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29 June 2012

Disinnescare l'omogeneità delle nazioni

Guardate un po' cosa dice  Peter Sutherland, l'ennesimo personaggio che pratica le porte girevoli dei  poteri mondialisti. Chi è costui? Uomo di punta della Goldman Sachs, presidente del gigante petrolifero della BP, uomo del Bilderberg club e già ministro delle giustizia irlandese, rappresentante di punta della Ue per le politiche migratorie. Troppi incarichi per non pensare male. E difatti le sue intenzioni sono malevole. Mi scrive in proposito  l'amico No caste: " Prima ci fanno una capoccia così sulla necessità di “decrescere”, sul pianeta che non può nutrire sei miliardi di persone ecc., e poi prendono a pretesto l’invecchiamento della popolazione in paesi come la Germania o gli Stati meridionali dell'UE per invocare un ripopolamento a base di... personale africano. Per chi non lo avesse ancora capito questi vogliono in fretta la nostra estinzione e sostituzione "con “materiale umano” assai più malleabile. Pertanto il primo,obbligatorio passo è «scardinare le omogeneità» con l’introduzione massiccia di popolazioni altre, preferibilmente poligame, in modo che possano, nel giro di poche generazioni, diventare maggioranza in casa altrui (vedi il Kossovo, ex culla della Nazione serba). Il resto verrà da sé".
Niente di più vero, dato che  questi oligarchi hanno una fretta indemoniata di rigirare il mondo come un calzino, schiacciando i popoli e usurpando le nazioni di tutte le loro risorse (economiche, politiche, giuridiche, morali, culturali). Leggete in proposito questo articolo illuminante di Brian Wheeler fonte BBC.

Secondo Peter Sutherland la futura crescita di molti Stati della UE dipenderà dal loro diventare multiculturali. Poi aggiunge  che la politica restrittiva sull’immigrazione adottata dal Regno Unito non ha nessun fondamento nel diritto internazionale.Stando al rappresentante speciale dell’UE per l’immigrazione: «L’Europa dovrebbe fare del suo meglio per smantellare l' omogeneità dalle sue nazioni membro».
Dichiarazioni rese durante un’interrogazione condotta dal sottocomitato per gli affari interni del parlamento dell’UE, che sta investigando sul tema globale dell’immigrazione. Sutherland – presidente non esecutivo della Goldman Sachs International ed ex presidente del gigante petrolifero BP (British Petroleum) – è attualmente a capo del Global Forum on Migration and and Development che riunisce rappresentanti di 160 nazioni al fine della condivisione delle idee politiche
Sutherland ha spiegato al comitato sull’immigrazione del parlamento britannico che si tratta di una problematica, questa, «decisiva ai fini della crescita economica», in particolare in alcune nazione dell’UE, e che le cose stanno così «indipendentemente da quanto possa risultare difficile farlo capire ai cittadini di tali nazioni».
Sempre più apertura
L’invecchiamento ed il declino delle popolazioni native in nazioni quali la Germania ed altre del sud
dell’UE, ha poi aggiunto, è stato «l’argomento chiave anche relativamente allo sviluppo di nazioni
multiculturali... benché io abbia esitato ad usare una tale terminologia in quanto sono stato criticato per questo».
«Le nazioni devono diventare sempre più aperte in termini di popolazioni che le possono abitare e l’attuale tendenza di molti Paesi europei non può avere un futuro, proprio come ha dimostrato di voler fare il Regno Unito».
Il rappresentante speciale dell’UE per l’immigrazione è stato interpellato anche nel merito a cosa debba fare la UE relativamente ai dati OCSE  e OECD, (Organisation for Economic Cooperation and Development) stando ai quali, il tasso di occupazione fra gli immigrati sarebbe più alto in USA ed in Australia che non nell’UE.
Sutherland ha così risposto al comitato: «Gli Stati Uniti, come l’Australia o la Nuova Zelanda, sono società di immigrati e quindi integrano le persone che provengono da altre culture più alla svelta di quanto non si faccia noi, che continuiamo a nutrire il senso della nostra omogeneità e di differenza dagli altri. Che è proprio quello che, a mio modo di vedere, l’Unione Europea dovrebbe scardinare col massimo impegno».
Sutherland ha sostenuto che si è passati «dalle nazioni che selezionavano i migranti ai migranti che selezionano le nazioni» e che, su tale tema, la capacità dell’UE di competere a «livello globale» sarebbe a rischio.
Nessuna giustificazione
Davanti al comitato dei Lords, ha spronato i membri degli stati dell’UE a lavorare insieme più strettamente sul tema dell’immigrazione ed ha auspicato un approccio globale al tema, non lesinando critiche al tentativo governativo britannico di ridurre il tasso di immigrazione a «poche decine di migliaia l’anno» tramite limitazioni ai visti.
Gli alti quadri del sistema educativo britannico vorrebbero veder depennati gli immigrati extraeuropei dalle statistiche dell’immigrazione ed affermano che le restrizioni sui visti, introdotte dal governo per raggiungere i propri obiettivi, danneggeranno la competitività economica britannica.
Damian Green, ministro dell’immigrazione, ha però affermato che escludere gli studenti stranieri trasformerebbe le cifre in numeretti casuali e che l’attuale metodo di calcolo è stato approvato dall’UE.
II
Lord Hannay – Presidente del comitato, parlamentare indipendente ed ex ambasciatore britannico all’ONU –ha dichiarato che l’affermazione di Green che l’ONU appoggi l’inclusione gli studenti nel novero degli  immigrati «non è di alcuna utilità, dato che non si tratta di una questione di leggi internazionali».
Sutherland – che fu anche ministro della giustizia irlandese – ha concordato affermando che: «Non lo è assolutamente. Non c’è nessun sostegno  (ONU) a tale posizione.»
Sostegno dal Regno Unito
Ha aggiunto però che la politica sta mettendo a rischio il tradizionale ruolo dell’Inghilterra quale «nazione tollerante e società aperta», e ciò sarebbe «enormemente dannoso» ai più alti livelli del suo sistema educativo, sia finanziariamente che intellettualmente, ed ha proseguito: «È molto importante che da questo Paese non si invii un segnale – sia ai potenziali studenti dei livelli più alti che ai quadri accademici – che mostri questo come un ambiente chiuso che richieda visti od altri tipi di permessi... ed io temo che quanto sopra potrebbe essere visto così».
Sutherland – che ha partecipato a numerose riunioni del Bilderberg Group(http://www.bilderbergmeetings.org/index.html), organizzazione di altissimo livello diffusa nel mondo e sovente criticata per la sua supposta segretezza – ha invitato gli stati dell’UE a smettere di prendere di mira i migranti con «elevate capacità», contestando che «gli individui – relativamente al potersi recare a studiare o lavorare in un differente Paese – dovrebbero avere una libertà di scelta fin dai livelli più bassi».
Sutherland ha anche informato i colleghi sulla prossima conferenza del Global Migration and Development Forum che si terrà alle isole Mauritius il prossimo mese di novembre, ed ha aggiunto: «Fin dall’inizio, il Regno Unito ha preso parte assai costruttivamente all’intera elaborazione e mi è stato di grande sostegno a livello personale».
Alla domanda «in che misura il Regno Unito avesse contribuito alle spese vive del Forum nei sei anni
precedenti», Sutherland ha risposto che si trattava di una piccola somma, dell’ordine delle «decine di
migliaia».
Brian Wheeler
 giornalista politico della  BBC News
Sliding doors, metafora dei poteri mondialisti
 

22 June 2012

Vietato l'accesso? Sì ma agli Italiani




Tempo d'estate tempo di bagni di mare. Bei tempi lontani nei quali sotto la canicola estiva l'unico ambulante che passava era qualche sporadico nostro connazionale che gridava "Cocco fresco!" o "cocomero rosso!" per i bagnanti assetati e sdraiati al sole. Ora invece siamo letteralmente invasi da orde di abusivi provenienti dai quattro angoli del pianeta, magari senza permesso di soggiorno, con merce tarocca proveniente da chissà dove (cineserie di contrabbando?). Alcune domande sono d'obbligo. Chi sono i capoccia contrabbandieri che danno loro la paccottiglia tarocca da smerciare? E nella paccottiglia vi si trova di tutto: falsi Gucci, falsi Louis Vuitton, cinture recanti il marchio (contraffatto) di Chanel, asciugamani di falso Kenzo, collane, laccetti, bracciali e via taroccando. E questo sarebbe ancora niente. Ma la cosa davvero odiosa è sentirsi importunare con un'insistenza e un'invadenza che rasenta la molestia. Farò una breve cronaca balneare spicciola.
Sestri Levante -  Una mia amica mi ha raccontato di aver subito un assalto di ben 25 fra africani e  sudamericani  che snocciolavano il solito mantra del  solito "Vu' cumprà?". Ovviamente non appena ne passava uno e veniva respinto, ne arrivavano altri due, convinti di riuscire dove il collega aveva appena fallito.  Mentre i cinesi gridavano "Massaggio, massaggio!" per spiaggia . Qualche malcapitato che cede all'insistenza (un martellamento pressante minuto per minuto) c'è. E qualche signora che si è sottoposto al massaggio effettivamente c'è stata. Ma alla fine si sono resi conto (a proprie spese)  che la cinese con le mani sporche di unguento e dei sudori di altri corpi, massaggiava altri senza nessuna norma di igiene. Intanto gli ambulanti stranieri presidiavano le  spiagge (la Baia detta del Silenzio, trasformatasi nella Baia delle Molestie, e l'altro chilometrico spiaggione sul lungomare principale di Sestri L.  dove i vu' cumprà (o secondo la dizione di Montanelli, vuccumprà) stazionano sulle panchine, sui giardini pubblici e lungo i marciapiedi con le merci.
Levanto - Mia sorella mi ha raccontato di aver subito un vero e proprio accerchiamento da tanti neri (o negri o africani, scegliete voi) che c'erano. Sbucavano da dietro le gabine, bivaccavano sotto le palafitte degli stabilimenti e più venivano respinti, più ne arrivavano altri determinati a insistere, insistere, insistere, quasi che la loro forza fosse nel numero soverchiante e nell'insistenza.
Lerici -  Il lungomare tra S. Terenzo e Lerici pullula di autentiche enclaves di africani, di indios, di domenicani, di latinos. E si portano dietro di tutto: bonghi. maracas, radioline a tutto volume. Poi i soliti ambulanti con la solita mercanzia (spesso maleodorante) su spiagge a pagamento come la famosa Venere Azzurra senza che nessun proprietario di stabilimenti balneari osi cacciarli. Eh già, sarebbe "razzista".
Ma la Guardia di Finanza? Troppo occupata a vessare i commercianti  italiani di Capri e di Cortina e a dare la caccia agli scontrini fiscali in Via Montenapoleone a Milano.
Ma i vigili urbani? Troppo preoccupati a rifilare multe salate ai turisti italiani in sosta vietata, rimasti i soli polli da spiumare. Per tutti gli altri allogeni,  scatta la beneficenza a gogò chiudendo gli occhi davanti ad ogni loro abuso e illegalità.


Porto Venere - Nello stabilimento detto Arenella sito nella Baia dell'Olivo hanno messo un cartello di divisione tra la spiaggia a pagamento e la spiaggia libera. Vietato l'accesso, sta scritto. E per sottolineare che non gradiscono "portoghesi" che dalla spiaggia libera vanno a farsi la doccia a ufo, hanno pure messo una barriera fatta di fioriere con fichi d'India. Ma per tenere lontani i vuccumprà ci vuole altro che qualche puntuto fico d'India. E difatti, mentre mi piccavo di starmene sulla sommità di un ermo scoglio, da lontano non ho potuto fare a meno di constatare una scenetta che ha dell'incredibile. I portoghesi italiani (pochi per la verità)  che osavano scavalcare la barricata venivano regolarmente identificati e respinti, mentre gli extracomunitari il cui colore avrebbe dovuto essere visibile (a meno che il bagnino non fosse daltonico) e il cui abbigliamento con variopinti kaffettani e turbanti o kefie in testa  non passa di certo inosservato,  scorazzavano impuniti continuando a importunare con assillante insistenza quei pochi bagnanti che ancora pagano il "caro spiaggia privata" nella vana illusione  di  garantirsi qualche confort in più. Mazziati e cornuti, è il caso di dire. Inutile dire che il turismo vive di immagine e che scene e cronache come quelle sopra descritte, servono a declassarci sempre di più, anche in una delle  nostre principali fonti di gettito: il turismo.
Vietato l'accesso? Sì, ma solo agli Italiani.  Per tutti gli altri stranieri, diritto di bivacco, di commercio abusivo e di invasione.  Inutile, i primi a farci del male siamo noi.

Sullo stesso tema: Vu' Scassà?

18 June 2012

European Redemption Fund, che cos'è?



Sarà vero? Ecco una nuova sigla scaturita dalla fucina infernale della Ue, l'ERF ovvero European Redemption Fund.  Se va in porto questa nefandezza oseranno  arrivare perfino alla confisca dello stipendio e delle pensioni per motivi di bilancio, di austerità, di redenzione? E di redenzione da che? Da quali peccati? Da quali reati?

Questo filmato ha davvero dell'incredibile e nel vederlo e nel sentirlo sono rimasta senza parole. Se questa è l'Europa credo che tutti noi abbiamo l'obbligo morale di  ribellarci in massa e uscire da questo gulag infernale. Come ho già detto e ripetuto infinite volte, meglio una fine horror che un horror senza fine. Poiché è questo che vogliono, un horror senza fine allo scopo di annichilirci e di trasformarci in non persone. E' l'Europa delle sigle  e degli acronimi truffaldini che nascondono altre truffe a catena: MES, ESF (Fondo Salvastati), l'ERF, Fiscal Compact  e sempre nuove altre alchimie da tortura usuraia. Peggio della garrota dei quadri di Goya.

El Agarrotado di Goya
Intanto in Grecia hanno vinto i partiti pro Euro, il  che significa che per questi poveretti l'horror senza fine continuerà. Che i Greci si sottoporranno ancora al salasso voluto e ordinato dal FMI, dalla BCE e dalle varie commissioni e sottocommissioni della pletorica e assuda Ue.    Ma guardate voi stessi questo filmato e dite pure la vostra.



E per chi vuole saperne di più sul folle e spietato mondo di Goldman & Sachs, si legga questo interessante articolo di Marc Roche da Le Monde Magazine. Roba da far rizzare i capelli sulla testa!

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13 June 2012

Sempre più strozzati dall'euro




Quarantotto miliardi di euro virgola qualcosa non sono certo noccioline. E con questi quasi 50 miliardi che ci chiedono per la Spagna,  uno stato potrebbe rimettersi tranquillamente in sesto e risanare i suoi bilanci. E invece no. Bisogna salvare non gli Spagnoli che sono disperati, ma le banche spagnole; poi sarà la volta del Portogallo e non già dei portoghesi, ma delle banche portoghesi;  e non gli Irlandesi, ma quelle banche irlandesi che ora fanno le badanti finanziarie per i fieri figli d'Irlanda, quegli stessi che votarono NO al Trattato di Lisbona e che ora pagheranno salato il loro diniego. Come prima ci fu un esborso non a favore dei poveri Greci, ma di quelle banche greche che li hanno ridotti in braghe di tela. La verità l'ha scritta Franco Bechis su Libero: Per salvare le banche affossano gli stati.
L'amico Massimo ha parlato di strategia del carciofo: foglia su foglia si sfilano gli stati fino a farli fallire. Al nostro paese non è concesso di pagare le imprese in credito con la Pubblica Amministrazione, per non violare i vincoli di bilancio. Gli imprenditori possono pure morire, suicidarsi, ma occorre salvare le banche. La Fornero ha fatto l'indiana con gli esodati riducendoli a 65.000 quando sono molti di più. Ma la sua "indianata" (che meriterebbe la galera, ma so che sto sognando e che non ci sarà un barba di magistrato che si degnerà di aprire un fascicolo su di lei) è certamente stata fatta per le solite questioni di "bilancio". Di bilancio si muore e con gli  euro si viene strangolati. In questi giorni vado ripetendo ossessivamente ai miei amici più intimi: "Ma se partecipo ad una assemblea condominiale, posso capire che ci sia il timido  che non osa parlare dei suoi problemi, per questioni di opportunità; posso perfino capire il pecorone che tace ad un'assemblea sindacale, chessò il crumiro o il ruffiano di vocazione... posso capire che non tutti hanno il coraggio di denunciare le ingiustizie. Ma che nel mondo intero ci sia un appecoronamento internazionale, questo no, non lo capisco proprio. Come è possibile assistere ad una truffa così smaccatamente colossale di banche che pretendono di essere risarcite dai buchi e dalle loro speculazioni  per poi pretendere SOLDI VERI dalle tasche dei cittadini?  E come è possibile  questo zittificio globale, questa  vergognosa omertà silente nel mondo intero nei confronti di chi ci strangola ?". Si può essere pecore in un recinto ristretto, ma pecore sparse per il mondo, resta per me un mistero incomprensibile
Dopo la grande crisi dei subprime proveniente dagli Usa nel 2007, dopo il fallimento del 2008 della Lehman Bros, dopo il rifinanzionamento preteso ed ottenuto da Bush alle banche (bail out) , Obama osa avere ancora la faccia di bronzo di venire a parlare di timore di "contagio" da parte dell'Europa? Siamo noi, per la cronaca e per la storia che siamo stati "contagiati" da Wall Street che se non erro si trova in continente americano.  Non venivano forse a cianciare di Nuova Bretton Woods? Di eventuale ripristino della Legge Glass Steagall?  Di nuove regole per arginare la speculazione? E l'Euro ci sta presentando ogni giorno di più, i numeri del fallimento che altri hanno deciso al posto nostro. Valanghe di soldi pubblici (soldi veri) sono stati messi a disposizione dei banksters per ripagarli dalle loro truffe cartacee. I cittadini sparagnini e virtuosi d'Italia non sono riusciti, con le loro virtù di parsimonia ad autoproteggersi da questi farabutti. E ora che ci tocca ancora subire? "Dobbiamo svenarci per pagare gli errori di un sistema di cui fa parte Aurelio Izquierdo, direttore generale di Bankia, il quarto gruppo spagnolo fuggito alla vigilia del Banco di Valencia con una buonuscita di 14 milioni di euro"? - si chiede Bechis, e me lo chiedo anch'io. Gli Italiani che sudano sette camicie per ottenere un prestito dalle loro filiali dietro casa, ora sono costretti a tirare fuori dalle loro tasche fiumi di euro che vanno a risarcirli dei buchi lasciati da questi mascalzoni. E ora non paghi e mai sazi di ottenere  i sacrifici di tanti poveracci, le banche hanno incominciato a decidere anche i destini di quei popoli, esautorando, attraverso golpe tecno-finanziari,  politici regolarmente eletti per piazzarsi direttamente alla guida di stati sempre più commissariati. E' il caso della Grecia di Papademos, e dell'Italia di Monti.

No, rifiutiamoci, ribelliamoci! "Aiutare la Spagna oggi invece di punirla rischia di essere la fine della democrazia in Europa". Del resto, caro Bechis, la democrazia in Europa  è già finita con i trattati strozza-popoli e affossa-stati come  quello di Maastricht e quello di Lisbona. Ma qualcuno se ne accorge solo ora. Meglio tardi che mai.

09 June 2012

Secondo Veronesi l'attrazione tra uomo e donna sparirà



Leggo sull'inserto Sette del Corriere della sera di venerdi 8 giugno una strana intervista a cura di Vittorio Zincone  del venerabile maestro Umberto Veronesi, oncologo di chiara fama,  e mi vien fatto di pensare che la massoneria non esiste, ma i massoni sì. Essi sono vivi, lottano e sperano di configurare un mondo basato sul progresso continuo. Sono in un certo senso,  dei sacerdoti dell'ingegneria genetica. Soprattutto promuovono  un mondo basato sulla falsificazione del Bene con la B maiuscola. E' per il Bene che Umberto Veronesi asserisce infatti di preoccuparsi del "vissuto psicologico del cancro" divenuto a detta sua "ancora molto problematico". In particolare mi piace la frase: "il vissuto psicologico del cancro è ancora molto problematico". Mmmmh! Così il cancro avrebbe pure una sua vita piscologica.  Poi i "vissuti" gli prendono la mano e asserisce: "Combatto l'uso della parola cancro come metafora".
 Insomma, se ho ben capito dalla sua intervista la parola cancro, è bene non pronunciarla proprio. Uno la bandisce dal suo vocabolario e ...voilà...eccolo guarito come per incanto. "Fosse per me, non si dovrebbero più usare espressioni come "la mafia è il cancro del Paese". Per chi lotta contro i tumori, l'identificazione del cancro con "il male" è un problema". Lotta alle metafore, dunque.
 Ora sappiamo pure che Veronesi pretende una chemio  che neutralizzi la  parola "cancro" considerata  non medicalmente né clinicamente corretta.
La Veronesianschauung tocca molti altri argomenti tra i quali quello delle differenze biologiche tra uomo e donna e i loro rapporti sessuali. Alla domanda se l'uomo e la donna stanno cambiando, ecco che cosa risponde:
"Le differenze biologiche rimarranno sempre, ma andranno attenuandosi nel tempo. Non parlo di una mutazione, eh. Siamo in campo antropologico. E le cause del cambiamento sono semplici: all'inizio dello scorso secolo eravamo un miliardo, oggi, siamo sette miliari. E' difficile pensare che si possano fare più di due figli per ogni coppia".
E fin qui ci può anche stare, ma poi si fa prendere la mano dalle mutazioni transgeniche.
"Il tramonto delle donne che allevavano dai 10 ai 15 figli ha spinto il mondo femminile a occuparsi dell'attività pubblica. Con grandissimo successo. Contemporaneamente, l'uomo sta perdendo le sue caratteristiche maschili più rozze e tende a trasformarsi un una figura sessualmente ambigua. L'attrazione tra i due sessi si potrebbe attenuare di conseguenza".
Ci aspetta un futuro con meno sesso? gli chiede Zincone
"No, non con meno sesso. Si svilupperanno alte forme di sessualità". E alla domanda se cambieranno i modelli familiari risponde convinto: " Il matrimonio tra omosessuali è già accettato in molti Paesi. E sì certo, si aprono nuovi scenari (non necessariamente negativi) nei futuri assetti socio-familiari".

Nel mondo ridisegnato da Veronesi ci sono inoltre i cibi transgenici, l'appoggio al nucleare, gli Ogm, l'abolizione della carne ("un pericolo per l'ambiente: occorrono migliaia di litri d'acqua per produrre un chilo di carne", proclama l'oncologo) e pure il vegetarianesimo come scelta etico-animalista.  

Il suo romanzo di culto ?  L"Uomo senza qualità di Musil . Forse pensava all'Uomo con ambiguità.
Mi domando se Veronesi quando opera oltre al camice bianco, indossi anche lo scolapasta rovesciato in testa.  Un esempio di scienza medica al servizio dell'ideologia, nemmeno troppo singolare, dati i tempi che corrono.

04 June 2012

Lilli Gruberberg ed Enrico Letterberg




Ormai circola da tempo sul web (meno male che c'è) la notizia che Lilli Gruber quest'anno è invitata speciale del Bilderberg Club. Però! Allora non è vero che i giornalisti siano banditi da questi consessi di poteri ultra-forti. Qualche fidato gatekeeper (sentinella)  c'è. Da giovedi a domenica 3 giugno a Chantilly in Virginia gli illuminati si sono riuniti. La lista non è più un mistero. Per ciò che concernono gli Italiani oltre agli aventi diritto per "divina dinastia" John Elkann,  ci sono Franco Bernabé, Fulvo Conti; le due new entry Gruber(berg) ed  Enrico Letta detto Lettino per distinguerlo dallo zio, ora  ufficialmente anche lui un neo Letter(berg). Colui che si scambiava i pizzini con Monti dove appariva scritto: Mario, quando vuoi dimmi forme e modi con cui posso esserti utile dall'esterno. Sia ufficialmente (Bersani mi chiede per es. di interagire sulla questione dei vice) sia riservatamente. Per ora mi sembra tutto un miracolo! E allora i miracoli esistono.
Eccome se esistono! E ti portano pure dritti dritti al Bilderberg  Club, caro Letta jr, nipote di cotanto zio!


Protetti da imponenti misure di sicurezza volte a tenere lontani giornalisti e manifestanti, i dirigenti delle grandi banche e multinazionali occidentali, accompagnati da leader politici e ministri delle Finanze, economisti e giornalisti 'opinion maker', discutono a porte chiuse, nella massima riservatezza, dei principali problemi globali del momento e delle politiche da promuovere nelle sedi internazionali ufficiali (Ue, Fmi, Nato, G8, G20, ecc).
Dopo decenni di segretezza assoluta su argomenti e partecipanti di questi meeting annuali, iniziati nel 1954, da tre anni gli organizzatori – i fondatori David Rockefeller (JP Morgan, Exxon Mobil) e la regina Beatrice d'Olanda, e il presidente in carica dal 2001, conte Henri de Castries (Axa) – rendono pubblici i temi in discussione e la lista degli invitati.
Quest'anno si discute di "austerità e crescita economica, sicurezza informatica, sfide energetiche, futuro della democrazia, Russia, Cina e Medio Oriente". Indicativa la presenza al meeting dell'intellettuale della diaspora siriana Bassma Kodmani, e del leader dell'opposizione russa Garry Kasparov.
Tra i partecipanti figurano il direttore del Wto Pascal Lamy, il capo della Nsa e della Cyber Command Usa generale Keith Alexander, il commissario europeo per la Concorrenza Joaquin Almunia, la vicepresidente della Commissione europea e commissaria all'Agenda digitale Neelie Kroes, il lord cancelliere e ministro della Giustizia britannico Kenneth Clarke, la vicepremier spagnola Soraya Saenza Santamaria, il consigliere per la sicurezza nazionale Usa Thomas Donilon, ed ex protagonisti della vita politica Usa, ancora molto influenti, come Henry Kissinger, Richard Perle e John Kerry.
Tra i banchieri spiccano il presidente della Banca Mondiale Robert Zoellick e i rappresentanti di Goldman Sachs, Citigroup, Deutsche Bank e Hsbc. Per le grandi multinazionali ci sono top manager di Google, Micorsoft, Linkedin, Bp, Shell, Siemens, Vodafone, Unilever, Novartis, Dow Chemicals, Michelin, Alcoa, Allianz. E poi i vertici di influenti testate giornalistiche come il Washington Post, il Wall Street Journal, l'Economist, il Financial Times, Le Monde, El Pais, Die Zeit.
Per l'Italia quest'anno ci sono habitué come il presidente Fiat John Elkann, l'ad di Telecom Franco Bernabè e quello dell'Enel Fulvio Conti, più due interessanti new entry: il vicesegretario del Pd Enrico Letta, e la giornalista di La7 Lilli Gruber.

Pensate forse che l'elettorato di sinistra aprirà  finalmente gli occhi sui loro uomini ? Si accettano scommesse...