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27 September 2015

Venti di III Guerra mondiale?



Tanto per parafrasare il Poeta, c'è qualcosa di strano nell'aria di questo settembre che sta per concludersi. Pare che la Nato stia per avviare fra la  fine di questo mese e i primi di novembre, la più possente esercitazione mai vista dalla fine della Guerra Fredda ad oggi. Di solito queste esibizioni di forza non si fanno mai senza una ragione precisa. Ma i nostri parassiti, i media mainstream, tacciono, non informano e non sollevano alcun legittimo sospetto  né interrogativo presso i cittadini. 
L'operazione in oggetto si chiama Trident Juncture e avrà inizio a fine settembre, secondo quanto dichiarato dal Comando Generale dell'Alleanza Atlantica. L' inizio è previsto per domani 28 settembre e  durerà fino al 6 novembre. Questo sì, è un vero e proprio ZITTIFICIO globale.  
Ne ha parlato nel dettaglio Giulietto Chiesa  alla festa della Lega di sabato 26, durante un incontro aperto al pubblico. 
Perché un vecchio comunistone, ospitato proprio dalla Lega in quel di Varese? Il trait-d'union è la Russia sempre più aggredita e accerchiata dalle politiche espansive e aggressive della Nato. E in conseguenza di ciò, un  quadro assai inquietante e minaccioso anche per il nostro Paese, avamposto-chiave della Nato per la sua posizione geografica e vero e proprio laboratorio di armamenti. E dato che la  Lega è una forza identitaria collegata all'Associazione Culturale Lombardia-Russia, ecco spiegato l'arcano dell'amicizia con un cronista del quale  tutto si può dire, tranne che non conosca bene il territorio della Santa Madre Russia e certe nascoste verità relative al colpo di stato che  destituì  il legittimo governo Yanukovich, scatenando la guerra in Ucraina.
Associazione Culturale Lombardia-Russia

Impressionante lo spiegamento di forze Nato  annunciate per l'operazione Trident Juncture: oltre 36000 militari, 50 unità navali e oltre 200 aeroplani, con il coinvolgimento di 33 nazioni aderenti al Patto Atlantico. Un'area di esercitazione che comprende tutto il Mediterraneo sud-occidentale, da Gibilterra alla Sicilia, con fulcro la base dell'aeronautica militare del 37° stormo che ha sede presso l'aeroporto militare di Birgi-Trapani per le operazioni dal cielo, mentre le operazioni via terra saranno gestite dalla base di Saragozza in Spagna e le operazioni navali dalla basi di Santa Margarida in Portogallo; un'operazione complessa che sarà coordinata dalla base NATO di Lago Patria (Napoli) e sarà finalizzata alla verifica dell'efficienza di nuove tecnologie e metodologie di intervento.
All'esercitazione parteciperanno diversi ministri e ovviamente non mancheranno i manager delle industrie militari dei paesi coinvolti, mentre ci sono già diversi gli appelli pacifisti contro l'esercitazione militare (Peacelink, padre Zanotelli).
Qui la ferale notizia. 


Dal canto suo, Putin, non sta certo alla finestra a guardare. Si sta muovendo con grande intelligenza, abilità e sagacia sul piano diplomatico tessendo interessanti politiche di alleanze sul piano politico, e  strategie su quello militare relative agli  armamenti di difesa. 
Domani all’Onu  dove con lui sarà presente anche Obama, riferendosi all'ISIS dirà che  “la fornitura di sostegno militare alle strutture illegali contrasta con i principi del diritto internazionale e della carta Onu”.
Putin ha dichiarato che cercherà di mettere in campo un “quadro di coordinamento” con i paesi della regione, per combattere gli jihadisti dello Stato islamico (Isis) in Iraq e Siria.

Tanto per rimanere agli avvenimenti settembrini  è di oggi la notizia che Budino-Hollande per non essere da meno, ha compiuto i primi attacchi aerei contro lo Stato Islamico (o ISIS) in Siria. Hollande, opportunamente insufflato dalla Casa Bianca, ha detto che gli attacchi sono stati compiuti in base alle informazioni raccolte da alcuni voli di ricognizione sopra la Siria risalenti alle ultime due settimane: uno degli obiettivi è stato un campo di addestramento dell’ISIS nell’est della Siria. Secondo Le Monde, uno degli obiettivi dei bombardamenti è stata Raqqa, la città a nord della Siria che l’ISIS ha dichiarato propria capitale. Non è ancora chiaro quali conseguenze i bombardamenti francesi abbiano avuto sull’ISIS. (fonte Il POST) . 

C'è da ridere. Anzi, da piangere. Scommettiamo in qualche "effetto collaterale" di bombe poco intelligenti che cadranno magari "per errore" contro Assad o peggio, contro inermi civili ?

Links delle fonti:
 http://it.blastingnews.com/cronaca/2015/09/la-nato-sta-per-avviare-la-piu-grande-esercitazione-dalla-fine-della-guerra-fredda-00567779.html


http://voxnews.info/2015/09/27/putin-usa-hanno-armato-terroristi-islamici-di-isis/


http://www.ilpost.it/2015/09/27/francia-attacchi-aerei-isis-siria/


24 September 2015

Chi si difende dall'invasione, chi no



Non tutti in Europa hanno portato il cervello all'ammasso e non dappertutto funziona l'industria del senso di colpa, le foto manipolate a scopo emozionale (il piccolo Aylan trovato esanime sulla battigia e la piccola profuga che gattona davanti agli scudi della polizia turca), i ricatti delle multe di 6.500 euro per ogni immigrato rifiutato, da parte della Ue. C'è chi mette ancora i diritti dei propri cittadini al primo posto. La Svizzera pattuglia i suoi confini e fa  bene. Ma si sa, la Svizzera per sua fortuna e per quella dei suoi cittadini, non è nell'Eurozona. 

In caso di sensibile aumento del numero di richiedenti l’asilo, la Svizzera potrà mandare 800 soldati a pattugliare il confine, assieme a guardie di confine e polizia. A darne notizia è il quotidiano online Valtellinanwes, spiegando che la decisione è stata illustrata dal capo dell`esercito André Blattmann, nel corso della sua recente visita in Ticino.

«L’esercito è pronto a fare la sua parte nella questione profughi, se necessario, con l’invio di 800 uomini», ha detto il comandante delle forze armate elvetiche nel corso di un incontro con le autorità cantonali. «L’esercito non decide da solo di intervenire ma viene offerto in appoggio alle autorità e alle istituzioni civili», ha spiegato Blattmann, «è un compito che ci ha dato il Consiglio federale per aiutare alle frontiere le guardie di confine e le polizie dei cantoni. Saranno le autorità civili a comandare, andremo dove c’è bisogno».

Ma l’azione è coordinata e trova pieno appoggio da parte del ministro Gobbi. «È una riserva che viene messa a disposizione delle autorità civili e saranno queste a richiederle per presidiare i posti di dogana e supportare la polizia cantonale», ha confermanto Norman Gobbi, titolare degli interni del Ticino.

L’esercito svizzero ha anche organizzato un’esercitazione a Basilea, al confine con Francia e Germania, questo fine settimana, per prepararsi a far fronte a un’eventuale crisi migratoria.


Bene, questa sì è  organizzazione dalla parte del cittadino! Quasi come da noi. Va detto altresì che in questi giorni di braccio di forza sulla ripartizione in quote, resiste egregiamente il blocco dei paesi dell'Est. I veri valori identitari "europei" si sono trasferiti da quelle parti.

L’Ocse dà i numeri e parla chiaro: avremo fino a un milione di rifugiati nel 2015.   “L’Europa raggiungerà nel 2015 un livello senza precedenti di richiedenti asilo e rifugiati, salendo fino a un milione di procedure d’asilo”. E' quanto scrive nel suo documento sulle prospettive migratorie presentato a Parigi.

Non sarà una migrazione a costo zero. Pagheranno i  cittadini con le tasse dei Comuni? Le Regioni? L'Italia? L’Europa?  La vulgata narra che costoro saranno quelli che ci pagheranno "le pensioni". 

Il sito Euro - Holocaust è andato a verificare cosa c'è di vero dietro a questa "narrativa". Ed ecco qualche cifra: 

Sommando i due sessi, ogni 200 lavoratori, ci sono perciò 149,2 pensionati. Non 400 lavoratori ogni 100 pensionati, secondo la menzogna raccontata nelle TV e nei giornali. Interessante, inoltre, è notare come, secondo gli ultimi dati disponibili, al 2013, oltre a 15.833.735 pensionati "sopravviventi", ce ne sono 559.634 nuovi, ma, soprattutto, 760.157 sono le pensioni cessate. Notata la differenza tra nuove pensioni e cessate? Non c'è crescita, ma diminuzione di oltre 200.000 unità. Diminuzione che, peraltro, magari aumenterebbe se venissero rafforzati i controlli sui beneficiari di certi tipi di pensioni, in particolare quelle di invalidità... Ora, fatte mente locale rispetto alla disoccupazione in Italia, che negli ultimi due anni è praticamente sempre stata sopra il 12% complessivo, con un tasso di oltre il 40% per la fascia di età 15-24 anni ed un tasso di quasi il 20% se invece consideriamo la fascia 25-34 anni. Dopo ciò, ritornate alla disoccupazione allogena in Italia, che abbiamo detto essere del 17,4% al 2013. In ultimo, consideriamo i posti vacanti al secondo trimestre del 2015, con la gran parte delle voci che si confermano da diversi anni sotto l'1%. Quindi, a che accidenti dovrebbero servire più immigrati, in Italia?

Altri elementi utili di comprensione sono quelli relativi  alla crescita demografica internazionale e ai dubbi sui  pretendenti-asilo in  Siria qui.

Frattanto, non bastasse tutto questo marasma, si avvicina sempre più l'ora fatale dello ius soli. Il deputato del Pd di origine marocchina Khalid Chaouki, esulta su Twitter. Scrive che il Partito democratico e il Ncd in commissione Affari Esteri hanno raggiunto un accordo su due emendamenti, presentati da Scelta civica e il partito di Alfano, per sbloccare la legge sullo ius soli alla Camera. Sul fronte italiota,  di male in peggio. As usual. 


20 September 2015

Giallo Vaticano



Temo che sentiremo parlare ancora  a lungo di come avvenne la destituzione di papa Ratzinger e della  successiva nomina di Bergoglio. E' ormai  chiaro che il pretesto della vecchiaia con i suoi affaticamenti fisici  (ingravesciente aetate)  nascondesse dell'altro.  Qualche storico dovrà spiegarci perché un papa viene prelevato con un elicottero dell'Aeronautica Militare Italiana, trasportato a Castelgandolfo e insignito del titolo assai poco "canonico" di papa Emerito. 


 Qui la declaratio in Latino e sotto la traduzione.

"Dopo aver ripetutamente esaminato la mia coscienza davanti a Dio, sono pervenuto alla certezza che le mie forze, per l'età avanzata, non sono più adatte per esercitare in modo adeguato il ministero petrino". Dopo aver ringraziato “tutti di cuore” e aver chiesto “perdono per i miei difetti”, il Pontefice ha aggiunto: “Sono ben consapevole che questo ministero, per la sua essenza spirituale, deve essere compiuto non solo con le opere e con le parole, ma non meno soffrendo e pregando. Tuttavia, nel mondo di oggi, soggetto a rapidi mutamenti e agitato da questioni di grande rilevanza per la vita della fede, per governare la barca di San Pietro e annunciare il Vangelo, è necessario anche il vigore sia del corpo, sia dell’animo, vigore che, negli ultimi mesi, in me è diminuito in modo tale da dover riconoscere la mia incapacità di amministrare bene il ministero a me affidato”. Si concluse così un pontificato durato 7 anni e 9 mesi, visto che Benedetto XVI era salito al Soglio pontificio il 19 aprile 2005.

Ma vediamo l'improvvisa  declaratio di rinunzia in latino cosa potrebbe nascondere in realtà, in questo link prelevato dal blog di Foa per il tramite di Doris, di un articolo in lingua francese del  sito Media Press Info "La guerre du contrôle  des transactions bancaires a sonné pour les Usa" . Non è che uno dei fili dell'intricata matassa di quello che si profila essere un vero e proprio Giallo vaticano. Estraggo, pertanto, questo passaggio da me tradotto:

SWIFT è una rete finanziaria, non si tratta di una banca o di una società di transazioni. La parola SWIFT è composta da iniziali che significano Società Mondiale (W=world) Interbancaria Finanziaria Telecomunicazioni.  Questo concerne i dati di transazione effettuati dalle 10.500 banche del mondo (in 215 paesi), ammesse come aderenti a questo sistema. Quando una banca o un territorio è escluso dal Sistema, come lo fu nel caso del Vaticano nei giorni che precedettero le dimissioni di Benedetto XVI nel febbraio 2013, tutte le transazioni sono bloccate. Senza aspettare l’elezione di papa Bergoglio, il  sistema Swift  è stato  sbloccato all'annuncio delle dimissioni di Benedetto XVI. C'è stato  un ricatto venuto da non si sa dove,  per il tramite  di Swift, esercitato su Benedetto XVI. Le ragioni profonde di questa storia non sono state chiarite, ma è chiaro che SWIFT è intervenuto direttamente nella direzione degli affari della Chiesa.  


Bene, questo è il fil rouge  economico-finanziario dell'intricato "giallo" che ha portato alle dimissioni di Ratzinger. Ovvero le mani della Finanza Internazionale (leggi, Wall Street)  sullo IOR e sullo stato del Vaticano trattato alla stregua di un "rogue state" come l'Iran, se non dava conto al Grande Fratello Finanziario delle sue transazioni. Poi  ce ne sono altri di natura più propriamente teologico-politica.

Ratzinger pur essendo stato fedele ai dettami scaturiti dal Concilio Vaticano II, ha idee molto precise sulla famiglia e il matrimonio. Mai, proprio lui che lottò contro il Relativismo imperante,  avrebbe accettato "aperture" sul mondo gay e sulle politiche gender. Mai si sarebbe prosternato al "mondo" (e al mondialismo) come questo papa, il quale gareggia con il laicismo imperante della Ue nel creare una forma di "divorzio sacramentale", attraverso "l'annullamento breve". Mai si sarebbe prestato a fare la grande pagliacciata di Lampedusa fatta dal suo successore, che oltretutto non è nemmeno territorio suo, ma dello stato italiano.
I grandi poteri mondialisti hanno fretta e Ratzinger era un  intralcio palese, un rallentamento sulla loro fulminea traiettoria.
Ma c'è un'altra importante sfumatura di giallo nel testo della declaratio in latino, la quale a detta dello storico Luciano Canfora, contiene vistosi errori. Pertanto non può essere attribuita ad un pontefice "meticoloso", pignolo  e sapiente come Ratzinger.
Per dirla papale papale, l'ipotesi  relativa a quei giorni frenetici del 2013, potrebbe essere questa:  noi ti diamo un foglio di via; tu rinunci, leggi e sloggia.
Qualcuno deve spiegare perché non era ancora stato nominato Bergoglio, che già il sistema SWIFT, aveva sbloccato le transazioni subito dopo la   Grande Rinunzia di papa Benedetto.

A questo punto i misteri dei sotterranei d'Oltretevere si infittiscono; due papi (un'anomalia indigeribile per ogni cristiano) e nessuno dei due che occupi le stanze vaticane. Poi c'è il ruolo dell'amministrazione Obama negli Usa in questi giorni nei quali viene ricevuto Bergoglio,  che sembra quello di cercare la blasfemia aperta. Ed è già cronaca di queste ore. Ad accogliere Bergoglio, c'è un vescovo omosessuale dichiarato, Gene Robinson. Che sia una provocatoria prova di forza? Intanto il "papa venuto dalla fine del mondo" fa il  galoppino della Casa Bianca per dare avvio al passaggio (indolore) di regime a Cuba.
La "democrazia" è già in agguato e colpisce ancora: coi suoi mercati, con le sue finanziarie, con i suoi prestiti, con la sua debt economy.
Ma questo è, ovviamente un altro post.


17 September 2015

Profughi e abitazioni: non osate!




Sto mettendo in pratica il mio stesso manuale di sopravvivenza individuale e quando vedo programmi-porcata in tv, tolgo l'audio o cambio repentinamente canale, oppure spengo. Alla fine restano i films ma anche lì la sopravvivenza si fa dura, perché ce ne sono molti inguardabili. Una sera nella quale stavo facendo lo zapping, mi imbatto per pochi minuti in Porta a Porta, dove l'immondo Vespa tra un plastico e l'altro, una promozione di fiction e qualche ospitata sul Viagra rosa, era davanti a una lavagna di sondaggi. Erano ospite in studio, Salvini e la Meloni. Lì per lì, incuriosita,  avrei voluto ascoltarli. Poi  il titolo di un sondaggio disgustoso mi ha fatto saltare la mosca al naso e ho fatto TIC! al telecomando. Vedo una domanda a dir poco delinquenziale: "Quanti Italiani sarebbero disposti a ospitare uno o più profughi a casa loro?". E vedo un 74/% di NO. Una percentuale evidentemente taroccata, perché col clima che c'è i NO saranno come minimo il 95%.
Bru-Neo attacca: "Tre italiani su 4 dicono NO". E gli scintillano  tutti i nei, fregandosi le mani  per l'audience.
Dunque, ce li mettiamo in casa (ci sono già) e pure nell'appartamento d'abitazione,  mentre negli altri stati membri cercano delle strategie di respingimento e di contenimento con tanto di barriere come l'Ungheria di Orban, dove perfino il CorServa  (detto altrimenti Corriere delle Banche) è costretto a fare articoli come quello di Federigo Argentieri nei quali si spiegano "Le radici storiche della durezza in Ungheria". L'Austria blocca i treni al Brennero, la Germania ha sospeso Schengen (lei può), la Serbia ha chiuso i confini,  perfino la Francia di Hollande sta pattugliando le sue frontiere, mentre noi andiamo a prelevarli con le navi della nostra Marina, li stipiamo nei Cie, rendiamo inabitabili molti rioni delle nostre splendide città, e non bastasse tutto ciò, vogliono rovinare del tutto la vita di tanti laboriosi onesti cittadini?!? Ma come diavolo osate? 
Non ci provate nemmeno, se non volete veder scorrere sangue. Ce  lo avete  già tolto il sangue con tasse, espropri d'ogni genere, stragi dell'economia reale, stragi dell'agricoltura, del commercio, dell'artigianato  e ora vorreste che la casa, l'unico posto dove ancora possiamo sentirci "italiani" diventi abitazione promiscua come nell'ex Urss? Ma cosa avete al posto del cervello, o  despoti ottusi e  mascalzoni?
Spero di aver capito male, altrimenti, quella del "adotta un profugo a casa tua"  è un altro affossamento dei principi stessi della civiltà europea, la libertà personale.

Apprendo pure che mentre i più meritevoli dei nostri studenti devono rinunciare o abbandonare gli studi universitari, se non hanno alle spalle una famiglia benestante in grado di pagare tasse universitarie, pasti, trasporti e libri, il governo investe  solo sull'istruzione gratuita agli stranieri. Si reclutano "migranti" per offrire loro nuove opportunità di "inserimento" (si dice così): studi gratis, tasse universitarie gratis, pasti e perfino  alloggi gratis. Qui, la ferale notizia.
Ma torno al punto. E' proprio vero che i media mainstream sono il succedaneo dell'Internazionale Comunista, quale che sia il pensiero personale del suo conduttore. Ogni sondaggio è già una manipolazione che contiene in sé la minaccia preventiva: "Adeguati anche tu! L'opinione siamo noi"!

Non so cosa abbiano risposto Salvini e la Meloni, nella citata soporifera trasmissione. Ma meno partecipano a questo osceno gioco mediatico, più ci guadagnano in popolarità e radicamento di massa. Basta con questi cattivi programmi  tutti in copia, megafoni dei poteri marci.
Ripeto: NON CI PROVATE nemmeno a parole a ipotizzare simili nefandezze! La misura è stracolma.

PS: Mentre mi infurio  a morte sulla solidarietà coattiva, quale nuova camicia di forza delle libertà personali,  ecco, puntuale apparire sui giornali la fotografia di una famiglia di Italioti col sorriso ebete che sbandierano le meraviglie dell'ospitalità al migrante  di turno a cui danno pure le chiavi di casa. "Cucina per noi e la sera guardiamo la tv insieme". Che quadretto felice! La notizia è sulla Stampa. Questo paese è proprio senza speranza. 

15 September 2015

10 anni di blog



Non è tempo di festeggiamenti, ma il motivo per cui voglio ricordare questo decennale del blog deriva dal fatto che da quando ho iniziato a scrivere, le cose da me ipotizzate hanno preso una piega anche più catastrofica di quanto io stessa avessi immaginato. Il piano su cui siamo situati è sempre più inclinato, tutto va a rotoli e le parole che non si fanno azioni, alla fine mostrano la loro impotenza. Con me hanno grosso modo iniziato i blog di buon vicinato Blacknights di Massimo, Stars and Bars, I Diavoli Neri di Bisquì, Grotesque di Eleonora che stanno coraggiosamente continuando. PseudoSauro che fu il creativo costruttore di piattaforme e di blog (compreso il mio) ha gettato la spugna e interviene solo come commentatore. Non posso dargli torto: scripta manent ma le parole alla fin fine non disturbano più di tanto i manovratori.

All'inizio fummo tutti "fallaciani" e l'Oriana con il suo urlo, la sua tristezza cupa e greve che si fa rabbia, con il suo orgoglio di sentirsi italiana ci diede delle buone ragioni per andare avanti. Era riuscita a incendiare i nostri animi con le sue invettive contro l'islam. In fondo senza rendercene conto sposammo la dottrina dello scontro di civiltà e la sottoscritta, figlia di padre di spiccata fede atlantista nutriva molte speranze nel Nuovo Mondo, quale laboratorio raddrizzatore di torti di quello vecchio, l'Europa. Lo scrissi in questo post dell'ormai lontano 2006 dal romantico titolo " America primo amore". Ma gli idilli col tempo si logorano ed è fatale che  la Storia ci presenti i suoi conti. Qualche interrogativo sugli USA è stato inevitabile porselo. Sono in guerra contro l'islam secondo la dottrina di Hungtinton, ci chiamano alle armi a collaborare in Afghanistan, in Iraq, poi in Pakistan, poi in Libia per interposte forze Nato, ora in Siria.... Ma poi accettano che in Europa che è territorio Nato penetrino masse oceaniche di islamici, non ultimo anche veri e propri guerrieri arruolati nell'Isis? I conti non mi tornano. Cosa impedisce loro con le installazioni militari di cui dispongono nel nostro territorio,  di bloccare i flussi dai paesi arabo-mussulmani e afro-islamici, tenuto conto che lanciano  ad ogni piè sospinto l'allarme sulla "lotta al terrorismo internazionale"? Soprattutto, perché destabilizzare regimi laici in MO e nel Magreb, per far largo ai fondamentalisti?

Nel mentre,  le migrazioni intercontinentali e continue nel nostro paese e nel vecchio Continente, trasformano le nostre città in degradate favelas multietniche e l'islam è sì, un problema nel problema demografico-migratorio, ma certamente non l'unico.

La Madre di tutti i problemi attuali è l'invasione e la demografia usata come arma di distruzione dei popoli e delle nazioni europee. Con la benedizione della Chiesa che ora se li mette pure in canonica autodecretando per sempre la fine della sua millenaria civiltà.

Poi la crisi economica del 2008: "Ahi Wall Street!", e mostrarsi critici contro il Leviathano statunitense e la sua fanta-finanza speculativa, significò quasi sentirsi dare della "comunista" anche a chi come la sottoscritta, il comunismo l'ha sempre combattuto.  Come minimo, dell'inutile Cassandra. C'est la vie.

Coi blog in azione si cambia idea, si cresce sugli errori passati, ci si evolve, si è costretti pure a fare le capriole o  brusche retromarce a causa dei paradossi della vita e della storia, dato che solo i cretini non cambiano mai idea. E allora piano piano si è fatta largo l'idea che questa vecchia Europa fa proprio comodo così com'è: incapace di prendere decisioni, attanagliata da una burocrazia pletorica e sovietica, con i suoi eurokomissar  non eletti, sempre serva, vassalla, con le sue "procedure di infrazione" contro gli stati sovrani, coi suoi continui veti e divieti, con i suoi allargamenti a Est e la sua catastrofica area di Schengen, con il suo allargamento mercatista a Sud verso l'Africa, con i suoi Trattati commerciali segreti e semi-segreti, coi paesi africani e arabo-mussulmani, con le sue inarrestabili plebi migratorie provenienti dai 4 punti cardinali del Pianeta, col suo "sogno europeo" falso e mendace per noi, ma sbandierato in modo trionfalistico a loro, gli immigrati. Con le sue crisi economiche che non vedono mai fine, con le sue stramaledette sanzioni pecuniarie distribuite a piene mani in Euroni ballanti e suonanti che devono entrare ad ogni costo nelle loro tasche di usurai. Con i suoi diktat vessatori in stile "ce lo dice l'Europa",  "è la Ue che ce lo chiede".

La povera zia Ida Magli (a proposito, ma dove è finita?) è da tempo che lancia i suoi accorati appelli contro  quell'Europa di Maastricht e di Lisbona che ci toglie soldi, lavoro, diritti, libertà, democrazia, Patria e futuro e che ci tiene sotto una nuova schiacciante cortina di ferro.
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Beh, a questo punto sorge spontanea una domanda: ma i Liberatori a Stelle e Strisce? perché non sbarcano ancora per portarci caramelle, chewing gum, preservativi e tanta libertà, come nel dopoguerra?
Semplice! questa Ue nipotina dell'Uncle Sam, fa comodo, molto comodo, così com'è. Diventerà in men che non si dica, una costola del più  vasto mercato mondiale a guida statunitense. Sarà la sua eventuale piattaforma di lancio di missili contro la Russia e contro tutti gli stati detti "canaglia" o addirittura, "revisionisti". Poi le caramelle, i chewing gum e i preservativi, i Liberators devono già distribuirli agli iracheni insieme alla Halliburton per ricostruire dalle macerie... forse per farsi perdonare quelle armi di distruzione di massa mai trovate. Ai siriani senza Assad, ai libici senza Gheddafi,  forse agli ucraini. Il mondo si è beffardamente capovolto e i Liberatori di ieri sono diventati gli oppressori d'oggi. 
Mentre i comunisti di ieri, sono oggi costretti a difendere strenuamente le loro identità statuali (si veda il caso Putin) e a presidiare i loro confini minacciati.

Intanto la sinistra, non potendo prendere il potere con le urne, lo prende a colpi di golpe. Cade l'ultimo dei governi Berlusconi ed entriamo nel tunnel senza fine (stavo per dire nell'eurotunnel) dei "nominati". Quattro anni di "nominati speciali"  da un presidente Monarca Assoluto sono pesanti da sopportare. Non serve più votare, vincere, governare perché intanto governa solo chi è più euroservo. E i più euroservi sono loro, quei vecchi rottami comunisti oggi diventati liberisti e globalisti, passati con disinvoltura from Marx to Market.
Ovvero dalle Botteghe Oscure a piazza Affari passando per il Nazareno - vere e proprie grottesche marionette cambia-casacca  agitate da cinici manovratori.

Frattanto con la fine degli Stati-nazione e l'avvento del mercato globale, i media sono diventati i veri sostituti dei vecchi partiti della sinistra e rappresentano l'equivalente dell'Internazionale Comunista: veicoli del Pensiero Unico e nuovi Torquemada globali.  Non ci sono più processi: si fanno direttamente sui media e sotto i riflettori tv, e le sentenze sono già emesse prima dei verdetti giudiziari.

Inoltre la "religio incivilis" dei diritti umani  propugnati dall'ONU, una sorta di moderno Anticristo, è diventata un'insensata  perversa teologia metafisica così grottescamente astratta, da ridurre a carne di porco i popoli che passano sotto la sua mannaia. E' ormai chiaro anche ai ciechi, che le Carte dei diritti cosiddetti umani sono un miserabile pretesto per mettere i piedi (e tutto il resto) a casa d'altri, sfruttandone le risorse, le materie prime, il territorio. Per  dare avvio al principio di sistematica ingerenza a casa d'altri. E' l'impostura democratica che mostra sempre più il suo lato oscuro. She's so heavy!


Lady Liberty: l'esportazione della democrazia

Tutto il resto lo conosciamo fin troppo bene ed è già cronaca di questi giorni: una realtà così caotica, uno stravolgimento così repentino delle identità nazionali d'Italia e di altri paesi europei, travolti da vere e proprie "bombe umane" provenienti dai Balcani, dal Mediterraneo e da ogni dove, che spesso viene lo scoramento solo a scriverne, poiché è come estrarre un filo da un'intricata matassa senza venirne veramente a capo. Una patria (se così possiamo ancora chiamarla) che lungi dal sollevarsi, retrocede sempre più e non mostra un battito di ciglio nemmeno contro chi l'aggredisce e umilia quotidianamente. Quante volte ci siamo chiesti: "Ma dove sono le giovani generazioni? e perché non si ribellano a tutto questo delirio?".

Cammin facendo e post scrivendo, post che ormai si ammonticchiano in archivio nel corso del decennio, è fatale perdere dei cari amici: Marcello-Sarcastycon nel 2011 e il caro Johnny Doe  che ci ha lasciati il 19 marzo di questo stesso anno.
Ma andiamo avanti cercando almeno di sfiorare con le parole quegli orizzonti lontani che mai si riescono a raggiungere con le dita, pur ammettendo che ci vorrebbero azioni e reazioni adeguate a quanto stiamo soffrendo. 




Un ringraziamento speciale agli amici lettori che mi hanno fin qui seguita, con l'augurio di vedere risollevarsi questa nazione e di raddrizzare questo mondo storto. La Speranza è pur sempre l'ultima a morire. D'altronde, non c'è che quella. 





11 September 2015

I cancelli del Porporato


Il Faac del Caff, sembra un giochetto di sigle rovesciate. Nasconde invece dell'altro... Come è noto Faac , è una grossa fabbrica di cancelli automatici con sede a  Bologna . L’azienda – 18 sedi, 32 filiali nel mondo e 1910 dipendenti – è una multinazionale leader nei cancelli automatici e il suo proprietario, Michelangelo Manini, morì nel 2012 lasciando tutto all’Arcidiocesi che, da quel momento, diventò la più ricca del mondo

Nell’esprimere la propria gratitudine, la Diocesi spiegò in una nota che avrebbe utilizzato quei beni “così provvidenzialmente pervenutile […] alla prassi plurisecolare della sollecitudine verso le necessità della comunità umana, secondo il comandamento evangelico della carità”.

Mercoledi sera a La Gabbia (LA7)  è andato in onda un servizio proprio sulla Curia di Bologna, con a capo il card. Caffarra che ha deciso di delocalizzare la produzione della Faac da Bergamo alla Bulgaria, lasciando a casa i lavoratori: 50 i licenziati e 50 in cassa integrazione a zero ore.

Forse sarebbe stato meglio se l’azienda fosse rimasta in mano ai parenti che, nel giugno 2014, provarono persino ad impugnare il testamento. Ma la Chiesa li azzittì con una transazione immediata di 60 milioni di euro come “liquidazione” in cambio del ritiro di tutte la cause civili.

Impossibile competere, per i parenti.

Ricapitolando: dal maggio 2015 la proprietaria del 100% di FAAC è la Curia di Bologna. Curia che subito dopo (precisamente il 27 maggio 2015) crea un trust composto dagli avvocati Andrea Moschetti e Bruno Gattai e da Giuseppe Berti, manager proveniente da Luxottica. (...)
Pare che questi tre amministratori non debbano rendere conto a nessuno, nemmeno al card. Caffarra.

Il trust come è noto è cieco (blind). Ma è difficile credere che là dentro, nessuno ci veda.

Se non è stato il trio citato sopra e non è stato Caffarra, chi ha mandato sul lastrico  i 50 dipendenti?

Colpo di scena: è stato lo stesso Manini nel 2011. Quindi, se lo stabilimento di Bergamo chiude per delocalizzare la produzione in Bulgaria, prendetevela con il vecchio proprietario. Tanto è morto e  non può smentire

La notizia assai ghiotta da leggere nel dettaglio qui alla fonte ( L'ultima Ribattuta. )
In questo caso, come in altri del tutto simili, il diretto responsabile  si nega al telefono e alle interviste e sparisce nei sotterranei del Vaticano. 
Al suo posto, in tv parla il monsignor Giovanni Silvagni, vicario dell’arcidiocesi di Bologna, che tentando di salvargli la faccia mette una toppa che è peggio del buco: «Il Cardinale non può entrare in queste questioni, non ha la competenza. Non ha l’esperienza. Il suo mestiere è un altro». «I motivi che hanno portato al licenziamento dei 50 lavoratori… non sono di nostra competenza».

Il vicario pareva un  Marchionne da canonica, da tanto il suo linguaggio era simile all'uomo dai maglioni blu. E giù con  " nuove esigenze del mercato". Per un po' tiene un aplomb manageriale (nuova mutazione genetica della Curia); poi, incalzato dalle domande, non regge più  e allora si mette a farneticare prendendosela con la solita "demogogia" e il solito "populismo".

La claque ospite in studio applaude. Un applauso in tv ormai  non lo si nega nemmeno al Califfo al Baghdadi, mentre sta decapitando le vittime.

Ma che diavolo succede? Sono arrivate le  privatizzazioni anche in Vaticano? Non c'era la dottrina Bergoglio tutto povertà, umiltà e spoglie stanze di  Santa Marta, invece delle sfarzose stanze vaticane e i  lussuosi cancelli del Cielo per ville e dimore gentilizie? 

In una nota si spiega che l’Arcidiocesi ha costituito il trust Faac «nominando tre figure divenute titolari della “nuda proprietà delle azioni” a cui vennero affidate linee di comportamento irrevocabili, tra cui l’indicazione che il cda e top management ne determinino strategia e quotidiana gestione dell’azienda. Pertanto, oggi l’Arcidiocesi non è azionista di Faac, essendosene giuridicamente spossessata attraverso il trust Faac, né gestore, né implementatore di strategie aziendali, ma solo usufruttuaria e percepiente di eventuali dividendi».

Per farla breve, la responsabilità non è di nessuno, ma gli operai non possono tornare al lavoro.

A proposito di “eventuali dividendi” va ricordato che il fatturato del 2014 è stato di 336 milioni di euro. Gli utili incassati dall’arcidiocesi di Bologna sono 38 milioni e 700 mila euro. Il valore complessivo dell’eredità è di 1 miliardo e 700 milioni di euro.

Insomma la Chiesa convertitasi al " Dio Mercato" prende i soldi, tanti soldi,  ma  poi se ne lava le mani come Pilato con Gesù. E Caffarra  con le sue sottane color porpora si dilegua come una presenza extraterrestre.
Mercoledi sera a portare pene e grandi ansietà c'erano gli operai trombati e ancora frastornati e allibiti ai microfoni.  Non c'è più religione....

Sono lontani i tempi delle encicliche contro il liberismo, il materialismo, il socialismo e le massonerie di Clemente XII e Leone XIII. 
Ora anche da quelle parti,  si genuflettono al Vitello d'oro.  Dopotutto, non olet!

Ma udite udite...

«Per guadagnare di più in Bulgaria lasciano 50 persone in mezzo a una strada» dice un ex dipendente.
Al danno, poi, si aggiunge la beffa: qualche mese prima della chiusura, è stato allestito una sorta di campo scuola per alcuni operai bulgari ai quali i dipendenti bergamaschi hanno “insegnato il mestiere”, senza sapere che si stavano dando la zappa sui piedi.  

Che volete mai...trattasi di scherzi da preti. Anzi, da cardinali. 

09 September 2015

Manuale di resistenza morale contro la crisi



Ormai lo dicono anche le profezie mariane, per chi ci crede: l'Europa verrà attraversata dalla peggiore crisi dal dopoguerra ad oggi e non ci sarà più un lembo della sua terra privo di tribolazioni. Tanto vale armarci di volontà per resistere. E non lo scrivo per 3 volte questo verbo: ne basta una sola.

Ricordate la frase di Monti? "Abbiamo bisogno di crisi, di gravi crisi?" Non bastava quella economica: ecco che ora,  a farci calpestare diritti su diritti, sopraggiunge quella detta "umanitaria" (leggi: demografica), la quale ha subito l'accelerazione spietata che vediamo in questi giorni. Vogliono sostituire i popoli, mica i governi: inutile illudersi. Si tratta di far cedere ulteriori e definitivi pezzi di sovranità, Così niente sarà mai più sicuro: né le città, né le strade, né le case, né le strutture sanitarie, né le scuole, né i trasporti, né i servizi sociali a malapena sufficienti e già mal funzionanti per gli autoctoni. Parallelamente a ciò, arriveranno leggi restrittive sulla libertà d'espressione chiamate in Inglese, sebbene il legislatore dovrebbe scrivere nella lingua nazionale che è l'Italiano. 


Mi permetto pertanto qualche piccolo utile consiglio di sopravvivenza:


  •  Informarsi senza cadere nella bulimia da informazione (specie da tv o da stampaglia di regime)
  •  Programmarsi qualche giornata lontana dai media (digiuno purificatore).
  • Se è possibile coltivare un piccolo pezzo di terreno o fiori sui balconi e in giardino
  • Incontrare gli amici a cena e recuperare l'antica nobile arte della conversazione, stando lontani dal pc, da FB, da community virtuali, se possibile. 
  • Programmare qualche viaggio altrove per essere trasferiti momentaneamente in zone lontane da questi scenari inquietanti. Fa bene allo spirito e ricarica le batterie. 
  • Dedicarsi a qualche hobby creativo e ricreativo.
  • Coltivare rapporti di buon vicinato. I buoni vicini in periodi di insicurezza attuali, sono importanti
  • Stare lontani dai talk show tutti simili e a reti unificate che servono solo a girare intorno al lume come falene, senza mai venire a capo di nulla. Ricordiamoci che devono  rispettare "pesi e contrappesi". Perciò quando cantano troppi galli non si fa mai giorno. 
  • Riflettere sull'uso del lessico mediatico e non adottare mai terminologie politicamente corrette (migranti, rifugiati, gender, omofobia, stalking, hate speech, femminicidio e altri "pensieri e parole format" prefabbricati).   I francesi le chiamano "les ideés reçues"  e il più delle volte vengono espresse in inglese. 
  • Leggere  prima di addormentarsi qualche poesia di grandi autori. Col suo linguaggio metaforico la poesia è terapeutica e mai banale. 
  •  Se la programmazione televisiva serale vi disturba e la trovate propagandistica, inserite qualche CD di buoni film nel vostro lettore. O prendete un buon libro da leggere.
  • Comportatevi di tanto in tanto, come se foste ancora in vacanza e optate per un buon ristorante con familiari e/o amici. 
  • Ricordatevi sempre che quel che vedete, leggete e sentite costantemente sui canali ufficiali è quanto vogliono che vediate e che la costanza ossessivo-compulsiva dei loro bollettini di guerra di questi giorni relative a chi ci invade, serve a fiaccare il morale e ad annichilire la nostra volontà. Un po' come i bombardamenti strategici sui civili durante la II Guerra mondiale: costringono alla resa.
  • Tenete una specie di diario di bordo delle vostre giornate. Vi servirà a tracciare meglio la rotta della vostra vita ai tempi della crisi. 

05 September 2015

20 anni di distruzione: ce lo dice Lamerica




La gallina che canta ha fatto l'uovo. Pertanto non c'è da stupirsi che l'esperto del Pentagono conosca anche la tempistica di quanto durerà questo flusso inarrestabile migratorio: 20 anni, cioè il tempo di una generazione.
 L'ha  detto in questi giorni il generale americano Martin Dempsey, capo degli Stati Maggiori Riuniti. Un’affermazione che rivela come il flusso infinito di migranti che dall’Africa partono per l’Europa è valutato dai leader militari Usa e della Nato come «una vera crisi». Ma no? Ma davvero? Non ce n'eravamo ancora accorti.
L'Europa deve essere non solo strozzata da una crisi economica e finanziaria che, ricordiamo,   è partita proprio da Wall Street  con i  subprime e i  derivati (il concetto di "America, stato parassita" di Putin), ma anche devastata da interi pezzi d'Africa e d'Asia che si trasferiranno in pianta stabile nella Nuova Terra Promessa. In altre parole si tratta di una migrazione intercontinentale.
Hanno deciso di trasformare la tanto vituperata "old Europe" (ricordate Rumsfeld?) in un nuovo Bronx multietnico. E' più  moderno, "democratico", pluralista.  Poi si può "svecchiare" la "old Europe" con nuovi e freschi apporti (i piani kalergiani-onusiani).
A tale scopo le guerre fin qui scatenate in Medio Oriente, le rivolte e rivoluzioni nel Maghreb, l'avventura militare in Libia conclusasi con l'uccisione di Gheddafi offrono agli Usa diverse opportunità: chiudere la via al Mediterraneo alla Russia attraverso una cortina di  pesanti aree di instabilità  come quella in Siria, imporre alla "old Europe", uno scenario da incubo, una tale decomposizione sociale, da annichilire le popolazioni e far accettare loro di tutto: dal TTIP a nuove guerre ingiuste, forse contro la stessa Russia.
Ricattare  moralmente con l'imposizione del melting pot ("razzista" a  chi non apre le frontiere) e la minaccia wahhabita dell'Isis che penzola sempre come una spada di Damocle.

Con un'infernale potenza militare di fuoco come quella americana, il cosiddetto Califfato potrebbe essere neutralizzato anche domattina.  Potrebbero tagliar loro rifornimenti, utilizzare meglio i curdi, far tornare i profughi siriani a casa loro, specie quelli giovani che servono alla ricostruzione di una nazione distrutta. E invece no. Il servo (anche se incappucciato)  serve.
E tra gli attuali servi ci metto anche Erdogan che è diventato un vero e proprio spedizioniere di clandestini  per tutta Europa, nell'illusione di durare a lungo. Il servo serve, ma non dura, perché prima o poi gli AmeriCani (copyright Eleonora) si sbarazzeranno anche di lui: tempo al tempo. Lo hanno già fatto con Mubarak l'Egiziano, con Ben Alì il Tunisino, perché dovrebbero risparmiare il Turco?


Per il resto ci attendono vent'anni di inferno coi morti sul Mediterraneo attribuiti a noi per tener sempre alto il senso di colpa, con le foto choc a scopo ricattatorio di bimbi giacenti sulla battigia, con i TG che puntano sempre il dito contro"chi non fa abbastanza per i migranti", con il duo Merkel-Hollande che trasformeranno l'Italia e la Grecia in un lazzaretto per la registrazione clandestini,  con il resto di una crisi che lungi dal finire, mostra ogni giorno  un volto inedito sempre più grifagno e feroce.

« Stiamo per invadere un Paese ricco di storia, di cultura e d’arte come pochissimi altri. Ma se la distruzione di un bellissimo monumento può significare la salvezza di un solo G.I., ebbene, si distrugga quel bellissimo monumento. »

Indovinate un po'  chi l'ha detto? Il Califfo Al Bagdadi?


No, lo disse Dwight David Eisenhower, comandante in capo delle Forze Alleate in Europa durante la Seconda guerra mondiale, riferendosi all’Italia, quando ancora non era Presidente degli Usa.

Oggi i bovari del Far West colpiscono con altri mezzi ancor più temibili: guerre per procura, infiltrazioni di gruppi islamisti, disordini tribali scatenati ad arte,  rivoluzioni e sommosse taroccate in outsourcing per mezzo di ong e onlus facenti capo a filantropi-destabilizzatori, fiumi inarrestabili di profughi e rifugiati.
Quanto durerà? Noi non lo sappiamo, loro lo sanno.

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Sullo stesso temahttp://pauperclass.myblog.it/2015/09/04/hanno-deciso-che-la-crisi-durera-ventanni-eugenio-orso/


02 September 2015

La RAI fa una miniserie a sfondo multietnico



Il 7 e l'8 settembre andrà in onda un megaspot multietnico pagato coi soldi dei contribuenti. Ovvero con il famigerato canone, la tassa più odiata dagli Italiani. Il titolo è "Anna e Yusuf" e la protagonista è Vanessa Incontrada. Se ne sentiva la necessità, dopo aver visto i TG a tutte le ore del giorno e della notte trasmetterci sbarchi di "profughi" (sono tutti profughi, inutile ribellarsi alla vulgata), di clandestini (parola vietata dalla Boldrini), di immigrati-migranti perennemente itineranti. Un tempo c'erano almeno i fotoromanzi per le servette aventi diritto ai loro sogni. Oggi le "servette" non esistono più (lavori che le italiane non vogliono più fare) e al posto dei fotoromanzi alla Grand Hotel e Bolero,  sono nate le "fiction"  che le ex "servette" chiamano fiscion. 
In pratica  Mamma Rai trasforma tutte le italiane in servette-padrone che aspirano a  vivere insolite situazioni romantiche come quelle delle sue fiscion. 
Giulietta (Anna) è una donna in carriera italiana che si innamora di un Romeo-Tunisino (Yusuf o Yosef), un ingegnere costretto dalle circostanze a fare il povero Cenerentolo senz'arte né parte, dal quale lei ha una figlia. Ma il Romeo arabo  viene espulso dall'Italia per motivi burocratico-giudiziari e rimpatriando in Tunisia viene coinvolto nella Rivoluzione dei Gelsomini dopo la destituzione di Ben Alì. 
Anna corre a cercarlo e - pensate un po' - invece di prendere un bell'aereo o una nave-crociera, resta pure coinvolta in uno di questi barconi per "migranti". Puntuali, le esternazioni dell'Incontrada che dichiara di aver provato  "terrore"  e di "aver sofferto veramente" sulla barca, nel sentir piangere i bambini. Dunque Vanessa "presa dalla strada". O meglio,"presa dalla barca" per rendere più realistiche e veritiere le scene filmiche. Tra mille traversie, l'amore trionferà e il lieto fine è garantito. L'Unione dei Popoli Mediterranei, s'ha da  fare. Per forza o per amore. 

Lo sceneggiato (pardon: fiscion) fa leva sui soliti ideologismi buonistici : è possibile l'incontro fra culture diverse, sì ai matrimoni multietnici perché in fondo quando c'è l'amore si superano i pregiudizi,  e via con le glicemie.   Racconta pure che gli "Italiani brava gente", in realtà sotto sotto sono dei razzistoni.  Insomma rappresenta un bello spottone  governativo contro il "razzismo" e la "xenofobia". 

Naturalmente  non lo guarderò, dato che non mi piacciono i "romanzetti a tesi". Specie se "multikulti". E se avessimo un popolo fiero dovrebbe rifiutarsi di trangugiare la solita pasticca serale al cloroformio irenico. In particolare, dopo tutti i fatti di cronaca nera di questi giorni.  Ma so che sto sognando. 

A proposito, la mia solidarietà a Giorgia Meloni che è stata redarguita pesantemente  da un sedicente UNAR (Ufficio nazionale antidiscriminazione razziale), un altro di quegli  enti governativi pagati coi soldi dei cittadini. La  Meloni, leader di Fratelli d'Italia, s'è vista recapitare una lettera dall'ente in oggetto, con la quale le si intima di moderare i toni in materia di immigrazione,  rea soltanto di aver detto che in Italia non può permettersi di entrare chiunque. Siamo al bavaglio di stato. 

Questa gentaglia, non solo vuol lavarci il cervello  con le sue melassose fiscion propagandistiche, ma vuole addirittura costringerci a pensarla come loro usando metodi repressivi e censori.  Questa a casa mia chiamasi coartazione