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05 November 2014

Alcune mistificazioni sulla questione giovanile


Ho trovato un articolo de La Stampa (giornale della Fiat) dal titolo "Meglio usare che possedere, i trentenni cambiano i consumi" che detta gli stilemi su come dovrebbero essere, vivere e lavorare i nuovi giovani delle generazione del millennio detti Millennials, ovvero quelli che si trovano ad attraversare l'attuale crisi. Un capolavoro di luogofinanziarismi a base di termini in Inglese, che trasuda boria e  altezzosità nei confronti di chi non si adegua a questo andazzo basato sul nomadismo lavorativo, modello Ryanair.  Una bigia  tristezza e mestizia, una totale mancanza di fantasia, di creatività, in un modello di appiattimento globalista. Avrete capito che la campagna contro i bamboccioni (copyright Padoa-Schioppa - FMI) , contro  i choosy (copyright Elsa Fornero - Banca Mondiale), o  i mammoni che vogliono lavorare dietro casa (Ex Ministra dell'Interno Cancellieri) e via insultando, doveva mirare alla costruzione  di monadi isolate e assai poco comunicanti (nonostante il pc) come quelli che vedete in fotografia,  giovani che ravanano e smanettano in Internet per trovare il volo più a buon prezzo, il  vestito più a buon prezzo, i mobiletti Ikea a buon prezzo da scomporre e ricomporre a seconda del capriccio della casa del momento, e via precarizzandosi a vita. Un tempo la weltanschuung era tra l'Essere e l'Avere. Ora è tra l'Usare e il Possedere. Ovviamente a vantaggio del primo verbo. 
Come d'abitudine, si distinguono  i luridi lecchini pennivendoli della solita stampaccia che invece di denunciare la barbonizzazione mondialista con corollario high tech di questi poveri sventurati ragazzi, si mettono a indorare questa merdaccia (mi si passi il vocabolo) pensando di creare giovani più "trendy". Buona lettura! Il corsivo in verde è mio.


Per capirli davvero, bisogna darsi appuntamento alle tre di notte, a Bergamo Orio al Serio o qualunque altro aeroporto da compagnie low cost (poveretti!) . Lì, tra le corsie vuote del check-in, in mezzo a luci e rumori perpetui, mentre il personale pulisce il pavimento e svuota i cestini, ne troverete tanti (tutti fatti con lo stampino, ovvio! è chiaro che là in mezzo, non potrà mai  scaturire un Benvenuto Cellini)

Giovani adulti, al massimo trentenni o poco oltre, curvi su un sedile scomodo, abbracciati a un trolley, sdraiati a terra dentro un sacco a pelo ( a questo punto, meglio gli hippies che almeno avevano lo sfondo della natura)  . A volte attrezzati di mascherina paraocchi o cuffie isola-orecchie (autismo e schizofrenia autorizzate) . Sempre e comunque pronti a far ciò che mai ai loro padri sarebbe saltato in mente: dormire in aeroporto (per dormire in aeroporto, occorre avere un padre e una famiglia alle spalle; in caso contrario si diventa  in fretta dei barboni  dell'Idroscalo peggio di quelli cantati da Jannacci ). Quasi un rito, certamente il simbolo di una generazione. Quella dei cosiddetti «Millennials», o «Generazione Y», i trentenni, quelli, insomma nati dal 1980 in poi. (ecco come funziona la macchina della propaganda mondialista: basta un nome, un'etichetta, veicolata da un grande giornale e...oplà:  si è pronti ad accettare l'inaccettabile)

Non a caso, per chiamarli spesso si è ricorso a un’altra etichetta, quella di «Generazione Ryanair»(e cioè, la peggior compagnia di volo del Pianeta. L'ho provata una sola volta per evitarla per sempre: hostess rincoglionite che non sanno una parola di nessun altra lingua, se non l'Inglese, disguidi a non finire coi bagagli). C’entrano gli orari – mattutini e infausti – dei voli low cost. Ma c’è molto di più. C’è una nuova filosofia di consumo, la necessità e la voglia di fare esperienze senza spendere un euro più del necessario, la concretezza di chi è diventato grande al tempo della crisi, la capacità e la voglia di risparmiare, ogni volta che si può (più che altro si è obbligati a farlo, quindi non è una libera opzione).


Le notti in aeroporto sono solo un esempio. Il principio vale e si vede in mille altre situazioni. Ed è uno schema che non passerà, destinato a rimanere e a cambiare tutto, in materia di consumi.
A suggerirlo è un’inchiesta del settimanale economico «Forbes» (ahhh, e te pareva!) che lo dice senza mezzi termini: «I Millennials stanno cambiando per sempre il modo di usare i soldi» (vengono democraticamente indotti a farlo. Piaccia o non piaccia). Pragmatici fino (quasi) alla spilorceria, i venti-trentenni di oggi badano al sodo. Puntano a usare più che a possedere. (Non possono fare diversamente, visto che attraversano la crisi  che tutto tritura, divora e desertifica ) Comprano un vestito o scelgono un viaggio guardando prima di tutto il prezzo, a volte passando ore a cercare la soluzione più intelligente ed economica. Si affidano alla tecnologia e a Internet per trovare l’offerta o la strategia giusta, e anche per gestire i propri risparmi. (insomma si fanno venire le occhiaie nello smanettare non stop su Internet per poter andare a nozze coi fichi secchi in tutti gli ambiti della vita)



Secondo una ricerca di Accenture, negli Stati Uniti è già il 94 per cento dei 18-29enni a usare i servizi online delle banche, mentre il 39 per cento di loro è disposto ad affidarsi a una banca senza filiali, tutta virtuale (per fregarti meglio,bimbo mio!) Ancor più importante: il 66 per cento di questi giovani adulti spende sempre secondo un budget prefissato, con criterio e parsimonia, mentre a farlo è solo il 36 per cento degli over 55.

Come detto, sono dati che riguardano i Millennials americani. Ma – con la dovuta prudenza – si possono applicare un po’ a tutto l’Occidente, Italia inclusa. I numeri aiutano anche a spiegare il successo della «sharing economy» (* ), l’economia collaborativa di chi divide una casa in affitto, viaggia con BlaBlaCar e simili (car sharing), usa le bici pubbliche (bike sharing), lavora in spazi condivisi (coworking), o finanzia i propri progetti con la colletta virtuale (crowdfunding) (economia della condivisione? è la solita sbobba comunista in salsa bankster)

È - si capisce - un mondo molto anglofono e molto online. Ma guai a vederci una rivoluzione solo tecnologica. La metamorfosi si vede infatti nel mondo reale almeno quanto su Internet. È così che si vendono sempre meno vestiti di marca e i negozi come H&M e Zara – mondi tutt’altro che digitali – sono sempre affollati. (queste sì che sono boutiques di alta moda!)


E così è nata la ribellione ai taxi tradizionali e si è diffuso Uber («Se si può pagare meno, che importa la licenza?», pensa il Millennial-tipo). E poi c’è il pellegrinaggio all’Ikea, diventato un altro rito simbolo, da coppiette che arredano una casa – magari in affitto – secondo il loro gusto e impulso del momento. Per qualche anno e non per l’eternità, con mobili destinati a durare quanto serve e pronti ad essere cambiati in un attimo, se cambiano le esigenze o non piacciono più.Quando la generazione Y diventerà grande cambierà idea? Viaggerà in prima classe e comprerà di marca? Sarà più consumista e meno sparagnina? Difficile dirlo, ma nei dati ci sono tutti gli indizi per credere che questo non succederà. Nel 2020 i Millennials saranno già un quarto della popolazione italiana e il 36 per cento di quella degli Stati Uniti, il Paese da cui tutto il cambiamento è partito. A quell’altezza, lo capiremo meglio. E se, come diceva «Forbes», il nuovo modo di usare il denaro è destinato a rimanere, saranno gli altri – governi, banche, aziende – a doversi adattare. (Forbes: un vero distillato di saggezza! Un Arbiter elegantiarum).





(*) Sulla Sharing Economy "Sharing come filosofia di vita"

45 comments:

Anonymous said...

Formidabile Nessie! Piccoli Zombie crescono... D'altra parte dopo gli zombie sessantenni bisogna già avere quelli trentenni pronti a consumare/pensare/votare/credere/obbedire/combattere come prescritto.
Scarth

PS: per fortuna che non sono tutti così...

Nessie said...

Grazie, basta guardare l'immagine che ho messo lì per capirlo. Sono tutti vicini e tutti isolati, poveri ragazzi! Ovvio: per connettersi col "mondo", devono essere "incomunicabili" tra di loro. Certo che l'hanno pensata nel dettaglio, questi mondialisti. Di tutte le sequenze che hai messo, forse "pensare" è quella meno appropriata.

PS: qualcuno di questi giovani, preferisce recuperare i vecchi terreni dei nonni e magari avviare un'attività agricola. Non posso che dargli ragione.

johnny doe said...

Bell'articolo,un'altra dimostrazione come anche certi insospettabili aspetti della vita entrino a far parte del piano generale di uniformità verso il basso e e precarizzazione totale dell'uomo futuro.
Uno sbandato che deve sempre e comunque soffrire per avere cose normali (l'esempio dell'aeroporto è illuminante),ma con l'illusione che sia trendy,alla page.
Così come oggi per avere quello che ieri era la normalità,devi pagarlo come un privilegio o comunque molto salato.
Usare e non possedere...eh beh,certo....a possedere ci pensiamo noi usurai...voi non dovete avere possibilmente nulla e essere in balìa di quanto vi offriamo..! Aerei rottamati a basso prezzo (e molti fastidi) e salari da fame...(tanto per pareggiare)...servizi scadenti della quotidianità,ma ad altro prezzo (rifiuti,trasporti urbani...)
Insomma,dovete essere degli zombies vaganti,precari anche a casa vostra e per strada in balìa dio qualsiasi lestofante sempre a piede libero.
Così,dopo la distruzione degli stati,della famiglia,della scuola...ora tocca all'individuo,sempre più isolato dal mondo vero,interconnesso con tutto il mondo,come i cessi in un famoso film di Fantozzi.

Nessie said...

Grazie Johnny. Hai capito a cosa servono le corazzate della stampaglia? A farci accettare questa zombizzazione della persona, a privare di un vero futuro i nostri giovani.
A zittirci, con la scusa dell'eterno "razzismo", ogni qualvolta qualcuno di quei lestofanti lasciati volutamente a piede libero, aggredisce, picchia e ruba nelle case.

Giovani coi trolley in cerca di un avvenire che non arriverà. Ora è anche più chiaro il vecchio disegno dei Prodi-Bersani quando volevano togliere la licenza a qualche poveraccio di tassisti. Intanto c'è Uber o il Carpooling, così c'è più..."condivisione" (parola che abborro).

Faithful said...

"A zittirci, con la scusa dell'eterno "razzismo", ogni qualvolta qualcuno di quei lestofanti lasciati volutamente a piede libero, aggredisce, picchia e ruba nelle case."

Io dico solo che i cinesi "esportatori di ricchezza" pensano sia una cosa perfettamente normale venire qua,aprire una P.IVA e intestarla a un prestanome a caso (leggi l'articolo perchè merita quei 5 minuti)

http://www.notiziediprato.it/news/processo-via-toscana-uno-degli-imputati-dopo-il-rogo-cercavo-un-prestanome-per-aprire-una-stireria

Non aggiungo altro altrimenti mi devi censurare il commento.

johnny doe said...

"L'informazione è un delinquente che ti tiene alle spalle, mentre un altro delinquente, la troika, ti colpisce alla bocca dello stomaco".

Condivisione...l'illusione di non essere soli tramite la messa in comune di ogni cazzata...

Aldo said...

Ma che stronzata d'articolo, quello di Forbes! Io ci vivo coi ragazzini e incontro abitualmente ex-ragazzini (alcuni dei quali ormai superano la quarantina) e... con poche eccezioni non sono così! Imbecilli come quelli descritti sicuramente esistono, ma a) non sono neppure lontanamente la maggioranza e b) non fanno tendenza.

La realtà, almeno nel microcosmo nel quale mi trovo a vivere, non è ancora all'altezza (alla bassezza) immaginata dall'articolista. Non so, magari è così in quei verminai delle grandi città, ma lì è da qual dì che le cose sono degenerate, per cui non c'è proprio notizia. La "provincia", proprio per la sua arretratezza, è e rimane assai più avanti dei grandi centri.

Anonymous said...

Insomma: la barbonizzazione del pianeta. Lo diceva quel tale illuminato gia' negli anni Sessanta: "la proprieta' e' ormai obsoleta". All'obiezione dell'intervistatore: "ma questo e' il Comunismo !", questi rispondeva: "no, e' molto di piu'". Quando avverra' il cambiamento ? Dopo l'anno duemila.

Dai e ridai, alla fine ci siamo, complottisti che non siamo altro.

Se fossi un ottimista, penserei che vogliono solo attutire l'effetto della crisi facendo l'apologia della miseria. Ma siccome non lo sono, concludo che la crisi e' stata provocata proprio per giungere a questo. I camerati l'hanno sempre detto, ma i compagni cosa ne dicono ? Gli piace ancora l'Internazionale ?

Il sauro

Anonymous said...

Ed è uno "spasso" - si fa per dire - anche il tono compiaciuto de La Stampa (di regime). Come dire: missione compiuta!
Scarth

Nessie said...

Faithful, ogni tanto attieniti al topic, se ti riesce. Questo non ha l'etichetta "immigrazione e sicurezza" (tag che ha forse il maggior numero di miei post). Ma "giovani e media". E il focus è sulla questione giovanile. Così, tanto per non avere l'impressione di lavorare a vuoto, visto che ci perdo del tempo...

Dei cinesi e dei loro prestanome, ne riparleremo in apposito topic.

Nessie said...

Aldo, l'articolo non è di Forbes, ma della Stampa di Torino. Forbes fornisce cifre, percentuali su questa nuova (si fa per dire) tendenza dei cosiddetti "Millenials", dai quali l'articolista trae spunto per tessere gli elogi. Di loro e del loro modus vivendi.
Purtroppo questo "nomadismo lavorativo" esiste, eccome. E viene promosso dalle centrali mondialiste, già a partire dai progetti Erasmus e "generazione Erasmus".

Ovviamente non tutti i giovani abboccano a queste fallaci sirene, del che sono contenta. Ovvio poi che la provincia italiana sia più sana delle metropoli dove ci si piega più facilmente a questi "format".

Nessie said...

Sauro, quel link relativo all'insider del NWO, non mi si apre più. Me lo potresti rinviare?

Certo che sì, che questa crisi è stata surrettiziamente provocata per giungere a questi livelli.

Ai kompagnucci l'Internazionale piace e piacerà sempre, poiché è l'humus nel quale sono cresciuti e si sono (sotto)sviluppati. Del resto in questo letamaio mondiale, sono quelli che ci sguazzano meglio. Non è un caso che il primo a parlare di "sharing economy" fosse stato proprio Veltronzo, seguito da Bersani. E ora continua con Monti, Passera, Fornero, Renzi...

In mano di chi è La Stampa, il Corserva, la Repubblica?

ILS ONT DORE' L'ETRON, per dirla alla Céline.

Nessie said...

Johnny Doe,

"L'informazione è un delinquente che ti tiene alle spalle, mentre un altro delinquente, la troika, ti colpisce alla bocca dello stomaco".

chi ne è l'Autore?

"Sharing economy", ovvero comunismo usurario e finanziario.

Nessie said...

Scarth, poco sopra c'è la citazione su a che cosa serve la Stampa e la stampaglia in generale, messa a disposizione da Johnny.

Nessie said...

@ Tutti. Ecco che cos'è UBER, una corporation californiana che vuole sfondare il mercato dei trasporti da noi:

http://archivio.internazionale.it/news/unione-europea/2014/06/11/nuovo-sciopero-dei-taxi-contro-uber

all'inizio fingono di fare prezzi stracciati per SFONDARE IL MERCATO e contrastare i regolari tassisti con licenza.
Poi, adagio adagio una volta fatti fuori i nostri tassisti, sarà una continua pirateria e trattativa da bazar levantino ogni volta che un malcapitato ne avrà bisogno.

Faithful said...

@Nessie

Ma in realtà mi sono solo attaccato a un tuo discorso mostrando come il "non c'è futuro",che si traduce in "ce lo stanno soffiando da sotto il naso per costringerci ad andarcene",non si ferma al ladro marocchino di turno a cui la premiata ditta pittibimbo/alfini stende il tappeto rosso quindi no,non sono andato OT,ho solo mostrato come ci sono quelli che incidono negativamente in contesto sociale c'è anche chi incide economicamente in maniera devastante.
Diciamolo chiaro e tondo:l'immigrazione qui c'entra eccome (altrimenti non avresti tu stessa tirato fuori l'esempio del criminale allogeno),e dato che i banditi e le mignotte da saloon d'oltreoceano hanno capito benissimo che noi siamo tutti sedentari convintissimi hanno creato tutti i presupposti per rendere impossibile l'esistenza agli autoctoni partendo dal lavoro operando sulla sostituzione etnica nei capannoni,nei laboratori artigianali e nelle fabbrichette per poi dire che "il mondo è cambiato" e che o te ne vai o accetti paghe da fame.
Poi alla fine se ci si pensa bene restare collegati 24 ore su 24 7 giorni su 7 a facebook e/o twitter (perchè è lì che la gente seduta nella foto và) è un modo per evadere da questa degradatissima realtà,stesso dicasi per l'assurdo materialismo portato all'estremo made in USA (e getta),nel senso che oggigiorno,non potendo mettere più nessun risparmio privato da parte si preferisce andare "all'accatto" (s)vendendo cose su eBay (questa te l'aggiungo io) per poi comprare il minimo necessario (anche cose come vestiti e dico magliette e jeans,non marche) al minimo sindacale magari su siti come Amazon pensando di aver fatto un buon affare il problema è che di questi tempi se si va su eBay manca poco ci si trova anche gli organi in vendita.
Quindi,come vedi,tutto torna,ma a costo di ripetermi non dura,non può durare considerando che tutti gli indici economici indicano che questo sistema è già all'esasperazione.

Nessie said...

Faithful, tu sei toscano e capisco la tua esasperazione, tenuto conto che quest'estate al mare ho conosciuto una signora di Prato che faceva la "maestra" (si dice così) di taglio e cucito per un'azienda tessile. Me ne ha raccontate delle cose su cinesi e cineserie, compreso il fatto che ha dovuto traslocare a Pistoia con la sua famiglia per aver diritto a una vita vivibile. Certamente che tutto è collegato e che tutto torna. Ma volevo soffermarmi soprattutto sulla prosopopea che è di questi giorni dei giovani con la valigia, ripresa pure da Libero con un Belpietro che ultimamente, mi piace sempre meno:

http://www.liberoquotidiano.it/news/editoriali/11715694/Cari-ragazzi--il-lavoro-va.html

Purtroppo non conosco l'intero articolo (chi ce l'ha me lo faccia avere per cortesia) , ma viaggiare è utile, sacrosanto ed interessante, specie da giovane. Anche le esperienze all'estero vanno bene e arricchiscono culturalmente, se non diventa OBBLIGATORIO. Quel che non mi va, è l'idea che se non ti adatti a questi mini-jobs, sei automaticamente uno schizzinoso (choosy); se non fai la vita schifa descritta nell'articolo dove devi sbatterti per ottenere le cose più comuni e banali a prezzo di infiniti smanettamenti su Internet, sei un "tagliato fuori", un provinciale antimoderno & palle varie.

E purtroppo le giovani generazioni sono più propense di noi che abbiamo conosciuto ancora un mondo umano, a credere in queste fòle.

Aldo disse a suo tempo una cosa ovvia quanto giusta: un posto di lavoro fisso, o quanto meno per la durata di un tempo considerevole, è una risorsa preziosa, in quanto gli esseri umani, sono fatti per fare progetti. Per progettarsi un'esistenza dignitosa. Spero di essermi spiegata.

eugenio said...

Bell'articolo. O meglio, contro-articolo!
La denuncia è giusta ma che consiglio daresti ai giovani senza lavoro che si trovano ad affrontare questo periodaccio?

Nessie said...

Grazie Eugenio. E' una bella domanda...Io cercherei di rimanere proprio perché è l'andazzo mondialista che vuole ad ogni costo farli partire. La popolazione invecchia e noi rischiamo di doverci accontentare dei "nuovi italiani" dello ius soli, quelli sbarcati con Mare Monstrum, con tutti i nostri giovani lontani. Qualcuno di questi coraggiosi ragazzi cerca di prendersi vecchi terreni agricoli di nonni, e magari farli fruttare con la viticultura, la coltivazione di ulivi e la frangitura per la produzione d'olio.
Altri ancora mettono in piedi degli agriturismi.

http://www.aamterranuova.it/Orto-e-Giardino/I-giovani-tornano-all-agricoltura

Poi magari recupererei qualche vecchio capanno abbandonato e rischierei un'attività artigianale un po' originale. Qualche ragazza sta già tentando di rifare piccoli atelier di sartoria o recupera la maglieria. Tagliare, modellare, cucire: tutte cose che sono scomparse e delle quali dovremmo riappropriarci.
Per vestirmi non andrei da Zara o da altre catene di brutto franchising, ma cercherei abiti vintage. La sottoscritta invece di ravanare su ebay, fruga nei vecchi bauli di famiglia dove ci sono conservati degli autentici tesori. Poi li porta con pochi euretti a rammodernare e rinfrescare ed ecco che ci sono lane bellissime, tweed, tessuti che se li vai a comprare oggi ti costano un occhio della testa, che fanno un figurone ( purtroppo il pianeta è alla frutta anche come materie prime). Insomma, occorre non dimenticare che siamo italiani, la patria del bello, dell'utile, del vero e del Dolce Stile.

johnny doe said...

guarda Nessie,è un certo Celso,ma non saprei proprio chi sia...

johnny doe said...

l'ho trovata sul blog di Bagnai...

Anonymous said...

... sbobba comunista...
che fa da sfondo al trionfo del supercapitalismo .

Perche' e' stato un processo di evoluzione "hegeliana" della societa' borghese

TESI = capitalismo
ANTITESI = comunismo
SINTESI = comunismo per i poveri e capitalismo per i ricchi ( cioe' in una parola sola: SCHIAVISMO :-))

Insomma un ciclo vichiano perfetto che dalla servitu' della gleba ci ha portato alla servitu' del danaro .

Quindi in questo continuo " adattamento al progresso" mi domando quanto tempo ci manchi a quando " la stamp(acci)a" ci magnifichera' il ritorno dello " jus primae noctis" :-)

ws

Nessie said...

Ws, dilla tutta: ho detto "sbobba comunista in salsa bankster", che non è certo il vecchio comunismo classico dell'800 e 900, tutto sommato, ancora dal volto umano.

Purtroppo è ben peggiore. Basta chiamarlo SHARING. Leggi attentamente questo articolo:

http://espresso.repubblica.it/attualita/2014/11/04/news/lo-sharing-come-filosofia-di-vita-1.186491

Nessie said...

Anche lo "jus primae noctis", sarà in...condivisione :-).

Anonymous said...

Anche questo link è utile per capire questa baggianata della sharing economy:

http://www.meetthemediaguru.org/sharing-economy-dal-possesso-allaccesso/

Qualche gonzo abbocca già e non vede la truffa che c'è dietro :
"La sharing economy è senz’altro il futuro. Come sostiene Jeremy Rifkin nei suoi ultimi libri, la proprietà è superata, quel che conta è l’accesso, il poter usufruire dei beni e servizi quando si necessitano. Un approccio che andrebbe applicato a tutto, dalle lavatrici alle motoseghe!"

Z

Nessie said...

Grazie Z.

JOhnny, a quando un tuo post su questa ciofeca di "Sharing Economy"?

Lo slogan è: "la proprietà è superata, quel che conta è l'accesso".

Sì, la massa pecoraia "accede", ma gli usurocrati "possiedono" e mantengono strettamente il tutto nelle loro grinfie. Ah! ah! ah!

Anonymous said...

In effetti il termine "schiavitù" sembra descrivere bene il modello di società che hanno in mente Lorsignori. Una stragrande maggioranza delle persone confinata in quello che una volta si sarebbe definito sottoproletariato più o meno abbrutito e degradato, asservita a Lorsignori come una mandria (con iPad tra le corna...) da macellare e muovere a piacimento e sorvegliata da una classe di kapo' cui vengono concessi privilegi e immunità come ricompensa.
Scarth

Nessie said...

Già, e tutti gli aggeggi high-tech di cui ci hanno dotato servono a fornir loro un'immensa banca dati su chi siamo, dove siamo, quali sono i nostri gusti, disgusti, preferenze, consumi ecc. Non a caso il termine "condividi" (share) è usato molto nell'informatica. E l'unico "sociale" rimasto in piedi è nei cosiddetti "social" (FB, twitter). Mentre tutte le comunità distrutte nella realtà, si chiamano per ironia della sorte "community" sul virtuale.

eugenio said...

Grazie Nessie. Sono d'accordo anch'io con le proposte che hai enunciato. Molti altri giovani si stanno già muovendo in quel senso. Speriamo.
Giaà che si è parlato di precarizzazione del lavoro, volevo inviare questo link sulla truffa dei minijobs in Germania e ovviamente anche da noi - un mezzo destinato ad avvilire il sistema pensionistico e soprattutto a creare ancora una volta manodopera a basso costo

http://www.lolandesevolante.net/blog/2013/08/germania-la-menzogna-dei-minijob/

Nessie said...

Grazie a te. Ottimo pezzo questo dei mini jobs. Evidentemente ci vogliono nell'incertezza, nell'insicurezza e nella precarietà dalla culla alla bara. Come faccia un giovane trenta-trentacinquenne a pagarsi i contributi con 400 euro di mini jobs, Dio solo lo sa.

Anonymous said...

Qui su Stampa Libera c'è il reloaded dei piani del NWO che avevi chiesto al sauro.
I PIANI DEL NUOVO ORDINE MONDIALE DENUNCIATI NEL 1969 DA UN INSIDER

http://www.stampalibera.com/?a=28180

Z

Nessie said...

Sì, esatto, proprio questo, grazie!
Fa sempre un certo effetto, rileggerlo. Vedere che nel giro di 40 anni hanno realizzato punto per punto quanto scritto e promesso.

Anonymous said...

Ciao Nessie, la foto del post e la tua prima risposta a Scarth («Sono tutti vicini e tutti isolati, poveri ragazzi!») mi hanno fatto tornare alla mente una situazione della quale fui testimone un paio d’anni fa. In una piazzuola c’erano due ragazzi (un lui e una lei) che si scambiavano sms stando seduti su panchine diverse a pochi metri tra loro. Pensai che a quella età io avrei fatto di tutto per “accorciare le distanze”, mentre loro – pur così vicini – le allungavano, passando attraverso i satelliti…

Personalmente, ho sempre creduto che nella vita è meglio avere rimorsi piuttosto che rimpianti, poiché questi ultimi sono la “traccia” dei fallimenti. Mai mi sarei immaginato di ritrovarmi un giorno nella condizione di dover “rimpiangere” qualcosa. Eppure, oggi lo faccio: ad esempio, rimpiango il Muro, il mondo diviso in blocchi, il cosiddetto “equilibrio del terrore”, i molluschi della “prima repubblica”, ecc. E rimpiango addirittura quando – per noi ragazzi “d’antan” – il Cellulare non aveva niente a che vedere con l’elettronica, essendo il nome della camionetta della Polizia che ti caricava e portava in Questura dopo una manifestazione un po’ troppo… esuberante…

I giovani, si sa, sono terreno vergine, da “arare”, e proprio per questo agevolmente influenzabili da fattori “esterni”. Anche alla famiglia, per un naturale antagonismo che – a una certa età – incomincia a svilupparsi. Dunque facili prede di caccia per i manipolatori di mestiere. Pure la nostra generazione lo fu, a suo tempo. Ma allora i mezzi di condizionamento non erano così raffinati e totalitari, né così “unidirezionali”, sicché era relativamente più agevole sottrarsi a certe suggestioni.
Per i ragazzi di oggi (mammoni, bamboccioni o come diavolo vogliano chiamarli) è oggettivamente più difficile, proprio a causa del condizionamento ambientale, di gran lunga più oppressivo rispetto ai nostri tempi.

Non me la sento di accusarli, semmai li compiango. E credo sia anche la tua opinione.
(no caste)

Nessie said...

No caste, mi pare chiaro e lampante (anche dal contesto del post) che questo cliché del Millennials l'abbiano creato ad hoc L'Or Signori.
Pertanto sono loro da biasimare. Purtroppo negli States hanno un vizio: dare dei nomi a movimenti che essi stessi creano e manipolano per l'uopo: Hippies, Yuppies (young urban professionals) e ora Millennials.

Non credo però che, alla lunga, questi modelli siano così attrattivi per tutti i giovani italiani, nonostante il battage che ne viene fatto dalla nostra stampa serva.

Paladino said...

Si creano nuove generazioni con un futuro lavorativo e umano incerto: niente posto fisso, niente casa di proprietà (le case si "usano" e si cambiano a seconda del luogo dove uno si trova sbattuto a cercare di guadagnarsi il sopravvivere quotidiano), niente muto (senza stipendio fisso) per comprarsela una casa. Niente libri: una casa è il luogo dove fra le altre cose ci stanno gli scaffali, ma gli scaffali non servono più basta un lettore kindle, qualche elettrone riciclato, et voilà, niente libri. I tuoi film preferiti sono nel cloud oppure in streaming, manco la dignità di un CD.
E andiamo avanti: in una vita liquida, in una società liquida, una famiglia stabile, con casa, arredamento, figli, eccetera, è abbastanza fuori questioni. Se proprio vuoi, scodelli un figlio sfuso con la compagna (o il compagno) rigorosamente provvisori, e poi que serà serà. I miei genitori mi hanno insegnato etramandato cultura, valori, memorie, ricordi, abitazione, biblioteche (quasi esagerate) e anche un francobollo di uliveto ancestrale, che di tanto in tanto mi fornisce una damigiana di olio di costo economico equivalente al caviale beluga del Volga, ma ne vale la pena. Ma appartengo all'ultima generazione che ha questo patrimonio, questo tipo di eredità.

Non costruiamo più famiglie, non costruiamo più eredità, nè materiali, nè culturali: ce lo rendono sempre più difficile, ce lo vogliono rendere impossibile. I (pochi) figli che nascono vengono plasmati a ideologie che disprezzano famiglia e futuro grazie a una sessualità ambigua ed edonistica, vengono formati in un sistema scolastico che ha ucciso lo studio della geografia, e con essa il concetto di "nazione", che ha riscritto e minimizzato la storia, che ha azzerato la storia dell'arte. Che ha voluto cancellare anche un rito di passaggio simbolico come il servizio di leva: un esercito professionale è più efficiente, può essere impiegato in missioni all'estero in un mondo dominato dalle teorie (e pratiche) di origine "geopolitica", però, generazione dopo generazione, viene cancellato il concetto stesso che potenzialmente la "Patria" - ovvero la terra dei padri, lo stato quando ti chiama per metterti un fucile in mano - merita di essere difesa. Perchè non c'è più patria, non c'è più un confine o un popolo da difendere, e, in fondo, perchè un popolo che ha imparato, magari poco e malamente, a impugnare ed usare un arma può sedimentare nel subcosciente che si può anche combattere per qualcosa, e, soprattutto, potenzialmente sarebbe anche in grado di farlo.
Niente più campi coltivati, magari lo stesso podere del papà e del nonno, niente più fabbriche che appartengano a un territorio, niente più di tutto quello che ci rendeva uomini, o donne, e famiglie, e figli, e genitori, e magari, qualche volta e non tutte le generazioni, soldati e guerrieri. Un coacervo di "non nazioni" che vanno ripopolate, multietnicizzate, trasformate in contenitori di "risorse" con nomi che non si tramandano più, con voci che parlano mille lingue diverse, senza morale, senza etica, dove al posto dell'Onore c'è la "responsabilità sociale", dove la Giustizia, già rimpiazzata dalla "legge", viene sostituita dalle "normative.

Nessie said...

Mi sono già complimentata con l'amico Paladino, nel topic precedente "Se il riposo non è più eterno", per i suoi tre meravigliosi interventi che suggerisco di leggere a tutti gli amici.

Sulla società "liquida" di Bauman, ne penso tutto il peggio possibile. Anche l'era dell'accesso al posto del lavoro- occupazione, di Rifkin, è parte di tale progetto. Vale la pena di ricordare quando facevano in tempi non ancora sospetti (purtroppo!) l'apologia dei ragazzi col pigiama che "lavoravano da casa" (lavoro interinale), senza lì'obbligo dei trasporti e del cambiarsi d'abito, perché il pc ti mette in contatto col mondo. E abbiamo poi visto dove tutto ciò, ci abbia condotto. Col mondo che ci entra in casa, ma soli e sperduti in una stanza.

La fabbrica, l'officina, la fattoria erano tutto sommato grandi forme di aggregazione sociale.

aldo said...

Fuori tema: sono al tempo stesso scosso, schifato ed irritato dall'aggressione a Salvini. Mi auguro che, almeno, denunce e condanne fiocchino come neve. O in questo caso ci saranno lasciapassare e salvacondotti speciali?

Nessie said...

Schifata a dire poco. Domani o quanto prima ci farò sopra un post. Del resto c'erano già degli antefatti. Una assessore leghista era già stata schiaffeggiata e presa a calci da una zingara. Noi non li possiamo manco chiamare per nome; loro invece rubano, stuprano (è stato il caso di Mailat a Tor di Quinto), delinquono, occupano abusivamente case sfondando porte e portoni, inducono le ragazze minori alla prostituzione, sfruttano i bambini, sfruttano i disabili a scopo accattonaggio, non pagano luce, gas, acqua né nulla... e vengono pure protetti dalla Ue che vuole dar loro case gratis. Ah, dimenticavo: nonostante quel che scrivono gli ebrei nei loro siti in difesa dei rom, i bambini li rubano pure; tant'è vero che la prima cosa che fa la polizia e i prefetti quando sparisce un bambino, è di andarli a cercare nei campi nomadi. Quindi è tutt'altro che una leggenda popolare. Se non insorgiamo adesso, vuole dire che siamo proprio delle amebe, condannate ad essere schiacciate.

A proposito di giovani alla deriva, una nota di disprezzo totale per spinelloni e drogati dei centri sociali, sempre pronti a difendere cause delinquenziali e border line. Sono loro che hanno sfasciato l'auto di Salvini.

Faithful said...

Non avete ancora sentito la parte migliore di tutta la vicenda:i centri sociali adesso tentano anche di farsi passare per vittime

http://voxnews.info/2014/11/08/salvini-e-gia-in-abruzzo-gli-assalitori-in-tv/

E non solo,sentite questa dichiarazione:

“Non è possibile non rilevare le continue violenze verbali del leader leghista e i costanti richiami all’odio che contraddistinguono la politica che porta avanti la Lega Nord. In fondo Salvini è sempre lo stesso e si fa sempre notare per il suo razzismo e il suo livore’, oggi chiama ‘bastardi’ i suoi pur vili aggressori. È triste, ma doveroso notare, che chi semina vento raccoglie tempesta”

E a dirlo non è neppure un piddiota o un rifondarolo,ma un tale Giuseppe Esposito,esponente di quel tarocco venuto male del NCD.
Secondo me questi galoppini del potere che conta se la stanno facendo sotto,altrimenti non si spiega un uscita così isterica..

Nessie said...

Mettici anche quei mistificatori bugiardi e imbroglioni della stampa, che fanno passare Salvini per un pirata della strada che per poco non investiva queste tenere violette. Che doveva fare, se non accelerare? Farsi spaccare il cranio?

Faithful said...

"Che doveva fare, se non accelerare? Farsi spaccare il cranio?"

Immagino sia proprio così per quella carta igienica del fatto:

http://tv.ilfattoquotidiano.it/2014/11/08/bologna-salvini-contestato-da-centri-sociali-sua-auto-investe-due-attivisti/309973/

Da notare come i teppisti diventano "manifestanti" e "attivisti",trallaltro nel video che loro stessi hanno messo,si vede benissimo che avevano completamente accerchiato l'auto e avevano cominciato a spaccare i vetri per entrare (ma questo ovviamente mica lo dicono).

Aldo said...

Nessie: "Sono loro che hanno sfasciato l'auto di Salvini."

Nei filmati sono ben inquadrati, ritratti e chiaramente riconoscibili. Se non verranno perseguiti sarà un atto gravissimo.

Esposito: "È triste, ma doveroso notare, che chi semina vento raccoglie tempesta"

Ne dovremmo ricavare che se la schiaffeggiata avesse reagito con un bel calcio rotante alla Chuck Norris sarebbe stata giustificata? O si sarebbe beccata, lei sì, una condanna? E' stata denunciata e sarà perseguita la schiaffeggiatrice? Due pesi due misure? Ovvio. Non ho i dati, ma posso tirare a indovinare e, guarda te, credo proprio che ci azzeccherei.

Nessie said...

Faithful, il Fatto è solo la cinghia di trasmissione dei manettari rossi, oltre a carta da culo, tanto per parlare con decenza.

Nessie said...

Aldo, NON saranno perseguiti nonostante sia un ATTO GRAVISSIMO. Un tempo c'era l'antifascismo militante con diritto di uccidere un "fascista perché non è reato".

Ora c'è l'ANTIRAZZISMO. E uccidere "un razzista non è reato" - recita il lurido mantra che non è altro che la versione aggiornata del primo.

Un'UE che ci invia la procedura di infrazione perché non regaliamo le case agli zingari togliendole agli Italiani è una S.P.A. ASSASSINI.

Faithful said...

Sempre peggio bimbi miei,leggete qua

http://corrieredibologna.corriere.it/bologna/notizie/cronaca/2014/8-novembre-2014/cronista-carlino-pedinato-pestato-antagonisti-anti-salvini-230501061272.shtml

Se la sono rifatta persino con un giornalista reo di lavorare per il resto del carlino,queste "povere vittime innocenti"..