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01 September 2016

C'è chi dice NO



Le pagine rovinose  dedicate al terremoto ci nascondono una triste verità: la politica, o meglio, la mala politica va avanti lo stesso e il popolo viene distolto dall'agenda galoppante, in forza delle calamità. Ho ascoltato questa estate Vladimiro Giacché del comitato del referendum per il NO che sta facendo la sua campagna di proselitismo insieme all'ANPI. Ma perché abbiamo permesso di farci portare via la moneta,  il lavoro, gli assetti industriali, l'articolo 18, per poi svegliarci solo ora quando intendono riscrivere la Costituzione, che è un po' come l'ultima foglia di fico, quando si viene già spogliati di tutto? E' quanto gli ho chiesto. Della serie, cari sinistri pro-Costituzione, vi svegliate solo ora? Ovviamente non è affatto come sostiene qualche guitto "la più bella del mondo", ma è nostra e va difesa in quanto tale, in quanto è pur sempre lo statuto di una nazione nata sovrana. E pertanto dà fastidio a JP Morgan e a Goldman Sachs che la vogliono resettare. Le banche non hanno più bisogno di democrazia e non sanno come fare per farcelo capire in tutti i modi.
La compagnia del No, è variegata e  trasversale, pertanto non possiamo andare troppo per il sottile: keynesiani alla Bagnai e alla Giacché, quelli di Micromega, alcuni settori della Magistratura, la stessa ANPI, spaccata in due tronconi (i partigiani più tradizionalisti dicono NO e la Boschi rosica), il  Fatto travagliato, il M5S. Poi Forza Italia, la Lega, Fratelli d'Italia. Così funzionano di solito i referendum: con le combriccole più eterogenee che fanno un pezzo di cammino insieme. Non si può fare gli schifiltosi se si vuole vincere e dare una spallata a Renzi, che inventerà  di certo nuovi stratagemmi per non schiodarsi. 

E comunque la "controriforma (in)costituzionale" Boschi-Renzi è talmente una porcata incomprensibile, un tale obbrobrio giuridico che è meglio lasciare le cose come sono. Qui il testo originale sulla Gazzetta Ufficiale, per chi volesse prenderne visione. Non c'è un impianto giuridico, non c'è una corretta prolusione, non c'è nessun corollario, non è ispirato ad alcuna filosofia del diritto, non c'è nessun abbozzo di narrativa che catturi menti e cuori...Nulla di nulla. Ovvio che tra il Nulla e qualcosa è bene tenerci quel "qualcosa". 

Le mie otto ragioni per dire NO, le ho già espresse nel post del 1 giugno scorso alla vigilia della festa della Repubblica.
Qui ce ne sono altre 10 (dieci).  scritte a caratteri grandi. Non sarà forse un referendum a cambiare definitivamente le cose ma i giornali finanziari britannici come il Financial Times, già entrano in fibrillazione. E  dopo il Financial Times anche il Wall Street Journal lancia un assist a Renzi e ai sostenitori del Sì al referendum. Insomma, dopo l’aiutino inglese, arriva pure quello americano. La tesi di fondo è la stessa: un’eventuale vittoria del NO in Italia avrebbe per l’Europa effetti più devastanti della Brexit. Ma guarda un po'!
E questo perché la vittoria del No al referendum creerebbe un clima di instabilità molto grave in quella che rimane, nel bene e nel male, la terza economia (ancorché disastrata) dell’Unione europea. Gli effetti negativi sull’euro sarebbero inevitabili e tutta l'Eurozona potrebbe entrare in affanno con conseguenze non facilmente prevedibili oggi, ma certamente negative. E' della stessa idea anche Marchionne. Non entra nel merito né nel dettaglio (non ha tempo di leggere il testo-porcata poverino!),  ma dichiara, a macerie di terremoto ancora fumanti, che occorre votare SI, perché lui è uno che bada alla "stabilità". Parola di vero "patriota"  che viaggia con parecchi passaporti, fa affari d'oro all'estero e che ha fatto pagare fior di perdite Fiat agli Italiani. 


Beh, sinceramente mi paiono  tutte buone ragioni per votare un NO grande e grosso come una casa. 

E badate bene a non farvi ingannare dalla parola "riforma" come fosse qualcosa di buono, di giusto, di razionale e di positivo. Le vere riforme aggiungono qualcosa all'esistente, non sottraggono ulteriormente democrazia e  forme partecipative ai cittadini. Siamo alla solita ingannatrice neolingua orwelliana, basata sul bipensiero. 

64 comments:

Eleonora said...

Si, ce ne sono almeno dieci di motivi per votare no. Ma in realtà ne basterebbero solo due, parlando terra terra e non sapendo né leggere e né scrivere: uno è che è una porcata scritta col didietro, due, per far abbassare le aluccie a fonzarelli anche se sappiamo che non si dimettera'.

Nessie said...

In sostanza è così. Ma mi domando che c'entrano JP Morgan e Goldman Sachs con la costituzione italiana. E' evidente che tengono per le palle gli eurobabbei di Bruxelles, i quali pigliano ordini direttamente da loro e che Renzi è a sua volta un prezzolato di infima risma.

Jacopo Foscari said...

La "costituzione più bella del mondo, nata dalla resistenza anti-fassista blah, blah, blah" è una autentica porcheria, ma la contro-riforma del duo Boschi-Renzi è, se possibile, perfino peggio. Per cui anche per me è NO secco e senza appello. Invece che abolire il senato in toto, come sarebbe stato logico, lo tiene in piedi con compiti non chiari e composto da gente non eletta da nessuno. Il presidente continua ad essere un non eletto da nessuno. L'autonomia delle regioni viene intaccata come mai prima d'ora. Veramente pensavo che rendere la costituzione ancora peggiore di quello che era fosse un compito impossibile, ma il Boy Scout e Monna Etruria son riusciti in questo arduo compito.

Nessie said...

Bello, Monna Etruria :-). Questo clan dei Toscani (anche televisivo con quel Carlo Conti, Benigni, Panariello e Pieraccioni) comincia a stare davvero sulle cosiddette. Cerchi magici, gigli magici, che palle!

Quanto al resettamento della Costituzione, beh...ordini superiori di scuderia da Bruxelles. Che a loro volta fanno i galoppini delle grandi banche d'affari internazionali.

Nessie said...


PS: del resto Manuel Barroso dove è finito a partire dal luglio scorso?
Presidente del board di Goldman Sachs, che ringrazia e lo grazia per i numerosi favori di lobbying ottenuti. Tra i quali quello di aver fatto ritoccare e manomettere la legge italiana sul pareggio di bilancio (art. 81).

https://it.wikipedia.org/wiki/Articolo_81_della_Costituzione_italiana

Massimo said...

Il terremoto è sicuramente andato in aiuto di Renzi, diversamente oggi avremmo già la data del voto, il clima sarebbe incandescente, si parlerebbe di costituzione evidenziando gli aspetti negativi (che persino Sky Tg 24 aveva trovato il coraggio di elencare un paio di mesi fa) , Renzi non avrebbe potuto indossare l'abito dell'unità nazionale per poi nominare Errani commissario per ingraziarsi l'ala bersaniana del pci e i sondaggi non avrebbero visto risalire il "sì" al 49%. E' quindi giusto che si riaccendano i riflettori sul voto costituzionale. Per votare "NO".

Anonymous said...

La mia motivazione al NO è solo una: non si demanda la modifica costituzionale ad una banda di cialtroni, se inconsci della nocività del loro operato, o di avventurieri o delinquenti nel caso fossero consci.

Ritengo secondarie, anche se giustissime, le altre motivazioni.

Paulus

Nessie said...

I "cialtroni" sono consapevoli eccome del loro "operato", in quanto hanno ricevuto precisi ordini di scuderia: buttar per aria gli statuti, "belli" o meno che fossero. Del resto Barroso in occasione della manipolazione dell'art. 81 sul pareggio di bilancio lo disse chiaro e tondo che bisognava cedere ulteriore sovranità anche nelle leggi legate al bilancio e all'economia.

Nessie said...

Massimo, la cosa preoccupante è proprio questa: non si parla più della data di consultazione.

Inoltre lo spudorato Renzi avrebbe potuto nominare un bravo tecnico non legato alla politica politicante (come fece il Berlusca) per la ricostruzione. Ha nominato Vasco Errani per la ragione che citi: ricucire la fronda interna ed evitare strappi e sorprese col referendum. Del quale peraltro, non si parla più né come scadenza, né per indicare tutti i guasti della "controriforma".

Nessie said...

PS: ricordo a tutti che Vasco Errani fu il beota che se la rideva con Pecoraro Scanio ai tempi dei morti di Nassiriya, durante il funerale. Con questa mossa ancora una volta si creano clientele rosso-pddiota anche nei gangli organizzativi che riguardano l'interesse comune di tutti i cittadini


http://blacknights1.blogspot.it/2016/09/cosa-loro.html

Nausicaa said...

Cosa contempla l'aver modificato sotto il governo Monti, l'art. 81 nella costituzione. Correva l'anno 2012. Anche questo è stato possibile grazie al silenzio mediatico assoluto:

http://ilnavigatorecurioso.myblog.it/2012/08/25/modifica-dell-art-81-della-costituzione-italiana-un-altro-pe/

Nessie said...

Grazie Nausicaa. Un articolo utilissimo per capire che:

1) "La più bella del mondo" era già stata contaminata in modo peggiorativo per il tramite di detta "modifica". Con il silenzio-assenso di tutte le forze politiche.

2) A far saltare per aria la Costituzione ci stavano pensando da tempo e non solo oggi

3) La controriforma Boschi scritta in un illegibile burocratese serve proprio a togliere l'ultima foglia di fico rimasta attaccata alla statua-Italia.

Quando diciamo che non vogliono lasciarci nemmeno più le mutande, non è affatto una metafora.

Aldo said...

Nausicaa: "aver modificato sotto il governo Monti, l'art. 81 nella costituzione"

Un governo "tecnico" che modifica una Costituzione? Non è qualcosa leggermente sopra le righe?

Nessie said...

Ti consiglio vivamente di leggere l'ottimo link messo da Nausicaa. Ne estraggo alcuni stralci:

Cambiare la costituzione è un evento molto importante, perché significa cambiare le regole del gioco, o meglio cambiare le regole della nostra vita civile. Non è la prima volta che in Italia si interviene sulla Costituzione, ma è la prima volta che lo si fa con tale velocità, con una così grande maggioranza politica a favore e senza coinvolgere i cittadini. (...)

1) l’introduzione nella costituzione del principio di pareggio di bilancio comporta la perdita da parte dell’Italia della sovranità economica-fiscale. Di fatto non saremo più noi a decidere la politica economica del nostro paese e non saremo più noi a decidere la politica fiscale, sarà l’Europa.

2) L’Italia, con il suo enorme debito pubblico, senza sovranità monetaria e con l’obbligo del pareggio di bilancio, non può riuscire a mantenere il pareggio senza tagli, privatizzazioni e nuove tasse. Tutto questo genera recessione, porta al collasso dell’economia nazionale e accresce le difficoltà di mantenere il pareggio, dando così il via a una spirale distruttiva per l’economia e la società.


http://ilnavigatorecurioso.myblog.it/2012/08/25/modifica-dell-art-81-della-costituzione-italiana-un-altro-pe/

Anonymous said...

le ragioni per votare NO sono ovvie cosi' come e' ovvio che OGNI referendum e' uno strumento di sistema in cui:
a) si vota solo su cosa vuole il sistema
b) il referendum e' usato per scaricare ogni responsabilita' sui sudditi.Perche' infatti se voti SI avalli cio' che vuole il sistema e se voti NO ti assumi la responsabilita' delle conseguenze ( decise SOLO da sistema) di avergli votato contro. In pratica si tratta di scegliere tra " restare nella padella" ( voto SI ) o " finire nel fuoco" ( voto NO).
Deve essere infatti chiaro che c'e ' una differenza abissale tra il "brexit" e il "renzum" perche' nel primo c'era un contrasto interno alla elite inglese che e' stato fatto risolvere al "poppolo" ( anche se poi tutto e' restato nella nebbia) , mentre nel secondo non c' e nessuna lotta interna alla elite ( sono tutti per il SI) e c'e' solo il solito trucco per intortare il "poppolo".
ws
A scanso di equivoci e' ovvio che e' sempre meglio "rovesciare la padella" , basta pero' non illudersi di non dovere poi "finire nel fuoco".
Purtroppo le "liberta'" costano e anche se noi abbiamo rinunciato alle nostre, avendole ereditate gratis , qualcun altro le aveva pagate per noi e adesso bisognera' ricomprarle con l' unica moneta valida per questo tipo di " merce" : IL SANGUE.

Nessie said...

Scusa ma stavolta il tuo sembra quasi un discorso alla Alfano. Della serie, non disturbiamo il manovratore e non facciamolo troppo incazzare sennò finiamo tutti arrostiti al fuoco. Non mi è chiaro per cosa voterai e questa metafora fra la padella e la brace, la trovo depistante e fuori luogo.

Aldo said...

Mi sembra d'aver intuito che voterà "no", a giudicare da "e' ovvio che e' sempre meglio 'rovesciare la padella'".

Nessie said...

Parli di ws, suppongo. E' la faccenda della padella e della brace che non mi convince. Piaccia o meno, questa è la democrazia e al momento disponiamo solo di questo arnese (anche se male in arnese). Se non piace mi si dica di quale altro strumento potremmo disporre. Altrimenti siamo alle solite geremiadi che non conducono a un bel niente.

Nessie said...

Intanto linko il parere di un luminare dell'economia, un premio Nobel che suggerisce a Renzi di sospendere il referendum, perché se vincesse il NO, sarebbe una catastrofe. Per LOrSignori, senz'altro! Che Stiglitz ignori che la Costituzione per essere riformata o controriformata necessita dell'imprimatur referendario, è roba da manicomio. Siamo all'élitarismo più demenziale e arrogante:

http://www.libreidee.org/2016/08/panico-referendum-stiglitz-italiani-se-votate-crolla-leuro/

Jacopo Foscari said...

A chi paventa i disastri post-referendum in caso di sconfitta di Pittibimbo ricordo che per la Brexit mancava solo che evocassero le cavallette e l'asteroide. Osborne, uno dei primi licenziati illustri dalla May, berciava di un "bilancio d'emergenza" in caso di Brexit di cui non c'è traccia. Questo per dire di non fidarsi del catastrofismo imperante sui media, che ormai sono attendibili come Wanna Marchi. Pittibimbo e il suo clan di toscanacci temo non ce lo toglieremo di torno tanto presto, ma almeno con il "NO" avremo impedito uno scempio del genere.

Nessie said...

Sì, sono davvero pazzeschi con questi profeti di sciagure. E dulcis in fundo arriva pure il Nobel Stiglitz ad aggiungere il suo tocco di disgrazie. Tutte le disgrazie che stiamo già subendo, invece non le vede.

La Boschi poi che va in tv a dire: "I Partigiani veri, quelli che hanno combattuto, voteranno sì alla riforma", è una vero albero di brutte figuracce. Sottinteso: quelli tarocchi, quelli che giocano al biliardino, invece voteranno NO. Un vero profilo di vera statista!!!

Jacopo Foscari said...

I "partigiani", quelli veri ormai son quasi tutti al Campo Santo e pochi li rimpiangono. Comunque è uno spasso questa diatriba interna al PCI-PDS-DS-PD, nelle loro lotte intestine si dicono tante verità. La Boschi che sibillina sostiene che all'ANPI ormai i partigiani veri non ci son più (vero, infatti ormai tesserano cani e porci), la Picierno che sputtanava la CGIL parlando di manifestanti pagati (altroché se è vero), la CGIL e l'ANPI rispondo sostenendo che il PD renziano sia emanazione dei poteri forti (verissimo). Uno spasso, almeno si ride va. Poi tra PD renziano e PD anti-renziano è come scegliere tra il cancro e l'AIDS, ma almeno ci godiamo lo spettacolo

Anonymous said...

Non c'è dubbio che la "democrazia" sia un sistema orwelliano, artefatto e completamente manipolato ad uso di Lorsignori, i Mostri. Il voto però è l'unico piccolissimo spiraglio che ci è concesso (per loro una semplice foglia di fico). Pur con tutti questi limiti credo quindi sia un peccato capitale non usarlo opportunamente. Quindi "NO" su tutta la linea.
Detto questo si assiste già a tutto il solito infame repertorio ricattatorio del tipo "se-votate-NO-i-bambini-moriranno-di-fame-e-non-potremo-più-pagare-le-medicine-e-lo-spread-andrà-a-1000-Se-votate-SI-le-tasse-potranno-diminuire-del-90%-ecc.".
Scarth

Alessandra said...

Riforma redatta in burocratese - la vecchia Costituzione è, pur con i suoi difetti, scritta in un italiano comprensibile da tutti - e che mira ad uno Stato accentratore. È sostenuta e propugnata dalle élite oligarchico-finanziarie e anche il Gran Marionettista Soros ha esortato a votarla. Serve altro? NO, e senza grazie.
Votare per il SI significa dare il via libera a una dittatura approvata dal popolo.

Due anni fa la Boschi, da poco nominata ministro, invitò gli italiani a giudicarla "per le riforme, e non per le forme".
Bene, per quanto mi riguarda è bocciata senza appello.
Ieri era al Gay Pride Village di Padova, dove aveva promesso, l'anno scorso, l'approvazione delle unioni civili, per vantarsi di aver raggiunto quell'obiettivo, e per fare un po' di propaganda a favore del SI. Va dove è sicura di non essere fischiata, indossando la T-shirt con il volto di Alda Merini e la scritta "Chi ama è il genio dell'amore", tra l'altro strumentalizzando una poetessa che non era favorevole né ai matrimoni né alle adozioni per gli omosessuali, anzi.
E come tutti i piddioti, dice che chi vota NO lo fa perché è contro il governo Renzi a prescindere e perché teme il cambiamento. Certo, chi non teme i cambiamenti in peggio? Il governo Renzi è il fautore di questo cambiamento. È tutto collegato.

Sono ridicoli anche quelli che dicono: "Questa riforma non è granché, ma sempre meglio che non cambiare nulla". Che discorso è? Se non apporta miglioramenti, è preferibile lasciare tutto così.

Nessie said...

E' esattamente così, Jacopo. Volano gli stracci nella Red Family e ciascuno dice il suo segmento di verità. Ma NESSUNO la dice tutta per intero, perché sono tutti sporchi marci. La Boschi che va gesticolando dall'Annunziata che "i partigiani-partigiani votano SI'" fa scompisciare dalle risate, perché la risposta più ovvia è: sì, al CIMITERO.

Nessie said...

Appunto, Alessandra, chi non teme un cambiamento in peggio come la controriforma Boschi? Anche il termine "cambiare" fa parte del lessico orwelliano come "riforma". Si cambia volentieri se c'è davvero miglioramento, non se dobbiamo sottoscrivere la dittatura anche a partire dalla Costituzione. Alzi la mano chi vuole cadere sotto gli artigli acuminati di Soros e delle potenti banche d'affari. La figlia di un banchiere (per giunta fallito), non è affatto una garanzia per una nuova eventuale costituzione.

Nessie said...

Scarth, siamo ai soliti ricatti per poveri rincoglioniti. Se poi scendono in campo il FT, il Wall Street Journal, Marchionne, un vecchio Premio Nobel dell'Economia, e lo stravecchio zietto Soros, a sostenere PittBull, beh allora non ci sono dubbi .

Anonymous said...

Ah, si Nessie dimenticavo, nella mostruosa compagnia c'è anche il bankiere da 38 milioni di euro Profumo nonchè elettore del PD a sostenere il SI. Non se ne fanno scappare uno di straricchi e potenti nababbi oligarchici...
Scarth

Nessie said...

A proposito, ti risulta che il Pentolaio d'Arno, abbia fissato una data certa? Forse aspetta un secondo terremoto per procrastinare....E magari per allargare la sua combriccola di sostenitori farabutti.

Anonymous said...

No Nessie, non so nulla. Se per "Loro" questo referendum è una sorta di "brexit" c'è da stare certi che saranno capaci di qualsiasi cosa. Come se non bastasse già la nutrita e orrenda compagnia attuale. E a proposito di orrende compagnie mi stavo giusto chiedendo che tiri giocherà l'ambiguissima, straeuropeista, filoamericana (tifano per Killary Klinton figurarsi...) e filorenziana Forza Italia di Parisi che sta a Sarkozy come Renzi sta a Hollande.
Scarth

Nessie said...

Mi spiace, ma per quanto la POIRE sia disgustoso, è sempre un pochino più attento agli affaracci francesi del servo Renzi nei confronti degli Italiani. Per cominciare la Poire non accetta più immigrati, mentre questo ignobile lustrascarpe si vanta di "salvare vite". E lo urla pure ai 4 venti. Un vero lacché viscido.

Jacopo Foscari said...

E soprattutto la Poire, per quanto ridicolo, almeno è li con un mandato elettorale, Insomma, i mangiarane se lo son votato e mo se lo tengono anche almeno fino a maggio. Esattamente il contrario di Pittibimbo il quale dopo aver detto che mai e poi mai avrebbe fatto come D'Alema nel '98 e che sarebbe diventato premier solo dopo le elezioni ha fatto esattamente come l'odiato Baffino pugnalando in pubblica piazza il suo predecessore e piazzandosi a Palazzo Chigi senza passare per le urne.

Nessie said...

Non è una differenza da poco, Jacopo. La Poire è stata eletta, il Pentolaio invece no. E in fondo nell'album di famiglia dei sinistronzi italioti sta scritto che il potere politico forse non nascerà dalla canna del fucile, ma dai colpi di mano e dalle sporche manovre di corridoio, invece sì. E' già il terzo che va al potere per "nomina divina". Il primo è stato D'Alema, raccomandato da Cossiga presso gli Americani e la Nato allorché ci fu la guerra nei Balcani. Doveva farsi perdonare il suo passato comunista e allora fece sganciare quintali di bombe sulla Serbia.

Il secondo è #Enrichetto stai sereno, che durò solo sei mesi. Il terzo è questo Bellimbusto che vediamo che minaccia di non schiodarsi fino al 2018.

Anonymous said...

nessie scrisse
E' la faccenda della padella e della brace che non mi convince.

Eppure e' tanto semplice: nella padella ci siamo e saltandone fuori saremo nella brace perche' la gestione del fuoco non verra' nelle nostre mani con un banale "voto", e di questo bisogna esserne avvertiti prima per non fare poi "figure greche". Nella fattispecie bisogna essere avvertiti che "la crisi" di un voto NO sara' usata contro di noi per darci " piu' europa" , " piu' austerita'" ect ect come nella sceneggiata del 2011 .

Perche' CONTRO L'ELITE il popolo DA SOLO non puo' nulla. Guardiamo le vicende russe inglesi e ungheresi ( nei casi favorevoli ) o quelle greche rumene ucraine ect ( nei casi sfavorevoli ) : per i cambi di paradigma politico occorre che PRIMA avvenga una frattura all' interno dell' elite e che SUBITO POI il popolo sia abbastanza intelligente e compatto da appoggiare efficacemente la fazione a lui piu' favorevole .

E queste sono due condizioni che, giudicando dai nostri pregressi politici, io credo che da noi non si manifesteranno " democraticamente" mai. Da noi solo " TRAUMATICI eventi esterni" possono indurre TRAUMATICI cambi di paradigma politici.
ws

Nessie said...

La padella e la brace continuano a non convincermi, perché a mio avviso, a fuoco ci stanno mandando già. E pure in macerie. Caso mai, il NO, sarebbe soltanto il meno peggio. Se questo NO dovesse provocare "eventi traumatici" a questo punto, vada per il "trauma". L'ho già detto in altre occasioni e lo ripeto: meglio una fine horror di un horror senza fine.

Anonymous said...

Col paragone Parisi=Sarkozy intendevo dire che il ruolo assegnato a Forza Italia sembra essere quello della solita finta alternativa di "centrodestra" alla francese o tedesca che in realtà ha le stesse appartenenze globaliste, riferimenti e programma del "centrosinistra".
Poi a Ws vorrei dire che secondo me qualsiasi cosa, anche minima, che possa causare un intoppo, un ostacolo o anche solo un attacco di bile ai nostri aguzzini deve essere sempre benvenuta anche a costo di assistere ai fuochi artificiali. Come dice Nessie ogni cosa è meglio di questa schifosa agonia.
Scarth

Anonymous said...

meglio una fine horror di un horror senza fine.

questo e' appunto un ragionamento da "giovani" cioe' da chi ha una vita davanti da difendere. Ma i "vecchi" specie se " senza prole" che sanno che comunque la loro fine e' vicina possono cinicamente pensare che "rallentare la fine" sia meglio per LORO in una ottica di "apres moi le deluge" . E siccome l' italia e ' un paese di "vecchi e senza prole" sono proprio queste le "falangi" del " partito renziano".

Ma aldila' questo io resto scettico su ogni possibile palingenesi "elettorale" di questo popolo in base all'esperienza personale che l' indole delle persone non cambia con un semplice cambio di "paradigma politico".E purtroppo l' indole del popolo italiano e della sua elite si corrispondono benissimo ( specie in " democrazia" ..:-)) e per cambiare i nostri vizi che ci hanno portato qui occorrono NUOVE generazioni educate "nel modo giusto".
Insomma e' un problema complesso che non si risolvera' con un "voto" anche se un "buon voto" certamente aiutera'.
ws

Anonymous said...

Ancor più grave, ed in effetti partorita in area cattocomunista, fu la riforma del Titolo V fatta appositamente per erodere verso il basso il potere dello Stato, in prospettiva di un'erosione verso l'altro di stampo europide.
La riforma della chiappona figlia di cotanto padre va nella stessa direzione: prima si creano le camarille mafiose regionali, poi le si mandano in parlamento direttamente e senza nemmeno farle eleggere.


Matteo

Nessie said...

Scarth, su Parisi e quel che rappresenta sono d'accordo. Come sono d'accordo sul disseminare intralci e paletti nel percorso di chi ci opprime. E' la Pera che non mi convinceva. E purtroppo Renzi riesce nel non facile compito di superare perfino la Pera.

Nessie said...

Ws, lo ha scritto bene Scarth che noi possiamo limitarci e mettere solo qualche intralcio e paletto nel percorso di questi farabutti. E tuttavia, va fatto.
Tutto quel che dici a proposito di illusioni elettoralistiche non fa parte di questo post né di questo blog. Tant'è vero che a Vladimiro Giacché ho fatto un discorso chiaro: con la caduta della costituzione siamo all'ultima foglia di fico.

Nessie said...

Matteo leggi per intero il testo della riforma-porcata qui:

http://www.altalex.com/documents/news/2016/04/13/riforma-costituzionale-il-testo


sembra scritta per i sordomuti con sottotitoli che scorrono e con la pazza che gesticola.

Anonymous said...

Certamente è stata scritta in modo incomprensibile, ma non deve passare il messaggio che questo sia frutto di stupidità.
TUTTI i documenti legislativi di ispirazione neoliberista (pensiamo solo ai trattati europei) sono scritti in modo astruso appositamente.
Un esempio eclatante: il Glass-Steagall Act era una leggina di qualche comma, il decreto di Clinton che l'ha abolito è un papiro di 300 pagine.


Matteo

Nessie said...

.... e il Trattato di Lisbona è di 280 pagine che dovevano risultare indigeste e incomprensibili ai più. Come ammesso dallo stesso Amato, uno dei suoi artefici:

http://www.byoblu.com/post/2015/10/01/giuliano-amato-voleva-fottere-la-democrazia-ecco-le-parole-che-lo-inchiodano.aspx

Non siamo così sprovveduti da credere che anche questa nuova porcata sia unicamente frutto di mera stupidità.

Jacopo Foscari said...

Comunque, dopo la "pars destruens" facciamo anche un po' di "pars costruens". Al di la che questa riforma è una porcata, pure la "più bella del mondo" è di suo una bella porcata, un accrocchio partorito perché i comunisti temevano il ritorno dei fascisti e i democristiani temevano di fare la fine dei loro omologhi cecoslovacchi. Una riforma costituzionale seria dovrebbe prevedere semplicemente alcuni punti

-Abolizione del senato e dimezzamento dei deputati

-Elezione diretta del presidente della repubblica

-"Sfiducia costruttiva" alla tedesca per il primo ministro onde evitare ribaltoni e ribaltini

-Referendum obbligatorio sui trattati internazionali

Così, tanto per cominciare

Nessie said...

Manca quel famoso vincolo di mandato elettorale che eviterebbe trasformismi alla Scilipoti e cambiamenti di casacca.

Si può fare tutto in ambito nazionale e di sovranità, magari consultando direttamente i cittadini. Non si fa nulla in ambito sovranazionale e di cessione della stessa. E' questa la morale della favola.

Anonymous said...

L'unica cosa fondamentale, della Costituzione, è lasciare intatta la parte economica che è fondamentale.
Il resto si può tranquillamente discutere


Matteo

Nessie said...

La parte economica è stata la prima ad essere stata espunta nello zittifcio generale. Vedi quella modifica che tanto piacque a José Manuel Barroso (oggi presidente della G &S) sul pareggio di bilancio.Il 17 aprile 2012, il Senato ha inserito in Costituzione il pareggio di bilancio, modificando di brutto l'art. 81. La norma in passato diceva: “ogni legge che importi nuove e maggiori spese deve indicare i metodi per farvi fronte”, ma rimase disattesa.
Il novello art. 81 è oggi quello che introduce l’obbligo perenne del pareggio di bilancio.

Poi ovviamente sono state ritoccati e manomessi , de facto diritti costituzionali relativi alla sanità, all'istruzione e in particolare, alle pensioni.

Nausicaa said...

Art. 47.

La Repubblica incoraggia e tutela il risparmio in tutte le sue forme; disciplina, coordina e controlla l'esercizio del credito.

Favorisce l'accesso del risparmio popolare alla proprietà dell'abitazione, alla proprietà diretta coltivatrice e al diretto e indiretto investimento azionario nei grandi complessi produttivi del Paese.

----------------------------------------

Anche del diritto al risparmio è stato fatto strame per colpa delle banche.

Nessie said...

Sì, Nausicaa. E senza nemmeno bisogno di riscrivere, modificare o annullare l'art. 47. Più semplicemente un bel dì i risparmiatori di alcune banche (tra le quali quella del padre di Maria Etruria dalle lunghe chiome) si trovarono un pugno di mosche nei loro depositi senza sapere chi dovevano ringraziare.

Anonymous said...

Qualunque accrocchio partorito oltre 60 anni fa è comunque meglio di ciò che si possa fare oggi. Perchè i cervelli erano migliori. Sostanzialmente, una legge fondamentale serve a circoscrivere l'ambito nel quale si svolge la Giurisdizione. E' un atto di sovranità essa stessa. Infatti, noi abbiamo avuto un'assemblea costituente, mentre i tedeschi non l'hanno avuta. Va da sè che in un regime non più nazionale, qualunque costituzione sarebbe un impiccio. Però, c'è una differenza tra l'impianto economico italiano e quello tedesco. I tedeschi hanno mantenuto - in parte - la socializzazione delle imprese, mentre gli italiani no. E chi ha smantellato l'assetto della RSI che prevedeva la compartecipazione a produzione ed utili d'impresa tra proprietà e maestranze ? E' stato il PCI: altrimenti la lotta di classe andava a puttane. Quindi c'e' un illustre precedente addirittura nel primo dopoguerra. Chi si stupisce del perchè gli eredi del partito bolscevico facciano oggi ciò che fanno, vada a vedersi la circolare (firmata da Berlinguer padre) con la quale le imprese socializzate da Mussolini venivano "restituite alla loro legittima propietà". E Cipputi è servito. Quanto al resto, da un partito storicamente internazionalista che ci si può attendere ? E' un'ottima cosa che molti vecchi comunisti abbiano cambiata idea. Ma se l'avessero cambiata prima non avremmo nemmeno avuto la guerra civile dopo il '43. E avremmo perso un pò più dignitosamente. E non saremmo ridotti come siamo oggi. Del senno di poi sono piene le fosse, naturalmente, ma se la bassa militanza comunista ammettesse che è stata presa per il culo dalla propria dirigenza fino dall'inizio (e non solo da oggi) troveremmo una buona base per ripartire. Il fatto è che la colpa è sempre del FODRIA, i neo-liberisti (che pure ci sono), quando non i fascisti stessi che ancora tramano nell'ombra. E così non si va da nessuna parte.

Nessie said...

La firma che hai dimenticato ce la metto io: IL SAURO. :-)

Sono d'accordo che quel che è stato concepito quasi 70 anni fa, sia sempre meglio di quanto ci propinano oggi su ordini di JP Morgan e G & S. Senza contare i diritti alla sanità, all'istruzione, al risparmio, a ottenere una pensione dignitosa che ci stanno togliendo drasticamente.

Per cui la conversazione contro "la più bella del mondo", in questo gravissimo momento, mi pare del tutto fuori luogo. Semmai bisognerebbe andare a prendere un lurido guitto di regime come Benigni che è andato in tv a dire che l'attuale statuto è come una bella donna che col tempo ha bisogno del ritocchino Botox, e dargli una scarica di meritate legnate. Ovviamente insieme al suo clan omertoso di toscani a cui tiene bordone.

Nessie said...

ps: IL FODRIA che diavolo sarebbe?

Anonymous said...

Sono le forze oscure della reazione in agguato. Penso.

IL SAURO

Nessie said...

Ho appena letto che è stato un acronimo inventato da Brunetta. Divertente!

Anonymous said...

No, è roba originale del vecchio armamentario socialista pre-Marx. Brunetta lo sa perchè viene da li pure lui.

IL SAURO

Anonymous said...

Pur con tutto l'amore e la simpatia umana, ideale e morale che nutro nei confronti del fascismo, faccio molta fatica ad immaginare come socializzare un'economia con quasi 4 milioni di PMI.
In Germania la cogestione esiste perchè la maggior parte dell'indotto è fatto da grandi imprese esportatrici, e comunque in realtà (se si confronta la crescita dei salari con la produttività) non mi sembra che funzioni benissimo.

Matteo

Jacopo Foscari said...

Comunque il professore universitario Panebianco, atlantista doc, fanatico delle guerre umanitarie e ultrà di Killary Clinton, dall'alto della sua cattedra pagati con le nostre tasse ci illumina sui disastri che porterebbe il ritorno del protezionismo. Mancano solo il colera e la peste bubbonica tra le disgrazie evocate da questo ennesimo maitre a emmerder

http://www.corriere.it/cultura/16_settembre_05/virtu-libero-scambio-rischi-neo-protezionismo-fdde35f0-72cf-11e6-9754-0294518832f8.shtml

Nessie said...

Jacopo, un altro che rompe con le 7 Bellezze e le 7 Virtù taumaturgiche del mercato. Bello, 'maître à emmerder.

Anonymous said...

@ Matteo
In realtà la socializzazione dell'impresa della RSI (non del fascismo) era proprio orientata a quella che oggi chiamiamo PMI. La si vede ancora, soprattutto al nord, nel rapporto che l'imprenditore (magari ex operaio) ha con i suoi dipendenti.
Il sistema politico era ormai svincolato dal rapporto con il Re e la CC e poneva in essere pienamente la visione social-nazionale di Mazzini senza più remore.
Tutta l'industria italiana dell'epoca era poco più che artigianale e il regime vigilava sulla costituzione di grandi monopoli. FIAT, Breda, Piaggio, SIAI Marchetti, e tutte le altre industrie non erano nemmeno lontanamente paragonabili a fenomeni come quelli della Ruhr. Fino all'ultimo giorno della sua esistenza, la RSI portò avanti questo modello basato sulla pluralità e sul contenimento dei monopoli, il che era già nella visione dello Stato corporativo fascista.
Non un patto di ferro come il MEFO tedesco, ma qualcosa di molto efficiente soprattutto per la piccola industria, in quanto la grande era obiettivo dell'attività marxista proprio come la fu nella Ruhr.
In pratica, nè il fascismo, nè la RSI puntarono mai ad una grande industria sul modello nordico.

IL SAURO

Anonymous said...

Perdonami se insisto, ma quello che dici è quantomeno parziale.
Per esempio, il decreto Tarchi poneva come limite minimo un capitale di un milione di lire.
Se andiamo a leggere qualche libro di storia economica (Carlo Cipolla è vivamente consigliato) scopriamo che erano pochissime le aziende che sarebbero poi state effettivamente socializzate.
Del resto, non si capisce esattamente cosa vorrebbe dire "socializzazione" nell'officina dove lavoravo quando facevo l'università per mantenermi agli studi: il titolare, suo figlio e tre dipendenti (fra cui io).
Facciamo un "consiglio di fabbrica"?
Maddai.
Per essere chiari: IO NON CONTESTO IL PRINCIPIO.
Sono fascista da sempre, ed ho sempre contestato la deriva destronza-evoliana di un determinato ambiente che poi è finito a partorire deliranti teste di cazzo alla Adinolfi (quello per cui dobbiamo sostenere l'Euro perché così potrà tornare il Sacro Romano Impero).
Io contesto l'idea secondo la quale quella sia una battaglia politica.
In Italia non si può semplicemente fare se non in pochissime imprese.


Matteo

Jacopo Foscari said...

Io amo definire i Panebianco et similia come i radical chic della destra. Gente che discetta su cose che non la toccano direttamente. D'altronde con un lauto stipendio pubblico da docente universitario di 60mila euro l'anno, garantito e intoccabile per definizione, si fa presto a parlar bene della globalizzazione. Tanto la concorrenza sleale i cinesi non la fan mica ai professoroni guerrafondai con la cattedra pubblica sotto le chiappe come Panebianco

Nessie said...

In realtà, trattasi di destra neoliberista all'americana e tutt'altro che identitaria. E con noi europei ha poco a che fare.

Anonymous said...

@ Matteo
E' vero, ma se era così innocua, la socializzazione, perchè la sua abolizione è stato uno dei primi provvedimenti del dopoguerra ? Siccome hai simpatie fasciste saprai certo che l'etica era basata sull'autorità, non sui collettivi. Il patto tra mano d'opera e proprietà era personale e si basava sulla stima reciproca, cosa, del resto, poco realizzabile in un contesto di massa. Al di la della sua realizzazione pratica - che avrebbe richiesto sforzi maggiori in tempo di pace e non a guerra tecnicamente perduta - costituiva un problema per la sinistra marxista proprio perchè avrebbe neutralizzato la lotta di classe. Personalmente, ritengo che il MEFO tedesco fosse molto più efficace ma, infatti, si adattava ad un'industria che era la piu' grande d'Europa - dopo quella sovietica. Nella piccola industria - soprattutto aeronautica - tedesca il rapporto tra proprietà e maestranze era infatti tale e quale a quello che voleva Mussolini. E' comunque curioso che oggi ciò che rimane della nostra sinistra lodi la socializzazione delle imprese tedesche dopo averla smantellata in Italia e fingendo di non sapere che è forse l'unica eredità del periodo nazionalsocialista. E' su questo che volevo porre l'attenzione.

IL SAURO

Nessie said...

Sì, ma adesso basta con queste mussolinate. Il topic era un altro. Ora chiudo i commenti perché sono passata a nuovo topic.