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28 November 2016

Espropri sull'Adriatico: verità o bufale?




Incubo Italia. Ovvero minaccia di espropri di seconde case lungo la costa adriatica. Vero o falso? Ripresa da Il Giornale, l'Opinione ha lanciato una notizia assai inquietante. Alfano ha in mente la requisizione degli alloggi sfitti per gli immigrati, un sopruso senza precedenti che ci rimanda dritti dritti ai commissari del popolo dell'era bolscevica, così ben descritti da Pasternak nel celebre "Il dottor Zivago". Chi non avesse letto il bellissimo romanzo, ricorderà comunque che nell'ottimo film di David Lean,  Yuri Zivago il medico,  torna a casa dal fronte  di guerra di un rigido inverno russo, stremato, lacero, a pezzi, ma trova la sua casa occupata dai soviet e, con la sua famiglia,  venne costretto alla promiscuità. Questa è la ferale notizia, ma c'è  già chi si affanna a voler gettare acqua sul fuoco, dicendo che trattasi di bufala e di procurato allarme passibile di denuncia. Ecco comunque l'incipit della notizia :

È iniziato al Viminale il conto alla rovescia per il massiccio piano di requisizioni immobiliari lungo le coste adriatiche. Secondo indiscrezioni di certi dipendenti dell’Interno, la prova di forza con la cittadinanza inizierà da Pescara: dove lo Stato dovrà fronteggiare chi s’opporrà alla consegna delle seconde case rivierasche destinate dalla Prefettura all’ospitalità di cittadini extracomunitari, profughi e rifugiati politici. Nel mirino circa centomila immobili, dalla provincia di Lecce sino a Trieste. Pescara sarebbe stata prescelta come unità pilota sperimentale. Verranno requisite solo le seconde case sfitte e non le strutture alberghiere: queste ultime possono solo offrire il servizio d’alloggio, che verrebbe valutato dalla prefetture. Per il momento l’operazione decollerebbe dal comune adriatico abruzzese e riguarderebbe circa 5.500 alloggi, tutti tra Vasto e Francavilla a Mare: il via libera alla requisizione sarà attivato intorno al 20 dicembre.



Ad oggi solo Goro (nel delta del Po) e la provincia di Verona hanno già assaggiato la requisizione immobiliare. I servizi segreti pare abbiano già allertato il Governo circa eventuali proteste violente da parte di italiani non disposti a farsi requisire l’immobile. Anche perché nell’immediato non vi sarebbero risorse da destinare ai proprietari, causa la concomitanza di eccezionalità dell’evento e la penuria di risorse finanziarie: va rammentato che rimarrebbero comunque a carico del proprietario sia l’Imu che la Tasi, nonché verrebbe calcolato il reddito ai fini della dichiarazione nei modelli 730 e 740.


Seguono altre notizie sulla totale mancanza di diritti dei cittadini che osassero ribellarsi per rientrare in possesso del proprio immobile. 

Per fronteggiare eventuali rivolte da parte degli italiani dovrebbero essere distaccati nei comuni interessati alla requisizione circa duemila uomini interforze, tra esercito, carabinieri, Guardia di finanza e polizia di Stato. Per l’occasione anche il ministero della Giustizia starebbe affilando le armi, per garantire processi rapidi e disponibilità detentiva per gli italiani che s’opponessero (anche violentemente) al piano del Viminale. Secondo molti sindaci della riviera adriatica “questa è la fine del turismo”. Intanto gli 007 starebbero già monitorando tutti i residenti, cercando di capire se possano organizzarsi in gruppi di resistenti ribelli. (fonte L'Opinione).

Smentisce con fermezza la senatrice NCD  (il partito di Alfano) Federica Chiavaroli su  AbruzzoWeb:

"Secca la smentita della senatrice del Nuovo centro destra Federica Chiavaroli, sottosegretario alla Giustizia: “Fino al referendum dobbiamo aspettarci di tutto – scrive su Facebook -. Ma la mega bufala sulle seconde case da destinare agli immigrati a partire da Pescara è al limite della denuncia per procurato allarme". 

Ma  la smentita arriva anche  per mezzo dello stesso comunicato stampa del  ministro dell'Interno: 


Vale comunque la pena di leggere tutto il testo della notizia  riportata sull'Opinione citata e ripresa da parecchi siti web.

Mi è capitata frugando nelle catacombe di disqus, questo solerte "anti-bufalaro" il cui sito titola BUTAC, evidente acronimo di "Bufale un tanto al chilo", il quale non solo sposa le smentite ministeriali, ma le rafforza. E ne aggiunge di proprie

Riporto pertanto il  singolare ping-pong  tra lui e l'utente Stallman: 

S - Mettiamo pure che sia un'esagerazione e che chi ha diffuso tali notizie sia giustamente denunciato per procurato allarme.
Nel caso esistesse davvero un piano di esproprio su vasta scala e questo venisse realizzato, invece, quali azioni sarebbero da intraprendere ?
Come minimo, tutto il Governo dovrebbe essere accusato di Alto Tradimento.
Se fosse vero che vengono segretamente disposte misure straordinarie di polizia volte a fronteggiare eventuali ribellioni dei cittadini italiani per proteggere un milione e mezzo di stranieri da collocarsi nelle loro case espropriate, si tratterebbe della violazione di mezza Costituzione.Quindi mettiamola così:
Forse c'è Procurato Allarme e forse c'è AltoTradimento.

La Logica, questa sconosciuta. (...)
Risposta di Bufale un Tanto al Chilo:

BTC - Alto Tradimento? Quale parte del "come funzionano le requisizioni" non hai voluto leggere? Ogni anno in Italia si fanno espropri e requisizioni, lo si fa da oltre cento anni, visto che la legge che le regolamenta è della fine dell'800. Li hanno fatti tutti i partiti, quando necessario, che si trattasse di emergenze profughi/terremotati/sanitarie, ma anche per costruire strade, ferrovie e altro. Non è alto tradimento, ma solo l'espressione legislativa del concetto "il bene comune viene prima di quello del singolo". Detto ciò, i fatti di cui parliamo nell'articolo sono bufala senza fonte, sfruttarli per fare politica è da uTonti DOC!

Controreplica di Stallman: 

S- Evidentemente vivi in un mondo parallelo. Qui si parla di esproprio agli italiani in favore di stranieri. Alto Tradimento appunto.

Vero, verosimile o falso? O è un "falso" che predice il "vero"?
Premetto che non tutte le informazioni possono essere linkate o linkabili. Ci sono testimonianze verbali ottenute de visu. E magari in grande segretezza.  Poniamo il caso che il cronista dell'Opinione avesse delle informazioni riservate, che faceva? Avrebbe dovuto sputtanare la persona che gliele ha fornite? O rinunciare alla ghiotta notizia perché non aveva un "link"?  Magari la soffiata potrebbe essere stata fornita da una "talpa" interna vicina agli stessi uomini del Ministero dell'Interno, o tra i carabinieri o altre forze dell'Ordine, tenuto conto che ogni giornalista ha il sacrosanto diritto di avere "le sue fonti riservate".

Pretendere che dei  conclamati malfattori come coloro i quali ci sgovernano, ci vengano  pure ad annunciare con  onestà e trasparenza cosa stanno per farci a ridosso di una scadenza importante come quella del 4 dicembre ormai qui alle porte, è il classico spirito di Pangloss, l'eroe del "Candido" di Voltaire, convinto di vivere sempre nel migliore dei mondi possibili, anche quando attraversava delle vere catastrofi.

Pertanto, ecco il mio modesto punto di vista...
In materia di immigrazione preferisco un cronista che approssimi i fatti  per eccesso piuttosto che per difetto "omettendo", "nascondendo", "edulcorando" o "rassicurando", tenuto conto che razza di  mondo ci stanno propinando. E l'eccesso  e l'emergenza ininterrotta  li troviamo dappertutto: nella quantità degli sbarchi pressanti, assillanti, da tre anni a questa parte, mentre da dieci anni a questa parte la pressione era  un po' più allentata ma comunque costante e  considerevole. L'eccesso sta nel degrado delle nostre città  e nell'insicurezza diffusa presso i cittadini. Negli antefatti precedenti con requisizioni contestatissime come la recente caserma Montello a Milano dove i "nuovi ospiti" sono stati paracadutati dentro all'edificio  alle sei di mattina (e quello di compiere queste operazioni ad  ore antelucane, è un classico!).  Inoltre la sottoscritta ha potuto appurare di persona che la citata caserma non versava affatto in pessime condizioni come è stato scritto per giustificare il fatto che il suo unico destino doveva essere l'ostello per immigrati. Mi occorre forse un link dopo aver fatto una passeggiata da quelle parti per rendermene conto?

Dirò poi sinceramente che da quando i cronisti hanno perso la sana abitudine di "alzare le chiappe" ed investigare personalmente, sono aumentati i link, collegamenti, le linkomanie, standosene comodamente seduti davanti a una tastiera, quasi che questi,  fossero comodi surrogati probatori di ciò  che non fanno più. Cioè, sbattersi e andare in giro.

L'eccesso lo troviamo nei silenzi e nelle veline della stampa, nel fatto che il tema immigrazione sparisca spesso dalla scaletta dei talk show per parlare d'altro. Pertanto, non ci resta che aspettare il 20 dicembre prossimo, sperando di non prendere una mattonata nei denti (scusate la rima).  Per chi ne avesse  voglia,  l'unico modo per me credibile di appurare il vero, è andare lungo la costa adriatica a fare un sopralluogo investigativo nelle località marine. Parlare coi gestori di seconde case di villeggiatura e albergatori. Dal vivo e di persona.

Mettiamoci comunque in mente che, nel dubbio, è una ragione di più per votare NO quale conditio sine qua non per intraprendere tutta una serie di altre lotte contro coloro i quali promuovono piani migratori massivi e sostitutivi (vedere rapporto ONU, dove c'è tanto di link, dal titolo "Replacement Migration" in PDF ).  
E che quel NO, sarà solo un piccolo primo passo
La leva della finanza (tasse e vessazioni fiscali) e dell'immigrazione senza limiti sono i principali strumenti di ESPROPRIO dei nostri beni, del nostro territorio e del nostro Paese.  Perciò fermiamo gli Alfano, i Renzi e  questo governo.
Ad maiora!

24 November 2016

Carta, penna e un grande NO!



@NO!
Cari Amici (lettori fissi, blogger, lettori occasionali e/o internauti),

non ho mai fatto un post-lettera ma le circostanze gravi nelle quali ci vogliono sprofondare mi inducono a farlo. Ho già dato conto in numerosi pezzi su chi ha interesse a trasformare questo nostro bellissimo ma sventurato paese in territorio da scorribande e da saccheggio. Ho cercato di esprimere in modo semplice e -  spero chiaro -  le ragioni per le quali è necessario andare a votare, e votare per il NO. Forse non sono entrata nel dettaglio dei particolari tecnici che pure sono importanti, di tutto questo nuovo imbroglio che osano chiamare "riforma costituzionale", dato che poi  il demonio si incista sempre nei dettagli. Pertanto,  so che avrei potuto fare di più.   

Non è vero quel che dicono,  che la prima parte della Costituzione non sia stata toccata. Nei fatti lo è stata, lo è già.  
La nostra carta  costituzionale del resto era già stata raggirata de facto nell'art. 11
"L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà di altri popoli...", quando la Nato ci ha trascinato nelle sue ormai molteplici guerre d'aggressione, chiamate "guerre di ingerenza umanitaria" o per "l'esportazione della democrazia".

Nell'articolo 53 sulle tasse:  "Tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva". Disatteso!
Hanno caricato di tasse tanta povera gente che non aveva capacità contributiva per mezzo della loro testa d'ariete Equitalia, sprofondandola nella disperazione e nei fallimenti.Talora, inducendola al suicidio.

Nell' art. 47 sul risparmio: "La Repubblica incoraggia e tutela il risparmio in tutte le sue forme; disciplina, coordina e controlla l'esercizio del credito". Disatteso!
Quanti sono i poveri risparmiatori italiani, truffati dalle banche come Banca Etruria, Banca di Vicenza, MPS e altre banche dette "popolari"? C'è chi ha perduto tutti risparmi di una vita.

Per non dire dell'art. 81 sul bilancio economico-finanziario:
Lo Stato assicura l'equilibrio tra le entrate e le spese del proprio bilancio, tenendo conto delle fasi avverse e delle fasi favorevoli del ciclo economico.


 Detto articolo è stato ritoccato in legge sul "pareggio di bilancio" nottetempo su ordini degli eurocrati di Bruxelles, segno tangibile che i Trattati europei confliggono non poco con la carta costituzionale italiana. Tale modifica peggiorativa che ci consegna mani a piedi agli ominicchi  Bruxelles, fu approvata il 12 aprile 2012  sotto il governo Monti.
Questo il testo.  

Ce lo dice l'Europa di gettarla al macero. O di renderla irriconoscibile con pesanti contraffazioni, già nella prima parte. Perciò, non alzate le spalle per rifugiarvi nell'astensione. Quelli che non hanno mai amato questa costituzione (parlo del popolo di destra) sappiano che quello che vorranno darci è ben peggiore: è un lasciapassare per lobby, colossi bancari internazionali e consorterie finanziarie. 

Ora però,  dopo averla già annacquata, vogliono completare lo strappo definitivo, e gettare alle ortiche​ quel poco di garanzie superstiti che ancora vi permangono, assestandole la spallata definitiva. Ce lo dice JP Morgan.
Perché tutto ciò? Perché vogliono  rendere permanente e irreversibile lo stato di subalternità, di sudditanza e di cessione definitiva di sovranità nelle quali vogliono inabissare l'Italia e tutti noi.

Ma poi -  diciamolo francamente -  questo NO, trascende il suo significato eminentemente giuridico e costituzionale che pure è importantissimo,  per diventare una protesta contro la Madre di tutte  le Violazioni costituzionali e territoriali del nostro paese: l'immigrazione sostitutiva che Renzi non ci ha mai risparmiato nei suoi tre anni,  e che crea  di continuo ingiustizie ed espropri. Ricordiamoci pertanto che è già pronto quello ius soli che giace furbescamente in sonno nei cassetti governativi, pronto a deflagrare come una mina.



Cercate di spiegare queste cose ad amici, vicini di casa, parenti, compilate delle mailing list  di amici e conoscenti (la sottoscritta già lo fa)  e spiegate le ragioni del NO. Servitevi di quadri sinottici ben spiegati, inseriti nei vari comitati per il referendum per il No (o anche di voci prelevate dai post sulle ragioni del  NO di questo blog), perché i nostri nemici i soldi per pagare la loro pubblicità sulla schiforma e pubblicizzarla li hanno. Infilano  i loro spot perfino tra i filmatini di you tube, in mezzo alle canzonette quando cercate un po' di svago.



Non preoccupatevi delle accuse sull'"accozzaglia" fatte da Renzi e sulle "cattive compagnie" della cordata per il NO. Non dobbiamo sposare le loro linee politiche, dobbiamo solo rispondere a un quesito referendario, oltretutto ingannevole e ambiguo. E dobbiamo bocciarlo con un NO. Senza contare la lurida cordata di sponsor del "sì", come De Benedetti, Marchionne, Elkann, Confindustria, Napolitano,  Obama, la UE, JP Morgan, Deutsche Bank e tanta altra pessima compagnia.
Perciò usate le vostre email, create delle mailing list, o gruppi di FB se avete un profilo, parlate al supermercato, nei luoghi di lavoro e di svago, fate; se siete dei bravi oratori, dei piccoli speech corner all'inglese, da qui ai pochi giorni che ci separano al 4 dicembre.
Ma datevi da fare perché, NOI e solo NOI, il popolo minuto, possiamo cercare di fare qualcosa per cambiare in meglio questo nostro povero paese.



20 November 2016

Le mani di JP Morgan sul referendum costituzionale




Quel che i media non dicono (se non poche sporadiche fonti "di nicchia", prevalentemente on line) è che la "controriforma" (anti)costituzionale Boschi-Renzi è stata direttamente insufflata da JP Morgan Chase. C'è il PDF  di 16 pagine, già più volte postato nel corso dei commenti di questo blog. Ma soprattutto ci sono al suo interno delle frasi topiche ed esemplificative che parlano chiaro circa le loro intenzioni. Ma ciò non basta ancora a renderci conto di che cosa perdiamo se non riusciamo a far prevalere il nostro più che legittimo NO.

Innanzitutto però un po' di storia su questo colosso bancario che si è spacchettato in mille rivoli e ha subito numerose fusioni e mutazioni nel corso del tempo. Detta banca americana viene ritenuta responsabile della bolla dei mutui sub-prime che ha scatenato la grave crisi mondiale del 2008.

L’attuale struttura JP Morgan Chase è nata nel 2000 dalla fusione di due grandi gruppi: JP Morgan e Chase Manhattan. Quasi un migliaio gli antenati (banche di credito ordinario, banche d’affari e holding) confluiti nel corso di oltre due secoli nell’attuale istituto. Nel 1799 Aaron Burr (poi vice presidente americano) fonda la Bank of the Manhattan Company. Nel 1871 il finanziere John Pierpont Morgan e il banchiere di Filadelfia Anthony Drexel fondano la Drexel, Morgan & Co, che poi sarebbe diventata la JP Morgan & Co. Nel 1877 John Thompson (editore e finanziere di Wall Street) fonda la Chase National Bank, che nel 1930 diventa il più grande istituto di credito del mondo. Nel 1930 Chase National Bank si fonde con la Equitable Trust Company, controllata dalla famiglia Rockefeller. Nel 1955 Chase National Bank e Bank of the Manhattan Company si fondono nella Chase Manhattan Bank. Nel 2000 con la fusione tra Chase Manhattan e JP Morgan & Co. Nel 2004 l’azienda acquista la Bank One of Chicago, quinto gruppo bancario Usa. Nel settembre 2013 è stata condannata dalla Securities and Exchange Commission Usa a pagare una multa di 920 milioni di dollari per la mancanza di supervisione e la gestione del rischio carente che avevano permesso ai trader di derivati della sua sede di Londra di creare un buco da 6,2 miliardi di dollari nel 2012.
• La sede del colosso bancario si trova al 270 di Park Avenue, Manhattan, New York. (fonte Corriere).


JP Morgan dispone anche di filiali in Italia, la cui evoluzione  potrete trovare sul Sole 24 ore (La Storia di JP Morgan in Italia). Raccomando di leggere in particolare i passaggi relativi dagli anni '90  fino al 2015: ne scoprirete delle belle!

Ma torno al PDF  (cliccare) del 28 maggio 2013 di 16 pagine dal titolo "Aggiustamenti nell'area euro" (The Euroarea adjustment: about halfway there” ) nel quale si spiega per filo e per segno come vanno "riformati" i paesi del Sud Europa, tra i quali, ovviamente,  spicca l'Italia. E' qui che JP Morgan scrive a chiare lettere che la costituzione deve essere cambiata.

«Quando la crisi è iniziata era diffusa l’idea che questi limiti intrinseci avessero natura prettamente economica. Ma col tempo è divenuto chiaro che esistono anche limiti di natura politica. I sistemi politici dei Paesi del Sud, e in particolare le loro Costituzioni, adottate in seguito alla caduta del fascismo, presentano una serie di caratteristiche che appaiono inadatte a favorire la maggiore integrazione dell’area europea».

E ancora:
«I problemi economici dell’Europa sono dovuti al fatto che i sistemi politici della periferia meridionale sono stati instaurati in seguito alla caduta di dittature, e sono rimasti segnati da quell’esperienza. Le Costituzioni mostrano una forte influenza delle idee socialiste, e in ciò riflettono la grande forza politica raggiunta dai partiti di sinistra dopo la sconfitta del fascismo"

Pertanto: «I sistemi politici e costituzionali del Sud presentano le seguenti caratteristiche: esecutivi deboli nei confronti dei parlamenti, governi centrali deboli nei confronti delle regioni, tutele costituzionali dei diritti dei lavoratori, tecniche di costruzione del consenso fondate sul clientelismo, il diritto di protestare se i cambiamenti sono sgraditi. La crisi ha illustrato a quali conseguenze portino queste caratteristiche. I Paesi della periferia hanno ottenuto successi solo parziali nel seguire percorsi di riforme economiche e fiscali, e abbiamo visto esecutivi limitati nella loro azione dalle costituzioni (Portogallo), dalle autorità locali (Spagna), e dalla crescita di partiti populisti (Italia e Grecia)».

I numerosi indizi che testimoniano un rapporto  reale, ancorché non istituzionalmente documentato tra Renzi e JPMorgan, complice anche l’ex primo ministro inglese Tony Blair,  hanno spinto l' Adusbef (l'associazione in difesa dei consumatori e utenti bancari, finanziari e assicurativi), a denunciare il premier italiano alla Procura di Roma per alto tradimento.

Metti una sera a cena con Tony "Morgan" Blair in veste di lobbista per la Banca JP

Secondo l’associazione, infatti, l’intera riforma costituzionale messa alla prova al referendum del 4 dicembre sarebbe frutto di accordi privati e di comodo tra Renzi e l’istituto finanziario americano.
Come appena detto, il primo filo conduttore è Tony Blair, ex primo ministro del Regno Unito e consulente pluriennale per l’americana JPMorgan.
Dell'incontro a cena  tra Renzi e Blair (foto sopra) ho già dato conto nel post del 30 settembre scorso .
Renzi, Blair e il numero uno di JPMorgan, Jamie Dimon, si sono incontrati più volte in occasioni non istituzionali. A partire dalla  fatidica cena a Palazzo Corsini a Firenze, alla quale Jamie Dimon invitò l’allora sindaco fiorentino Matteo Renzi e Blair. Poi ancora nel 2014, con un Renzi in veste assai diversa: divenne primo ministro italiano.

Riepilogando, ecco almeno sette importanti indizi  inseriti in sequenza cronologica dal sito Forex :


  • 1 giugno 2012 - Renzi è invitato alla cena presso palazzo Corsini organizzata dal grande istituto finanziario a Firenze, nella veste di sindaco della città. A mandare l’invito è Jamie Dimon, CEO di JPMorgan. Presente anche Tony Bair, allora già non più primo ministro inglese, ma lobbista per conto della banca. Nessun report, nessuna notizia sui contenuti dell’incontro.
  • 28 maggio 2013 - JPMorgan divulga il tanto discusso report dal titolo “Aggiustamenti nell’area euro” già ampiamente discusso  e di cui ho fornito degli estratti in corsivo.
  • 1 Aprile 2014 - Renzi visita l’ambasciata italiana a Londra a poco meno di due mesi dalla nomina a presidente del Consiglio, ospite di Pasquale Terracciano. Presente anche Tony Blair, con il quale Renzi discute in in privato. Due giorni dopo Blair definirà Renzi «mio erede» in un’intervista a "La Repubblica".
  • 6 luglio 2016 - Questione MPS: ad inizio  dell'anno Renzi invita ad investire su MPS, “ormai risanata, su cui investire è un affare”. In estate Jamie Dimon, CEO di JPMorgan, convince Renzi a lasciargli campo libero su MPS, con la conseguente rimozione di Viola dal ruolo di ad.
  • 8 settembre 2016 - Fabrizio Viola si dimette da ad di Monte Paschi. «Alla luce delle perplessità espresse da alcuni investitori in vista del prossimo aumento di capitale e d’accordo con la Presidenza del Consiglio, riteniamo opportuno che lei si faccia da parte», racconterà Viola circa la chiamata ricevuta da Padoan, ministro dell’economia.
  • 13 ottobre 2016 - Al via al terrorismo dell’agenzia di rating Moody’s, per cui «con il no al referendum rischi per l’aumento di capitale di Mps».
  • 25 ottobre 2016 - Il futuro di MPS viene ancorato alla vittoria del SI al referendum costituzionale da tutte le grandi banche internazionali. Alla guida di MPS, da un mese, Marco Morelli - ex di JPMorgan. (altra coincidenza!)


Come si può  vedere, alla fine tutto torna al pezzo: gli indizi e i sospetti di trame torbide si sprecano e le ragioni per assestare un grande e grosso NO il 4 dicembre prossimo, si moltiplicano ogni giorno che passa.
Fermiamo i traditori del nostro Paese!



15 November 2016

Gli è proprio Bischero!


Cucù! la bandiera azzurra a 12 stelle della Ue non c'è più!
In questi ultimi tempi Renzi dev' essere proprio alla frutta e spara le sue ultime cartucce. Spuntate. In questi giorni ne abbiamo  viste e sentite di tutti i colori. Lettere con refusi inviate agli Italiani all'estero nella duplice veste di Abusivo di Palazzo e di vincitore delle Pecorarie piddiote con annessi cinesi al seguito. Refusi come il fatidico BASTAUSI.IT dove manca la "n"Interessante! Dev'essere una sorta di swahili rignanese. Forse non è nemmeno il caso di fare ricorso per aver violato la par condicio: è già un autogoal clamoroso, la sua lettera.
Pensate che goduria, è già uno slogan referendario da far rotolare per terra dalle risate : vota www.bastausi.it







Ora vuole scrivere altre lettere agli italiani residenti sul nostro territorio e non ha niente di meglio che scrivere "la maggioranza silenziosa è con noi"
Ma se è silenziosa lui come fa a saperlo? Roba da paragnosta. "Con noi via dalla palude", "Io nella palude non ci resto se dobbiamo lasciare le cose come stanno vengano altri che son bravi a galleggiare".
Ma caro mio, tu provieni  proprio da quella politica politicante che ai galleggiamenti è abituata da tempo: pertanto galleggerai eccome.

Poi una sequela di manfrine, di  ammuine e meline contro la Ue, commedie e baruffe buone solo per i gonzi boccaloni. Prima finge di litigare sui conti presentati con quell'ubriacone di Juncker, dandogli del burocrate.  Ma no! Roba da copyright esclusivo! Dovrebbe brevettare il marchio da tanto è originale nell'insulto. 


 In queste ore ha deciso di bloccare la revisione di medio termine del bilancio pluriennale dell'Unione europea per il 2014-2020. In altre parole, ha fatto mettere il veto preventivo. Ad annunciarlo a Bruxelles il sottosegretario agli Affari Europei Sandro Gozi, che ha spiegato come la decisione arrivi perché «mancano le risorse per le priorità italiane: immigrazione, sicurezza, disoccupazione giovanile e ricerca».
«Non accettiamo muri con i nostri soldi» ha tuonato  da Catania con toni minacciosi.

Oh che povero cucù! Possibile che non vuoi capire che c'è ancora qualcuno che, a differenza di te, sa conservare qualche brandello residuo di dignità e che il muro se lo costruirebbe anche di notte con malta, cazzuola, mattoni e cemento senza i soldi della Ue, pur di frenare l'invasione? Sì, quell'invasione quotidiana che ci infliggi ogni giorno del Domineiddio sottraendo denaro pubblico utile per i bisogni degli  Italiani, fiaccati da una crisi senza fine.


Ovviamente le sue risse con i "burocrati" della Ue  sono  solo un bluff referendario e tutto finirà quanto prima a tarallucci e vino. Il disco verde al bilancio da Bruxelles arriverà, perché l'aiutino al referendum glielo daranno, per amore o per forza.  Come è un bluff referendario l'aver fatto sparire la bandiera azzurra con le 12 stelle della Ue.  I maligni dicono che l'idea sia venuta al guru americano Jim Messina, già consigliere di Barack Obama per l'ultima campagna elettorale. Eliminare i simboli europei e tenere solo chiari riferimenti al patriottico tricolore è stato letto come un tentativo sfacciato di intercettare i favori di quell'elettorato euroscettico che poco digerisce l'invadenza di Bruxelles. Già che c'era ci poteva mettere addirittura  il Giglio mediceo dell'antica Signoria. Naturalmente da Palazzo Chigi hanno smentito l'insinuazione. 
Per dirlo alla toscana, gli è proprio bischero. Anzi, bischeraccio. 

Un'altra sua memorabile pupazzata è stata quella di mettersi in prima fila alla première dello sceneggiato tv "I Medici" di produzione internazionale, un polpettone che oltretutto presenta numerosi errori e falsi storici.
Red carpet per lui a Palazzo Vecchio a Firenze per la prima della fiction di Raiuno in onda  per quattro martedì. Oltre a Matteo Renzi, per l'occasione anche l'immancabile  Maria Elena Boschi e Dario Franceschini, il  cast della serie tv,  il sindaco di Firenze Dario Nardella, Luca Lotti e i vertici RAI .
Lì,  il Pittibullo si è concesso pure un fuori programma facendo del ciceronaggio per alcuni illustri ospiti  tra i quali l'attore Richard Madden che interpreta il ruolo di  Cosimo de' Medici, portandoli in visita in alcuni ambienti dell'edificio.  "Questa è anche la storia straordinaria di Firenze - ha detto con magniloquenza nell'intervento prima della proiezione - "del resto cosa sono i Medici se non una straordinaria famiglia che partendo da un borgo sperduto del Mugello riesce a disseminare il mondo di bellezza". Nel mentre, si sentiva auto beatificato da tanta preziosa aura rinascimentale che avrebbe voluto far ricadere su di lui.
Mi piacerebbe sapere se, per l'occasione,  si è messo a fare sfoggio d'Inglese come la fatidica vache espagnole. 

Ma intanto tra una "bischerata" e l'altra il rischio serio di brogli nelle votazione all'estero c'è, eccome : elettori che votano due volte, plichi non recapitati, postini che non recapitano, tipografie che non stampano, irregolarità d'ogni tipo di cui dà conto il Fatto. 


Vigileremo, ma  tutte queste cose  sono indicatori evidenti di debolezza e non di forza.

12 November 2016

NOOO!

Le stanno tentando tutte per giocare sporco, molto sporco. L'ultima di Renzi è quella di scrivere una lettera agli Italiani che votano all'estero senza specificare che vogliono togliere il senato e del tutto propagandistica ai fini  del SI, giocando furbescamente sulla sua doppia nomina: segretario del Pd e  primo ministro. E' già un caso, l'ennesimo, che riguarda le sue scorrettezze. Abbiamo avuto da lui un quesito referendario farlocco e ingannevole;  c'è stato di recente l'accesso sbarrato a suon di  manganellate poliziesche di un corteo del NO  a Firenze, durante i giorni di quella cialtronesca Leopolda.
Tra poche ore  forse la Renzi-Alfanosbirraglia potrebbe rendere difficile il sit-in a Salvini, Meloni,  FI e altre forze del No che certamente interverranno numerose a Firenze in quel di Santa Croce . O magari si serviranno delle solite zecche rosse dei centri sociali, per creare ostruzionismi ed impedimenti d'ogni sorta. I forum e i blog dei giornali pullulano di trollazzoni insopportabili, volgari, molesti...peggio delle cimici marmorate al servizio di Renzi per il tramite del suo spin doctor Filippo Sensi.
I camerieri mediatici organizzano in tv,  incontri dove lui, er Bomba, può spararle sempre più grosse, mettendovi dei contraltari modesti quali contrappesi. In pratica abbiamo il mondo contro.  Eppure tira un'aria nuova, un'aria di rivolta che è già palpabile ovunque.

Troll piddioti al lavoro

Le mie ragioni del NO le ho già espresse in tre post, rispettivamente del 1 giugno, 1 settembre e del 25 settembre 2016.  Ma non esito a scriverne altre che sono insieme tecniche, giuridiche e politiche.

Voto NO, perché la costituzione si cambia (e si migliora) in un regime di sovranità e non perché ce lo ordinano le banche d'affari  come JP Morgan.

Voto NO, perché la schiforma Boschi-Renzi è un'ordalia che spacca il paese mentre i Padri Costituenti, pur nel catastrofico scenario postbellico, si sedettero intorno ad un tavolo per redigere una carta in grado di essere espressione  di una pluralità di forze politiche, ancorché antitetiche tra di loro.

Voto NO perché "riforma" significa aggiungere qualcosa in più e meglio e non togliere 47 articoli di interesse democratico.

Voto NO perché questa  "riforma" renderà sempre più difficile la partecipazione delle persone alla vita politica triplicando il numero di firme necessarie per presentare le Leggi di Iniziativa Popolare (da 50 mila a 150 mila) ed aumentando notevolmente quelle per i Referendum (da 500 mila ad 800 mila).

Voto NO, perché la "modifica" del titolo V della Costituzione toglie autonomia alle regioni e centralizza le competenze locali sotto il tallone ferreo del cosiddetto Stato, primo passo verso un sovrastato Ue.

Voto NO perché non credo alle menzogne dei potenti che dicono che “se vince il NO” succederanno disastri, la Borsa crolla, le agenzie di rating ci declassano (l'hanno già fatto con la Brexit, lo farebbero comunque...).

Voto NO, perché non sopporto i ricatti del "teniamoci Renzi, sennò vi diamo la Troika". Renzi è già un figlio di Troika, bugiardo e tirapiedi dei potenti.

Voto NO, perché non è vero che con l'abolizione del Senato si risparmia e perché non voglio senatori nominati dalle regioni  che si dividano, a  mezzo servizio, tra le stesse e palazzo Madama. Per di più, con le guarentigie dell'immunità parlamentare.

Voto NO, perché con la nuova legge elettorale (il cosiddetto Italicum) si espropria la sovranità  al popolo e la si consegna a una minoranza parlamentare che grazie a un truffaldino premio di maggioranza, si impossessa di tutti i poteri.


Da ultimo, anche se  qualcuno non trovasse sufficiente  tutte queste ragioni per votare NO, ce n'è una che vale per tutte: non voglio mai più un presidente del Consiglio imposto con la forza da un autocratico presidente della repubblica  senza che sia espressione del consenso elettorale degli Italiani. Non voglio una Repubblica fondata sui voucher per i giovani, quale unica opportunità. Ergo, Renzi se ne deve andare.

                                                                   NO!

09 November 2016

Media Mainstream, GO HOME!



E' già la seconda volta che i media e i loro sondaggisti fanno flop. La prima volta è stata con la Brexit. Spegniamo la tv, mandiamo al macero il mondo cartaceo, non cibiamoci più dei mass media, smettiamola di pagare il canone tv e cingiamo d'assedio la sede della Rai, menzognera e parassita. Fino all'1,30 di ieri notte il "salotto vespasiano" de noantri, i mentana, i lerner, le berlinguer e i vari recettori nostrani delle grandi testate americane, quelli che copiano i compiti dai network e  dalle testate Torquemada yankee "liberal", i calligrafi che mettono in bella copia le testate della Nuova Inquisizione Internazionale, trasmettevano a reti unificate lo stesso identico film: Hillary for President. 
She's a woman, dopotutto. E dopo il primo negro, ora ci vuole  per forza anche la prima donna presidente. Tutti all'insegna dell'ordalia: uomini contro donne, negri contro bianchi, wasp contro latinos. Chi vince l'ordalia è un "vero" democratico, anche se le ordalie le facevano i barbari più feroci. Ormai la finzione ha assunto un livello tale che chi la crea si identifica nei loro script hollywoodiani a base di propagandistici whishful thinking. E invece no, le cose sono andate diversamente.

And the winner is... The Donald. Credo che Clint Eastwood, vecchio repubblicano abbia dato una spiegazione importante del fenomeno: "Dal mio ranch, io riesco a sentire l’esercito di Trump marciare verso le urne. Suoni vittoriosi!”.
I "suoni vittoriosi" sono quelli della gente comune, della working class, dei ceti medi, reduci da una crisi sistemica che sembra non avere fine. 

Purtroppo per vincere con una buona causa, occorre stravincere. E chissà i brogli che avranno comunque fatto i dem e i loro sponsor oligarchici,  per mantenere percentuali accettabili. Ma la buona causa che è quella della gente comune, quella brava gente che si poteva vedere ai comizi di Trump ,alla fine ha vinto. La sinistraglia liberal e politically correct non si rassegnerà e i gonzi dei nostri media mainstream si faranno risatacce sguaiate su parrucchini arancioni, sull'amicizia di Trump per Briatore, sulle guasconate del suo carattere, senza nemmeno averlo messo alla prova.



Sguinzaglieranno la Magistratura per vedere se tra le sue dichiarazioni dei redditi, c'è qualche ammenda non pagata o qualche tassa inevasa, andranno a rovistare nell'album di vecchie foto ingiallite per vedere se c'è qualche ex amante che ha particolari piccanti da raccontare sul suo conto. Ma la verità è che l' "ordinary people" americano, a differenza che da noi, è arrivato alla saturazione di media prezzolati dalle banche e dalla Finanza, di intellettuali leftist da salotti chic, e che in USA è già passata una regola aurea: diventa redattore e cronista di te stesso, e vai a cercarti la tua verità sul web, lontano dai giornali e dai network. Ed è proprio questo tipo di persone che gli ha dato credito e fiducia, e si è stretto intorno a lui. 

Complimenti a The Donald. Buon lavoro al 45esimo  Presidente:  il lavoro duro per lui comincia solo adesso, a partire dalla sua nomina.
Ma  ora tocca a noi europei. E in particolare, all'Italia.

07 November 2016

Duello a stelle e strisce




La campagna elettorale americana per le presidenziali 2016  è sembrata una sfida all'ultimo sangue, una di quelle cruente rese dei conti da film western. Peggio, scene da gangster story,  senza esclusione di colpi. Non sto a riassumere tutti gli scandali quasi quotidiani che hanno riguardato i due contendenti. Fa parte della loro campagna a base di colpi bassi. Tra poche ore sapremo chi sarà il vincitore. Non c'è in ballo solo la presidenza di un paese con un ruolo ancora egemone del mondo. C'è una Grande Impostura mediatica che partendo dagli States,  soffoca non solo loro, ma coinvolge tutto il mondo, cosiddetto occidentale. Il NYT, il Washington Post, il Newsweek la CNN, la Fox, CBS, NBC ecc. sono i nuovi Torquemada moderni che diffondono quel Pensiero Unico ripreso poi  anche dagli organi di stampa periferici come i nostri giornali e media.

In altri tempi ci saremmo tutti messi a ridere nel  guardare quelle ridicole convention con palloncini, bandierine stelle e strisce, baci e abbracci, stelle hollywoodiane che si prestano a fare da testimonial. Oggi è diverso. 
Di solito non  amo fare il  tifo per candidati di un paese non mio. E' il popolo americano che deve decidere quale amministrazione darsi. 
Ma la verità è che le amministrazioni passate si sono così pesantemente ingerite nella nostra vita politica (e continua...)  che è impossibile non fare altrettanto, seppur in innocua veste di spettatori. Per troppo tempo coloro i quali credevamo amici si sono  mostrati  nemici che marciavano alla testa di un corteo fatto di gente fiduciosa e confidente, sotto la falsa bandiera di "libertà", "pace" e "democrazia",  parole ormai svuotate di vero significato. Per troppo tempo, abbiamo assistito al dramma della  nostra fiducia mal risposta.

Gli Usa sono l'unica potenza nel pianeta che riesce a muovere guerre contro l'universo-mondo facendone pagare i lauti costi ai cosiddetti alleati: costi economici, costi in termini di pesanti migrazioni fatte sopportare a noi, instabilità diffusa, destabilizzazioni, provocazioni, basi militari a casa d'altri, pesanti ingerenze politiche ecc.
Della serie, dai nemici mi guardo io, dagli amici (e alleati) mi guardi (ci guardi) Iddio. 

Ecco perché c'è  molto interesse per un avvenimento politico come il rinnovo della Presidenza degli Usa che di solito dovrebbe essere circoscritto all'ambito nazionale (il loro)...Perché c'è la segreta speranza (spes, ultima dea) che la prigione planetaria dentro la quale siamo stati brutalmente cacciati, possa in qualche misura, venire infranta.
Di Hillary Clinton non voglio parlare, dato che se ne è parlato anche troppo. Qua e là pullulano sopranomi (Killary, Hitlery ecc.). Come pure vignette grottesche, emails,  scandali di wikileaks; c'è la sua malattia tenuta nascosta, l'establishment che la protegge, le bugie e le numerose manipolazioni intorno alla sua figura ridotta sempre più male in arnese. Curioso che un paese che ha fatto della giovinezza, della vitalità e dell'eterna novità la sua cifra, punti su un personaggio da Sunset Boulevard. Non era forse il Paese del The Young and the Beautiful? 

Al momento Donald Trump, che i nostri servili media danno già per spacciato, potrebbe, invece, scompaginare i giochi. Chi nelle alte sfere lo sostiene, probabilmente cerca di recuperare l'immagine deteriorata e la caduta di prestigio degli USA dopo l'11 settembre 2001  fino ai nostri catastrofici giorni. 

Chi (come anche la sottoscritta) in Europa  lo sostiene vincendo un po' di quella schizzinosità tipicamente made in Europe ("è un volgare parruccone biondo"," sembra un bovaro", "è troppo avanti con gli anni", ecc) , spera in cuor suo  che la sua elezione ponga fine ad  una politica di destabilizzazione globale, di false flag, di ologrammi da premiato laboratorio Cia chiamati Isis, di una Nato che ci trascina in guerre senza fine, di una  political correctness divenuta la nuova museruola repressiva dei nostri tempi, del parassitismo usuraio ad opera delle potenti banche d'affari fallimentari tenute in piedi con ogni mezzo illecito (bail-in, bail-out, derivati e  altri prodotti finanziari tossici). Di oligarchi doppiogiochisti che fanno gli speculatori-filantropi e i piromani-pompieri. Che interferiscono pesantemente nella sovranità delle nazioni e dei popoli. Di mode  d'Oltreatlantico imposte dall'alto e  di modelli di vita disgregativi, del suo mercato predatore e senza regole. Tutto questo deve  poter finire, perché oltre far soffrire il mondo, fa soffrire anche gli stessi comuni cittadini americani. .

Ieri  non ero affatto disposta ad accettare la cortina di ferro dell'Est, la sua politica totalitaria e liberticida.  Oggi non sono affatto  disposta ad accettare un totalitarismo liberticida e i suoi disvalori da Ovest. Meglio, da Far West, il lontano occidente. Troppo lontano!
Come me, la pensano tanti altri onesti cittadini del mondo.  
Pertanto non sono così illusa e ingenua da dire: "Vinca il migliore". Semplicemente, vinca il meno peggio. E il meno peggio in questo momento è Trump. 

02 November 2016

Bergoglio non porta fede né speranza né carità




La speranza degli Italiani si sbriciola con le recenti scosse di terremoto. Le più devastanti e tremende per violenza e impatto che hanno distrutto luoghi stupendi dell'Umbria e delle Marche che tutti ci invidiano. La Bellezza, in quanto la più vulnerabile delle prerogative umane, non ci salva e non salverà sé stessa dalle catastrofi. La famosa frase di Dostoevskij ("la bellezza salverà il mondo") è stata assunta come uno sciapo slogan dall'Unesco, ma non è mai stata intrinsecamente compresa. Tra l'altro, nella lingua russa ha un significato eminentemente diverso da quello estetico comunemente attribuitogli.  Bellezza, in questo caso,  è più che estetica; possiede una dimensione etica, religiosa, trascendente. Il grande scrittore russo vedeva in Gesù un seminatore di bellezza.
Troppe piaghe bibliche in un sol colpo, troppe maledizioni (la teoria della "punizione divina" da parte del viceministro israeliano  Kara) per non pensare che in fondo nulla è mai per caso.

Cosa dovrebbe fare un papa in questi casi? Semplicemente fare il pastore di anime, portare speranza, aiutare i suoi fedeli a non scoraggiarsi, illuminare l'accidentato percorso con la voce del vero spirito, quel percorso interrotto da  tanta furia degli elementi della natura. E invece chi abbiamo? Un usurpatore falso-modesto, falso-umile, falso-buono, un demagogo che eccelle solo in luoghi comuni, in banalità plateali ad uso mediatico e in ipocriti e malvagi buonismi che non fanno che aggiungere benzina sul fuoco. Sono lontani i tempi dei papi come Pacelli (foto sottostante) che sfidò le bombe di Roma per abbracciare con larghe braccia una folla dolente, sofferente e impaurita, gesto insieme solenne, ieratico,coraggioso. Anche oggi è  in atto una guerra, sebbene con mezzi non convenzionali, ma nessuno ci aiuta e ci conforta  davvero.



Ma vengo alle più recenti  cronache. E' noto che durante le ultime scosse di  terremoto Bergoglio non abbia detto mezza parola di riprovazione nei confronti dell'infelice brutale  dichiarazione sulla "punizione divina" dell'Italia propugnata del viceministro della Cooperazione regionale di Israele, Ayooub Kara, per aver aderito all'astensione in sede UNESCO sulla città vecchia di Gerusalemme,  insieme ad altri 28 stati europei. Curioso questo Dio a senso unico! Ma guarda un po': su  28 stati  che si sono astenuti all'Onu-Unesco, la "punizione divina" del terremoto è toccata  solo ed esclusivamente all'Italia?!? Si vede che tutti  gli altri sono meno "peccatori". Bergoglio il logorroico, quello che ha sempre la battuta facile, questa volta ha stranamente taciuto.  E si sa, chi tace acconsente.

Andiamo avanti. Una catastrofe è una catastrofe e in questi casi, non preghiere, caro il mio Gesuita, ma opere di bene. Invece si limita a dire che "pregherà per le vittime"? E' un po' poco.
La coscienza di molti cattolici si indigna e non mancano articoli particolarmente pungenti, risentiti e amareggiati come quelli di Antonio Socci ben  riassunti qui su Huffington, e di Blondet.

"È rimasta in piedi solo la facciata, un'immagine che a molti è apparsa come un presagio di una chiesa che sta crollando lasciando in piedi, appunto, solo la facciata", scrive Socci.
E ancora: 

Ma cosa aveva di così urgente da fare Bergoglio, invece di consolare gli afflitti?  (tra l'altro questa  è una delle opere di misericordia spirituale). Lui dopo aver incassato il Premio Carlo Magno (Kalergi) 2016,  ha innanzitutto la sua Agenda mondialista  da mandare avanti e perciò,  col suo borsone nero da doganiere e con i  suoi pesanti scarponi da Scarpantibus è volato al raduno dei luterani in Svezia.
Il pensiero religioso unico e sincretico, non può attendere. Era una priorità?
 L'occasione è storica - si dice: la commemorazione dei 500 anni (meno uno) della Riforma protestante, nella cattedrale di Lund. Era proprio il 31 ottobre 1517 quando Martin Lutero affisse le 95 tesi nella chiesa di Wittenberg. Ma Socci lo incalza: 

«Papa Francesco va in Svezia dal nemico Lutero, mentre la Basilica di Norcia crolla per le scosse del terremoto che ha devastato il centro Italia. San Benedetto è stato il grande unificatore spirituale e culturale dell'Europa. All'opposto del santo di Norcia  sta la figura di Martin Lutero, su cui potremo avere mille pareri diversi, ma è incontestabile che sia stato, storicamente, il grande divisore dell'Europa e della cristianità.

E mentre gli Italiani sono distrutti da terremoti, macerie,  tasse, vessazioni da malgoverno e alluvioni migratorie per le quali si praticano espropri su larga scala (la recente requisizione della Caserma Montello a Milano e i fatti di Ficarolo a Rovigo), lui che fa? Pontifica a vuoto e lancia l'ennesima bolla papale pro migrantes: 

“Non dobbiamo spaventarci per i migranti perché l’Europa è stata fatta da una continua integrazione di culture”. “Se la Svezia ha perso la sua capacità di accoglienza” non è “per egoismo” e serve “prudenza” dei governanti nella fase di accoglienza, per poter dare “casa, lavoro, cultura” a tutti. “Non si può chiudere il cuore a un rifugiato”.
Però!



Più che chiudere il cuore, bisognerebbe rinchiuderlo in manicomio. In quale scenario di distruzione li vorrebbe accogliere questi "rifugiati"? E a spese di chi? E sulle spalle di quali persone, se non noi?
Un pontefice divisivo come lui (piace solo a comunisti, piddioti e sinistri vari e a non credenti), che non sa ispirare una vera fede, né sa trovare benefiche parole di speranza né mostrare autentici gesti di carità per i sofferenti vicini e sotto i suoi occhi (gli Italiani), preferendo propugnare la dottrina ONU, va esautorato quanto prima.
Non ci voleva che questa calamità "argentina" tra le tante che abbiamo già in corso d'opera.