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28 March 2014

I veri scopi della visita di Obama





Obama ha appena lasciato il nostro Paese e penso  sia ora di chiedersi qual è lo scopo precipuo del suo viaggetto in Italia, che non è certo la classica passeggiata al Colosseo né la spaghettata alla carbonara, o le penne all’arrabbiata  o le cartoline da Roma con la sua scritta: "Rome is amazing"di cui i media vogliono farci credere. Abbiamo assistito a due giorni di svenevole melassa mediatica nei quali  tutti gli Italiani erano felici di sventolare bandierine a stelle e strisce e i giorni del dissenso anti-americano è un ricordo remoto: Nixon, Bush padre, Bush figlio. Ma già, ora siamo in tempi di "pace" e la "pace" costa - dice Obama.
Disgustosa e servile  la sinistra (compresa quella antagonista) che ha mostrato acquiescenza al politicamente corretto, secondo cui un presidente di colore non si può contestare (sarebbe "razzista"). 
Eppoi cosa dovrebbe contestare, se è stata proprio l'amministrazione Obama e i suoi circoli  statunitensi ad averci rifilato la "patacca" di un Renzi non eletto che parla di Jobs Act, di Yes you can e di altre  ridicole smargiassate da Fonzie di quarta? 
Napolitano è per Obama un "old friend" e gli Italiani  a detta di costui, dovrebbero essere ultra-felici di avere una tale "roccia di stabilità". Ovvero un monarca assoluto che non muove più le sue consunte terga dal trono quirinalizio, imponendoci quel che passa per la sua mente.
Grillo parla di un Obama venuto qua per vendere il suo gas (facendo fuori commercialmente il suo nemico Putin) e gli F35. Certo c'è anche questo, ma non solo. E del resto non si può chiedere a Grillo di avere più di un'idea alla volta. La realtà è ben più terrificante.

 Mentre alla Casa Bianca e alle commissioni Ue stanno a guardare la pagliuzza (per me sacrosanta) della Crimea,  la vera annessione è arrivata qua da noi, ma  nessuno ne parla: il TTPI alias Transatlantic Trade and Investment Partnership. Ovvero la stipula tra UE e Usa del trattato segreto chiamato comunemente ”Nato Economica”. Una totale e cieca ANNESSIONE dell’Europa agli Usa che ne diviene una costola, un’appendice, più di quanto non sia già. Ovviamente questo patto non è ancora stato formalmente ratificato, perché? 
Ma perché ci sono le imminenti elezioni europee. E  tutto questo potrebbe essere un'ottima ragione per fare deflagrare l'eurozona e le sue istituzioni. Sono  già molto molto allarmati dalla crescita dei partiti contrari alla Ue e che vogliono l'uscita dall'euro. Ma davvero pensate che l'Abbronzato d'Oltre Atlantico non ne abbia fatto menzione con Napolitano?  I media anche se lo sapessero non ce lo direbbero mai. E noi, non lo sapremo che a cose fatte. 

Col TTPI,  la libera circolazione degli uomini , delle merci, dei capitali, l'ingresso delle lobby e dei servizi  finanziari ad esse annesse, diverrebbe  legge inderogabile e ineludibile.
Parlamenti locali e nazionali, governi, ordinamenti giuridici ed istituzioni verrebbero spogliati di ogni potere anche nel caso di disperata difesa del supremo interesse pubblico, (salvaguardia dell’istruzione, della salute e della sicurezza dei cittadini,  diritto a una sana alimentazione e all'agricoltura).
Ogni multinazionale, ogni lobby viene autorizzata a trascinare in giudizio quel miserrimo Staterello che dovesse sgarrare o contrapporsi alla loro invadenza, ottenendone (grazie ai loro collegi di potenti avvocati) colossali risarcimenti per danni, visto che l’unico tribunale abilitato ad arbitrare le controversie tra Stati e multinazionali è un collegio facente capo alla Banca Mondiale.
Insomma le lobby hanno diritto di far fallire gli stati con mega cause miliardarie se questi si rifiutassero di farle entrare nel mercato. Noi stiamo qui a parlare di Europa col “deficit di democrazia”? Ma all’avidità, alle interferenze, alla lesione dei diritti  dei popoli non c’è più alcun limite nel mondo. Ricordate la sigla mortifera:   TTPI. Ovvero Nuova Nato Economica.  
Siamo  di fatto già "annessi" e senza nemmeno un referendum  confermativo come è avvenuto  democraticamente in Crimea.

Dev'essere per questo che Obama ha regalato al papa le sementi dell'orto della Casa Bianca? E saranno "sementi approvate" da Monsanto e Syngenta o sementi biologiche?

25 March 2014

Benedetta Primavera!





Questa primavera è foriera di tante belle novità. Sembra  sempre che nulla debba mai cambiare ...eppur si muove. Le elezioni in Francia hanno dato vincitrice Marine Le Pen, mandando in pensione il dogma dell'antifascismo militante di prammatica e della "honte" (la vergogna, quella che portò a coalizzare la sinistra intorno all'Ump di Chirac, per non mandare al governo Jean-Marie Le Pen). Marine se ne infischia di sentirsi chiamare "populista" e mostra di saper calamitare anche voti  "di sinistra" come  quelli degli operai della Renault.  Il partito di Marine Le Pen ha presentato le liste in 600 comuni su più di 36000, raccogliendo però il 7% a livello nazionale. Questo vuol dire che dove si è presentato ha letteralmente fatto il pieno. "I francesi si sono ripresi la loro libertà", dichiara lei felice. Una Waterloo, invece, per Hollande che si è recato alle urne con un costoso Jet Presidenziale, facendoci una figura barbina.


Marine Le Pen ou la fierté d' être française


Noi invece abbiamo ancora un Tirannosauro esaurito dagli anni (parlo di Napolitano) che va alle Fosse Ardeatine a minacciare gli Italiani. Della serie, o vi fate strangolare dall'euro fino alla vostra morte per soffocamento, o se rifiutate, vuol dire che c'è un ritorno di nazifascismo, di fosse, di lager. Tutto questo ha un nome:  RICATTO morale. Il bello è che per giustificare  tale ricatto salta su a pontificare: "Solo 70 anni fa, avvenne che ...".
Già, solo?  Quasi un secolo... Ma lui viaggia con le ere quaternarie. Nelle fosse ci siamo già hic et nunc,  o vecchio Matusalemme imbolsito! ma chi vive nel lusso quirinalizio come te,  non se ne è ancora accorto.

Ma, andiamo avanti con le cose belle, dato che non ho voglia di guastarmi il fegato con le brutture. Prima del trionfo di Marine, c'è stato il referendum on line del Veneto che ha visto l'avanzata spontanea di forze autonomiste: un SI al 90%, con due milioni e 360 mila votanti, ignorati dalla grande stampa, che solo a cosa evidenti, non ha potuto fare a meno di darne notizia. C’era anche un ex del commando dei Serenissimi che nel 1997 assaltarono il campanile di San Marco quella sera a Treviso, per la lettura dei dati del referendum online. Torna a sventolare il vessillo della Serenissima Repubblica di Venezia col  leone di S. Marco e le provincie venete  esultano in tripudio.


Senza contare (siamo tornati all'estero) la mossa abilissima e fulminea di Putin per annettersi la Crimea con un plebiscito al 96. 7% lasciando con tanto di princisbecco Obama, la Nuland, la Clinton ed altri. C'è aria di risveglio tra i popoli e nessuno ha più voglia di essere tenuto alla catena. O di cedere alle false sirene delle rivoluzioni telecomandate dai servizi segreti. C'è sete di autodeterminazione.

Ma a questo punto si pone un dilemma. Nazionalismo o Secessione ?  Non possiamo permetterci di essere coerenti, in epoca di deregolamentazione  spinta come questa. La risposta è: dipende dalle circostanze, dai tempi, dai luoghi.  Se gli oligarchi temono e paventano l'unità nazionale, sarà il caso di essere nazionalisti. Se  ci impediranno di gestire il nostro territorio, saremo localisti e secessionisti. In ogni caso, liberi di pensare a noi stessi e di imporre i nostri interessi. Soprattutto, di amministrare  senza deleghe un paese  concreto, tangibile e sovrano.  O se non potremo farlo integralmente, almeno una sua parte. Vedremo...
Fiori nuovi, stasera esco...

20 March 2014

Cottarelli e il Piccolo Sicario Fiorentino

Pochi hanno fatto osservare  che quel Carlo Cottarelli, talpa inviata speciale del FMI, del quale mi ero a suo tempo occupata, già presente nel governo Letta, è rimasto in carica anche con Renzi. Che significa tutto ciò? Che i banchieri hanno saldamente il controllo sui nostri ultimi tre governi da essi stessi nominati. Che  Renzi fosse un figlioletto di Troika, era chiaro lampante fin dall'inizio e lo si vede anche dal trattamento che riceve quando va all'estero a omaggiare la  teutonica Cancelliera dell'ex DDR. Poveretto! era partito con l'idea di far recedere  la Merkel da quel fatidico 3%, ma poi con quel ridicolo cappottino  prelevato dalla naftalina di un vecchio baule che lo rende simile al protagonista del  famoso racconto di  Gogòl, si è messo sull'attenti e ha detto: Jawohl! La corpulenta  Frau è rimasta come al solito... "impressionata".

Renzi e il Cappotto di Gogòl
 Donna in grigio lei, uomo in grigio lui, è il caso di dire che l'abito non solo fa il monaco, ma anche  il vescovo e pure il cardinale. Della serie, dimmi come ti vesti e ti dirò chi sei.
Ma torniamo a Cottarelli, detto anche Edward mani di Forbice, e al suo piano di smantellamento greco in PDF. In realtà anche costui è un sicario che prende ordini dalla Grande Mietitrice Bianca, la mortifera Cristine Lagarde a capo del FMI.
Nel suo documento, si parla già di una stima preliminare di almeno 85.000 unità in esubero nel Pubblico impiego al 2016 con un costo corrispondente di circa 3 miliardi, di blocco del turn over per chi va in pensione e non potrà essere rimpiazzato  da nessuno. Di tagli alle forze di polizia, e al ministero della Difesa, alla GdF, di vedove che si vedrebbero "sforbiciare" la pensione di reversibilità, di assegni d'accompagnamento eliminati, della solita caccia all'invalido. Si susseguono, com' è ormai triste consuetudine, le voci sulle sforbiciate alle pensioni "medie", sul rincaro dei bolli sui risparmi in banca, sui tagli agli Enti locali, ecc. ecc.
Il trucco è sempre quello: spaventare la gente all'inizio, per poi ridimensionare leggermente la minaccia con aggiustamenti  e ritocchi  fatti ad arte qua e là, in modo da fare accettare la solita fregatura: "nel paese dei ciechi, beato a chi ha un occhio". Chi resta con un occhio solo, alla fine, ringrazierà umilmente...A che punto siamo ridotti!
 
Ho già detto infinite volte, che in un regime di piena sovranità, non sarei contraria ai piani di razionalizzazione  di spesa e alla lotta contro gli sprechi. Ma fatti in questo preciso contesto  di sudditanza alla Troika, significa che quello che sembra un risparmio apparente, si tradurrà in un ulteriore smantellamento della qualità dei servizi, in pesanti disagi e in perdita dei diritti per i cittadini, nonché nell'ennesima manovra recessiva e di depauperamento alla greca.
Dal canto suo, il Piccolo Sicario Fiorentino, millanta  con sicumera un'autonomia che non ha e finge
di rassicurare gli Italiani: Cottarelli stila il suo programma di tagli di spesa, ma a decidere siamo noi, "come si fa in famiglia".
Noi chi?!? Lui? Ma figurarsi! Ormai ben lo sappiamo che conta come un due di briscola e che alla prima  cosa  non gradita a Lor signori che farà, lo butteranno giù come un birillo intercambiabile, come hanno fatto coi suoi predecessori. Per il momento, è già stato convocato da Napolitano (il vero Plenipotenziario di tutto questo marasma) , il quale sta preparando il suo nuovo colpo di mano a detrimento di un Parlamento sempre più esautorato, sulla faccenda dei velivoli F35 .
Il gioco è sempre quello: il poliziotto cattivo (Cottarelli) e il poliziotto finto buono (Renzi).  E  intanto l'agenda della Troika va avanti...


 

17 March 2014

Referendum in Crimea: è plebiscito!

 



Sì sapeva già che il referendum con quesiti chiarissimi per l'annessione della Crimea alla Russia, avrebbe avuto un esito plebiscitario (il 96, 7% secondo "La Stampa").

I quesiti erano due: «Siete a favore della riunificazione della Crimea con la Russia come entità costituente?» oppure «Siete a favore dell'applicazione della costituzione della Repubblica di Crimea del 1992 come parte dell'Ucraina?». Niente quesiti tortuosi lunghi un chilometro dove non si capisce niente, come è uso fare da noi coi referendum "abrogativi". Perciò non c'era possibilità di fraintendimenti.
Riporta Fausto Biloslavo, de Il Giornale , che conosce bene quelle realtà, per aver fatto un ottimo lavoro di inviato, e che ha cercato di informare, a differenza della maggioranza dei suoi colleghi giornalisti: "Di referendum illegittimo non vogliono sentir parlare. «L'Europa usa un doppio standard - sbotta Misha -. L'indipendenza del Kosovo va bene, ma l'autodeterminazione della Crimea no".
Quindi da quelle parti, a differenza che da noi, c'è chiarezza sui progetti nefandi delle forze Nato e della dottrina Brzezinski propugnata e imposta dagli Usa (dall'amministrazine Obama, ma anche da quelle precedenti).
Se la sghignazza il CorServa sull'illegittimità del referendum, quello stesso giornale che in questi giorni ha ospitato gli editoriali di Franco Venturini, uno dei pennivendoli di politica estera (è legato ai circoli del CFR), più mistificatori che ci siano nel cortile dei gazzettieri usi a razzolare nel guano delle menzogne.  E' sempre lo stesso quotidiano che oggi pubblica un'intervista dai toni sarcastici di Francesco Battistini al cantante Riccardo Fogli (ex Pooh) chiamato a cantare canzoni italiane per la Crimea russofona  a vittoria referendaria conseguita, in mezzo a una marea di bandiere bianche rosse e blu della Santa Madre Russia. Il poveretto nell'intervista di Battistini ha pure dovuto fare l'indiano (in realtà ha capito benissimo cosa succede da quelle parti), per non subire ostracismi canori o etichette di "collaborazionista" qui da noi. A che punto di ridicolaggine siamo arrivati!

Il problema dei problemi per i popoli e per le nazioni che intendono riprendersi in mano il loro destino, è fare esattamente il contrario di quel che vogliono le forze MONDIALISTE (Usa, Nato, Onu, Ue, Troika, ecc.) : quando queste sbandierano ai quattro venti l'unità nazionale, allora si deve diventare perfino "separatisti". Viceversa quando questi fanno i "separatisti" e i "secessionisti" in modo unilaterale,  come è avvenuto per il Kosovo il 17 febbraio del 2008, allora è il caso di essere compattamente nazionalisti.
Insomma, non è facile afferrare i loro disegni geostrategici così inarrivabili, ma piano piano arriveremo a imparare a fare i nostri interessi. O almeno, lo spero.
Purtroppo, è da un bel pezzo che stanno facendo saltare non solo il diritto nazionale, ma anche quello internazionale. Da quando abbiamo girato la boa del XXIesimo secolo, siamo precipitati in "terra incognita" nella quale la realtà dimostra che il diritto di un territorio a diventare indipendente e a determinare il proprio destino dipende dalla FORZA esercitata dal suo Santo Patrono e dalla posizione di questo "protettore" all’interno della cosiddetta “comunità internazionale". Detta in soldoni, alla diplomazia, si è voluta sostituire la legge della giungla, delle guerre preventive e delle "rivoluzioni" telecomandate altrove.

Lo  scacco matto di Putin (prelevata dal blog di Johnny Doe)
 

Un'ultima noticina di folklore: i due nanerottoli Hollande e Renzi (le disgrazie non vengono mai sole) ovviamente hanno deprecato l'illegittimità del risultato (plebiscitario) del referendum. Ad essi si è aggiunto anche Prodi (ovvero la Mortadella ritrovata) e Napolitano. Avevate qualche dubbio, nel merito?

13 March 2014

Isterismi bianchi e quote rosa

 
 
 
 
Quando la crisi morde e strozza, aumentano le false e fasulle libertà e i contentini in modo inversamente proporzionale alle vere gabbie e ai veri capestri: quote rosa, quote nere, quote gay, quote trans, quote lesbo.
Chiarisco innanzitutto il tema della "discriminazione positiva" proveniente dagli Usa, che è diventata non più una società coesa, ma un vasto mercato multietnico dove vige il dogma del lavora-produci-consuma a debito e crepa. E allora se gli esseri umani si riducono a meri "consumatori-elettori", è evidente che la disomogeneità sociale venga non solo promossa, ma incoraggiata ed "esportata" per il mondo.
"Sono passati molti anni dalle prime accesissime battaglie in proposito e non dovrebbe più essere necessario fermarsi a spiegare come il sistema brutale del «rendere giustizia» ai gruppi svantaggiati, come è stato fatto negli Stati Uniti d'America per i neri e le donne, fissando in partenza le quote a loro riservate nelle sfide politiche, nei concorsi universitari, nelle borse di studio, ecc., pur essendo in apparenza il più semplice e diretto, abbia portato a conseguenze così pesantemente negative da indurre in molti casi gli stessi gruppi «protetti» a rinunciarvi. Conseguenze negative ovviamente per l'abbassamento del prestigio, implicito per coloro che «vincono» in base alle quote riservate."
Così scrive Ida Magli nel suo ultimo articolo "Il mercato delle donne", apparso su Il Giornale.

Con il voto a scrutinio segreto, come è noto,  la Camera ha respinto i provvedimenti pro quote rosa. Le deputate  si sono vestite di bianco in modo trasversale ai vari partiti e per protesta dopo il risultato del voto, sono uscite dall'aula. Avevamo il "rosso relativo" ora abbiamo pure il "bianco trasversale".
Cosa ne viene in tasca alle comuni donne italiane delle loro battaglie? Niente, perché  ministre e deputate con i loro ricchi emolumenti, prebende e privilegi che hanno, non vivono di certo  le condizioni di tante poveracce che non sanno come rimediare il pranzo con la cena. Quote rosa, inoltre vuole dire che puoi trovarti anche un'oca giuliva per ministra o parlamentare, in nome del fatto che sia semplicemente "donna".
Forse che il Piccolo Sicario Fiorentino, circondandosi di otto donne nel suo esecutivo,  renderà più lieve il fardello dei  pesanti tributi, dei rincari, dei nuovi balzelli e delle tasse sui nostri risparmi che stanno per pioverci pesantemente addosso?
Ma lancio una nuova provocazione, non di quelle isteriche e gratuite alla Barnard che si comporta da donnicciola emotiva, ma di quelle basate sulla spietata osservazione dei fatti.


Mettere donne al posto di comando delle istituzioni di questa grande ciofeca detta Ue, fa parte dei piani del NWO. Guardate la commissaria Ue Viviane Reding, Cecilia Malmstrom, la commissaria Ue per gli Affari Interni che costrinse Maroni ad accettare tutti i profughi tunisini, la Boldrini qui da noi... Per non dire della stessa Merkel  o delle due guerrafondaie Madeleine Albright e Condoleezza Rice, negli Usa. Perché?
Perché essendo neofita del potere, la donna si mostra più zelante, più secchiona, più fanatica e accanita che  mai. Insomma applica il "letteralismo" del proprio mandato che è una sorta di fondamentalismo del Potere. Gli uomini che il potere l'hanno sempre esercitato nei secoli,  conoscono anche  l'arte della "trattativa", del "negoziato". Nelle sentenze e nelle decisioni drastiche contemplano pure la clemenza, l'arte della diplomazia. La donna no.
Pertanto, in nome delle donne intese come metà dell'umanità, quelle donne da cui tutti noi siamo stati generati, è bene stare alla larga da simili Erinni e da chi furbescamente e perfidamente, ce le vuole propinare "in quote".
 Per paradosso, le "quote rosa" vengono promosse e  spinte da uomini grigi. Elites di invisibili Eminenze Grigie del Potere che provvedono a quale debba essere il Bene Comune per  tutti noi. Ma la pratica insegna che in nome del Bene si fa del gran Male.


Lo stemma della Fabian Society: il lupo travestito da agnello

 

10 March 2014

Tamburi di guerra per evitare il default del dollaro?

 
 
 
Ho detto spesso che quelle finanziarie speculative sono guerre combattute... con altri mezzi. E che gli sciacalli che le scatenano hanno comunque in mente di conculcare i diritti dei popoli e di appropriarsi degli stati-nazione realizzando cessione di sovranità,  sudditanza e satellizzazione. Questo quando va bene (si fa per dire). Quando invece non basta, quando si rischia il crollo mondiale del Dollaro, l'opzione bellica manu militari (per interposta persona, o per esportare la democrazia mercatile e usuraia, o attraverso false rivoluzioni che sono di fatto dei colpi di stato, o quale bombardamento Nato come avvenne nei Balcani) resta pur sempre l'opzione per antonomasia. E l'Europa sarà allo servizio dello zio Sam, offrendo le basi aeree come avvenne per la guerra contro la Serbia? In Italia abbiamo una ministruccia (la Mogherini)  della giunta (golpista) Renzi, che la prima cosa che ha fatto è stata quella di allinearsi a Victoria Nuland.
Morire per Kiev? E che ce ne viene a noi?  Leggete un po' qui...

C’è l’intento del Pentagono di colpire la Russia prima del collasso planetario del dollaro». In questa chiave Carlo Tia inquadra i drammatici sviluppi che oppongono Mosca e Washington in Ucraina. «Gli scambi tra la Cina e la Russia sono ormai in yuan, fra la Cina e l’Iran in oro», scrive Tia su “Megachip”. «La stessa Cina si sta liberando di circa 50 miliardi di dollari al mese – trasformati in obbligazioni “ricomprate” forzosamente dal Belgio, non si sa esattamente da chi – per sostenere il dollaro (più esattamente, i petrodollari). Lo stesso George Soros sta pesantemente speculando al ribasso a Wall Street. Sono tutti segni di una prossima depressione mondiale, da cui forse gli Stati Uniti potrebbero uscire solo con una prolungata guerra in Europa». A conferma del “pilotaggio” della crisi esplosa a Kiev, lo scoop del “Giornale”: in una telefonata alla “ambasciatrice” dell’Ue, Catherine Ashton, il ministro degli esteri dell’Estonia, Urmas Paet, dice che i cecchini che hanno sparato sulla folla di piazza Maidan non erano uomini di Yanukovich ma probabilmente «della coalizione appoggiata dall’Occidente».
 
Resta la domanda: perché gli europei non si sono resi conto della trappola mortale tesa a loro dagli Usa? E’ ormai chiaro, sostiene Tia, che secondo i piani dei registi delle Ong operanti in Ucraina (gente del calibro di George Soros e Zbigniew Brzezinski) è contemplata una guerra civile fra i russofoni dell’est e gli ucraini dell’ovest. «Pochissimi media occidentali – continua Tia – hanno trasmesso la registrazione trapelata del colloquio di Victoria Nuland (ndr: quella del "Fuck Europe!"), incaricata Usa della cura dei rapporti diplomatici con Europa ed Eurasia, con l’ambasciatore statunitense in Ucraina». La Nuland disponeva e comandava la composizione del nuovo governo di Kiev dopo aver cacciato Yanukovich, presidente pessimo ma regolarmente eletto. La “strategia della tensione” innescata a Kiev darebbe agli Usa e alla Nato «il pretesto di intervenire per “pacificare” l’Ucraina, stabilirsi minacciosamente nel Mar Nero e proiettarsi sempre di più nel Caucaso e verso il Mar Caspio, ricchissimo di risorse petrolifere e di gas».
 
Grazie alle nuove tecnologie di “fracking”, aggiunge Tia, la stessa Ucraina è diventata nel giro di pochi anni un campo d’interesse primario per esplorazioni e sfruttamento di nuove aree. Lo sviluppo di simili giacimenti (specie da parte di compagnie nordamericane) insidia direttamente la posizione dominante russa di Gazprom. Molto evidente anche la volontà di colpire la Cina, che in questa crisi è schierata con Putin: «I cinesi – rivela l’analista di Megachip – hanno di recente acquistato diritti di sfruttamento agricolo su circa 6 milioni di ettari di terre ucraine coltivabili. Cosa che ha fatto venire il sangue alla testa alla Monsanto e affini. Dico “aveva”, perché il governo fantoccio messo su dagli americani ha revocato subito i diritti concessi l’anno scorso ai cinesi». Per Carlo Tia, il rischio concreto è drammatico: «I meccanismi della guerra sono innescati. Se dovesse fare fino in fondo la sua corsa il gioco automatico delle alleanze, fra non molti giorni ci troveremo in guerra».




Nel piano bellico, secondo Tia, si collocano anche le dotazioni del Muos in Sicilia, l’installazione di scudi antimissile in Polonia, l’apertura di basi americane in Romania e Bulgaria, senza contare la Turchia, membro della Nato, che controlla gli stretti del Bosforo e dei Dardanelli. Il governo di Ankara ha appena concesso a una grande nave da guerra Usa di entrare nel Mar Nero, in violazione della Convenzione di Montreaux, mentre ad Atene c’è una presenza navale ancora più pesante, la portaerei “George Bush”. Secondo la Russia, la convenzione che vieta l’ingresso nel Mar Nero di navi da guerra non appartenenti a paesi affacciati su quel mare, è già avvenuta in questi giorni con la comparsa della fregata statunitense “Taylor” e della “Mount Whitney”, nave-comando della Sesta Flotta».

Da questa crisi, è evidente, l’Europa ha tutto da perdere. Perché allora asseconda l’offensiva statunitense alla frontiera russa? «La Germania – scrive Tia – ha abboccato all’amo di una espansione verso un mercato ucraino di 46 milioni e mezzo di abitanti, previa distruzione del modello di economia sociale di mercato dell’Ucraina, e della sua industria, soprattutto all’est del Paese». E la Francia di François Hollande «è stata pesantemente minacciata a partire dal dossier iraniano nel corso del recente viaggio del presidente francese a Washington». Bocciata, di fatto, la missione a Teheran condotta da 140 grandi industriali francesi, «che avevano creduto al clima (fasullo) di buoni nuovi rapporti con l’Iran». 
 Motivo: «Obama ha detto senza peli sulla lingua che tutte le relazioni della Francia (e dell’Europa) devono rispettare non solo le sanzioni che non sono ancora state tolte, ma anche quelle, soprattutto commerciali e finanziarie, che gli Usa dettano unilateralmente».
Un gioco pericoloso, che potrebbe chiamarsi Terza Guerra Mondiale, se gli Usa faranno precipitare la situazione con l’adesione dell’Ucraina all’Ue, spingendo i missili della Nato fino ai confini con la Russia. «La Cina, da parte sua, ben sapendo di essere il prossimo obiettivo, ha dichiarato di sostenere la Russia, ed è comunque sotto attacco, sia finanziariamente sia economicamente: il piano americano attuale consiste nel far deragliare l’economia cinese e poi destabilizzarla nelle regioni occidentali, che saranno, per la Cina, l’equivalente dell’Ucraina per la Russia». Di fatto, aggiunge Tia, il mondo si sta avviando ad una bipolarizzazione molto pericolosa: Cina e Russia da un lato, Stati Uniti e Europa al suo guinzaglio dall’altro lato. «È questa una tappa del disegno di dominio planetario degli Usa: ricreare un clima di tensione continua, di fronte alla quale gli europei non potranno che compattarsi attorno allo Zio Sam, per non buttarsi nelle braccia dell’altro blocco».

 

http://www.libreidee.org/2014/03/piano-usa-guerra-in-europa-prima-che-crolli-il-dollaro/ (segnalato da Josh).

07 March 2014

Se "il fatto non sussiste"




Che razza di giustizia possiamo aspettarci con sentenze come questa?
"La Corte d'Appello di Milano ha assolto Ubs, Deutsche Bank, Depfa Bank e Jp Morgan imputate per la truffa dei derivati ai danni del Comune di Milano. I giudici hanno ribaltato la sentenza con cui in primo grado le quattro banche erano state condannate al pagamento di un milione di euro di multa e alla confisca di 89 mln di euro.
La Corte ha assolto anche i 9 manager ed ex manager degli istituti di credito imputati per la truffa dei derivati al Comune di Milano. Per tutti l'assoluzione è arrivata perché il fatto non sussiste".   (Ansa)

Ecco  anche la notizia  integrale  presa dal quotidiano La Stampa: Truffa dei derivati a Milano - Assolte in appello 4 banche.

Quante altre denunce ci sono in Italia contro questi usurai? Quante altre contro Equitalia per aggio esattoriale, anatocismo, induzione ai suicidi ecc ?  Quante contro la Pubblica Amministrazione che non paga i debiti  contratti con gli imprenditori, ma poi vuole essere pagata? E quante contro i tre golpe organizzati da Giorgio Napolitano che ha fatto subire per ben tre volte agli Italiani governi non eletti, travalicando ampiamente i suoi poteri e violando apertamente la Costituzione? Quante di queste denunce andranno per davvero in porto? Mi sono chiesta che cosa impedisce alla Magistratura di fare "piena luce". Ed ecco in parte la risposta qui su Transparency International, la Madre di tutte le Mani Pulite.

"E' l'inquisizione globalista. Mette all'Indice gli Stati Nazionali. Decide chi merità la patente di onestà ( ...)  E' nata dalla Banca Mondiale. Il suo "teologo" è Filippo d'Edimburgo".

 
Non sono così sicura che in detto  vecchio articolo del 1997,  la Lega abbia giocato un ruolo così preponderante come pretendono quelli del sito Movisol, tenuto conto che è stata a sua volta travolta da scandali che  ne hanno disattivato buona parte della sua struttura, che i suoi sindaci sono stati perseguitati in forza della Legge Mancino. Prendetelo con beneficio d'inventario e  fateci la tara. Il fatto è che le inchieste colpiscono con precisione da "cecchini" chi vogliono, possono costringere alle dimissioni uomini politici legittimamente eletti, far fallire perfino le economie degli stati, mentre dormono alla grande con  chi NON vogliono. Sulla truffa dei derivati del Comune di Milano, non si vuole: questo è evidente. E comunque Transparency, quale organismo di "giustizia mondiale", esiste. Ma  per i titoli tossici, non c'è... trasparenza che tenga.
 
 
 
 
 

01 March 2014

Tutti gli uomini del Presidente fantoccio




Era già tutto previsto. Non  è solo il titolo di una canzonetta di Cocciante, ma la realtà. Dietro all'abusivo fiorentino stanno facendo un tifo sfegatato un po' tutti i poteri sovranazionali: dalla Merkel, a Obama, a Tony Blair; dalla Lagarde del FMI, al Time di Fareed Zakaria. Chi è quest'ultimo?  Un pezzo da novanta dei media mainstream statunitensi. Scrive articoli per la Trilateral Commission, per il Council on Foreign Relations (CFR), per l' International Institute of Strategic Studies, e per la Columbia University's International House oltre a collaborare per la CNN, ex direttore del Newsweek e ora  editorialista del Time. Questa è l'intervista concessa da Fareed Zakaria al Corriere della Sera.  Se la leggete, vi accorgerete che ci trattano proprio come se l'Italia fosse un avamposto, una costola del loro Impero.

Fareed Zakaria
 
Che deve fare secondo costui l'Italia per uscire dalla crisi? «Attenti alle facili illusioni: avete superato la fase peggiore della crisi, è vero, ma senza ridurre il costo del lavoro per unità di prodotto, come invece hanno fatto gli altri Paesi in difficoltà, dalla Spagna alla Grecia passando per l'Irlanda».
Che diavolo significa "ridurre il costo del lavoro"? E di che lavoro parla costui? di quello che non esiste  più? Dovremmo basarci sui morti per denutrizione come in Grecia, Spagna per poter risorgere?  Non bastano le migliaia di suicidi già  subiti?
Fate ricoverare subito questo "esperto"...In manicomio, possibilmente!
Ovviamente con Matteuccio al potere tutto sarà più veloce, più snello, più dinamico... "Una novità tremendamente positiva" come sottolinea Zakaria.
A quanto pare, Italia's got talent e quel talentone  applaudito ovunque "preventivamente", senza aver fatto ancora nulla, si chiama Matteo Renzi. In realtà come già spiegato in questo post, noi siamo  di fatto commissariati, ma in modo soft, senza che ce ne vogliano  dare l'impressione. La favoletta di "Un americano a Firenze" o se preferite  di "Un fiorentino in America", ce l'hanno confezionata così bene, che in molti ci credono pure.
 
Non entro nel merito della squadra dei nuovi ministri dell'Abusivo di Palazzo, poiché quello che conta davvero lo hanno già detto Draghi e Olli Rehn:  Pier Carlo Padoan (un altro tecnico killer per conto Troika, nominato ministro dell'Economia), "sa quello che deve fare",  è stato il loro avvertimento minaccioso. E a parte questo ministero di "peso" (e che peso!) dell'Economia, tutto il resto della squadra è fatto di comparsame, di riciclati (Alfano e alfanoidi), di dilettanti allo sbaraglio (Orlando con malapena la maturità scientifica passato con disinvoltura dall'Ambiente alla Giustizia, per far contento Napolitano che non voleva il magistrato Nicola Gratteri), di belle statuine  di cui 8 donne quali "quote rosa-Panda", che verranno certamente sbandierate come l'asino che vola in occasione dell'imminente 8 marzo (aspettiamoci di vederle attorniate da un nimbo di mimose dorate offerte da Napolitano).  Inoltre è di recente nomina  uno  stuolo di viceministri e sottosegretari (44 in tutto), molti dei quali di marca piddiota. Alla faccia della rottamazione!
Mi soffermo invece sugli uomini-ombra che stanno dietro a Matteuccio, facendo un breve compendio dei suoi supporter internazionali e nazionali, alcuni dei quali, vecchie, vecchissime conoscenze.

Carlo De Benedetti
Carlo  De Benedetti - Ci sarebbe da scrivere una serie di post solo per lui, e per le sue malefatte passate, presenti e, presumo, anche prossime venture.  Mi limito alla sua intrusione diretta in questo governo con la cooptazione personale (mancata) di Fabrizio Barca al ministero dell'Economia, intercettata, nella famosa telefonata tra un falso Vendola e lo stesso Barca da La Zanzara. Ora il governo non eletto c'è, e  la sua Sorgenia che  è in "profondo rosso" e corre il rischio di saltar per aria, può trovare finanziamenti di stato. Qualcuno è più uguale degli altri, visto che è tra i pochi a beneficiare del decreto Letta, mentre i piccoli e medi imprenditori si impiccano (in tutti i sensi!) senza aver ancora riscosso tutti i crediti dallo stato. L'ingegnere "svizzero" aspetta dunque fiducioso "l'aiutino pubblico". E dato che Federica Guidi, neo ministro dello Sviluppo, come imprenditrice  della Ducati energia ha i suoi scheletrucci nell'armadio con la  delocalizzazione delle sua aziende in Romania, il Patron di Repubblica  otterrà facilmente il suo cum quibus senza che lei si metta troppo di traverso.
 
Itzhak Yoram Gutgeld -  È stato senior partner e Direttore della McKinsey & Company, una delle
Yoram Gutgeld
principali multinazionali nel settore delle consulenze e del marketing, ma non è nuovo al mondo della politica italiana, avendo partecipato nel 2006 alla stesura del programma di Romano Prodi, oltre a essersi candidato ed eletto come parlamentare nelle liste del  Pd nel 2013, dopo aver ottenuto la cittadinanza italiana (è nato in Israele).
Come emerso dai principali quotidiani, Gutgeld avrebbe confezionato per Renzi un vero e proprio programma di governo tendenzialmente liberista, con tutta una serie di proposte e provvedimenti per "risanare e riqualificare la situazione economica". Mmmm!

Michael Ledeen
Michael Ledeen -  L'allarme su questo vecchio  agente destabilizzatore che ha pure collaborato con il Sismi per deviarne le indagini, lo ha lanciato Blondet nel suo sito. Ledeen è stato la mente della strategia aggressiva nella Guerra Fredda di Ronald Reagan, è stato la mente degli squadroni della morte in Nicaragua, è stato consulente del Sismi negli anni della Strategia della tensione, è stato una delle menti della guerra "preventiva"  al terrore promossa dall'Amministrazione Bush (Shock and Awe), oltre che teorico della guerra all'Iraq e della potenziale guerra all'Iran, è stato uno dei consulenti del ministero degli Esteri israeliano. Oggi Michael Ledeen è l'uomo-ombra di Renzi che ne condizione la politica estera. Altro che la giovanissima Margherita Mogherini, subentrata troppo frettolosamente alla Bonino! Quella poveretta è solo un "segnaposto".
 
Davide Serra. Definito dall'ex segretario Pd Pier Luigi Bersani «il bandito delle Cayman», Serra è  titolare del fondo speculativo  Algebris, il suo hedge fund alle Cayman,  e della sua fondazione Metropolis. La sua ambizione? Togliere e/o tagliare le pensioni per favorire "l'occupazione giovanile" e la "crescita". Nemmeno il Politsburò sovietico era mai giunto a tanto, in materia di espropri.
Davide Serra, "il bandito delle Cayman"
 Oggi ha quarantatré anni, vive nel più lussuoso quartiere di Londra (Mayfair), dà del tu a tutti i principali banchieri della City,  fa miliardi a palate scommettendo sui ribassi in Borsa (ovvero sulla crisi) ed è il principale consulente finanziario di Renzi, nonché suo grande collettore di denaro, attraverso cene da lui  stesso organizzate.

In ambito nazionale (si fa per dire) c'è Marco Carrai, l'uomo che gli  fa da trait- d'union col mondo degli affari, l'esperto di fund rasing, la raccolta fondi. La dote portata a Renzi da Carrai è notevole. L'arruolamento dell'economista bocconiano Zingales si deve a lui, ma anche i contatti preziosi del sindaco con certi ambienti  neocon Usa, dato che  Carrai che fa affari d'oro col mercato israeliano,  è  pure ottimo amico di Micheal Ledeen.
C'è lo scarparo di Tods Diego della Valle, che stravede per Renzuccio. Ci sono stilisti del livello di Cavalli e di Ferragamo, ci sono uomini Mediaset come Claudio Gori e Fedele Confalonieri, c'è la nobiltà fiorentina dei Frescobaldi. Ci sono i Bini Smaghi e tanta altra aristocrazia del denaro, quella che conta. Ovviamente, in questo caso, non olet!


Ora avrete  finalmente capito perché il Piazzista  fiorentino si è insediato con tanta facilità a Palazzo Chigi, senza trovare la minima resistenza. Se fosse arrivato a bordo di un carro armato invece che sulla Smart, con simili protezioni, avrebbe trovato ugualmente la strada sgombra, tappeti rossi e porte spalancate. Ma i carri armati per il momento non servono, le rivoluzioni colorate (leggi, "guerre civili") con la minaccia di secessione, nemmeno.
Renzi?! Col tempo finirà "rottamato" come Letta, da quei potentati che per ora lo coccolano e lo sostengono nell'ascesa della sua "brillante carriera". Perciò dovrà servirli con tutto lo zelo di cui è capace. E in fretta.

E noi? Beh, se il buongiorno si vede dal mattino, ha appena esordito col varare il decreto Salva Roma, e l'aumento delle tasse per la casa  e dei fabbricati industriali e agricoli (decreto Tasi). A' suivre...