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26 October 2012

Accanimento contro i blog e la rete


 
 
Ci risiamo. Si sapeva che la rete era sempre nel mirino, e ai vari tentativi di bavaglio ai blog ho già dedicato numerosi post pregressi (*). Ora per completare il paesaggio totalitario di guerra (la pesante guerra finanziaria che ci muovono è pur sempre una guerra scatenata con altri mezzi), rieccoci al punto di partenza. Siamo alla prigione planetaria e passo dopo passo, l'intero pianeta diverrà una gabbia con le sbarre invisibili ma efficaci, dove non sarà concesso più alcuno spazio di libertà. Distopie? no, la distopia orwelliana e huxleyiana è già qui. La casta dei politici e dei tecnocrati si difende da chi osa attaccarli ancora a muso duro. E a muso duro, sono rimasti solo i blogger, visto l'addomesticamento e l'anestesia della stampa ufficiale. Contro la quale, pure ci si accanisce per intimidirla e sottometterla più di quanto non lo sia già, attraverso nuovi pesanti ricatti economici previsti dal recente ddl. Far pagare, estorcere più quattrini possibile, intimidire, reprimere, controllare sembrano i motti maramaldeschi di questo nuovo totalitarismo degli anni 2000. Ecco cosa scrive nel merito il bravo Claudio Messora del videoblog byoblu, un blogger tra i più attivi, che è riuscito a portare le sue tesi perfino in tv (è costante ospite della trasmissione L'Ultima Parola).
Ve lo ricordate il diritto di rettifica? Quella norma allucinante contenuta nel Ddl Intercettazioni che estendeva alla rete una serie di obblighi che avevano un senso se pensati nel 1948 per la carta stampata? Avevamo lavorato molto, io e voi, su questo blog, per scongiurarla. E ci eravamo riusciti, riuscendo a a far passare il nostro emendamento in Commissione Giustizia. Ecco l'ultimo l'annuncio che ne avevo dato. Poi il Ddl Intercettazioni si era arenato. Ma non si sono dati per vinti: il diritto di rettifica applicato al web 2.0 è stato ripresentato, grazie al caso Sallusti, ed è più feroce e inconcepibile di prima. E il Senato l'ha già approvato.

Abbiamo meno di 24 ore di tempo. E' la vendetta dei partiti contro il web che gli ha rotto il giochino. Si tratta come dicevo, della vendetta della politica e del giornalismo organico ai politici, sulla rete.

 
E ancora Debora Billi, nel Blog Crisis, What crisis?:
 
Sapete che ci sono stati blogger minacciati o trascinati in tribunale per aver detto che al tale ristorante si mangia male? O che la tale marca di jeans non è affatto made in Italy ma made in Bangladesh? O che la tale azienda mobiliera ritarda con le consegne? O che la tale trasmissione TV è brutta? C'è persino gente querelata dalla Massoneria ...voi ne parlate sempre bene, della Massoneria?
In Rete ci sono migliaia, decine di migliaia di post, magari letti da 4 gatti, che denunciano questo e quello, dalle cozze avariate della pizzeria sotto casa all'amianto nascosto sotto un terreno privato, (...).
In altre parole, l'obbligo di rettifica costringe a rettificare anche verità  oggettive, lampanti e sacrosante, per non finire nelle pesti. Insomma, chi promuove simili criteri liberticidi ha in mente solo la realizzazione di uno stato di polizia del pensiero. Senza contare che dato che un blog non è una testata, il blogger che se ne va in vacanza e non aggiorna la sua piattaforma, può incappare negli ultimatum delle 24 ore.
Insomma, vogliono trasformare a viva forza i blog in innocui diarietti che parlano di gite scolastiche o mettono fotografie sul cantante preferito, sulla squadra di calcio preferita, ma non devono parlare di politica, di MES, di Fiscal Compact, di Fondo Salvastati, di Troika e di altri argomenti considerati tabù.
Salvo poi prelevare coattivamente i profili degli utenti di Facebook (anche se magari vi si parla di hobby, vacanze e tempo libero) per girarli direttamente al Ministero degli Interni, senza nemmeno interpellare il Parlamento, in barba ad ogni legge sulla privacy. Almeno in Usa ci vuole l'autorizzazione del Congresso per poter fare una simile nefandezza da Gestapo, da Ceka e da Stasi. Qui, invece, nisba.
Poi però, pretendiamo andare a esportare la democrazia nel terzo e quarto mondo. Forse proprio perché non ce n'è abbastanza a casa nostra.
Propongo che gli altri amici blogger, riportino sui loro siti, quanto sta emergendo a loro danno. Più siamo, meglio è.

Qui sul videoblog Byoblu, troverete l'elenco di tutte "le stramaledette leggi contro la rete".

33 comments:

Luka said...

Con questo governo ogni giorno ha la sua croce. E questi sedicenti tecnici hanno deciso di non darci tregua. Ora si attaccano anche ai blog? Ma non hanno niente di meglio da fare?
In rrealtà sono furbi, perché sanno che non c'è niente di peggio che gente come voi che lavora gratis, animati dalla semplice passione. I giornalisti si possono zittire coi soldi, voi no.

Anonymous said...

L'Islanda sarà il nuovo paradiso dei blogger in cerca di libertà. Conviene trasferire i provider lì


http://www.ilfattoquotidiano.it/2010/09/04/internet-in-islanda-il-nuovo-paradiso-per-provider-e-informazione-libera/56562/

zeta

Anonymous said...

Questi sono peggio della Gestapo. Ed anche immensamente molto più ipocriti. Neanche in URSS esisteva un sistema intimidatorio e repressivo così subdolamente perfezionato. E almeno quelli erano a viso aperto.
Scarth

Nessie said...

Grazie Luka. Hai toccato un tasto importante: la gratuità, ed è su questa che i blog si reggono. E' la spinta ideale che ti fa ricercare la verità. POi per carità, si può anche sbagliare. Ma intanto molti di noi ce l'hanno, mentre un redattore scaldasedie dalle comodità di una testata accreditata, invece no.

Sarà questo che dà tanto fastidio, se provano e riprovano a mettere gli artigli sui blog?

Nessie said...

PUoi giurarci Scarth. Non vogliono che abbiamo accesso a informazioni riservate che magari altri giornali stranieri hanno, e non vogliono che le diffondiamo. Eppoi hanno il coraggio di scandalizzarsi con la Cina e con l'Iran!

Nessie said...

Ho letto il link del Fatto, grazie Zeta.

Prelevo:

"Ad attirare gli investimenti stranieri non c'è solo una legislazione che protegge la circolazione di informazioni e dati sulla Rete, ma anche il clima rigido: per raffreddare i calcolatori non serve l'aria condizionata e si risparmia energia"

Ma te, guarda cosa ci dobbiamo inventare per sopravvivere. A questi scellerati non gli va bene nemmeno se spendiamo soldi di nostra tasca per tenere in piedi un blog.

Josh said...

libertà vo cercando....
che roba.

dico poco, bisogna stare attenti a che si dice, e non so se domani sono nei paraggi per l'eventuale rettifica lecchina gradita a lorsignori.

Aldo said...

Più che la gratuità in sé, credo che quel che non va giù ai dirigenti tutti sia la mentalità indipendente, quella mentalità che rende refrattari agli ordini ed ai ricatti. Non per niente le dirigenze stanno cercando in mille modi di orientare l'arma economica sui beni di prima necessità e non più su quelli voluttuari: hanno deciso (ed hanno ottime ragioni per averlo fatto, visto il rapporto deficitario tra materie prime e popolazione) che l'epoca della persuasione è finita e deve riprendere quella dell'imposizione. Vedi innalzamento dell'IVA e imposizione dell'IMU, tanto per fare un esempio banale che potrebbe facilmente essere esteso.

Anonymous said...

Anche da questa schifosa storia emerge piuttosto chiaramente che la coercizione dittatoriale che ci viene costruita intorno sia di origine " poliica" e che percio' potra' essere contrastata solo da una reazione "politica".
La diffusione di informazione diffusa da tanti meritori bloggers e ' ovviamente importantissima , ma se ad essa non faranno seguito azioni " politiche" l' andazzo non cambiera'; noi possimo protestare ed indignari quanto ci pare ,ma senza una azione politica saremo comunque schiavizzati .
IL problema quindi e' : quale "azione politica" ? personalmente non lo so ma di certo non sara' andare a votare in questa " democrazia" truccata.
ws

Nessie said...

Sì, uno schifo Josh. Un vero schifo. Cost'Oro ci tolgono denaro, ci privano del lavoro e dell'indispensabile e ora ci tolgono pure agibilità politica. Saranno randellate dure come in Spagna e in Grecia sulle piazze mentre sul web cala la censura. Unica opzione consentita: i l'Oro giornalacci velinari. Se poi invece, c'è qualche foglio marginale e in controtendenza come Libero e il Fatto, allora giù querele da stroncare.

Nessie said...

Dici cose vere ed evidenti Aldo, sulla refrattarietà agli ordini e ai ricatti. Ma in una lurida società mercantile come quella che ci propinano, fare qualcosa di "gratuito" per approdare a un minimo di verità e snidare le loro porcherie, li sconcerta.

Come questi blogger lavorano gratis e non possiamo nemmeno corromperli col denaro?
Dagospia rivela che un magistrato era sulla strada buona per inquisire le porcherie speculative di una potente banca d'affari. Quand'ecco che costoro hanno assunto sua figlia in uno studio legale del gruppo bancario.

Secondo te, che fine farà quell'inchiesta? Tutto è in compra-vendita, come vedi.

Nessie said...

Sono d'accordo ws, se all'azione controinformativa non fa seguito un'azione politica molto forte e incisiva, loro hanno gli strumenti per azzittirci.

Nessie said...

PS: In questo momento sto guardando L'Ultima parola, e il blogger Claudio Messora elenca tutte le leggi e leggine e lacci che già sono passate per imbavagliare i blog, la rete e i motori di ricerca. Se lo mette sul suo videoblog Byoblu, domani lo aggiungerò al post.

johnny doe said...

io spero che non passi,in caso contrario bisognerebbe proprio prender le armi....vuol dire mettere il bavaglio ad ogni voce contraria a questo regime....ora vedo gli sviluppi,poi non mancherò di scrivere.Ma ti rendi conto in che situazione siamo!
Sarò fissato,ma non credo che molti si rendano conto di quanto sta accadendo.E' un attacco continuo a tutti i livelli della libertà e della dignità delle persone.
Quello che mi fa rabbia é tutta la scomparsa di queri finti rivoluzionari che riempivano le piazze tempo fa per incredibili fesserie.Gridavano ipocritamente ad un regime,ora che c'è veramente sono spariti.Ieri sera sentivo quel fasukllo cicisbeo di Rodotà che inveiva ancora contro berlusconi.Ma brutto idiota,non ti accorgi ora dove stiamo andando,e ancora la meni con queste cazzate?
Un professore parassita,un quaquaraqua...un fesso da eliminare..un codardo e ipocrita..un essere nutile.. qualunque.
Domani sarò a Roma per la manifestazione,speriamo che non sia il solito picnic,ma poco pacifica e incazzata...

Nessie said...

"Ma ti rendi conto in che situazione siamo!"

Come no, Johnny?! eccome se me ne rendo conto!
Questi qua non lasciano nessun campo della vita pubblica né privata, né sociale o individuale che sia priva delle loro trappole e delle loro mordacchie. Per cominciare ti consiglio di moderare i toni,sennò potresti avere qualche brutta sorpresa da Rodotà :-).
Sì, sono ancora lì a menarla con Berlusconi che, per quanti difetti abbia, ci ha tolto l'ICI ed è stato legittimamente eletto dal popolo. Questi invece si sono autoinsediati con lo scopo di farne polpette. E il bello è che Monti dice pure nei consessi internazionali di essere favorevolmente "impressionato" dalla nostra reazione composta alla sua mattanza sociale.

Ah, sei al No Monti-Day?
Beh, a giudicare dalle facce che vi partecipano è sempre la solita area antagonista dei Cobas, della Fiom, di RC... Meglio che niente, d'accordo, ma le vere manifestazioni odierne, per essere davvero innovative, dovrebbero essere tra Italiani trombati e immiseriti dalle continue manovre. Senza etichette politiche e ideologiche. Con la semplice scritta:

IO SONO ITALIANO E RIVOGLIO LA MIA PATRIA SOVRANA.

Ad ogni modo, poi passa a dirci come è andata.

Zak said...

Mi tornano a mente le profetiche parole di rockefeller, "internet è utile ma solo se è controllata da noi".
E' iniziata la censura democrascista!

Nessie said...

Ma certo Zak...Lo creano e loro distruggono. E' il progresso Bellezza! Il Loro.

Dani Veraopposizione said...

Questa si chiama Dittatura dei Governi Occupati d'Occidente. Le voci anti-Sistema sono zittite e si cerca pure di censurare uno strumento per definizione libero come il web. Puntano a fare quello che fanno Cina ed Iran, la cosa migliore da fare è continuare coi nostri blogs scomodi tanto non penso faranno niente, non posson arrestare un sacco di persone passando per tiranni o chieder multe qua e là

Nessie said...

Dani, il web è uno strumento di democrazia orizzontale. Come sai, se passa questa legge bavaglio ci andranno di mezzo anche (e soprattutto) giornali on line, portali, wikipedie varie (che già se la passano male) e motori di ricerca. Grazie al web, si possono acquistare libri di piccole case editrici scomode e poco organiche all'andazzo attuale. E tutto questo non piace proprio a Lorsignori.

Il problema non è come dici "non possono arrestare un sacco di persone", ma il vecchio e collaudato "colpirne uno o due nel mucchio per educarne cento". E tu credi davvero che quei cento "non colpiti" protestino per i colleghi colpiti? Beh, conoscendo bene l'indole umana, io no. Per questo questa legge non deve passare.

Anonymous said...

Questa è davvero democrazia truccata fin dalle basi. Sono quindi assolutamente d'accordo con WS sulla necessità di un contrasto politico. Purtroppo la cosa che fa disperare è che, fuori dai blog, continua a non esservi traccia di una formazione di opposizione che rappresenti seriamente e duramente queste istanze. O almeno le poche e ora sparpagliate dovrebbero coalizzarsi senza troppi dannosi distinguo dato che ne va delle nostre vite, dignità e libertà.
Scarth

Huxley said...

Nulla da aggiungere a quanto scritto, i regimi partono dall'alto, poi si diffondono verso il basso. Di tutte le tirannie questa è la più subdola, perchè ti fa credere di essere 'libero' quando non lo sei affatto, basta arrivare al raggio del guinzaglio (sempre più corto) per sentire lo strattone; il problema è che molti 'scodinzolano felici' e abbaiano alle ossa che i padroni mostrano loro.
Ovviamanete spero che anche questo tentativo di bavglio fallisca, ma sono pessimista perchè prima o poi ci riusciranno.

Nessie said...

Proprio così Scarth. Ora guardiamo che sviluppi ci saranno per i convegni di Rimini e di Cagliari ad opera della MMT. Ma intanto, se non ci rimpossessiamo della macchina dello stato sovrano, ogni giorno sarà una croce continua, con conseguenti restrizioni di libertà a tutti i livelli. E del resto non dimentichiamoci che queste porcherie si fanno perché
purtroppo anticipano quel che sta maturando dietro le quinte contro la Rete ad opera di un pericoloso nemico: le Nazioni Unite.

Ne diede conto “ The Wall Street Journal” in un articolo scritto da Robert M. McDowel , titolato “ La minaccia delle Nazioni Unite per la libertà di Internet” :
http://online.wsj.com/article/SB10001424052970204792404577229074023195322.html
ove si narra che 193 Stati membri dello ITU (= International Telecommunication Union) – capeggiati da Russia, Cina ed altri) – intendono rinegoziare il trattato 1988 (firmato in Australia) per porre lacci e laccioli alla blogasfera , imbavagliandola.
Ciò, sotto l'egida delle Nazioni Unite.

Ergo. Il totalitarismo avanza (apparentemente) inarrestabile al punto da indurre John Pilger ad esclamare : “Siamo ora tutti considerati potenziali terroristi. Che si fa ?”
http://www.johnpilger.com/articles/you-are-all-suspects-now-what-are-you-going-to-do-about-it

Se ne parlò, anzi ne parlà Silvio, se ben ricordi all'interno dei commenti di un mio post passato dal titolo "La Severino: i blog possono fare più danni dei giornali":

http://sauraplesio.blogspot.it/2012/04/la-severino-i-blog-possono-fare-piu.html

Dunque intorno alla sfida della rete si muovono due corazzate come l'ONU e la Ue.

Nessie said...

Huxley, anch'io sono pessimista, ma intanto dobbiamo spremere tutte le risorse energetiche che abbiamo e impiegare le tutte le nostre potenzialità per impedirlo. Se la Severino disse a suo tempo che i blog fanno più danni dei giornali è perché chi di dovere le ha suggerito di aver paura della rete. E la paura fa novanta. I giornali si possono filtrare e addomesticare, narcotizzare, comprare, vendere in mille modi, la rete no.

Ad ogni modo, se la rete viene imbavagliata non resta che affrontarli de visu. E forse è meglio così.

Eleonora said...

Scrivi ad un certo punto: "Dagospia rivela che un magistrato era sulla strada buona per inquisire le porcherie speculative di una potente banca d'affari. Quand'ecco che costoro hanno assunto sua figlia in uno studio legale del gruppo bancario".

Ups, ma questa cosa qui l'ho già sentita... http://www.italiaoggi.it/giornali/dettaglio_giornali.asp?preview=false&accessMode=FA&id=1743001&codiciTestate=1

Per il resto... ho già scritto da me che siamo diventati più pericolosi di criminali e stupratori... esempio lampante, volenti o nolenti è proprio Sallusti.

Nessie said...

Ah, ecco sì, Elly. Anche a Mortimer capitò qualcosa del genere con la Coca Cola Corporation.
Sta di fatto che quel magistrato gode del beneficio dell'anonimato. E né tu né io sapremo mai di chi si tratta.

La faccenda di Sallusti è un po' più complessa e incasinata, perché quello che stanno facendo è proprio un mercanteggiamento sulla legge salva-Sallusti. Una sorta di do ut des. Tu non vai in galera, ma in cambio si fa un bel decretuccio a tutto tondo contro la rete. Insomma, l'ennesima porcata politica bipartisan. Non vanno mai d'accordo su niente, tranne che quando possono turlupinarci.

johnny doe said...

E' andata così Nessie...

una delusione....! Hai detto giusto,un picnic,una scampagnata....mancava la rabbia,la voglia di combattere veramente,meglio fossi andato a Riva del Garda,almeno lì sapevano che fare!
Questi cortei,tra canti e balli,fin bambini in carrozzina, non servono a nulla....a queste passeggiate non mi beccano più....una rivolta é una cosa seria.Capirai,il corteo di studenti poi é andato sulla tangenziale....a far che?
Che roba da pinguini...!Sì,proprio,pareva la marcia dei pinguini!
Me ne sono andato prima di arrivare a piazza S.Giovanni...magari ci fossero stati i black blocs!Altro che bandiere falcemartellate...e bella ciao...!
Sotto certi aspetti,apparteniamo ad una generazione ancora narcotizzata da ideologie...e incapaci di lottare senza parrocchie...
Speravo che finalmente si fosse svegliata la rabbia popolare,che ci fossimo stancati solo di subire passivamente reagendo poco pacificamente ai continui soprusi....invece pareva d'essere ad una fiera...
Secondo te,facciamo 500 km,per andare a passeggiare da Repubblica a S.Giovanni...perchè tale é stata la grande ribellione...!?
E' questo che ci siam chiesti tra una decina di amici libertari.
E' inutile,questo popolo non sarà mai capace di ribellarsi veramente.

Nessie said...

E' vero Johnny, ma non dobbiamo cadere nell'ingenuità di credere in manifestazioni spontanee laddove ci sono dietro i soliti registi falcemartellati che ci lavorano da tempo. Con tutto il rispetto, l'unica manifestazione che meritava credibilità a Roma era quella dei sanitari col camice bianco che portavano a spalla una bara simbolica: la sanità e i posti letto in ospedale che non ci sono più.
Tutti gli altri erano i soliti compagneros di hasta la revolution siempre. Cioè mai.

Nessie said...

Per fartela breve, se nella piazza ci sono i soliti professionisti della protesta, significa che gli Italiani veri, non possono accedervi. Tutto calcolato. Credo che valgano di più quei fischi che Monti si è beccato dalle famiglie a Riva del Garda.

Anonymous said...

Non c'è consapevolezza diffusa quindi non ci sarà alcun riscatto. Basta guardarsi attorno: l'orizzonte mentale medio spazia tra il gossip generalmente volgare, la partita su Sky assolutamente da vedere e i titoli/slogan dei mezzi di informazione Unificati Italiani e Globali che vengono assimilati e ripetuti a pappagallo senza alcun ragionamento o dubbio.
A questi gli potresti far rifare la campagna di Russia domani mattina senza che se ne accorgano.
Scarth

Nessie said...

POssibile che tocchi sempre a me fare l'ottimista, Scarth? Eppure non lo sono affatto, ma ci tocca esserlo per forza, perché il disfattismo e le solite lagne sulla mancanza di consapevolezza diffusa, non portano a niente di buono.
Gente che sta lavorando per qualcosa di buono ce n'è. E ora ti faccio una serie di nomi: Claudio Messora (l'ho messo nei links), Lidia Undiemi, Paolo Barnard, Monia Benini. Poi ci sono meritori giornali on line di controinformazione.

Mettiamoci nella mente che i cambiamenti e le rivoluzioni, nascono sempre e solo dalle élites. La massa si muove solo quando c'è qualcuno che le organizza. La storia è questa, e sarà sempre questa. Inoltre è necessario ragionare in modo diverso e chiederci cosa siamo in grado di fare noi, per cercare di non soccombere e dare il nostro comtributo al cambiamento.

Nessie said...

PS: dimenticavo l'avv. Paola Musu, l'avv. Orelli. Insomma qualcosa si muove, nonostante lo zittificio e la congiura del silenzio imposta. A breve, dovrò per forza fare un post su come "resistere, resistere, e resistere alla crisi".

Anonymous said...

Facendo una ricerca mi sono imbattuto sul disclaimer di wikipedia:

Gentili lettori,

ancora una volta l'indipendenza di Wikipedia è sotto minaccia.

In queste ore il Senato italiano sta discutendo un disegno di legge in materia di diffamazione (DDL n. 3491) che, se approvato, potrebbe imporre a ogni sito web (ivi compresa Wikipedia) la rettifica o la cancellazione dei propri contenuti dietro semplice richiesta di chi li ritenesse lesivi della propria immagine o anche della propria privacy, e prevede la condanna penale e sanzioni pecuniarie fino a 100.000 euro in caso di mancata rimozione. Simili iniziative non sono nuove, ma stavolta la loro approvazione sembra imminente.

Wikipedia riconosce il diritto alla tutela della reputazione di ognuno e i volontari che vi contribuiscono gratuitamente già si adoperano quotidianamente per garantirla. L'approvazione di questa norma, tuttavia, obbligherebbe ad alterare i contenuti indipendentemente dalla loro veridicità. Un simile obbligo snaturerebbe i principi fondamentali di Wikipedia, costituirebbe una limitazione inaccettabile alla sua autonomia e una pesante minaccia all'attività dei suoi 15 milioni di volontari sparsi in tutto il mondo, che sarebbero indotti a smettere di occuparsi di determinati argomenti o personaggi, anche solo per "non avere problemi".

Wikipedia è la più grande opera collettiva della storia del genere umano: in 12 anni è entrata a far parte delle abitudini di milioni di utenti della Rete in cerca di un sapere neutrale, gratuito e soprattutto libero. L'edizione in lingua italiana ha quasi un milione di voci, che ricevono 16 milioni di visite ogni giorno, ma questa norma potrebbe oscurarle per sempre.

L'Enciclopedia è patrimonio di tutti. Non permetteremo che scompaia.

zeta

Nessie said...

Grazie Zeta, ho letto. E la novità è che oggi alla camera vogliono discutere per dimezzare la multa da 100.000 euro a 50.000 euro. Sai che novità. Per cavarne uno fuori dalla galera (Sallusti), fanno una porcheria generalizzata per tutti.