledetta primavera". E non sarà solo a causa dei pollini o del meteo. 

Nel secondo filmato del sig. Nessuno, c' è Renzi che fa il fanfarone, gonfia il petto, si mostra Gran Goleador, dà segnali rassicuranti ai suoi padroni elencando i numerosi compitini  fin qui eseguiti, senza sapere che dietro l'angolo i suoi burattinai sono pronti alla defenestrazione se appena osa fare il passo falso.

Io sono Nessuno e conosco il lato oscuro del potere. E so che Matteo Renzi si è messo in un bel guaio, e non sa più come uscirne. Se rispetta i diktat dell’Europa, Matteo non può mantenere le enormi promesse che ha fatto agli italiani. Ma se non obbedisce alle imposizioni di Bruxelles, rischia che lo facciano fuori.


L'Europa ci tiene d'occhio e non ha uno sguardo benevolo.  


Ecco perché se Renzi, da una parte alza la cresta, è costretto  subito dopo a  chinare la testa, a fare lo Yes Man, mostrandosi pronto ad accettare la figura del  Ministro Unico Europeo dell'Economia, che ovviamente potrebbe essere tedesco e  farà - manco a dirlo  - gli interessi della Germania. Renzi è come Arlecchino:  Servo di due Padroni ed è costretto di volta in volta a ubbidire al diktat di Bruxelles e a quello di Washington, l'ultimo dei quali è la concessione della base di Sigonella che è già territorio Nato. Ha promesso di inviare "droni difensivi", ma non è vero. Inoltre è di questi giorni il "siluro" di wikileaks sulle intercettazioni al governo Berlusconi. Apparentemente rivolto al caso di Berlusconi di  5 anni fa (ma già questo lo sapevamo e non è una novità). In realtà si parla a nuora perché suocera intenda. Insomma,  per farla breve, il messaggio in codice  è: attento Pupo! Non ti inorgoglire troppo!Tu non sei al sicuro dai tuoi Pupari. In ogni caso siamo noi a comandare.

Mettiamoci nella testa, noi Italiani, che ci hanno dichiarato una lunga temibile  estenuante guerra finanziaria basata su sistematici piani di predazione che perdura da 8 anni, e che a questa si aggiunge l'instabilità geopolitica nell'area del Medio Oriente (Siria e ora Libia dove siamo stati coinvolti senza nemmeno il  fatidico passaggio parlamentare). Mettiamoci nella mente che la Troika ci vuole morti coi suoi piccoli, medi e grandi Figli di Troika, posti al suo comando di volta in volta per opprimerci e dissanguarci in uno stillicidio senza fine. Ciascuno dei suoi nominati "a termine" ci ha portato e ci porta via, un po' della nostra vita.

Così in questo sporco gioco forse  "Renzi rischia il posto, ma gli Italiani rischiano la pelle", è l'amara conclusione del signor Nessuno. 

24 February 2016

Il lascito di Ida Magli

Ora che è finita la ridondante umbertiade dedicata a uno degli intellettuali più tromboni e  organici al regime,  dove si sono sentite scempiaggini come quella di Ovadia il quale pretende che Dio sopporti i credenti  ma  che prediliga decisamente gli atei alla Eco,  parlo,  come mi ero ripromessa,  della grande Ida Magli scomparsa il 21 febbraio  e di come abbia influenzato il nostro pensiero divergente contro la Ue.
La Magli scrisse nel '98 un libro dal titolo emblematico "Contro l'Europa". Da allora il costante impegno civile nella sua pubblicistica è stato quello di dimostrare che questa Ue ci avrebbe impoverito, resi schiavi delle banche, invasi quotidianamente da flussi migratori alluvionali in particolare islamici. Che questa Ue avrebbe perseguito espropri e ingiustizie su larga scala di ricchezze, benessere, identità e culture dei popoli europei. Mi pare che il motivo di tanta omertà da parte della stampaglia che ha cercato di silenziare le notizia della sua scomparsa, che si è  (con le poche eccezioni de Il Giornale  per cui collaborava), premunita di scrivere sciocchezze qualunquiste sul femminismo ,  trasformandola in un'icona politicamente corretta quale non è mai stata (si vedano i penosi articoli apparsi  di recente su Repubblica, sul Messaggero, sul Fatto),  sia  in sintesi questo qui.
Ne "La dittatura europea"  (2010) un capitolo importante è riservato al tradimento delle monarchie europee (quella inglese, olandese e le monarchie scandinave) nei confronti dei loro rispettivi paesi. Poi è la volta dei politici, dei pavidi intellettuali, dei media e della Chiesa. L'autrice ci racconta in prima persona,  della difficoltà di individuare solidi alleati nel contrastare un simile progetto, che privandoci de facto della sovranità monetaria ci sta privando di ogni autonomia e indipendenza tout court. Dove va dunque la moneta senza Stato? Ma soprattutto dove vanno i popoli senza Stato? La Dichiarazione universale dei diritti umani con la sua dottrina egualitarista scaturita dalla Rivoluzione Francese, applicata su scala planetaria può diventare (come diventa) un temibile strumento d' imposizione globale - il grimaldello per fare a pezzi le Costituzioni degli stati sovrani. L' immigrazionismo come strumento di decomposizione sociale e di frantumazione dell'unità culturale dei popoli, in prima luogo e di invasione coatta nonché di istigazione a scontri interetnici, in secondo luogo. Il fine ultimo, è la sostituzione delle masse autoctone con quelle allogene. La libera circolazione degli uomini, delle merci e dei capitali, quale dogma del fondamentalismo mercatista. Il mercato come unica regola di vita, imposto con una cieca quanto ottusa fede che è diventata sempre più terroristica nei confronti di chiunque tenti di contrapporvisi. Altri acceleratori di questo becero egualitarismo livellante sono il matrimonio omosessuale, l'eutanasia, le fecondazioni in vitro e gli espianti d'organi, i quali danno vita ad un autentico mercato internazionale illegale di criminali al suo servizio.

In "Dopo l'Occidente" (2012), ci racconta  che "verso il 2050 l'Europa sarà abitata da un gran numero di Africani insieme a gruppi di media consistenza di Cinesi e di Mediorientali, a causa della continua e massiccia immigrazione dall'Africa e dall'Oriente e dell'altissima prolificità di queste popolazioni, superiore in genere di almeno cinque volte a quella degli Europei. [...] La morte dell'Italia è già in atto soprattutto per questo: perché nessuno combatte per farla vivere; persino perché nessuno la piange.
È contro natura, contro la realtà dei sentimenti umani, ma è così: stiamo morendo, nel tripudio generale, con una specie di «suicidio felicemente assistito» dai nostri stessi leader, governanti e giornalisti. Non per nulla l'idea del suicidio assistito è nata in Occidente".

Da ultimo, la Russia riflesso dell'Occidente ed estrema speranza di resistenza, di conservazione e di proiezione dello spirito della civiltà del mondo. "Forse la Russia potrà occupare il posto lasciato vuoto dall'Europa, diventando finalmente consapevole di sé stessa, della propria originalità, né del tutto europea, né del tutto asiatica...".


"Difendere L'Italia" (2013) è senz'altro il più propositivo e pragmatico dei libri fin qui pubblicati. Non si limita infatti a insistere sulla denuncia dei misfatti fin qui perpetrati dall'eurocrazia di Bruxelles (si veda "La dittatura europea"). Non si limita ad analizzare i disvalori dell'Occidente che ci hanno reso così passivi, fragili e deboli nel respingere i nostri oppressori con i quali tacitamente collaboriamo ("Dopo l'Occidente"). Addirittura, l'ultima parte del saggio è dedicata alle prospettive per una nuova Rinascita della Patria. A come si potrebbe ricostruire il Bel Paese, dopo le rovine perpetrate dai banchieri e da tutta la classe politica che ha chinato il capo, permettendo il disastro che è sotto i nostri occhi. Insomma, la Magli ad un Laboratorio per la Distruzione (Lpd, per chi ama le sigle), centro operativo degli oligarchi mondialisti ed euromondialisti, contrappone un Contro Laboratorio per la Ricostruzione per la difesa di un nazione ridiventata sovrana o in via di poterlo ridiventare.
Utopie?
Può darsi, ma lei che è una famosa antropologa, sa benissimo che se è vero che le civiltà possono estinguersi a causa di invasioni demografiche, cataclismi, guerre, stragi, genocidi, è altrettanto vero che i sedimenti di antichi saperi, di esperienze, di una cultura e un' identità (le due cose coincidono) non sono fattori così facili da cancellare, nemmeno per il tramite della più pervicace volontà distruttiva.

Ultima sua fatica,  "Figli dell'uomo" (2015) per la Feltrinelli, libro tenero, struggente, ma anche crudele e atroce, nel quale Ida Magli ci spiega in duemila anni di storia perché l’uomo ha iniziato a rivolgersi verso i suoi bambini con istinto di protezione e amore incondizionato. Perché i nostri “cuccioli” non sono sempre stati considerati esseri innocenti e indifesi di cui occuparsi. Per molto tempo, i figli sono stati trattati come una proprietà, sacrificabile e sacrificata, senza veri diritti. Un viaggio sconcertante di scoperta, il suo, nel quale impariamo che l’infanzia non è (quasi) mai stata un momento  veramente magico e idilliaco per gli esseri umani.


La sfrenatezza sessuale legata all'omosessualità ha purtroppo invaso la società in tutte le sue diramazioni. Essa viene incoraggiata, blandita, coccolata dai media, dalla pubblicità, dal cinema, perfino dalle fiction televisive. Guai a dissentirne, ora che anche grazie al M5S (criticato dalla Magli, la quale all'inizio mostrò un'apertura di credito verso Grillo, subito disattesa) è passata la legge sul reato di omofobia.
Ma anche il problema dell'eccessiva femminilizzazione dei ruoli politici, culturali ed educativi occupata proditoriamente dalle donne (quote rosa), viene stigmatizzata  duramente dall'autrice.
Bambini che spariscono legati al terrificante traffico d'organi, bambini abusati da reti di pedofili (si veda il caso Marcinelle in Belgio e alle implicazioni di Jacques Delors, considerato uno dei padri fondatori di questa Ue) , bambini, oggetti di brame nelle politiche dei "diritti omosessuali" che in realtà rappresentano la tirannide dei desideri e dei desiderata. 
Ma anche bambini capaci di raccontarsi nella scrittura dipanando  la storia di se stessi in cerca di riscatto (Dickens e i suoi indimenticabili fanciulli maltrattati che poi ce la fanno a vincere la loro partita contro le difficoltà del vivere) .

C'è ancora molto da scoprire in questa brava e sottovalutata pensatrice del nostro tempo.  A noi di raccogliere il suo lascito spirituale e culturale. Non ci resta che  andare avanti.

PS: Il sito Italiani Liberi rimarrà a disposizione per la consultazione dei suoi articoli pregressi. 

21 February 2016

Non sanno più come rovinarci



Ormai ce n'è una al giorno. Per non dire, una all'ora e persino una al minuto. L'insopportabile abusivo di Palazzo non manca di riservarci continue sgradevolissime sorprese quotidiane. Se vivessimo in un paese normale il principale partito devastatore di italiani, il PD, sarebbe messo fuori legge a furor di popolo. L'ultima è legata alle pensioni di reversibilità che con una formuletta che fa da detonatore al ddl "contro la povertà", potrebbe deflagrare e rovinare buona parte degli italiani. Hai una casa? Fa cumulo reddituale nel cosiddetto Isee, l'indicatore della situazione economica equivalente. In Commissione Lavoro alla Camera è arrivata la proposta renziana di legare all’Isee le pensioni di reversibilità, fregando così migliaia di persone, soprattutto donne rimaste vedove. Ma anche uomini. Rubando contributi effettivamente versati, per anni. Sì, perché  anche quelli sulla reversibilità sono contributi regolarmente pagati dal contribuente.  


Lo Studio Cataldi ha spiegato con parole semplici cosa questo comporterebbe: “Secondo il ddl le reversibilità saranno considerate prestazioni assistenziali e non più previdenziali. Ciò significa letteralmente che l’accesso alla pensione di reversibilità sarà legato all’Isee e quindi al reddito familiare, andando a ridurre inevitabilmente il numero delle persone che continueranno a veder garantito questo diritto. Com’è noto, infatti, l’asticella dell’Isee è molto bassa (fissata spesso a redditi da fame) e per superarla, facendo saltare tutti i benefici, basta poco. Per fare un esempio, è sufficiente che una donna anziana viva ancora con suo figlio che percepisce anche un piccolo reddito da lavoro per far saltare il diritto o che la stessa donna decida di condividere la casa con un’amica (magari vedova titolare di pensione) per rendere meno grama la vecchiaia per perdere la reversibilità. A contribuire all’Isee è anche la casa: la vedova che vive nella dimora coniugale rimarrebbe così con la casa ma senza alcun reddito”.
http://www.infiltrato.it/inchieste/pensioni-di-reversibilita-novita-2016-ddl-poverta/


Ma se Poletti (ministro del Lavoro)  e Padoan (min. dell'Economia) promettono che non toglieranno nulla, che  quello sulle reversibilità non è una manovra allo studio, ma poi lasciano invariata la normativa, allora preparatevi a doverla subire quale "grilletto" già bell'e pronto per essere premuto e puntato contro di voi.
Il bottino  della Filibusta

Dopo l’allarme lanciato dai sindacati  sul taglio delle prestazioni previdenziali, il Governo ha cercato di gettare acqua sul fuoco, dichiarando che le reversibilità non saranno toccate, e che la legge metterà soltanto in atto interventi di "razionalizzazione". Ma beato a chi si fida di loschi figuri come Poletti e Padoan!

Bubbole! Il ddl è rimasto così com’è, ed il rischio dell’eliminazione della maggior parte delle pensioni di reversibilità, degli assegni sociali, familiari, e delle altre prestazioni, resta attuale più che mai: lo stesso Cesare Damiano  della cosiddetta minoranza dem ha detto che, se il testo non viene cambiato nella sostanza, il pericolo del taglio alla reversibilità ed agli altri trattamenti resta.  Bella scoperta! L'avevamo capito anche noi.

Qui il testo in PDF del ddl. 

Quanto ai sindacati, è ad essi che dobbiamo già la tepida reazione di malapena tre orette di sciopero, fatte a fronte della pessima riforma sulle pensioni imposta dalla Fornero, quella per cui  molti Italiani stanno soffrendo. Non dimentichiamolo mai! Essi sono pertanto, parte integrante del Problema: bravissimi a fingere di chiudere le porte delle stalle quando i buoi sono  già scappati.  

15 February 2016

Il Re degli sgambetti teme lo sgambetto




E' un periodo che Renzuccio nostro si mostra nervosetto e si mette perfino a lanciare anatemi contro quella Ue a cui deve così  tanto. Sta riscoprendo il furore "euroscettico"a scoppio ritardato, poverino. Ricordate quando fu nominato da Napolitano facendo le scarpe a Letta jr?  (#hashtag: Enrico stai sereno), perpetrando il fratricidio? Strada facendo, si è fatto un bel po' di nemici.  Pesta piedi di qua, pesta piedi di là, ora a quanto pare è venuto il suo turno. La sottoscritta non si è mai bevuta la commedia  del poliziotto buono e del poliziotto cattivo nella sua querelle con Juncker. Eppoi, diciamolo pure, Renzi ha eseguito fedelmente e pedissequamente  tutti i famosi "compiti a casa", richiesti dalla Troika. L'unica divergenza può essere sulle sanzioni alla Russia, peraltro rientrate.

Arrivano carrettate di tasse sotto le più disparate sigle, continuano i suicidi ad opera di Equitalia,  si praticano tagli lineari su tutti i servizi di pubblica utilità, arrivano barconi di immigrati a gogò ("noi salviamo vite", si è messo a gridare con enfasi), non mette in discussione Schengen, ma anzi, si permette perfino di tirare per la giacchetta quei paesi che praticano respingimenti ed erigono muri, e nella sua politica non si intravedono sostanziali motivi di dissenso dal diktat di Bruxelles.

Però è anche vero, che Draghi e la Troika sono i suoi burattinai di riferimento. E che il "pupo" Renzi è a loro che deve la sua nomina. Perciò se pretesti veri e propri per dargli il solito benservito anticipato del "unfit to lead" non ce ne sono, si possono sempre inventare. Dopotutto SUPERIOR STABAT LUPUS.
Loro l'hanno messo su e sempre loro possono buttarlo giù. Si tratta di vedere quando, come e perché gli taglieranno i fili. E quel giorno, purtroppo,  ci sarà poco da ridere perché ne metteranno in piedi un altro peggiore. Di sostituti, ne hanno a stoccaggio nei loro magazzini criminali.

Gira in questi giorni il "rumor" da parte di un giornale renziano doc. Il Foglio, secondo cui sarebbe in arrivo un benservito simile a quello che fece fuori Berlusconi nel 2011. Ecco in che modo:


Al terzo giorno di ribassi massicci sui titoli bancari italiani, gli analisti e le società di intermediazione mobiliare non mancano di considerare uno scenario che traccia un parallelismo tra l’aumento dello spread del 2011 che fu evento scatenante delle dimissioni del governo Berlusconi e l’odierno aumento del rischio bancario come detonatore per una destabilizzazione di Matteo Renzi.
Tra gli altri, anche all’interno di Mediobanca, prima banca d’affari italiana con sede a Milano e Londra, ci si interroga su tale ipotesi, soprattutto alla luce delle recenti schermaglie tra Roma e Bruxelles su molteplici fronti. Destabilizzare Renzi servirebbe, nell’ottica dei tecnocrati europei – dice qualcuno in Mediobanca – a costringerlo a richiedere aiuto all’Europa a fronte di precisi paletti.

ll candidato tecnico sostitutivo, però, ci sarebbe già ed è un altro bocconiano: il presidente dell'Inps Tito Boeri la cui idea di estendere il sistema contributivo a tutte le pensioni ex abrupto a Bruxelles e Berlino piace tantissimo (meno gradita la proposta di flessibilizzazione dell'uscita dal lavoro). Una manovra da 100 miliardi di risparmio per le casse dello Stato.L'obiettivo dei poteri forti del Vecchio Continente è chiaro: fare fuori un premier spendaccione che destabilizza la linea rigorista. Risalita dello spread e tonfi a ripetizione delle banche quotate a Piazza Affari non sono solo causati da un contesto macroeconomico negativo, ma potrebbe anche esservi un intento punitivo nei confronti del Paese. (fonte Il Giornale).
E, tuttavia, proprio le banche sarebbero la spia del malessere del renzismo. Prima la grana di Banca Etruria (dai potenziali conflitti di interessi del ministro Boschi al pasticcio dei rimborsi agli obbligazionisti) e ora quella della riforma del credito cooperativo.

Purtroppo non è possibile al riguardo praticare la teoria montanelliana del "turiamoci il naso", come avveniva per la DC durante la Prima Repubblica, sgangherata finché si vuole,  ma ancora sovrana. Ovvero, teniamoci Renzi, perché poi se salta lui,  ne arriva uno peggio. Il "pupo" è un prodotto "a termine" tipico di questa logica, e in quanto tale, la sua durata a Palazzo Chigi la stabiliscono loro e solo loro. Loro l'hanno fatto e loro lo distruggeranno.

Rischio contemplato, caro Matteo. Le banche non hanno più alcun bisogno della democrazia e non perdono l'occasione per farcelo capire: da un "tecnico" Goldman Sachs chiamato per "distruggere la domanda interna", ad un altro Aspen Institute, ad un terzo "ineletto",  amico delle massonerie.
Pertanto, non puoi nemmeno appellarti al popolo "sovrano" che ti ha eletto, nel tentativo di  sottrarti agli sgambetti e rimanere in sella, o Matteuccio da Rignano. Quel popolo non c'è e non esiste, e tu  lo hai scavalcato accettando di nascosto come un ladruncolo,  una oscura "nomina"  di Palazzo.  Il gioco lo conosci e  tu ne fai parte. 
E allora come disse il Grande Fiorentino... 

Tu proverai sì come sa di sale lo pane altrui

09 February 2016

Dalla Russia con rigore (e pudore)






La salvezza di questo "occidente" (minuscolo voluto) verrà  forse dalla Russia? Per il momento sappiamo che la Duma ha bloccato le adozioni dei bambini orfani ai paesi che hanno una legislazione nella quale i gay possono adottare. E la Francia di Hollande ne sa già qualcosa:porte chiuse a Est in materia di adozioni. Naturalmente, dopo la diffusione della notizia sulla legge, sono fioccate le proteste di alcune associazioni  sovranazionali per la promozione dei  cosiddetti "diritti umani". Di fronte a questo tipo di protesta c’è però di che rimanere sconcertati. Ma come si fa a considerare “diritto umano” la richiesta delle coppie gay di adottare un bambino? I capricci, le licenze, gli arbitri non sono "diritti"! E i bambini non sono pacchi postali da spedire a richiesta di chicchessia. Tutto questo ha a che fare con il presupposto (che è già dogma)  che avere figli sia un diritto per chiunque.
Si tratta dei famosi diritti utopicamente impossibili portati alla luce dall’Illuminismo e scaturiti dalla Rivoluzione Francese, e da quella Americana di cui ricordiamo il famoso quanto bislacco  "diritto alla felicità" . Come se ciascuno di noi nel proprio delirio superomista potesse procurarsela con ogni mezzo, lecito o illecito che sia, la felicità.
A tale scopo è utile leggere (o rileggere, per chi l'avesse fatto)  quanto affermò l'ambasciatore  russo Alexey Komov a Rovereto in materia di famiglia e natalità. Qui l'intervista. In un passaggio-chiave dell'intervista l'ambasciatore spiega come le idee, fatte proprie da quella rivoluzione bolscevica da cui scaturì il comunismo ateo e materialista, fossero partite proprio dall'occidente.

«Innanzi tutto un po’ di storia: la Russia è sempre stata un paese cristiano, e solo a partire dall’Ottocento, con le idee illuministiche fortemente anticristiane, le teorie massoniche e liberali infiltrate nella nobiltà russa contro la Chiesa, si arriva, nel 1917, alla Rivoluzione bolscevica provocata da dei sovversivi di professione, pagati dai banchieri di Wall Street e dal governo tedesco in funzione antirussa. Con il comunismo che, ripeto, è stato importato nella Russia cristiana, e non a caso Marx e Engels non erano russi, si impone la teoria della famiglia come nemico da distruggere, perché opprime la donna: sono stati così così decriminalizzati l’aborto, l’amore libero e l’omosessualità. Milioni di cristiani vennero assassinati dai rivoluzionari, le chiese distrutte. non solo: negli anni Venti si costruivano case senza la cucina e senza le porte per evitare la privacy e favorire la promiscuità e l’amore libero tra la gioventù comunista».

Komov si chiede inoltre come come è possibile che un 2% di media di omosessuali possa avere una tale influenza sulla cultura attuale dell’Occidente, al punto di piegare la politica al loro "particulare". Ed è quel che ci chiediamo un po' tutti. I "diritti" di pochi per mettere a soqquadro assetti sociali e ordinamenti giuridici. E' assai probabile che laddove passerà un andazzo del genere (e degenere) potrebbero avvenire abusi aberranti di questo tipo.  Dopotutto, guardando l'esempio di Pasolini (grande icona santificata dalle vedove intellò della  sinistra) il discrimine fra pederastia e pedofilia non è poi così netto. Mi sembra già di sentire l'obiezione sinistrata di turno: anche gli eterosessuali possono abusare dei bambini. Sì, qualche volta è vero, può accadere.
Ma  perché allargare la casistica a chi vive già nel disordine e nella promiscuità? E che ne sappiamo noi di come può crescere un bimbo che vede due omosessuali  andare a letto insieme la sera in camera, come marito e moglie? E come li chiamerà?Papà 1 e papà2?
O Mamma1 e mamma2? E' evidente che si vogliono usare i bambini come cavie umane per esperimenti pedagogici di dubbia riuscita. Senza contare le donne con gli uteri in affitto e con la maternità surrogata, vilmente strumentalizzate in funzione di "forni" a basso costo, sul mercato globale delle adozioni e dei parti per procura. Fermiamo queste nefandezze a catena, nel nome del Cielo! E chi ha più giudizio, lo adoperi. 

Su questo stesso tema:
http://it.sputniknews.com/italia/20160207/2048281/cirinna-ddl-famiglia-societa.html

05 February 2016

Denunciati!











Verrebbe da scrivere WANTED, come negli western. Ma essere stati denunciati è già qualcosa. Parlo di Renzi, Alfano e Orlando,  denunciati dal padre del David Raggi, il ragazzo ucciso da un marocchino con un vetro di bottiglia rotto, in quel di Terni.  Come ho spiegato in numerosi altri post, siamo all'immigrazione sostitutiva. E non solo all'invasione di transito fine a se stessa. Se poi un marocchino che ha accumulato numerosi capi di imputazione si trova a circolare libero a Terni ubriaco perso nonché "omicida per caso", è chiaro l'intento da parte di chi ci governa: sguinzagliarlo perché possa  appositamente delinquere. I piani di decimazione della popolazione italiana non si contano più: attraverso la delinquenza allogena, attraverso le tasse, attraverso Equitalia, attraverso la sottrazione del lavoro e quella che Monti compiacendosi chiama "la  distruzione della domanda interna" (artefice: lui), attraverso l'esproprio delle case, specialmente ai vecchi. Poi, intervengono le modificazioni climatiche: alluvioni, terremoti, catastrofi che vengono definite "naturali", ma che non lo sono. Da ultimo, virus, batteri ed epidemie opportunamente inoculate (l'ultima della serie si chiama Zika). Tutte trappole letali messe surrettiziamente nel nostro percorso, e guai a chi osa darmi  della "complottista". 

Ma torniamo alla vicenda di Terni. Il fratello del povero ragazzo è stato intervistato da due vere e proprie canaglie  della cosiddetta informazione: Cruciani e Parenzo. A mio avviso avrebbe dovuto rifiutarsi, tenuto conto dell'infimo quoziente intellettivo dei due di La Zanzara, di cui hanno dato già ampiamente prova. Leggete qui che razza di livello è l'intervista. Roba da mettere gli autori in galera.
Come è noto papà Raggi ha denunciato le tre cariche dello stato: il Capo del Governo, il Ministro di Grazia e Giustizia, il  Ministro dell'Interno. E ha chiesto un risarcimento di 2 milioni  di euro che andranno in beneficenza, consapevole che niente  e nessuno potrà restituirgli il figlio ucciso. 
 Forse è illusorio che questo povero padre e questa povera famiglia possa ottenere un po' di giustizia. Ed è illusorio denunciare e rivolgersi proprio a a quella magistratura che rappresenta il braccio armato di questo stato delle cose, e che certamente darà ragione al bel Trio istituzionale. Ma parla chiaro il pamphlet mostrato dall'avvocato di famiglia in tv: il marocchino a nome Amin Assoul ha venti pagine di capi di imputazione, era già stato espulso ma si trovava lì, dove non avrebbe dovuto essere, col collo di bottiglia rotto pronto ad avventarsi addosso e a  sgozzare quel povero ragazzo 27enne. Pertanto,  la mossa della famiglia Raggi ha  un alto valore morale ed etico.
In compenso Renzi (l'unico a credere ancora  nella bontà di Schengen e rimasto pertanto col cerino in mano) va ululando ai quattro venti:  "Noi salviamo vite".

Quali vite? Le vite degli altri, a discapito della nostra? Le vite lontane a discapito di quelle vicine?  Proprio in questi giorni si sono svolti i funerali dell'ennesima vittima di Equitalia dopo aver ricevuto una cartella esattoriale da capogiro - un imprenditore 51enne   di Genova lasciato solo nell'angoscia e nella disperazione, e costretto a suicidarsi. Le vite dell'"universo-mondo" vanno salvate. Le vite di coloro i quali  stanno dietro casa sua, invece devono essere immolate. E per quale causa? 
 Il silenzio degli agnelli innocenti ed espiatori deve essere in qualche modo interrotto. Nessun Italiano deve più morire senza che si possa dire e denunciare perché, e per mano di chi,  è morto. 

    01 February 2016

    Il declino del coraggio nel pensiero politico

    Mi ha incuriosito  un post di Giampaolo Rossi (l'Anarca),  il quale quand'era nell'aggregatore Tocqueville scriveva cose insolite e non conformi al pensiero corrente, forse perché allora non era preoccupato di "stare sulla notizia". Parla di Camille Paglia, saggista, critica d'arte. Ecco il titolo "La lesbica antigay Camille Paglia e il coraggio della libertà"


    Seguono vari paragrafi qui sintetizzati:
    Femminismo - È femminista ma disprezza il femminismo contemporaneo che definisce “malato, indiscriminato e nevrotico” e lo rincorre con spietata ironia


    Sinistra - Camille Paglia è di sinistra ma riconosce che “i Democratici che pretendono di parlare ai poveri e ai diseredati, sono sempre più il partito di un’élite fatta d’intellettuali e accademici”.

    Atea - Camille Paglia è atea ma guai a chi le tocca il ruolo storico della religione e sopratutto del cristianesimo: “ho un rispetto enorme per la religione, che considero una fonte di valore psicologico, etico e culturale infinitamente più ricca dello sciocco e mortifero post-strutturalismo, che è diventato una religione secolarizzata”. (cliccare per leggere l'intervista concessa a Tempi)


    Lesbica - Camille Paglia è lesbica ed in molte interviste ricorda la sua attitudine giovanile transessuale, eppure ammette che “i codici morali sono la civiltà. Senza di essi saremmo sopraffatti dalla caotica barbarie del sesso, dalla tirannia della natura”. 


    Insomma, letta così sembrerebbe una versione conservatrice del "non solo ma anche" di veltroniana memoria. O del "qui lo dico e qui lo nego" di un tal Lucio Smentisco.


    Vengo al dunque. Camille Paglia della quale ho letto il suo saggio più importante dal titolo "Sexual Personae" del 1990 pubblicato dalla Einaudi, è una brillante critica e storica dell'arte, traccia parallelismi iconografici azzardati, crea volutamente sensazionalismo, secondo metodo e  stile  da lei stessa dichiarati in questo modo: "Il metodo a cui mi attengo è una forma di deliberato sensazionalismo: cerco di contemperare l'intelletto col sentimento stimolando nel lettore la più ampia gamma di risposte emotive", nella sua galleria di dramatis personae  assunte come "modelli sessuali", da Nefertiti a Emily Dickinson, 
    Allieva di Harold Bloom, crea paradossi, epigrammi, riflessioni, classificazioni di archetipi davanti all'immagine, estrapolando liberamente e in modo eterodosso,  dalla storia dell'Arte e della Letteratura. Si può leggere ed è piacevole, certamente. Ma da questo a prendere le sue opinioni politiche  quali modelli per esercitare il nostro legittimo diritto di critica su certi temi scottanti,  ce ne corre! 
    Consideriamo inoltre il fatto che qui in Europa siamo assai più viziati degli Americani in fatto di cervelli fini:  abbiamo illustri critici d'arte di livello anche superiore alla Paglia. Penso a Jean Clair in Francia, al nostro grande critico artistico e letterario Mario Praz, a Roberto Longhi, a Federico Zeri e a tanti altri studiosi che non hanno mai avuto bisogno di "far clamore" per venire apprezzati.

    Ma torniamo al su citato post. Vogliamo criticare le lesbiche e il loro concetto di femminilità, maternità e di coppia?Allora smettiamola di servirci delle lesbiche (magari dissidenti) e usciamo allo scoperto. Vogliamo criticare gli omosessuali? smettiamola di servirci dell'opinione di  omosessuali "divergenti" per legittimare la nostra critica (della serie, "io ho un amico gay che però la pensa come me"), nel timore di sentirci appiccicare l'etichetta di "omofobo" (ve lo diranno lo stesso). Vogliamo criticare l'ateismo laicista e la messa al bando dei simboli religiosi cristiani nel nostro paese?
    Finiamola di servirci dell' "ateo di turno" (magari devoto) per non passare per bigotti, nell'illusione di dare maggior forza e più peso al nostro pensiero.

    Vogliamo criticare il femminismo? Smettiamola di servirci della femminista del dissenso.
    Vogliamo criticare l'islam? Smettiamola di usare l'islamico illuminato e "moderato" che ha la fortuna di accedere ai media cosiddetti occidentali, facendocene paravento nell'illusione di evitare l'accusa di "islamofobia" (ve la rifileranno ugualmente).
     Non ci piacciono le politiche di Israele? Basta con la faccenda dell'amico ebreo antisionista. O del rabbino antisionista pronto per l'uso così, per paura di essere etichettati "antisemiti", (intanto lo diranno lo stesso e comunque). Come pure vi daranno dell'anti-americanista incallito nonché ostile alla "democrazia", se osate criticare le politiche aggressive della Casa Bianca.

    Così facendo, ci facciamo scudo umano di minoranze nel  timore di doverle criticare direttamente e senza orpelli retorici. Ci auto-censuriamo  nel nostro libero esercizio della critica, rinunciando all'avventura straordinaria di un pensiero umano non imbrigliato. Per la felicità  dei gonzi che vanno dietro con i  peana e le laudi sperticate all'indirizzo di quella "gran donna" nonché spirito illuminato e discernente di Camille Paglia solo perché, pur essendo "de sinistra" dice "qualcosa di destra", pur essendo gay ne dice peste e corna, e così via (leggere i commenti dal blog G.P.Rossi).

    G.P. Rossi nel suo post, usa un personaggio anomalo in tutto che però vorrebbe essere dannatamente normale e fa acrobazie dialettiche per farcelo sapere. Non gli è venuto in mente che anche questo potrebbe essere una forma di "sensazionalismo"  di ordine mediatico da parte dell'astuta scrittrice, allo scopo di far parlare di sé? Camille Paglia con il suo "prendo le distanze da me stessa in quanto minoranza nella minoranza", ci è riuscita benissimo:  nella stampa statunitense, così come nella nostra. 
    Il famoso Non solo, ma anche... comunque lo si rigiri, è una litania  retorica che deve finire. A sinistra come a destra. Come pure, nel caso della Paglia, fate quel che dico io, ma non fate quel che faccio io. 
    Per oltre dieci anni la Paglia ha convissuto con l'artista Alison Maddex e ha adottato pure suo figlio. Un'antesignana dunque di quello "stepchild adoption" che si vuole introdurre in Italia. 
    Mi aspetto -  visti i presupposti -  una "dissociazione" tardiva del tipo: ho adottato il figlio di un'altra donna, ma sono contro le adozioni gay. Qui lo dico, qui lo faccio e qui lo nego

    Che coraggio ci vuole nel fare qualcosa di non conforme alla natura per poi parlare male della sua stessa categoria e di quelli che, come lei,  fanno altrettanto? 

    C'è forse bisogno di ricordare che, come scrive Solženicyn,  il declino del coraggio è stato sempre considerato, sin dai tempi antichi, il segno precorritore della fine?