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06 December 2012

Don Giovanni a cenar teco, mi invitasti...

Napolitano ha dichiarato che venerdi 7 dicembre  non presenzierà al Lohengrin di Wagner che si terrà alla Scala. Forse si aspettava Verdi, lui che è così "patriottico" da aver orchestrato un golpe tecnico ai danni del Paese. O  forse teme un bel lancio di uova marce davanti al Teatro.  Devo ammettere che questo governo pur nelle sue nefandezze, o forse proprio per questo, offre molto materiale agli storici per ricostruire ai posteri i tempi foschi e torbidi che stiamo vivendo. C'è un'altra data dell'anno scorso che sento il bisogno di ricordare: il 7 dicembre 2011, nella quale Napolitano e Monti, a golpe compiuto e a misure estreme prese, si recarono alla Scala (mentre il popolo italiano doveva sprofondare nel sottoscala) seduti con solenne compunzione sul palco reale, come due monarchi d'antico lignaggio. L'opera stabilita dal calendario scaligero era il Don Giovanni di Mozart diretto da Daniel Barenboim. Qualsiasi manualetto storico, vi confermerà che senza nulla togliere al suo grande genio, Mozart era massone; ma ciò non costituisce in sé il vero indizio. Ce ne sono tanti massoni tra artisti e musicisti!
Il commento (h. 6: 00) di Pseudosauro nel mio vecchio post 11/11/2011, anniversario del golpe che carpì la sovranità all'Italia, mi fornisce l'ispirazione per tornare sull'argomento di simboli e metafore del Potere. Ne riprendo una parte: "
Venendo ai giorni nostri, come interpretare la rappresentazione del Don Giovanni di Mozart alla Scala, poco dopo la caduta di Berlusconi, con Napolitano e Monti nel palco reale e il Commendatore (o convitato di pietra) che ammonisce il Dissoluto stando tra loro invece che dietro una quinta, come avviene sempre ? Perche' questi serissimi personaggi si sono prestati ad una mascherata simile ?
Risposta: perche' ci credono, e perche' sono entrambi massoni di altissimo livello.
E se qualcuno avesse avuto un granchio o peggio, si fosse - a detta di alcuni benpensanti - fatto prendere da facili dietrologie o complottismi, ecco la conferma del critico Armando Torno, scritta, non già su qualche blog cospirazionista, ma sul Corriere della sera del 8 dicembre 2011.
Titolo: " E sul palco irrompe il fantasma del commendatore" Pertanto cito testualmente:
CONVITATO DI PIETRA Il «convitato di pietra» si è immaginato in mille modi. A volte l'attore era vestito «di sasso» (lo suggerisce il libretto); altre volte scendeva dal piedestallo sul quale era posta la sua statua; altre ancora era scorato da tuoni e fulmini, per diffondere tra il pubblico timore. Ma il regista Robert Carsen lo ha trasformato quasi in un uomo comune. All'inferno ci si va senza troppi complimenti, quasi fosse la normalità. Certo, l'addobbo floreale del grande palco delle autorità, aveva un lieve richiamo ai colori del cimitero; anzi si potrebbe dire, e lo sottolineiamo per rispetto ai presenti, che è stato un elegante cedimento alle richieste funerarie del finale. Ma, si sa, il regista con i suoi vestiti moderni e le scene non convenzionali ha voluto stravolgere questo e altri dettagli. Don Giovanni è un mito che si può variare come meglio garba, tanto ha sempre qualcosa da dire.
RITMO - Il Commendatore quando sale sulla scena evoca veramente la morte - ieri sera con la bara aperta - soprattutto grazie a quel re minore che per Mozart rappresenta la tonalità tragica per eccellenza (è anche quella del Requiem ). C'è di più. All'orchestra il compositore ordina di scandire con ritmo implacabile, sostenuto particolarmente dagli archi, il canto del defunto, quindi si diffonde nel teatro la terribile frase: «Don Giovanni, a cenar teco m'invitasti, e son venuto». Il re minore, che era già stato chiamato a sorreggere la prima parte dell'ouverture, a questo punto esplode. E trascina il peccatore alla fine.
DON GIOVANNI 2011 - Domanda per questo Don Giovanni 2011: il Commendatore sul Palco Reale è un'allegoria del momento? Conviene rispondere notando che la sua figura è uscita definitivamente dai cimiteri e si aggira, tra una crisi e l'altra, per il mondo. Che abbia scelto il posto d'onore della Scala, lasciando perplessi i vertici dello Stato, è forse una casualità. Anche se i medesimi desiderano fermare la crisi che spinge Don Giovanni - mirabile sintesi di un certo stile italiano, con voglia di concupire e banchettare - verso il baratro.
Se Strehler lo avesse pensato nel 1987, con Carlo d'Inghilterra al posto di Napolitano, si sarebbe potuto dire che Diana c'entrava. Oggi altri l'hanno paragonato a Berlusconi. Ma, come è noto, l'ex presidente del Consiglio non è stato un assiduo frequentatore di prime alla Scala.

Ebbé..., il finale dell'articolo di Torno è un bel excusatio non petita accusatio manifesta. Quel che conta è che intanto la verità ce l'abbia buttata lì. A mio avviso, i due vertici dello Stato non parevano così perplessi spettatori della mascherata del Convitato con la camicia ancora sporca di sangue, lì sul Palco Reale mentre cantava in mezzo a loro. Poi il critico tanto per alleggerire la sua insinuazione, ha voluto rassicurarci dicendo che però Berlusconi non frequentava la Scala. Ma per alludere all'ex Presidente del Consiglio, non è affatto necessario ch'egli sia un habitué dell'Opera. Anzi, Berlusconi doveva proprio essere...il Fantasma dell'Opera, nel senso dell'assenza. Abbiamo eliminato il Dissoluto ( l'aria di Pentiti/no! Pentiti/No!) e d'ora in poi gli affari italiani (o meglio, anti-italiani) non si discuteranno più a palazzo Grazioli, alcova del Grande Libertino, ma a Palazzo Giustiniani. E chi la vuol capire la capisca...Certamente i due monarchi tarocchi lì, sul palco reale, prestandosi a questa pupazzata, l'hanno capita.
Correva l'anno 2011 nella sera del 7 dicembre, ma era già tutto previsto. Come la programmazione dell'opera di Mozart. Alla Scala (e dietro le quinte) il calendario degli spettacoli si programma con un congruo anticipo: come minimo, un anno prima. Ma stavolta non si è trattato, com'era uso dire Berlusconi, del solito "teatrino della politica"; bensì di un magistrale coup de théatre.
Don Giovanni, a cenar teco, mi invitasti ,e son venuto....



Don Giovanni trailer dal TG1: http://www.youtube.com/watch?v=Bgd1Ay1FlL0

62 comments:

Nessie said...


C'è poi un giallo nel giallo. L'aria del Commendatore (il convitato di pietra) , nella quale canta sul palco tra Monti e Napolitano (vedere foto in alto) sembra magicamente sparita da you tube. Faccio notare che anche la diretta dalla Scala col corrispondente straniero che parla francese e tedesco, mostra le versioni successive e non quella originale della sera del 7 col Convitato di pietra sul Palco Reale, come da foto in alto. Ma allora che razza di "diretta" sarebbe? E' chiaro che è un tarocco in differita.

In tal caso, ecco due ipotesi: o chi di dovere ha avuto vergogna a mandare in giro per il mondo una simile pagliacciata fuori dal libretto d'opera di Da Ponte, oppure si teme che la spiegazione del golpe in musica possano capirla anche i sassi...d' altri Paesi. Se qualcuno trova la versione vera della notte del 7 dicembre, è pregato di segnalarla.

Massimo said...

Bel racconto. :-)

Lo PseudoSauro said...

Brava o Saura. Tu m'inviti a nozze...

Il titolo originario del testo - dal quale Da Ponte trae il libretto per l'opera di Mozart - e' "Don Giovanni, ovvero, Il dissoluto punito". Il Convitato di pietra - altro titolo originario - diventa via via la figura piu' importante grazie alla messa in scena mozartiana, sebbene il Commendatore occupi la scena per due minuti scarsi in tutta l'opera: il tempo di morire in duello per mano del Libertino. Poi, il Commendatore non si vede piu'; si sente solo la sua voce che ammonisce dall'Oltretomba. Anche se i registi fanno ormai cio' che vogliono; anche se la tradizione ha trasformato quest'opera in una tragedia, essa nasce come un'opera buffa. Ne' potrebbero essere interpretati diversamente le scorribande di DG e l'invitare a cena una statua. E' l'allegoria dell'orgoglio e dei privilegi nobiliari. Comunque la gente dell'epoca rideva, nonostante la morale finale, per altro comune alla maggior parte delle storie coeve. Le tragedie avevano per lo piu' un'ambientazione classica: quasi mai rappresentavano la vita contemporanea. Nonostante quest'evidenza e' fiorita tutta una letteratura che ha trasformato uno dei tanti giochi Rococo' in un mito tragico. Questo, per circoscrivere brevemente l'ambito storico-musicologico.

Nonostante W.A.Mozart fosse sicuramente massone, la simbologia appiccicata alle sue opere e' di molto posteriore e non dissimile a tutto cio' che la M stessa ha fatto di tutta la propria mitologia, almeno da Babilonia e dall'antico Egitto. Resta pur sempre il fatto che la M vive di simboli in quanto e' una societa' iniziatica. Quindi, la programmazione dell'opera, la scelta della regia, la benigna accettazione - da parte delle piu' alte cariche dello Stato - di una tal mascherata, sono tutti da considerarsi parte del Messaggio. Messaggio diretto a chi ? A chi sa e a chi intuisce. Un po' come il naufragio della Concordia, che acquista senso solo in virtu' del nome della nave e solo per chi sa cio' che realmente significa.

Loro sono dei giocherelloni e noi siamo dei grandissimi coglioni. :-)

Nessie said...

Massimo, sì "bel racconto". Ma non di fantasia ;-)

Nessie said...

Grazie Sauro, ottime precisazioni musicologiche, e non.

Resta il fatto della tua ipotesi con cui chiosi il commento e che ormai è già fatto (e antefatto) acclarato: l'oro sono dei giocherelloni, e noi dei "coglioni".
Berlusconi che è stato messo nel sacco col coup de théatre sa molte cose, ma tace. Se volesse togliersi un po' di quella codardia mostrata anche da Capitan Schettino (visto che parli anche del naufragio del Concordia) non ha che da...cantare.
Sul palco o fuori dal palco.

Anonymous said...

Nessie, anche io ricordo bene la scena sbianchettata secondo il “metodo Kgb”, che taroccava o faceva sparire le foto scomode. L’avessero lasciata, l’allegoria (ancorché involontaria) sarebbe risultata più evidente, con le vittime (noi) precipitate all’inferno e il dannato che ne viene fuori, trionfante, tra due morti viventi…

Ciò detto, mi iscrivo senz’altro al club di quanti contestano la scelta del Lohengrin per l’apertura della nuova stagione. So bene che il 2013 è anche il bicentenario della nascita di Wagner, ma voglio vedere quanti teatri in Germania gli preferiranno Verdi, aprendo con Traviata o Rigoletto…
Non discuto il valore del musicista (ci mancherebbe altro…), soltanto oso sperare che una Scala guidata da sovrintendenti e direttori italiani avrebbe ben altrimenti saputo onorare il “suo” operista, quello al quale commissionò più opere e che in quel teatro iniziò e chiuse la sua lunga, inimitabile carriera.
In fondo, un centenario capita una volta ogni cento anni e al prossimo (quello della morte) ne mancano ancora ottantotto.
Non ho speranze…
(no caste)

Nessie said...

No caste, mi sono presa la briga di andare a cercare su YOU TUBE tutte le prime dell'opera e se non mi credi, fallo anche tu. Bene, su RAI 5 e Rai Med e altre emittenti, c'è la seconda versione, nella quale il Commendatore sbuca come di prammatica (o meglio, come da libretto) dalle quinte, avvolto da nebbia, ma non quella del palco reale in mezzo ai due illustri morti viventi di cui alla foto. Fallo anche tu e vedrai. O meglio, non vedrai giacché questo è il metodo KGB della sbianchettatura.

Un bravo direttore d'orchestra italiano, Riccardo Muti, lo avevamo eccome. Ma come sai, è stato fatto fuori da ottusi scioperati in stile "Prova d'Orchestra" di Fellini. Per inciso, grande maestro del cinema che ha saputo metaforizzare l'Italia ottusa e accecata di ideologismi, che si è poi realizzata.

Nessie said...

@@ Sauro e No caste, guardate qua in questo link della première del Don Giovanni destinato alle tv della Ue:

https://www.youtube.com/watch?v=cNr3CM_XYj8&feature=related versione falsa diretta all'estero.

E anche questa di Rai 5 dove il convitato rispetta la scenografia del libretto e sbuca dalle quinte in mezzo alla nebbia:

https://www.youtube.com/watch?v=heD79C8Lyd0

Se erano così convinti del loro "fuori programma" sul palchetto reale, perché non l'hanno mandato in onda?

Anonymous said...

Ho visto i link, Nessie. Non ho motivo di dubitare delle tue parole, anche perché l’anno scorso seguii la Prima in televisione e mi ricordo di quella scena..
Ricordo anche che ne accennammo privatamente insieme alla trombatura “felliniana” di Muti ed altre questioni…

Comunque, carta canta, come di dice. Fino al 2005 c’erano:
Carlo Fontana, milanese, alla Sovrintendenza;
Paolo Arcà alla Direzione Artistica,
Riccardo Muti alla Direzione Musicale.
Oggi ci sono:
Stéphane Lissner (v?) come Sovrintendente e Direttore Artistico (doppio incarico, doppio stipendio, mi pare giusto…);
Daniel Barenboim (v!), Direttore Musicale.
E questi sono i risultati…
(no caste)

Anonymous said...

Per la cronaca Daniel Baremboin,direttore della Scala dal 2011 è un ebreo di nazionalità israeliana.Io ho un amico contrabassista professore che suona da una vita in orchestre sinfoniche e mi dice che ormai se non sei ebreo o un goy servo e ruffiano,alla Scala non entri,e non solo alla Scala.Inoltre i musicisti hanno paura a parlare di certi argomenti,il mio amico ne parla con me perchè siamo vecchi amici e sa che io faccio ricerche su queste cose da anni.
Metal

SILVIO said...

Nessie,

il Commendatore (o Convitato di pietra) potrai vederlo in questo video – in piedi, sul Palco reale della Scala dopo avere appena scandito « Tu auras fini de rire avant l'aurore ! » - osservato attentamente dal “Comunista preferito di Kissinger” e “dall'Androide della Premiata Macelleria Sociale GoldSax, che stanno seduti ai lati .

http://www.youtube.com/watch?v=cNr3CM_XYj8

Il video è stato pubblicato il 21/06/2012 da Canal de Dormirosol mentre la scena in argomento è visibile sin dal momento 2:46:38.

johnny doe said...

Viste come poi sono andate le cose,quest'anno sarebbe stato meglio inaugurare con L'Opera da tre soldi...

Anonymous said...

# Silvio.
Grazie per la segnalazione. In effetti la scena incriminata c’è. Ho riguardato con più attenzione gli altri due filmati: c’è anche lì. Pertanto ritiro (almeno in questo caso) le mie allusioni agli sbianchettamenti “kappagibisti”…
Le altre considerazioni, ovviamente, restano.
(no caste)

Nessie said...

Grazie Silvio, sei un vero segugio trovarobe. Ho ravanato un sacco per you tube e le versioni che ho segnalato erano "rivedute e corrette", come tu stesso puoi constatare.
Però al momento viaggio con una miserabile chiavetta a rallentatore e non mi carica bene il tuo video, sicché vedo il Commendatore nel palcoscenico vicino alla bara vuota, ma non in compagnia dei due "monarchi tarocchi".
Pazienza, vorrà dire che lo vedrò meglio quando tornerò a casa

Nessie said...

No caste, della "nuova gestione" della Scala, mi colpiscono le regie cosiddette "minimaliste" (come chiamano certe regie del tutto arbitrarie fuori dai libretti d'Opera) e in particolare la tendenza a mettere soprani e tenori rigorosamente stranieri emarginando una scuola di melodramma che in Italia esisteva e che ora si è assottigliata a causa della tendenza al multietnicismo politicamente corretto. Mi viene in mente, ad esempio, una pessima Carmen georgiana, tanto per fare un esempio.

Nessie said...

Metal per proseguire sull'esempio che ho fatto a No caste, ho visto (non ricordo più chi fosse il regista d'opera) un compare Turiddu della Cavalleria rusticana, che era coreano. Avrà anche avuto una bella voce, ma ti assicuro che faceva certe smorfie facciali, mentre cantava, da farlo sembrare a uno scimpanzé.

Come vedi l'ONU e le sue aberrazioni politically correct sono entrati anche nella lirica.

Nessie said...

Johnny, visti gli sfracelli in corso, dovremmo chiamarla piuttosto L'opera dei tre Euri :-)

Nessie said...

PS: Silvio, ora vedo bene anche con la chiavetta perché c'è un po' più di connessione ed effettivamente quando dice "Avrai finito di ridere prima dell'aurora", compare tra i due golpisti.


No caste, chiedo venia per la distrazione, effettivamente anche nella versione di Rai5 si vede da lontano (riflesso nello specchio) sul palco reale tra Monti a Napolitano. Costoro non hanno nessun bisogno di "sbianchettare", a quanto pare. Fine del giallo.

Anonymous said...

Quest'anno anche Rigor forse diserterà la Scala, dato che c'è aria di crisi (di governo) e Wagner potrebbe non portargli così fortuna come Mozart nell'anno del suo incoronamento:

"I danee i henn mai asee", dicono i vecchi milanesi.
Già, i soldi non bastano mai e il sindaco Pisapia è alla ricerca di 4 milioni di euro per far quadrare entro l'anno i conti della "Scala". Intanto il sovrintendente Stéphane Lissner, alla faccia della spending review, sta per uscire di scena dopo aver accumulato un tesoretto di 7 milioni di euro durante la sua lunga permanenza alla guida del teatro".

http://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/1-dalla-scala-al-sottoscala-prima-con-brividi-non-solo-per-il-freddo-polare2-47775.htm

Zeta

Nessie said...

Letto grazie. Non so se Rigor Mortis presenzierà al Lohengrin, domani sera. Una cosa è certa: è finita la sua incoronazione e il suo breve regno taroccato. Non potrà, per forza di cose, essere più così rilassato come l'anno scorso, sull'attuale palco reale in compagnia di Pisapippa & Co.

Anonymous said...

Già, Nessie, sono talmente sicuri del fatto loro che neppure si sognano di sbianchettare…
Ma l’allegoria resta: noi (le vittime) sprofondiamo all’inferno sotto lo sguardo dei morti viventi, comodamente seduti nel Palco Reale.

Circa l’Opera “razzialmente corretta”, ricordo che qualche anno fa la Rai trasmise dal Teatro Verdi di Busseto una Traviata con un tenore mulatto nella parte di Alfredo Germont… Per non dire di Leontyne Price nella Turandot, Madama Butterfly, Tosca ecc.
Chissà perché se un bianco canta Otello deve per forza mettersi un chilo di lucido sulla faccia, mentre una negra che interpreta Cio-Cio-San non si può obbligarla ad usare un po’ di cipria…

Sulle regie “minimaliste”, la mia opinione è che dietro le manifestate pretese intellettuali ci sia qualcosa di molto prosaico: tutti i soldi che si risparmiano in scene e costumi finiscono nelle tasche di registi e direttori artistici. Infatti, quei tipi di allestimenti costano come (e anche più) di quelli tradizionali, mentre a rigor di logica dovrebbero costare molto meno.
E in più tolgono lavoro a tanta mano d’opera specializzata.
(no caste)

SILVIO said...

Nessie,
non ho alcun problema ad usare toni forti quando si tratti di argomentare su chi ha recato dolori e sofferenze al Popolo italiano. E Napolitano e Monti capeggiano le prime linee di quella foltissima schiera.

Arrivo ad immaginare che - dopo la loro dipartita - la terra d'Italia si ritragga inorridita, rifiutando i loro resti per proiettarli in un infernale buco nero dello spazio.

Però, intanto, questi messeri sono ancora in vita, lautamente remunerati per le loro azioni letali.
Non dimentichiamo, infatti, che ”Bella Napoli” e la sua corte di consiglieri e di 1.807 dipendenti pesano sulle tasche degli Italiani per 26 mila euro all'ora, pari a 624 mila euro al giorno. Una follia tutta italiana!

Non solo. Giorgio Napolitano non risentirà affatto nel 2013 dei tagli ai costi della Casta di Stato se non farà il beau geste (e a tutt'oggi non risulta che l'abbia fatto) di rifiutare gli 8.835 euro di aumento annuale dell'attuale prebenda presidenziale che è pari a 232.192 euro.

Il lato derisorio della vicenda sta nel fatto che l'ottuagenario presidente sostenne a più riprese che tutti erano chiamati a far sacrifici per il bene superiore (dei banksters ?).
Anche i pensionati con meno di mille euro mensili, i disoccupati e i 46 mila italiani a cui è stata pignorata la casa perché impossibilitati ad onorare i mutui.
Quanto a Mario Monti, lascio la parola al bravo di Giovanni Zibordi (by COBRAF.com)
Al prossimo post.

SILVIO said...

«Il prof. Monti e sua moglie hanno un patrimonio di circa 13 miliardi di euro in investimenti finanziari e altri 3-5 milioni in immobili (a seconda della valutazione di questi immobili che non è dato di sapere con esattezza) e immobili (a seconda della valutazione di questi immobili che non è dato di sapere con esattezza) e l'anno scorso Monti ha guadagnato 1.5 milioni di euro lordi.
Ci sono pochi professori di economia al mondo che mettono assieme un 15 milioni di euro di patrimonio
(Monti non sembra fosse di famiglia ricca e così sua moglie, non si può essere del tutto certi in base alle notizie pubblicate ma non sembra abbiano ereditato molto). Probabilmente si può affermare che in Italia Monti è il professore di economia che si è arricchito più di ogni altro.
Questo non per meriti specifici scientifici nella sua professione, perchè come noto Monti è forse uno dei pochi economisti che non ha MAI PUBBLICATO NIENTE ALL'ESTERO, niente nelle riviste in inglese che sono il "must" per chi voglia anche solo ottenere una borsa di studio o una posizione di associato o professore a contratto.

Si può passare la vita a studiare o leggere di economia e non si incontreranno articoli o libri rilevanti in una bibliografia di cui sia autore Monti (salvo uno studio sulle posizioni di monopolio delle banche). Un mio compagno di scuola che è diventato professore in questo campo ad esempio ha pubblicato circa 20 papers su riviste internazionali americane (ed è uno che non ha conoscenze, ha vinto il concorso solo a forza di pubblicare su riviste importanti con la "peer review").
Come ha messo assieme Monti allora un 15 milioni di euro di patrimonio ? Sicuramente come rettore della Bocconi guadagnava il doppio di un prof ordinario, ma direi che dal 2004 al 2009 Monti era alto commissario alla UE e in questa posizione come noto non pagava tasse perchè gli stipendi dei funzionari della UE non sono tassati per legge. E tra il 2005 e il 2011 è stato international advisor per Goldman Sachs. Inoltre ha avuto altri incarici di consulenza per enti pubblici. Inoltre prende 200mila euro come senatore a vita ora.
Quindi si è arricchito quanto un piccolo industriale e dieci volte più di un professore ordinario di economia solo con soldi pubblici o di grandi banche legate ai governi come Goldman. Di conseguenza cerca di spremere quanti più soldi per lo stato, la UE e le grandi banche a cui deve il suo notevole patrimonio».

GIOVANNI ZIBORDI/ Cobraf.com

Aldo said...

...come commentare i ruoli immaginifici interpretati in occasione del voto alla "legge di stabilità", quel giocoso "non ti voto, ma solo dopo essermi assicurato di fare in modo che la legge passi comunque, ovvero ti voto ma senza votarti"?

Quello delle nostre dirigenze sì che è teatro, altro che Mozart e Dal Ponte! E il pubblico segue la scena come i bambini seguono la tv: credendo che sia tutto vero.

Nessie said...

No Caste, avrai letto da te sul sito di Dagospia messo da zeta. Lissner sta per congedarsi dopo aver accumulato un tesoretto di 7 miliardi di euri.
Quanto alla Butterfly nera, beh...quella devo dire che mi mancava proprio
:-(

Nessie said...

Silvio, solo a Varese GoldMonti possiede una decina di immobili, dicono. Più tutto il resto citato da Zibordi.

"Come ha messo assieme Monti allora un 15 milioni di euro di patrimonio ? Sicuramente come rettore della Bocconi guadagnava il doppio di un prof ordinario, ma direi che dal 2004 al 2009 Monti era alto commissario alla UE e in questa posizione come noto non pagava tasse perchè gli stipendi dei funzionari della UE non sono tassati per legge. E tra il 2005 e il 2011 è stato international advisor per Goldman Sachs. Inoltre ha avuto altri incarici di consulenza per enti pubblici. Inoltre prende 200mila euro come senatore a vita ora".


Ecco però, quando penso a quell'imbecille di Berlusconi che gli ha fatto prendere l'avvio alla carriera nominandolo Commissario Ue, non posso fare a meno di dire che chi è causa del suo mal.... ecc.

Quanto a Bella Napoli, è notorio che ci costi più di Buckingham Palace.

Nessie said...

Aldo, però per costoro non ci sarà la catarsi finale del Don Giovanni, sprofondando all'Inferno. E nemmeno la presa della Bastiglia al grido di "ça ira".

Anonymous said...

# Aldo.
«…non ti voto, ma solo dopo essermi assicurato di fare in modo che la legge passi comunque, ovvero ti voto ma senza votarti».
È il famoso “teatrino della politica”, quello contro cui il prode Cavaliere scese baldanzosamente in campo, finendo per diventarne la maggiore attrazione…

# Nessie, Silvio.
Volendo utilizzare lo stesso gioco di parole usato dagli americani, è proprio il caso di dire che Monti è un “Goldie”… ☺
Non so quanto fosse ricco “ab origine”, però – come è noto – suo zio si chiamava Raffaele Mattioli, il quale non era precisamente un morto di fame. E inoltre possedeva un nome tale, che solo a sentirlo qualsiasi porta si spalancava magicamente.
È vero, Monsferatu non aveva al suo attivo neppure il minimo delle pubblicazioni richieste per la carriera accademica, questo me lo assicura anche una mia zia che è Ordinario all’Università di Firenze. Ma, con quell’«apriti sesamo» di cui dispone, potrebbe perfino aspirare al Nobel per la letteratura senza sapere né leggere né scrivere. Se non fosse già stato preceduto da Dario Fo…
(no caste)

Anonymous said...

Ho letto il link di Dagospia, Nessie.
Il personaggio merita tutto il nostro disprezzo. Tanto più se sono vere le voci secondo cui l’allestimento del “Ring” (in questo anno “wagneriano”…) costerà qualche milione di euro.
Mi domando quale necessità ci fosse di realizzarne uno nuovo. Non si poteva riutilizzare quello che solo pochi anni fa abbiamo visto, sotto la direzione di Muti? Specie in tempi di crisi nera e conti in profondo rosso anche per la Scala?
In fondo è abbastanza comune che quando un allestimento ha successo sia rappresentato per molto tempo: la Bohème di Zeffirelli, nata per la Scala e lì ancora riproposta, gira il modo da mezzo secolo riscuotendo applausi dappertutto.
E allora, perché realizzare una nuova Quadrilogia, quando perfino Bayreuth lo fa ogni morte di papa? Che non sia per fare intascare soldi ad “amici e amici degli amici”…?
(no caste)

PS:
Qui si vede come Leontyne Price massacra Madama Butterfly (povero Puccini!):

http://www.youtube.com/watch?v=WwkMxz2nEdc

In concerto, perché non sono riuscito a trovare un’esibizione in teatro, dove ha comunque sostenuto il ruolo, insieme a molti altri.
Vedi qui:

http://it.wikipedia.org/wiki/Leontyne_Price

Marista Urru said...

Vi ho letto con molto piacere, ma temo, per quel pochissimo che posso immaginare, intuire, che nessuno di noi abbia la possibilità di capire le tante correnti che animano la massoneria. Un tempo si poteva arrivare ad intuire qualcosa, in fondo la massoneria, mascheratura esoterica a parte, non fa altro che riprodurre la realtà che ci viene offerta alla luce del sole,è una specie di doppione ombra , segreto, nascosto, sepolto quasi della società visibile. Come in alto così in basso. Facile da capire. E così deve essere oggi. Ma oggi la realtà corre , stargli dietro è difficilissimo. Vediamo nella realtà alla luce del sole, che si fa in modo che la organizzazione partitica , e non solo, si spezzetti in mille partiti, movimenti, un apparente caos, ma per quel che conosco del metodo, credo , e credo sia evidente a tutti, che questo spezzettamento, le divisioni siano volute, cercate, indotte, porteranno alla unione di tutte queste realtà; forse faranno passare anche a noi la fase di due schieramenti, forse ci aggiungeranno un periodo di transizione con un piccolo partito ago della bilancia e terzo incomodo. Comunque tutto è deciso, stabilito e noi di quello che è stato da decenni deciso, attori del momento inclusi, vediamo solo una proiezione distorta, come un gioco di ombre cinesi, ed è quello che vogliono vediamo, serve a condurci dove dobbiamo andare, ognuno libero di scegliere, il principio è salvo, ma sostanzialmente condotto dove deve. Un po' come Alice, meraviglioso libro, da leggere e rileggere. Inutile sbatterci la testa, come capire se non si vuole che noi si capisca?? E ancora: Gli altri Paesi , sanno, o meglio sa chi deve sapere e può sapere, e se ho ragione, come credo, la scena inserita forse va spiegata in un contesto allargato rispetto le nostre cariche dello Stato. Credo che non dobbiamo mai dimenticare che il gioco nel mondo si sta giocando su di una scacchiera grande quanto il globo e forse anche un po' di più se vediamo il tutto in prospettiva. Visto così, cambia moltissimo, vero? Berlusconi è tutto, tranne un imbecille, si può non esser d'accordo, ma non è un imbecille.E' come sembre, molto divertente. Complimenti Nessie, davveri un bel post ed una bella discussione, un caro saluto anche a Silvio

Nessie said...

No caste, mi sa che tutti i discorsi che stiamo facendo rechino gramo, molto gramo a Monti, dato che si prepara stasera a Milano una serata di neve, di polemiche, di voglia di baruffe e uova marce e anche di forfait dati alla spicciolata da un soprano. Dulcis in fundo, Barenboim non eseguirà l'inno di Mameli non si sa bene perchè. Perché non c'è Napolitano e Monti non lo considera abbastanza italiano?
Perché si esegue Wagner, e c'è un pezzo di Germania in casa nostra? Ne vedremo delle belle...mi sa tanto.

http://milano.corriere.it/milano/notizie/cronaca/12_dicembre_7/scala-cronaca-opera-wagner-2113062451177.shtml

Nessie said...

Marista, intanto grazie per l'intervento gradito e per l'apprezzamento relativo all'argomento scelto e ai commenti.
Quando si parla di simili argomenti si va per "tentativi ed errori", dato che le ramificazioni di queste società segrete sono troppo alte e inarrivabili a noi poveri e comuni mortali. Il problema però è quanto essi stessi vogliono farci capire. E quanto sono disposti a lasciar trapelare. E nel caso di Don Giovanni e di Mozart il messaggio, come ha spiegato Pseudosauro, è lampante. L'Opera si intitola già oltre a Don Giovanni, anche "Il Dissoluto punito". Ed è chiaro che qualcuno si doveva e voleva punire.

Come pure è chiaro e lampante il Commendatore che ammonisce e rimprovera il Dissoluto, in mezzo ai due rigidi bacchettoni dalla morale certamente austera in ambito sessuale (le due brutte mogli), ma di manica larga in quanto ad arte dell'estorsione e della rapina economica ai nostri danni.

Stasera col LOhengrin, avremo quasi per certo altri simboli e metafore da cogliere.
Una cosa certa è il "sottoscala" dove ci hanno scaraventato e confinato. Almeno un tempo al popolino era data la piccionaia. Un caro saluto

SILVIO said...


Cara Marista,

un tempo (sino a 2 anni fa) andavamo a tentoni cercando di "bucare" l'impenetrabile.

Oggi, non è più così grazie al contributo di pregevoli ricercatori dei Paesi Bassi ed alla esiziale fretta dei mondialisti di chiudere i conti con noi, gente comune.

Conosciamo tutto sulle congreghe iper-massoniche e sui loro servi per singole Nazioni.

Non sarà facile per loro zittirci.

Dai tempo al tempo.

Personalmente, ho la sensazione che siano divenuti perdenti.

Sono ormai troppi i segni delle conflittualità e del caos che regnano nelle loro file.

Contraccambio i tuoi saluti.

Anonymous said...

Nessie, sto seguendo la diretta su Rai5 e assisto all’ennesimo tradimento: dubito che chi non conosca bene il libretto possa “davvero” capire cosa succede in scena, malgrado i sottotitoli.
A questo punto, tanto vale spegnere il televisore e sintonizzarsi su Radio3, dimenticandosi che l’Opera è “teatro” e dunque andrebbe “vista”, oltre che ascoltata…
Se c’è una cosa certa e che le opere di Wagner hanno forza evocativa e intenzioni “mitologiche”, mentre qui assistiamo al solito dramma piccolo borghese, lontanissimo dallo spirito e dai propositi dell’Autore. Bisogna davvero odiarlo per ridurlo così…
O non capirci niente, come traspare dai commenti entusiasti dei soliti marchettari che si alternano nelle interviste.
Comunque, ben vengano i nostri discorsi, se davvero portano sfiga a Monsferatu, che stasera vedo presente nelle sue due versioni: con boccoli e senza…
(no caste)

Anonymous said...

PS:
La sguattera che ha il compito di fare da scendiletto a potenti e “intellettuali”, prima dell’inizio della rappresentazione ha detto che la Scala rappresenta il meglio dell’Italia nel mondo.
Da amante dell’Opera sono ovviamente d’accordo, ma mi chiedo: sarà per questo che la Scala, come l’Italia intera, è commissariata dai visitors?
(no caste)

Nessie said...

No caste, non ti sapevo così melomane appassionato :-).

Magari non stasera ma la registrazione me la guarderò anch'io, constatando ancora una volta che vestire cantanti, comparse e figuranti in epoca moderna perché non ci si vuole attenere agli stilemi wagneriani medievali, è sempre l'arte di voler fare i destrutturatori per forza, tanto per farsi vedere più "rivoluzionari" e à la page. Vero poi quello che dici su Wagner e il mito.

E il mito è l'eterno ritorno, ciò che ricorre nel tempo, ma che non cambia. Mi riferisco al tuo "Se c’è una cosa certa e che le opere di Wagner hanno forza evocativa e intenzioni “mitologiche”, mentre qui assistiamo al solito dramma piccolo borghese, lontanissimo dallo spirito e dai propositi dell’Autore. Bisogna davvero odiarlo per ridurlo così".

Taci che l'ho visto anch'io Monti coi boccoli :-). Ovvero la Tarantola. Mammamia! Ma allora i cloni esistono per davvero!

Sarebbe lei "la sguattera"? Purtroppo ben difficilmente una banchiera (proviene da Bankitalia) si abbassa a fare da sguattera. Anche quando oggettivamente fa da scendiletto a potenti e intellettuali, facendo discorsi mielosi e imbonitori come stasera davanti alle telecamere.

Nessie said...

@ Aldo, a proposito, ci sono fini intenditori su questo blog che mi fanno rilevare che il librettista di Mozart si chiama Da Ponte. Lorenzo Da Ponte. E non "dal" come hai scritto.
Prendiamone nota :-).

Anonymous said...

Nessie, mi piace la musica in generale, anche il jazz e il rock (finché è rimasto in vita), non solo la lirica o la classica…
Qualche “purista” con la puzza sotto il naso accusa Puccini di essere l’inventore delle “canzonette”. Credo sia una stupidaggine, ma se fosse vero ringrazierei il mio autore preferito, perché mi piacciono anche quelle, quando sono “buone”…

La “sguattera” cui alludevo è l’intervistatrice della Rai che ha fatto, appunto, da scendiletto agli esponenti del bel mondo che si sono avvicendati davanti al suo microfono, ivi compresa la… Monti coi boccoli.
Ma forse dobbiamo rassegnarci: viviamo in una strana epoca di visitors e replicanti… Hai fatto caso che la Cancellieri sembra Saragat sputato? Perfino la voce è uguale… Un Saragat con la parrucca… Spero soltanto, per lei e per noi, che non abbia la stessa passione per il fiasco (in entrambi i sensi del termine).
(no caste)

Nessie said...

Sì, viviamo una strana epoca di replicanti. La voce della Cancellieri mi ricorda quella del vecchio Peppino Saragat quando prendeva le ciocche, ma la sua faccia mi ricorda piuttosto quella di una vecchia testuggine marina.

Mi piacerebbe sapere a proposito di inni nazionali, cos'è questa faccenda che il nostro (che obbiettivamente non è un granché) non viene eseguito.
Barenboim s'è degnato di farlo eseguire sul finire della serata invece che in apertura.

POi c'è l'altro giallo del Premio Nobel alla Ue dove l'unica naziona sfigatissima senza inno siamo noi:

http://www.corriere.it/esteri/12_dicembre_08/gaffe-europa-del-nobel-il-video-dimentica-l-italia_1548ec4e-4101-11e2-b1cb-f72c456506f7.shtml

Ma dobbiamo solo pagare fior di manovre finanziarie, cedere sovranità e continuare a sentirci menare per il naso?

Anonymous said...

L’inno nazionale dovrebbe essere eseguito in presenza del capo dello Stato (ma Muti nel 1999 si rifiutò, scatenando un vespaio di polemiche) e siccome Napolitano ieri è rimasto a Roma si poteva fare a meno. La cosa non deve essere piaciuta a Monti e così si è arrivati al compromesso, ma come sempre la toppa è stata peggiore del buco…
O forse hanno voluto offrirci quell’allegoria che avevamo chiesto: le note dell’inno nazionale che risuonano quando è tutto finito e scorrono i titoli di coda.
Più chiaro di così…
(no caste)

SILVIO said...

È ufficioso, anzi quasi ufficiale: l'Androide verrà giocoforza dimissionato.

Ieri, l'ha indirettamente ammesso egli stesso, confidando al cronista del Sole-24 Ore (in ginocchio davanti a lui sul palco d'onore della Scala) : « Il Re Sole si è un po' allontanato da me...».

È probabile che la comunicazione ufficiale giunga oggi pomeriggio ad opera di Napolitano, che l'ha convocato e che pare abbia scelto il 10 marzo 2013 come data delle prossime elezioni politiche.

Suo futuro destino ?

Forse, sostituire Herman Van Rompuy (lo Sméagol che è a capo del Consiglio Europeo e che vuole abolire i Parlamenti nazionali) oppure divenire il Ministro delle Finanze dell'UE di prossima istituzione (se ci riusciranno...).

Maria Luisa said...

Ho visto in parte Lohengrin e non ho apprezzato la sceneggiatura moderna che stravolge il pensiero wagneriano (già qualcosa del genere era stato fatto per la tetralogia),è vero che il Cavaliere del cigno si allontana senza cigno?

Anonymous said...

Mi piacerebbe tanto credere che quelle che avete notato siano solo singolari coincidenze come mi piacerebbe credere che gli artefici, come suggerisce Silvio, siano perdenti. Invece temo sia una sorta di orrido Codice da Vinci tradotto davvero in realtà e quei signori siano più vincenti che mai.
A questo punto preferisco di gran lunga l'onorato Coro dell'Armata Rossa (tradita in un battibaleno dai compagni di merende di un tempo ora a tavola con i banchieri).
Scarth

Nessie said...

Grazie, è proprio questa l'allegoria che stavamo cercando. Non c'era un italiano tra gli artisti, il foyer era pieno di banchieri e consorti e conviventi ingioiellate, ma hanno dato un contentino a fine opera.
Le uova marce fuori dalla Scala le ha mostrate solo Paragone all'Ultima Parola.

Aldo said...

Nessie: "Lorenzo Da Ponte. E non "dal" come hai scritto."

Eh, che pignoli!!! Tanto è morto e non si può lamentare. :)

Aldo said...

La scelta di Wagner è senz'altro una sconcezza per via dei sottintesi che nasconde (neppure troppo bene), ma la sconcezza maggiore rimane il buttare giù per il cesso chiassà quanti eurozzi per quello che è e rimane uno spettacolo per snob pagato coi soldi dei soliti "taglieggiati". Giusto per dire, per poter vivere nella nostra casa, a me e alla mia famiglia toccherà pagare circa 2600 euro all'anno. E questi li spendono in stronzate come gente pagata per gridare su un palco, altra per correre in giro per i prati a dar calci a un pallone e altra ancora in mille e mille altre inutilia. Nel frattempo taglieggiano i "comuni mortali" e mutilano i servizi essenziali. Roba che grida vendetta, ma quella vera, non quella simbolica. Un tempo si scriveva "okkio al kranio". Ecco.

Nessie said...

Sì Silvio, ho ascoltato anch'io quella battuta di Monti su Re Sole. Del futuro di GoldMonti mi interessa poco, se non che cercherà di mettersi le chiappe secche al sicuro.

Ho sentito che stasera era molto preoccupato per i "populismi" e per il vecchio che ritorna. Infatti lui forse si considera "nuovo".

Nessie said...

Maria Luisa, non ho visto l'opera che per qualche brano mostrato in tv eppoi oggi ho letto le critiche sul Corriere, la migliore della quale era quella di Paolo Isotta che ha sparato a palle quadre sulla mediocrità di Barenboim.
Comunque pare che del cigno abbiano mostrato solo un'ala e qualche piuma. No caste, magari ci darà qualche dettaglio in più.

Nessie said...

PS: Silvio, l'Androide verrà licenziato,sì, ma Bella Napoli congela il tutto fino a Marzo obbligando i partiti a rispettare un'agenda micidiale per noi cittadini.

Nessie said...

Aldo, hai ragione :-)

Scarth, non so quante volte avrò scritto su questo blog, che anche la benemerita Armata Rossa, aveva i soliti maestri d'orchestra: la finanza e i Rothschild. La musica è sempre quella, inutile farsi delle illusioni. Se hai tempo, leggiti Solgenitzin che le canta chiare in proposito. Per questo la lettura delle sue opere è stata vietata a lungo in occidente (minuscolo voluto). E io che credevo che l'avessero censurato perché parlava male dei comunisti.

Nessie said...

Aldo, sono d'accordo su tutto quello che scrivi sui taglieggiamenti dell'IMU, per avere il diritto di vivere nelle nostre case, che in molti casi, abbiamo pagato fiori di quattrini in interessi usurai alle banche, grazie ai mutui.
Si potrebbe coniare lo slogan "dalle banche alle banche".
E sono anche d'accordo con la tua critica di questo assurdo rito snob fatto di sponsor di ricche griffe. Molti di quegli illustri ospiti, avevano pure biglietti omaggio.

Non capisco invece perché te la pigli proprio con Wagner che hanno massacrato con la solita regia "destrutturante" in nome di non si sa bene quale ridicolo avanguardismo.

Aldo said...

Wagner è da sempre un autore simbolico al quale si associa volentieri più che ad ogni altro l'idea della preminenza teutonica. Non credo che la scelta sia stata frutto d'un caso. Magari una specie di "messaggio in codice", o più semplicemente una zerbinesca leccata.

Rasi said...

Il contesto rarefatto e di gran classe mal si addice al formicolare verminoso di questo tramonto politico e sociale.
La gran parte dei pezzi grossi nulla sa di mozart e del lessico musicale del don GGiovanni.

Nessie said...

Aldo, questa è un'interpretazione troppo ovvia e semplice perché la sottoscritta la giudichi del tutto plausibile. Magari la è anche, ma non basta. Ce ne sono altre, ma se ti tranquillizza, assumi pure questa.

Ad ogni modo, cigno sì o cigno no, per Monti ha rappresentato ...il canto del cigno. Manca ancora la data palindroma del 12/12/2012. Che succederà ancora?

Fred Ginger, l'importante è il foyer e la passerella d'alta moda, ovvio. Che vuoi che gliene freghi a costoro della musica.

Nessie said...

Se vi può interessare qui la STRONCATURA di Paolo Isotta verso la regia e la direzione di Barenboim:

http://www.corriere.it/spettacoli/12_dicembre_08/lohengrin-eccessi-regista_8ce25440-4104-11e2-b1cb-f72c456506f7.shtml

Anonymous said...

# Nessie, Maria Luisa.
Provo a svelare l’arcano, sperando di non ingarbugliare le cose (capita spesso, quando si tenta di riassumere la trama di un’opera).
Lohengrin arriva a bordo di una navicella tirata da un cigno. Alla fine si scopre che il cigno è in realtà Gottfried, fratello minore di Elsa, da tutti ritenuto morto e della cui misteriosa scomparsa era stata accusata proprio la sorella. Invece era stato vittima di un maleficio di Ortrud che lo aveva appunto trasformato in cigno. Scoperta la verità, Gottfried riprende le sembianze umane, il cigno scompare e al suo posto appare una colomba, che tirerà la navicella di Lohengrin nel suo viaggio di ritorno.
Quindi, in effetti, alla fine non c’è un cigno, ma una colomba.
(no caste)

PS:
A proposito del canto del cigno di Monti, ieri ci eravamo augurati che i nostri discorsi gli portassero sfiga.
Per una volta siamo stati accontentati…

SILVIO said...

Vorrei rincuorare Scarth sulle conflittualità che dilaniano le élites adducendo due esempi significativi: il primo su scala globale, il secondo di dimensione europea.

1) Si sta tenendo a Dubai il ”WCIT-2012” (cioè, la Conferenza Mondiale sulle Comunicazioni Internazionali) ove le Nazioni Unite tentano di porre la mordacchia ad Internet ed ai servizi di informazione e di comunicazione, dando in sostanza pieni poteri di controllo e censura all'ITU ( International Telecommunications Union).

Per tutta risposta, l'Unione Europea e gli Usa han fatto sapere di non essere assolutamente d'accordo. Anzi, il Congresso USA ha già espresso il suo NO votando 397-0.

http://thehill.com/blogs/floor-action/house/271153-house-approves-resolution-to-keep-internet-control-out-of-un-hands

http://www.europarl.europa.eu/sides/getDoc.do?type=MOTION&reference=P7-RC-2012-0498&language=EN

Il segretario generale dell'ONU non ha gradito ma ha dovuto ingoiare il rospo. Idem per Russia e Cina , unitamente a molti altri Stati autoritari (come i Paesi arabi del Golfo).

2) Vari Stati europei - comprese Germania e Francia - nicchiano davanti all'eventualità di cedere la loro sovranità nazionale all'UE. In prima fila, vi sono i Paesi dell'Est europeo che non hanno alcuna voglia di passare dalla padella dell'URSS alla brace dell'URSE (Unione delle Repubbliche Socialiste Europee).

Risultato ? Onde evitare lo sfacelo, si incomincia a parlare di una riforma del Trattato di Lisbona nel senso dell'UE = Federazione di Stati-Nazione.

Anche Barroso è d'accordo. Forse, è per questo che ha lasciato solo soletto Mario Monti (del Gruppo Spinelli) a “godersi” (???) il “Lohengrin” di Wagner, attorniato da mezze-calzette da museo delle cere.

Anonymous said...

Ciao Silvio, grazie per gli aggiornamenti. Vorrei davvero ci fosse una speranza di libertà come accenni e non solo in giro per il mondo ma anche da noi dove invece il Potere sembra sia più granitico e concentrato che mai. E lo vedremo di certo all'opera nella sua forma "migliore" da qui alle votazioni.
> No Caste, aspettiamo a cantar vittoria per la prematura dipartita del proconsole. "Qualcuno" ha già detto che decideranno i mercati domani se se ne dovrà andare...
Scarth

Anonymous said...

«Addio, Monti sorgenti dall’acque putride e limacciose, ed elevati al cielo; cime di abissi inuguali, noti solo a chi è cresciuto tra voi…».
L’anima del grande Lisander mi perdoni la storpiatura, ma l’occasione era da molto tempo attesa e il gioco di parole fin troppo facile…

# Scarth, non credo che ce ne siamo liberati definitivamente, però assistere alla sua caduta proprio mentre sto contando i miei sudati denari per liquidare l’Imu è per me fonte di grande gioia.
Il futuro è nel grembo degli dèi, ma… come si dice: si avanza un passo dopo l’altro. E intanto questo è fatto…
(no caste)

Nessie said...

Scusate se abilito ma non intervengo. Gli è che il mio pc con la chiavetta sta dando i numeri e non tiene la connessione.
IL SEGNALE va e viene e nemmeno il tempo di fare click e di abilitarvi che mi lascia in panne.

Nessie said...

Farò un intervento cumulativo per tutti.

Silvio, non fa l' ottimista per partito preso, ma ci invita a capire che nessuna notte dura in eterno e che al di là del fatto che sarà lunga, brutta e dura per tutti, anche l'ORO pagheranno pegno e dovranno pagare il loro contrappasso.

No caste, al di là del riassunto di Lohengrin (che per sommi capi anche se non in modo dettagliato come il tuo, già conoscevo) mi interessava capire come mai che hanno scelto un cigno ...focomelico con un'ala sola. A proposito di focomelici, siamo sempre nei replicanti ?

Curioso inoltre constatare che la politica dello scorso anno si sia decisa alla Scala (Il Dissoluto punito in concomitanza col golpe finanziario); e che quella di quest'anno abbia ricevuto alla Scala, il suo colpo di grazia.

Nessie said...

Scarth, é evidente che cominceranno e cominciano a minacciare con la dittatura dello spread e dei mercati. Non hanno altro argomento...Ma intanto è ormai palese anche ai sassi che non sono più gli stati a contare una beata mazza, ma le bische (cioè le borse) i biscazzieri e le loro porte girevoli (le Tre Parche del Rating, che lavorano per le banche stesse). Usque tandem?