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24 February 2016

Il lascito di Ida Magli

Ora che è finita la ridondante umbertiade dedicata a uno degli intellettuali più tromboni e  organici al regime,  dove si sono sentite scempiaggini come quella di Ovadia il quale pretende che Dio sopporti i credenti  ma  che prediliga decisamente gli atei alla Eco,  parlo,  come mi ero ripromessa,  della grande Ida Magli scomparsa il 21 febbraio  e di come abbia influenzato il nostro pensiero divergente contro la Ue.
La Magli scrisse nel '98 un libro dal titolo emblematico "Contro l'Europa". Da allora il costante impegno civile nella sua pubblicistica è stato quello di dimostrare che questa Ue ci avrebbe impoverito, resi schiavi delle banche, invasi quotidianamente da flussi migratori alluvionali in particolare islamici. Che questa Ue avrebbe perseguito espropri e ingiustizie su larga scala di ricchezze, benessere, identità e culture dei popoli europei. Mi pare che il motivo di tanta omertà da parte della stampaglia che ha cercato di silenziare le notizia della sua scomparsa, che si è  (con le poche eccezioni de Il Giornale  per cui collaborava), premunita di scrivere sciocchezze qualunquiste sul femminismo ,  trasformandola in un'icona politicamente corretta quale non è mai stata (si vedano i penosi articoli apparsi  di recente su Repubblica, sul Messaggero, sul Fatto),  sia  in sintesi questo qui.
Ne "La dittatura europea"  (2010) un capitolo importante è riservato al tradimento delle monarchie europee (quella inglese, olandese e le monarchie scandinave) nei confronti dei loro rispettivi paesi. Poi è la volta dei politici, dei pavidi intellettuali, dei media e della Chiesa. L'autrice ci racconta in prima persona,  della difficoltà di individuare solidi alleati nel contrastare un simile progetto, che privandoci de facto della sovranità monetaria ci sta privando di ogni autonomia e indipendenza tout court. Dove va dunque la moneta senza Stato? Ma soprattutto dove vanno i popoli senza Stato? La Dichiarazione universale dei diritti umani con la sua dottrina egualitarista scaturita dalla Rivoluzione Francese, applicata su scala planetaria può diventare (come diventa) un temibile strumento d' imposizione globale - il grimaldello per fare a pezzi le Costituzioni degli stati sovrani. L' immigrazionismo come strumento di decomposizione sociale e di frantumazione dell'unità culturale dei popoli, in prima luogo e di invasione coatta nonché di istigazione a scontri interetnici, in secondo luogo. Il fine ultimo, è la sostituzione delle masse autoctone con quelle allogene. La libera circolazione degli uomini, delle merci e dei capitali, quale dogma del fondamentalismo mercatista. Il mercato come unica regola di vita, imposto con una cieca quanto ottusa fede che è diventata sempre più terroristica nei confronti di chiunque tenti di contrapporvisi. Altri acceleratori di questo becero egualitarismo livellante sono il matrimonio omosessuale, l'eutanasia, le fecondazioni in vitro e gli espianti d'organi, i quali danno vita ad un autentico mercato internazionale illegale di criminali al suo servizio.

In "Dopo l'Occidente" (2012), ci racconta  che "verso il 2050 l'Europa sarà abitata da un gran numero di Africani insieme a gruppi di media consistenza di Cinesi e di Mediorientali, a causa della continua e massiccia immigrazione dall'Africa e dall'Oriente e dell'altissima prolificità di queste popolazioni, superiore in genere di almeno cinque volte a quella degli Europei. [...] La morte dell'Italia è già in atto soprattutto per questo: perché nessuno combatte per farla vivere; persino perché nessuno la piange.
È contro natura, contro la realtà dei sentimenti umani, ma è così: stiamo morendo, nel tripudio generale, con una specie di «suicidio felicemente assistito» dai nostri stessi leader, governanti e giornalisti. Non per nulla l'idea del suicidio assistito è nata in Occidente".

Da ultimo, la Russia riflesso dell'Occidente ed estrema speranza di resistenza, di conservazione e di proiezione dello spirito della civiltà del mondo. "Forse la Russia potrà occupare il posto lasciato vuoto dall'Europa, diventando finalmente consapevole di sé stessa, della propria originalità, né del tutto europea, né del tutto asiatica...".


"Difendere L'Italia" (2013) è senz'altro il più propositivo e pragmatico dei libri fin qui pubblicati. Non si limita infatti a insistere sulla denuncia dei misfatti fin qui perpetrati dall'eurocrazia di Bruxelles (si veda "La dittatura europea"). Non si limita ad analizzare i disvalori dell'Occidente che ci hanno reso così passivi, fragili e deboli nel respingere i nostri oppressori con i quali tacitamente collaboriamo ("Dopo l'Occidente"). Addirittura, l'ultima parte del saggio è dedicata alle prospettive per una nuova Rinascita della Patria. A come si potrebbe ricostruire il Bel Paese, dopo le rovine perpetrate dai banchieri e da tutta la classe politica che ha chinato il capo, permettendo il disastro che è sotto i nostri occhi. Insomma, la Magli ad un Laboratorio per la Distruzione (Lpd, per chi ama le sigle), centro operativo degli oligarchi mondialisti ed euromondialisti, contrappone un Contro Laboratorio per la Ricostruzione per la difesa di un nazione ridiventata sovrana o in via di poterlo ridiventare.
Utopie?
Può darsi, ma lei che è una famosa antropologa, sa benissimo che se è vero che le civiltà possono estinguersi a causa di invasioni demografiche, cataclismi, guerre, stragi, genocidi, è altrettanto vero che i sedimenti di antichi saperi, di esperienze, di una cultura e un' identità (le due cose coincidono) non sono fattori così facili da cancellare, nemmeno per il tramite della più pervicace volontà distruttiva.

Ultima sua fatica,  "Figli dell'uomo" (2015) per la Feltrinelli, libro tenero, struggente, ma anche crudele e atroce, nel quale Ida Magli ci spiega in duemila anni di storia perché l’uomo ha iniziato a rivolgersi verso i suoi bambini con istinto di protezione e amore incondizionato. Perché i nostri “cuccioli” non sono sempre stati considerati esseri innocenti e indifesi di cui occuparsi. Per molto tempo, i figli sono stati trattati come una proprietà, sacrificabile e sacrificata, senza veri diritti. Un viaggio sconcertante di scoperta, il suo, nel quale impariamo che l’infanzia non è (quasi) mai stata un momento  veramente magico e idilliaco per gli esseri umani.


La sfrenatezza sessuale legata all'omosessualità ha purtroppo invaso la società in tutte le sue diramazioni. Essa viene incoraggiata, blandita, coccolata dai media, dalla pubblicità, dal cinema, perfino dalle fiction televisive. Guai a dissentirne, ora che anche grazie al M5S (criticato dalla Magli, la quale all'inizio mostrò un'apertura di credito verso Grillo, subito disattesa) è passata la legge sul reato di omofobia.
Ma anche il problema dell'eccessiva femminilizzazione dei ruoli politici, culturali ed educativi occupata proditoriamente dalle donne (quote rosa), viene stigmatizzata  duramente dall'autrice.
Bambini che spariscono legati al terrificante traffico d'organi, bambini abusati da reti di pedofili (si veda il caso Marcinelle in Belgio e alle implicazioni di Jacques Delors, considerato uno dei padri fondatori di questa Ue) , bambini, oggetti di brame nelle politiche dei "diritti omosessuali" che in realtà rappresentano la tirannide dei desideri e dei desiderata. 
Ma anche bambini capaci di raccontarsi nella scrittura dipanando  la storia di se stessi in cerca di riscatto (Dickens e i suoi indimenticabili fanciulli maltrattati che poi ce la fanno a vincere la loro partita contro le difficoltà del vivere) .

C'è ancora molto da scoprire in questa brava e sottovalutata pensatrice del nostro tempo.  A noi di raccogliere il suo lascito spirituale e culturale. Non ci resta che  andare avanti.

PS: Il sito Italiani Liberi rimarrà a disposizione per la consultazione dei suoi articoli pregressi. 

48 comments:

Johnny 88 said...

Certamente una grande perdita, consola però il fatto che persone come la Magli in realtà non muoiono mai per davvero. La loro traccia resta indelebile nei cuori e nelle menti di tutti color che hanno influenzato. Inoltre la Magli, oltre che per l'impegno politico rimarrà nella memoria anche per il suo mostruoso contributo all'antropologia, i suoi manuali sono programma obbligatorio in tutte le realtà accademiche.

Quanto a Eco, direi che mai definizione fu più appropriata di quel "cicala di lusso" appioppatagli dalla Fallaci. Spero che ora il buon Eco abbia a che fare con le vittime di quel terrorismo rosso da lui protetto e coccolato.

Nessie said...

Sì, è vero che persone come Ida Magli, non muoiono mai. Ma è anche vero che l'apparato mediatico ha cercato di difendersi da chi come lei ha svelato senza tabù il volto criminale e usuraio di questa Europa. E il Corriere delle Banche è stato il primo a praticare lo zittificio.

Quanto alle mistificazioni mediatiche sulla "cerimonia laica"(come la chiamano) di Eco, la prima palla è stata che "c'era tanta gente comune". Ah sì? Comune come Benigni? Furio Colombo?Pisapippa? Moni Ovadia? Elisabetta Sgarbi coi suoi volumi promozionali in mano? Flores d'Arcais? Pareva la solita Fiera delle Vanità "rosse". Semplicemente ridicolo.

Anonymous said...

Puoi citare anche il suo web italianiliberi sul quale andavamo spesso a leggere i suoi articoli. Era anche una persona estremamente disponibile che rispondeva alle lettere. La sua morte non ha avuto molta Eco... Siamo pochi gli orfani.

Il sauro

Nessie said...

Se gli "echi" sono le pagliacciate viste in tv al Castello sforzesco, beh allora molto meglio così. Il Giornale ha messo un link che rimanda a tutti i suoi articoli:

http://www.ilgiornale.it/autore/ida-magli-1418.html

magari citiamo anche questo, oltre a Italiani Liberi che è comunque nel blogroll dei miei links.

Nausicaa said...

Da Libero attraverso dagospia:

http://www.dagospia.com/rubrica-29/cronache/memoria-ida-magli-politicamente-corretto-costituisce-forma-119266.htm

Nessie said...

Letto, grazie Nausicaa. E' una specie di antologia dei suoi ultimi scritti e interviste.

Sauro, è vero. Rispondeva anche personalmente. Una volta le scrissi sulla sottrazione della riserva aurea e mi ringraziò per averle passato la notizia.

Aldo said...

Nessie: "[...] l'apparato mediatico ha cercato di difendersi [...]"

Non ha cercato di difendersi, ci è riuscito benissimo. Ieri e ieri l'altro, complice un paio di nefande "ore buche", ho sondato il terreno nella scuola dove insegno, inserendomi tra i riferimenti plurimi alla scomparsa di Eco che nascevano come funghi tra i colleghi. Ebbene, l'apparentemente casuale osservazione "in questi giorni anche Ida Magli è passata nel mondo dei più" che lasciavo cadere come una caramella, riceveva l'invariabile risposta in forma interrogativa "chi è Ida Magli?". Non uno dei miei colleghi conosceva quel nome, ed ogni mio tentativo di rischiarare il buio rimaneva senza risultato -- evidentemente Ida Magli è, mediamente, un personaggio anonimo dell'esistenza del quale temo che pochi siano a conoscenza.

Ovviamente non sto dicendo che la cosa mi stia bene, sto semplicemente descrivendo un fatto.

Nessie said...

Avendo insegnato per tanti anni nella scuola, posso dirti con cognizione di causa che l'ambiente degli insegnanti (quasi tutte donne) si caratterizza per conformismo, luoghi comuni e soprattutto ignoranza relativa a certi argomenti. Ovviamente non parlo né di te né della sottoscritta, ma se vuoi respirare una ventata d'aria fresca non la devi fare nelle istituzioni (scuola compresa). Insisto sui media perché hanno riportato una serie di frescacce relative ai suoi libri e anche alle case editrici che li hanno pubblicati. Non a caso, ho cercato di darne conto in questo post.

Eleonora said...

Senza di lei, siamo più soli.

Nessie said...

Aldo, Ida Magli è diplomata al Conservatorio S. Cecilia ed è anche una brava musicista esecutrice in pianoforte. Spesso si è servita anche della sua conoscenza della musica per comprendere in pieno e adoperare il concetto di “modello” culturale, messo a punto da Franz Boas e Alfred Kroeber, come “forma” chiusa e significante in sé stessa. La “cultura” come una specie di Fuga bachiana, emerge e trapela in molti suoi scritti.

Tra le categorie di ignorantoni metto anche a buon diritto quella dei giornalisti, la genia più superficiale e somara mai conosciuta.

Nessie said...


Sì Ele, più soli ma anche più consapevoli.

Qui il Giornale, dà conto dei vari svarioni su di lei nonché zittifici mediatici.


http://www.ilgiornale.it/news/spettacoli/hanno-ucciso-mediaticamente-ida-magli-1228074.html

Uccidere mediaticamente un irregolare del pensiero è tra i misfatti preferiti dai pennivendoli.

Anonymous said...

Bello questo articolo da Affari Italiani. Le rende merito:


http://www.affaritaliani.it/culturaspettacoli/ida-magli-poche-righe-per-la-sua-morte-la-sua-colpa-sfido-il-potere-408771.html

Zeta

Nessie said...

Sì, bello grazie. Sono così rari. Mi era sfuggito.

Aldo said...

Uno spiraglio: questa mattina una collega (insegnante di disegno) era al corrente non solo dell'esistenza, ma anche del contenuto (generale) di molte opere di Magli! La cosa mi ha stupito, per cui ho chiesto come mai fosse tanto informata. Tienti forte, perché la risposta non è incoraggiante... "Ho sempre pensato che sia bene conoscere i propri avversari". Ah, be'...

Anonymous said...

Bèh!Senza girarci troppo intorno,il successo di Umberto Eco,anche per meriti"esterni"è abbastanza evidente.
Un'analisi veloce dei suoi tre successi,ben presentati,inoltre, nella forma, essendo uno studioso dell'arte della comunicazione...un Semiologo,ci fa capire il perché non poteva non essere che simpatico al Sistema.
-"Il nome della Rosa"...Una descrizione oscurantista della Chiesa del primo Medio Evo,contornata da decine di eresie...i Monaci,che copiavano gli antichi scritti..sulle pergamene che ancora oggi possiamo vedere...veri falsari,che nascondevano libri preziosi,come "Sulla Commedia"di Aristotele(almeno così ricordo)..per non creare nelle masse sentimenti di libertà...e non si preoccupavano di assassinare chi invece cercava di investigare sull'argomento.
Una bella secchiata di guano,su questa sola Religione...trascurando di fare paragoni con le altre,perché non coinvolte nella trama del romanzo.
-Gli altri due..."Il Pendolo di Foucault"...e il "Cimitero di Praga"...due "sberleffi "al popolo dei complottisti e chi gli va dietro..Dopo molta(ben studiata suspance)..la Rivelazione dei "falsi" che si sono montati su due episodi,fatti e documenti... che hanno,però, riempito scaffali di biblioteche(con discordanti opinioni....Parliamo(nel primo libro) del complotto dei misteriosi,ricchissimi Templari,che miravano al potere sul mondo allora conosciuto...e(per il secondo libro) il noto manoscritto..."I Protocolli",edito in tutto il mondo,spesso clandestinamente..ed oggi pubblicato pure in Arabo.
Sinteticamente,si potrebbe dire che Eco,romanzava la Storia,in linea col pensiero corrente,mentre la Magli la studiava ,basandosi sulla preistoria che è il germe del progresso delle civiltà....che,a suo parere si perdeva ogni giorno di più nei tempi correnti.
Aggiungo,che dopo aver letto "Il Pendolo"...avendo,però, alcuni anni prima letti..."Il mattino dei Maghi"(di Pauwels e Bergier)...e "Il Santo Graal"(di Baigent,Ligh,Lincoln) ho avuto l'impressione.. che con una spruzzatina di Cabala ed esoterismi vari a profusione...e con un po' di taglia e cuci di idee dai due libri citati...più il finale "a ridere"(tutto rigorosamente di Eco)è uscito il grande successo...del "Pendolo".
Saluti Mar

Nessie said...

Aldo, la categoria non si smentisce. Scusa per questa laconica conclusione. Certamente ci saranno all'interno le debite eccezioni, ma in generale è quella.

Nessie said...

PS: mi ha telefonato oggi una cara amica docente in filosofia che mi ha fatto le tue stesse rimostranze ed era imbufalita contro i suoi colleghi.

Anonymous said...

Interrompo l' autoimposto digiuno digitale per manifestare grande dispiacere per la perdita di una così importante voce fuori dal coro; la dipartita di simili personaggi è il continuo spegnersi di fari di verità e libertà.


Paulus

Nessie said...

Scusa Mar, ma quella di Eco te la potevi risparmiare. Ha avuto quintali di carta, di tv e di media mainstream a disposizione in questi giorni per essere magnificato.

Nessie said...

Grazie Paulus, più che veritiera la tua conclusione.

Anonymous said...

Veramente ,leggendo "bene" il mio commento...ho fatto tutto tranne che "esaltarlo"(Eco)...e in un breve paragone con l'opera della Magli(titolare dell'argomento del Post),si "capisce" pure dove va la mia simpatia o antipatia....Se verso la seria studiosa dell'involuzione della nostra moderna società,o verso l'opportunista romanziere che scrive ,peraltro in piena sintonia di coloro che di questa residua civiltà ne vogliono la fine.
Forse sono troppo criptico,e dovrei invece essere più "pane al pane ,vino al vino"....Pardon.
Saluti Mar

Johnny 88 said...

Ma, io non mi preoccuperei troppo dello zittificio su Ida Magli. La Magli è uno di quei personaggi che spesso vengon recuperati in seguito, inoltre è poco nota al grande pubblico perché non s'è mai cimentata nella narrativa, genere assai più popolare della saggistica. Gli scritti della Magli sono ben presenti in tutti i corsi di antropologia, e qualunque manuale di storia dell'antropologia ha minimo un capitolo che la riguarda, perché di quella materia è un pezzo di storia. E' naturale che la massa non la ricordi come ricorda il trombone rosso Eco, ma il tempo come sempre sarà galantuomo. Tra venti-trent'anni Ida Magli sarà probabilmente inserita nei manuali di filosofia, mentre di Eco si dirà "ha venduto tanti libri, ma è stato rapidamente dimenticato come i poeti del Barocco di cui condivideva la caratteristica di una prosa pomposa e aulica, che però non voleva dir nulla". L'importante è che chi l'ha conosciuta porti avanti il suo messaggio.

Nessie said...

Certamente andrà così. Ma la verità è che tutto ciò accadrà quando anche nel popolo minuto ci sarà un comun sentire generalizzato in questo senso. E cioè contro l'immigraazione, per la difesa dei confini considerati "sacri", sul mantenimento di una certa omogeneità etnica, conditio sine qua non per non cedere pezzi di territorio, riappropriazione di sovranità monetaria, nazionale, culturale ecc. ecc.

Nessie said...

Su Eco accadrà nel giro di poco tempo quanto è accaduto su Moravia: uno scrittore ipervalutato e coccolato a sinistra che il tempo ha ridimensionato drasticamente, nonostante le "vedove" e le prefiche che cercano di tenerne viva la memoria.

Anonymous said...

@Su Eco accadrà nel giro di poco tempo quanto è accaduto su Moravia: uno scrittore ipervalutato e "coccolato a sinistra"
Come sicuramente già saprai....Moravia(in realta Alberto Pincherle) fu figlio di Carlo Pincherle e ....Teresa De Marsanich,la sorella di...Augusto De Marsanich,cofondatore e segretario del MSI,già Segretario di Stato durante il ventennio.
Il giovane Moravia collaborò,in quel periodo, con diverse riviste e quotidiani ,non invise al Partito...Poi,mutatis mutandis,come tanti altri si ritrovò in tutt'altra area politica,come fervente e convinto esponente della cultura del nuovo regime.
Però che versatilità e spirito di adattamento hanno alcune persone di genio,al variare degli eventi.
Saluti Mar

Vanda S. said...

Una notizia davvero triste: era una guerriera! L'ammiravo molto.
Nessie, seguo sempre i vostri scritti, ma sono molto impegnata con il lavoro, la mia nuova vita e i fatti dell'Italia oramai li seguo davvero poco.
Un caro saluto a tutti!

Anonymous said...

In pochi giorni abbiamo assistito a due classici di regime: lo strombazzamento retorico stereofonico per il potente intellettuale organico e conforme con tanto di esibizione di tutti i gerarchi e reggicoda e il disprezzo, lo sfregio, a mezzo della "libera stampa(zza)" per l'oppositore. In nessun giorno ci viene risparmiato lo schifo della loro finta "democrazia".
Scarth

Nessie said...

Sì Vanda, una vera guerriera fino all'ultimo respiro. Qui la sua ultima intervista sulla chiesa di Bergoglio:

http://chiesaepostconcilio.blogspot.it/2016/02/ida-magli-una-volta-uccisi-gli-europei.html

Un caro saluto anche a te.

Nessie said...

Mar, si vede che Moravia ha prontamente capito da che parte spirava (e spira) il vento.

Verissimo Scarth, sono le due facce della loro "democrazia" di regime.

Anonymous said...

OT

Oggi, vivo sulle sponde del centro Lario, è la quinta o sesta volta che passano sopra la mia testa dei caccia in direzione nord - sud; non trattandosi del solito pattugliatore non è che gli "alleati" Nato oltre ai droni da Sigonella stiano mandando altro in Libia ?

Paulus

Anonymous said...

Ciao Nessie,
quella dal 15 al 21 febbraio è stata una settimana nerissima per il pensiero non conformista. Iniziata lunedì con la morte di Piero Buscaroli e finita domenica con quella di Ida Magli.
Del primo (grandissimo musicologo e giornalista, un vero pozzo di cultura) non si è ricordato quasi nessuno: giusto Blondet e pochi altri disperati…
Alla seconda è andata un po’ meglio, ma fino a un certo punto, se si tiene conto delle molte reticenze, omissioni e qualche paragone indebito, come quello con Oriana Fallaci. Le due avevano in comune solo l’avversione all’islam e i trascorsi femministi, per il resto erano divise da un abisso… o meglio, un oceano (Atlantico).
Hai fatto benissimo a rimettere le cose a posto.
Esorto quanti non lo avessero ancora fatto a leggere le opere che hai menzionato. Aggiungendovi l’«Omaggio agli italiani. Una storia per tradimenti» (2005, Bur, 10 euro), un libro che andrebbe studiato a scuola.
(no caste)

Nessie said...

Paulus, sei comasco? Chi abita invece dalle parti del Varignano (Le Grazie -SP) mi dice più o meno la stessa cosa. di aver visto esercitazioni di incursori. E cioè stanno inviando le truppe del Comsubin in Libia. Ma pssst!... che non si sappia in giro: c'è l'art. 11 della Costituzione. Hai sentito la Pinotta? Ha detto che verrà valutato drone per drone :-).

Nessie said...

Ciao No caste, è una vita che non ti vediamo. Tutto bene? hai fatto benone ad aggiungere Piero Buscaroli, grande musicologo e scrittore-giornalista.
Della Magli è utile oltre all'omaggio agli Italiani che citi anche "Il Mulino di Ofelia" e il suo Gesù di Nazaret.

Sì Ida Magli, a differenza della Fallaci non è mai stata tenera con gli Usa e con le loro politiche espansive fatte di crack bancari, di speculazioni finanziarie e di guerre di destabilizzazione alle nostre porte di casa.

Anonymous said...

«… con le loro politiche espansive fatte di crack bancari, di speculazioni finanziarie e di guerre di destabilizzazione alle nostre porte di casa».

Nonché di vere e proprie rapine a mano armata, come quella ai danni delle nostre riserve auree, prelevate dai sotterranei di Fortezza il 17 maggio 1945 e restituiteci a pezzi e bocconi nel corso di decenni. Ultima tranche: il 29 giugno 1998, con un ammanco totale di ben 24.765 Kg, certificati come “volatilizzati”.
“Volatilizzati”… nei forzieri di chi?

Pensa che ci tocca ancora ascoltare la menata del Piano Marshall (peraltro, un prestito restituito con gli interessi).
Andassero a g…re tutti quanti!
(no caste)

Nessie said...

...e non è finita. Sì perché ora parlano di allargare i "piani Marshall" anche alla Siria. Altri soldoni, altri interessi nei loro forzieri. Loro accoppano e loro ricostruiscono.

Alessandra said...

Ida Magli ha lasciato dei messaggi netti e inequivocabili, e scriveva con uno stile chiaro e semplice, senza fronzoli.
Le sue opere resteranno in mente per il loro contenuto e non per il titolo sulla copertina.

Su Eco ricordo divertiti scambi di battute con alcune amiche amanti della lettura, riguardanti la ridondanza de "Il nome della rosa". È, comunque, uno dei tanti libri che molti citano ma che pochi hanno veramente letto.

Tra l'altro, i nomi di Umberto Eco e Alberto Moravia mi hanno fatto tornare in mente questo post di Giampaolo Rossi, di alcuni mesi fa:

http://blog.ilgiornale.it/rossi/2015/04/29/sergio-ramelli-odio-e-spranghe-della-borghesia-radical-chic/

Sono rimasta schifata. Personaggi del genere, esaltati dai media e considerati tra i massimi esponenti della cultura italiana.


Nessie said...

Certamente, anche se a 90-91 anni povera donna poteva solo battagliare con la penna, qualcosa della sua visione rimarrà!

Quanto a Eco, non so nemmeno se sia il caso di parlare di narrativa, visto che i suoi libri sono per me di una pesantezza che mi cascano di mano. Mi sono sempre ritrovata nell'affermazione che diede di lui Marguerite Yourcenar (autrice di "Memorie di Adriano") : très superficiel!

Nessie said...

PS: occhio che la tv ha promesso di deliziarci con l'ennesima Pasolineide :-(

Anonymous said...

Ho saputo della morte di Buscaroli da Blondet. Era un fascista che si considerava superstite in terra nemica, quindi, e' ovvio che non se lo filassero ne' da vivo ne' da morto. L'hanno quasi ammazzato che era appena un ragazzino ed e' stato salvato in extremis dagli inglesi. Ho avuto modo di conoscerlo alla promozione (quasi deserta) di un suo libro organizzata da un insegnante universitario anch'egli musicologo e parimenti deceduto qualche anno fa. Ora che non ci sono nemmeno piu' i pochi superstiti del Male assoluto, il samba di una nota sola sara' ancora piu' noioso di prima. Quello che colpisce dell'opera di queste persone e' l'assoluta mancanza di conformismo, oltre che la cultura davvero sterminata e nei piu' diversi campi. Si vede che era gente che aveva studiato davvero, come dicono i tedeschi (e come ripeteva un mio maestro germanista), "con il sedere". Curiosamente si trattava di persone estremamente critiche del Giudaismo internazionale, ma che intrattenevano ottimi rapporti con le rispettive comunita' israelitiche. Misteri che ormai non saranno piu' svelati.

Ida Magli, invece, veniva dalla sinistra ma, come si vede, quando si toccano alcune tematiche del fascista te lo prendi lo stesso. Quindi non si tratta di forma ma di contenuto: questo e' il mondo che deve essere e guai a opporti. Quale tra i due totalitarismi sia peggio lo stiamo scoprendo proprio in questi anni.

Il sauro

Nessie said...

Grazie per la tua testimonianza, Sauro. Buscaroli è un personaggio che conosco molto poco, giusto qualche articolo comparso su Il Giornale tempo fa.

Johnny 88 said...

Non sapevo della storia di Moravia, ma non mi sorprende. E' pieno di intellettuali che sono stati organici prima al fascismo, poi al comunismo, poi all'ideologia attuale che chiamiamo "progressismo" per comodità. Ricordiamo Giorgio Bocca, Eugenio Scalfari e Dario Fo tra questi o all'estero Gunter Grass prima SS, poi filosovietico e quindi "progressista". Purtroppo la categoria dell'intellettuale è da sempre lecchina del potere per definizione e le Ida Magli sono le brillanti eccezioni alla regola.

Nessie said...

...e la Francia dei Bernard-Henri Lévy, dei Colombani, delle Catherine Tasca, dei Glucksmann, non è messa meglio.

Hector Hammond said...

"Curiosamente si trattava di persone estremamente critiche del Giudaismo internazionale, ma che intrattenevano ottimi rapporti con le rispettive comunita' israelitiche."
Si chiama essere sedotti , per me .Uno dei punti di forza di questo sistema di potere è che è seducente , ammaliante , spegne l'aggressività pure in coloro che ne intuiscono il pericolo , secondo la mia modesta opinione .

Nessie said...

Io lo trovo ben poco seducente e piuttosto sgradevole. Ma sarà questione di sensibilità, culture e percezioni.

marshall said...

Me lo sentivo che non sarebbe mancato un tuo ricordo per Ida Magli, come pure non lo sarebbe stato per Sarcastycon.

Nessie said...

Grazie Marsh. Hai sentito giusto :-).

marshall said...

Nessie, lo sto leggendo a tappe perché merita, va meditata riga per riga, e non è come leggere un romanzo. Sappi anche che non c'è solo Il Giornale a pubblicare suoi vecchi articoli, anche Giulio Cainarca di Radio Padania Libera, che è un suo grande estimatore, stà andando a caccia di vecchie registrazioni contenenti interventi di Ida Magli per farceli riascoltare.

Nessie said...

Grazie per l'indicazione radiofonica Marsh.